IPNOSI Settima puntata di Davidmuscolo I nomi dei personaggi sono fittizi. Qualunque somiglianza o omonimia e' puramente casuale Il suono del campanello desto' Daniel che, insonnolito, guardo' l'orologio. L'ora di pranzo era passata gia' da un paio d'ore e sentiva un po' di languorino. Per un istante non riusci' a raccapezzarsi, poi improvvisamente si ricordo' tutto. Doveva essere sua moglie alla porta. La solita Rebecca. Sicuramente non riusciva a trovare le chiavi di casa nella sua borsa cosi' colma di oggetti di tutti i tipi. Si alzo' col cuore in gola. Ancora non aveva trovato la scusa buona per giustificare tutte quelle novita' e immaginava la sua povera Rebecca completamente sconvolta nel trovarsi vestita in quel modo. Apri' la porta e Rebecca era sulla soglia, proprio come si era immaginato, avvolta ancora in quegli indumenti da dominatrice, maestosa e bellissima. Poi indugio' sul volto. Non sembrava affatto sconvolta. Contrariata senz'altro, scura in volto e visibilmente nervosa, ma non sconvolta e tantomeno sorpresa. Daniel si scanso' per farla entrare " Amore, ti starai senz'altro facendo un sacco di domande. Io potro' darti alcune risposte" Rebecca non rispose. Rivolse prima lo sguardo intorno e poi guardo' Daniel. Conosceva quello sguardo. Aveva imparato a riconoscerlo e a temerlo durante la settimana appena trascorsa. Ma cosa diavolo stava accadendo? " Vieni qui'" ordino' la donna. Un ordine secco, preciso, di quelli che non ammettono repliche e Daniel si avvicino' a sua moglie titubante, assolutamente incredulo. Perche' Rebecca non era ritornata quella di prima? Perche' sembrava ancora la donna sotto ipnosi? Arrivo' al suo cospetto con i soliti sentimenti contrapposti. La paura e l'eccitazione, la devozione e la voglia di scappare il piu' lontano possibile da lei. Alzo' la testa per ammirarla. Si sentiva cosi' piccolo al suo cospetto e questa sensazione era impagabile per lui. Ma aveva anche brividi per tutto il corpo dovuti all'eccitazione di vedere quella che ai suoi occhi era senz'altro la donna piu' bella del mondo e per il timore che quello sguardo altero gli procurava. Si diceva che doveva star tranquillo, che sicuramente come l'ipnosi ci aveva messo un paio di giorni per avvolgere completamente sua moglie, probabilmente ce ne sarebbero voluti altrettanti per farla ritornare com'era, anche se questa ipotesi non lo convinceva del tutto. Ma intanto il braccio di Rebecca si era alzato minacciosamente e lo schiaffo lo colpi' in pieno volto, facendolo volare nella stanza. Daniel provo' a rialzarsi, intontito da quello schiaffo micidiale, ma Rebecca era gia' di fronte a lui e non sembrava affatto amichevole. Lo afferro' per il mento e poi lo alzo' di peso. La sua forza era straordinaria, ma Daniel non poteva certo godere di quella sensazione di potenza emanata da sua moglie. La mano di Rebecca lo stringeva poderosamente alzandolo a ridosso del muro " Ti avevo avvertito che se non avessi trovato tutto in ordine me l'avresti pagata" Il pugno che lo colpi' susseguentemente a questa frase fu quasi una liberazione. Daniel svenne immediatamente, mentre il suo sangue schizzo' in modo lugubre sul muro candido. Rebecca lo lascio' andare. Aveva voglia di sesso e doveva assolutamente trovare qualcuno che la soddisfacesse visto che quell'idiota di suo marito era svenuto. Stranamente, fino a quella mattina aveva avuto delle remore in proposito, sentendosi quasi obbligata a fare sesso solo con lui, ma adesso si sentiva libera. Si trucco' di nuovo davanti allo specchio e poi si rimiro'. Era bellissima. Sentiva di essere assolutamente irresistibile. Ci avrebbe messo ben poco a rimediare un paio di bei maschioni in grado di spegnere finalmente quel fuoco che continuava ad avere dentro. Il bar era stracolmo e chiunque sarebbe passato inosservato con quella moltitudine