Le ragazzine del sabato sera - capitolo 1 Storia a tema ball busting ff/m Se desiderate altri capitoli o avete dei consigli/richieste su questi ulti,i, o desiderate semplicemente commentare, potete inviare le vostre email a: giulia.canciani@yahoo.it Anche quel sabato sera Francesco stava girovagando per il suo dannato paesino senza requie. La sua indole solitaria lo tratteneva lontano dalle grandi feste, non amava i luoghi rumorosi e caotici, preferiva starsene con qualche amico al bar a bersi qualche bicchiere di vino e a scherzare fino a tarda ora. Ma quella sera non si sentiva in vena di stare con gli amici, n� tantomeno di andare a feste, perch� sentiva un'altra spinta dentro di s�: S�, quella sera aveva voglia di ritentare a cercare una ragazza, cercare un gruppetto isolato di una o due ragazze e presentarsi loro, fare un po' il brillante, se poteva, limonar sele un po', o con un po' di fortuna ci scappava anche una bella scopata! Continuava a camminare: Era primavera, le notti non erano ancora calde, provava un vago senso di gelo. Finalmente davanti ad un bar c'erano un paio di ragazze abbastanza carine, dalle risate che emettevano sembravano anche brille, a occhio e croce le giudic� avere 15 o 16 anni, e lui, con i suoi 18 anni e il suo fisico curato aveva buone possibilit� di approccio. Si present� a loro: Una si chiamava Alice, circa un metro e sessantacinque ma era magra, pallida e con dei bei capelli chiari, indossava una maglietta lunga e nera che per qualche strano scherzo della moda fungeva anche da gonna, leggins e ballerine nere con fiocchetto. L'altra era Giulia, pi� scura di pelle e pi� alta, in top bianco, minigonna azzurra e decollet� bianche con tacco medio e la punta molto "a punta". L'approccio part� malissimo: Complice l'emozione, complice il fatto che le due erano gi� un po' andate e il fatto che quando si dirigeva verso di loro e cominciava a dire "Hei, ragazz ... " era inciampato salendo il marciapiede, stava tutto andando abbastanza da schifo. Le due si erano presentate con atteggiamento da top model, lo prendevano un po' in giro, ridacchiavano tra di loro. Dopo 10 minuti di dialoghi imbarazzanti Francesco aveva deciso che era meglio lasciare perdere, mail suo l'orgoglio ebbe comunque la meglio sul suo buon senso. "Col cazzo" pensava "che me ne vado via con la coda tra le gambe davanti a queste due troiette! Almeno prima di andarmene gli faccio capire chi � il padrone!". Fece un passo indietro e aprendo le braccia le disse "Tesori, mi avete stufato! Prima che perda la pazienza e vi prenda entrambe a calci � meglio che me ne vada, senn� tornereste entrambe da mammina piangendo! Adios!". Si gir� e cominci� ad andarsene, anche se da dietro le sentiva ridere di gusto e sfotterlo. Camminava di nuovo senza meta. In qualche minuto aveva raggiunto i giardini. Amava i giardini di notte, la loro oscurit� , il fatto che nessuno passava mai di l� - a parte lui -, ed il loro silenzio ... Ma dopo che si era addentrato un po' si era reso conto che l'amato silenzio in effetti non c'era: Lo guastavano le risatine che venivano da dietro di lui, e il rumore, velato dall'erba, che i tacchi di Giulia emettevano con cadenza regolare. Si gir� ed aspett� pazientemente che lo raggiungessero. Appena erano davanti a lui si sussurravano nelle orecchie e ridacchiavano ... "Allora, che cazzo volete da me?" attacc� lui. "Hey, Bambino!" gli rispose Alice "Ci stiamo solo divertendo un po' con un perdente come te!" Ed entrambe gi� a ridere. Francesco si stava spazientendo. "Sentite, troiette, o sparite o vi ammazzo di botte: a voi la scelta!" "Hai sentito, Aly?" si rivolse Giulia alla sua amichetta "Ci ha chiamate troiette, il bambino!" "Gi� , forse dovrebbe imparare un po' di rispetto per noi donne!" Altre risatine "scommetto che fa cos� perch� � un impotente senza neanche le palle!" E di nuovo a ridere. "Ora basta!" pens� Francesco "Sentitemi bene, brutte schifose troie!" Grid� lui "Adesso mi avete fatto incazzare, e ora ho proprio intenzione di riempirvi di botte! Non siete altro che due piccole ridicole bagasce schifose che ... " Non fece in tempo a completare la frase. Alice, rapida e letale, aveva tirato un calcio con tutta la sua forza sul pacco di Francesco, che se ne stava a gambe larghe per mantenere una posizione da macho. Un calcio violentissimo,il collo di uno spietato e candido piedino si era abbattuto con furia sulle delicate e fragili palle di Francesco. Si era sentito un tonfo sordo all'impatto, entrambe le palle di Francesco erano state colpite e compresse dalla la forza del piedino quella demoniaca ragazzina tra il collo del piede di lei ed il suo osso