La vendetta dell'amante ripudiata. By A. Letizia, e-mail: bobbo_27@hotmail.com – V.O. by JIM P 1995 Un uomo politico scopre che la sua segretaria e’ cintura nera di karate. Questa storia e' basata su un fatto realmente accaduto: la storia di un ministro britannico che lascio' pubblicamente la sua amante per salvare la propria carriera politica. Il telegiornale mostro' delle fotografie della sua amante in tenuta da karate con la cintura nera. Quella che segue e' una ricostruzione dei fatti. :-) ATTENZIONE! Questa storia contiene descrizioni esplicite di scene di sesso e di violenza. Se cio' non e' di Vostro gradimento o se siete minorenni, siete pregati di non proseguire nella lettura. *********** Presi il treno per Londra e mi recai presso la villa di Sir Nigel Forbes-Willington, allora ministro della giustizia nel governo britannico di Sua Maesta'. Era una magnifica costruzione su tre piani, bianca e con ampi terrazzi. Davanti a me, una donna di circa quarantacinque anni, alta ed elegante, saliva gli scalini di fronte all'entrata principale. La seguii, notando immediatamente i suoi polpacci nervosi che si flettevano e si contraevano mentre saliva le scale. Trovo che i polpacci muscolosi siano molto sexy in una donna e quel caso non era certo un'eccezione. Il fatto che indossasse delle bellissime calze di nylon e che portasse delle scarpe nere col tacco alto rendeva il tutto ancora piu' eccitante. In cima alle scale si accorse di me e si fermo' per aspettarmi. Era alta circa un metro e settanta, con un fisico snello. Capelli castani tagliati corti, leggermente tendenti al grigio, con la fronte bene in vista. L'ovale del viso dava un'impressione di una donna seria, professionalmente impegnata, con gli occhi marroni e lo sguardo penetrante, il naso e la bocca ben proporzionati. Vestiva in modo molto elegante, come una tipica donna manager, una camicetta bianca, giacca grigio acciaio, gonna al ginocchio con spacco posteriore. Portava sulla spalla una piccola borsa di pelle nera e in una mano aveva un giornale piegato perfettamente. "Posso aiutarla?" chiese. "Non credo, sono qui per incontrare Sir Nigel", risposi. "Sono Sarah Dean, l'assistente personale di Sir Nigel; egli non riceve il pubblico senza appuntamento." Presi un biglietto da visita dal taschino e glielo diedi. "Mi chiamo Jim Priest, sono un detective privato e desidero parlare con Sir Nigel di un certo consigliere, Reginald Cole e di una certa signora, Helen Windthorpe", dissi. Sorrise e disse: "Oh, faro' in modo che Sir Nigel risponda alle sue domande, signor Priest". Apri' la borsa, prese una chiave e la giro' nella serratura, poi apri' la porta ed entro'. La seguii in un grande ingresso, arredato magnificamente. Un uomo, probabilmente il maggiordomo di Sir Nigel, ci venne incontro nell'ingresso. "Lei e' libero per il resto della giornata, Hawkins. Puo' andare." "Si', signora" rispose, e, dandomi un'occhiata, si diresse verso il portone. Seguii la donna, ammirando il movimento dei suoi polpacci, mentre si dirigeva verso la sala dei ricevimenti. Accanto al camino decorato elegantemente, si trovava in piedi Sir Nigel, un uomo dall'aria superba, fiero del suo potere e della sua ricchezza e orgoglioso della soggezione che poteva percio' incutere verso la gente comune. "Sarah, chi e' questo?", chiese, ostentando fastidio per la mia presenza. "Il signor Priest. E' un detective privato e ha da farti alcune domande, alle quali risponderai." Feci subito caso al tono tagliente della sua voce. "Non ho niente da dire. Per favore, se ne vada o il mio maggiordomo la buttera' fuori". "Ho dato una giornata di permesso ad Hawkins. Siamo soli in casa e tu risponderai alle domande", insistette Sarah, facendomi un cenno che considerai come un segnale. "Perche' ha ordinato l'allontanamento di Lady Helen Windthorpe, amante del suo consigliere Reginald Cole?" Spalanco' gli occhi e