LULU Parte quarta Mi scuso per il fatto che il terzo episodio sia stato postato due volte. Il motivo non e' comunque dipeso dalla mia volonta'. Intanto, stavo trascorrendo il pomeriggio piu' bello della mia vita. Era ormai calata la sera ed era ora di rientrare. Erano trascorse quattro ore e mi sembravano dieci minuti. Non sapevo neanche se Yuri volesse proseguire quel meraviglioso pomeriggio e se aveva intenzione di invitarmi a mangiare una pizza. Non avevo dato orari a mia madre ma mi sarebbe bastata una telefonata per avvertirla. Invece, tornati nei pressi del bar dove aveva lasciato la moto, lui mi prese per le spalle - E' stato un bel pomeriggio per me, Lulu'. Ora pero' sono costretto a riaccompagnarti a casa. Avevo preso un impegno in precedenza con i miei amici e non posso disdirlo. Se lo avessi saputo prima ... ... - Inutile sottolineare che rimasi delusa. Non avrei mai voluto staccarmi da lui ma feci finta di nulla - Non ti preoccupare, non c'e' problema. Ne approfittero' per ripassare inglese. Sono convinta che la prof mi voglia interrogare domani- - Ah bene! Questo mi consola un po'. Non mi sarei perdonato se avessi preso un brutto voto a causa mia. Comunque, mi dispiace davvero tanto non proseguire le nostre chiacchiere- Sapessi a me. Ma mi consolai con le belle parole che mi aveva detto e accucciandomi di nuovo a lui sopra la moto mentre mi riaccompagnava a casa, dopo esserci salita ancora con una certa difficolta' a causa dei jeans troppo aderenti. Un quarto d'ora ed ero sotto casa mia. Il tempo sulla moto era volato. Era stato cosi' piacevole essere praticamente attaccati a lui, mettere ogni tanto con nonchalance la mia testa sulla sua schiena e stringere le mie braccia intorno a lui, prima soltanto toccandolo sui fianchi e poi quasi circondando il suo addome piatto e muscoloso. Scendemmo dalla moto e lui la mise sopra il cavalletto. Era arrivato dunque il momento dei saluti. Yuri mi accompagno' dentro il portone e si mise di fronte a me - Quanto sei alta- mi disse sfoderando il suo solito magnifico sorriso - Sono i tacchi- mi schernii. In effetti, con gli stivaletti di mia madre ero praticamente al suo livello, se non addirittura un paio di centimetri piu' alta - Accidenti all'impegno preso con i miei amici. Io sono stato veramente bene con te Lulu' e avrei voluto ... ... - - Avresti voluto?- era impacciato. Possibile che io gli facessi quell'effetto? A sentire le chiacchiere che giravano nella scuola, Yuri era un ragazzo molto deciso e sicuro di se, uno che dopo dieci minuti ci provava, sempre con successo, mentre con me era stato un perfetto gentiluomo. Ma io non volevo che lui fosse un gentiluomo. Ce l'avevo li' di fronte a me, con i nostri volti a pochi centimetri l'uno dall'altro e avevo una gran voglia di farmi baciare, ma non potevo fare la prima mossa. Se lui era impacciato io ero addirittura terrorizzata. Poi finalmente mi mise una mano sul viso accarezzandomi gentilmente - Mi trovo in difficolta' con te Lulu'- Oh Dio santo. "Non esserlo Yuri, ti scongiuro. Baciami, dimmi che vuoi che io sia la tua ragazza. Se rimaniamo altri minuti cosi' mi verra' il coccolone" pensai tra me - Per quale motivo? Non mi sembra di essere una ragazza che mette in difficolta' uno come te- risposi comunque cercando di mascherare la mia agitazione - No? A parte il fatto che tu sei talmente bella che metteresti in difficolta' qualunque ragazzo, ma mi sento in imbarazzo sapendo che tu sei piu' forte di me. Non e' facile per un ragazzo entrare nell'ottica che la ragazza che gli piace tanto e' una