LA MIA VITA CON PATRIZIA. STORIA DI UNA SOTTOMISSIONE VOLUTA by DS57 Seconda parte Erano trascorsi diversi mesi da quel giorno d'agosto in albergo e qualcosa era cambiato nella mia vita con Patrizia. Per prima cosa lei aveva preso coscienza della sua bravura e aveva intensificato ancora di piu' i suoi allenamenti e di ci� naturalmente io me ne rallegravo. In secondo luogo,ed in realt� era il cambiamento piu' importante era cambiato il rapporto intimo tra di noi. Quel magico pomeriggio, in quella stanza d'albergo, avevamo capito che eravamo non solo due genitori con problemi e responsabilit�, ma soprattutto un uomo di 30 anni ed una giovane donna di 28, nel pieno della vigoria fisica e dell'appetito sessuale. Non che quello che avevamo fatto fino ad allora fosse sesso scadente, ma era semplicemente sesso fatto da mamma e pap�, due persone che si amano, certo, ma che cominciava a mancare di quell'intensit� che almeno io ancora cercavo. Dolcezze, tenerezze, coccole, erano senz'altro cose gradevoli, ma io avevo in mente ben altro. Io avevo capito che quel pomeriggio in cui mia moglie mi aveva sopraffatto fisicamente, avevamo poi fatto l'amore come non l'avevamo mai fattoprima e come l'avevo solo fantasticato per tanti anni e cercai perci� di ricreare quella situazione per rivivere quell'emozione. Avevamo perci� deciso di comune accordo di ritagliarci un paio di serate a settimana lasciando le bambine a casa dei nonni. qualche giorno prima dei fatti che racconter� in seguito, ad esempio, mia moglie ritorn� dalla palestra, lasci� cadere la borsa all'ingresso, poi venne in cucina dove io avevo cominciato ad apparecchiare la tavola. Era da tempo che io davo una mano sostanziosa nelle faccende domestiche a mia moglie, anche perch� a lei tra il lavoro la mattina e la palestra il pomeriggio rimaneva ben poco tempo a disposizione ed io naturalmente non volevo che togliesse neanche un secondo ai suoi allenamenti. Mi baci� come al solito sulle labbra.Era vestita in modo casual, come sempre quando andava ad allenarsi: jeans, scarpe da tennis, magline vu extrasize e camicia lunga blu che indossava fuori dal pantalone. neanche un filo di trucco ad allietare il suo bel viso. Cominciammo a parlare del piu' e del meno, della giornata lavorativa, delle amicizie e di diverse altre cose, poi il discorso scivol� come sempre sui suoi allenamenti. Era orgogliosa dei suoi miglioramenti e non faceva nulla per nasconderlo. -Ma dai che stavolta ti batto- le dissi------Ancora vuoi provarci?- mi rispose- Ma ancora non l'hai capito che contro di me non c'� niente da fare---- Ci scagliammo uno contro l'altra. Sapevamo benissimo che era un gioco, un gioco al termine del quale soccombevo sistematicamente. Cos� fu' anche quella volta. A dir la verit� non ci mettevo il massimo impegno e mi feci sopraffare in maniera estremamente semplice da Patrizia che mi scaravent� sul letto dove dopo poche schermaglie mi arresi alla sua superiorit�. Dopo aver finito la lotta cominciavamo come sempre a fare l'amore, io molto eccitato dal fatto che comunque mia moglie, sia pur per gioco, sia pur facilitata dal mio comportamento arrendevole, mi aveva battuto, lei eccitata forse proprio dalla mia eccitazione o forse anche lei dalla situazione che si era creata.Tutto bene quindi! Io avevo finalmente una moglie in grado di potermi battere fisicamente e che migliorava giorno dopo giorno, e questa era una delle cose che piu' avevo desiderato nella mia vita, ma l'appetito vien mangiando. L'altra cosa che piu' aveva popolato la mia mente era quella di avere la mia donna che mi dominasse ed io speravo che Patrizia, conscia della sua superiorit� fisica nei miei confronti cominciasse prima o poi ad esercitare un certo predominio psicologico su di me. Invece Patrizia continuava ad essere la piu' dolce e devota delle mogliettine e le nostre uniche deviazioni erano proprio le nostre lotte. A nulla erano valsi i miei tentativi di farla arrabbiare, come ad esempio quella sera in cui rincasai oltre le tre di mattino e l'unica cosa che riuscii a