sembro' impallidire poi grido': "Io, io,... FUORI DI QUI!" "Se non vuoi spiegare quella faccenda, forse vorrai spiegare questo!", disse la donna con rabbia, gettando il giornale su un tavolino. Guardai il titolo: 'Ministro abbandona l'amante e ritorna dalla moglie'. Sir Nigel affronto' Sarah: "Ho una famiglia, devo metterla davanti a tutto". "Non lo pensavi fino a quando il primo ministro non ha lanciato la campagna morale sulla famiglia!" replico' rabbiosamente Sarah. "Mi dispiace Sarah, e' tutto finito" rispose. "Oh certo, il classico uomo, mette incinta l'amante e quando e' il momento di lasciare la moglie, se la fa sotto. Be' io non ti lascero' tagliare la corda cosi' facilmente." "Smettila..." "COSA?" "Mi occupero' di te..." "Ma perche' far uscire la cosa sui giornali! Quei giornalisti mi stanno rendendo la vita un inferno!", urlo' Sarah. "Non ho altro da dire, puoi andare". "Be', io non ho ancora finito con te. Bastardo arrogante!" Rimasi affascinato da quell'elegante signora che con un balzo porto' la sua gamba destra protesa in avanti all'altezza del petto. La sua gonna si alzo', rivelando delle cosce stupende, fasciate da calze nere con le giarrettiere. Che vista meravigliosa! Sfortunatamente per lui, Sir Nigel era sulla traiettoria del calcio e la sua testa fu buttata cosi' bruscamente all'indietro da fargli perdere l'equilibrio. Cosi' Sir Nigel scivolo' all'indietro contro una vetrina fracassando tutte le porcellane contenute in essa. "Nessun uomo mi ha piantato in asso cosi'", urlo' "e nessun uomo mi ha mai umiliata senza essere severamente punito". "Le mie porcellane" urlo' Sir Nigel. "Stupida vacca! Ora ti daro' una lezione". Ando' verso di lei con aria decisa e le diede uno schiaffo, ma lei chino' la testa, schivando cosi' il colpo. Rialzatasi, fece una piroetta sul piede sinistro, facendo alzare la gonna sopra le cosce, per dargli un calcio in pancia col piede destro. Duramente colpito, egli si piego' in due e vacillo' all'indietro sotto la spinta di quel calcio tremendo. "No, saro' io a darti una lezione" si senti' dire Sir Nigel. Rialzo' lo sguardo giusto in tempo per vedere la sua gamba destra che si alzava, rivelando per un attimo la presenza del reggicalze, prima di sentire l'urto del suo piede sulla faccia. Sanguinando dal naso, fu scaraventato all'indietro e cadde su un tavolino. "Non ti avevo detto che ero campionessa di karate all'universita'?", gli disse tranquillamente mentre poggiava la gamba destra su una sedia per togliersi la scarpa, per poi ripetere l'operazione con la gamba sinistra. Cio' mise in mostra le sue gambe, lunghe, sexy, sode e ben proporzionate, rese incredibilmente erotiche dalle calze nere e dalle giarrettiere. Il suo ex-amante si rialzo' lentamente, dicendo: "Come osi colpirmi?! Sei licenziata!", ma la sua voce sembrava nervosa. Lei fece qualche passo in avanti, poi, facendo perno sul piede destro, alzo' la gamba sinistra e descrisse in aria un arco in senso antiorario, portando la pianta del piede ad abbattersi violentemente sul lato del collo di Sir Nigel. Egli urlo' dal dolore, ma prima di poter alzare le mani, lei completo' la rotazione nello stesso verso, poggiando il piede sinistro per terra e colpendo Sir Nigel in faccia col collo del piede destro. La sua testa fu sbattuta di lato in modo cosi' violento dalla potenza del calcio, da fargli quasi perdere l'equilibrio. La donna si giro' sul fianco e piego' quasi completamente la gamba destra, facendo risalire la gonna e scoprendo completamente quelle magnifiche cosce muscolose e rivelando il bordo di un minuscolo tanga nero che le copriva la fica. Con rapidita' sorprendente, Sarah fece partire un calcio che si pianto' nelle stomaco di Sir Nigel, facendolo sbuffare e barcollare in avanti. Senza toccare terra, la sua gamba si piego' nuovamente ed esplose un altro calcio nella faccia di Sir Nigel, gettandolo a terra col sangue che