LA SCELTA Primo episodio by davidmuscolo Sento l'acqua scivolarmi addosso. Mi massaggio dolcemente i miei seni, le gambe e tutto il corpo anche quando il sapone e' completamente scomparso. E' di una piacevolezza unica la doccia. Rimango sotto il getto d'acqua per diversi minuti ancora a riflettere. Oggi e' una giornata speciale per me. Oggi diro' si a Francesco, oggi gli diro' che mi mettero' insieme a lui, proprio come desidero da tantissimo tempo. Sempre che lui me lo chieda, ma ci scommetto qualsiasi cosa che lo fara'. Sono innamorata di lui da quando lo conosco, ovvero da due anni, anche se finora lui non mi ha filato per nulla. Ed in tutto questo tempo l'ho visto insieme a tante altre ragazze mentre a me non ha mai degnato di uno sguardo. E pensare che sono stata contesa da un mucchio di ragazzi, pronti a qualunque cosa pur di uscire con me. In tutta sincerita' non e' che in tutto questo tempo sono stata proprio a guardare e ad aspettarlo. Sono uscita con qualcuno di quei ragazzi e con un paio di loro ci sono anche stata. Del resto ho 17 anni, ho voglia di divertirmi, di conoscere gente ed ho sempre pensato che con Francesco non c'era proprio niente da fare. A lui sono sempre piaciute le ragazze grandi, ma evidentemente devo essere diventata grande anch'io ai suoi occhi e ieri finalmente mi ha invitata ad uscire oggi pomeriggio con lui. Ieri sera, come al solito verso le otto, e' passato con la sua moto davanti al bar dove ci raduniamo e mi ha guardata, anzi, mi ha osservata per la prima volta. Avevo un bel vestitino bianco senza maniche molto corto e forse anche un tantino trasparente che deve averlo attirato molto. Di solito non e' che mi vesta in maniera sconcia, ma alla mia eta' e' anche abbastanza lecito indossare qualcosa che attiri l'attenzione. Si e' fermato, e' entrato nel bar e poi, quando e' uscito, mi ha chiamato con quel suo fare scanzonato ed ironico - Ehi ragazzina, dovrei parlarti un attimo- Mi sono puntata l'indice sul petto meravigliata - Io?- gli ho domandato. Appena l'ho visto ho cominciato ad avere il batticuore come tutte le volte, ma adesso che mi chiamava, ho creduto quasi di svenire. Avevo le gambe molli e, quando mi ha detto che ero proprio io quella con cui voleva parlare, ho creduto che non sarei stata in grado di fare quei pochi metri che mi separavano da lui. Ed invece, non so come, mi sono avvicinata a lui. Dio com'e' bello. Alto, moro con i capelli lunghi raccolti in un codino, il sorriso guascone e due spalle... Quanto mi sarebbe piaciuto abbracciarmi a lui, stringermi a lui. Francesco mi ha guardata e mi ha alzato il mento con il suo indice, visto che per la vergogna avevo abbassato gli occhi guardando per terra - Ma lo sai che ti sei fatta veramente carina. Ti ho vista un sacco di volte ma non mi ero mai accorto di te. Come ti chiami? Non mi ricordo il tuo nome- - Io? Giorgia - risposi con un filo di voce rotto dall'emozione - Bel nome. Senti Giorgia, ti va domani pomeriggio di fare una passeggiata con me sulla moto. E' sabato ed ho la giornata libera. Poi magari la sera andiamo a mangiarci qualcosa- - Ho un po' paura della moto- - Tranquilla. Quando esco con una ragazza non mi metto a fare le corse. Quelle le faccio nei circuiti. Ti faro' provare solo qualche brivido e vedrai che sara' molto piacevole. E comunque con me puoi star tranquilla. Le moto non hanno segreti per me- Inutile dire che ho accettato e che adesso sono emozionatissima. Sono anche nervosa per via della moto, ma Francesco e' un pilota. Mi stringero' a lui e la paura svanira', ne sono sicura. Devo solo decidere cosa mettermi e la scelta sara' molto difficile perche' voglio essere bellissima. Di solito sono molto sicura di me stessa, so di essere molto carina e di piacere molto ai ragazzi. Sono alta oltre un metro e settanta, con lunghi capelli neri, un viso molto lineare e piacevole con una bocca relativamente carnosa, un corpo snello e scattante per la danza classica fatta da bambina, le gambe lunghe, il sedere bello tosto. Insomma, non posso proprio lamentarmi. I ragazzi che vogliono uscire con me