IPNOSI Seconda puntata di Davidmuscolo I nomi dei personaggi sono fittizi. Qualunque somiglianza o omonimia e' puramente casuale Daniel passeggiava avanti e indietro nervosamente. Erano anni che attendeva quel momente e, nell'attesa, non poteva far altro che pensare a sua moglie, la donna con l'animo piu' dolce e sensibile che avesse mai incontrato, ma anche quella dotata di una forza veramente non comune e di un'abilita' nelle varie arti marziali che lei praticava difficilmente riscontrabile anche nei campioni piu' affermati. La conosceva da sempre. Tutti si conoscevano in quel quartiere, in quel contesto, ma le aveva parlato per la prima volta quando lei aveva poco meno di diciotto anni. Daniel aveva cinque anni di piu' ed aveva appena terminato l'universita', ma pur essendo brillante ed intelligente aveva sempre studiato un po' contro voglia e dopo la laurea, per lui non si erano aperte le porte del mondo lavorativo ad alti livelli. Tanto valeva mettersi a lavorare nella concessionaria di auto di suo padre. Un lavoro che rendeva bene e che lui, tutto sommato, non disprezzava affatto. Ebbe modo di parlarci proprio a causa del suo lavoro, quando Rebecca si presento' nella sua concessionaria con in tasca pochi soldi alla ricerca di una macchina usata. La morte di suo padre, avvenuta tre anni prima, aveva messo in gravi difficolta' economiche la ragazza e sua madre e lei, al compimento dei sedici anni, non aveva avuto i soldi necessari per comprarsi la macchina come tutti i coetanei, ma si era data da fare, facendo piccoli lavoretti e raggranellando quella sommetta, pur continuando a frequentare il liceo con ottimi risultati e naturalmente senza abbandonare la palestra. Daniel sapeva perfettamente che Rebecca, con quelle sue gambe lunghissime, quel corpo sinuoso, il viso dolce e lo sguardo tenero, aveva fatto innamorare tutti i ragazzi del quartiere, anche se qualcuno se la dava a gambe levate quando veniva a conoscenza che lei era una campionessa di arti marziali a livello mondiale malgrado la sua giovanissima eta' e nettamente piu' forte di tutti i maschi del quartiere. Malgrado quel faccino delizioso, all'inizio Daniel credeva che quella ragazza, come tutte le ragazze belle, fosse altezzosa, scambiando la timidezza per antipatia, ma quando ebbe modo di parlarci per venderle la macchina, tutto cambio' Si rese immediatamente conto che era completa. Era intelligente, dotata di una sensibilita' fuori dal comune e si fece coraggio e, con la scusa di farle vedere come si guidava l'auto che le stava vendendo, riusci' a strapparle un appuntamento. Sapeva anche che lui non era alla sua altezza ma voleva tentare. Non che avesse un brutto aspetto Daniel Goldring. Aveva addirittura un certo fascino con le ragazze. Di corporatura media, raggiungeva il metro e 78 di altezza, leggermente piu' basso quindi di Rebecca, un fisico atletico ed un viso maschio con capelli ricci castani che aveva sempre portato cortissimi, ma senz'altro lei aveva una bellezza di tutt'altro livello. Uscirono per alcuni giorni ed alla fine ci fu il primo bacio che lo fece diventare il ragazzo piu' invidiato ma anche il piu' chiacchierato del quartiere. Stare insieme a Rebecca era strano. Da una parte appunto l'invidia di tutti gli altri ragazzi per essersi accaparrata la ragazza considerata di gran lunga la piu' bella del quartiere ma dall'altra i sorrisini ironici di tutti coloro che erano a conoscenza delle attitudini atletiche della ragazza. Eppure, c'era qualcosa che attirava Daniel anche in quella direzione. Non se ne rese conto immediatamente, ma ogni volta che la vedeva allenarsi, ogni volta che vedeva con quale facilita' riuscisse a sconfiggere ragazzi anche molto piu' grossi di