LA SCELTA terzo ed ultimo episodio by davidmuscolo I quattro si muovono con circospezione, molto timorosi, mentre io, girando su me stessa con il piede d'appoggio, cerco di tenerli tutti sotto controllo. Poi improvvisamente, senza sapere esattamente cosa sto facendo, ma facendo leva solamente sull'istinto, inizio. Fingo un calcio e poi entro nella guardia di uno dei quattro con un pugno che lo colpisce al volto. L'uomo fa diversi metri indietro e cade fuori dal tappeto rimanendo immobile per terra. Cavolo che cazzotto. Se non sto attenta li ammazzo davvero. Devo imparare a dosare la mia forza. Ma la cosa che mi stupisce e' il fatto che mi muovo agilmente come se non avessi fatto altro nella mia vita. Paro, schivo e riparto con una bravura impressionante. E' come se qualcuno muovesse i fili che tengono il mio corpo e li muovesse con abilita' contro quei tre disgraziati. Tre mosse e sono tutti a terra. Mi sento di una potenza impressionante, sono di una bravura eccezionale e quei poveretti sono crollati sotto i miei colpi senza poter far nulla. Il primo e' a terra ancora immobile ma gli altri tre si rialzano, sia pure con difficolta'. Ho cercato di colpirli non eccessivamente forte, ma i risultati sono stati comunque strabilianti. Uno l'ho colpito al volto ed e' ora una maschera di sangue e gli altri due invece l'ho presi al tronco e respirano a fatica. Avanzo baldanzosa verso di loro che non sanno che fare. A dir la verita' neanche io so cosa fare ma ho capito che tutto mi viene spontaneo e che sono talmente superiore a loro che posso permettermi di giocare senza rischiare nulla. Uno di loro prova una sortita. I miei occhi vedono il pugno partire e reagisco ancora una volta d'istinto. Paro il pugno e faccio partire un calcio che lo fa letteralmente volare di diversi metri. Quando atterra e' svenuto anche lui. Gli altri due sono ancora davanti a me. Si guardano ma non scappano. Strano! Io al posto loro mi sarei data alla fuga il piu' velocemente possibile ed invece loro rimangono in guardia, pur sapendo che non hanno la minima possibilita' di cavarsela contro di me. La cosa pazzesca e' che ho preso coscienza di quello che sono. Fino a ieri me la sarei fatta sotto dalla paura, mi sarei messa a piangere, avrei urlato con quanto fiato avevo in gola e chissa' cos'avrei fatto ancora. Invece ora sto qui', in perfetta posizione da karateka, pronta a sconfiggere facilmente questi due che sono rimasti. Gioco quasi con loro. Avanzo, finto ma senza affondare. Tutto mi riesce semplice. I due cercano di crearmi qualche difficolta' avanzando all'unisono e facendo partire colpi che paro quasi ad occhi chiusi. Mi sto divertendo come non mai. Essere consapevole di essere piu' forte di altre persone, di uomini addirittura, in un modo talmente vistoso, e' qualcosa di incredibile che mi sta donando delle sensazioni meravigliose. Decido quindi di affondare e per i due diventa buio profondo. Mi alzo in volo e ricado colpendoli contemporaneamente con i miei piedi. Che sensazione! I due stramazzano al suolo colpiti in faccia ed io ricado perfettamente in piedi. Tutto di una facilita' incredibile. Guardo i quattro. Sono tutti svenuti. Mio Dio! Non e' che li avro' ammazzati? Guardo Edoardo che anche stavolta si e' fermato ad ammirare i miei allenamenti e gli faccio cenno di intervenire - Il medico sta arrivando mia Padrona. So che non dovrei permettermi, ma sta diventando sempre piu' difficile trovare uomini disposti a rischiare la loro vita per salire sul tatami contro di Lei. Va bene che li paga profumatamente, ma e' molto rischioso. Se posso osare darle un consiglio ... ..- Povero Edoardo. Sta cercando le parole giuste. Ha il terrore di cosa potrebbe succedergli se dovesse offendermi - Dimmi pure. Ti prometto che non me la prendero' con te- - Grazie mia Immensa Padrona- sospira- Secondo me Lei dovrebbe affondare i colpi relativamente. Ormai si e' sparsa la voce della Sua bravura e della Sua forza e nessuno vuole piu' combattere con Lei neanche in allenamento- - Ma perche' hanno proseguito a combattere? Non potevano arrendersi? Erano talmente deboli per me che neanche ho fatto in tempo a riscaldarmi- - Ma Signora, non capisco. Loro firmano una delibera in cui dichiarano che avranno il loro compenso solo se non fuggono a gambe levate almeno per un minuto. Altrimenti chi sarebbe cosi' pazzo da affrontarla?