LULU - Parte settima Altri anni trascorsero e Yuri si era laureato col massimo dei voti ed era entrato, come aveva da tempo prestabilito, nello studio del padre. Quale posto migliore per imparare il mestiere? Eravamo anche andati a convivere. I suoi genitori erano decisamente agiati e gli comprarono una bella casa a due passi dal centro e dal suo ufficio e, vivendo insieme, aumentammo considerevolmente i nostri . Malgrado avessimo diversi amici, ci piaceva stare da soli proprio per poter mettere in atto quelle scene. Devo confessare che non era proprio semplicissimo spogliarsi dei panni della ragazza normale ed entrare in quelli dominanti. A volte mi aiutava l'abbigliamento, altre volte mi isolavo per qualche minuto cercando la concentrazione. Del resto, la buona riuscita di quei momenti dipendeva proprio da me e dal mio comportamento. Dovevo assolutamente evitare di mettermi a ridere e dovevo essere soprattutto credibile. Yuri mi aveva consigliato di pensare di interpretare una parte, proprio come fa un'attrice e devo dire che fu un ottimo consiglio. Mi immedesimavo talmente bene in quel ruolo che alla fine riuscivo a vedere Yuri non nel ragazzo che adoravo, ma nella persona che meritava di essere picchiato, di essere punito solo e soltanto perche' io ero piu' forte di lui, gli ero superiore e potevo permettermi tutto. Non credo invece che Yuri entrasse ed uscisse dal ruolo di ragazzo sottomesso. Per lui ero veramente una ragazza degna di essere obbedita in tutto e per tutto. La mia ormai lampante superiorita' fisica lo obbligava a ritenermi superiore in tutto il resto. Non dico che avrebbe voluto esagerare come nei , quando praticamente si spogliava quasi della dignita' di essere umano, inginocchiandosi sovente al mio cospetto e accettando anche le eventuali percosse ma, dai discorsi che instauravamo spesso su quell'argomento, so che mi avrebbe voluta volentieri come elemento dominante della coppia, quella che prende in mano totalmente le redini del rapporto. Ma Yuri, come molti maschi, non capiva la psicologia di noi ragazze. Non e' che mi dispiacesse decidere dove andare e cosa fare, anche a dispetto del suo giudizio, ma mi piaceva farlo in modo femminile, con moine e bacetti, non nel modo dominante come sarebbe piaciuto a lui. Quei comportamenti, per come io intendevo la dominazione, sarebbero dovuti rimanere il piu' possibile rinchiusi nei , anche se, come ho avuto modo di spiegare, a volte uscivano fuori prepotentemente, sia da parte mia che da parte sua. Per quanto mi riguarda ad esempio, non era facile far finta di niente sapendo di avere di fronte un ragazzo con il quale tutto mi era permesso e che qualunque mia decisione sarebbe dovuta essere accettata a prescindere, ma la mia voglia di normalita' prendeva il sopravvento ed alla fine, pur con qualche problemino, riuscivamo ad essere e a sembrare una coppia abbastanza normale. Tutto bene quindi? Purtroppo no. E tutto per causa dell'universita'. Se Yuri si era laureato senza difficolta', io infatti avevo qualche esame di ritardo rispetto alla media. Forse un po' per stanchezza o forse per scarsa concentrazione, gli ultimi esami mi pesarono moltissimo, malgrado Yuri mi avesse aiutata tantissimo dedicando tutto il suo tempo libero a me. Ma quando finalmente riuscii a superare quegli ultimi esami e giunse il momento di preparare la tesi, invece di tranquillizzarmi, arrivo' la crisi. Non mi dedicavo piu' al mio amore come avevo fatto fino ad allora e non cercavo neanche piu' i momenti dominanti. La mia mente era tutta concentrata sulla tesi e, malgrado Yuri mi avesse nuovamente aiutata in modo considerevole, non mi accontentavo. Solo un paio di anni prima, lui aveva discusso la tesi brillantemente ed essendo la stessa materia, pretendevo, ovviamente a torto, che lui mi riscrivesse un qualcosa di simile. Naturalmente, lui si era proposto di aiutarmi, ma pretendeva giustamente che la materia di discussione fosse totalmente diversa per non dare adito a eventuali contestazioni, anche perche' il professore al quale mi ero rivolta per elaborare la tesi era proprio lo stesso con il quale Yuri l'aveva a suo tempo discussa. Per qualche mese la nostra relazione sopravvisse a stento, tra i miei scatti d'ira ed i miei pianti improvvisi. Mi sentivo