IL NOSTRO SABATO SERA di Davidmuscolo L'acqua tiepida scorre sulla mia pelle regalandomi sensazioni piacevolissime, di freschezza e calore contemporaneamente. Ho finito da un pezzo di lavarmi ma indugio ancora sotto il getto della doccia per continuare a ricevere quelle dolci sensazioni, fino a quando il mio sguardo si posa sull'orologio subacqueo che non mi tolgo mai dal polso. Oh mio Dio! Mancano pochi minuti alle 18 e devo assolutamente sbrigarmi. Devo fare ancora un milione di cose prima che la mia padrona faccia ritorno a casa, come e' sua consuetudine tutti i sabati intorno alle 19.30 dopo essere andata dal parrucchiere. Chiudo a malincuore il getto dell'acqua, afferro il mio accappatoio e poi vado al lavabo a pulirmi accuratamente i denti. La mia padrona tiene in modo quasi maniacale alla pulizia e non intendo farmi trovare non idoneo al suo ritorno o, peggio ancora, rimediare una tremenda punizione. Mentre esco dal bagno mi do un ultima asciugata e poi mi infilo un pantalone della tuta ed una t-shirt rimanendo in ciabatte. Devo essere comodo per fare i lavori di casa che mi competono e per cucinare e solo quando avro' terminato queste incombenze potro' vestirmi nel modo accurato che lei pretende. Inizio col mettere un bel pollo contornato da patate dentro al forno. La mia padrona non ama mangiare primi piatti a cena e adora il pollo. Come contorno le preparero' degli spinaci mentre le patate sono prevalentemente per me, anche se, se la conosco bene, quasi sicuramente, qualcuna la assaggera' anche lei. Il vino e' al fresco e prima di apparecchiare la tavola pulisco con cura il grosso tavolo di vetro posto al centro del salone. Mentre il pollo si cuoce e' il momento di stendere la biancheria fresca di lavatrice e poi inizio a ramazzare per bene tutta la casa tranne la cucina che puliro' solo alla fine e quindi passo a lavare i mattoni. Sono di vero marmo e sono facili da lavare, per fortuna e dopo la mia opera brillano come se fossero nuovi. Guardo di nuovo l'orologio. Le 18.40. Devo accelerare. Condisco gli spinaci gia' cotti in precedenza e li metto dentro una bella insalatiera di vetro decorata che poi sistemo al centro del tavolo e quindi vado a controllare il pollo con le patate. E' ancora crudo e aumento i gradi di cottura. E' il momento di sistemare gli armadi e faccio in pochi minuti. Inizio a sudare. Malgrado sia pieno inverno, la mia tensione aggiunta ai riscaldamenti forse eccessivi mi fa sentire un caldo pazzesco. Devo rallentare se poi non voglio perdere ulteriore tempo per farmi un'ennesima doccia. Poso sul letto gli abiti che dovro' poi indossare, controllo di nuovo il pollo e termino le pulizie per il resto della casa armandomi di una pezza adatta alla bisogna e di un prodotto idoneo a togliere la polvere. Se la mia padrona ne scopre un solo granello per me sono guai seri. Le 19.10. Dio, quanto scorre veloce il tempo. Ma dovrei avercela fatta. Finisco di apparecchiare la tavola e do anche una spazzata in cucina. Il pollo e' ormai quasi pronto e posso andare a vestirmi. Mi metto una camicia bianca, uno dei miei completi grigi e mi metto davanti allo specchio per sistemarmi una bella cravatta a fantasia sui toni dell'amaranto. Eccomi, sono pronto e sono le 19.30. Puntuale come un treno svizzero. Chi non e' puntuale e' pero' la mia padrona e, tutto sommato, la cosa mi fa comodo in quanto assaggio una patata e mi rendo conto che ci vogliono almeno altri dieci minuti di cottura. Finalmente sento suonare alla porta. Sono le 19.38. E' lei. Apro la porte e l'accolgo con la solita deferenza mentre lei nemmeno mi saluta. Mi da una lieve spinta per passare e osserva tutta la casa per vedere se ho pulito bene. E' bella la mia padrona. I capelli freschi di parrucchiere le stanno d'incanto. Da qualche mese ormai, li porta neri a caschetto con una deliziosa frangetta e contornano il suo bel viso che, a dispetto dei suoi quasi 40 anni, e' quasi completamente privo dei segni dell'avanzamento dell'eta'. Si, credo che Miriam non sia mai stata cosi' bella come in questo periodo, neanche quando aveva vent'anni. Il corpo poi e' sempre stato il suo pezzo forte, con quel fisico scolpito da anni di palestra e con alcuni doni che Madre Natura le ha generosamente concesso come un altezza considerevole che le fa sfiorare il metro e 75, un sedere praticamente perfetto e il seno abbondante ma non esagerato ancora completamente integro e tenuto su magnificamente a dispetto dell'eta' non piu' giovanissima. Ecco, questa e' la mia padrona, ovvero mia moglie Miriam. Lei intanto termina di osservare se la casa e' nel modo in cui pretende di trovarla " Per adesso ho dato solo uno sguardo, Davide. Poi controllero' piu' accuratamente e prega Dio che sia veramente tutto pulito e a posto. Intanto, vado a cambiarmi e appena esco dalla mia camera voglio cenare" " Si, padrona. Sara' fatto" Davide ovviamente, sono io, suo marito e siamo sposati ormai da ben diciotto anni. Ma non ho tempo di fare considerazioni sul nostro passato in quanto incombe il presente e la mia padrona puo' essere molto severa. Controllo per l'ennesima volta il pollo e le patate e mi rendo conto che, finalmente, la cottura e' ultimata. Spengo il forno ma lascio tutto all'interno per non far freddare la mia opera culinaria e rimango in attesa. Sento il cuore cominciare ad accelerare ulteriormente i suoi battiti, gia' aumentati considerevolmente quando lei ha fatto il suo ingresso a casa. Come sempre in questi casi la mia emozione e' quasi palpabile. Cosa indossera' questa sera? Con cosa mi