La sfida dell'estate  Avvertenza: Questa è una storia di fantasia, ma Laura e Lia esistono davvero e corrispondono davvero alla descrizione. Gloria no. All'età verdissima di dodici anni, la "piccola" Laura non era piccola per niente. Alta circa un metro e ottanta (e innamorata di scarpe coi tacchi o con le zeppe che la lanciavano praticamente verso le stelle), sviluppatissima con una sodissima quinta misura che la precedeva ovunque andasse, aveva anche una costituzione fisica da energumena. Spalle larghe, braccia robuste, gambe come colonne: e tutto questo di natura, ben prima che iniziasse, fin dall'età di nove anni, a frequentare una palestra, dove aveva anche cominciato a scolpire e sviluppare i suoi muscoli naturali. Ma la sua prestanza fisica ce l'aveva scritta nei geni, la palestra aveva solo scolpito in maniera armonica quello che già c'era sotto la pelle e aveva sostituito il suo pancino da bambina, quello sì, con i cubetti degli addominali. Aveva fin da quell'età un viso bellissimo, con grandi, splendidi occhi neri, lineamenti da modella e capelli scuri fluenti, ed un corpo che robustezza a parte era un incrociarsi di curve da sballo. Ma Laura non conosceva la sua vera forza, vista la giovane età e l'inesperienza riguardo il mondo. Questo è un punto importante, perché non sapeva di essere una montagna umana in mezzo ai bambini (notava solo distrattamente di essere più alta di tutti gli altri e anche di parecchi adulti) e quando litigava con qualcuno e c'erano problemi di bulli o screzi chiamava a farsi dare una mano il suo cuginone venticinquenne, come fanno tutti i bambini. Laura aveva anche un'amica del cuore, Lia: si chiamavano "le due Elle" ed erano inseparabili, ma Lia era una quattordicenne normalissima, in linea con la sua età, alta un metro e sessantacinque e magra, anche se con le curvette tutte al punto giusto e due occhioni da cerbiatta che potevano far girare la testa a molti; comunque non era una colossa come l'amichetta.  Uscivano sempre insieme, ne combinavano di tutti i colori sempre insieme e anche quel giorno d'estate, al mare, quando frequentavano al parco la gang di sole ragazze, litigarono entrambe, insieme, con la undicenne Gloria. Il parco era territorio esclusivo delle ragazze, ma anche tra di loro nascevano screzi che le dolci fanciulle pensavano bene di risolvere con la forza fisica. Il caldo afoso di quel giorno e le tensioni per stabilire la supremazia nel parco fecero il resto, così dalle parole si passò ai fatti e le tre ragazze si sfidarono. Gloria era una bambina vera: anche se solo di un anno più piccola di Laura, era praticamente la metà d'altezza, anche se il suo fisico tonico e scolpito (amava nuotare ed allenarsi duramente!) dimostrava che comunque le bambine di una volta, rappresentanti in erba del cosiddetto sesso debole, non esistevano più... certo, sarebbe cresciuta anche lei, ma in quel momento almeno in altezza era ancora una bimba. Era però la leader di quelle della sua età che si ritrovavano al parco e questo creava attriti con le ragazze più grandi, comprese Laura e Lia, perché tutte sognavano la supremazia assoluta sulla totalità delle componenti della gang delle ragazze che dominava il parco di quella località di mare dove stavano trascorrendo l'estate. Il litigio delle due amiche con Gloria, nato per motivi futili ma in realtà proprio per ottenere quella supremazia, si spostò dal parco a casa del mare di Laura, vuota per l'occasione: le due Elle attirarono la bambina lì per poterle dare una lezione senza che nessuno potesse intromettersi, anche perché negli spazi ampi del parco non riuscivano nemmeno a sfiorarla, visto quanto era veloce la bambina. La casa era bella grande e disponeva di un fresco giardino, oltre che di un ampio salotto che sarebbe stato scenario ideale per quella lotta due contro