impotente, non riuscivo piu' ad essere la Lulu' di sempre ed un giorno che invece sembravo di umore migliore, dopo tanto tempo di sopportazione silenziosa, Yuri mi fece notare con molto tatto la mia scarsa attenzione nei suoi confronti. Apriti cielo. Lo aggredii verbalmente, dicendogli che ero stanca e che lui non aveva avuto il buon senso e la capacita' di capirmi. Non era affatto la prima lite, ma fu sicuramente l'ultima. Lo lasciai, incurante delle sue richieste di non farlo, delle sue assicurazioni che avrebbe accettato qualunque cosa, anche di fare una tesi copiata di sana pianta dalla sua, se la cosa mi avesse fatto piacere e addirittura dei suoi pianti. Ero veramente in crisi e avevo messo in discussione tutte le certezze di cui mi ero nutrita fino a quel momento, compresa la mia relazione con Yuri e lo stile di vita adottato con lui e quindi compresi quei momenti dominanti che avevo amato in modo straordinario ma che avevo cominciato a trovare ridicoli. Un mese dopo mi laureai, dimostrando almeno a me stessa che avevo le capacita' di fare tutto da sola, ma la mia felicita' per quell'evento era mitigata dal fatto che lui non c'era a gioire con me. Che me ne facevo dell'applauso dei presenti? Che me ne facevo della gioia dei miei genitori, dell'orgoglio del mio fratellino, che ormai diventato grande, avevo imparato ad amare, completamente contraccambiata? Delle parole di elogio di tutti coloro che erano venuti a vedermi? Delle pacche sulle spalle? Della parola che usciva dalle bocche di tutti. Mi resi conto che lui mi mancava da morire, ma ormai la frittata era fatta e non potevo tornare indietro. Un po' per orgoglio, un po' perche' sarebbe stato veramente complicato riallacciare i rapporti considerando che non c'era piu' ne il liceo ne l'universita' che ci univa e i nostri mondi erano quasi contrapposti, decisi che forse era il caso che cominciassi a pensare alla mia vita senza Yuri. Mi presi un po' di tempo di riposo e dopo cominciai di nuovo ad uscire, conoscendo altre persone che erano fuori dal nostro giro abituale. Ebbi cosi' modo di conoscere Lorenzo, un uomo piu' grande di me di sette anni e accettai la sua corte, con la speranza di potermi dimenticare di Yuri. Inutilmente. Mi mancava veramente tutto di lui e soprattutto mi resi conto che mi mancavano i miei momenti dominanti, al contrario di quanto pensassi nel momento in cui lo avevo lasciato. Dopo quasi due mesi che stavo insieme a Lorenzo, mi venne la pessima idea di provare a instaurare quel gioco con lui per ricreare quell'atmosfera cosi' carica di sensualita'. Mi feci trovare a casa sua vestita come facevo con Yuri, da dominatrice provetta e Lorenzo all'inizio parve stare al gioco. Ma quando iniziai a comportarmi in modo dominante, alzando la voce per obbligarlo ad obbedirmi e minacciandolo che se non l'avesse fatto l'avrei colpito con il mio karate, Lorenzo non ci stette piu'. Mi disse che ero pazza e che dovevo farmi curare e per tutta risposta lo attaccai con un alla bocca dello stomaco e mentre lui boccheggiava per la mancanza d'aria lo presi per la camicia e lo minacciai, stavolta seriamente - Non hai capito un cazzo, idiota. Volevo soltanto giocare. Non hai nemmeno la piu' pallida idea di cosa ti sei perso. E questo rimane tra di noi, non e' vero Lorenzo caro?- Inutile dire che la sua risposta fu positiva. Poveretto, se la stava facendo sotto dalla paura ed io ero molto arrabbiata e non sapevo certo in che modo avrei potuto reagire se lui non si fosse subito arreso e se avesse continuato ad offendermi. Devo dire che fu di parola e nessuno seppe cio' che era successo. Come avrebbe potuto spiegare che una ragazza molto piu' giovane di lui l'aveva ridotto ai minimi termini in meno di un secondo? Naturalmente quella fu l'ultima volta che vidi Lorenzo, ma quella situazione mi aveva fatto comprendere che ormai anch'io potevo considerarmi come una persona bisognosa del femdom, proprio come lo era Yuri. Al contrario di lui, io sapevo che, se avessi voluto, avrei potuto trovarne quanti ne volevo di uomini disposti a farsi sottomettere a colpi di karate da me. In quegli anni mi ero molto informata di quel particolare mondo e mi ero resa conto di come una con le mie caratteristiche e con il mio aspetto fisico, avrebbe potuto