di gente. Chiunque, ma non Rebecca. Il suo ingresso fu salutato da mormorii di ammirazione e di stupore. La bellezza di quella donna era stupefacente ed il suo abbigliamento era quanto di piu' eccitante e provocante quella gente, uomini e donne, avessero visto. Rebecca si guardo' intorno alla ricerca della sua preda. Quel fuoco che aveva internamente non accennava a diminuire e doveva assolutamente spegnerlo. Jackson Moore detto Jack e James Sturges che tutti chiamavano Jim, avevano rispettivamente 35 e 32 anni. Si guardarono e poi volsero di nuovo lo sguardo verso quella stupenda donna sgranando gli occhi. Avevano appena terminato il loro turno di lavoro ed erano venuti al solito bar per prendere un drink e fare l'orario per ritornare a casa. A volte capitava anche qualche avventura, qualche donna, come loro alla ricerca di compagnia. Donne non certo di primo livello, cameriere, cassiere di supermercato, alcune carine, altre meno. Quello che contava era trascorrere la notte in compagnia, in buona compagnia. La maggior parte delle volte pero' la serata si concludeva malinconicamente con un mesto ritorno a casa. Ed ora quello splendore. Quando mai una femmina come quella, una donna che non aveva niente da invidiare alle modelle piu' celebrate, avrebbe potuto prendere in considerazione uno di loro, un semplice operaio? Eppure lei avanzava proprio verso di loro. Prese una sedia da un tavolo vicino e si sedette vicino a loro accavallando in modo sensuale quelle lunghissime gambe che sembravano non avere mai fine, tra la meraviglia dei due giovani "Offritemi da bere" Non era stata una semplice richiesta, bensi' un ordine vero e proprio. Jack sospiro' profondamente guardandola in volto. Era truccata intensamente ma il suo viso non ne avrebbe avuto nessun bisogno e sarebbe stata perfetta anche senza un filo di trucco. Ma quel rossetto era un invito a baciare quella bocca meravigliosa e quelle tette ... .Stavano su che era una meraviglia. Assolutamente splendide. Cosa ci faceva una del genere in un posto come quello, frequentato da gente semplice e non certo da una tipa del genere che sembrava una squillo di lusso? Non era il caso di continuarsi a fare domande alle quali non avrebbe saputo rispondere, molto meglio accontentare quella delizia e Jack chiamo' la cameriera " Mary Ann, porta qualcosa da bere alla signora, il meglio che hai" La cameriera sculettando fece dietro front e Rebecca ne approfitto' per dare un ulteriore sguardo a quei due. Sembravano essere due tipi in ottima forma, abbastanza giovani e carini, un po' animaleschi rispetto alle sue abituali frequentazioni, ma non aveva bisogno di uomini in doppio petto bensi' di maschi e quelli sembravano essere proprio cio' che cercava " Come vi chiamate ragazzi?" Esordi' la donna. Il tempo di fare le presentazioni e la cameriera torno' con uno scotch che servi' a quella donna. La guardo' con malcelata invidia. Quanto avrebbe pagato per essere bella e ammirata come lei. Li avrebbe fatti schiattare dal desiderio tutti quei maschi. Sospiro', mentre vide la donna trangugiare il whiskey in un solo colpo " Ci voleva proprio. Ora pagate ed usciamo da qui'" Rebecca aveva usato ancora una volta un ordine perentorio e i due ragazzi la guardarono ammirati. Quella si che era una vera femmina, una donna padrona della situazione, una che sapeva come farsi rispettare e non avevano idea di quanto si stessero avvicinando alla verita' " D'accordo! " replico' Jack "Possiamo sapere almeno come ti chiami?" " Il mio nome e' Rebecca e voglio andar via al piu' presto da questo posto puzzolente" " Ok Rebecca, ok. E dove vorresti andare a passare questa bella serata?" " A casa mia, e' ovvio. C'e' un posto migliore dove io possa scopare con voi in santa pace?" Daniel provo' a rialzarsi ma ancora una volta, come spesso gli era accaduto