combinare fu' quella di farla piangere disperatamente. Io credevo e speravo che lei mi desse una bella lezione ed invece con gli occhi rossi di pianto si alz� dal letto venendo verso di me---Non ha importanza- disse ancora singhiozzando-dove sei stato.Forse avevi voglia di stare un po' da solo. Lo capisco sai. L'importante � che tu ora sia a casa. Se sei andato con un'altra donna non me lo dire mai, non lo voglio sapere--------- Naturalmente l'abbracciai giurandole che mai in vita mia avevo pensato di tradirla e che aveva ragione lei, volevo stare solo un po' da solo. Questo accadimento mi fece capire che dovevo stare attento a ci� che facevo perch� avrei potuto esasperarla e l'ultima cosa che avrei voluto era proprio quella di farla stancare di me perch� lei era, insieme alle bambine, il bene piu' prezioso della mia vita. Per� nonostante questi buoni proponimenti, decisi ancora una volta, e quella sarebbe stata l'ultima, di cercare di smuoverla. Avevo deciso che mi sarei giocato il jolly, o la va o la spacca, ed il giorno fissato per questo sarabbe stato l'8 di Marzo, la festa delle donne. Quando mia moglie mi disse che sarebbe andata a mangiare con le sue amiche, naturalmente se io fossi stato d'accordo, non ci pensai su' un attimo e le diedi subito il permesso dicendole che ero ben contento che lei potesse passare una serata diversa dal solito, mentre in realt� avevo gi� pianificato tutto ed aspettavo solo una situazione del genere per poter mettere in pratica ci� che da settimane avevo in mente. Patrizia torn� a casa quella sera come al solito dopo la palestra. Avevo lasciato anche quella sera le bambine dai nonni ed eravamo soli in casa. Patrizia mi salut� ed io contraccambiai nella maniera piu' innocente possibile anche se in realt� ero nervosissimo. Sapevo benissimo che quella sera non sarebbe stata una sera normale nel bene o nel male e cominciavo ad avere le mani sudate malgrado facesse ancora molto freddo. Fuori la temperatura era di poco superiore allo zero, il cielo era terso e stellato ma io dentro casa ero accaldato dai termosifoni ma soprattutto dalla tensione. Indossavo un pantalone della tuta sopra le scarpe da ginnastica ed una t-shirt bianca con una scritta in inglese. Patrizia usc� dalla doccia, indoss� un completo intimo bianco e poi si mise davanti lo specchio del corridoio con il phon in mano per stirarsi il suo caschetto di capelli neri. Compiuta l'operazione si vest�. Indoss� un vestito in maglia di lana con il collo ad anello color sabbia alquanto aderente che le arrivava abbondantemente sopra il ginocchio sotto il quale aveva messo degli stivali dello stesso colore con un tacco di almeno 10 cm che la rendevano nettamente piu' alta di me. Poi cominci� a truccarsi: leggero fondotinta, gli occhi ed infine un lieve rossetto rosa. Per concludere si mise gli orecchini che terminavano con un cerchio che le avevo regalato per il nostro anniversario un paio d'anni prima. Ammiravo tutte le sue movenze seduto su una sedia e finalmente Patrizia termin�. Piroett� su se stessa e poi mi chiese sorridendo- Come sto?----- La osservai e poi mi alzai andando verso di lei. Era incantevole e quei tacchi alti che proponevano un bel dislivello a suo favore tra me e lei mi eccitavano particolarmente.----Bene-risposi- anche troppo. Anche perch� c'� un problema Patri--------Che problema tesoro?- domand� in modo innocente------- Il problema � che ho cambiato idea. Non voglio che tu esca- risposi alzando il tono della voce.-----Ma � per il vestito? Se vuoi me lo cambio. Anzi me lo cambio sicuramente perch� non mi sento a mio agio ad uscire da sola vestita cos�- -Forse non hai capito bene! Ho detto che tu non esci- ribattei - n� vestita cos�, n� vestita in nessun'altra maniera-- Patrizia si ferm�. Era esterrefatta----Non capisco Marco, ma che t'� preso? Perch� ti comporti cos� con me?