una. Tutte e tre, vista la stagione, l'afa e l'orario torrido di primo pomeriggio, indossavano soltanto dei minuscoli bikini. Laura praticamente debordava nel suo (la sua ingenuità bambinesca non le faceva ancora considerare l'idea di avere un seno, per giunta versione "due cocomeri", e di doverlo coprire), di colore celeste; Lia aveva lo stesso modello, virato sul viola, e lo riempiva quasi altrettanto bene rispetto all'amichetta; Gloria aveva un fiammante bikini rosso e l'idea di non riempirlo come le sue due rivali (era pur sempre una undicenne!) aumentava la sua rabbia guerriera nei confronti delle due già sviluppate sue contendenti. "Vi farò pentire di avere già le tette!" era il suo risentito proposito che aveva sbattuto in faccia alle sue contendenti al parco Le due Elle si ci fecero una risata e come detto la attirarono in casa di Laura. La lotta, che si svolse nel soggiorno per l'occasione liberato da ingombri e mobili (solo un enorme tappeto a terra costituiva il ring) incominciò e si mise subito in chiaro chi comandava lì: senza nemmeno il tempo di alcuni istanti di studio, un pugno precisissimo di Gloria centrò Laura alla bocca dello stomaco, dove i suoi fantastici addominali non la proteggevano, e la scultorea dodicenne si piegò in due dal dolore, finendo fuori combattimento per diverse decine di secondi; non avevano nemmeno cominciato e già Gloria si era temporaneamente liberata di una delle due rivali! Infatti, sistemata strategicamente l'avversaria più forzuta ed impegnativa (la piccola aveva programmato fin dall'inizio di affrontarle una per volta e di mettere da parte per un po' la più forte con un colpo doloroso in modo da potersi tranquillamente lavorare l'altra), Gloria potè dedicarsi in tutta calma alla "normale" Lia, di tre anni più grande e un po' di centimetri più alta, certo, ma dotata solo di curve da sballo e non anche di quei muscoletti che la undicenne si era fatta con piscina e ginnastica. Nessuno poteva confrontarsi sul piano della forza con Laura, ma tra Gloria e Lia i muscoli stavano dalla parte della bambina! Le due si afferrarono dalle mani in fingerlock, stritolandosi le dita a vicenda, e fu Gloria a piegare in ginocchio la rivale, che si mise a strepitare e piangere per il dolore e l'umiliazione. "Aaaah!!! No... no.... no... mi fai male... mi fai male... nooooo!!!" "Ahahahah, forse avresti dovuto alzare un po' di pesetti in palestra invece di pensare al fitness per sfilare in passerella!" Con un ghigno malefico, Gloria la ridusse all'impotenza fino al suolo, con la sua presa ferrea stritolò le dita della quattordicenne rendendo le sue mani inutilizzabili (Lia non poteva difendersi in alcun modo ora!) e le sfilò senza problemi il bikini facendolo scivolare via su una sedia mentre quella ancora era in pieno dolore e la lasciò nuda. Le risate della bambina fecero riavere per un attimo Lia, che dimenticò temporaneamente il dolore alle mani. "Cosa??? Che vergogna, mi hai spogliataaaa!!! Come hai osatooo??? Piccola stronza, ora ti faccio vedere iooo!!!" Dimentica della prova di forza in cui aveva appena avuto la peggio e che avrebbe dovuto ricondurla a più miti consigli Lia si scagliò, nuda com'era, addosso a Gloria; ma lottava come una top model in miniatura e non come un'esperta, mulinando semplici schiaffi privi di tecnica ed efficacia che peraltro frustavano solo l'aria senza mai riuscire a cogliere la bambina, velocissima a schivare e che intanto la irritava e deconcentrava ancora di più con schiaffetti e strizzatine alle tette nude e alla vagina indifesa. Le lacrime di dolore ed umiliazione impedivano a Lia di vedere e i suoi movimenti erano goffi ed impacciati perché tentava spesso con le mani di coprirsi le nudità, rendendo i suoi colpi lenti e prevedibili. Alle spalle di quella scena di lotta impari si alzò un ruggito da