gli colava dal naso. "Sto sanguinando!" urlo' Sir Nigel toccandosi il naso. "Saro' anche incinta di due mesi, ma questo non mi impedira' di ridurti in polpette", disse la donna. Sir Nigel cerco' di rimettersi in equilibrio, ma lei si avvicino' e con un piccolo salto lo colpi' alla faccia con un altro calcio in volo. Il calcio fu cosi' veloce che lo vidi a malapena. Schizzando sangue dappertutto, quell'uomo cosi' ricco e arrogante cadde malamente sul pavimento. Sarah si tolse la giacca e la sistemo' sulla spalliera di una sedia. Poi si diresse verso Sir Nigel, mettendosi di fronte a lui e alzo' la gonna, rivelando le sue gambe stupende, con le calze nere e i reggicalze. Sir Nigel guardo' le gambe che lo avevano sempre fatto impazzire; sapeva bene come la semplice vista di quelle cosce cosi' sode e ben fatte gli provocasse inevitabilmente un'erezione trionfale. Lentamente si alzo' in piedi appoggiandosi ad una sedia. Nonostante la situazione, non poteva fare a meno di desiderare quel corpo meraviglioso in grado di fare l'amore per tutta una notte di seguito. "Oh Sarah" disse con voce suadente, "non dobbiamo smettere di vederci. Dobbiamo solo fingere che sia cosi' per la stampa e per il primo ministro..." In effetti, come poteva aver pensato di fare a meno di quella donna cosi' sexy? "Oh Sarah! Come ti desidero...", disse, mentre sentiva che stava avendo un'erezione. Lei era ferma di fronte a lui, mentre ancora si teneva su la gonna con le mani. "Vuoi le mie gambe? Bene, eccone una!" La sua gamba destra si mosse improvvisamente verso l'alto, completamente distesa, portando violentemente il palmo del piede sul viso dell’uomo. La testa di Sir Nigel era stordita, la vista si era offuscata e non riusciva a rendersi conto del perche' la testa gli facesse cosi' male. La donna ritrasse rapidamente la gamba e gli diede un altro fulmineo calcio sulla milza. Egli non ebbe nemmeno il tempo di piegarsi in due per il dolore che ricevette un altro calcio in faccia. La potenza del colpo lo fece indietreggiare fino ad entrare nella hall, con la faccia sanguinante e stordita. Lei lo segui', mentre lui tentava di proteggersi il viso con le mani. "Ti ridurro' le budella in poltiglia", gli disse, mentre lo colpi' con un pugno nel fegato. Quella martellata in pancia lo fece sbuffare e gemere dal dolore. "Senti il sapore del nylon, porco!" gli disse, ruotando sul piede sinistro e portando il destro a colpirlo un'altra volta sulla bocca. Sir Nigel barcollo' all'indietro toccandosi il viso e sentendo il sangue che gli colava sulle mani. Prima ancora che si riprendesse, la donna si giro' nel verso opposto e lo colpi' un'altra volta violentemente. La pianta del piede sinistro di Sarah si stampo' con ferocia sulla tempia sinistra di Sir Nigel, che comincio' a vedere le stelle e a sentire una gran confusione nella sua testa. Egli alzo' le mani per proteggere il volto e la donna ne approfitto' per assestargli un altro violento calcio nel fegato. Sir Nigel si piego' sanguinante sulle ginocchia. "Andiamo! Penso che ne abbia avuto abbastanza!" dissi alla donna, mentre era di fronte a Sir Nigel. Lei si giro' e si diresse verso di me. Mi spinse contro il muro, poi alzo' la gamba destra, fino ad appoggiare il polpaccio sulla mia spalla. Comincio' a premere il suo corpo contro il mio e il sentire la sua fica cosi' vicina al mio cazzo e quella bella coscia muscolosa addosso, mi mandava su di giri l'uccello... Sorrise, dicendo dolcemente: "Mi piace moltissimo eccitare un uomo con le mie gambe e poi usarle per picchiarlo senza pieta'" Deglutii, mentre la mia erezione cresceva di continuo. "Non ti immischiare e non ti faro' del male", mi disse. Poi spinse ancora piu' forte, portando la sua faccia vicino alla mia e mi sussurro': "Ti daro' le informazioni che vuoi e poi tu mi darai cio' che voglio" Detto questo, la sua lingua sfioro' il mio orecchio. A momenti me ne