specie di super eroina che potrebbe farlo a pezzi- Oh no, ancora con questa fissazione. Ma perche' si era messo in testa questa idiozia? Poi riflettei un secondo. Aveva appena detto Dunque lui aveva intenzione di provarci ma si frenava perche' aveva timore di me? Possibile? Dovevo cercare di rassicurarlo - Io non sono quella che pensi tu Yuri. Io non vado in giro a picchiare i ragazzi solo perche' ci provano con me. Quello che e' accaduto a scuola e' stata un eccezione e l'ho fatto per difendere un mio compagno piu' debole- - Forse mi sono spiegato male. A me piacciono le ragazze come te, sicure dei propri mezzi, forti e sportive. Oddio, te l'ho detto che sono in difficolta'. Insomma Lulu' a me piaci tanto ed ho una gran voglia di baciarti che correro' il rischio che tu mi mandi all'ospedale- Finalmente! Aveva detto finalmente la frase giusta, a parte l'idiozia sul fatto che fossi sicura dei miei mezzi e che avrei potuto mandarlo all'ospedale. Forse ero sicura della mia abilita' di karateka, sapevo di essere brava, ma per il resto, la sicurezza sui miei mezzi era sempre stata intorno allo zero e solo da quel pomeriggio mi sentivo diversa. Le parole di Yuri, le sue attenzioni nei miei confronti, i suoi sguardi, mi stavano facendo diventare un'altra, mi stavano regalando la sensazione che tutto mi fosse concesso, persino il massimo. Il massimo come poteva essere Yuri che, come mi aveva detto, mi tiro' a se e mi bacio'. Avevo atteso sedici anni per dare il primo bacio della mia vita, in ritardo di diversi anni sul ruolino di marcia di qualunque altra mia coetanea, ma era stato il bacio con il ragazzo che amavo. Avevo sentito parlare di tante sensazioni quando si bacia il ragazzo che si ama. Mi avevano parlato di farfalle nello stomaco, di sensazione di svenimento, di gambe che tremano. Ecco, io provai tutte quelle cose contemporaneamente e credo che se non fossi stata stretta tra lui e il muro, mi sarei accasciata veramente a terra. Ma Yuri mi teneva ancora stretta a se e quando si stacco' mi sorrise. Io mi feci coraggio e stavolta mi riavvicinai io stessa, incurante che nel frattempo passasse la vicina di pianerottolo che forse neanche mi aveva riconosciuta vestita in quel modo e gli gettai le braccia intorno al collo, cercando di nuovo la sua bocca. Le sue labbra avevano un sapore speciale. Erano dolci e buone e quando ci staccammo di nuovo ci misi qualche secondo per rendermi conto di cosa stesse accadendo. Yuri mi stava baciando. Una cosa che avrei potuto immaginare soltanto nei miei sogni piu' belli ad occhi aperti, quando mi vedevo stretta a lui, camminare mano nella mano fermandoci ogni tanto per baciarci davanti agli occhi di tutte le altre ragazze invidiose e gelose di me. Gli sorrisi mettendogli finalmente la mano tra i suoi capelli - Hai visto che non avevi nulla da temere?- Non rispose e sorrise anche lui prendendomi le mani tra le sue. Ci baciammo ancora, ancora e ancora, tra lo sguardo divertito dei miei vicini che passavano per tornare a casa. Era l'ora di cena e c'era una via vai piuttosto nutrito - Ci vediamo domani a scuola?- mi fece al momento degli inevitabili saluti - Certo- gli risposi e lo salutai con il cuore in tumulto e poi, mentre era gia' montato sulla moto lo rincorsi -io ora sono la tua ragazza, vero?