lei, la tonicita' e la forza fisica che emanava il suo corpo, qualcosa si smuoveva dentro di lui. Per alcuni anni quindi, scambio' quei suoi desideri per semplice ammirazione nei confronti della sua donna, senza capire che invece era attratto proprio da quelle caratteristiche, oltre che naturalmente dalla sua bellezza e da tutte le altre virtu' che Rebecca possedeva a iosa e che lui voleva provare sulla sua pelle la sensazione di sentirsi inferiore alla sua ragazza, magari di obbedirle, di provare cosa significasse avere accanto una ragazza molto piu' forte di lui ma soprattutto che gli facesse pesare questa superiorita' con un atteggiamento dominante. Una voglia che crebbe soprattutto dopo il matrimonio. Non glie lo aveva mai chiesto apertamente, aveva timore della sua reazione, aveva soprattutto paura che lei lo potesse considerare un pervertito, un uomo che si eccita per cose sbagliate, ma non riusciva ad evitare di guardarla a volte di nascosto, quando lei dava sfoggio della sua straordinaria forza sollevando oggetti che lui non riusciva nemmeno a spostare, come quella volta che assistette alla scena in cui lei si divertiva a spostare i pesanti mobili del salone. Senza rendersene conto si trovo' eccitato ed eiaculo' addirittura nei suoi pantaloni, incapace di resistere a quella che, secondo la sua visione, era una scena maestosa ed estremamente sensuale. Naturalmente, Rebecca era inconsapevole che suo marito la stesse ammirando in quanto lei si sarebbe guardata bene dal mettersi in mostra volutamente davanti ai suoi occhi. Daniel aveva anche provato a metterla sullo scherzo, sul gioco. Niente! Rebecca o Becca come lui amava chiamarla, era una mogliettina deliziosa, sempre pronta ad esaudire ogni suo desiderio, sempre pronta ad accudirlo e l'unico difetto che le trovava era la sua enorme pudicita', quella vergogna che lui aveva scambiato anni prima per superbia e, di conseguenza, un sesso forse troppo elementare per soddisfarlo completamente e malgrado lui la amasse piu' di ogni altra cosa, voleva togliersi quegli sfizi. Doveva provare, doveva capire e fra poco tutto sarebbe stato chiaro per lui. Rebecca Goldring usci' dallo studio del dottor Weiss confusa come non lo era mai stata in vita sua. Dio che vergogna! Si era addormentata come un sasso di fronte ad un cliente e ancora in quel momento, aveva un forte mal di testa. Addirittura riusciva a ricordare con fatica quello che era accaduto anche prima di chiudere gli occhi per quei pochi secondi. Ricordava la faccia dello psicologo, ma se la ricordava quasi deformata, rammentava qualcosa, lui che le parlava con una voce strana, ma niente altro. Scese in strada e assaporo' l'aria fresca respirando a pieni polmoni. Era rientrata in possesso di tutte le sue funzioni mentali, ma continuava a sentirsi strana, con una voglia quasi palpabile di scappare da quel posto e non tornarci mai piu', anche se aveva dato un appuntamento a quell'uomo fra una settimana e sentiva che non poteva rinunciarci per niente al mondo. Si diresse nel punto dove aveva parcheggiato la sua auto e vi monto'. Forse quella settimana di riposo con suo marito ci voleva proprio per disintossicarsi dal lavoro e per ritornare piu' pimpante che mai. La valigia era gia' pronta nel portabagagli e doveva solo mettersi al volante. Ma intanto doveva farsi diversi chilometri in macchina da sola e la cosa non le andava per niente. Non capiva per quale motivo Daniel aveva voluto andare fin dal mattino nella casa al mare senza attenderla. Sarebbe arrivata di sera e lui sapeva che lei non amava guidare col buio. Sentiva che stavolta ci avrebbe fatto una bella discussione. Non era sua abitudine cercare la lite e spesso era proprio lei che la evitava, ma