venivo! Abbasso' la gamba e si giro'. Improvvisamente, Sir Nigel le balzo' alle spalle con le mani intorno alla gola, cercando di strozzarla. "Ti ammazzero', troia!", urlo' con voce folle. Lei alzo' una mano sopra la sua testa e si libero' immediatamente, intrappolando poi i polsi di sir Nigel tra il suo braccio e il suo corpo. Con l'altra mano, gli diede un pugno sullo stomaco. Nigel senti' un dolore incredibile e si domando' chi stesse strillando in quel modo insopportabile. Poi si rese conto che era lui stesso. Aveva nuovamente di fronte la sua ex-amante e il suo sguardo sanguinario lo fece indietreggiare spaventato. "Sto per colpirti con un calcio in testa" gli disse, sfidandolo a schivarlo. Ma l'esecuzione fu cosi' rapida da impedire a Sir Nigel qualsiasi reazione. Con una velocissima piroetta, Sarah gli diede un calcio sulla gola, mozzandogli il respiro e facendolo tossire e sputare. "Di solito mandavo fuori combattimento i miei avversari con un solo calcio, poi mi sono resa conto che era piu' divertente torturarli, giocandoci un po'. Mi piace come mi guardano quando si accorgono di essere surclassati e di non avere scampo perche' hanno capito che la loro umiliazione terminera' solo dopo essere stati picchiati senza pieta’", gli disse, mentre la sua respirazione ridiventava normale. Dimostrandosi crudele, la sua gamba sinistra si alzo' improvvisamente portando il piede sinistro ad abbattersi con la velocita' di un treno in corsa sulla testa del malcapitato. Si senti' come se fosse stato colpito da una mazza da baseball. Barcollando, scivolo' all'indietro nella stanza vicina, con la vista offuscata. Con la testa che gli pulsava dal dolore, riusci' a udirla mentre diceva: "Quant'era bello massacrare gli avversari in combattimento! Non si aspettavano mai che una donna potesse picchiare forte. Nessuno di loro ha mai avuto una possibilita' contro di me ed erano cinture nere! Che possibilita' pensi di avere?" Nigel non poteva crederci, conosceva la sua amante (anzi, ex-amante!) come una donna elegante, con un gran bel corpo e due gambe lunghe e sexy, formidabile a letto. Non aveva mai immaginato che potesse essere una sadica picchiatrice. E quelle gambe? Come potevano essere tanto sexy quanto letali? "Posso darti un calcio cosi' forte da sfondarti lo stomaco e far uscire il piede dall'altra parte", affermo'. Facendo perno su un piede, lo colpi' al fianco con tale violenza da sollevarlo da terra, per farlo andare a sbattere a diversi passi di distanza contro un armadio. "Io ti denuncio, Sarah" disse con le lacrime che gli scorrevano sulle guance. "Si', mi immagino i titoli dei giornali, 'Ministro piagnucolante picchiato dalla sua amante', non mi far ridere!" Con la schiena al muro, si rialzo' in piedi, guardandola terrorizzato. "Ti prego, Sarah, basta..." WHAM! Fu zittito dall'ennesimo calcio in faccia, eseguito con la gamba perfettamente tesa come una ballerina di danza classica; inevitabilmente, la gonna si tiro' su, mettendo bene in vista le calze nere con le giarrettiere. La testa di Sir Nigel fu sbattuta violentemente contro il muro e prima che egli facesse in tempo a riprendersi, lei gli fu accanto e col gomito, lo colpi' violentemente come uno stantuffo nello stomaco. Nigel si piego' tossendo in avanti e lei lo colpi' sulla nuca col taglio della mano. "Ti stacco la testa a calci!" lo minaccio', mentre lo colpiva con ferocia in faccia con il collo del piede, come se la sua testa fosse stata un pallone da football. Fu scaraventato di nuovo all'indietro contro il muro. Lei aspetto' che si rimettesse faticosamente in piedi e poi alzando di fianco la gamba destra, porto' la pianta del piede a schiacciare la gola di Sir Nigel contro il muro, tenendola bloccata. Che spettacolo! Quella donna cosi' elegante e affascinante, che usava la sua abilita' di karateka per umiliare fisicamente un uomo con le sue magnifiche gambe! Colpi