- aggiunsi infantilmente - Solo se tu mi assicuri che io sono il tuo ragazzo- Ci baciammo ancora e corsi verso il portone e poi sulle scale, incurante che dovevo stare attenta a come respiravo. Ma tanto ormai era tutto passato. Che si rompessero pure quei jeans, si facessero in mille pezzi. Avevano svolto il loro lavoro alla perfezione, mi avevano fatta diventare una femmina ed io comunque non potevo stare ferma neanche se mi avessero legata. Ero felice. Felicita' allo stato puro. Yuri mi aveva baciata ed ero diventata la sua ragazza, malgrado quegli strani timori che lo accompagnavano. Suonai ripetutamente e mio fratello venne ad aprire lamentandosi - Ma non ce l'hai le chiavi? Stavo giocando alla play e mi hai fatto interrompere. Sei sempre la solita rompiscatole- - Oggi voglio bene anche a te nanerottolo- gli risposi e lo superai di corsa andando in cucina dove la mamma stava preparando la cena e le buttai le braccia al collo - Mamma, mi ha baciata, sono tanto felice- Mia madre sorrise - Per prima cosa scendi da quei trampoli che mi fai sentire bassa. Dio quanto sei diventata grande Lulu'. E poi non urlare. Vuoi che ti senta papa' e tutto il condominio?- - Sentisse pure tutto il mondo- - Dai, te la senti di raccontare tutti i particolari a tua madre?- Accennai di si con la testa. Li avrei raccontati pure al parroco e in diretta tv se mi fosse capitata l'occasione, tanto mi sentivo euforica. Al termine del mio racconto pero', mi feci improvvisamente seria - Sono rovinata mamma. Come ci vado a scuola domani? Non posso andarci vestita cosi' e nemmeno con quello che ho dentro l'armadio- Mia madre sorrise e mi prese per un braccio - Sai, noi mamme abbiamo un sesto senso per quanto riguarda i figli ed io me lo immaginavo che quel ragazzo non aveva scampo. Cosi' come mi immaginavo che avresti avuto il problema di cosa metterti domani a scuola. E allora, mentre tu facevi perdere la testa al bel Yuri, io sono andata a fare shopping per te- disse mostrandomi tre bustoni colmi di generi di abbigliamento ed una bustina della profumeria. C'erano due paia di jeans di foggia molto femminile, uno addirittura con degli strass ed una serie di maglioncini di tutti i colori, semplici e pertanto adatti alla scuola, ma ben diversi da quelli che indossavo abitualmente e molto piu' di tendenza, un paio di camicette, un paio di stivali con il tacco basso ed un giaccone di marca adatto per il freddo di Milano ma molto trendy. Malgrado non fossi esperta di moda, trovavo tutte quelle cosine veramente belle. Mia madre aveva un ottimo gusto - Queste sono indumenti per tutti i giorni, per andare a scuola o per uscire con le amiche. Per uscire con un ragazzo ci vuole qualche cos'altro e domani pomeriggio andremo io e te a vedere altre cose dopo aver fatto un salto dal parrucchiere per tagliarti quella massa di capelli. Nella busta della profumeria c'e' l'occorrente per truccarti. Dopo cena andremo in bagno a fare un corso accelerato di make-up- Mi strinse a se dandomi un bacio sulla fronte. Finalmente ero diventata la figlia femmina che lei aveva sempre agognato. Naturalmente, mi provai tutto cio' che mi aveva comprato la mamma e dopo, vincendo l'orgoglio, telefonai a Fabiana. Dovevo assolutamente metterla al corrente di cio' che mi era capitato. Anche lei sembrava felice di poter riparlare con me, ma quando le dissi che mi ero baciata con Yuri dopo esserci uscita insieme, scoppio' a ridere - Ti sei per caso fatta? Ohi Lulu', stai parlando di Yuri, il ragazzo piu' bello e desiderabile della scuola e vuoi farmi intendere che ci sei uscita e che ti ha baciata?