questa volta non avrebbe avuto remore. Sorrise. In fondo, poi sarebbe stato piu' bello fare la pace. Daniel Goldring guardo' di nuovo l'orologio. Il dottor Weiss gli aveva telefonato alle cinque di pomeriggio avvertendolo che tutto era andato per il verso giusto ed ora erano trascorse gia' due ore. Ce ne voleva non piu' di una e mezza per arrivare fino alla casa al mare ma Rebecca ancora non si vedeva. Le aveva telefonato mezz'ora prima e lei aveva detto che mancavano dieci minuti. Ma sua moglie guidava abitualmente con prudenza e gli ultimi chilometri erano abbastanza tortuosi. Aveva timore che l'ipnosi a cui era stata sottomessa, le potesse far perdere di lucidita' durante la guida ed era abbastanza preoccupato. Si affaccio' alla finestra in tempo per vedere le luci dell'auto di Rebecca illuminare gli ultimi metri ed il cuore gli balzo' in gola. Come si sarebbe dovuto comportare? Aveva pensato centinaia di volte a quel momento ed aveva deciso di essere solo un po' piu' duro del solito, nella speranza di smuovere sua moglie e nel farla comportare secondo i suoi desideri, come tra l'altro gli aveva consigliato lo stesso dottor Weiss ed ora doveva mettere in atto i suoi programmi. Non sapeva quali potessero essere le sue reazioni ed avrebbe potuto scoprirle solo vivendo insieme a lei quella settimana. Ando' alla porta, l'apri' e attese che Rebecca facesse il suo ingresso. Era stanca sua moglie, ma non aveva perso niente della sua bellezza. Poso' la sua valigia in terra e gli si avvicino' per il rituale bacetto che lui pero' ricambio' con sufficienza " Ti sembra questa l'ora di venire? Mi hai fatto star preoccupato ed ho pure una fame da lupo" Rebecca osservo' il marito come se lo guardasse per la prima volta. Perche' si rivolgeva a lei in quel modo autoritario? Ma questa volta non aveva voglia di chinare il capo. Non era giusto " E a te sembra questo il modo di accogliere tua moglie? Se avevi tanta fame potevi metterti ai fornelli tu. Per una volta non ti avrebbe fatto male. Anzi, sai cosa ti dico? Che non ho voglia di mettermi a cucinare. Sono stanca. Mi vado a fare una doccia e poi mi porti a cena fuori. E' tanto tempo che volevi fare una cenetta con me ed e' giunto il momento" Rebecca poso' la sua borsa sul tavolino e riprese la valigia in mano e si diresse nella camera da letto, apri' la valigia e prese degli indumenti intimi puliti dirigendosi poi verso il bagno. Daniel Goldring sentiva l'acqua scorrere mentre si aggiustava la cravatta davanti allo specchio. Era un po' deluso. Si aspettava una reazione decisamente piu' appropriata al suo comportamento da parte di sua moglie che invece aveva reagito come avrebbe fatto qualsiasi donna nelle sue condizioni. Soltanto un po' diverso rispetto alle sue abitudini ma niente di eclatante. Gia' pregustava sua moglie che si arrabbiava di brutto e che magari lo avrebbe obbligato a prepararla lui la cena. Chissa' se il dottor Weiss le aveva detto veramente tutto cio' che lui voleva. Su questo era stato chiaro, ma cominciava ad avere timore che sua moglie non potesse cambiare nel modo in cui lui si auspicava nemmeno sotto ipnosi. Forse nemmeno sotto tortura. Rebecca usci' dal bagno indossando un delizioso accappatoio rosa e poi rovisto' nella valigia alla ricerca di qualcosa di decente da indossare. Aveva portato diversi indumenti ma non riusciva a trovare niente che facesse al caso suo. Possibile che il suo guardaroba fosse cosi' classico e adatto ad una donna di almeno vent'anni di piu? E possibile che fino a quel momento aveva pensato che dovesse vestirsi sempre in quel modo? Ando' davanti allo specchio e fece scivolare l'accappatoio sotto lo sguardo di Daniel. Il suo corpo era stratosferico, malgrado quel