- disse con la voce che cominciava leggermente a tremare- Se tu mel'avessi detto prima che ti dava fastidio che io uscissi non arei preso l'appuntamento con le mie amiche. Va b�, non mi vadi litigare con te. Ora telefono a tutte e le avverto che non mi va di uscire. D'altra parte a me della festa delle donne non me ne frega proprio niente--- Non potevo crederci. Migliaia di anni di dominazione maschile sulla femmina e mia moglie,una donna giovane, moderna ed intelligente e soprattutto piu' forte del suo uomo chinava la testa acconsentendo a suo marito e alle sue richieste assurde di avere la meglio sulle sue motivazioni. No, non potevo crederci. Mi avvicinai ancora di piu' a lei e con la mia mano destra le presi il suo polso sinistro. Ora mi giocavo veramente tutto.---Brava! Hai capito come deve funzionare da adesso in poi?-dissi cominciando a stringere sensibilmente il suo polso.------Marco ma che fai? Mi fai male. Lasciami il braccio-------Altrimenti che succede? Mi fai vedere tu? Oddio che paura!---Le lacrime cominciavano a scendere dal volto di mia moglie rovinandole il trucco appena fatto------Ti prego Marco, io non voglio farti del male-- disse con la voce sempre piu' rotta dal pianto. Avrei voluto abbracciarla, dirle che ero un idiota, spiegarle i motivi che mi facevano comportare cos�, invece andai avanti per la strada che avevo tracciato.--Non vuoi farmi del male? Mio Dio, ma quanto sei buona! Devo ringraziarti per caso? dissi invece con rabbia stringendole sempre di piu' il polso. -----Ti prego, lasciami il polso- continu� Patrizia- ma la sua voce si era fatta piu' calma. Vidi l'altra mano stringersi in un pugno e poi rilasciarsi e capii che stava per succedere qualcosa. Prima cerc� inutilmente di liberarsi aiutandosi con l'altra mano e a quel punto cercai di colpirla con uno schiaffo che lei par� abilmente. Era la classica goccia che fece traboccare il vaso. Patrizia fece una mezza giravolta e con la gamba destra and� a colpire il mio braccio destro, quello che le teneva il polso. Il colpo fu' talmente forte che urlai, stavolta davvero, dal dolore e lasciai la presa. Ora eravamo di fronte come due contendenti. Io attaccavomentre Patrizia si limitava a difendersi chiusa a riccio, gli occhi ancora gonfi di lacrime continuando ad implorarmi di smetterla ed invece io, per tutta risposta cercai di prenderle le braccia ed allora finalmente mia moglie reag�, forse istintivamente. Il suo ginocchio si piant� nel mio stomaco facendomi piegare in due e poi mi arriv� il suo pugno tra naso e bocca, forte , preciso e doloroso che mi fece indietreggiare di un paio di metri e che mi fece perdere per un attimo l'equilibrio. Mi inginocchiai mentre sentii Patrizia esclamare---- Mio Dio, il sangue! Marco ti sta uscendo il sangue! Finiamola, ti prego-----Tirai fuori la lingua e sentii il sapore dolce del mio sangue che furiusciva dal labbro superiore ed incurante di ci� che mi aveva detto mi rialzai e mi avventai su di lei. Ora la lotta era vera, mettevo tutta la mia forza, tanto gi� sapevo dentro di me che non avevo chance contro mia moglie. Lei doveva vincere, imparare ad essere la piu' forte ed a comandare su di me. Ma c'era il rischio che alla fine poteva averne abbastanza di me, lasciarmi, abbandonarmi, cercarsi un altro uomo, uno normale che l'amasse per quello che era non per quello che voleva che fosse. Eppure io sapevo che anche a lei piaceva tutto questo, lo sentivo quando facevamo l'amore dopo il gioco della lotta. Dovevo solo tirarle fuori questo da dentro di lei. Continuavamo ad essere avvinghiati poi Patrizia mise la sua gamba in mezzo alle mie ed aiutandosi con una torsione del busto, mi sgambett� facendomi cadere rovinosamente sul pavimento. Feci appena in tempo a girarmi supino che lei fu' subito sopra di me. Prese la mia testa con il braccio destro e mi piant� il suo ginocchio sulla schiena. Ero assolutamente impossibilitato a muovermi e anche la respirazione cominciava a farsi difficoltosa. Ma malgrado queste difficolt� cominciai ad eccitarmi. Era la mia natura, non potevo farne a meno, e la mia erezione mi causava un misto di piacere e di strazio visto che ero sul pavimento, schiacciato dal mio stesso corpo e dal ginocchio di Patrizia.-----Dovevamo arrivare a questo punto?