- - Esatto Fabi. Lo so che ti sembra strano e anche io ancora non ci credo, ma e' la verita'- - Va bene, se vuoi continuare con questa stronzata, fai pure. Quando avrai finito di sognare a occhi aperti, fammelo sapere- Sapevo che sarebbe stato inutile cercare di convincerla e attaccai il telefono. Non ci aveva creduto e la comprendevo perfettamente. Neanche io al posto suo ci avrei creduto. Quella notte faticai ad addormentarmi. Ero troppo gasata per poterlo fare immediatamente ed anche la mattina seguente ero su di giri, anche se avevo delle preoccupazioni. Pensavo alla possibilita' che durante la sera con i suoi amici avesse potuto cambiare idea. Mi immaginavo la scena in cui lui raccontava a tutti che aveva baciato Luana, quella del terzo, quella che si veste da zecca, quella che tira calci e pugni e che forse e' pure lesbica e che i suoi amici prima lo prendevano in giro e poi lo convincevano a mollarmi, ma cercai di non pensare ad una simile eventualita'. Mi vestii e su consiglio di mia madre scelsi il jeans con gli strass ed un maglioncino azzurro con le trecce e con la scolatura a vi, mi truccai delicatamente e mi pettinai. Non vedevo l'ora di andare quel pomeriggio dal parrucchiere a sfoltirmi quella massa di capelli che mi circondava il volto. Certo, non mi vedevo la strafiga del giorno precedente, ma mi sembravo senz'altro carina e Fabiana, che passai a prendere come d'abitudine prima di andare a scuola, lo confermo' rimanendo a bocca aperta dopo aver faticato addirittura a riconoscermi - Lulu', ma come ti sei combinata?- - Ho cambiato look. Mi sono stancata di essere un maschiaccio e voglio sentirmi femminile. E' un delitto?- - No che non e' un delitto- - Secondo te come sto conciata cosi'?- - Sei un'altra Lulu', non sembri piu' nemmeno tu. Insomma, stai bene. Sembri piu' magra ed anche il viso ... .. Che hai fatto al viso?- - Mi sono truccata un po'- - Lulu' che si trucca. Roba da non credere. Pero' dicevi una stronzata riguardo a Yuri, vero?- Sorrisi enigmaticamente e la feci salire sulla moto senza risponderle, anche se ero sicura che adesso, dopo avermi vista cosi' femminile, qualche dubbio cominciasse ad averlo. Arrivammo a scuola e appena mi tolsi il casco notai immediatamente Yuri appoggiato sulla sua moto a una decina di metri da me. Il cuore comincio' di nuovo a fare le bizze e a sembrare di voler uscire dal petto mentre lui sorridendo si avvicinava a me. Ero stata preoccupata per tutto il tragitto e adesso lui camminava a passo spedito verso di me, con quel suo sorriso angelico e sfrontato allo stesso tempo. Pochi secondi ci dividevano ma sembravano non passare mai e finalmente era di fronte a me mentre io ero incapace di aprire bocca e di fare qualsiasi azione. Per fortuna ci penso' lui. Mi prese per le spalle e mi bacio' appassionatamente, tra lo sguardo sbigottito di Fabiana e degli altri compagni di scuola presenti. Tutte le preoccupazioni erano svanite. Ora potevo considerarmi la sua ragazza a tutti gli effetti. Non mi soffermo piu' di tanto sui commenti della scuola e in particolar modo della mia classe. All'inizio tutti mi fecero i complimenti per il mio nuovo look, ma rimasero di sasso quando Fabiana racconto' a tutti che io mi ero messa con Yuri. Devo dire che non riuscii mai a comprendere esattamente gli stati d'animo dei miei compagni in quel periodo. Le ragazze avevano un misto di invidia per il fatto che Yuri mi avesse scelta e di ammirazione per essere riuscita dove tante altre avevano fallito, mentre per i ragazzi ero diventata di colpo una figa della Madonna anche se nessuno si azzardo' a farmi una proposta, vuoi per il fatto che nessuno di loro poteva mettersi in concorrenza con Yuri, ma anche perche' il fatto di aver distrutto quei due con poche mosse di karate li metteva in uno strano imbarazzo