fara' impazzire di desiderio? La scelta e' vasta e tutta estremamente sensuale. Potra' indossare un mini abito di lattice, ad esempio. Ne possiede una decina di tutti i colori e sono l'ideale per far risaltare le sue lunghe gambe tornite da tanti anni di allenamento. Oppure una tuta dello stesso tessuto, una catsuit come si chiama esattamente. Ce ne ha diverse ed anche queste di vari colori. A maniche lunghe oppure senza maniche ma il risultato e' lo stesso ed e' una visione mozzafiato con il suo corpo scolpito strizzato in quei panni. Oppure, sempre in lattice che e' il tessuto usato in questi casi, un pantalone, anche questo aderentissimo ovviamente, con un corpetto che le rende il suo gia' splendido seno assolutamente meraviglioso. Il tutto sara' poi accompagnato da sensuali scarpe o stivali con il tacco alto e rigorosamente a spillo, per la gioia dei miei occhi e che la renderanno una gigantessa contrapposta al mio scarso metro e settantacinque. Comunque sia, qualunque di queste cose lei indossera', sara' un vero attentato alla salute del mio cuore. Sento la porta aprirsi e la mia curiosita' si fa spasmodica ma resto seduto in cucina. Alla mia padrona piace fare un ingresso teatrale e lo fa anche stavolta. Eccola! La mia aspettativa non e' andata delusa. E' semplicemente meravigliosa. Ha optato per una catsuit senza maniche rosso fuoco incredibilmente aderente al quale ha abbinato dei guanti lunghissimi e sensuali che le coprono il gomito. La catsuit e' infilata dentro a stivali altissimi che superano il ginocchio, quindici centimetri o anche piu' di tacco a spillo ed io mi sento improvvisamente piccolissimo al suo cospetto. La scollatura e' generosissima e faccio fatica a non staccare gli occhi da quel decolte' veramente molto bello. Il trucco e', come di consueto in questi casi, molto vistoso ma accurato. Il rossetto e' ovviamente rosso e ben delineato, incredibilmente abbinato al colore della tuta e l'insieme e' veramente di straordinario impatto. In questo momento, ho la netta sensazione che mia moglie, la mia severa e straordinaria padrona, sia di gran lunga la donna piu' bella del pianeta. Un briciolo di buon senso mi suggerisce che non e' cosi', ma in questo momento mi e' molto difficile far ragionare il cervello in modo preciso e coerente. Deglutisco in modo nervoso dinanzi a tanta bellezza mentre lei mi guarda in tono severo " In ginocchio, schiavo e bacia i miei stivali" Le obbedisco. Se non lo facessi lei mi picchierebbe ed io non potrei far nulla per difendermi. E' notevolmente piu' forte di me e puo' sconfiggermi facilmente. E' una campionessa di judo e karate, cintura nera 4° dan in entrambe le arti marziali, una vera forza della natura ed io non potrei reggere al suo cospetto che pochissimi secondi. Bacio i suoi stivali con ardore e passione, cosi' come lei pretende e dopo un paio di minuti lei mi ordina di rialzarmi " Guardami, schiavo. Sono bella, non e' vero?" " Si padrona. Lei e' la donna piu' bella del mondo" rispondo sinceramente " Lo so. E lo sanno anche gli altri uomini che mi porto a letto, gli altri miei schiavi. Perche' tu non sei altro che uno dei miei tanti inutili schiavi. Lo sai vero?" " Si padrona, lo so e mi considero fortunato di essere al suo servizio" " Certo che devi considerarti fortunato. Ripeti. Cosa sei tu?" " Il suo umile schiavo, mia signora" " Bene! Ora basta parlare. Portami la cena! E fallo interamente nudo, come un verme" " Subito, mia padrona" Faccio un inchino per allontanarmi in modo da espletare i suoi ordini. Mi tolgo tutti gli abiti dopo aver tirato tutte le tende in modo da non creare scandalo nei confronti dei nostri dirimpettai e porto immediatamente la cena in tavola. Oh, non e' facile fare delle azioni apparentemente banali completamente nudo e con un eccitazione notevole. E si perche' la visione di quella donna bellissima inguainata in abiti aderentissimi ed estremamente sensuali mi ha immediatamente provocato una grossa erezione. Cerco di non pensarci e preparo la porzione per la mia padrona che poi le porgo in modo deferente. Preparo anche la mia porzione ma non mi siedo. Attendo un ordine da parte sua che non arriva e non oso mettermi seduto senza che prima non arrivi quest'ordine. Padrona Miriam comincia a mangiare ma riesco a notare la sua espressione di soddisfazione nel vedere la mia erezione. Mastica lentamente il pollo che deve piacerle perche' mi fa cenno di sedermi " Versami da bere" I suoi ordini sono dati in modo duro e autoritario e mi appresto ad eseguire anche questo. Stappo la bottiglia di vino che nel frattempo avevo portato in tavola e ne verso una parte del contenuto nel bicchiere della mia padrona " Posso prendere un bicchiere di vino anch'io, mia signora" Mi afferra per un orecchio " Quando mi chiedi qualcosa, devi farlo in ginocchio. Svelto!" E' vero, che idiota. Cerco di rimediare e mi inginocchio ai piedi della mia padrona e ripeto la richiesta. Lei, magnanima, mi concede il bicchiere di vino e, appena mi dice di sedermi nuovamente, mi riempio il bicchiere. Continuiamo a mangiare senza dialogare e gli unici suoni che riecheggiano nel salone sono i suoi ordini secchi e perentori e le mie brevi risposte. Siamo seduti uno di fronte all'altra e la sua scollatura e' proprio dinanzi ai miei occhi che si riempiono dinanzi a tanta magnificenza. Intanto, abbiamo terminato di mangiare il pollo che sembra essere stato proprio di suo gradimento e questo riempie il mio cuore di gioia. Le chiedo se vuole le patate e lei risponde, come m'immaginavo, che ne gradisce