- digrign� mia moglie tirando ancor di piu' la mia testa. Ora era arrivato il momento di arrendermi-----Si � vero, scusami-dissi io in tono umile- ho sbagliato tutto, ti prego scusami---Tossicchiavo parlando, in quanto la presa di Patrizia cominciava ad essere al di sopra delle mie possibilit� di resistenza. Il suo braccio era forte, tonico e stringeva sempre di piu' la mia gola. -Non lo far� piu'- continuai- far� tutto ci� che vuoi. E tu puoi fare quello che ti pare, puoi uscire, andare a cena, io ti dar� il permesso--------Tu mi dai il permesso-sghignazz� mia moglie-io me lo prendo il permesso, e tu non pui farci niente------Ancora una volta sentii il tono della sua voce cambiare man mano che il suo potere su di me si faceva piu' intenso. Io ero eccitato, ma lo era anche lei. Io lo sapevo da tanto tempo, patrizia doveva solo capirlo. Ci avrebbe messo un minuto, un giorno o forse anni, ma ci sarebbe arrivata. Sentii la sua mano lasciare pian piano la presa sul mio collo ed il suo ginocchio alzarsi dalla mia schienala lasciandomi totalmente libero. Si alz� ed io feci altrettanto. Era ancora bella malgrado il trucco che le colava sul viso. Gli orecchini erano sparsi sul pavimento e lei mi venne incontro quasi urlando e mi prese a spintoni fino a rinchiudermi in un angolo------Sei contento ora? Dimmi, sei contento?----Era arrabbiata, delusa. Il suo adorato marito le stava dando la piu' grossa delusione della sua vita. Poi per� not� la mia erezione. Il pantalone della tuta che indossavo non poteva nascondere molto. Rimase per un attimo attonita. La sua mente cercava di elaborare una risposta a quello che aveva appena visto, poi evidentemente si illumin�. Mise la sua mano davanti alla bocca spalancata in tono di meraviglia poi esclam�----Non avevo capito niente! Cristo, non avevo capito niente. Io credevo che fosse solo un gioco ed invece.......---Poi url� verso di me-Era questo quello che volevi?--- mi domandava in continuazione mentre nel frattempo continuava a darmi manate sul petto. Ora non c'era piu' una donna esperta in arti marziali, ma una moglie ferita che aveva scoperto il lato oscuro di suo marito-----Allora rispondimi, cazzo! Era questo quello che volevi?-----All'inizio chinai gli occhi non riuscendo a sostenere il suo sgurdo poi mi feci coraggio e cercai di replicare-----Pensavo che piacesse anche a te. Amore io mi ero accorto che anche tu......---Patrizia non mi fece proseguire e mi interruppe------E dopo? Che avevi intenzione di fare dopo? Avevi intenzione di fare l'amore, anzi di scoparmi? Anzi no! Avevi intenzione di essere scopato, non � vero? Si! E' questo quello che vuoi. E allora vieni con me---------Mia moglie mi prese il braccio stringendomi con violenza ed invitandomi a seguirla. Andammo in cucina, chiuse le tendine, poi si sedette sul bordo del tavolino, e senza togliersi il vestito si sfil� le calze, le mutandine e mi abbass� il pantalone e poi anche gli slip, quindi mi prese per i fianchi e mi spinse verso di lei. Entrai nella sua fica gi� abbondantemente bagnata dai suoi umori e lei cominci� a spingere. Avevo desiderato quel momento per tutta la mia vita: io, malconcio e dolorante con un labbro gonfio, che facevo l'amore con mia moglie. Lei continuava a spingere, eravamo tutti e due chiaramente sovraeccitati, poi mi prese per il mento e guardandomi negli occhi esclam�----Non te ne venire! Ti dir� io quando potrai farlo-------Sospirai di si e continuai a scopare mia moglie, o, come aveva detto lei a farmi scopare, visto che era lei a tenere l'iniziativa. Riuscii miracolosante ad evitare di avere l'eiaculazione prima che mia moglie mi desse il permesso di farlo ed appena lo ebbi, venni, anzi, venimmo come non avevamo mai fatto prima. Meglio di quel pomeriggio in albergo, cento volte meglio di tutte le altre volte che avevamo fatto l'amore. Eravamo l�, uno di fronte all'altra, con il mio cazzo ormai quasi floscio ancora dentro la sua fica a guardarci in faccia senza dire nulla. Avvicinai il mio volto al suo tentando di baciarla ma lei si