completino intimo color carne non lo valorizzasse per niente. La mutandina era troppo alta ed il reggiseno sembrava uscito dal cassetto di sua nonna mentre lei avrebbe dovuto mettere in evidenza il suo seno che era uno dei pezzi pregiati del suo fisico, sodo, pieno, decisamente bello sotto ogni punto di vista. Anche le gambe che invece lei nascondeva sistematicamente, dovevano prendere piu' luce, doveva mostrarle, magari con decenza, ma erano troppo belle per nasconderle quasi del tutto. Ma intanto, rimaneva il dilemma. Cosa indossare per quella sera? Malgrado quel piccolo alterco con suo marito, aveva ancora intenzione di trascorrere dei momenti piacevoli con lui e quale miglior modo di iniziare quella piccola vacanza se non con un pizzico di seduzione? Si sentiva stranamente eccitata al pensiero di Daniel che la guardava e quando si accorse che lui era nella stanza intento ad osservarla pieno di interesse, non si vergogno' affatto, come era nelle sue abitudini, ma trovo' invece quella sensazione piuttosto piacevole. Senza dir nulla, ma sorridendo compiaciuta, torno' di nuovo davanti al letto dove c'era ancora la sua valigia aperta. C'era sempre quel vestitino che proprio Daniel le aveva regalato all'inizio della stagione, quell'abitino di maglia color cobalto che lei non aveva ancora mai indossato. C'era ancora il cartellino della marca. Lo tiro' fuori, lo indosso' e quindi ritorno' di nuovo davanti allo specchio. Le stava un incanto. Forse un po' troppo aderente e corto per i suoi gusti, ma non pote' fare a meno di constatare come le delineasse il corpo in maniera sensuale. Sembrava fatto su misura per lei, una donna alta e senza un filo di pancia. Penso' anche che fosse un peccato che si era in pieno inverno e fosse costretta a nascondere la scollatura con un cappottino. Ma al ristorante se lo sarebbe tolto ed allora tutti gli sguardi sarebbero stati per lei. Ma cosa stava pensando? Come mai aveva improvvisamente quei desideri? E' vero, si sentiva strana, aveva pensieri che mai aveva avuto nella sua vita, ma in fondo, cosa c'era di male? Daniel guidava in silenzio la sua auto verso casa dopo la deliziosa cenetta che aveva consumato con Rebecca, ma non riusciva a staccare gli occhi dalle gambe di sua moglie. Almeno in quel senso, i suoi desideri si cominciavano ad avverare. Non che Rebecca fosse vestita in modo troppo sensuale come nei suoi desideri reconditi, dove se la immaginava come una dominatrice avvolta nel lattice, con miniabiti stratosferici, pantaloni aderentissimi come una seconda pelle, stivali al ginocchio e scarpe con tacco chilometrico, ma sicuramente era un deciso passo avanti rispetto al modo di vestire che lei aveva sempre avuto. Daniel aveva sempre avuto una passione sfrenata per le donne vestite in modo provocante, ma aveva pensato che fosse una normale fissazione maschile. Solo quando aveva cominciato a fantasticare su Rebecca, ad immaginarsi come un uomo sottomesso, aveva capito che le due cose erano collegate. Anche Rebecca era in silenzio. Milioni di pensieri si accavallavano nella sua mente senza che lei riuscisse a comprendere cosa le stesse accadendo. Di sicuro c'era il fatto che si sentiva guardata da suo marito e continuava ad esserne compiaciuta. Era uno sguardo carico di erotismo, non come i soliti che Daniel le regalava a profusione. Prima di uscire lui le aveva detto che era bellissima ed invece di schernirsi come d'abitudine, aveva cercato inconsapevolmente nuovi complimenti. Ma la cosa piu' assurda era che anche nel ristorante si era beata di alcuni sguardi maschili che si erano posati su di lei. Da una parte trovava questo piacere quasi come un peccato, ma dall'altra si diceva che, in fondo, non c'era niente