pochissime e poi si butta sugli spinaci. Ne assaggia un po', li mastica lentamente e fa una smorfia " Pezzo d'idiota. Ci hai messo troppo limone. Alzati!" Rabbrividisco. Mi alzo come lei mi ha ordinato e vedo che lei fa altrettanto. So che non mi fara' passare liscia questo errore, anche se provo a renderla compassionevole " Mi perdoni, padrona. So che a lei piacciono con tanto limone e ho esagerato. Abbia pieta' di me" Non ha pieta'. Il suo schiaffo mi colpisce in modo cosi' violento che vado a sbattere contro la sedia. Provo a rialzarmi ma mi accorgo che lei ancora non ha terminato. Vuole punirmi duramente e cerco di scappare ma l'unica direzione che ho libera e' quella verso la finestra. Sono bloccato. La vedo avanzare con passi lenti e studiati. Sa che sono praticamente intrappolato e che non ho scampo e sorride come una leonessa che ha imprigionato la sua preda " Cosa vuoi fare? Vuoi scappare da me?" Mi inginocchio dinanzi a lei " Non mi uccida, padrona" la scongiuro. Conosco le sue potenzialita' e so perfettamente che sarebbe in grado di farlo a mani nude " Tu, misero schiavo, come pretendi di dirmi cosa io debba o non debba fare? La tua vita mi appartiene e ci faccio quello che voglio" Mi afferra per un braccio. La sua stretta e' potente e mi costringe ad alzarmi e poi con l'altra mano arrivano altri due sonori ceffoni. Le mie guance sembrano andare in fiamme ma purtroppo ancora non ha finito. La sua abilita' di judoka e' enorme e con un semplice movimento mi fa andare di nuovo a terra facendomi fare una giravolta su me stesso, con il mio braccio ancora saldamente nella sua presa. Dio, che male. Mi verrebbe da piangere e fatico per non farlo. Conclude con altri due schiaffi che mi mandano a sbattere contro il termosifone alle mie spalle. Non posso competere con una donna cosi' forte e brava. Ecco perche' lei e' la mia padrona. Mi avvicina sulla bocca uno stivale con quei pericolosi tacchi a spillo " Potrei trapassarti da parte a parte, se volessi" Accarezzo la sua bella gamba fasciata dalla catsuit e bacio gli altissimi tacchi sperando nella sua compassione e il miracolo avviene " Sei troppo debole per impegnarmi e ti lascero' vivere, anche se non lo meriteresti per avermi fatto passare la fame. Portami la frutta e fammi il caffe'" L'ho scampata senza gravi danni, anche se le guance e il braccio mi fanno male, ma se penso a cosa avrebbe potuto farmi, posso ritenermi fortunato. Taglio velocemente una mela, la metto su un piatto e glie la porto inginocchiandomi nuovamente " Grazie mia signora. Grazie per non aver esagerato nel picchiarmi" Lei mi accarezza la testa " Una vera padrona sa quando non e' il caso di esagerare. Sono troppo forte per te e devi imparare a fare le cose per bene se non vuoi essere punito severamente" " Ci provero' padrona. Tutto cio' che io vorrei dalla vita e' che lei fosse soddisfatta di me. Sono veramente addolorato per non esserci riuscito" Mi sorride e mi sembra di scorgere un po' di tenerezza nei miei confronti. E' l'ora del caffe'. Lo verso in una tazzina e glie lo porto nel salone. Ora e' seduta e ha accavallato le sue lunghissime gambe e ancora una volta non posso non ammirarla. Ho di nuovo il cazzo in erezione. Quanto la desidero. Ma non sta a me decidere. Le accendo la sua solita sigaretta del dopo cena e mi inginocchio per l'ennesima volta con il posacenere in mano. Attendo pazientemente che lei finisca di fumare e che mi dica cosa io debba fare. Finalmente ha terminato, si alza e mi lascia in quella posizione senza rivolgermi lo sguardo. La vedo scomparire in bagno e riaffacciarsi pochi minuti dopo. Si e' rimessa il rossetto che le era scemato durante la cena e mi fa cenno di rialzarmi e di avvicinarmi a lei . Siamo uno di fronte all'altra ed il mio desiderio si e' fatto spasmodico nel vederla cosi' maestosa troneggiare su di me. Lei osserva di nuovo la mia erezione sorridendo " Mi desideri, vero schiavo?" " Si, mia padrona. La desidero con tutto me stesso" " Molto bene perche' ho voglia di scoparti" Posa le sue meravigliose labbra fresche di rossetto su di me e sento che sto per venire. Mi trattengo. Non voglio rovinare tutto e soprattutto non posso venirmene senza il suo permesso. Ma la cosa si e' fatta difficile perche' i suoi baci si susseguono e sono caldi e impregnati di desiderio. Mi tocca il petto e quasi rabbrividisco al contatto della sua mano guantata. Mi tocca il pene " Guardami. Ammira la mia bellezza e vieni, schiavo. La tua padrona ti fa questo regalo" Finalmente! Non ce la facevo piu' ed esplodo in una potente eiaculazione. Che meraviglia! La guardo pieno di riconoscenza e per l'ennesima volta cado ai suoi piedi " Grazie, mia padrona. Grazie per avermi dato il permesso di poter godere. Non potevo piu' resistere di fronte a tanta bellezza" Lei sorride come farebbe qualsiasi donna compiaciuta per un complimento. Ma lei non e' una donna qualsiasi, lei e' la mia padrona, la mia moglie dominante, la donna che amo piu' della mia vita e di cui sono pazzamente orgoglioso per le sue straordinarie capacita'. Prendo dal tavolo delle salviettine di carta e ne uso alcune per ripulirmi il pene e le rimanenti per togliere il mio sperma caduto abbondantemente sul pavimento per poi gettarle tutte nel sacco della spazzatura. Ora so cosa mi aspetta. Devo soddisfare lei. Padrona Miriam ha infatti tirato giu' la lampo della sua catsuit. Non indossa indumenti intimi e io posso riempirmi gli occhi con la visione del suo delizioso triangolino. Mi fa cenno di sdraiarmi sul divano, dopodiche' mi viene