durante la settimana appena trascorsa, la testa gli girava pesantemente. Raccolse tutte le forze e si trascino' fino in bagno. Si guardo' allo specchio e sbianco' in volto. Con quell'ultimo pugno Rebecca gli aveva fatto saltare due denti e la sua faccia era ormai irriconoscibile. Si mise le mani in faccia e scoppio' di nuovo a piangere. Cosa stava accadendo? Perche' Rebecca non era tornata quella di prima? Ma soprattutto, sarebbe tornata la dolce fanciulla di una volta? Il dottor Weiss avrebbe dovuto dargli una spiegazione plausibile. Gia' il dottor Weiss. Si trascino' faticosamente fino alla sua camera da letto e afferro' il suo telefonino che, come al solito, aveva poggiato sul comodino. Lo psicologo gli aveva dato il numero del suo cellulare oltre che quello del suo studio, dicendogli che a quel numero lui sarebbe stato sempre reperibile per ogni eventualita' e quello era proprio il momento di massimo bisogno per lui. Digito' il numero, pieno di speranza e la risposta dell'operatrice che gli diceva che quel numero apparteneva ad una persona con il telefonino spento, lo getto' nel panico. Provo' anche col numero dello studio. Anche se era sera inoltrata sapeva che il dottore dormiva nello studio e la speranza si riaccese. Forse aveva spento il suo telefono cellulare sapendo che lui era comunque rintracciabile nello studio. Era libero. Attese per diversi secondi, ma nessuno rispose. Ed ora? Cosa avrebbe dovuto fare ora? Perche' quel maledetto psicologo non rispondeva? Si rimise seduto. Stava male e respirava sempre piu' con difficolta'. Non poteva reggere ancora per molto ad un ritmo del genere. Jack sali' in macchina a fianco della donna mentre Jim si accomodo' nel sedile posteriore. Si guardavano meravigliati mentre Rebecca guidava con molta difficolta' a causa dei tacchi altissimi. Jack continuava ad osservare quelle lunghissime gambe avvolte nel lattice pregustando il momento in cui avrebbe messo le sue mani su quel corpo fantastico. Sembrava vestita per andare ad una riunione sadomaso con quel pantalone che metteva in mostra la sua linea perfetta. Penso' che quella che si apprestava a vivere sarebbe stata senz'altro un'avventura eccezionale. Peccato che nessuno dei suoi colleghi ed amici avrebbe creduto ad una storia del genere. Come far credere loro che una donna stupenda aveva chiesto a lui e a Jim senza perifrasi e senza mezzi termini di andare a scopare con lei? Oh certo, c'era Jim a confermarlo, ma lui non faceva testo e sicuramente non avrebbero creduto nemmeno a lui, pensando che si fossero messi d'accordo per raccontare quella storiella incredibile. Ma intanto, ci sarebbe dovuto arrivare vivo a casa di quella donna che continuava ad avere difficolta' logiche nel guidare la vettura con scarpe col tacco di venti centimetri. Avevano evitato per un pelo un paio di incidenti e Jack si premuro' di farlo notare alla donna " Ehi Rebecca, vai piano. A momenti ci ammazziamo. Forse ti converrebbe toglierti quelle scarpe" La donna freno' di colpo e poi si volto' verso Jack " Non permetterti mai piu' di dirmi cosa io debba fare. La prossima volta che ti azzardi a farlo, io ti stacco la testa dal collo con le mie mani. E credimi, non scherzo affatto" Jack osservo' quello sguardo gelido e poi abbasso' gli occhi. Quello sguardo metteva spavento. Era sicuramente una mezza matta quella donna o forse si trovava sotto l'effetto di qualche droga. Sicuramente esagerava quando minacciava addirittura di staccargli la testa, ma si ripromise di non obiettare alcunche' in seguito, anche perche' non aveva affatto intenzione di perdersi quella scopata che l'attendeva. Daniel continuava a non darsi pace. Non aveva la minima idea di cosa fare e di come comportarsi. Era ormai evidente che Rebecca continuava ad aumentare progressivamente la violenza e la dominazione nei suoi confronti