di male. Era una donna bellissima, lo aveva sempre saputo ma, al contrario di tante altre donne, se ne era sempre fatta quasi un cruccio, come se la sua bellezza fosse un peccato. Non era una questione di religione, anche se lei si professava credente, ma di mentalita'. Forse erano gli insegnamenti troppo severi di sua madre, la sua mania di obbligarla a nascondere il suo corpo, a non truccarsi troppo per non far risaltare quel suo viso stupendo. Qualunque fosse stato il motivo, lei era cresciuta con questa mania, la mania di non mettersi troppo in evidenza, ma quella sera invece, si era resa conto che forse era stato uno sbaglio. Ma aveva solo 28 anni e era ancora in tempo a correre ai ripari e quel vestitino che mostrava le sue belle gambe ed il suo seno perfetto poteva essere l'inizio. In piu' avrebbe fatto sicuramente felice Daniel che, piu' volte, le aveva chiesto di osare qualcosina in piu' nel vestiario. Povero Daniel, lui cosi' orgoglioso di lei, cosi' voglioso di mostrare a tutti la bellezza di sua moglie e lei che invece aveva agito esattamente all'opposto. Fino a quel momento. Daniel parcheggio' la sua vettura ed entro' in casa tenendo per mano la sua bellissima moglie. Gli piaceva tantissimo come stava quel vestitino azzurro sul corpo sontuoso di sua moglie e non perse tempo. Anche se ancora non riusciva ad essere dominante, sua moglie era pur sempre un gran pezzo di figliola e questo bastava ad eccitarlo. La volto' e quasi la spinse contro il muro ed inizio' a baciarla e sempre baciandosi giunsero fino alla loro camera sdraiandosi sul letto. Rebecca sembrava stare al gioco ed era molto piu' disponibile del solito e si lascio' spogliare dalle mani delicate di Daniel. Rimase in reggiseno e mutandine che, pur non essendo all'ultima moda, era pur sempre un invito a fare sesso per lui. Continuarono a baciarsi, a volte delicatamente e a volte con piu' forza, fino a che Daniel si alzo' dal letto " Rimani qui' tesoro. Solo pochi secondi. Devo andare in bagno" Daniel orino' e quindi si lavo' le parti intime, pregustando gia' il momento in cui queste sarebbero diventate il soggetto della sua notte d'amore ma, quando torno' nella stanza, trovo' Rebecca placidamente addormentata. Con un moto di stizza diede un calcio ad una sedia e poi si sedette accanto a lei. Ma quale sesso sfrenato! Lo aveva chiesto esplicitamente al dottor Weiss ed invece non c'era stato per niente. Si sentiva deluso ed arrabbiato, non solo per la notte d'amore andata in fumo, ma anche per i soldi che aveva dato allo psicologo. Cominciava a pensare che fossero soldi buttati al vento. C'erano stati piccoli cambiamenti, e' vero, ma niente a confronto di cio' che si sarebbe aspettato. Stava pensando che forse avrebbe dovuto contattare il dottor Weiss e chiedergli se fosse normale un comportamento del genere e decise che avrebbe atteso un altro giorno e se Rebecca non fosse diventata almeno in parte la donna che lui desiderava, avrebbe chiesto spiegazioni e avrebbe preteso la restituzione dei soldi. Poi la rabbia svani'. Anche se non era la moglie dominante che lui voleva, era pur sempre la donna che amava e delicatamente la copri per poi mettersi a letto accanto a lei, baciandola lievemente per non svegliarla. Rebecca Goldring si sveglio' di buon mattino. Aveva dormito in modo splendido anche se poi le venne il ricordo della serata gettata al vento e si rattristo' sia per suo marito che per lei stessa. Aveva voglia di fare l'amore con Daniel, ma la stanchezza aveva preso il sopravvento. Ma avevano ancora tanti giorni davanti a loro e potevano recuperare ben presto. Si sentiva piena di energia anche se aveva un lieve mal di testa e, visto che Daniel ancora dormiva profondamente, si