e timore di fronte a me. Le tre cose mescolate tra loro, ovvero il fatto che fossi diventata sicuramente di colpo una ragazza carina e piacente, che stessi con Yuri e che fossi una campionessa di karate, mi avevano di colpo catapultato dall'anonimato completo ad essere la ragazza piu' nota dell'intera scuola. Ma tutto questo a me interessava relativamente e l'unica cosa che reputavo importante era il mio rapporto con il ragazzo che amavo. I giorni seguenti infatti, consolidarono la nostra unione. Lui era veramente un ragazzo d'oro, sempre prodigo di complimenti e presente in ogni circostanza. Ad esempio, mi veniva sempre a vedere durante i miei allenamenti di karate che naturalmente non abbandonai. Lui mi aveva chiesto quasi espressamente di continuare e naturalmente io lo feci. Su consiglio del mio allenatore, aggiunsi anche un paio d'ore settimanali di allenamenti mirati al dimagrimento che fecero quasi subito il miracolo. Avevo sempre le spalle un po' piu' larghe rispetto alle altre ragazze, ma avevo il punto vita abbastanza piccolo ed i grassi in eccesso erano scomparsi quasi del tutto, compensati da muscoli non evidentissimi ma molto tonici. Yuri sembrava essere fiero di me soprattutto in quest'ambito e a me interessava soltanto il suo giudizio, anche se non aveva perso il vizio, per me molto fastidioso, di vedermi come una che avrebbe potuto spezzarlo in due. A volte sembrava intimorito e me le dava tutte vinte, mettendosi pateticamente sulla difensiva come se io dovessi picchiarlo da un momento all'altro. Altre volte invece era il vero maschio che piaceva tanto a me, sicuro dei suoi mezzi e abbastanza autoritario e questo cambiamento repentino mi spiazzava notevolmente. Nel frattempo, altre cose erano cambiate in me. La mia femminilita' aveva ormai preso il sopravvento e la Lulu' di prima non esisteva piu', anche se questo puo' sembrare un controsenso considerando gli allenamenti di karate e di pesi a cui mi sottoponevo. Mi vestivo sempre per piacere agli altri e a Yuri soprattutto e mi truccavo praticamente sempre, anche se non eccessivamente. La mia carnagione scura non aveva bisogno di particolari accorgimenti. Mi ero nel frattempo tagliata un po' i capelli e li tenevo sempre sotto controllo, portandoli sempre lisci, anche a costo di perderci mezz'ora ogni volta che dovevo stirarli con la piastra e avevo sfoltito le sopracciglia. Ero diventata, senza essere tacciata di presunzione, una bella ragazza, almeno alla pari con quelle piu' accreditate della scuola e soprattutto, cominciavo a pensare che potevo meritarmi senz'altro il mio bel ragazzo. Insomma, una bella coppia, ecco quello che eravamo io e Yuri e lui era molto orgoglioso di me, proprio come io lo ero di lui. Mi aveva anche presentato alle sue amicizie, che erano di un certo livello e decisamente superiori alle mie. Le sue conoscenze facevano parte della Milano bene e devo ammettere che mi accolsero tutti con molto entusiasmo, malgrado le mie preoccupazioni. Lui mi presentava anche come un'atleta di primissimo piano, una specie di campionissima del karate e questo sembrava essere il suo orgoglio maggiore. In effetti avrei dovuto partecipare a breve ai campionati regionali categoria kata juniores, dopo che l'anno precedente avevo stravinto quello riservato ai cadetti e che mi vedevano grande favorita nella sezione individuale e con buone possibilita' nella categoria a squadre. Era tutto molto bello tra me e lui, anche se mancava la ciliegina sulla torta. Ancora non avevamo fatto sesso ed erano trascorsi due mesi da quando stavamo