ritrasse e mi diede una leggera spinta per poter scendere dal tavolino, poi ancora senza proferire parola si tolse il vestito, si rifece la doccia e si rimise lo stesso sbito che si era appena tolto. Si ritrucc� ed in tutto questo tempo cercai piu' volte di parlare di ci� che era accaduto ma Patrizia me lo imped�-- Ne parliamo quando torno- concluse- ora devo andare, sono gi� in ritardo. Rimasi da solo in casa, mi sedetti su una sedia con il volto tra le mani cercando di dare un senso agli avvenimenti di quella sera. Era chiaro che Patrizia aveva in mente di prendersi qualche ora per riflettere, per leggere dentro di s�, ma il nostro futuro insieme era quantomeno in bilico. Mi avrebbe accettato per quello che ero, o quello che avevamo fatto era l'ultima volta insieme tra di noi?. Temevo che ormai tutto fosse finito tra noi, e questa paura mi attanagliava lo stomaco. Poi finalmente Patrizia verso mezzanotte torn� a casa. Appena sentii la chiave girare nella serratura mi alzai e le andai incontro. Eracalma e le chiesi per prima cosa come fosse andata la serata. Alz� le spalle poi mi chiese se le avessi potuto preparare un bel caff�. Cominciai a preparare la moka mentre Patrizia si accomod� su una sedia e poi esord� - Da quanto tempo lo sai di essere fatto cos�?------ Da sempre- risposi- ma questo non significa che io non ti ami per quello che sei. Solo che cercavo di far prendere vita ad un desiderio che ho sempre avuto. Ora che mi sono tolto lo sfizio posso ricominciare ad avere una vita normale. Io voglio te anche se tu fossi la donna piu' debole del mondo.---- Patrizia sorrise: era un buon segno, cos� come lo era il fatto che stavamo parlando pacatamente. Forse avevo ancora speranze di rimanere con lei. Poi guardandomi negli occhi continu�----Ma come faccio a sapere che tu fra un giorno o fra un anno non ricominci ad avere queste fissazioni?-----Non posso prometterti niente- risposi sinceramente- ma questo non ha importanza, credimi. Quasi tutti gli uomini hanno una piccola deviazione sessuale, ammesso che si possa chiamare deviazione. Io sapr� conviverci, se tu starai al mio fianco----Aspettavo una sua risposta. Patrizia rimase qualche secondo in silenzio poi il suo sorriso si apr� ancora di piu'-----Quindi tu, in tutto questo tempo mi hai manipolato! Mi hai convinto ad andare in palestra, mi hai convinto anche a lottare con te. Praticamente tu tiravi i fili ed io eseguivo come fossi stata una marionetta. Dovrei essere incazzata nera---Aveva ragione e mi scusai. Tutto questo non sarebbe piu' potuto accadere, visto che ormai le carte erano tutte in tavola.----Toglimi una curiosit�- continu� incuriosita mia moglie-sai io non sono un'esperta di queste cose. A te piace la donna che ti picchia o anche solo quella che comanda?--Scoppi� a ridere e poi prosegu�- E' una domanda lecita no?----Sorrisi anch'io e poi risposi-----Certo che � una domanda lecita. E per quanto riguarda la risposta, b�, a me piacciono tutte e due le versioni. Una completa l'altra.--------Patrizia continuava a fissarmi. Adesso era diventata seria, ponder� bene ed alla fine fece uscire ci� che evidentemente faceva fatica ad ammettere anche a se stessa---E se ti dicessi che tutto questo � piaciuto molto anche a me, sessualmente, intendo? Lo so! Me ne sono accorto fin dal primo giorno. Ti conosco troppo bene- risposi tirando un sospiro di sollievo.------E se ti dicessi che non ho nessuna intenzione di rinunciare a tutto questo? A tutte queste sensazioni che ho provato con te in questi ultimi mesi?-riprese Patrizia-----Vuoi dire che.......-balbettai--------Voglio dire che ho intenzione di diventare oltre che la tua mogliettina, anche la tua padrona, si dice cos� no? Sempre che tu sia d'accordo.