mise una tuta e s'infilo' delle scarpe da ginnastica ed usci' da casa per fare del footing. Era sua abitudine mettersi a correre tutti i week-end. Le serviva un po' per stare con se stessa, immersa nei propri pensieri ed anche per mantenersi in perfetta forma. E la sua forma era proprio perfetta. La sua corsa era agile e potente allo stesso tempo e le sue gambe rispondevano alla perfezione. Dopo un'ora condotta ad un ritmo piuttosto elevato, negli ultimi metri provo' a scattare a ripetizione constatando come tutto il suo corpo fosse una macchina perfetta, allenata e carburata. Rientro' in casa e suo marito ancora dormiva. Era ancora presto e Daniel era un dormiglione che faticava la mattina a svegliarsi. Logico che, non dovendo andare al lavoro, lui si fosse ancor piu' rilassato. Era madida di sudore e decise di andare a farsi una doccia. Quando termino', con ancora l'accappatoio addosso, si sedette vicino a suo marito. Aveva una strana voglia che poi tanto strana non avrebbe dovuto essere in quanto sentiva che aveva bisogno di suo marito. Lo sveglio' con un bacio al quale Daniel rispose con passione " Sei gia' sveglia amore? " le sussurro' " Zitto, non parlare" gli rispose togliendosi l'accappatoio e mostrando il suo corpo perfetto al marito che degluti' nervosamente. L'eccitazione dovuta al bacio e alla visione di quel corpo mozzafiato alla quale si aggiungeva quella consueta della mattina appena si svegliava, gli fecero desiderare sua moglie come poche altre volte gli era accaduto. Ma, al contrario delle altre volte in cui facevano sesso, stavolta Rebecca era viva, partecipava piu' attivamente ed il risultato, ovviamente, fu decisamente superiore a quello delle altre volte. Tutto sommato, qualche miglioramento c'era stato, ma era ancora un'inezia a confronto di cio' che desiderava. Rebecca era ancora nuda dopo aver fatto l'amore con suo marito, stanca e soddisfatta. Le era piaciuto tantissimo, c'era stato qualcosa di nuovo tra loro che non riusciva a decifrare con attenzione. Ma ora non era il momento di soffermarsi troppo su certi particolari. Era affamata e voleva fare colazione. Scivolo' fuori dal letto e poi si rivolse a suo marito " Io vado a lavarmi ed a mettermi qualcosa. Tu intanto prepara la colazione, ho una fame da lupo" Daniel rimase per qualche secondo interdetto. Non era un ordine ma una normale richiesta, eppure era ugualmente anomala per sua moglie, abituata a servirlo come un principe. Sospiro' nervosamente. Era evidente che il comportamento di Rebecca era cambiato. Poco, ma era cambiato. Prima il suo abbigliamento la sera precedente, poi quel sesso un po' piu' acceso rispetto a prima ed ora quella richiesta di prepararle la colazione. ma evidentemente quel mutamento era troppo lieve per i suoi desideri e c'era bisogno di un aiuto da parte sua. Osservo' quindi sua moglie e rispose " Io dovrei andare a preparare la colazione? E perche'? L'hai sempre fatto tu e pertanto continuerai a farlo. Anzi, sbrigati perche' ho fame anch'io" Era stato volutamente scortese. Non ci sarebbe stato niente di male se lui si fosse alzato ed avesse preparato un buona colazione dopo aver fatto l'amore in modo cosi' appassionato, ma doveva assolutamente stimolare Rebecca a reagire se voleva che entro quella settimana lei diventasse la dominatrice che agognava. Si alzo' anch'egli andando di fronte a lei. Malgrado fossero tutti e due a piedi nudi Rebecca era ancora lievemente piu' alta di lui. Possedeva veramente un fisico eccezionale sotto tutti i punti di vista e lui se la godette con gli occhi. Il seno di sua moglie spingeva contro il suo petto ed il suo pene contro il sesso di Rebecca in una situazione piuttosto eccitante, ma quello che cercava era