di tosse e altri orribili suoni uscivano dalla bocca dell'uomo, che stava sul punto di soffocare. "Posso schiacciarti la gola come una lattina vuota", gli disse mentre lo strozzava col piede. Egli cerco' di protestare, ma tutto quello che si riusci' a sentire erano grugniti e gemiti soffocati, mentre le sue mani cercavano debolmente di liberarsi dalla stretta di quella gamba poderosa. "Ti massacrero' per tutta la casa con i miei colpi di karate" gli disse, abbassando la gamba e liberandolo dalla stretta. Mentre ancora tossiva, Sir Nigel mostro' evidenti segni di sollievo. Ma fu troppo presto: Sarah sollevo' la gamba sinistra facendole compiere un piccolo arco da destra a sinistra mentre lo colpiva sul volto. Fu come uno schiaffo, ma di una violenza inaudita, come una martellata, che lo mando' a sbattere contro il muro, mentre altro sangue gli schizzava fuori dalla bocca, imbrattando ulteriormente il muro. Con le lacrime agli occhi e il naso e la bocca insanguinati, egli cerco' di indietreggiare verso la porta. "Per favore, basta..." Aveva fatto solo alcuni passi, quando vide Sarah balzare verso l'alto con una gamba protesa in avanti e abbattersi sul suo petto come una tonnellata di mattoni. La forza del calcio gli fece sfondare la porta, cadendo cosi' nella stanza accanto. Giacendo per terra, si accorse che respirare a fondo gli causava dolore. "Mi hai rotto una costola! Per favore, basta, mi stai uccidendo!" imploro'. La donna dalle gambe d'acciaio sorrise: "Non sono mica stupida. Non andro' in prigione per aver ucciso uno stronzetto come te! Forza, nel tuo studio, omettino" "No, per favore Sarah, ti prego" Per tutta risposta, Sarah sollevo' un piede e lo tenne fermo in aria, giusto al di sopra della patta dei pantaloni di Sir Nigel. "Muoviti, prima che ti riduca le palle in una poltiglia insanguinata!" Terrorizzato, Sir Nigel spalanco' gli occhi e arretro' velocemente nella stanza accanto. Lei comincio' ad aggirarsi nello studio, come se stesse cercando qualcosa. Si avvicino' ad una libreria e, alzandosi sulla punta dei piedi, libero' uno scaffale e lo prese tra le mani. I suoi polpacci perfettamente definiti si contrassero in modo eccitante. Con lo scaffale tra le mani, mi si avvicino'. "Afferralo per le estremita', cosi'. Nigel, guarda attentamente. Immagina che questo sia il tuo corpo." Si mise in posizione, con le gambe leggermente divaricate, il busto perfettamente eretto, il braccio sinistro teso in avanti e quello destro piegato, con entrambi i pugni serrati, digrignando i denti. "Haaiiiieghah!" Con la velocita' di un fulmine, il suo pugno destro scatto' in avanti e con una forza terrificante si apri' la strada attraverso diversi centimetri di solido e costoso legname. Nigel osservava terrorizzato e cercava di arretrare strisciando mentre lei si era girata e si avvicinava a lui. "Ora tocca a te" lo minaccio' sorridendo. "Ti prego, ti prego, ti daro' mille, duemila sterline, qualunque cosa, basta che mi lasci stare..." "Non e' il denaro che voglio. E' la mia vendetta!" disse, prendendolo per i capelli con la mano sinistra e rimettendolo in piedi. "Hai!" Come un lampo, il suo pugno destro si abbatte' sul fianco dell'uomo. Quella mano che aveva spezzato facilmente uno scaffale di legno, provoco' ulteriori danni nel suo fisico, gia' provato dai colpi di quella terribile picchiatrice. Lancio' un urlo, seguito poi da orribili suoni gutturali, mentre cadeva a terra tremante e piangente, raggomitolato in posizione fetale. La donna ritorno' verso la libreria, libero' un altro scaffale, lo prese e me lo consegno' per tenerlo come prima. "Nigel, guarda" Veloce come un lampo, il suo piede scatto' in avanti e spezzo' in due lo scaffale. Il calcio fu cosi' violento da buttarmi indietro di alcuni passi per il contraccolpo. Ando' verso Sir Nigel e gli ordino': "Alzati" Piangendo come un bambino, il poveretto rispose: "Basta, per