LE GUARDIANE DEL TEMPO Quarto episodio di DAVIDMUSCOLO Elana saluto' militarmente la donna di grado superiore e rientro' nella stanza dove il prigioniero era ancora guardato a vista da Mira. Fece segno con la testa alla sua collega di uscire dalla stanza dopodiche' si avvicino' a John. L'uomo si guardo' intorno. Non gli piaceva rimanere da solo con quella donna, una donna bellissima ma estremamente pericolosa che poteva ucciderlo a mani nude. Aveva una considerevole paura e quello sguardo che continuava a vedere negli occhi di Elana lo stavano facendo addirittura tremare. Mai avrebbe creduto in vita sua di provare terrore per una donna ma quella che ora gli stava davanti non era una donna normale. O forse poteva esserlo nel suo tempo ma non in questo " Che cosa volete farmi, signora" sussurro' tremando l'inglese " Hai paura eh?" " Si signora" " Ma davvero? Beh, fra poco ne avrai ancora di piu' perche' ho intenzione di divertirmi con te" " Cosa volete dire? Che significa che volete divertirvi con me?" Elana lo afferro' per il polso ed ancora una volta John senti' su di se quella straordinaria potenza. Non riusciva a muoversi e quella sensazione di completa sottomissione era tremenda. Scivolo' lentamente a terra mentre altre lacrime gli scendevano sul viso. Elana sorrise. Stava godendo di questa sensazione di potere assoluto. Le era sempre piaciuto manovrare i maschi a suo piacimento, piu' di quanto facciano le altre donne. Certo, sapeva che non era una sensazione normale e spesso era stata costretta a trattenersi ma stavolta poteva fare quello che voleva. Poteva addirittura violentare un uomo. Oh quante volte l'aveva pensato vedendo un maschio che le piaceva ma questa volta era un ordine della sua diretta superiore e mai un ordine le era giunto cosi' gradito. Tutti quei mesi di astinenza stavano per concludersi. Si sentiva gia' bagnata. Il suo bisogno di sesso stava cominciando a diventare pazzesco e quel maschio ora la doveva accontentare. In fondo, lo poteva considerare grazioso. Piccolo di statura, come quasi tutti gli uomini di quest'epoca ma per il resto poteva andare. Aveva un viso piacevole e bei capelli castani, lunghi fin quasi sulle spalle, come si usava in quest'epoca. Ed era anche ben proporzionato, il che non guastava. Ed ora ce l'aveva nelle sue mani. Ammorbidi' un po' la presa per dargli modo di rialzarsi e, mentre con una mano continuava a bloccarlo infliggendogli dolore, con l'altra avvicino' la testa dell'uomo alla sua. L'inglese non riusciva a comprendere. Non rientrava nella sua mentalita'. Quella donna stava cercando di baciarlo ma temeva che non si sarebbe certo fermata ad un semplice bacio. Non poteva reagire minimamente e sentiva la lingua della donna penetrare nella sua bocca. Era piacevole. No, era meraviglioso e per alcuni secondi si abbandono' a quella sensazione ma poi la donna si stacco' " Non mi piacciono troppi preliminari. Spogliati" John non ebbe piu' dubbi ormai. Quella donna voleva fare l'amore con lui. Il problema era che lui non poteva farlo. Non poteva. E come avrebbe reagito il tenente Elana di fronte ad un suo rifiuto? E soprattutto, come avrebbero potuto credere poi a cio' che aveva raccontato? Cerco' di divincolarsi ma non ottenne altro che una potente sberla da parte della donna. Elana lo guardo' e sorrise. Sapeva che quel giovanotto era destinato a capitolare, a meno che non fosse uno di quelli a cui piacevano gli uomini e non le donne ma in quel caso non avrebbe cercato di violentare la piccioncina Genevieve. E lei era troppo bella per non far eccitare un uomo. E, a proposito di eccitazione, la sua stava raggiungendo punte eccezionali. Lo spoglio' lei stessa, quasi strappandogli di dosso gli umili indumenti che l'uomo indossava. Quell'idiota stava comunque facendo resistenza. Tutti cosi' all'inizio mentre poi si abbandonavano all'amplesso. E