belva. Laura dopo diverse decine di secondi si era finalmente ripresa. Dopo aver armeggiato di nascosto per qualche istante col suo cellulare, vincendo il dolore che l'aveva stordita disse "Lia, sto arrivando!!! Ora le faccio vedere io a questa piccola stronza!!!": ma aveva appena finito la frase, si era drizzata in tutta la sua incredibile lunghezza da appena mezzo secondo e non aveva ancora fatto in tempo ad intervenire o fare alcunché quando Gloria, per nulla impegnata da Lia, aveva potuto tranquillamente lasciare per un attimo la quattordicenne, girarsi, rifilare alla dodicenne un altro pugno fortissimo alla bocca dello stomaco e tornare a concentrarsi sulla povera Lia, mentre Laura lanciava un altro urlo strozzato e si piegava di nuovo in due. Il "ritorno in sé" di Laura era durato solo pochissimi secondi, poi era stata messa KO per la seconda volta. Avrebbe dovuto afferrare direttamente Gloria da dietro evitando proclami bellicosi o quantomeno essere più cauta e proteggere quel punto dello stomaco in cui il dolore le era passato da pochi attimi. Per contro, la tattica di Gloria di tenere fuori combattimento la sua nemica più forte per sistemare a dovere Lia, assolutamente inerme se lasciata sola contro di lei, stava funzionando a dovere. Quando avesse finito con la quattordicenne, la bambina avrebbe potuto finalmente misurarsi con una Laura comunque già provata. Un piano perfetto. Lia, sempre accecata dalle sue stesse lacrime, non si accorse di nulla di quanto era successo alla sua alleata e speranzosa disse "dove sei? Laura, dove sei? Aiutami, ho bisogno, porta qui i tuoi muscoli, questa mi sta devastandooo!" ma in risposta dall'amica le giunse solo un rantolo singhiozzante che le fece capire perfettamente la situazione e le gelò il cuore di paura. Laura era stata abbattuta di nuovo! In un lampo! Quella diabolica bambina rendeva inutili i muscoloni e la stazza della sua amichetta, le bastava un pugno nel punto giusto e Laura veniva messa in condizioni di non nuocere per minuti e minuti. Lia, in preda al terrore (come resistere alla bambina per tutti quei minuti in cui Laura avrebbe dovuto attendere di nuovo di riprendersi?), si asciugò le lacrime che la stavano accecando bruciandole gli occhi. Dov'era finita Gloria? Non era più davanti a lei, dove vedeva solo Laura a terra, piegata a tenersi la pancia. Per un attimo provò la folle illusione che la sua tormentatrice se ne fosse andata, poi sentì un ditino, da dietro, infilarsi dritto nel suo culo e sodomizzarla a tradimento. Durò solo pochi secondi, ma Lia ne fu stravolta, prima dal dolore poi dall'umiliazione. Urlò tenendosi il culo e saltellando in avanti. Gloria rise ancora. Rideva, rideva, rideva. Rideva da quando la sfida era cominciata. Lia si girò di scatto indecisa se attaccare la piccola e riscattare il suo onore o implorare la pietà della undicenne, ma stava sempre tenendosi il culo con le mani così la parte frontale del suo corpo era tutta offerta alla sua pestifera avversaria, che senza indugiare assestò alcuni precisi e potenti ceffoni sulle succose tette nude della quattordicenne, la quale fece prorompere dalla gola altissime grida di disperazione e ancora dolore, finalmente togliendo le mani dal culo per tenersi il seno. Ovviamente la sua vagina era ancora libera (aveva solo due mani!) e la bambina ne approfittò ancora e la depilò con violenza, tirando via dal pube tutti i peli con uno strappo secco che fece quasi svenire la quattordicenne per la tortura insostenibile. Lia si morse la lingua, barcollò e crollò sulle ginocchia. Gloria la trascinò sulla sedia dove era volato il bikini della ragazza, se la stese sulle ginocchia e la sculacciò violentemente per cinque minuti buoni mentre quella piangeva disperata giurando che non lo avrebbe fatto più, qualunque fosse la sua colpa. Poi, quando il