- Ora capisco tutto. Poveretti, erano costretti dal miraggio del denaro a rimanere ad affrontarmi. Intanto un uomo, presumibilmente il medico, si prende cura dei quattro che ho praticamente massacrato in meno di un minuto, mentre un altro, anche lui con un kimono, avanza verso di me. Forse dovro' combattere anche contro di lui. Ma non erano terminati gli allenatori? L'uomo si mette di fronte a me e mi guarda con ammirazione - E' semplicemente superba, signora Giorgia. Vederla combattere e' una gioia per gli occhi, anche se sono sempre preoccupato per i suoi contendenti. Venga, proseguiamo gli allenamenti- Mi lascio condurre in un angolo della palestra dove sono posizionati diversi oggetti di legno e di metallo. Per prima cosa estrae un bastone di legno molto pesante - Cominciamo con un oggetto semplice. Lo spezzi con un kizami-tsuki- Quello sarebbe un oggetto semplice? Ma si, certo. Cosa puo' essere un bastone di legno per me. Non so cosa mi ha chiesto, ma il mio cervello sembra essere completamente estraneo al resto del corpo che sa perfettamente cosa deve fare. Mi metto in posizione e parto con un pugno improvviso. Il bastone di legno che era nelle mani dell'uomo si spezza esattamente in mezzo, come se si trattasse di carta. L'uomo ha ancora in mano le due estremita' e le unisce dicendomi di farlo di nuovo. Ancora una volta riesco con estrema facilita' a spezzare i due legni sovrapposti. Sono semplicemente irresistibile. L'allenamento prosegue per circa un'ora e mezza durante il quale il mio allenatore mi fa rompere oggetti di tutte le dimensioni ed in tutte le maniere. Anche il ferro non mi resiste e sono riuscita ad ammaccare con semplici colpi, oggetti di metallo che sembravano a prima vista impossibili da riuscire a scalfire. Le mie mani sono d'acciaio, le mie mosse repentine ed il mio stile praticamente perfetto. E pensare che avevo fatto solo danza classica in vita mia ed invece mi rendo conto che avrei voluto fare questo. Non avevo mai preso in considerazione l'idea di fare karate ed altre arti marziali, di sollevare pesi ed e' affascinante oltre ogni immaginazione. L'allenamento intanto e' terminato. Sono stanca ed ho una fame da lupo. E'stata la mezza giornata piu' incredibile della mia vita. Non e' che domani mi risvegliero' nel mio letto accanto a Francesco? Io voglio continuare con questa vita, voglio essere la moglie di Edoardo, tenero e sottomesso, voglio continuare ad essere invincibile e bellissima come sono in questa vita e non voglio tornare in quella precedente, Cosa e' accaduto e' un mistero ma non ho intenzione di scoprirlo. A me va benissimo cosi'. Chiamo Edoardo che si precipita. Che meraviglia avere un uomo cosi' - Ho voglia di farmi una doccia e poi di andare a mangiare. Tu cosa proponi?- - Io Padrona? Vuol dire che posso decidere io?- - No! Sono io che decidero'- rispondo, sempre piu' nei panni dominanti che mi spettano- ma voglio che sia tu a proporlo- - A me piacerebbe tantissimo pranzare con Lei. E' tantissimo tempo che non lo faccio piu' e sarebbe meraviglioso per me poter avere l'onore di accompagnarla- - Benissimo! Allora andremo a pranzo io e te. Contento? Prenota un buon ristorante mi raccomando- - Un buon ristorante? Il migliore della citta' per Lei, Padrona- risponde mio marito gettandosi letteralmente ai miei piedi - Grazie! Grazie di questa magnifica giornata- - Su, su. Ora voglio farmi una doccia. Accompagnami- - Con grande gioia, mia Signora- Usciamo dalla palestra e ci dirigiamo di nuovo verso la mia camera. E' talmente grande ed ero talmente presa dalla nuova vita che non mi ero accorta che dietro una porta di quell'immensa stanza c'era un bagno semplicemente da favola, tutto in marmo bianco, compresa una Jacuzzi che mi fa uscire gli occhi dalle orbite. Ma ho fame e non voglio perdere tempo. Quella andra' bene per un'altra volta. Mi metto quindi sotto la doccia e ne esco dopo una decina di minuti completamente rilassata. Due donne mi stanno aspettando nella camera. Evito di chiedere chi siano ed aspetto che siano loro a fare il primo