sopra, mettendo la sua fica all'altezza della mia bocca. La mia lingua inizia a muoversi. La sento fremere e questo mi fa svolgere questo compito in modo ancor piu' vigoroso. Il mio unico pensiero e' quello di cercare di soddisfare questa stupenda femmina dominante e sembra proprio che io riesca nel mio intento. I suoi fremiti si fanno infatti ancora piu' intensi ed il suo desiderio piu' forte. Il mio viso e' quasi schiacciato dal suo corpo e ho addirittura difficolta' di respirazione ma proseguo imperterrito. La mia padrona ora geme " Non smettere, non smettere. Se lo fai giuro che ti ammazzo. Cosi', cosi' ... ... " Poi un attimo di silenzio. Riesco a vederla mentre reclina la testa all'indietro e sento i suoi umori bagnarmi la faccia. E' venuta e mi dice di fermarmi. Per qualche secondo rimaniamo fermi in quella posizione, con la sua fica sopra il mio viso, poi lei si alza e mi osserva sorridendo " Vatti a lavare, schiavo, e poi torna immediatamente qui'" Vado al bagno e mi osservo davanti allo specchio. Ho le labbra sporche del suo rossetto e il viso rosso per gli schiaffi pesantissimi ricevuti e completamente impiastricciato dagli umori della mia padrona, ma sono felice perche' so di averla soddisfatta. Ma so anche che lei non si accontentera'. Ha detto che vuole scoparmi e devo sbrigarmi ad avere un'altra erezione se non voglio essere punito pesantemente. Mi lavo la faccia e poi di nuovo i denti e mi ripresento al suo cospetto. Anche lei si e' pulita le parti intime con altre salviettine che c'erano sul tavolo e mi ordina di andarle a gettare. Quando torno, ha tirato di nuovo tutta su la lampo della catsuit riproponendo alla mia visione il suo corpo scolpito strizzato nella tuta di lattice. Con questa maestosa figura davanti agli occhi, avere una nuova erezione sara' quasi automatico " Vieni qua' schiavo e mettiti in ginocchio" Le obbedisco e lei mi mette il suo stivale sopra la schiena in segno di potere assoluto nei miei confronti. Non provo umiliazione. Provo solo la giusta adorazione che un uomo come me deve avere per un essere superiore quale e' lei ai miei occhi. Guardo distrattamente l'orologio. Sono quasi le 21. Mi fa alzare e mi fa cenno di sdraiarmi sul divano e quindi si posa su di me. Dio, che meravigliosa sensazione. Assaggio di nuovo i suoi baci e me ne basta uno solo per avere di nuovo l'erezione " Tirami giu' la lampo e bacia i miei seni. Toccami in tutto il corpo. Fallo schiavo, se non vuoi che chiami un altro schiavo che lo faccia al tuo posto" " No padrona, lo faccio io. La prego, non chiami nessun altro schiavo" piagnucolo. Solo il pensiero di vedere la mia padrona insieme ad un altro uomo mi fa venire le lacrime agli occhi " E allora fammi provare piacere, fammi eccitare. Sono la tua padrona e ti ordino di farlo" " Si mia signora. Per me e' un piacere poter toccare un corpo cosi' bello" Mi sposto da un lato per stare piu' comodo e le tiro giu' un pezzo di lampo, quel tanto per far uscire allo scoperto i suoi seni rigogliosi che inizio a baciare con passione, mordicchiandole in modo delicato i capezzoli. Li tocco ed e' un piacere straordinario sentirli tra le mia mani. Poi scendo a toccarle il sedere ed e' un altro piacere unico. E' da quando che e' entrata vestita in quel modo che sento questo bisogno. Ma non mi fermo. I miei baci si alternano sui seni e sul collo e tiro giu' un altro pezzo di lampo fino all'ombelico. Le accarezzo la pancia piatta e scolpita da tanti anni di duro allenamento e poi scendo fino a sfiorarle la fica quindi inizio a baciarla sempre piu' giu'. La sento di nuovo fremere. Ormai, la parte superiore della catsuit e' tolta completamente e pian piano le faccio scendere un altro pezzo di lampo. Il mio desidero e' ormai quasi pazzesco. Le tempie mi battono fortemente e inizio quasi a tremare per quanto la desidero. Ma non sta a me fare il primo passo. Sono soltanto uno schiavo che deve sottostare ai desideri di sua moglie e sperare che questi coincidano. Ma forse ci siamo " Oh si" mugugna, in preda al desiderio anche lei "Ora dammelo, non posso piu' aspettare" E' meraviglioso sentirsi desiderato ed e' ancor piu' bello sapere che questo desiderio appartiene alla propria padrona. Mi sento anche straordinariamente fiero per essere riuscito a provocare in lei questo desiderio. Mi rimette sdraiato sul letto e si posa su di me, nella classica posizione dominante. Il mio cazzo scivola dentro la vagina della mia padrona gia' lubrificata dai suoi abbondanti umori e sento il paradiso " Oh mia padrona, che bello! La desideravo cosi' tanto" " Ora scopa, schiavo. Fammi sentire tutta la tua virilita' e cerca di soddisfarmi" E' proprio quello che desidero piu' di ogni altra cosa al mondo: soddisfare la mia padrona. E lei e' dominante anche nel sesso. E' infatti lei a manovrare la situazione, muovendosi sopra di me e gestendo la scopata nel modo in cui lei preferisce. Io posso solo subire limitandomi, dietro suo ordine, a toccarle i seni e a pizzicarle i capezzoli. So che le piace ed io amo fare tutto cio' che lei ama sia fatto. Il suo volto e' a pochi centimetri dal mio ed ogni tanto si china per baciarmi, bacio che ricambio con grande passione ed infinito amore sottomesso " Quanto e' bella, mia padrona" " Lo so, sono bella e tu sei il mio schiavo" " Si padrona, sono il suo schiavo" le dico mentre continuo a godere " Esatto. Sei il mio schiavo. Tu mi appartieni e fai tutto cio' che io ti ordino. Io comando e tu obbedisci. E' chiaro?" " Certo, padrona. Tutto quello che chiedo dalla mia vita e' obbedire ad ogni suo