pensare che in quest'epoca sarebbe dovuto essere esattamente il contrario. Forse il tizio non era stato completamente sincero e sarebbe potuto provenire anch'egli dalla sua epoca altrimenti non si spiegava il motivo della sua ritrosia. Ma adesso a lei interessava relativamente. Con una mano continuo' a tenere fermamente l'uomo mentre con l'altra riusci' a sbottonare la sua camicia dopo avergli tolto il cappotto e quindi scese piu' in basso. Avvicino' di nuovo la testa dell'uomo alla sua e cerco' la sua bocca mentre contemporaneamente cerco' il pene dell'uomo e fu una grossa delusione quando non senti' la sua erezione. Come era possibile che quest'idiota non fosse eccitato alla sua presenza? Era arrabbiata. Molto piu' che arrabbiata. Lo sollevo' di peso e lo scaravento' lontano mandandolo, per fortuna dell'uomo, su una specie di divano rosso di velluto che ne attuti' la caduta. John non fece in tempo a benedire la sua fortuna che Elana gli era di nuovo sopra e la sua rabbia sembrava aumentata. Affacciate di nascosto a vedere la scena, Mira e Thula scossero la testa in segno di disapprovazione " Cosi' l'ammazza, comandante. Quella e' una psicopatica violenta e malata di sesso" " Se continua a picchiarlo in questa maniera dovro' intervenire" ammise la comandante " Ma perche' glie l'ha fatto violentare?" " Per vedere le reazioni dell'uomo" " Che tipo di reazioni?" " Se avesse rifiutato le avances di Elana, come in effetti ha fatto, cio' significherebbe che e' della nostra epoca. Gli uomini del ventiseiesimo secolo hanno delle remore nei confronti di noi donne. Hanno timore a concedersi mentre quelli attuali e quelli che verranno in seguito, prima dell'epocale rivoluzione di costumi che ci ha portato a dominare il pianeta, difficilmente rifiutano una donna attraente. Diciamo che se e' realmente di questo secolo gli sto facendo un favore mentre se invece e' della nostra epoca sta avendo la giusta punizione" " Quindi, considerando la sua ritrosia, lei pensa che quel tipo ci ha preso per i fondelli?" " Sembrerebbe proprio cosi'" " Eppure, ci avrei scommesso che diceva la verita'" " Anch'io Mira. E comunque c'e' qualcosa che non mi quadra in tutta questa faccenda" " Non c'e' modo di accertarsi se quello che ci ha confessato corrisponde a verita?'" Thula rimase pensierosa per qualche attimo " Potrei tornare nel 2457 e controllare se questo John Terrence e' esistito veramente ma dubito che risolveremmo qualche cosa" " Perche' comandante" " Perche' se si trattasse di un terrorista del tempo potrebbe aver preso l'identita' di un uomo realmente vissuto. In questo periodo era facile che qualcuno scomparisse per i motivi piu' disparati e non esserci quindi la sua data di morte" " E quindi?" " Aspettiamo" concluse Thula con una punta di amarezza " E stiamo attente che Elana non lo ammazzi" aggiunse Mira con un po' di preoccupazione. Non le piaceva il comportamento della sua collega. Per lei gli uomini erano semplicemente esseri piu' deboli da proteggere, esseri che dovevano si obbedire e rispettare qualunque donna ma non persone da picchiare e violentare. Scosse di nuovo la testa ed alzo' gli occhi al soffitto quasi per non vedere quel poveretto che stava rischiando di brutto nelle mani della giovane tenente. Infatti, Elana era riuscita a prendere facilmente il controllo di John. La sua rabbia per la mancata erezione dell'inglese l'aveva fatta infuriare e schiaffeggio' pesantemente l'uomo che non poteva far nulla per difendersi considerando la disparita di forza fisica tra i due. Si rannicchio' per evitare di dare un bersaglio ancora piu' grande alla furia della donna ma tutto sembrava inutile. Lo sapeva che avrebbe corso un grave rischio. Lo sapeva ma non poteva farci nulla. L'ultimo schiaffo, oltre ad averlo quasi stordito per la violenza con la quale era stato dato, lo aveva mandato steso in terra e