favore, basta" Lei si avvicino' e gli diede un calcio sulla schiena. Poi appoggio' un piede sulle sue palle e comincio' a spingere. "Arghhh, no, no, per favore!" "Mettiti in piedi o delle tue palle rimarra' solo il ricordo" disse Sarah con voce minacciosa. Poi alzo' il piede e lo tenne sospeso per qualche secondo, come una spada di Damocle; il ministro fu costretto a tirarsi su, tremando. "Ti prego, Sarah, ti daro' qualsiasi cosa, basta che ti fermi" "L'unica cosa che voglio da te e' il tuo sangue per decorare le pareti di questa casa" disse Sarah, assestandogli un calcio sul petto, talmente violento da sollevarlo da terra e mandarlo a schiantarsi contro la porta. Giaceva per terra, con la faccia sanguinante e con il corpo che si contorceva per il dolore. "Penso veramente che ne abbia avuto abbastanza" le dissi. Per tutta risposta, ricevetti un calcio in faccia che mi stese al suolo. Prima ancora che mi potessi riprendere, lei si alzo' la gonna e si abbasso' su di me, mettendomi la fica in faccia. "Te lo diro' io quando ne avra' abbastanza. Fatti i fatti tuoi, altrimenti ti massacro a colpi di karate, chiaro?" Cercai di rispondere, ma ero soffocato dalle sue mutandine umide. Improvvisamente, comincio' a strofinarle avanti e indietro sulla mia faccia. "Ooohhh! Avevo dimenticato quant'era eccitante!" disse, aumentando la velocita'. "Non crederesti mai quanti uomini ho distrutto ai tempi dell'universita' per soddisfare la mia libidine. Ero un tipo un po' selvaggio, allora. Mmmm, belloooo!" Dopo poco tempo, raggiunse l'orgasmo; le mutandine erano ormai completamente fradice e la mia faccia era completamente inzuppata dei succhi della sua fica. Rimase li' a crogiolarsi nel suo piacere per un po', con la testa riversa all'indietro e gli occhi chiusi, poi si ricompose e ritorno' dalla sua vittima. Sir Nigel era in ginocchio, tremante di paura nel vedere il ritorno della sua amante, trasformatasi in una donna violenta e brutale. Tento' di mettersi in piedi, ma lei gli si avvicino' e lo colpi' in faccia con una tremenda ginocchiata sulla mascella, seguita da un colpo sulla nuca col taglio della mano, che lo mando' nuovamente al suolo. "E' tempo di andare di sopra, 'caro'" "Per favore, lasciami stare..." Lei lo afferro' e lo porto' ai piedi delle scale. "Sali, mollusco! Ti e' sempre piaciuto portarmi in camera da letto, quindi, andiamo!" "No, ti prego, basta..." imploro', tentando di mettersi in piedi. Improvvisamente, Sarah lo colpi' con un calcio sulla bocca, facendo schizzare il sangue tutto intorno. In un batter d'occhio e senza toccare terra, la sua gamba si piego' e si ridistese nuovamente per colpirlo sul fianco. Egli comincio' a piegarsi in due per il dolore, ma la gamba destra di Sarah lo colpi' nuovamente in faccia, facendolo cadere sui primi gradini della scala, mentre sangue e lacrime schizzavano da tutte le parti. "Sali o ti faccio fare le scale a calci!" Lo stupido stava per terra a quattro zampe, con la testa china. Sarah gli sollevo' il mento col piede destro e poi lo colpi' con un calcio laterale da destra a sinistra e poi ancora con lo stesso piede, senza toccare terra, gli sferro' un'altro calcio in faccia nel verso opposto. Terrorizzato, egli cerco' di arrampicarsi per le scale per sfuggire alla sua dominatrice. Ma, sfortunatamente, lei gli fu ancora addosso e con il taglio della mano, lo colpi' con violenza sul collo. Egli lancio' un terribile grido di dolore, continuando ad arrampicarsi a quattro zampe sulle scale per allontanarsi il piu' possibile dalla sua ex-amante, divenuta ora la sua spietata torturatrice. Finalmente, egli riusci' ad arrivare in cima alle scale e comincio' a rimettersi in piedi. Lei gli si avvicino' e con un sorriso sadico, lo prese per il bavero e lo tiro' su. "Voglio farti sentire la potenza del ginocchio di una donna" lo minaccio'. Egli cerco' di arretrare, ma ormai era troppo tardi, il