--------Nel dire queste cose Patrizia si era alzata e si era avvicinata a me. Quando arriv� a pochi centimetri cerc� le mie labbra ed io in completo stato confusionale risposi al suo bacio.Quando ci staccammo balbettai- Certo che lo voglio, amore mio. E' tutta la vita che desidero questo----- Ad una condizione- intervenne ancora mia moglie-che tutto questo accada quando siamo soli. Quando ci saranno le bambine, gli amici o i parenti, io e te formeremo la coppia piu' normale del mondo, come siamo stati fino ad adesso,---Rimasi in silenzio mentre Patrizia mi fissava ammiccandoun altro dei suoi sorrisi. Conoscevo bene quel sorriso che di solito mia moglie si stampava in volto quando stava per farmi una sorpresa. Pensavo anche all'ultima frase che aveva detto. Mia moglie accettava quello che era il sogno della mia vita ed il mio cuore era in subbuglio. Mi distrassi un attimo dai miei pensieri perch� nel frattempo la macchinetta del caff� era pronta. Presi due tazzine, le posai sul tavolino e poi le riempii. Bevemmo il caff� e intanto continuavo ad osservare mia moglie. Avevo fatto tanto per arrivare a questo punto, ed ora non sapevo piu' che fare e che dire. La palla era passata a lei e dovevo aspettare la sua mossa, mossa che non tard� ad arrivare.-------- Marco, prendimi le sigarette! Sono dentro la borsa.---Era un ordine. Il suo primo ordine.Obbedii senza fiatare con il cuore che mi batteva velocemente. Cercai le sigarette nella sua borsa e dopo averle trovate le poggiai sul tavolino insieme all'accendino. Patrizia le guard� poi si rivolse di nuovo a me con fare autoritario-Accendimene una----Ancora una volta non fiatai e feci esattamente ci� che lei mi aveva ordinato. Presi una sigaretta, glie la porsi e dopo aver atteso che lei se la mettesse in bocca glie la accesi. Cercai anche un posacenere e lo misi sul tavolo, poi presi le tazzine, le pulii e rimasi in attesa silenzioso. Patrizia aspir� un paio di boccate poi lasci� cadere la cenere sul pavimento. Era strano! Mia moglie era sempre cos� pulita ed ordinata che spesso mi rimproverava per il mio disordine----Amore, ti ho messo il posacenere sul tavolo- le feci notare. Patrizia si alz� venendo di fronte a me. Ancora una volta non potei fare a meno di notare che con i tacchi mi sovrastava decisamente in altezza e questa era un'altra della cose che mi eccitavano di lei, anzi, ora tutto mi eccitava. Vidi mia moglie mettersi la sigaretta in bocca, poi alzare la mano destra e colpirmi con uno schiaffo violento ed inaspettato. Non feci neanche in tempo a capire ci� che era successo che lei prese il mio polso sinistro, sempre con la mano destra, quella che mi aveva colpito, e torcermelo tanto fino a farmi inginocchiare davanti a lei, Si tolse la sigaretta dalla bocca con l'altra mano e mi disse---Idiota! Loso benissimo che c'� il posacenere, non sono mica cieca. Solo che voglio che quando ho finito tu pulisca tutto il pavimento. Lo voglio lucido come uno specchio---poi forzando ancora un po' la torsione, alz� il tono della voce ed aggiunse---E' chiaro?------Si- mormorai- � chiaro-- Patrizia lasci� la presa sul mio polso e si rimise seduta continuando a fumare ed a gettare la cenere sul pavimento fino a quando si alz�, gett� il mozzicone per terra, lo schiacci� col piede e poi si diresse verso l'uscita della cucina appoggiandosi con un braccio alla porta e guardando me che nel frattempo, dopo essermi rialzato ed aver aspettato che lei terminasse di fumare avevo cominciato a pulire il pavimento come mia moglie mi aveva ordinato. Dopo qualche minuto Patrizia mi interruppe prendendomi per un braccio----Ora basta!- ordin�- proseguirai domani, ora ho in mente un'altra cosa- ammicc� guardandomi- Ho intenzione di proseguire quello che avevamo cominciato prima che uscissi da casa, e prega Dio di soddisfarmi perch� altrimenti riceverai una lezione che non dimenticherai tanto facilmente--- Sempre tenendomi il braccio mi condusse nella nostra camera da letto. Avevo la guancia in fiamme per lo schiaffo ricevuto ma era tutto il mio corpo ad andare a fuoco per l'emozione, per la tensione e per l'eccitazione. Patrizia mi ordin� di togliermi la maglietta e dopo averlo fatto avvicin� le sue labbra alle mie prendendo il mio volto tra le sue mani- Da adesso in poi, il gioco lo conduco io - mi disse per poi baciarmi dolcemente e appassionatamente. fine della seconda parte