quella donna proveniente dal futuro era di nuovo sopra di lui. Gli tolse le mani che cercavano di coprire il volto e gli afferro' il mento per tenerlo fermo. Poi lo bacio' ancora una volta. Perche'? Perche' proprio a lui? E pensare che trovava quella donna estremamente attraente mentre la sua mano scivolo' sul pene ancora inerte. No, non sembrava essere piu' inerte. John sgrano' gli occhi non credendo a cio' che percepiva. Il suo pene stava prendendo vigore e si rafforzava sempre di piu' mentre la donna continuo' a baciarlo con forza. Era una sensazione stupenda e si lascio' completamente andare rinunciando ad ogni difesa. Perche' difendersi? Elana sogghigno'. Finalmente, quell'uomo si era arreso. Che idiota! Pensava davvero di poter fare resistenza e di evitare quella logica conclusione? Accarezzo' lascivamente il pene dell'uomo che ora si ergeva maestoso e si spoglio' completamente. Sapeva che la sua comandante e la sua collega la stavano osservando ma la cosa non sembrava crearle problemi. Anzi, i loro sembravano aumentare la sua eccitazione. Avrebbero potuto vedere come si scopa un uomo dopo averne distrutto la resistenza. E quella sensazione le piacque enormemente. Intanto, John alzo' gli occhi per ammirare quella figura femminile. Il suo corpo, gia' poco nascosto prima da quella tuta aderentissima, ora era completamente visibile ai suoi occhi. E si trattava di un corpo ben diverso da quello delle altre donne che aveva visto nude. Non aveva un filo di grasso ed possedeva persino qualche muscolo che pero' riusciva ugualmente a definire meraviglioso. Anzi, di gran lunga piu' bello un corpo del genere cosi' tonico rispetto a quelli decisamente piu' morbidi della sua epoca. Molto piu' di quanto avrebbe potuto sognare. Ed era completamente rasata, altra cosa piuttosto anomala ma in fondo, cosa c'era di normale in tutto cio' che stava vivendo? Elana si era finalmente spogliata e si era inginocchiata vicino al corpo di John steso a terra. Stavolta pero' non aveva intenzione di picchiarlo e lo accarezzo' per mettersi sopra di lui. L'uomo non faceva piu' resistenza e questo, se da un lato le faceva piacere perche' poteva finalmente scoparlo, dall'altro le diede un briciolo d'irritazione. Non le sarebbe dispiaciuto prenderlo con violenza ancora maggiore ma sembro' accontentarsi. Fece scivolare il membro dell'inglese dentro di lei con estrema facilita' e respiro' profondamente. Quanto aveva desiderato questo momento? Sei mesi di castita' forzata in questo schifo di periodo storico, con il divieto di portarsi persino giocattoli erotici che le avrebbero potuto alleviare quella castita'. Senza contare che altrettanti ne erano previsti prima di ritornare finalmente nella sua era, un'era dove le donne non erano schiave dipendenti dagli uomini come in questa ma dove tutto girava intorno a loro. Che fosse glorificata in eterno Paula Gibb. Ma ora non poteva permettersi di perdere tempo a pensare a queste cose. Senti' il membro dell'uomo pulsare di desiderio e comincio' a muoversi per assaporarlo meglio. Il suo movimento andava aumentando sempre di piu'. Non le interessava della persona che stava sotto di lei e tutti i suoi sensi erano tesi alla ricerca esclusivamente del suo piacere. Ma anche John stava godendo di quella situazione. Quella donna che lo stava cavalcando ferocemente gli stava facendo provare delle sensazioni assurde. Chiuse gli occhi e poi li riapri' per osservare la bella amazzone sopra di lui. Era questo quindi il mondo del futuro? Un mondo dove i maschi sembravano essere soltanto dei giocattoli sessuali per le donne? Non poteva certo saperlo. Cio' che gli era stato appena detto non gli consentiva di fare un'analisi di quel periodo che sarebbe andato a venire ma di certo, pur con tutte le privazioni che i componenti del suo sesso avrebbero avuto, c'erano dei lati che non sembravano