bellissimo culo nudo della ragazza era ormai diventato violaceo, la posò di malagrazia sulla sedia con forza inaspettata (Lia per una bambina palestrata come lei non pesava nulla!) e usando il suo stesso bikini, viola come ormai erano diventati il suo culo, le sue tette e la sua vagina, la legò lì, mentre quella era già praticamente priva di sensi. Il cervello della quattordicenne, infatti, nel tentativo di sfuggire a quella situazione come volesse illudersi che non fosse vera, praticamente scelse di spegnersi per qualche minuto: l'ultimo rifugio prima di ammettere la clamorosa sconfitta, traumatizzante per l'ego di Lia. Per salvare l'orgoglio, la mente della ragazza decise che era tutto solo un incubo e svenne. Una delle due Elle era così definitivamente andata e immobilizzata. Quando Laura, diverse decine di secondi dopo, si riprese per la seconda volta, impiegò altri tre secondi per realizzare che anche lei, durante i minuti in cui era stata fuori combattimento per il dolore, era stata spogliata nuda da Gloria. Le sue fantastiche tette grosse e sode svettavano impudiche, ma lei prese a vergognarsene tantissimo e si coprì di scatto il petto e tra le gambe. "Tu... TUUU!!! Dove hai messo il mio costume da bagno, stronza?" "Ahahahahahah! Che problemi hai, ti vergogni di essere stata spogliata nuda da una bambina?" "Non... non capisci!!! La prima volta che mi sono ripresa dopo quel tuo pugno tremendo ho mandato un SMS a mio cugino di venticinque anni per venirci ad aiutare contro di te!!! LUI STA VENENDO QUI E HA LE CHIAVI... non può... non deve vedermi nuda!!! NON DEVO ESSERE VISTA NUDA DA LUI!!! ridammi subito il costumeeeee! NON VOGLIO ESSERE NUDAAAA!!!" disse Laura battendo un piede a terra per l'esasperazione. "Ahahahahahha!!! Rivuoi il costume? Solo se mi batti, spilungona!" "Batterti? MA IO TI FACCIO A PEZZIIIII!" Laura, incurante della propria nudità, si lanciò con la sua forza immensa, che nemmeno lei conosceva, contro Gloria... senza cavare un ragno dal buco. Tentò di schiaffeggiarla a due mani con un colpo violentissimo, finendo però semplicemente... per applaudire, mentre la piccola si abbassava evitando le mani della rivale (che scontrandosi tra loro procurarono persino dolore alla gigantessa!) e infilava malignamente due dita nella vagina nuda della dodicenne, facendola sobbalzare. Laura si chinò in avanti massaggiandosi le intimità, e Gloria ne approfittò per afferrare il suo bellissimo nasino cesellato e stritolarlo. Laura urlò, si levò dritta tenendosi le mani in faccia per il dolore e liberò alla piccola peste un vastissimo bersaglio lungo tutto il suo immenso corpo. Gloria avrebbe potuto distruggere la nemica con un terzo, devastante pugno alla bocca dello stomaco (che ancora faceva male alla colossa!), ma sempre più maligna volle riservarle lo stesso trattamento che aveva abbattuto Lia e scelse come obiettivo le gigantesche tette della dodicenne, prima tempestandole con pugni dal basso verso l'alto (quasi non ci arrivava per come l'altra era alta!) e poi, quando Laura si chinò nuovamente per il dolore, afferrandole i capezzoli e torcendoli con ferocia. "Ahahahahah! Ve l'avevo detto che vi avrei fatto pentire di avere già le poppe, razza di tettone maledette!!!" L'urlo straziante di Laura ridestò Lia che si guardò in giro, assistette alla scena, realizzò la situazione e si mise a piangere di nuovo a dirotto appena comprese cosa stava succedendo a lei e alla sua amica (no, non era un incubo, era tutto vero!) e in quale guaio si era cacciata. Aveva perso i sensi sperando di risvegliarsi nel suo letto e invece scopriva che quella vergogna incredibile stava accadendo davvero, proprio al loro, le mitiche due Elle! Gloria intanto mollò finalmente Laura, che non sapeva più quale parte del corpo massaggiarsi per prima: stomaco, vagina, capezzoli e naso