e che quest'aumento era diventato molto piu' vistoso negli ultimi momenti. Sembrava quasi che quel certo riguardo che aveva avuto nei suoi confronti durante la settimana trascorsa era quasi completamente scemato e cio', ovviamente, era molto pericoloso per lui. Non lo convinceva nemmeno l'ipotesi che l'ipnosi e con essa la violenza, sarebbe regredita col passare del tempo in quanto aveva avuto la netta sensazione che questa fosse invece aumentata in modo esponenziale e l'ultimo trattamento ricevuto lo testimoniava ampiamente. Il campanello che squillo' rabbiosamente lo costrinse a rimandare il da farsi a dopo. Sicuramente si trattava di Rebecca. Dove diavolo era andata? Era ancora vestita in quel modo tremendamente sensuale ma anche piuttosto scandaloso? Oh al diavolo. Erano altre le priorita' e stare a preoccuparsi dei commenti dei vicini in un momento come quello era veramente ridicolo. Daniel ando' ad aprire la porta nella speranza che, durante il periodo in cui era stato svenuto, sua moglie avesse cominciato a smaltire i postumi dell'ipnosi, ma quando apri' la porta e la vide sulla soglia, piu' bella che mai, con un sorriso sfrontato sulla bocca e in compagnia di due uomini sconosciuti, il cuore gli si fermo'. Rebecca lo spinse senza riguardo " Togliti da mezzo, idiota. E voi due entrate, svelti" Jack e Jim si guardarono increduli. Non avevano preventivato di trovare qualcuno in casa, tantomeno un uomo. Non erano abituati a giochetti particolari e loro volevano solo farsi una bella e sana scopata con quella donna fantastica, magari un bel gioco a tre e quella situazione non li convinceva affatto. Fu Jack a prendere la parola " Senti Rebecca, forse e' il caso di rimandare ad un'altra volta quando sarai sola" Rebecca fece dietro front e li guardo' fissi negli occhi " Non mi fate incazzare. Ho detto di entrare. Lui non e' nessuno, e' soltanto mio marito" I due si diedero un cenno d'intesa e decisero di entrare in quella casa. Ma si, forse il gioco poteva essere ancor piu' divertente di quanto preventivato. Ma Daniel Goldring aveva intuito, ormai. Aveva capito quale fosse lo scopo di sua moglie con quei due. Non poteva fargli questo, non poteva. Incurante del rischio al quale andava incontro, afferro' Rebecca per un braccio " Che cosa vuoi fare, Rebecca? Dimmi che non e' come penso" La donna osservo' suo marito dall'alto in basso. Come osava quell'essere prenderla per un braccio? Lui, un uomo comune, un misero maschio che invece di inchinarsi ai suoi voleri, ai voleri di una dea e invece di gioire della felicita' di essere sposato con una divinita', osava metterle le mani addosso e pretendere di dirle quello che lei dovesse o non dovesse fare. Fino ad allora era stata tenera nei suoi confronti, si era comportata con un certo riguardo ed aveva evitato di fargli veramente male, ma adesso il tempo dei buoni sentimenti era terminato. Soprattutto la sua pazienza era terminata. Afferro' la mano che le teneva il braccio e, con estrema semplicita', costrinse suo marito a mollare la presa e poi lo colpi' con uno schiaffo tremendo che le fece praticamente volare di alcuni metri. Mentre Daniel era a terra, si avvicino' a lui e lo sollevo' prendendolo per il mento. Sembrava che non facesse nessuna fatica mentre i piedi di Daniel lasciavano il pavimento e mentre lei lo sollevava sempre piu' in alto. La potenza che Rebecca emanava con quei suoi movimenti era indescrivibile e, pur facendo leva soltanto sul suo strapotere fisico, riusciva a non perdere un briciolo della sua femminilita'. Mentre lo teneva in quella posizione lo colpi' anche con un tremendo pugno allo sterno. Il crac dell'osso che si rompeva quasi fece gioire la donna che, non contenta, lo riporto' a terra e poi, con un altro pugno stavolta al viso, ancora una volta fece volare il povero Daniel attraverso la