comando" rispondo sempre piu' ansimando. Ma anche padrona Miriam sta gemendo di desiderio. I suoi movimenti iniziano a rallentarsi e raddrizza completamente la sua schiena muovendo solo il bacino e cosi' facendo il mio godimento aumenta in modo considerevole " Oh mio Dio!" geme soddisfatta "Quanto mi piace farlo cosi'" " Anche io, padrona, anche io" le faccio eco "Sto quasi per venirmene" " Non lo fare, aspettami. Ci sono quasi. Eccomi ... .." fa lei in preda all'estasi. I suoi movimenti sono ormai quasi nulli e devo muovermi io sotto di lei " Oh si" fa lei respirando profondamente "Che bello! Ho avuto un orgasmo pazzesco. Ora vieni anche tu" Non mi ci vuole molto. Un ultimo colpo d'anca e anche io vengo in modo straordinario. E' un piacere eccezionale che si rinnova ogni volta che la mia padrona decide di fare sesso con me, ma quello che mi interessa non e' il mio godimento ma sapere che lei e' rimasta soddisfatta del mio operato. Ha ancora gli occhi chiusi e la sento respirare ancora affannosamente e questo e' un buon segno, se non dovesse bastarmi il fatto che mi ha appena detto di aver avuto un orgasmo pazzesco " Grazie, mia padrona. E' stato bellissimo" Lei non parla. Apre gli occhi e mi sorride e questo sorriso e' la testimonianza definitiva che sono riuscito nel mio intento di soddisfarla. Per me e' gioia allo stato puro. Si alza, facendo scivolare il mio pene al di fuori di lei con mio sommo dispiacere, afferra dal tavolo alcune salviettine per pulirsi e dopo l'operazione si tira su per l'ennesima volta la lampo della sua catsuit di lattice. Mi alzo anch'io e poi vado di nuovo a gettare le salviettine sporche nella spazzatura. Quando torno la guardo pieno di amore ma il sorriso e' scomparso dal suo volto che e' tornato ad essere duro e autoritario " Beh, cosa stai aspettando? Lo sai che dopo che ho finito di scopare ho voglia di fumare" " Oh certo, padrona, provvedo subito" Le accendo la sua sigaretta e attendo che lei termini di fumare. Mi piace osservare quei gesti lenti, estremamente femminili e sensuali anche quando quei gesti fanno parte dell'assoluta normalit� come e' appunto fumare. Mi ordina poi di andarle a prendere un libro e si mette in poltrona a leggerlo accavallando sensualmente le gambe ed io inizio a pulire la tavola dagli avanzi della nostra cena. Porto tutto in cucina e inizio a lavare i piatti. Sono velocissimo e ci metto meno di mezz'ora a ripulire tutto e quando finisco guardo di nuovo l'orologio. Sono le 22.20. Torno nel salone dove mia moglie e' ancora intenta a leggere il suo libro. Come al solito, m'inginocchio di fronte a lei " Ho finito, padrona. Ha ordini per me?" Lei mi guarda severamente " E da quando sei tu a decidere se hai finito o no? Sono io che lo decido e se voglio ti faccio trascorrere tutta la notte a ripulire gli stessi piatti" " Ma io intendevo dire che ... .." Mi rendo conto troppo tardi che non dovevo obiettare ma e' stato istintivo. Lei si alza minacciosa e afferra il mio braccio destro per bloccarmi e con la sua mano libera fa partire altri due sonori ceffoni che mi fanno girare la testa " Allora forse non hai capito chi comanda qui'. Tu non devi obiettare, non devi pensare ma devi solo obbedirmi" " Mi perdoni, padrona" piagnucolo " I suoi schiaffi fanno veramente male. E' molto forte la mia padrona, molto piu' di me e vorrei evitare una dura lezione ma lei sembra intenzionata a farmi pagare cara la mia obiezione. Ha ancora il mio braccio nella sua mano e con una delle sue mosse di judo mi costringe a terra e poi si china e avvolge l'altro braccio intorno al mio collo. Malgrado i suoi abiti sexy e i suoi tacchi chilometrici e' agilissima e non provo nemmeno a liberarmi, so che non ce la potrei fare contro di lei. Il suo braccio si stringe ancora di piu' e sto pensando seriamente se sia il caso di far finire tutto questo quanto quando sento il citofono suonare. Mia moglie lascia il mio collo e mi guarda in modo interrogativo " Chi puo' essere a quest'ora?" Il suo tono e' cambiato ed e' meno dominante " Non lo so" rispondo " Vai a sentire. Forse e' qualcuno che ha sbagliato" Mentre vado a rispondere al citofono mi massaggio il collo. Dio santo che potenza. Potrebbe veramente uccidermi a mani nude, se volesse. Afferro la cornetta e rispondo " Chi e'?" " Sono io, pa'. Apri che salgo con la Ludo" Rimango un secondo di sasso e poi corro verso mia moglie quasi gridando " Sta salendo Martina con la sua amica Ludovica" Martina e' nostra figlia, la gioia dei nostri occhi, ma questo e' l'ultimo momento in cui vorrei vederla " Oddio santo! Come sta salendo Martina? Ma non doveva rientrare all'una di notte?" " E che cazzo ne so?" rispondo. I nostri toni sono ormai completamente cambiati. Non c'e' piu' sottomissione da parte mia ne' dominazione da parte sua. La faccia di Miriam e' ormai completamente stravolta " Sbrigati, Davide, toglimi gli stivali che da sola non ci riesco" mi dice quasi terrorizzata. Mi inginocchio ai suoi piedi, ma ormai la sottomissione non c'entra piu'. Mi tremano le mani per il nervoso ma riesco a toglierle gli stivali " Che facciamo? Se apre con le chiavi siamo fritti" le chiedo, anch'io in preda al panico " Io vado in bagno. Metti gli stivali al solito posto e passami una vestaglietta. C'hai il rossetto in faccia, vatti a lavare. E mettiti qualcosa, porca miseria. Sei completamente nudo" Miriam entra in bagno mentre io prendo gli altissimi stivali col tacco a spillo appena indossati in modo sensuale da mia moglie, sollevo il letto e li getto nel cassettone situato sotto il