dispiacergli affatto. Non capiva ancora del tutto cosa ma sapeva che gli piacevano e quella sua poderosa erezione ne era la prova lampante. L'astinenza dal sesso aveva velocizzato l'arrivo dell'orgasmo di Elana che si accascio' spossata sul corpo di John. Anche l'uomo aveva appena goduto, quasi per magia contemporaneamente alla sua stupratrice, ed ora la osservava negli occhi. Quello che aveva appena vissuto era stato qualcosa di magico, di incomprensibile per la sua mentalita'. La donna intanto, sembrava essersi ripresa da quell'orgasmo eccezionale e si guardo' intorno. Sperava che la sua comandante le desse il permesso di tenersi questo giovane per qualche giorno ancora. Aveva ancora voglia di sesso. Lei aveva sempre voglia di sesso ma sapeva anche essere razionale e sapeva che avrebbe dovuto attendere l'ordine della sua superiore che irruppe in quel momento nella stanza e guardo' i due corpi nudi uno sopra l'altro " Rivestitevi" ordino'. Era visibilmente contrariata. Quello che aveva appena fatto fare alla sua soldatessa era contro ogni regola e non era affatto fiera di quella decisione ma lei doveva sapere. Il futuro del mondo, anzi, il suo presente, dipendeva da lei e potevano esserci altri uomini che avrebbero potuto provare ad uccidere Genevieve o Jean Luc. Oppure avrebbero potuto tentare in altre epoche e trovare soldatesse piu' disattente. Oppure sarebbe potuto essere un caso. Possibile? Possibile che tra tutte le donne esistenti a Parigi questo tipo avesse scelto proprio Genevieve per fare i suoi porci comodi? Osservo' il tenente Elana ed il prigioniero rivestirsi velocemente e quindi fece un cenno alla donna di lasciarla sola con l'uomo. Si mise seduta osservando l'inglese che invece si trovava ancora in piedi, quasi sconvolto per cio' che era appena accaduto. Con un gesto cerco' di risistemarsi i capelli e poi osservo' la statuaria donna che gli sta di fronte " Allora John, vuoi ancora mentirmi e sostenere di essere un uomo di quest'epoca?" esordi' Thula " Si signora" " E allora spiegami per quale motivo ti sei ribellato quando Elana ha cercato di fare sesso con te. Nessun uomo di questa epoca avrebbe fatto la stessa cosa ma avrebbe accettato piacevolmente l'amplesso. Cosa mi nascondi John? Sappi che io lo scopriro' e non sara' bello per te. Se tu invece confessi, ti prometto che diro' che hai collaborato e avrai un giusto processo e potrai cavartela forse con il carcere a vita ma puoi avere salva la pelle" John chino' il capo e cerco' di riflettere rapidamente. Qualunque cosa lui avesse confessato sarebbe stata la fine per lui. Se avesse dovuto ammettere quello che non era vero, gli si prospettava il carcere fino alla fine dei suoi giorni. E se avesse detto la verita'? No, quello era proprio da escludere. Non poteva dire tutto. No, non poteva per nessuna ragione al mondo. Doveva innanzi tutto prendere tempo " Io sono di quest'epoca, signora. Sono un semplice aiutante di un medico e volevo soltanto fare l'amore con quella ragazza" disse l'inglese. Doveva insistere fino alla fine senza cambiare la sua versione " E allora perche' non volevi fare sesso con Elana?" Gia', perche? Anche su questo non poteva dire la verita'. Doveva riflettere alla svelta e trovare le parole giuste " Perche' ... ... . Non avevo capito che lei volesse fare l'amore. Pensavo che volesse picchiarmi ma poi alla fine, quando ho capito, non mi sono piu' ribellato. E' stato meraviglioso" John Terrence guardo' Thula che si massaggio' il mento dubbiosa. Continuava a pensare che quell'uomo le stesse nascondendo qualcosa ma la risposta sembrava plausibile. Aveva potuto constatare con i suoi occhi che l'uomo, dopo aver raggiunta l'eccitazione, si era praticamente consegnato nelle mani di Elana senza difendersi piu'. Sarebbe potuto andare senz'altro come l'uomo sosteneva ma doveva essere sicura prima di portare quell'uomo