La maestra del mio vicino di casa. For adults only. Please read only if you are over 18. La maestra del mio vicino di casa. Uno strano giorno è quello che mi è capitato di vivere non tanto tempo fà. La famiglia che vive accento a me, intendo sullo stesso piano dell'edificio in cui vivo, ha dei bambini piccoli che frequentano l'asilo che dista solo qualche isolato. La mattina in questione, verso le 7 del mattino sento bussare alla mia porta, ovviamente non pensavo e neanche potevo immaginare di cosa si trattasse, la madre mi chiese, se cortesemente, potevo accompagnare io quella mattina i piccoli a scuola. Ovviamente rimasi sorpreso per la richiesta, anche se ci conoscevamo mi sembrò un po' strana come richiesta, tuttavia accettai. Non so come, a me non piacciono i bambini, li portai in orario e per un caso accidentale incontrai la loro maestra sulla porta d'ingresso. Ovviamente non sapevo di chi si trattasse, ma quando arrivai quella donna riconobbe i bimbi, ...andò così. Pensavo di aver terminato, e così dopo che mi sincerai che tutto era a posto feci per andar via. Qui venne il bello. La maestra mi chiese di seguirla perchè doveva parlarmi. Feci subito presente che io ero li solo per caso e spiegai cosa era successo la mattina. Non bastò, la maestra disse che se avevano avuto la fiducia di lasiare a me i loro figli potevo stare a sentire e poi riferire. A me questo non piaceva, ma la donna era veramente insistante e mentre parlava inizio a camminare davanti a me. Fu la luce, ad un tratto mi interessava tutto quello che avrebbe potuto dire. Mi rendo conto che è strano, ma alla vista del suo polpaccio... non avrei potuto resistere troppo. Era perfetto, grosso, muscoloso, le scarpe con il tacco facevano risaltare le sue caviglie sottili nel modo giusto per chi come me ama quel tipo di "strutture". Mentre camminava parlava, ma io ero immerso nei miei pensieri e non ascoltai nulla. Ondeggiava, la gonna che le arrivava appena sopra il ginocchio era come se avvolgesse delle forme perfette, almeno per me. Mi accorsi che mi stavo attizzando e la cosa mi preoccupava un po, non avevo voglia di fare delle cattive figure. Ad un tratto mentre ero nell'eden delle sue gambe svoltò e sparì dietro il muro. Pensai subito che non volevo perdere neanche un secondo di quella meravigliosa vista, così mi affrettai verso di lei. Inaspettatamente quando svoltai, lei era li che stava tornando indietro a vedere dove fossi finito, ci scontrammo. Urtandola sentii che era dura come la pietra, come una parte di me stava iniziando ad essere... Le toccai, per caso, il braccio, sentii un bicipite tosto e sodo che mi fece venire in mente molte cose. Sebbene non fosse di dimensioni esagerate era notevole ugualmente. LEi senti che avevo piacere a toccarla e sentire quei suoi muscoli, capi ed abbozzo' una specie di sorriso compiaciuto. A quel punto camminava ancora in modo più seducente, almeno per me e si diresse verso le scale. Mamma mia pensai, qui me la vedo brutta adesso... Inizio a salirle e quei suoi polpacci pompavano per sollevare il suo peso, visione staordinaria, bellissima. Ero in estasi, avrei voluto avere dei figli per accompagnarli tutti i giorni a scuola pur di vedere un simile spettacolo. Ogni tanto si girava indietro per vedere se c'ero ancora, e come facevo a non esserci? Era meravigliosa, mi piaceva troppo. Arrivammo davanti ad una porta e fece entrare i bambini, forse era la loro classe, invece a me disse di seguirla, avremmo parlato nella stanza dove si riuniscono i professori... la mia immaginazione andava a duecento chilomentri l'ora. Mi stava facendo eccitare moltissimo, tra le gambe, il fatto che mi ordinava di seguirla e che non sapevo cosa volesse, era tutto molto strano comunque. Finalmente arrivammo a destinazione, mi disse di sedermi e mi indico' una sedia, lei invece si diresse verso una poltrona. Quando si sedette la sua gonna si alzo' molto, le gambe accavallate... continua...