nostro letto matrimoniale, ripostiglio segreto di tutti i suoi abiti in lattice e delle sue scarpe col tacco chilometrico che teniamo ben nascosti dagli occhi di nostra figlia, apro uno dei cassetti di mia moglie, estraggo una delle sue vestaglie e corro a dargliela in bagno, poi torno in camera da letto e mi metto uno slip e indosso di nuovo la t-shirt e il pantalone della tuta che indossavo prima che lei facesse il suo ritorno a casa, dopodiche' mi infilo le classiche ciabatte e corro verso il salone, accendo la televisione per far vedere che stavo facendo qualcosa e ho il sangue freddo di sintonizzarla sulla pay per view dove stanno trasmettendo la partita di calcio, l'anticipo del sabato sera. Vedo che stanno ancora giocando, meno male. Sento l'ascensore che si e' fermato al piano e poi i passi delle due ragazze, col classico ticchettio dei loro tacchi. Ce l'ho fatta. Oh no, cazzo. Sono ancora sporco di rossetto in faccia. Il campanello di casa comincia a squillare ed io devo ancora lavarmi e non posso certo farmi trovare in queste condizioni da mia figlia e dalla sua amica. Sai che figura di merda. Ho l'altro bagno a disposizione, per fortuna e ci entro velocemente. Mi sciacquo il viso mentre Martina continua a far squillare il campanello per almeno un minuto, ma stavolta ho veramente concluso. Corro davanti alla porta di casa, la apro e faccio entrare le ragazze, fingendo pure di arrabbiarmi " Ma insomma, Martina, non ce l'hai le chiavi di casa? Stavo vedendo la partita" " Ce le ho dentro la borsa e non riesco a trovarle. Scusa tanto pa' se ti faccio perdere trenta secondi della partita" fa lei risentita mentre la sua amica mi saluta cordialmente " Buona sera signor Davide. Che abbiamo disturbato?" " Ma no, stavo scherzando con Martina. Nessun disturbo" mento spudoratamente " E' che mio padre si vedrebbe pure 11 formiche che giocano a palla" spiega Martina a Ludovica e poi mi guarda e prosegue "A proposito, quanto stanno?" " Quanto stanno chi?" " La partita" Gia', quanto stanno? E che ne so io. Guardo mia figlia in modo interrogativo " E da quando ti interessi di calcio?" " Ma chi se ne importa del calcio. Lo dicevo per far vedere che mi interesso delle tue cose. Va beh, non ha importanza. Piuttosto, dov'e' la mamma?" " La mamma sta in bagno. Ma perche' sei rientrata adesso?" le domando " Perche' siamo andate a mangiare una pizza con Daniele e Paolo proprio qui' vicino e poi vogliamo andare al pub e siccome stavamo appunto a due passi da casa mia, ne ho approfittato per venire a cambiarmi" Daniele e' il ragazzo che odio di piu' al mondo, il mio incubo, l'artefice della mia gelosia, ovvero il fidanzato di mia figlia. Oh certo, non ce l'ha mai presentato come tale, ma lo so e questo basta a farmi essere geloso. Ma no, non lo odio, e' un bravo ragazzo, ma questo non cambia il fatto che lui mi rende geloso nei confronti della mia bambina. Ma certo non posso dirlo pubblicamente se non voglio passare per un residuato della guerra punica e per il classico padre geloso della figlia femmina. Devo fare buon viso a cattivo gioco " Al pub? Mica ti metterai a bere, spero. Hai solo diciassette anni" " Ma per chi mi hai presa, pa'. Lo sai che non mi piace bere. Mi prendero' un analcolico, sta tranquillo. Ma insomma, la mamma c'e' rimasta in bagno" Si avvicina alla porta e comincia a bussare " Ma', vuoi sbrigarti. Mi serve un consiglio" " Eccomi, tesoro. Un minuto ed esco" Martina si mette braccia conserte sulla porta in attesa che mia moglie esca, poi guarda l'orologio nervosamente " Dai mamma. Mica ho tutta la serata a disposizione. Mi fai litigare con Daniele" Finalmente la porta si apre e Miriam esce dal bagno. E' completamente cambiata. Non ha un filo di trucco e la vestaglia che indossa, legata in vita con la cinta, la fa sembrare la classica casalinga quarantenne. La bomba sexy che indossava la catsuit di lattice aderentissima ha lasciato il posto ad una donna dai lineamenti dolci e rassicuranti. Ci lanciamo uno sguardo d'intesa e poi osserva Martina piena d'amore " Allora, tesoro, quale consiglio ti serve?" Anche mia figlia la osserva, prima in viso e poi da un'occhiata ai suoi piedi " Ma perche' sei scalza?" Cavolo, ci siamo dimenticati delle sue pantofole. Mia moglie pero' sorride " Perche' stavo sul divano a leggere e non mi andava di andarle a prendere" minimizza " Contenta te. Senti mamma, cosa mi metto per andare al pub? Coi jeans non mi sembra il caso. Li' ci sono delle stangone alte due metri e non mi va che Daniele si metta a guardarle e voglio essere carina" Ha parlato sottovoce per pudore nei miei confronti ma io ho ancora un ottimo udito ed ho captato il suo discorso. Miriam la guarda dolcemente " Se Daniele e Paolo si mettono a guardare altre ragazze sono proprio due idioti, belle come siete. Dai, andiamo in bagno che vi faccio mettere anche un po' di trucco e poi vediamo se quei due osserveranno voi o qualche altra" Guardo mia moglie e fingo di arrabbiarmi " Anche il trucco le fai mettere? E' una ragazzina!" Martina mi guarda con aria compassionevole e Miriam sorride " Ma cosa vuoi capire tu. Vatti a vedere la partita che queste sono cose da donne" Vedo scomparire in bagno le tre femmine e mi dirigo verso il salotto. Mancano pochi secondi alla fine della partita e me la sono persa completamente. Ma non me ne frega proprio niente. Non gioca la mia squadra del cuore e anche se mi piace vedere tutte le partite, c'e' qualcosa che mi piace molto ma molto di piu': sottomettermi a mia moglie e farci l'amore, soprattutto quando lei veste