nel 2457 e farlo processare. Gia' un processo. Sarebbe stato perlomeno insolito. Non esistevano piu' violenze carnali nei confronti delle donne da almeno trecento anni e sicuramente le giudici e la giuria si sarebbero trovate in grossa difficolta' nel valutare quell'uomo ed il suo reato. Ma cosa fare? Rilasciarlo era ormai impossibile considerando tutto quello che era venuto a sapere. Oh, al diavolo. Ci avrebbe pensato in seguito. Intanto, doveva assolutamente scoprire chi fosse veramente John Terrence e capire come mai le risposte dell'inglese non la convincessero piu' di tanto. Soprattutto, non convincevano il suo istinto. Guardo' John che si era alzato andandole di fronte. Era davvero piccolino al suo cospetto e le arrivava a malapena al seno ma era un giovane di bell'aspetto anche se quel look di fine ottocento non era certo il massimo per valorizzare un maschio. Gli alzo' il mento per costringerlo a guardarla negli occhi " D'accordo John. Capisci pero' che io ho il dovere di sincerarmi se quello che tu hai detto e' la verita'?" " E come?" " Semplice. Andiamo in Inghilterra a vedere se quello che mi hai detto corrisponde al vero" " A Londra?" L'uomo la guardo' e sorrise. Gia', perche' no? Nella sua citta' avrebbe potuto dimostrare che era veramente colui che diceva di essere. Avrebbe dovuto pensarci lui stesso per scagionarsi ma per fortuna quella donna sembrava essere comprensiva " Esatto John. Anche a Londra. Hai qualcosa in contrario?" " No signora. Cosi' potro' dimostrarle chi sono veramente" Si, poteva dimostrare a Thula che era veramente John Terrence o almeno l'uomo che era conosciuto, che era stimato, che era benvoluto ed un sorriso gli illumino' il volto. Poi pero' improvvisamente si rabbuio'. Era andato via da Londra perche' l'aria si stava cominciando a fare troppo pesante per lui e questa improvvisa rimpatriata avrebbe potuto metterlo in grosse difficolta'. Ma non sembrava esserci un'altra ipotesi percorribile e, malgrado non fosse l'ideale, tornare a Londra sembrava essere l'idea migliore, magari evitando certi luoghi, a cominciare da casa sua. Ecco, quello sarebbe stato un grosso problema e avrebbe dovuto inventarsi al piu' presto qualcosa di plausibile. Certo, la sua situazione rimaneva drammatica e bene che gli poteva andare lo aspettava il carcere per alcuni anni. Che beffarda che sembrava essere la vita. Ma, visto che le altre ipotesi erano il carcere a vita o una condanna a morte, doveva provare a dimostrare a Thula di essere quello che sosteneva. Senza contare che, se avesse dimostrato di far parte di quest'epoca, avrebbe anche potuto impietosire quella donna che sembrava essere molto piu' ragionevole di quella con la quale aveva fatto sesso e chiederle di essere liberato. Del resto, a loro sembrava interessare soltanto la salvaguardia della francesina e poteva essere un'ipotesi abbastanza plausibile. In caso contrario, se cioe' avessero voluto soltanto condannarlo per la tentata violenza nei confronti di quella Genevieve, l'avrebbero gia' portato nel futuro e comunque, l'ipotesi della tentata violenza nei confronti di una donna non sembrava essere un reato eccessivamente grosso o almeno non meritevole della morte. Al resto, ci avrebbe pensato al momento opportuno. Thula intanto, lo osservava pensierosa. Quell'idiota stava mettendo in difficolta' la sua missione. Gli ordini erano stati perentori. Se qualcuno avesse provato ad uccidere uno degli antenati di Paula Gibb, maschio o femmina che fosse, bisognava scovare i suoi complici nel tempo in cui il tentato omicidio era avvenuto e poi portare tutti i terroristi nel presente dove poi un giusto processo li avrebbe condannati a morte. Gia', ma come fare se il colpevole del tentativo di omicidio sembrava semplicemente colpevole di una violenza carnale e quindi di un caso fortuito? Forse, era stata troppo buona con