fare cio' che voleva ed avere un mucchio di uomini pronti a fare pazzie. Ma cosa volevo io realmente? Non potevo certo fingere a me stessa. Io non volevo nessun altro uomo, nessun altro sottomesso, avessero anche fatto pazzie per me, avessero anche obbedito ad ogni mio comando, mi avessero anche ricoperta d'oro. Io volevo Yuri. L'avevo sempre voluto. Volevo Yuri in tutti i suoi aspetti e non ultimo sotto l'aspetto di ragazzo sottomesso. Lo volevo anche quando faceva il duro, lo volevo quando faceva sesso, lo volevo quando si sistemava i capelli, quando parlava e quando mi baciava e quando tremava inginocchiato ai miei piedi oppure quando mi guardava e mi faceva sentire irresistibile. Ero ancora pazzamente innamorata di lui ed avevo intenzione di riprendermelo. Pensai per qualche giorno al modo in cui avrei potuto farlo e la fortuna mi venne in aiuto. Un'amica comune si era anch'essa laureata e dava una festicciola in un piccolo locale preso in affitto per l'occasione. Sapevo con certezza che avrei trovato anche lui e mi sistemai per benino. Mi feci bellissima o comunque, mi vestii come sapevo che a lui piaceva da impazzire, in , con un pantalone di pelle nera che metteva il mio lato B in bella vista, aderente come non mai, una magliettina nera abbastanza striminzita per mettere in evidenza i miei addominali ed il seno e un giubbetto di pelle. Mi truccai adeguatamente ed ero pronta per riprendermelo. Ormai non ero piu' una ragazzina di sedici anni, ma una giovane donna di 25, cosciente dei propri mezzi. Sapevo bene di farlo impazzire vestita cosi, l'avevo sperimentato piu' volte e i risultati erano sempre stati eccezionali e mi presentai al locale convinta di potermelo riprendere solo schioccando le dita e per poco non mi prese un colpo quando lo vidi seduto su una poltrona circondato da altre ragazze che pendevano dalle sue labbra, proprio come fosse un pascia'. Rimasi turbata, uscii per fumarmi una sigaretta e tornai nel locale. I nostri sguardi si incrociarono piu' volte e pensai che per me fosse finita. Quelle ragazze erano carine quanto me se non addirittura piu' belle. Una di loro, una bionda che pareva uscita da un film americano degli anni sessanta, aveva una minigonna ascellare, un sorriso che era tutto un programma di disponibilita' e gli si buttava addosso. Gli stava appiccicata come il bostik quella maledetta. Chi cavolo era? E chi cavolo erano tutte le altre? Avevo dimenticato di quanto Yuri fosse attraente e di come facesse colpo sulle altre rappresentanti del gentil sesso. Anch'io sembravo aver fatto colpo pero'. Ricevetti diverse occhiate assassine, bicchieri che spuntavano dalle mani maschili per offrirmi un drink neanche fossi un'alcolizzata e richieste di proseguire quell'inizio di conversazione in posti piu' isolati. Non ricordo nemmeno le facce di quelli o forse neanche li guardai. Il mio fegato stava scoppiando di gelosia. Come un idiota avevo creduto che, vestendomi come piaceva a lui, Yuri si sarebbe prostrato ai miei piedi come quel pomeriggio di tanti anni prima, implorandomi di tornare insieme a lui. Stavo per andarmene prima che scoppiassi a piangere. Arrivai fino all'uscita e poi mi bloccai. Ma cosa diavolo stavo facendo? Lo lasciavo in mano a quelle sciacquette? No di certo. Prima sarebbero dovute passare sul mio cadavere o, come sarebbe stato piu' verosimile considerando la rabbia e la determinazione che avevo in quel momento, sarei dovuta io passare sul cadavere di tutte loro. Ma forse non ce n'era bisogno perche' io avevo ancora un'arma a mia disposizione, un'arma che nessuna di loro avrebbe mai potuto avere. Io sapevo esattamente di cosa avesse bisogno il mio Yuri. Mi rassettai, mi guardai nello specchietto per il trucco che mi portavo sempre appresso e sorrisi. A noi due Yuri. Mi avvicinai a lui con tutta la determinazione che possedevo e con tutta l'esperienza acquisita in tanti anni di e lo presi per un braccio invitandolo ad alzarsi - Vieni Yuri che ti devo parlare- gli dissi bruscamente - Non mi sembra il momento Lulu'. Non facciamo scenate- - Adesso e' il momento, vieni- La resistenza di Yuri sembrava immediatamente vinta, forse per evitare che io potessi veramente fare una scenata e si alzo' dal divanetto dove era seduto. La bionda provo' ad obiettare