passo. Capisco immediatamente che si tratta della mia parrucchiera personale e della truccatrice, altrettanto personale. Che pacchia! Mi lascio andare e mi metto completamente nelle loro mani. Quando mi portano poi davanti allo specchio, non riesco a staccare gli occhi dalla visione che questo mi propone. Quanti anni erano che non mi truccavo? Forse dal giorno del matrimonio. Mi fa venire in mente quando ero ragazza ed ero fiera e vanitosa. Ma adesso sono una donna. E che donna. Le due si congedano da me ed ora e' il momento di vestirmi. Apro gli armadi. Traboccano di vestiti di tutti i tipi. Sono tutti molto sensuali, tutti meravigliosi, talmente belli che forse neanche in sogno li avrei potuti immaginare cosi'. Ed ora cosa mi metto? Edoardo ha detto che avrebbe prenotato nel miglior ristorante ed io voglio essere perfettamente in ordine. E' da una vita che sogno una cosa del genere. Non ci sono abiti normali pero'. Possibile che io non mi mettessi mai un paio di jeans? Ho bisogno di un consiglio e chiamo di nuovo Edoardo - Cosa vorresti vedermi indosso?- gli chiedo semplicemente. Mi guarda adorante - Io non ho il gusto necessario da permettermi di darle un consiglio. A meno che non sia espressamente un Suo ordine al quale m'inchino ed obbedisco- - E' un mio ordine. Scegli- Edoardo inizia a far muovere gli innumerevoli abiti di un armadio e poi passa ad un altro per poi porgermi una gruccia - Ecco Padrona! E' stata una scelta facile. Lo ha indossato solo una volta e ne sono rimasto sconvolto, sognandola in continuazione. Naturalmente Lei sarebbe meravigliosa con qualunque cosa indosso, ma se ripenso a quel giorno quando lo ha portato con la Sua classe, ancora mi emoziono- Osservo cio' che mi ha consegnato Edoardo ed il primo istinto sarebbe quello di tirarglielo addosso. Io mettermi una cosa del genere? Io non potrei mai uscire con quello. Sicuramente non potrebbe farlo la donna sposata con Francesco, ma io? Quella di adesso? Io mi sento diversa ora. Indosso cio' che mi ha consegnato Edoardo. Si tratta di un pantalone aderentissimo come una seconda pelle che mai mi sarei sognata di mettere nella mia vita precedente, ma quando mi rimiro allo specchio sono letteralmente entusiasta. Sono sensualissima. Che sensazione mi fa, indossare abiti sexy. Ma con questo corpo me lo posso permettere, perche no? C'e' anche uno striminzito top che debbo indossare senza reggiseno e che riesce a coprirmi appena la meta' di questo straordinario seno che mi porto appresso. Come sono diversa! Faccio fatica persino a riconoscermi davanti allo specchio. Con questa mise estremamente sexy sembro una diva del cinema o un personaggio televisivo in vena di farsi fotografare. Ma ora cosa ci metto sotto? Le scarpe! La scarpiera e' enorme e piena di meravigliose scarpe, tutte con il tacco altissimo. Ne prendo una e la rimiro, poi un'altra, poi un'altra ancora. Sembro una bambina in un negozio di giocattoli. Ne scelgo un paio con un tacco 12 da vertigine che si adatta perfettamente ai miei pantaloni e poi mi rivolgo sorridendo ad Edoardo che ha assistito a bocca aperta alla mia vestizione - Che te ne pare?- - E' semplicemente meravigliosa, mia Padrona. Dire con le mie parole quello che vedono i miei occhi e' praticamente impossibile- Con quei tacchi lo sovrasto di qualche centimetro e devo leggermente abbassarmi per sfiorargli la guancia con un bacio. Oh mio Dio. Io non voglio tornare indietro in quell'altra vita. Io voglio lui come marito, non Francesco. Io voglio Edoardo che sta letteralmente tremando davanti a me, che mi sta guardando con occhi dolcissimi e pieni di desiderio, voglio questa vita. Francesco. Oh se ce l'avessi per le mani adesso. Adesso che sono forte e potente come forse nessun'altra persona al mondo, adesso che potrei ucciderlo con una mano se solo volessi. Gli farei scontare tutto quello che ha fatto a me ed ai miei bambini, gli farei chiedere pieta' in ginocchio dopo averlo conciato per le feste, lo farei tremare come una foglia dopo avergli mostrato tutto quello che riesco a fare, lo metterei in condizione di non poter piu' toccare una donna in vita sua. Ma adesso non voglio pensare a questo. Voglio vivere la mia vita da regina e prendo per la mano Edoardo per uscire fuori dalla mia stanza. Lui pero' si blocca e mi guarda interrogativamente - Non dimentica nulla mia Signora?