sono veramente tanti e l'ultimo e' stato Edoardo al quale ho dato un appuntamento oggi pomeriggio e.... Oh mio Dio, mi ero dimenticata di Edoardo. Presa com'ero da Francesco, non avevo rammentato che avevo preso un appuntamento anche con lui. Povero Edoardo. Be' povero per modo di dire visto che e' il figlio di uno degli uomini piu' ricchi della citta'. Edo pero' non se la tira. Anzi, e' di una timidezza unica, almeno con me. Sapevo da tanto tempo che aveva una cotta per me e solo l'altra settimana, balbettando, e' riuscito a chiedermi di vederci. Mi ha fatto tanta tenerezza che non ho saputo dirgli di no, anche se non e' proprio il mio tipo. Edoardo e' carino, tutto sommato. Un metro e settantacinque, magro, con un bel sorriso gioviale che gli ha fatto guadagnare la stima di molte persone, malgrado per la sua posizione economica ci sarebbe da pensare ad uno con la puzza sotto il naso. Appena mi vede pero', perde tutta la sua simpatia e diventa timidissimo. E' proprio quello il problema. Lui non mi da quella sicurezza che una ragazza vorrebbe avere. E poi quel modo di fare. Sembra che viva per me. Ha sempre un sacco di riguardi, mi ricopre di piccole attenzioni che sembrano carine ma, a lungo andare, rischiano di rompere. Anche quando ci siamo dati l'appuntamento, ho cambiato idea almeno quattro volte sul luogo dove andare e lui ha accettato tutto. Uffa. Ma perche' ho preso quest'appuntamento, vorrei sapere. Tutto il contrario di Francesco che invece e' un vero uomo. Prima di tutto per l'eta' visto che ha 23 anni invece dei 18 di Edoardo, ma soprattutto per il suo comportamento cosi' autoritario, cosi' sicuro di se stesso. Proprio quello che vogliamo noi ragazze. E adesso che rompitura. Dovro' prima passare da Edoardo a dirgli che non ho intenzione di passare il pomeriggio con lui. Potrei anche telefonargli, ma almeno devo avere il coraggio di dirglielo in faccia. Mi sembra corretto. Esco finalmente dalla doccia, m'infilo l'accappatoio e me ne vado in camera mia a guardarmi davanti allo specchio. Osservo con attenzione che non mi siano venute bolle e brufoli e, quando mi accorgo che la mia pelle e' liscia e fresca, tiro un bel sospiro di sollievo. Guardo l'ora e mi accorgo che sono tremendamente in anticipo, al contrario delle mie abitudini. Con Edoardo ho l'appuntamento un'ora prima di Francesco, ma tanto ci mettero' poco con lui. Ma intanto e' presto e mi stendo sul letto a pensare a come potra' andare il mio appuntamento con Francesco e, soprattutto, a come dovro' comportarmi. Lui e' abituato alle ragazze grandi e quasi sicuramente vorra' fare l'amore con me. Che dovro' fare? E' giusto che io mi conceda a lui la prima volta che usciamo? Oh si che lo trovo giusto. Magari me lo chiedesse. Anzi, non me lo chiedera'. Lui mi prendera' per mano e mi condurra' nel posto che ha scelto, dove mi bacera' e poi mi fara' perdere pian piano la testa, mi spogliera' e quindi mi prendera' fra le sue forti braccia e finalmente saro' sua. Sara' meraviglioso lo sento e sento anche che Francesco e' l'uomo della mia vita. Sono pronta a scommetterci qualunque cosa 15 ANNI DOPO Sul fuoco la padella sta friggendo la frittata mentre per il minestrone ci vorra' ancora una mezz'ora. La piccola Anna tra le mie braccia e' finalmente calma, mentre, appena la metto dentro la carrozzina o dentro il letto, inizia a piangere facendomi venire il mal di testa. Il problema e' che non riesco a fare tutte le faccende con lei in braccio. Nella stanza dei bambini sento delle urla e mi precipito immediatamente per vedere cosa stanno facendo gli altri due. Yuri e Azzurra si stanno picchiando di brutto - Fermi bambini, fermi. Vi farete male. Si puo' sapere cosa e' successo?