stanza facendolo cadere su un mobile che venne distrutto quando l'uomo vi cadde sopra. Mentre Rebecca avanzava di nuovo verso di lui, Daniel cerco' di rialzarsi, di scappare da quella furia scatenata, ma si rese conto che riusciva a malapena a muoversi. Oltre allo sterno, spezzato dal pugno di Rebecca, nella caduta doveva essersi rotto qualche osso della gamba destra, per non contare del sangue che scendeva copiosamente da ogni parte del suo viso. Sua moglie, la splendida donna che aveva di fronte a lui, vestita come nei suoi sogni erotici, era ormai diventata una minaccia reale per la sua vita e lui non poteva fare niente per sfuggirle " Basta Rebecca. Abbi pieta'" riusci' a dire " Non e' una questione di pieta'. Non ti ammazzo perche' mi puoi essere ancora utile. Se questi due non mi dovessero soddisfare come io voglio, potrai sempre entrare in campo te. Meglio di niente" Jack e Jim avevano osservato la scena completamente a bocca aperta. Mai e poi mai avrebbero potuto immaginare che una donna di tale bellezza potesse sprigionare una potenza simile. Erano rimasti allibiti quando lei, con un semplice schiaffo, aveva quasi sollevato quell'uomo, ma poi si erano impauriti quando l'avevano vista prendere per il mento l'uomo ed alzarlo da terra con una sola mano ed infine erano stati pervasi da terrore quando si erano resi conto che quella donna sembrava non avere pieta' e aveva picchiato quel poveretto riducendolo in brandelli. Al diavolo la scopata " Questa e' pazza, Jack. Scappiamo se non vogliamo fare la fine di quello" Era stato Jim a parlare e Jack si trovo' immediatamente d'accordo col suo amico. Erano in due ma si resero immediatamente conto che ben difficilmente avrebbero potuto sopraffare quella donna che stava rivelando una forza fuori dall'ordinario, nonostante anche loro fossero in ottima forma. Non sembrava proprio il caso di rischiare per una scopata, sia pure con una donna di una bellezza straordinaria, una donna che entrambi non avrebbero mai piu' potuto avere nell'arco della loro vita. Oltretutto, ammesso che fossero riusciti ad avere la meglio in un'eventuale lotta con quella donna, eventualita' che Jack e Jim non avevano scartato del tutto, avrebbero anche corso il rischio di una denuncia. D'altronde, si trovavano a casa sua e lei avrebbe sempre potuto sostenere di essere stata aggredita. In realta'. i due uomini si erano impauriti notevolmente. Fino a quel momento infatti, Rebecca aveva fatto tutto con una facilita' disarmante. Con un solo schiaffo aveva fatto fare a quel poveretto un volo di diversi metri per poi sollevarlo con una sola mano prendendolo per il mento e non avevano la piu' pallida idea di quali fossero i limiti di Rebecca. No, meglio darsela a gambe ed evitare guai peggiori. Quei pochi secondi passati a pensare sul da farsi avevano pero' dato modo a Rebecca di capire le loro intenzioni e, prima ancora che uno di loro potesse aprire la porta, lei si trovava gia' a pochi metri da loro. Non ebbero il tempo neanche di abbozzare il movimento del braccio verso la maniglia in quanto Rebecca fu velocissima e, con un inappuntabile stile di karate, si giro' su se stessa e ando' a colpire Jim con un calcio al fianco che lo lascio' senza fiato e subito dopo, senza neanche ritrarre la gamba, colpi Jack al lato della testa. Un solo secondo e quei due erano a terra, ancora in buone condizioni solo perche' lei non li aveva colpiti con tutta la violenza e la forza di cui disponeva. Gli servivano entrambi integri. Ne aveva bisogno per quel fuoco che aveva dentro che non accennava a spegnersi e che anzi, aumentava di ora in ora, di minuto in minuto. . O meglio, aveva assoluto bisogno del loro cazzo. Osservo' quei due a terra che rantolavano ed ebbe un attimo di lucidita'. Perche' stava facendo tutto questo? Perche' aveva quasi ucciso suo marito? Si