- E stavolta cosa ho dimenticato? Mi riguardo allo specchio. Mi sembra tutto a posto. Il trucco ed i capelli sono perfetti, sono vestita in modo da far girare tutti gli uomini che incontro, cosa potrei mai dimenticarmi? - Cosa c'e' che non va?- faccio ad Edoardo - I soldi mia Signora- - Perche' tu non puoi prenderli?- rispondo in modo automatico - Io? Io sono solo il Suo umile servo. E' Lei che ha la totale gestione di tutto E' Lei la Padrona assoluta di qualunque cosa in questa villa e di tutto il resto- si avvicina ad un cassetto e lo apre per poi farmi posto e quindi prosegue - Ecco Padrona. Puo' scegliere tra le Sue innumerevoli carte di credito e portare un po' di spicci. Se vuole piu' contanti dovra' invece aprire la cassaforte- Un po' di spicci? Sono migliaia di euro. Non ho mai visto tanti soldi in vita mia e sono tutti miei. Tutto qua' dentro e' mio. Ne afferro una manciata e prendo anche alcune carte di credito e poso tutto sul comodino. Edoardo si sposta ed anticipa i miei pensieri. Apre un altro armadio traboccante di borse di gran marca. Quante volte ne ho desiderata una. Quante volte ho visto le vetrine dei negozi di lusso pensando che non mi sarei mai potuta permettere di possederne una? Ed ora ne ho decine a disposizione, ognuna delle quali costa sicuramente un occhio della testa. Ne prendo una che sta a meraviglia con le scarpe che indosso e vedo che dentro ci sono anche portafogli e porta carte. Infilo tutto dentro e poi sorrido a mio marito, meravigliandomi di non avere nessun problema a vederlo in quella veste - Ed ora? Possiamo andare adesso?- - Certamente Padrona. Ora e' tutto a posto- Ci avviamo verso l'uscita della villa e tutti i dipendenti che incontriamo man mano s'inchinano al mio passaggio. Neanche fossi una regina. Ovviamente non conosco nessuno di loro, tranne Marta, ma questo e' in linea con quello che mi sta accadendo. Edoardo mi chiede se ho preferenze riguardo la vettura e gli dico che puo' sceglierla lui senza problemi e quindi, dopo aver scelto una lussuosa vettura tra tutte le meravigliose automobili disponibili nel mio garage, mi apre lo sportello per farmi sedere. Non so dove stiamo andando e non mi interessa. Mi ha detto che ci aspetta il miglior ristorante della citta' e mi fido della sua parola, ma intanto cerco di farlo parlare per capire qualcosa di piu' di questa straordinaria vita che sto vivendo. Scopro cosi' che non ho piu' rapporti con lui da diversi anni e che nel frattempo mi sono fatta diversi amanti, tutti giovani aitanti che pare mi porti a letto regolarmente appena ne ho voglia. Ma perche' mi sono comportata cosi' con lui? Perche' almeno lo ha fatto quell'altra Giorgia? E' cosi' dolce Edoardo, cosi' sensibile che sarebbe un peccato ridurlo al semplice ruolo di servitore. Ma intanto arriviamo finalmente al ristorante. Il pranzo e' naturalmente ottimo e credo di non aver mai mangiato cosi' bene. Altro che minestrone e frittata. Usciamo dal ristorante al termine del pranzo e sento su di me tutti gli sguardi possibili. Che peccato non aver vissuto fino ad ora tutto cio'. Ma ho tutto il tempo per rifarmi. Prima di montare in macchina chiamo mio marito di fronte a me - Allora Edoardo. Dove vorresti trascorrere il pomeriggio? Cosa ti piacerebbe fare?- - Oh Padrona. Io non ho idea. Di solito Lei non trascorre mai il pomeriggio con me ed io sono talmente felice di stare al Suo fianco che potrei andare da qualunque parte- Povero Edoardo. Il mio alter ego lo trascura completamente. Ma che m'importa di cosa farebbe l'altra Giorgia. Ora ci sono io in quei panni ed ho una gran voglia di rimanerci. Potrei andare a fare shopping, ad esempio. Ho un sacco di soldi da poter spendere come voglio e da quando mi ero sposata con Francesco non so cosa voglia dire togliermi uno sfizio. Oppure ... . Un'idea mi frulla nella mente. Ordino ad Edoardo di darmi le chiavi della macchina e mi metto alla guida. Mi ci vuole oltre un'ora per arrivare dove avevo in mente: il quartiere dove abitavo con Francesco. Se lui esiste anche in questa vita, a quest'ora