- - E' stata lei- sentenzia Yuri, 8 anni - Non e' vero mamma, ha cominciato lui- rincara Azzurra 10 anni E' sempre cosi'. Sembra che si odino invece di volersi bene come due fratelli. Mi vengono le lacrime agli occhi. Prendo Azzurra per la mano e la trascino con me - Vieni Azzurra, vieni con la mamma ad aiutarmi come una brava femminuccia. E tu Yury mettiti a guardare la televisione oppure fai i compiti che non ti ho visto aprire il libro oggi- - Non voglio aiutarti e non ho voglia di fare la brava femminuccia. Non voglio diventare come te- mi risponde intanto mia figlia. Perdo la pazienza - Ora vieni con me, con le buone o con le cattive- la trascino con me in cucina e le dico di preparare la tavola perche' fra poco arrivera' il papa' e lei, malvolentieri mi obbedisce. E' sveglia e le sa far bene le cose, malgrado abbia solo 10 anni, ma e' svogliata ed anche maleducata. Forse e' colpa mia, non sono riuscita a darle la giusta educazione, ma non e' facile pensare ad educare i figli quando si deve andare a guadagnare qualcosa che serva per dar loro da mangiare. Si perche' Francesco, mio marito e' momentaneamente senza lavoro. Una cosa momentanea che dura da circa dieci anni. Anzi, si prende quel poco che riesco a guadagnare e se lo spende giocando a biliardo, bevendo e con le prostitute e, se voglio fare la spesa e pagare le bollette, lo devo fare immediatamente dopo aver preso i soldi in quanto a casa mi costringerebbe con le cattive a dargli tutto quello che ho guadagnato. Accidenti a me ed a quel giorno che mi ha chiesto di uscire. Era bello, aitante e lo volevo a tutti i costi. E questa e' la vita che mi ha fatto fare in tutti questi anni. Sognavo di diventare la donna del pilota di moto, la donna del campione, invidiata da tutte le altre ragazze ed invece altro che campione. Era una schiappa che si arrangiava come meccanico fino a quando, per colpa dell'alcool, venne licenziato. Ma intanto mi aveva gia' messa incinta e mi aveva sposata. Da quel momento e' diventato allergico al lavoro. Ogni tanto, soprattutto all'inizio, qualche piccolo lavoro a dir la verita' l'ha trovato. Ma sembrava lo facesse apposta a farsi licenziare e se volevo portare qualcosa a casa, mi son dovuta rimboccare le maniche ed andare a servizio io stessa. La donna delle pulizie, ecco quella che ero diventata. Io, Giorgia, la ragazza piu' ambita, la ragazza piu' desiderata del gruppo, quella che aveva la fila sotto casa di ragazzi disposti ad uscire. Ora gli unici che mi desiderano sono quei maniaci dei miei datori di lavoro che ogni tanto mi danno delle pacche al sedere. E mi tocca pure far finta di niente se voglio continuare a lavorare. E naturalmente Francesco. Quello non ha mai smesso di volermi. E' un animale. Se ci fossi io o qualunque altra sarebbe la stessa cosa. Per lui l'importante e' sfogarsi. Intanto Azzurra, dopo aver apparecchiato, e' tornata in cucina e mi guarda interrogativamente - Che c'e' per cena mamma?- mi chiede - Il minestrone e poi la frittata- rispondo - Oh no! Basta! Non li voglio. Sono stanca di mangiare sempre le stesse cose- - Ringrazia il cielo che puoi mangiare. Ormai sei grande e devi capire che in questa casa di soldi ce ne sono pochi. Hai capito? Quindi smettila di frignare e continua a darmi una mano- Povera bambina mia, ha ragione. Ma ecco che sento le chiavi nella serratura. E' lui. Do la piccola Anna in braccio ad Azzurra dicendole di tenermela per qualche minuto e, dopo pochi secondi, lui si presenta in cucina. Lo guardo. Del bel ragazzo che era e' rimasto poco. Forse l'altezza e poi niente. A forza di bere alcool ha messo su uno stomaco da atleta di sumo, la faccia e' avvizzita e puzza di vino. In compenso la sua arroganza e la sua autorita' nei miei confronti sono decuplicate - Sbrigati a prepararmi la cena che poi devo scendere- Neanche gli chiedo dove deve andare. Anzi, sono contenta che se ne vada, cosi' non lo devo vedere e forse stasera, quando rientrera' a casa, mi lascera' in pace. Le prime volte invece, me la prendevo, gli chiedevo cosa facesse lontano da casa, con il risultato di farmi riempire di botte. Quante volte sono dovuta correre all'ospedale per farmi curare? Quante volte mi hanno chiesto di denunciarlo? Ho perso il conto ormai, ma non l'ho mai fatto. A che servirebbe? A farmi picchiare ancora di piu'. Come quella volta che sono scappata di casa e lui mi e' venuto a riprendere a casa dei miei genitori minacciandoli di ammazzarli se mi avessero dato