le facevano male da morire. Gloria pensò bene di aumentare l'imbarazzo della dodicenne cominciando a pestarle i piedi, per nulla protetti dalle zeppe con cui Laura amava slanciarsi. La gigantessa cominciò anche a saltellare per il dolore. Gloria rise. Laura tentò la riscossa, ruggì di rabbia ed afferrò la piccola dalle spalle vogliosa di farne polpette, ma quella con una perfetta proiezione di judo la capovolse mandandola al tappeto, dove sbatté pesantemente il fantastico culo da copertina con un altro urlo e non si mosse più, singhiozzando sommessamente. Il dolore e la paura avevano ormai immobilizzato anche lei. Gloria le salì a cavalcioni sullo stomaco sorridendo e bloccandole le braccia con le gambe. "N... n... no... no... che... c-che intenzioni h-hai...?" "Vediamo in quali punti del tuo corpo così smisurato soffri il solletichino... ghiri ghiri ghiri..." "Nnnnnooooahahahahahah DAPPERTUTTOOOOO hahahahhahahahahahha nnnnoooooo smettilaaaaaaahahahahahah ahahahhahahahahah bastaaaaahahahahahahah non resistooooooo hahahahahhahahaah sono pure nuda, me la faccio addosso ahahahahahahhahaahaha basta pietààààahahahahahhahahahah pietààààààààà ahahahahahhahahaha!!!" Le dita di Gloria raggiungevano recessi inesplorati del corpo di Laura, e nessun centimetro quadrato le era precluso o poteva efficacemente essere difeso dalla dodicenne, totalmente in balia della bambina. Dita sfioranti, dita vorticose, dita che la suonavano come un pianoforte, piano piano piano ma irresistibilmente. Le risate della colossa si alternavano quasi al pianto, perché la tortura era incredibile. Gloria passò al suo colpo finale: con una mano cominciò a massaggiare e solleticare dolcemente la vagina di Laura, mentre con la lingua le sfiorava e titillava il capezzolo dell'immensa tettona sinistra della dodicenne; Laura cominciò ad emettere suoni inconsulti, pianse, ansimò, urlò, ed infine esplose in un orgasmo irrefrenabile, che le portò via le ultime energie rimaste. Era vinta. Dopo diversi minuti di quell'intensa sessione di solletico e piacere, anche Laura era ormai fuori combattimento definitivamente e non oppose più alcuna resistenza, sperando solo che tutto potesse finire e che la terribile bambina le lasciasse in pace. Si sentì afferrare dai piedi e trascinare verso una sedia accanto a quella a cui era legata Lia; venne sollevata facilmente e messa a sedere, poi il suo bikini celeste ricomparve, ma solo per essere usato per legare anche lei a quella sedia. Ora erano una accanto all'altra, le due Elle, legate, nude e piangenti, totalmente alla mercé di Gloria, la loro trionfatrice, che le osservava divertita con le mani sui fianchi. "Molto bene! E adesso..." aveva cominciato a dire, quando un rumore la interruppe: all'improvviso la porta si aprì ed entrò il cuginone di Laura, il venticinquenne. Finalmente era arrivato. "P-p-piccola s-s-s-tronza... o-o-ora sei davvero nei guai! E' ARRIVATO MIO CUGINO!!!" Laura, come si è detto, non conosceva la sua vera forza. Il ricorso al cuginone venticinquenne quando le cose si mettevano male le sembrava normale, così come le sembrava normale che fosse lui, il cosiddetto sesso forte, la sua arma segreta. Crescendo, Laura non si era ancora accorta né aveva considerato che il "cuginone" nemmeno arrivava al metro e settanta (probabilmente qualche centimetro in meno anzi), che messi l'uno di fronte all'altra ormai lui le arrivava sì e no alle tette, ed era un gracile mucchietto d'ossa assolutamente imparagonabile al fisico statuario e colossale della dodicenne... e questo senza minimamente considerare la palestra, che aveva solo acuito una differenza che era a prescindere già presente in natura tra loro due per evidenti questioni genetiche! Ma la dodicenne era troppo piccola per farci caso. Sostanzialmente, la verità (che Laura scoprì solo quel giorno, e da