avvolse la testa con le mani. Ogni volta che pensava a certe cose le tornava quel mal di testa pazzesco che non riusciva piu' a sopportare. Quel maledetto medicinale le faceva ormai pochissimo effetto. Non sapeva se cio' che stesse facendo era giusto o meno, ma sapeva che doveva farlo. Afferro' Jim con la sua mano sinistra proprio come aveva fatto con Daniel, prendendolo per il mento e alzandolo da terra, mentre con la sua mano destra s'impossesso' del braccio di Jack cominciando a stringerlo. Ora quei due sapevano quale fosse effettivamente la potenza di Rebecca, la stavano assaggiando sulla propria pelle, assolutamente incapaci di opporre qualsiasi difesa, alla completa merce' di quella donna dalle capacita' straordinarie. Jack provo' ad urlare per chiedere aiuto e la stretta di Rebecca aumento' considerevolmente " Se urlate io vi uccido. Ora sapete che posso farlo facilmente. Mi basterebbe aumentare la pressione su di te "disse guardando Jim" e ti strangolerei e poi farei la stessa cosa su di te "concluse poi osservando Jack " Oppure potrei uccidervi con due semplici mosse di karate o di kung-fu" riprese Rebecca dopo qualche secondo di pausa "Ho ampia scelta e lascio a voi la decisione. Ma se voi starete zitti e buoni e farete cio' che vi dico di fare, vi lascio andare senza ulteriori danni" " Faremo tutto quello che ci ordinerai, ma ti prego, non ucciderci" Era stato Jack a parlare in quanto Jim era quasi impossibilitato a causa delle dita di Rebecca che si stringevano come una tenaglia sul suo collo. A Rebecca parve essere sufficiente e lascio' liberi i due uomini, ancora tremanti per cio' che avevano appena vissuto " Ora spogliatevi immediatamente" ordino' ai due che ovviamente, si affrettarono ad obbedire. Avrebbero obbedito a qualsiasi ordine della donna. Erano bastati pochi secondi per ridurli a due esseri terrorizzati. Avevano capito immediatamente che erano ormai nelle mani di quella donna e soltanto accettando qualsiasi cosa da lei forse sarebbero riusciti a portare la pelle a casa. Forse Rebecca voleva solo sesso e poi li avrebbe lasciati liberi. Ad ogni modo loro non avevano scelta. Lei era troppo forte e brava per loro. Li aveva neutralizzati in un solo secondo e in un altro avrebbe potuto ucciderli. Si, avrebbero obbedito a qualsiasi ordine, a qualsiasi desiderio di quella donna, tanto bella e sensuale quanto pazza e pericolosa. Possedeva una forza enorme e lo aveva dimostrato sollevando da terra un uomo di medie dimensioni, ma era anche abilissima nelle arti marziali, come aveva dato dimostrazione stendendoli entrambi con una sola mossa. Un mix troppo esplosivo per loro due che si ritrovarono ben presto nudi davanti a Rebecca che, dal canto suo, osservo i loro membri ancora flosci. Erano ambedue di dimensioni normali e chissa' perche' si aspettava da loro qualcosa di meglio, ma non aveva importanza. L'importante era che lo sapessero usare. Rebecca ando' vicino a loro e inizio' a baciarli, sotto gli occhi di Daniel, piangente ed impotente. Malgrado la paura, i due uomini si eccitarono ben presto. Quella donna era assolutamente irresistibile ed eccitante. Non avevano mai incontrato una femmina del genere, ovviamente, ma non avevano mai incontrato nessuna che avesse la sua sensualita'. Li baciava e li toccava vogliosa facendo crescere ben presto in loro un desiderio pazzesco che mai avevano avuto nella loro vita. Li prese per mano avviandosi verso la camera da letto ma, arrivata a meta' strada, si rivolse verso suo marito sorridendo con cattiveria, con la precisa volonta' di umiliarlo e di annientarlo " E tu vieni a vedere, puo' darsi che impari qualcosa" Daniel continuava a piangere sommessamente. Non poteva anche chiedergli una cosa simile, non ce l'avrebbe fatta ad assistere ed a vedere sua moglie farsi un altro uomo, addirittura due in un colpo