ospitalita' di nuovo. Mio padre non aveva certo paura, ma l'avevo io per lui. Conosco troppo bene Francesco e so che quelle non erano certo parole buttate al vento e cosi' ho rinunciato ad andarmene. Ma mi ha fatto pagare molto cara quell'insubordinazione riempiendomi di botte. Intanto e' pronto. Preparo le porzioni e lui, come al solito si abboffa. L'appetito non gli e' mai mancato. Che gli vada di traverso! Ma dopo aver terminato di mangiare, pur trovandoci davanti ai bambini, mi prende un braccio stringendomelo fino a farmi piangere dal dolore - Te lo dico adesso e non lo voglio ripetere. Mi hai rotto il cazzo sempre con questo minestrone e con le frittate. Da domani voglio che mi prepari anche una bella bistecca, Capito?- - Ma con quali soldi? Non guadagno abbastanza da poter comprare la carne- mi lamento - Non me ne frega un cazzo di come farai. Fai degli straordinari, fai come vuoi ma domani se non trovo la bistecca a tavola ti riempio di botte- E per farmi capire che non scherza mi molla uno schiaffo che mi manda a sbattere contro il frigorifero e poi se ne va. Mi lascio scivolare giu' pian piano, piangendo tutte la lacrime che ho, poi mi faccio forza. Lo faccio per i bambini. Vado in bagno a lavarmi il viso e non posso fare a meno di guardarmi allo specchio. Dio cosa sono diventata. Era una bellissima ragazza e mi ritrovo ad appena 32 anni, quando dovrei essere nel pieno della mia bellezza e del mio fascino, a sembrare una donna di oltre cinquant'anni. Ma che dico. A cinquant'anni ormai si e' ancora giovani ed io invece sembro proprio una vecchia. Inutile dire che non mi curo piu'. Chi ce l'ha i soldi per comprarsi trucchi e profumi. Ma anche senza trucco dovrei essere una donna piacente, con le mie potenzialita'. Ed invece mi rendo conto che faccio schifo. La vita mi ha regalato solo che dispiaceri, a parte i miei tre bambini, mi ha imbruttita e mi ha tolto tutta la voglia di vivere che avevo. E' inutile che continui a piangere su me stessa. Ritorno in cucina e la pulisco e quindi me ne vado a letto. Ho solo due camere ed Azzurra e Yuri sono costretti a dormire nella stessa camera pur essendo un maschietto ed una femminuccia, mentre la piccola Anna si � addormentata nel mio letto ed appena rientrera' Francesco la mettero' nel suo lettino a fianco a me. E' il momento piu' bello della giornata, perche' e' l'unico momento in cui mi posso riposare, ma e' anche un momento atroce perche' precede il rientro a casa di mio marito. Spero che sia andato con una delle sue mignotte cosi' non vorra' venire con me. Mi addormento con mia figlia tra le braccia, ma e' un sonno lieve perche' appena sento dei rumori di passi mi sveglio. Oh mio Dio, fa che mi lasci in pace. Mi fa schifo e non ho voglia di sottostare alle sue voglie. Ed invece si avvicina sul bordo del letto e mi scuote - Metti la piccola a letto, svelta- Obbedisco e la metto nel lettino e lui mi prende le braccia e mi sbatte contro l'armadio, avvicinando la sua bocca alla mia. Sento la puzza di vino ed avrei voglia di rigettare. Mio marito capisce il mio disgusto e mi afferra per un braccio portandomi di peso nel bagno e quindi chiude la porta a chiave. Capisco subito che si sta mettendo male per me e cerco di tranquillizzarlo - Calmati Francesco, faro' quello che vuoi- Parole al vento. Il pugno mi colpisce in pieno volto. Sono stordita ma riesco a vederlo mentre mi solleva per i capelli - Che c'e'? Ti faccio schifo per caso? Ti fa schifo tuo marito?- Piango sommessamente, sento il sangue scorrermi dal naso e dalle labbra. Mi pulisco con il dorso della mano - Sono solo stanca, Francesco. Ti prego, non mi picchiare ancora. Faro' l'amore con te, ti soddisfero'. Ma per favore, non svegliamo i bambini- E' questo quello che m'interessa. Che i bambini non si sveglino e che non se la prenda con loro, come ha gia' fatto un paio di volte - Ed allora comincia a darti da fare- mi dice tirandosi giu' i pantaloni e le mutande e prendendo la mia testa per metterla all'altezza del suo pene. Mi fa schifo ma non posso fare altro se voglio cavarmela senza altri danni. Faccio