qualcosa - Ehi tu, ma che modo e' di comportarsi. Ma lo sai che sei proprio una cafona- Lasciai per un attimo il braccio di Yuri e presi quello della bionda. Sapevo di essere forte, forte come un uomo e anche di piu'. Strinsi quel braccio - Un'altra parola e te lo stacco il braccio e se ti vedo circolare a piu' di dieci metri da Yuri ti gonfio di botte. E' chiaro o devo agire veramente? Yuri, faglielo presente tu cosa posso fare a questa tipa se mi fa rodere il culo- - Fai quello che ti dice, Desire' non metterti contro di lei. E' una campionessa di arti marziali e quando e' arrabbiata e' fuori controllo- Lasciai il braccio di Desire' prima che si mettesse a frignare e guardai Yuri che aveva parlato di me come aveva sempre fatto, sottolineando quasi con orgoglio la mia bravura e la mia forza. Ripresi il suo braccio e lo ristrinsi con maggiore violenza - Andiamo!- - Che intenzioni hai Lulu'? Dove vuoi andare?- Non risposi e lo condussi nel bagno e poi chiusi la porta a chiave e gli presi le braccia spingendolo verso il lavabo - Il tempo della liberta' � terminato. Ho deciso di riprenderti e lo faccio- Il mio tono era volutamente autoritario. Se Yuri in quei mesi non era cambiato, avrebbe dovuto fare molto effetto. Ma intanto lui nicchiava - Sei fuori. Mi hai lasciato, mi ha fatto piangere per mesi, per tutti questi mesi, ho saputo che sei stata con un altro e adesso dici di volerti rimettere con me, proprio quando io sto cercando di rifarmi una vita? Non lo accetto- - Non me ne frega niente se tu lo accetti o meno. E' quello che ho deciso io- ribadii sempre con tono deciso, anche se cominciavo a dubitare delle mie possibilita' di successo. Ma Yuri era sempre stato molto sensibile sessualmente al mio tono autoritario da dominatrice e decisi di metterla ancor di piu' su quel piano. Gli strinsi il mento con la mia mano destra e poi avvicinai la mia bocca alla sua. Lui provo' a girare la testa ma io glie lo impedivo con la mia presa. Dio, quanto era eccitante. La cosa piu' sensuale che avessi mai fatto in vita mia. La mia lingua esploro' la sua bocca che continuavo a tenere aperta con la forza e con la mano sinistra gli slacciai i pantaloni. Aveva il pene completamente eretto e dunque, come era ovvio considerando le sue caratteristiche, la situazione gli piaceva. Noi donne possiamo fingere in quei frangenti, ma un uomo no e questa visione mi dette la forza di continuare su quel piano, anche se le parole di Yuri sembravano sostenere il contrario - Non puoi fare questo Lulu', non puoi- - Io posso invece. Ti lascio, ti riprendo e poi ti rilascio quando voglio. E quando decido di riprenderti tu accetti, volente o nolente. Ti ricordi cosa ti dissi tanto tempo fa? Che tu sei mio e delle cose mie ci faccio quello che mi pare- Gli tirai fuori il pene completamente e mi slacciai il mio pantalone. Lo volevo in quell'istante. Lo girai con forza mettendomi io quasi sdraiata sopra il lavandino e costringendolo a penetrarmi. Costringendolo? Yuri sembrava ben felice della situazione e dopo alcuni secondi non c'era piu' bisogno di forzarlo e le sue spinte erano tutte dovute alla sua volonta' e alla sua eccitazione. Dopo un paio di minuti si fermo' ansimando - Ti amo Lulu', accidenti a te. Ti amo e non posso stare senza di te. Ti desidero ogni istante della mia vita e tutte le altre ragazze scompaiono vicino a te. Quando poi ti comporti in questo modo cosi' dominante sei assolutamente irresistibile, ma ti prego, non farmi piu' soffrire, non mi lasciare piu'- Lo accarezzai dolcemente. Il momento dominante era scemato e lo abbracciai e lo baciai piu' volte - No amore mio, non ti lascio piu'. E stai tranquillo che mi comportero' molto spesso in modo dominante. Adoro vederti in queste condizioni. Ora pero' continua ti prego, perche' anch'io ti desidero con tutta me stessa- Terminammo di fare l'amore dopo alcuni minuti e uscimmo dal bagno mano nella mano, tra lo sguardo divertito di chi aspettava al di fuori del bagno e di chi ci aveva visti e quello esterrefatto di Desire' e delle sue amiche. Con il mio Yuri erano andate in bianco e dovevano ricominciare la loro caccia al maschio. Ma non me ne poteva fregare proprio niente di cosa potessero pensare gli altri. Avevo di nuovo Yuri e solo questo contava. FINE settima parte