altro. Provo' a metterla sul gioco, come aveva fatto centinaia di altre volte nella speranza di una sua reazione. Afferro' le mani di sua moglie e sorridendo prosegui' "Allora? Sei ancora qui'? Ti ho detto che ho fame!" Rebecca si lascio' stringere i polsi da suo marito. Lui lo faceva spesso, cercando un gioco manesco che lei non si era mai sentita di assecondare, ma stavolta sentiva che Daniel si meritava una lezione. Lei era stata cosi' carina con lui, avevano appena fatto l'amore e per una volta che gli chiedeva una cortesia lui reagiva in malo modo. Arcuo' la spalla destra e poi, con un rapido movimento e senza nemmeno sforzarsi di togliere la presa che suo marito aveva su di lei, si giro' e catapulto' Daniel sopra il letto. Una mossa facile facile per una campionessa come lei. Rimase una frazione di secondo interdetta sul da farsi e poi decise di proseguire l'opera. Si getto' anche lei sul letto e stavolta fu proprio lei ad impossessarsi dei polsi di suo marito mettendosi sopra di lui. Piego' il ginocchio destro spingendolo sul petto di suo marito e, senza neanche sforzarsi piu' di tanto, lo ridusse nell'impossibilita' di muoversi " Allora? Chi prepara la colazione?" disse sorridendo a suo marito. In fondo era solo un gioco, un gioco anche considerevolmente eccitante in quanto Daniel in quella posizione, con lei nuda sopra di lui, si era anche nuovamente eccitato. Daniel Goldring provo' a liberarsi dalla morsa di sua moglie che gli teneva i polsi. Era impossibile. La forza di Rebecca era nettamente superiore alla sua e si godette quella straordinaria sensazione. Oh si, era questo cio' che lui desiderava e la sua eccitazione lo stava a testimoniare. Si sentiva alla merce' di sua moglie, proprio come lui aveva sperato e come aveva sempre sognato e penso' che, evidentemente, l'ipnosi cominciava a funzionare. Rebecca intanto, continuava a stringere i suoi polsi in modo piuttosto doloroso per lui. La donna si stava chiedendo fin dove potesse arrivare. Non voleva certo far del male a suo marito, ma stava cominciando a provare qualcosa di indecifrabile. Non voleva ammetterlo neanche a se stessa, ma quella posizione, il fatto che suo marito era sotto di lei impossibilitato a liberarsi malgrado si agitasse come un ossesso, le stava regalando delle sensazioni sconosciute ma decisamente piacevoli. Si stava eccitando. Nonostante avesse appena terminato di fare sesso, desiderava farlo nuovamente " Allora Daniel? Ti ho fatto una domanda? Chi prepara oggi la colazione?" " Io amore. La preparo io" si arrese finalmente Daniel, sempre piu' eccitato dalla piega che stava prendendo quella mattinata. Rebecca lo guardo', ma senza lasciare i suoi polsi, tolse il ginocchio dalla pancia di Daniel e si sdraio' completamente su di lui " Dopo tesoro. La preparerai dopo" gli rispose baciandolo appassionatamente. Piego' le gambe in modo da trovarsi con il suo sesso in posizione ottimale sopra l'erezione di suo marito e si fece penetrare di nuovo, sempre tenendogli strettamente i polsi. Daniel cominciava a non credere ai propri occhi. Quella splendida donna sopra di lui era proprio sua moglie che lo stava cavalcando con frenesia. Chiuse gli occhi e si lascio' pervadere da quella magia mentre Rebecca non aveva piu' pensieri. L'unico suo intento era di raggiungere lentamente l'orgasmo e si muoveva sopra di lui alternando momenti di passione ad altri piu' lenti che le servivano per assaporare completamente il sesso di suo marito dentro di lei. Poi grido', come non aveva mai fatto in vita sua, come non credeva che avrebbe mai potuto fare. Quello era sesso, non cio' che avevano fatto fino ad allora. Era stato un orgasmo pazzesco, sublime. Reclino' la testa soffiando sui capelli che le