ginocchio di Sarah si abbatte' furiosamente sul suo basso ventre. Sir Nigel lancio' un grido straziante e mentre si piegava in due per il dolore, venne raggiunto da un'altra ginocchiata di Sarah, questa volta diretta sul plesso solare. Stava per cadere, ma lei lo afferro' per i capelli, portandolo al centro della stanza, obbligandolo a guardarla negli occhi. "Racconta a Mr. Priest di Lady Helen", gli disse. Spaventato e balbettante, egli rispose: "Me lo ha fatto fare Cole..." "COSA ti ha fatto fare, Nigel?" "No, Sarah, per favore!" Ella fece qualche passo indietro e poi... "Haaiiiieghah!", la sua gamba muscolosa scatto' in avanti per colpirlo sul petto, gettandolo per terra. Gli si avvicino' e si piazzo' sopra di lui, con le gambe aperte e le mani sui fianchi. Lo dominava completamente e questo mi eccitava in modo tremendo, il cazzo mi stava esplodendo nei pantaloni! "Allora, cosa ti ha fatto fare, Cole?" "L-lei aveva minacciato Cole di fare uno scandalo se lui l'avesse lasciata e ... e cosi' io... no, ti prego, basta...". Sarah lo aveva rimesso in piedi afferrandolo per i capelli. "...e cosi' TU hai ordinato di allontanarla, vero?" Sir Nigel annui', guardandola con terrore mentre spiccava un balzo verso l'alto, di lato. La gamba della donna si piego', mentre era in volo e poi scatto' bruscamente di lato per portare il piede ad abbattersi con violenza sul volto di Sir Nigel. Il colpo lo mando' a sbattere contro la porta della camera da letto. In qualche modo, riusci' a rimanere in piedi, ansimando. Lei ando' verso di lui e disse: "E per quale motivo ti sei dato da fare per togliere Cole da questo impiccio?" "Per favore, Sarah,..." Lei mosse appena appena una gamba e Nigel terrorizzato si precipito' a confessare tutto: "Immigrazione illegale... Si', siamo complici in un traffico di immigrati irregolari dall'India e ci siamo dati da fare per far si' che la polizia chiuda un occhio su questa faccenda..." Si accorse del fatto che la donna aveva accennato una rotazione sul fianco per preparare un colpo e tento' di scappare, ma fu troppo tardi: la gamba di Sarah si piego' e scatto’ verso l'alto in una frazione di secondo per colpire Sir Nigel in faccia. La sua testa fu buttata violentemente all'indietro, facendogli quasi perdere l'equilibrio, se non fosse stato per il guardaroba contro il quale era andato a sbattere. Sarah si abbasso' la gonna e con movenze sensuali la sfilo' da quelle gambe cosi' sexy e cosi' letali, poggiandola su un appendiabiti. Poi alzo' lentamente una gamba e la poggio' sul letto. Egli rimase stupefatto e affascinato nel vedere la sua ex-amante che con fare provocante, si accarezzava lentamente la gamba, risalendo dal polpaccio fino alla coscia polposa, dove faceva bella mostra di se' la giarrettiera. "Ti va?", gli disse, con la testa leggermente piegata da una parte e lo sguardo malizioso. Sir Nigel non pote' fare a meno di eccitarsi; incredibilmente, il suo membro cominciava a stiracchiarsi! Lei rimise la gamba sul pavimento e si giro' verso di lui. Lentamente, si sbottono' la camicetta, la sfilo' e la appese accanto alla gonna. "Vieni" gli disse dolcemente, facendogli segno di avvicinarsi. Il segnale rosso di pericolo che lampeggiava nella testa dell'uomo si spense alla vista del reggiseno nero - quarta misura -, di cui doveva conoscere bene il delizioso contenuto, al di sopra di un ventre incredibilmente piatto. Egli comincio' a muoversi verso di lei, poi si accorse del suo errore. Ella spicco' un balzo cosi' alto da toccare quasi il soffitto e, con una sforbiciata, scalcio' con violenza inaudita la mascella di Sir Nigel, dal basso verso l’alto. Egli crollo' all'indietro e, incredulo, la vide girarsi in volo mentre ritornava per terra e colpirlo con un altro calcio sul petto, mandandolo a schiantarsi attraverso le porte del guardaroba, per poi crollare su una pila di vestiti travolti nella caduta. Con