pubico. Francesco era immediatamente crollato in ginocchio soffocando un urlo. Sentiva i suoi coglioni in fiamme, il dolore era lancinante, non aveva mai provato nulla del genere in vita sua. Le sue palle sembravano magma puro che lo bruciava fino all'intestino e poi saliva per le viscere del suo corpo, strozzandogli il fiato e facendogli girare la testa. Nello stesso istante in cui lui crollava per terra, le due stronze avevano iniziato a scompisciarsi dal ridere "Hey, Giuly, alla fine allora ce le aveva le palle!" "He he, ma non so se gliele hai lasciate, Aly!" E ricominciavano a ridere. Francesco si stava contorcendo dal dolore, e Giulia a quel punto sfoder� il cellulare e cominci� a riprendere con divertimento la scena. "Sorridi bello, sei in tv!" "Giuly, Giuly, non pensi che dovremmo riprenderlo mentre ci chiede scusa per come ci ha chiamato?" "Certo, Aly, comincia pure!". E Alice si avvicin� a Francesco con uno studiato passo sinuoso, ridacchiando. Appena giunto di fronte a lui, gli port� il piede d'innanzi alla faccia "Bacia il piedino e la scarpina che hanno punito le tue palline, grand'uomo!". Francesco aveva la punta di una ballerina nera appoggiata sul mento, con il piede di lei leggermente inclinato e con il pallido collo piede in bella vista. Lui non era pronto a questo. Baciare il piede che gli aveva causato qul dolore lancinante nei genitali? No, non si sarebbe mai abbassato a questo! "Scordatelo troia!" le grid�. Lei ridacchi� ancora una volta. E ne aveva anche un buon motivo. In un istante l'inferno che provava ai suoi testicoli, gi� bruciante, esplose in una vampata di dolore che si trasform� in un urlo, molto pi� acuto della sua voce normale. La punta della scarpa di Giulia si era abbattuta sul suo testicolo destro, facendolo schizzare via. Francesco era ancora in posizione fetale, e questo lo salv� dal sentire le sue palle pressate contro il suo corpo, ma era davvero atroce. Il dolore divamp� improvvisamente anche tra i capelli: Giulia, dopo avergli tirato il calcio, con la mano libera gli stava tirando i capelli fino a capovolgerlo e farlo stare mezzo disteso per terra, con le gambe ancora piegate ed il pacco ben esposto. Lui aveva istintivamente portato le sue mani dietro la schiena per non sbattere con la testa sulla terra, lasciando libero il bersaglio. Giulia port� la mano libera dai capelli di lui alla sua bocca, tappandogliela a forzandolo nella posizione che aveva assunto. "Vai Aly!" aveva gridato, ridendo. Francesco strabuzz� gli occhi rendendosi conto di quello che stava per succedere. La mano di Giulia gli sopprimeva il suo "NOOOOOOOOOOOOOOO!" dentro la bocca. Ma Alice aveva gi� alzato il ginocchio, portando il piede proprio sopra il pacco di lui. Stavolta rideva di gusto. Lui non fece nemmeno in tempo a serrare le gambe che il largo ma sottile e basso tacco della scarpetta di Alice si era gi� schiantato sul suo gi� provatissimo e fragile scroto. Francesco stava iniziando a piangere. Sentiva il dolore lungo tutto il suo corpo. Alice stava ridendo di gusto mentre il tacco della sua ballerina continuava a schiacciare senza piet� le fragili palle di Francesco. Prima di smettere gli moll� un'altra tallonata, e poi lo mollarono entrambe. Adesso stava piangendo. Francesco, sempre fiero della sua virilit� , della sua forza, era stato annientato da due ragazzine! Al dolore si aggiungeva l'umiliazione. "Cristo, cristo, cristo, basta, andate via! Basta!" Disse lui con le lacrime agli occhi, ritornando in posizione fetale. Ma non era ancora finita. Alice continuava a fare da attrice protagonista, e si port� di nuovo in piedi innanzi alla faccia di Francesco. Ridacchiavano entrambe. "Eh, no, tesoro, non te la cavi mica cos�! Se tu avessi chiesto scusa subito e ci avessi baciato i piedi ti avremmo lasciato andare, ma tu ti sei comportato male! Ci hai insultate di nuovo anzich� chiedere scusa. Ora vediamo se sai farti perdonare ... Dove eravamo rimaste? Ah si, tu baciavi il piedino che ti ha fatto schizzare in gola le palline, giusto? Eh, ma ora anche il sotto delle mie scarpe ti ha punito, quindi penso che dovresti anche adorare un po' anche quello! S�, penso proprio che mi leccherai anche lu suole! Comincia pure da me, poi farai lo stesso servizio anche a Giuly, naturalmente!" E risero entrambe. La punta rotonda nera vernice della sua scarpa era davanti al suo volto. Francesco era sconvolto, distrutto. In cuor suo aveva gi� deciso che non ce la faceva pi�. Si sarebbe sottomesso a quelle troie. Non aveva occhi per la punta della ballerina che aveva in faccia e per il suo grazioso fiocco nero. Avvicin� lentamente le labbra alla scarpa. (continua)