si stavano appiccicando sulla fronte sudata e che le stavano coprendo gli occhi e finalmente vide suo marito che sembrava quasi che stesse soffrendo sotto di lei " I polsi, Becca. Ti prego, lasciami i polsi. Me li stai stritolando" Rebecca lascio' suo marito scoppiando a ridere. Nell'enfasi del momento amatorio si era completamente dimenticata che li teneva stretti ed anzi, nel momento conclusivo, aveva addirittura forzato la presa col rischio di spezzarglieli " Tutto a posto tesoro? " si sincero' " Oh si amore mio, tutto a posto" rispose Daniel euforico. In realta' i polsi gli stavano dolendo, ma non era forse questo cio' che lui voleva? E che sesso che aveva appena fatto ... . Rebecca raddrizzo' la schiena e lui alzo' la testa per baciarle a turno i seni. Che belli che erano. Non si sarebbe mai stancato di ammirare quella visione paradisiaca. Rebecca intanto si alzo' andando davanti allo specchio per guardarsi e Daniel si infilo' un pantalone senza neanche mettersi i boxer " Vado a preparare questa benedetta colazione, amore" " Si vai, fra dieci minuti arrivo" fece la donna congedando il marito che si avvio' verso la cucina, rimanendo in silenzio davanti allo specchio. C'era qualcosa che stava cambiando in lei. Non sapeva esattamente cosa, ma sentiva che strane sensazioni si agitavano dentro di lei, a cominciare dal rapporto che avrebbe dovuto tenere con suo marito. Lo aveva mandato a preparare la colazione e ne era pienamente soddisfatta. Forse, avrebbe dovuto cominciare ad essere meno servizievole nei confronti di suo marito ed a cercare invece il proprio tornaconto. Che diamine! Lei era in grado di obbligare Daniel ad avere un rapporto piu' paritario. Pensava che fosse giusto e che il tempo della mogliettina tutta dedita a lui e alla casa stesse per terminare. In fondo, cosa chiedeva? Niente di piu' di cio' che gia' veniva attuato in tutte le altre famiglie e da tutte le altre coppie che conosceva; che lui l'aiutasse in alcune faccende, proprio a cominciare dalla colazione. Non gli sarebbe venuto un malanno se ogni tanto l'avesse preparata lui. La colazione appago' lo stomaco di entrambi ed alla fine Rebecca si alzo' con un sorriso particolare, un sorriso che prometteva chissa' cosa agli occhi di Daniel che la osservava " Tesoro, tu aspettami qui'. Io devo fare delle cose in citta'" " In citta'? E cosa vai a fare fino li'?" " Diciamo che sara' una sorpresa e credo che per te sara' una piacevole sorpresa" prosegui' enigmatica Rebecca" Saro' di ritorno nel pomeriggio. Tu intanto riposati, gioca al computer, fai quello che vuoi e aspettami" Rebecca si chino' per baciare suo marito e scomparve dalla sua vista camminando sensualmente verso la porta d'uscita. Goldring noto' che anche la camminata di sua moglie era diversa, Pensava che l'ipnosi alla quale l'aveva costretta Weiss stesse facendo effetto, ma si chiedeva se avrebbe fatto in tempo a goderne tutti i benefici entro quella settimana. Con quell'andazzo molto lento forse non ci sarebbe riuscito. Sospiro' mentre senti' l'auto di Rebecca mettersi in moto. Aveva davanti a se diverse ore di solitudine e ne avrebbe approfittato per fare alcune telefonate di lavoro e poi avrebbe trascorso un po' di tempo sul computer, proprio come gli aveva consigliato sua moglie. Sarebbero state comunque ore interminabili senza di lei, senza la sua bellissima moglie. Si osservo' i polsi ancora lievemente indolenziti e sorrise. Solo il pensiero di Rebecca che lo aveva ridotto all'impotenza mentre stavano facendo l'amore gli fece venire una nuova erezione. Dio, che donna che era. Si, sarebbero state ore interminabili Fine seconda puntata Per critiche e curiosita'. Inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it