cautela, mi avvicinai a Sarah, cercando con qualche difficolta' di non guardare quelle gambe, cosi' eccitanti, ma cosi' terribili. "Credo davvero che hai fatto abbastanza. Lascialo solo, ora" le dissi. Lei prese un cuscino e mi disse di tenerlo fermo, poi comincio' a prenderlo a pugni. "Haiiiii!" Continuo' a sferrare pugni con forza crescente, poi comincio' con i calci. Il suo piede, sensualmente rivestito di nylon nero, era come un martello. Ad ogni calcio, aumentava la forza del colpo, cosicche’ venivo continuamente sbalzato all'indietro di qualche passo per il contraccolpo. Alla fine, diede un calcio cosi' forte che il cuscino esplose in una tormenta di cotone, gommapiuma e chissa' che altro. "Vuoi che io faccia la stessa cosa con il tuo petto?" "N-no!" "Allora togliti i vestiti e sdraiati sul letto" Ando' verso il guardaroba, in direzione di Sir Nigel, che giaceva li', semi-svenuto. Quando gli fu vicino, si lascio' cadere in spaccata, dandogli, con la mano destra, un pugno sullo stomaco, dall’alto verso il basso, con una furia animalesca. Per riflesso, Sir Nigel tiro' su il busto e Sarah, come una saetta, lo colpi' con il pugno sinistro sul volto facendogli sbattere la testa sul pavimento e mandandolo cosi’ nel mondo dei sogni. "Buonanotte, tesoro!", fu il suo commento, mentre si rialzava. Vedendolo svenuto, si giro' verso di me. "Ti avevo detto di toglierti la tua roba di dosso." Prima ancora che potessi rispondere, fece qualche passo in avanti e mi colpi' sul petto con un calcio, sollevandomi da terra e buttandomi sul letto. Istintivamente, cercai di mettermi a sedere per placare il dolore e con orrore vidi il suo terribile piede che scattava come una molla nella mia direzione, per poi interrompere bruscamente la sua corsa a qualche millimetro dal mio petto. Mi spinse giu' lentamente con il piede, ordinandomi di spogliarmi, cosa che feci rapidamente. Mentre mi toglievo i vestiti guardavo incantato il suo corpo perfetto. Si era tolta il reggiseno e aveva cosi' scoperto due seni alti, sodi e rotondi. Poi si era sfilata lo slip, rimanendo unicamente con quelle bellissime calze nere con le giarrettiere sulle cosce. Ero nudo e disteso sul letto, terrorizzato dalla possibilita' di fare una mossa falsa e di poter essere picchiato da quella donna cosi' violenta. La situazione tuttavia mi eccitava tremendamente e il mio cazzo aveva un'erezione grandiosa. Lei prese un preservativo da un cassetto del comodino e lo tolse dalla custodia, avvicinandosi a me camminando carponi sul letto. Si fermo' con la bocca a pochi millimetri al di sopra del mio cazzo gonfio. "Picchiare brutalmente un uomo mi eccita sempre" sussurro' sensualmente, lasciando sgocciolare un po' di saliva dalle labbra, per farla cadere sulla punta del mio pene. Poi comincio’ a masturbarmi lentamente, fissandomi negli occhi. La cappella era cosi' turgida che sembrava sul punto di esplodere. "Vedo che lo spettacolo non ti e' dispiaciuto...", continuo', infilandomi il preservativo. "... sei fortunato ad avere questo bel cazzo gonfio, perche' ora ho bisogno di godere, cosi' preferisco scoparti, anziche' picchiarti..." Allargo' le gambe e con una mano guido' il mio pene nella sua vagina calda e scivolosa, cominciando ad andare su e giu'. Poi si appoggio’ con le mani sul mio petto e comincio’ a stringermi forte con le gambe, aumentando la velocita’. "... ma bada di tener duro, perche' ho voglia di godere molte, molte volte di seguito e se non farai come dico io, usero' la tua faccia come bersaglio per i miei pugni e i miei calci..." E cosi’ non ebbi altra scelta se non quella di sforzarmi di resistere il piu' a lungo possibile, per obbedire a quella donna dalle gambe d'acciaio. The End By A. Letizia - Ottobre 2000 Ogni commento su questa storia, che e' la libera traduzione di "A Mistresses' Vengeance" (filename: jimp09.txt), e’ gradito! e-mail address: bobbo_27@hotmail.com