quel John Terrence o come cavolo si chiamasse realmente e avrebbe dovuto forzare sulle torture per farlo parlare e la sua tenente Elana sarebbe stata ben felice di farlo. Gia', quello era un altro problema. Che quella ragazza avesse delle tendenze psicopatiche le era stato chiaro fin dall'inizio ma aveva notato che era in grado di controllarsi e di attenersi agli ordini, cosa che ne faceva un ottimo elemento, forse il migliore del gruppo delle sue soldatesse. Il problema semmai stava sorgendo a causa della mancanza di sesso. Oh certo, a tutte loro mancava un bel ragazzo ma Elana sembrava non poterne proprio fare a meno e forse con quella violenza perpetrata ai danni dell'inglese sarebbe potuta arrivare fino in fondo a quell'anno di astinenza forzata. Quanto a lei, doveva dare il buon esempio e mantenersi distaccata anche se non era certo facile. Ma non era quello il momento di pensare al sesso e doveva pensare di risolvere il suo problema e cerco' di ricapitolare la situazione. L'uomo si era introdotto nella camera di Genevieve per violentarla? Non aveva assistito alla scena ma poteva essere andata cosi'. Ma soprattutto, quel John Terrence sembrava essere sincero quando asseriva di essere di quest'epoca. Era questa la cosa strana perche' lei si sentiva altrettanto sicura era che quell'uomo le nascondesse qualcosa. Ma cosa? Guardo' di nuovo l'uomo " Dove alloggi visto che non sei di Parigi?" " In uno squallido e sordido letamaio che il padrone si ostina a voler chiamare albergo, signora" " Come si chiama?" " Che se ho capito bene, in questa lingua del cavolo significa bella vista. Ironico considerando che ho una finestra dalla quale vedo solo sporcizia" " Sai come arrivarci, presumo" " Dal centro di Parigi dista appena dieci minuti. E' facile ma non so dove ci troviamo adesso" " Giusta osservazione. Ci troviamo in una villetta in campagna, a mezz'ora dalle prime abitazioni di Parigi. Arriveremo in centro e tu mi indicherai la strada" " Per quale motivo volete vedere la locanda nella quale alloggio?" domando' John incuriosito. Thula lo guardo' sorridendo " Per prima cosa voglio vedere con i miei occhi se tu mi hai detto la verita' e poi per farti prendere dei cambi d'abito. Staremo in Inghilterra almeno un paio di giorni e credo che sia il caso che ti porti appresso qualche altra cosa oltre il vestito che hai indosso, tra l'altro sporco di sangue dopo il trattamento che hai subito da Elana" Thula si giro' lasciando Terrence solo coi suoi pensieri contorti e quindi si incammino' uscendo dalla stanza dove incontro' le sue due soldatesse " Ha deciso comandante?" la interrogo' Mira " Si. Andro' prima a vedere dove dorme John, anche per capire se nella sua stanza c'e' qualcosa che lo possa ricollegare alla nostra epoca e dopo andro' nella citta' dove e' nato e quindi a Londra per sapere se cio' che mi dice e' la verita'. Fra cinque minuti vado via, il tempo di mettermi uno di questi scomodissimi vestiti. Tu intanto, trova le coordinate giuste per teletrasportarci sia a Preston che a Londra senza che ci sia qualcuno intorno. E possibile?" " Posso farvi arrivare fuori citta', comandante. Ma dopo dovrete camminare per un po'. Non possiamo correre il rischio di farvi teletrasportare nel centro di Preston o a Piccadily" " Va benissimo. Vorra' dire che cammineremo un po'. Londra di quest'epoca e' ancora abbastanza contenuta e non e' certo enorme come quella che e' sorta dal ventesimo secolo in poi" " Non posso nemmeno escludere che possiate trovare qualche contadino dove vi faro' atterrare" " Correro' il rischio. Quanto a voi, continuate il vostro lavoro insieme a Jedra e Orla. Durante la mia assenza dovrete essere ancora piu' concentrate. Mi raccomando a te soprattutto, Elana. Lascia le tue pulsioni da una parte e torna ad essere la soldatessa che conosco " Stia tranquilla, comandante" Thula scosse