i panni dominanti come ha fatto stasera. Le due ragazze e mia moglie escono intanto dal bagno e si dirigono in camera di Martina ed io rimango con i miei pensieri, senza neanche rendermi conto che la partita e' terminata.. Cinque minuti dopo escono e Martina viene verso di me " Come sto, pa'?" " Sei splendida, tesoro" Si china e mi da un bacio sulla guancia lasciandomi un po' del suo lucidalabbra. E' carina veramente mia figlia e assomiglia moltissimo a sua madre. Sono fiero di lei. Martina pero' si ritrae facendo una faccia strana " Hai la febbre papa'? Hai le guance in fiamme. Uh guarda, sei proprio rosso. Prima non ci avevo fatto caso. Misurati la febbre" Oddio, gli schiaffi di Miriam. E chi se li ricordava. Mia moglie mi guarda preoccupata ed io mi alzo accarezzando mia figlia " Ma no, tesoro. E' che io soffro il caldo e questi riscaldamenti sono pazzeschi. Grazie per il tuo interesse nei miei confronti" " Beh, io esco allora" " D'accordo, piccola. Divertiti e ricordati di rientrare all'una esatta" " Non possiamo fare all'una e trenta? Anche Ludo rientra a quell'ora" Interviene Miriam " I genitori di Ludovica decidono per lei e noi decidiamo per te. Papa' ti ha detto di rientrare all'una e devi essere puntuale" " Uffa ma'. Ma possibile che siete cosi' antiquati. Siete vecchi dentro. Ma guardatevi. E' sabato sera e ve ne state a casa, tu in vestaglia a piedi nudi e papa' in ciabatte a vedersi le partite invece di uscire con i vostri amici. Ce ne avete tanti e li state allontanando. Ma fate qualcosa. Uscite voi due da soli se non vi va di stare con gli amici. Insomma, trasgredite una volta ogni tanto" Io e Miriam la guardiamo in modo interrogativo e poi ci guardiamo. Se sapesse quanto trasgrediscono i suoi genitori ... .Ma devo farmi risentire " Ehi signorina, non ti permettere, capito? Il sabato sera vogliamo starcene a casa tranquilli senza vedere nessuno. Lo possiamo fare oppure e' vietato?" " Scusate, ma lo dicevo per voi. Mi da fastidio sapervi sempre a casa. E pensare che tutte le mie amiche mi dicono che ho due genitori molto giovanili. Tu che ancora vai a giocare a calcio e la mamma che va in palestra regolarmente, che si veste carina. Pensa, spesso ho sentito dai loro discorsi che la considerano una gran bella donna. Insomma, vorrei che vi divertiste un po', adesso che potete ancora farlo. Mica avete ottant'anni" Abbraccio mia figlia, subito imitato da Miriam che interviene " Non ti preoccupare per noi, tesoro. Noi stiamo bene cosi', ci rilassiamo. Ora andate che fate tardi. All'una in punto, mi raccomando" Martina reclina il capo delusa. E' una ragazza obbediente e sicuramente sara' di ritorno all'una, se noi glie lo obblighiamo, ma voglio regalarle quella mezz'ora in piu' " Ascoltami, Martina. Diciamo che dovrai rincasare all'una, ma se dovessi fare un po' piu' tardi ci telefoni. A qualsiasi ora. Non un ritardo superiore alla mezz'ora, pero'. Intesi?" Mi butta le braccia al collo " Grazie, pa', ti voglio bene" Miriam mi guarda in maniera negativa per la concessione fatta e poi si rivolge alla ragazza " Mi raccomando. Tieni sempre il telefono cellulare acceso e quando rientri fatti accompagnare da Daniele fin davanti alla porta di casa" Salutiamo le ragazze che escono di casa e ci ritroviamo di nuovo da soli. Ci guardiamo e scoppiamo a ridere " A momenti mi prende un colpo" faccio " A te prende un colpo? Senti il cuore. Ho i battiti accelerati. Un'altra scena del genere e divento tachicardica" mi dice prendendo la mia mano e mettendola sul suo torace all'altezza del cuore. Con fare distratto avvicino la mano sul suo seno e lei me la toglie sorridendo " Ho detto sul cuore, non sul seno. Mamma mia, c'hai un pensiero fisso. Piuttosto, l'hai sentita la viperetta? ci ha detto. Se avesse una minima idea di come trasgrediamo noi due, le verrebbe un colpo" " Pero', e' bello, dai. Non possiamo dire che il nostro matrimonio sia noioso" Miriam scoppia di nuovo a ridere " Ah, no davvero. Se c'e' una coppia che tiene vivo il matrimonio, questi siamo noi" " Ti va di ricominciare?" le chiedo improvvisamente " Ricominciare cosa? Il sesso o la dominazione?" " Tutte e due. Dai, vatti a cambiare di nuovo. Abbiamo un paio d'ore tutte per noi e sarebbe un peccato sprecarle" " No tesoro, non ce la faccio. Non riesco a rientrare nei panni della moglie dominante dopo quello che e' successo. E quanto al sesso ... ..Basta, sono veramente sazia" " Davvero sei sazia?" faccio con malcelato orgoglio maschile avvicinandomi a lei e sfiorando la sua bocca con un lieve bacio "Questo significa che sei soddisfatta di come faccio l'amore, non e' cosi'?" " Ma sentilo lui. Pieno di boria. Guarda che e' tutto merito mio, sai" risponde Miriam sorridendo "Pero' si, non posso proprio lamentarmi di come fa l'amore il mio maritino sottomesso" Stavolta e' lei a baciarmi e poi accarezza la mia guancia "Oh mio Dio, aveva ragione Martina, hai le guance ancora calde. Non e' che ho esagerato, stavolta? Te l'ho detto un sacco di volte che sarebbe meglio evitare la violenza" " Tranquilla, mi fanno un po' male ma sopravvivero'. Non ti preoccupare. Ci ho messo anni a convincerti che quando devi picchiarmi lo devi fare in modo credibile, figuriamoci se ti dico di stare piu' attenta. Sei abbastanza esperta e brava nel capirlo tu stessa. E poi, abbiamo sempre la nostra parola d'ordine. Se dovessi capire che non resisto, la dico, stai sicura" " Saro' pure esperta ma non e' che in palestra faccio queste cose e mi metto a prendere a schiaffoni i miei allievi. Quando ti ho stretto il