insieme. Mi chiedevo perche' ancora non me l'avesse chiesto e mi facevo un sacco di domande. Il passaparola della scuola lo dipingeva come uno che dopo una settimana andava a letto con le ragazze ed all'inizio avevo paura che lui volesse farmi fare la fine di tutte quelle che aveva avuto ma, man mano che il tempo trascorreva e che lui batteva tutti i record di permanenza con la stessa ragazza, cominciavo a pensare di voler perdere la mia verginita' proprio con lui. Invece con me era sempre un vero gentiluomo, addirittura timido ed impacciato in certe occasioni, tutto il contrario di come era stato descritto e questo mi meravigliava alquanto. Passavamo ore a baciarci ed io potevo percepire il suo desiderio. Un paio di volte avevo preso io stessa l'iniziativa, approfittando del fatto che ci trovavamo da soli a casa sua e lo toccai maliziosamente e quindi glie lo tirai fuori. Ero mezza imbranata, ma basto' il tocco delle mie mani per fargli sgorgare lo sperma. Era stata una strana sensazione. Mi piaceva che io fossi in grado di provocargli piacere e che il mio contatto gli desse quell'effetto, ma intanto dovevo cominciare a fare i conti con la mia sessualita' che iniziava a chiedermi sensazioni sempre maggiori. Ma quelle sensazioni ancora non arrivavano. Fino a che un giorno, un pomeriggio che avrebbe dovuto essere di inizio primavera ma che invece vedeva Milano imbiancata di neve, io mi trovavo a casa sua come spesso mi accadeva. Ero stata anche presentata ai suoi, come amica naturalmente, ma il pomeriggio, dopo aver terminato i miei allenamenti, andavamo spesso a casa sua che era quasi sempre sgombra dai suoi genitori che lavoravano spesso fino all'ora di cena. A volte c'era sua sorella che pero' spesso aveva gli allenamenti di danza ed i suoi orari erano ben precisi. Questo ci dava la certezza del tempo che avremmo potuto trascorrere in santa pace e naturalmente ne approfittavamo per sentire musica, vederci qualche videocassetta e naturalmente per farci grandi limonate. Baci, baci e ancora baci, con qualche divagazione sui miei seni e, come ho detto prima, qualcuna sulle sue parti intime. Ma quel pomeriggio Yuri sembrava piu' focoso del solito e mi spinse sul suo letto. Io lo lasciai fare. Mi piaceva che fosse lui, il mio ragazzo, a prendere l'iniziativa, ma mentre era intento a baciarmi i capezzoli ed io sentivo che forse quella era la volta buona che avrei perso la mia verginita', lui si rialzo' di scatto, si sistemo' i capelli e si lascio' andare sulla sedia - Non ce la faccio, Lulu', non ce la faccio- Mi alzai anch'io e mi avvicinai a lui. Dio quant'era bello, con quello sguardo da cane bastonato e i capelli arruffati. Ma ero anche preoccupata. Cosa c'era che non andava? - Che cosa c'e' Yuri? Parliamone e vedrai che tutto si sistemera'- - Non posso Lulu', ho paura- - Ma paura di che? Non ricomincerai con quelle tue assurde paure per il fatto che io pratico karate. Io volevo pure abbandonare, sei tu che hai voluto a tutti i costi che continuassi ad allenarmi- - Non e' quello. E' legato a quello ma ... .- Gli accarezzai il volto e lo baciai con tenerezza - Se tu mi dici cosa c'e' affronteremo la questione insieme. Io e te ci amiamo, vero?- - Si amore, certo che ci amiamo- - E allora con l'amore si risolve tutto. Niente e nessuno potra' dividerci. A meno che ... ..Non e' che sei andato con un'altra per caso? Perche' in quel caso allora si che dovresti cominciare ad avere paura di me- Scoppio' a ridere - Magari! - disse. Un'esclamazione che al momento non capii e che mi fece imbestialire - Come magari? Magari tu fossi andato con un'altra?