sara' sicuramente a fare il solito perditempo nella bisca dove si gioca a carte ed al biliardo tutto quello che io guadagno. So dove si trova questa bisca e mi ci fermo poco lontano con la macchina. Scendo e dico ad Edoardo di seguirmi. Il mio passaggio non passa certo inosservato. Il mio abbigliamento ed il modo in cui mi muovo lasciano senz'altro il segno e soprattutto lasciano senza fiato gli uomini che incontro. Conosco molte delle persone che mi guardano a bocca aperta, ma non sembra che loro conoscano me e se penso che fino a ieri passavo completamente inosservata quando camminavo lungo le vie di questo quartiere degradato, mi viene spontaneo pensare a come possa cambiare la vita di una persona e di una donna in modo particolare, se questa ha cura della propria persona. Si, perche' ero molto carina anche prima di conoscere Francesco e la differenza sta tutta nella personalita' che ora possiedo. Ieri mi sentivo brutta, anzi, abbruttita ed oggi mi sento uno splendore. Cammino quindi sicura ed entro infine nella bisca. Ordino ad Edoardo di non muoversi dalla porta d'ingresso e mi avvicino ai tavoli da biliardo. Ce ne sono quattro, oltre ad una decina di tavolini dove si gioca a carte e, con una pallina in mano, ad uno dei tavoli da biliardo c'e' proprio lui: mio marito Francesco, il marito della vita d'inferno che ho fatto fino ad ora. Il mio ingresso lascia tutti senza fiato. Non devono essere molte le donne che sono entrate qua' dentro e sicuramente nessuna al mio livello. Mi ricordo di esserci entrata un paio di volte per chiamare Francesco che non vedevo tornare ed una volta mi rimando' a casa dopo avermi mollato un paio di sonori ceffoni. E' giunto il momento di restituire tutto con gli interessi. Ed ho intenzione di usare interessi da strozzina. Hanno smesso tutti di giocare e tutti gli sguardi sono su di me. Ma io avanzo verso di lui - Ciao Francesco. Mi riconosci?- - E chi ti ha mai vista? Una come te me la ricorderei di sicuro. Ma dimmi, come posso esserti utile?- - E cosi' non sai chi sono. Non ti ricordi di me, di Giorgia? Mi avevi dato un appuntamento un sabato pomeriggio di quindici anni fa. Ti ricordi ora?- Francesco rimane per qualche secondo in silenzio, rimuginando sul suo passato e poi la sua faccia s'illumina - Ma certo! Quella stronzetta che mi diede buca. E come facevo a riconoscerti? Me lo immaginavo che saresti diventata una strafiga, ma non avrei pensato che potessi diventare cosi'. Sei venuta qua' per scusarti di avermi fatto perdere quel pomeriggio? Co l'ho io un modo per farti perdonare- Pensa di aver detto una battuta e scoppia a ridere. Lo guardo e soprattutto guardo la sua mano sinistra. All'anulare ha un anello e questo vuol dire che anche in questa vita, una donna sta soffrendo le pene dell'inferno per via sua - Ti piace sempre picchiare le donne?- gli dico con la rabbia accumulata per anni - Ma che cazzo stai dicendo? E che te ne frega di quello che faccio io? Sono cazzi miei di quello che faccio con mia moglie- Lo prendo per un braccio senza stringere - Ora vieni con me a casa tua e vai a chiedere scusa a tua moglie di tutte le botte che gli hai dato e poi te ne vai dalla sua vita senza farti rivedere mai piu', lasciandola libera- Ora Francesco mi guarda strano. Si stara' chiedendo chi sia questa donna misteriosa che si sta azzardando a dargli degli ordini e di come faccia a sapere quello che succede a casa sua. Perche' ci scommetto qualunque cosa che un'altra donna sta soffrendo tutto quello che ho sofferto io. Mi sorride in modo strafottente e cerca di liberarsi il braccio, rimanendo di stucco quando si accorge che non riesce a farlo - Hey, ma che cazzo fai? Lasciami il braccio e vattene se non vuoi farmi incazzare di brutto- Stavolta sono io a sorridere - Ma davvero? Avanti, fammi vedere quello che succede quando t'incazzi. Fammi vedere quanto sei forte contro una donna. O forse hai paura di una come me- Lo conosco bene e so come reagisce in queste circostanze. Con il braccio libero cerca di prendermi al volto con uno schiaffo. Quante volte ho subito quelle sue prepotenze. Ma adesso quella che e' di fronte a lui e' un'altra donna e gli fermo il braccio prendendolo per un polso. Ho tutte e due le