allora vide il mondo, i "cuginoni" e i maschi in generale con occhi diversi...!) era che se Gloria aveva tranquillamente battuto la colossale e forzutissima Laura (che per giunta era aiutata da Lia e nonostante questo aveva perso lo stesso) non c'era proprio motivo per cui a suo cugino, inferiore in tutto alla dodicenne, le cose potessero andare meglio! Era semplice proprietà transitiva! Se Gloria, alla fin fine, era "un po'" più forte di Laura, allora era cento volte più forte del "cuginone" di lei! Il cugino di Laura entrò nel salotto indossando solo un paio di slip da spiaggia blu che non poterono contenere la sua improvvisa erezione quando si rese conto che quelle due strafigone delle due Elle erano nude, con le loro curve assurde in bella mostra. Lia, dal canto suo, gettò un'occhiata sul maschio che doveva salvarle, calcolò che poteva pesare sì e no cinquantacinque chili di stuzzicadenti e si domandò dove la sua scultorea amichetta riponesse tutta quella fiducia. E' vero, doveva affrontare "solo" una bambina di undici anni e lui ne aveva venticinque... ma quella bambina aveva dato una sonorissima lezione a loro due contemporaneamente! Non era proprio una passeggiata! Gloria corse nella cameretta di Laura ridacchiando; il cugino disse alla dodicenne nuda legata ad una sedia ed alla sua amica "torno subito, la sistemo e vengo a liberarvi!" e si lanciò all'inseguimento. Dalla cameretta giunsero rumori soffocati di lotta. Laura e Lia cercavano vanamente di girarsi per riuscire a vedere o capire quello che stava succedendo. "Come vanno le cose, l'hai già sistemata?" "Portacela qui, vogliamo vendicarci di questa stronzetta!" "Dai, cuginone, però non picchiarla troppo forte, in fondo è solo una bambina e tu hai venticinque anni!" "Sì, non ti approfittare troppo del fatto che sei grande e grosso... vabbè, almeno rispetto a lei..." (Lia, quattordicenne e più "esperta" di cose del mondo rispetto all'amica, aveva fatto perfettamente caso alla differenza di prestanza fisica tra i due cugini. Solo non si era ancora accorta che il cuginone di Laura non era affatto più "grosso" della piccola ma palestrata Gloria!). Quando i rumori di lotta cessarono, dopo diversi minuti, un rantolo soffocato proveniente dalla cameretta arrivò fino al salotto, alle spalle delle ragazze che non potevano ancora vedere la scena, diventando sempre più udibile come se si avvicinasse. Poi Gloria e il cuginone passarono finalmente davanti alle due Elle, mostrando la scena in pieno: a rantolare e piagnucolare era il cuginone, completamente nudo, con i suoi slip da spiaggia indecorosamente a legargli i polsi dietro la schiena e Gloria che ancora più indecorosamente lo aveva afferrato dal pisello, in gigantesca erezione fin da subito per le superbe nudità esposte di Laura e Lia, e lo stava portando bellamente in giro trascinandolo da quella dolorosa maniglia, come un cagnolino al guinzaglio! E le povere palle del maschietto erano dolorosamente coinvolte nella presa a tenaglia!!! "C... cosa... COOOSA??? Ma... ma... che è successo??? CHE E' SUCCESSOOOO???" "Ahahahahhah!!! E' successo che ho dato al tuo cuginone la lezione che meritava!!! E' stato proprio divertente fare la lotta con lui nella tua cameretta... divertente per me, almeno! Ahahahahhah!!!" Laura era esterrefatta. Era cresciuta con la convinzione che i maschi fossero più forti delle femmine, non essendosi mai resa conto di quanto lei stessa fosse infinitamente fisicamente superiore ai maschi che aveva intorno (cuginone in primis!), e che comunque un maschio venticinquenne potesse letteralmente disporre a suo piacimento di una bambina di undici anni. La scena che le si parava davanti, e tutto il preambolo nella sua cameretta che adesso le veniva svelato, non aveva alcun senso per lei. Era assurdo, impossibile! Aveva chiamato il suo cuginone