il capo avanti e indietro facendo segno che tutto era a posto e quindi si rivolse di nuovo a Mira " Inserisci un segnalatore sottocutaneo al nostro giovanotto. Non posso certo rischiare che mi scappi. E non dargli spiegazioni" " Sara' fatto, comandante" Thula si inoltro' quindi nella sua stanza dove inizio' a vestirsi. Che razza di abiti. Assolutamente privi di ogni comodita'. Almeno, quelli delle ricche dame sprizzavano l'occhio alla sensualita', con scollature piu' o meno profonde mentre lei, come le sue soldatesse del resto, aveva bisogno di indossare abiti che non attirassero troppa attenzione, cosa gia' complicata a causa dell'altezza enorme per i canoni del periodo. Ma non poteva certo segarsi parte del corpo e qualche donna che raggiunge il metro e novanta ci sara' stata pure alla fine dell'ottocento. Quando torno' nella stanza dove l'aspettavano John e le due soldatesse, Thula ordino' a Mira di raggiungerla " Gli hai inserito il chip?" chiese alla sua sottoposto senza farsi sentire dall'uomo " Certamente, comandante " Ti ha chiesto cosa gli stavi facendo?" " Ovvio ma non gli ho dato risposta, come lei mi aveva ordinato" " Bene. Vedi, il problema non e' rintracciarlo. Dubito che mi possa sfuggire anche se un attimo di distrazione posso averla anch'io ma voglio testare le sue reazioni" " Intende nel caso decidesse di fuggire?" " Esatto. Noi lo rintracceremmo comunque in poco tempo ma avrei altro materiale che mi possa far avvicinare alla verita'" Mira scosse la testa " Ne dubito. Avra' molta paura di lei. Sia che fosse un terrorista o sia che fosse di questo secolo, avra' ben compreso come noi donne siamo esseri superiori e quindi ci pensera' parecchio prima di prendere in considerazione un tentativo di fuga" " Questo e' certo e glie lo ribadiro' fra poco ma lui non deve sapere che se anche riuscisse a fuggire noi possiamo ritrovarlo in un batter d'occhio" Thula diede una leggera pacca sulla spalla di Mira e si avvicino' all'inglese rivolgendogli un largo sorriso " Bene. Stiamo per trascorrere insieme un paio di giorni dopo i quali io decidero' se tu sei un terrorista del tempo o semplicemente un tizio che voleva violentare Genevieve. Ti do un consiglio. Non provare a scappare perche' te ne pentiresti. Anche la mia forza fisica e' notevolissima, forse superiore a quella del tenente Elana e per te sarebbe molto spiacevole scoprire quello che io posso fare ad un uomo. Comunque, per evitare che tu possa dire qualcosa che possa compromettere questa mia missione, ti iniettero' una sostanza che ti impedira' di parlare e quindi di interagire con chi andremo ad incontrare ma che lascera' comunque vigile tutto il resto del tuo corpo. Prima che tu provi a fare qualche sciocchezza, voglio ricordarti che non sono solo superiore a te come forza fisica ma lo sono anche in tutto il resto e quindi sono molto piu' agile e veloce di te. Faresti solo pochi metri prima che io ti possa riacciuffare e per te non ci sara' una seconda occasione. Il mio trattamento sarebbe tale che riusciresti persino a rimpiangere Elana, senza contare che ti porterei subito nella mia epoca e diro' che volevi uccidere Genevieve. Non hai idea di cio' che soffriresti ma posso garantirti che ti pentiresti per tutta la vita di aver provato a fuggire. E' chiaro John?" L'uomo accenno' di si con la testa e Thula prosegui' "Bene. Dammi la lingua, allora" " Aspettate, signora. Ho qualche curiosita' da togliermi. Potete sempre mettermi quella cosa sulla lingua prima di arrivare" " D'accordo John. Andiamo" acconsenti' la comandante trascinando il giovane inglese al di fuori della villa dove una carrozza con due cavalli era pronta per essere impiegata. Per la prima parte di quella strana missione sarebbe stato meglio utilizzare i mezzi di trasporto dell'epoca. Fine quarto episodio Per ogni commento, scrivete a davidmuscolo@tiscali.it