sue braccia tra le mie mani e mi basta spingere leggermente per farlo prima indietreggiare e poi comincio a stringere. La sua faccia dimostra la sua meraviglia. Non riesce a capire come una donna possa essere piu' forte di lui. E pensare che sto usando solo una minima parte della mia forza. Sento dentro di me una rabbia repressa per tanti anni e voglio vendicarmi. Lo tengo solo con una mano, tanto basta ed avanza e comincio a martellarlo di schiaffi mentre lui urla come un ossesso. Gli altri uomini che stavano giocando vicini a lui prima si guardano in faccia stupiti, poi decidono di difendere il loro amico. Li conosco tutti questi scansafatiche, degni compari di Francesco, ed immaginavo che avrebbero cercato di aiutarlo, ma non sanno minimamente con chi hanno a che fare. Mi muovo con grazie e leggerezza ed i miei colpi sono di una precisione pazzesca. Il primo lo prendo al volto con un calcio e lo mando a schiantarsi ad una decina di metri di distanza. Il secondo cerca di prendermi con un pugno. Lo blocco senza problemi e senza fatica lo tiro su e me lo metto sopra la testa per poi gettare anche lui lontano, tra lo sguardo esterrefatto dei presenti. Alcuni di loro, che si stavano gettando contro di me hanno un ripensamento e si bloccano impauriti, mentre altri invece diventano ancora piu' furiosi. Uno prende in mano una stecca e cerca di colpirmi. Mi basta girarmi velocemente e con un calcio spezzo il legno che si stava abbattendo su di me. Sorrido. E' tutto facile per me. Decido di mettere fine a tutto. Sono una decina contro di me, ma so che non hanno alcuna possibilita'. Dopo pochi secondi nella bisca e' sceso il silenzio. Tutti quelli che mi hanno aggredito ora sono miseramente svenuti, con una maschera di sangue al posto della faccia. Ma voglio fare scena per i presenti. Sferro un pugno violentissimo con tutta la mia forza al centro del biliardo facendo un buco immenso. Ecco, questo e' quello che posso fare. Francesco intanto e' ancora vicino a me e stavolta se la sta facendo sotto - Ma cosa vuoi da me? Che cosa ti ho fatto?- Lo sollevo con una mano e lo metto addosso al muro e poi mi rivolgo verso gli altri - Se volete rimanere vivi non vi intromettete e porterete a casa la pelle. Questa e' una faccenda tra me e lui- poi mi rivolgo a Francesco, incapace di credere che con una mano lo sto sollevando di parecchi centimetri- Quanto a te, la prossima volta ci penserai bene prima di mettere le mani addosso ad una donna- Incurante delle sue urla, sempre tenendolo sollevato, prendo una sua mano con l'altra mia libera e glie la stringo. Sento le sue ossa stritolarsi sotto la mia presa. Passo all'altra mano e ripeto l'operazione e quindi lo lascio. E' inginocchiato, piange e si dispera - Basta ti prego. Non picchiero' mai piu' una donna in vita mia- - Di questo ne sono sicura. Anche perche' sappi che ti controllero' e se verro' a sapere che tu lo hai fatto, non avro' pieta' per te. Ma c'e' un'altra cosa che voglio fare con te. Tu non toccherai mai piu' una donna nemmeno con quel tuo membro schifoso- Gli afferro i suoi testicoli e glie li stringo. Non ho pieta' nei suoi confronti. Glie li stringo sempre piu' , mentre le sue urla diventano strazianti. Sta per svenire e prima che lo faccia me lo isso sopra le spalle per poi alzare le braccia, tenendolo cosi' sollevato ad oltre due metri di altezza. Cammino in questo modo, con i miei tacchi altissimi, tenendo saldamente con le mie mani d'acciaio Francesco e poi lo scaravento addosso al mobile delle bottiglie dietro il bancone. Francesco scivola giu', nascondendosi in questo modo alla mia vista, ma so perfettamente che e' svenuto. Non so perche' ma lo so. Mi avvicino al bancone mentre l'uomo che sta dietro ad esso, il proprietario della bisca, sta tremando di paura. Non ho pero' intenzione di fargli del male e credo che si sia impaurito abbastanza. Lo afferro solo per la maglia sollevandolo - Se ti azzardi a far entrare Francesco una sola volta in questo locale, torno e te lo distruggo completamente. Ed hai visto solo una parte di quello che posso fare. Quando verra', se verra', tu lo caccerai. Intesi?