come arma segreta per poter finalmente sopraffare Gloria e quella lo aveva denudato, legato e ridotto alle lacrime senza nemmeno sforzarsi!!! Una bambina aveva sconfitto e ridicolizzato nella lotta un maschio grande! Il quale ora mentre piagnucolava stava implorando senza ritegno... "L...l...l...asciamiiiii!!! Non resisto... non ce la faccio piùùùù... mi f-f-fai male.... l-l-l-lasciamiiiii palle e piselloooooo.... pietààààà!!!" Cosa era successo in quella cameretta? Semplicemente, il cuginone si era parato mani sui fianchi davanti a Gloria, aveva appena avuto il tempo di dire "hai dato fastidio a mia cugina Laura e ora sono cazzi tuoaaaaAAARRRRGHHH!!!" che subito il contenuto dei suoi slip era stato afferrato dalla morsa della mano destra della undicenne, mentre la mano sinistra centrava quel po' di palle che erano rimaste libere con ceffoni privi di misericordia. I piedi di Gloria, intanto, si divertivano ad alternare dolorosissimi calci negli stinchi del malcapitato a tremendi pestoni ai piedi nudi del medesimo. Quei poveri slip rimasero ben presto in mano alla bambina, mentre il disgraziato si copriva le nudità sia per la vergogna che per il dolore immenso che gli era stato inflitto in quella zona così delicata. Robusta e forte, Gloria aveva afferrato quei pochi rachitici chili di ossa e aveva sollevato di peso sopra la sua testa il maschietto, roteandolo in aria nudo ed umiliatissimo. Poi era stato scaraventato sul letto, dove era stato raggiunto dalla pestifera bambina ed era stato sottoposto senza poterlo impedire o liberarsi in alcun modo a numerose e imbarazzanti prese di wrestling. Due tentativi di ignominiosa fuga da parte del maschietto erano stati sventati da Gloria, che aveva afferrato dal pisello il disgraziato mentre cercava di scappare e abbandonare Laura al suo destino e lo aveva trascinato di nuovo dentro la stanza, dove era stato umiliato in altre sessioni di lotta, mentre alle sue palle e al suo pisello veniva fatto di tutto. Il poveraccio provava ad offrire meno bersaglio tentando di sgonfiarsi l'erezione concentrandosi su pensieri non eccitanti, ma ogni volta Gloria se ne accorgeva e diceva "visto che tettone la tua cuginetta, eh? O preferisci Lia? Certo che nude tutte e due... mmm! Che spettacolo!", e il povero maschietto si ritrovava di nuovo nell'imbarazzantissima situazione fisica. Dieci minuti dopo le sue mani erano state legate dietro la sua schiena con i suoi stessi slip, la bambina lo aveva nuovamente afferrato da palle e pisello in erezione e ridacchiando lo aveva trascinato davanti agli occhi sbalorditi delle due Elle. "Bene... credo di aver finito qui" disse Gloria, "adesso sapete come comportarvi con me d'ora in poi, no?" "Sì... sì... SIII!" si affrettarono a confermare all'unisono Laura e Lia, "d'ora in poi sguardo basso e rispetto e qualunque tuo desiderio sarà un ordine... qualunque tuo ordine una legge... lo giuriamo! Saremo tue schiave! Non picchiarci più però, per pietà!!!"; le due amazzoni erano quasi alle lacrime, "ogni volta che ti incroceremo abbasseremo lo sguardo e strisceremo lungo il muro, lo giuriamo!" "Brave! E tu, mollusco?" "Io... io... ogni volta che ti incrocerò... AAAAARRRRGGGHHH!!!" Gloria strinse più forte le palle e il pisello del cuginone di Laura. "QUELLO VALE PER TUA CUGINA, MOLLUSCO! ALMENO LEI E' FORTE E FIERA! MI SONO DOVUTA IMPEGNARE PER BATTERE LEI!!! SI E' GUADAGNATA IL DIRITTO DI INCROCIARE LA MIA STRADA! SE A TE TI VEDO IN GIRO TI MASSACRO DAVANTI A TUTTA LA SPIAGGIA! MEGLIO SE QUESTA ESTATE TE LA PASSI CHIUSO IN CASA, PAGLIACCIO!!!" "SIIIIIIIIIIIIIII!!! LO GIUROOOOOOOOOOO!!! MA LASCIAMIIIIIII, NON STRINGEREEEEEEEEEEEE!!! PIETA'!!!" Gloria fu soddisfatta. Lasciò che il maschietto si afflosciasse al suolo ormai sconfitto, guardò tutti e tre con un cenno di derisione e lasciò quella casa