solo. Rimase per qualche istante immobile, quel tanto che fece pero' infuriare la donna, ormai incontrollabile in ogni sua azione ed in ogni sua emozione che lo prese per il braccio e lo trascino' senza alcuna fatica fin nella camera da letto, incurante del fatto che Daniel andava a sbattere sistematicamente contro i mobili di casa. Sentiva solo che lei doveva umiliarlo. Doveva farlo. Tutto il resto non contava. Non contava piu' l'amore che aveva nutrito per lui e quasi non ricordava nulla di tutti quei momenti dolci ed appassionati che aveva vissuto insieme a Daniel. Sembrava che non le appartenessero piu', che facessero parte di un'altra vita e addirittura che fossero delle fotografie che sbiadivano sempre di piu'. Ora lei era una dea che aveva il diritto di fare qualunque cosa lei decidesse, a cominciare proprio dal sesso, con quei due interamente nudi e col pene eretto che l'attendevano. Non aveva voglia di altri preliminari, aveva atteso gia' troppo. Si rivolse a Jim " Vieni qua' e mettiti sotto a me" Jim obbedi' impaurito e con il collo ancora indolenzito per il trattamento ricevuto, ma eccitato fino all'inverosimile. Rebecca si spoglio' dei suoi indumenti di lattice rimanendo interamente nuda ma senza togliersi le scarpe. Voleva essere ancora piu' imponente di quanto gia' non lo fosse e quelle scarpe altissime erano proprio cio' di cui aveva bisogno " Ed ora?" balbetto Jim. Non sapeva come comportarsi durante l'atto e non voleva assolutamente contrariarla " Ed ora infilamelo dentro, pezzo d'idiota e non fare altro. Mi muovero' io. Cerca di durare un po' e non venirtene senza il mio permesso" Gia, venirsene senza il suo permesso, con quello che aveva visto e con cio' che aveva vissuto sulla propria pelle, poteva essere un suicidio, ma come fare a resistere? Quella donna muoveva tutto il bacino forsennatamente e, con il desiderio che lui aveva e che era aumentato spasmodicamente nel vedere quel corpo atletico e perfetto completamente nudo, sarebbe riuscito a resistere pochi minuti. Ma anche il desiderio di Rebecca era enorme, per fortuna di Jim. Aveva sospirato il sesso per cosi' tante ore che appena senti' il cazzo dell'uomo dentro di lei, quasi esplose. Ci vollero appunto pochi secondi e poche mosse col bacino per farle raggiungere il massimo del piacere. Si abbandono' completamente a quel momento di estasi ed urlo' in preda a quella sensazione sconvolgente " Sfondamela, fammi godere o ti ammazzo con le mie mani. Muovi quello stramaledetto cazzo dentro di me, dimostra al tuo amico e a quel cornuto di mio marito che sei un vero maschio" E contemporaneamente con quelle parole arrivo' l'orgasmo, strepitoso, appagante, gigantesco, pochi secondi prima che anche Jim sentisse il bisogno irrefrenabile di venirsene " Posso venirmene?" disse semplicemente con un filo di voce, quasi un'implorazione, una richiesta a mani giunte. Rebecca era pero' momentaneamente sazia ed acconsenti'. Jim chiuse gli occhi e godette di quel piacere ogni istante, ogni piccola frazione di secondo, mentre sentiva l'esplosione del suo sperma nella vagina di Rebecca che si alzo' poi da sopra l'uomo. L'appagamento era durato ben poco ed aveva ancora bisogno di sesso e stavolta si rivolse a Jack " Ora tocca a te" Daniel chiudeva gli occhi. Non riusciva a guardare sua moglie fare quelle cose, dire quelle parole. Quella ormai non era piu' la donna che aveva sposato ma era un diavolo che si era impossessato del suo corpo e lui era l'unico colpevole di quanto stava accadendo, l'unico responsabile e l'unica cosa a sua discolpa era che in questo momento la sua Rebecca si sarebbe dovuta essere gia' impossessata nuovamente del suo corpo, quel corpo che invece, lei stava generosamente donando a quei due sconosciuti, senza alcun limite e senza preclusioni. Ma forse era piu' esatto dire che era Rebecca ad