- - Si certo- balbetta- non lo faro' entrare , glie lo giuro. Ma mi lasci per favore. Non mi faccia del male- Lo lascio ed esco dal locale semi distrutto e con oltre una decina di uomini svenuti. Questo pomeriggio se lo ricorderanno bene tutti quanti. Ma c'e' Edoardo che e' rimasto diligentemente alla porta ad osservarmi. Vorrebbe chiedermi spiegazioni sul perche' di questo mio comportamento, perche' me la sono presa con Francesco e con chi ha cercato di difenderlo, ma non ha il coraggio di farmi la domanda. Mi guarda solo come se osservasse una dea - E' stata magnifica Padrona. Come hanno potuto pensare quei derelitti di poter affrontarla e di avere la meglio?- Lo prendo per mano. E' ora di tornare nella mia splendida villa. Ho voglia di visitarla. Per me e' come se la vedessi ora per la prima volta e ne rimango entusiasta. E' veramente una villa da sogno ed e' tutta mia. Non riesco ancora a credere come tutto questo sia possibile. Edoardo intanto non sta piu' nella pelle. Ho voluto che mi accompagnasse cercando di non fargli notare la mia meraviglia e lui e' rimasto accanto a me per tutta la durata del mio tour. Ma intanto si e' fatta sera ed ho voglia di cenare. Ho un appetito pazzesco, dovuto forse ai miei intensi allenamenti mattutini e glie lo faccio presente a mio marito - Vuole cenare fuori o preferisce in casa?- - Preferisco in casa- rispondo. Non sono abituata a mangiare fuori e gia' l'ho fatto a pranzo. E poi cenare in questa villa da sogno dovrebbe essere meraviglioso - Vado ad avvertire tutti, mia Padrona. Fra un quarto credo che sara' tutto pronto- - Molto bene. Tra un quarto d'ora mi faro' trovare nella camera da pranzo- Se la trovo penso poi tra me stessa. Ma ho visitato la villa e dovrei aver memorizzato dove si trova. La sorpresa che trovo e' pero' notevole. Non c'e' Edoardo ed al suo posto ci sono due splendidi giovanotti, belli come modelli che mi salutano con deferenza. Perche' mai? Chiedo ad uno dei camerieri presenti di chiamarlo immediatamente e dopo pochi secondi appare mio marito. Lo prendo per un braccio e gli parlo a bassa voce - Perche' non ci sei tu e ci sono questi?- - Ma Signora ... .Non capisco. Lei non cena mai con me, a meno che non lo richieda espressamente. Per quanto riguarda loro, sono due dei suoi amanti che ieri ha scelto personalmente per farle compagnia stasera e, presumo, stanotte- Oh mio Dio. Ma che razza di donna sono? No, cosi' non mi piaccio, anche se quei due sono statuari ed immagino che potrebbero far girar la testa a qualsiasi donna. Congedo Edoardo. Per il momento non voglio cambiare lo stile di vita che ha avuto la Giorgia di prima. Mangio in compagnia di quei due giovani che si rivelano anche brillanti ed intelligenti. Bevo anche un paio di bicchieri di troppo ed io non sono abituata a farlo e quando, come era immaginabile, i due mi propongono il dopo cena, io non sono in grado di rifiutare. Mi accompagnano nella mia stanza. Mi gira la testa ed i due sono effettivamente molto attraenti. Mi lascio baciare prima da uno e poi dall'altro. Hanno un fisico scolpito e sto iniziando a lasciarmi andare. Mi baciano ancora, mi dicono che sono bellissima e sto per farmi spogliare. Ma mi fermo. Non voglio. Li butto fuori a calci dalla mia stanza, in un barlume di lucidita' e devono ben conoscere la mia potenza in quanto se ne scappano a gambe levate senza opporre la minima resistenza. Chiamo Edoardo. E' lui mio marito ed e' lui che voglio. Accorre come sempre in un battibaleno. Mi guarda stupefatto - E' accaduto qualcosa, mia meravigliosa Padrona?- - Si! E' accaduto che non li voglio quelli. Vieni qui'- gli dico. Viene davanti al mio cospetto. Sta tremando poverino, come ogni volta che si avvicina a me. Lo afferro per il mento e lo bacio, con sua grande meraviglia e quando mi stacco sembra allucinato. Mi guarda spalancando gli occhi e poi s'inginocchia ai miei piedi - Oh Padrona! Da quanto desideravo questo momento- Gli ordino di alzarsi. Ho voglia di baciarlo di nuovo. Il bacio precedente e' stato dolcissimo, come mai avevo provato in vita mia. Gli tolgo la giacca gettandola per terra e gli ordino di toccarmi. Ha un timore reverenziale nei miei confronti che gli impedisce probabilmente di prendere iniziative e questo mi eccita e mi intenerisce allo stesso tempo. Dopo pochi secondi siamo nudi. Edoardo continua a tremare me e' eccitatissimo. E' evidente che mi desidera allo spasimo. Lo spingo con delicatezza sul letto e mi metto sopra di lui. Ci baciamo ancora ed iniziamo a fare l'amore. Lo desidero con tutta me stessa e mi piace immensamente far l'amore con lui tanto che mugolo come non mai. Lo sento sempre di piu' dentro di me e finalmente urlo - Giorgia! Giorgia, ma cosa stai sognando?