- - No Lulu', non magari fossi andato con un'altra, magari io potessi avere paura di te. Dai, mettiti seduta che ti spiego tutto, ma prima voglio da te una promessa- Non sapevo cosa pensare. Continuavo ad essere molto preoccupata ma anche molto curiosa - Di cosa si tratta?- - Prima fammi la promessa che quello che ti diro' rimarra' un segreto tra noi due, qualunque cosa accada- Cominciavo ad essere terrorizzata. Quale segreto possedeva il mio Yuri? - Certo amore, te lo prometto. Ma ora dimmi. Mi sto sentendo male ed ho una strana sensazione- Yuri prese fiato, mi guardo' negli occhi e poi inizio' - A me piacciono le ragazze forti- - Lo so amore, me l'hai gia' detto una volta, ti ricordi?- lo interruppi - No Lulu', non forti come ti immagini. Intendo forti fisicamente, che pratichino arti marziali, come te ad esempio. Quella mattina, quando ho visto come hai ridotto quei due, ho pensato che tu potessi essere la mia ragazza ideale. Mi piace sentire la superiorita' della mia donna, avere paura di lei, e' difficile spiegarti tutto questo e mi riferivo a questa sensazione quando ho detto . Il mio ideale e' una ragazza che mi incuta timore, che possa minacciarmi di darmele di santa ragione, che mi faccia fare quello che lei vuole e non aveva importanza che tu non fossi una bella ragazza e che io potessi aspirare a qualcosa di molto meglio e ... ..- Non lo feci finire di parlare. Gli occhi mi si erano riempiti di lacrime e una rabbia indicibile si era impadronita di me - Adesso mi spiego tutto. Non poteva essere che io ti piacessi per quella che ero. Non ero una bella ragazza. Che scema che sono stata. Come potevo immaginare che tu fossi attratto da una come me? Volevi soltanto una che ti riempisse di botte- Mi alzai, arrabbiata e delusa, continuando a piangere. Presi le mie cose e mi avviai correndo verso l'uscita inseguita da Yuri - Aspetta Lulu' non ho finito. Ti prego Lulu', dammi il tempo di spiegarti tutto- Non glie lo diedi e corsi giu' in strada e mi misi a correre sotto la neve. Caddi, mi sporcai e mi rialzai, sempre correndo. Volevo allontanarmi al piu' presto da quella casa, incapace di pensare a qualcosa di concreto. Arrivai a casa e me ne andai di corsa in camera mia sempre piangendo. Mi chiusi a chiave e non uscii ne' per la cena e nemmeno il giorno seguente per andare a scuola e naturalmente non risposi alle sue continue telefonate. Sul mio cellulare ne contai 68 in un giorno e mezzo. 68 tentativi di parlare con me che rifiutai sdegnosamente. Non sapevo cosa pensare. Chi era veramente Yuri? Cosa era quel ragazzo? Cosa significava che voleva una ragazza forte fisicamente? Voleva essere picchiato? Era quindi un pervertito, una di quelle persone che vorrebbero farsi frustare? Ma soprattutto perche' doveva capitare proprio a me una cosa del genere? Perche' mi ero innamorata come una scema di un tipo simile? Il giorno seguente ancora cercai di tornare alla normalita', seguita con gli occhi amorevoli di mia madre, troppo intelligente per chiedermi spiegazioni che non avrei potuto darle. Mi feci bella. Almeno a questo Yuri mi era servito. Era servito per farmi diventare una vera ragazza, ammirata dai ragazzi e addirittura imitata dalle altre compagne. Ormai era quello il mio modo di essere e non sarei piu' potuta essere la Lulu' che giocava a pallone con gli altri maschi e che si copriva invece di vestirsi. Ero diventata una ragazza vera. Forse era un viatico che prima o poi avrei dovuto compiere e Yuri aveva semplicemente accelerato il mio cambiamento.