quello che lui vuole, ingoiando alla fine il suo sperma come lui pretende e ricacciando le lacrime per l'umiliazione ricevuta. Devo stare calma, tanto passera' anche questa volta. Forse non ce la fara' a voler fare di nuovo sesso. Ed infatti apre la porta e se ne torna in camera, senza neanche lavarsi, il porco. Io invece, mi lavo i denti sfregandomeli quasi uno per uno per togliermi ogni residuo di lui nella mia bocca. Quando torno in camera vedo con gioia che si e' addormentato di botto. Finalmente mi sdraio tranquilla anch'io sul letto. Ubriaco com'e', non si svegliera' prima di domani mattina tardi, quando io avro' gia' accompagnato i due bambini grandi a scuola e saro' andata a lavorare portandomi appresso la piccola Anna, come faccio tutti i giorni. Sono stanca morta, sento gli occhi pesanti che si chiudono e mi lascio sprofondare nel sonno senza opporre alcuna resistenza. Domani sara' una nuova giornata pesante e devo cercare di dormire il piu' possibile per avere le forze di affrontarla con lo spirito giusto. Le luci del mattino mi svegliano, ma ancora non riesco ad aprire gli occhi completamente. La prima sensazione che ricevo e' di pace e tranquillita'. Tanto per cominciare non sento il solito puzzo di mio marito ed ho come l'impressione di essere sdraiata su un letto diverso. Apro gli occhi turbata. Ma dove mi trovo? E' una stanza bellissima, enorme, arredata con ottimo gusto. Guardo le lenzuola. Sono di seta, meravigliosamente lisce. Niente a che vedere con quelle di cotone ruvido che sono costretta ad usare per il mio letto. E poi sposto lo sguardo alla mia sinistra. Un uomo di circa una trentina di anni dorme placidamente accanto a me. E' bellissimo ed interamente nudo. Lancio un urlo e l'uomo apre gli occhi. Mi osserva per pochi secondi e vedo il terrore dipingersi sul suo volto - Chi sei?- gli grido - Oddio. Stia calma signora, sono io, Manuel - mi dice balbettando. Credo che abbia piu' paura lui di quanta ne abbia io. Si alza e non posso fare a meno di ammirare la perfezione delle sue forme. E' veramente uno degli uomini piu' belli che abbia mai potuto ammirare. Si mette velocemente un paio di boxer e fugge dalla stanza in preda al panico. Questo mi rende ancora piu' confusa. Mi alzo e noto immediatamente qualcosa di diverso in me. Le gambe, le braccia, hanno uno spessore differente dalle mie. Mi rendo conto di essere anch'io completamente nuda e mi sento strana. Mi sento meglio, e' questa la vera sensazione che ho. Mi avvicino davanti ad uno specchio enorme e mi guardo. Trasalgo. Quella non sono io. O meglio, sono io ma sono diversa. Oh mio Dio, sono bellissima. Il viso e' il mio, ma molto piu' curato e rilassato, malgrado mi sia svegliata adesso. Non ho una ruga, non porto i segni delle percosse di mio marito, i miei denti sono curatissimi. Non capisco. Ma quello che mi fa strabuzzare gli occhi e' il mio corpo. Definirlo eccezionale non rende bene l'idea di cosa mi appaia nello specchio. Mi vedo un seno meraviglioso che mi sta su senza l'aiuto di nessun reggiseno, non ho un filo di pancia ed anzi, mi noto un ventre che sembra scolpito nel marmo. Le braccia e le gambe sono da sportiva praticante, come avevo avuto l'impressione da subito. Le curve sono sinuose e perfette e la pelle liscia come quella di una bambina. Quello che vedo riflesso allo specchio e' il corpo che ogni donna vorrebbe avere. Mi allontano dallo specchio, facendo le pose come se fossi una modella, poi mi guardo intorno di nuovo ad ammirare il lusso che mi circonda. Tutto sembra perfetto. Ma dove diavolo mi trovo? Che cosa mi sta succedendo? Sto andando in confusione e l'improvviso rumore e vocio che sento provenire dal di fuori di quella meravigliosa stanza, non fa che accrescere questa sensazione. Sento che la porta si sta aprendo e faccio in tempo ad afferrare il lenzuolo e ad avvolgermelo intorno per coprire le mie nudita'. La porta quindi si apre ed una persona entra nella stanza. Ora forse sapro' tutto. FINE PRIMO EPISODIO Per suggerimenti e curiosita', inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it