- Oh mio Dio! E' mia madre! E' stato tutto un sogno. Mi sono addormentata ed ho fatto questo sogno strano. Sembrava vita vera, sembrava tutto reale. Ma intanto mia madre e' allibita. Mi guarda chinandosi sul mio letto e prosegue - Sembrava che tu stessi facendo un sogno erotico. Stavi quasi urlando. Si puo' sapere allora cosa stavi sognando?- Mi vergogno come una ladra - Non mi ricordo mamma- mento- E' tutto cosi' confuso- - Non importa. Quello che conta e' che se non ti sbrighi arriverai tardi ai tuoi appuntamenti- Ed invece il ricordo di questo sogno e' tutt'altro che confuso e rammento tutto. Dio, ero cosi' bella, cosi' forte. Mi alzo di scatto e mi guardo allo specchio. Sono ritornata la Giorgia di 17 anni, carinissima, invidiata da tante ragazze, ma lontana mille miglia dalla splendida donna che ero nel mio sogno. Mi vesto di corsa, mi trucco leggermente e scendo le scale di corsa. Cammino velocemente per arrivare all'appuntamento che ho con Edoardo. Lui e' ad attendermi naturalmente, con un mazzo di fiori in mano - Questo e' per ringraziarti per aver accettato il mio invito- mi dice porgendomeli. Ora dovrei dirgli che in realta' non ho intenzione di uscire con lui e che ho un altro appuntamento con un ragazzo che mi piace piu' di lui. Perche' era questa la mia intenzione prima di addormentarmi. Guardo Edoardo. Non e' l'uomo sottomesso che era nel sogno, ma e' comunque un ragazzo gentilissimo che mi ricopre di attenzioni. E se si trattasse di un sogno premonitore? Forse solo l'irrazionalita' dei sogni mi ha potuto far diventare la super donna che ero, ma io sento che c'era qualcosa di reale e di realizzabile in quello che ho sognato. Quindi io potrei veramente in un futuro molto prossimo dedicarmi alle arti marziali e diventare una campionessa ed Edoardo potrebbe essere veramente un ragazzo amante delle donne forti capace di fare di me la sua dea. E' stato tutto troppo bello e forse quel sogno merita la possibilita' di essere realizzato in parte anche nella vita vera. Prendo i fiori e lo ringrazio baciandolo sulla guancia e lui arrossisce. Si riprende e mi chiede in che modo voglio trascorrere il pomeriggio. Lo guardo sorridendo - Per ora ci andiamo a fare una passeggiata e poi decidero' il da farsi. Perche' ho intenzione di prendere io le decisioni su quello che si deve o non si deve fare- Forse ho esagerato, ma dovevo sapere. Edoardo invece, mi guarda esterrefatto ma felice. Forse neanche nei suoi sogni piu' belli avrebbe potuto immaginare una reazione del genere da parte mia. Apre la bocca meravigliato e poi mi risponde - Si, certo. Io ... . Io sono felice che tu voglia prendere le decisioni. Mi piacciono le ragazze decise e sicure, ragazze che prendono in mano le redini, ma avevo timore che se te lo avessi detto saresti scappata via velocemente. Perche' tu mi piaci tantissimo Giorgia e dopo quello che mi hai detto mi piaci ancora di piu' e non puoi immaginare cosa potrei fare per stare vicino a te- - Oh, lo immagino invece- Gli prendo la mano e cominciamo la nostra passeggiata. Sogno premonitore o no, ho fatto la mia scelta e sono sicurissima di averla fatta giusta. Credo proprio che mi segnero' anche in palestra per diventare una ragazza esperta in arti marziali. Tu ancora non lo sai Edoardo, ma sto per diventare quello che hai desiderato da sempre: la tua padrona. E voglio diventarlo con tutti i crismi, meritandomi questo appellativo e diventando piu' forte di te. E lo voglio fare per tutti e due. Perche' tu sei innamorato di me e si vede, ma non puoi sapere che nel sogno anch'io mi sono innamorata di te. Sorrido dentro di me. Si, non ho bisogno di conoscere il futuro per sapere di aver fatto la scelta giusta. FINE Per critiche e curiosita' inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it