sculettando. Forse non era ancora abbastanza cresciuta da avere tette capaci di riempire in maniera così prorompente quei bikini, ma aveva dimostrato che per tutto il resto erano le due Elle, le prepotenti e arroganti supergirl della spiaggia, a doversi inchinare al suo passaggio. Diversi minuti dopo, Laura tornò finalmente in forze, e con la potenza dei suoi bicipiti distrusse letteralmente il bikini che la teneva legata. Si alzò, sciolse anche il bikini che teneva legata Lia e la fece alzare a sua volta dalla sedia, consolandola con una carezza. Anche il suo cuginone si alzò. Era scalzo, mentre Laura aveva anche le zeppe ad accentuare la sua ciclopica altezza. Per la prima volta, nudi, i due cugini, la femminuccia dodicenne e il maschione venticinquenne, si trovarono uno di fronte all'altra. Il maschio sfiorava con la testa le tettone immense di Laura. Una sua gamba era la metà del braccio della sua cuginetta. Lia assistette alla scena con commiserazione nei confronti di lui, poi scosse il capo e andò a cercare qualcosa da indossare nella cameretta dell'amica, lasciandoli soli. Nessuno parlò. Almeno non a voce. Laura espresse con un solo, schifato sguardo dall'alto verso il basso (per incrociare lo sguardo di suo cugino doveva guardare veramente verso il basso!), tutto il disprezzo di cui era capace. Il maschietto, coperto da una vergogna incommensurabile, appena sconfitto e umiliato da una undicenne stava realizzando anche lui in quel momento la spaventosa differenza fisica con la sua cuginetta dodicenne. Lui doveva essere il sesso forte, ma lì c'era solo da nascondersi a vita. Il cuginone capì che la ragazzina volendo avrebbe potuto fare polpette di lui con una mano sola, batterlo a braccio di ferro usando solo il mignolo contro due mani e sollevarlo per allenamento come un manubrio da palestra, cosa che peraltro era appena riuscita a Gloria, che pure era la metà di sua cugina. Laura sottolineò la cosa con uno sguardo di superiorità verso il minuscolo braccino del cuginone, e poi, nuda e maestosa com'era, rimarcò la differenza pazzesca con un semplice gesto: flesse il tornito bicipite del braccio destro, mostrando i doni della natura e della genetica e gli effetti della palestra. Erano lì, nudi, uno di fronte all'altra, e lei stava snudando quella specie di noce di cocco che le gonfiava il braccio. Tutto intorno era un tornado di addominali, spalle enormi, cosce di granito. Laura esprimeva pura superiorità fisica, e un suo colpo di tette, all'altezza della faccia di lui grazie ai parecchi centimetri con cui lei lo sovrastava, avrebbe spazzato via suo cugino se solo avesse voluto. Il povero maschietto avvampò di rosso tremando di umiliazione, mentre la sua erezione vistosa diventava incontenibile. Quel bicipite che era dieci volte il suo era la sua vergogna totale. Quel corpo nudo di fronte al suo lo era. Era la sua disfatta definitiva, non poteva fare altro che andarsene di lì, non era degno nemmeno di stare di fronte alla sua cuginetta dodicenne, non aveva il diritto di stare nella stessa stanza di quella divinità. Mugolando si voltò e protese i suoi polsi legati dietro la schiena verso Laura, implorando con gesti muti di usare la sua forza per strappare anche il costume da bagno che lo teneva legato, ma la cuginetta si voltò a sua volta di spalle, tolse per sempre dalla vista di lui quel suo seno fantastico (ma per fortuna offrì allo sguardo almeno quel suo magnifico culo, non coperto nemmeno dai lunghi capelli scuri, che fin lì non arrivavano) e raggiunse a passi lenti e studiati Lia nella cameretta, sotto lo sguardo del poveraccio balbettante. Il maschietto chinò il capo, pianse calde lacrime e uscì di lì per rincasare nudo, con i polsi legati dietro la schiena con suo stesso costume da bagno, sperando di non incontrare nessuno nel tragitto fino a casa sua.