impossessarsi del corpo di quei due uomini, a volerli, a desiderare che la loro lingua esplorasse ogni piu' piccolo anfratto del suo corpo, prima uno, poi l'altro, poi tutti e due contemporaneamente, senza ritegno e quasi senza fermarsi. Sia l'uno che l'altro dimostrarono una buona resistenza e buona condotta amatoria, ma anche per loro giunse il momento di arrendersi all'evidenza. Erano trascorse un paio d'ore e non ce la facevano piu', non riuscivano piu' ad avere un'erezione, malgrado l'enorme attrazione che Rebecca esercitava su di loro. Ora i due uomini avevano capito di essere giunti ad un bivio. Per loro era evidente che avevano di fronte una ninfomane, una donna assolutamente bisognosa del sesso maschile, ma loro avevano dato tutto quello che avevano ed ora come avrebbe reagito? Come li avrebbe trattati? Li avrebbe uccisi? Sapevano che lei era in grado di farlo e si erano resi conto ben presto che lei non era in condizioni di avere un dialogo normale. Sembrava sotto l'influsso di una potentissima droga che la obbligava a comportarsi in quel modo, ad avere ripetuti amplessi e ad esercitare una specie di dominazione fisica e psicologica nei confronti degli altri uomini ed in particolare di quel poveretto di suo marito. Ma ora lei era davanti a loro e non riuscivano a capire dal suo sguardo che intenzioni avesse. Lei li guardo' indecisa sul da farsi mentre i due davanti a loro tremavano impotenti " Per favore, non ci uccidere. Abbiamo fatto tutto quello che hai voluto" la imploro' Jack " E chi potrebbe impedirmi di farlo? Voi, per caso?" " No, come potremmo? Ci hai dato dimostrazione di poterlo fare. Non potremmo difenderci contro di te. Sei troppo forte per noi. Per pieta', solo per pieta', non farlo" balbetto' di nuovo l'uomo inginocchiandosi ai piedi della donna, subito imitato dal suo amico. Rebecca sospiro' soddisfatta. Quei due avevano capito chi avevano di fronte e si erano inginocchiati di fronte a lei, di fronte alla dea. Questo sembro' accontentarla " Vestitevi ed andatevene e non fatevi piu' vedere. Svelti, prima che ci ripensi e vi uccida con le mie mani" I due non si fecero ripetere l'ordine ed in men che non si dica si vestirono ed uscirono da quella casa da incubo e di piacere. Erano venuti con la macchina di Rebecca e si misero a correre, allontanandosi di diverse centinaia di metri fino a quando, col fiatone di quella corsa, si fermarono. Jim abbraccio' il suo amico " Ho creduto che quella pazza ci avrebbe uccisi. E' pazzesco, allucinante. Quella donna ha una forza straordinaria ma soprattutto e' completamente fuori di cervello. Dovremmo chiamare la polizia perche' altrimenti finira' con l'uccidere quel poveretto del marito" Jack sospiro' profondamente " Io dico invece di farci gli affari nostri. Forse e' solo un gioco architettato tra quei due e lui e' un masochista che ama farsi picchiare dalla moglie forzuta ed a vederla mentre scopa con gli altri. Ce ne sono tanti di questi tipi in giro. Se lei avesse voluto ucciderlo lo avrebbe gia' fatto, non ti pare?" " Non lo so Jack. A me sembrava veramente terrorizzato e forse dovremmo fare qualcosa per stare con la coscienza a posto" " Ok, ci penseremo domani mattina. A quest'ora di sera la polizia neanche ci darebbe ascolto. Dormiamoci su" " D'accordo, faremo cosi'. Speriamo che domani non sia troppo tardi" I due ripresero il loro cammino e si allontanarono definitivamente da quel luogo. Avevano vissuto un'esperienza straordinaria e terrificante allo stesso tempo che non avrebbe piu' permesso loro di guardare una donna allo stesso modo in cui l'avevano guardata fino ad allora. Ma erano vivi ed integri e questo era l'importante. Ma dimenticare tutto sarebbe stato impossibile per i due operai. Fine settima puntata Per critiche e curiosita'. Inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it