collo, per esempio. Stringevo abbastanza forte e pensavo che prima o poi l'avresti detta la nostra parola d'ordine e invece hai una resistenza di ferro" Le prendo le mani con le mie e glie le bacio " Ci sono stato ad un passo, sai. Non mi potevo muovere, cominciavo ad avere difficolta' di respirazione e avevo intenzione di dirla questa benedetta parola d'ordine. Se non avesse citofonato Martina l'avrei detta" Ci avviamo in salotto e ci mettiamo seduti sul divano. La televisione e' ancora accesa e stanno trasmettendo le azioni piu' importanti della partita appena terminata. Un po' di curiosita' verso il mio sport preferito mi spinge a girare la testa verso la televisione e sento mia moglie prendermi il mento e girarlo verso di lei. La cinta della sua vestaglia si e' un po' allentata e sotto e' ancora completamente nuda. Il seno e' quasi completamente di fuori ma non se ne cura. Siamo sposati da tanti anni e con quello che facciamo la vergogna e' completamente bandita nel nostro rapporto. Miriam mi da un ennesimo bacio sulle labbra " Veramente mi vedevi bellissima?" mi dice con tono molto femminile " Lo sai tesoro. Per me sei sempre bella ma quando fai la moglie dominante e quando vesti in quel modo sei assolutamente irresistibile. Quella tuta ti faceva un culetto ... .Mmmmm. Non puoi capire cosa provo" " Lo immagino invece." mi risponde indicandomi il pene che e' finalmente a riposo dopo il tour de force al quale e' stato sottoposto durante i momenti di dominazione "E' stato quasi perennemente sull'attenti" Sorrido compiaciuto " Merito tuo, amore" Ci abbracciamo. Si, siamo una coppia un po' anomala ed e' questo che ci unisce ancor di piu'. Oh, io l'amerei anche senza dominazione, come ho fatto per un sacco di anni, quando lei non voleva assolutamente saperne di accondiscendere alle mie fissazioni, l'amerei anche se lei non mi dimostrasse le sue enormi capacita' fisiche e la sua reale abilita' nelle arti marziali che ne hanno fatto in gioventu' una vera campionessa con una miriade di trofei che fanno assomigliare il nostro salone alla bacheca del Real Madrid, ma quando lei le mette in pratiche su di me, il mio amore si tramuta in autentica adorazione "Perche' non lo facciamo perennemente? Perche' dobbiamo attendere il sabato sera? Io vorrei essere il tuo marito sottomesso ogni istante della mia vita, vorrei servirti come una regina e non farlo solo nei ritagli di tempo" Miriam mi guarda con disapprovazione. Non e' la prima volta che glie lo chiedo e conosco la sua risposta, ma non posso fare a meno di provarci ogni volta che mi si presenta l'occasione. Sarebbe il mio sogno, la mia completa realizzazione " Perche' non posso dimenticarmi che abbiamo una figlia, Davide, e non possiamo fare certe cose davanti a lei. E poi perche' ho bisogno anche di dolcezza, di coccole. Mi piace fare la moglie dominante, mi piace davvero. Mi eccita il modo in cui tu mi guardi e mi desideri e mi sono anche imparata a dare gli ordini nel modo giusto come piace a te. Mi piace anche quando tu mi servi a tavola e quando cucini per me, mi piace sentirmi bellissima e invincibile, ma non ci riuscirei a vivere questo tipo di vita in modo totalizzante come se fosse la nostra vita reale. Te l'ho detto, a volte ho bisogno di essere coccolata e sentirmi molto femminile e voglio essere io a prepararti il pranzo e la cena, a cucinarti le cose che ti piacciono e persino a lavare i tuoi calzini. Che ci vuoi fare, tesoro? E' la parte femminile di me che esce in modo preponderante" " Ma guarda che quando fai la moglie dominante non perdi mica in femminilita', anzi. Sei semplicemente straordinaria e diventi veramente una superfica, te lo dice tuo marito" " Lo so, ma e' una femminilita' differente. C'e' molta piu' sensualita' e l'eccitazione e' enorme, ma non mi sento femminile al 100% da un punto di vista psicologico. A me non piace prendere decisioni da sola ma voglio che siamo in due a farlo e soprattutto non metterei mai le mani addosso realmente all'uomo che amo. Pero' se c'e' da giocare si gioca e te lo sto dimostrando. Ma nella vita reale mai. Un giorno, quando Martina si sposera' e rimarremo da soli, potremo aumentare la dose di dominazione, ma questa vita non mi apparterra' mai in modo totale. Capito?" Accenno di si con la testa e lei invece china la sua sulla mia spalla. Ma si, non e' male in fondo avere una moglie capace di diventare una spietata dominatrice facendomi eccitare come un animale e subito dopo una tenera compagna in cerca di protezione. Che poi, con quella bravura che si ritrova, al limite sarei io ad aver bisogno della sua protezione. Le accarezzo i capelli e mi dico che sono davvero un uomo fortunato, ma poi mi ritraggo " Senti un po', faceva parte del gioco quando dicevi di avere altri schiavi con cui fai l'amore, non e' vero?" Miriam scoppia a ridere e si tocca i capelli sistemandosi la frangetta " E chi lo sa? Sei geloso per caso? Guarda che con le mie caratteristiche ne potrei avere veramente a centinaia di uomini pronti a inginocchiarsi ai miei piedi. Pensa poi se andassi in giro vestita in quel modo" " Non ci provare. Solo io devo farlo. Solo io mi posso inginocchiare ai tuoi piedi e soprattutto solo io posso fare l'amore con te. Si, sono geloso, contenta?" Mia moglie mi guarda continuando a sorridere. Se la conosco bene, adesso lei sara' al settimo cielo. Le piace l'uomo geloso, ovviamente se questa gelosia non supera certi limiti, ed io lo sono, soprattutto se penso a come si e' presentata dinanzi ai miei occhi. Mi da un altro bacio " Scemo. Lo sai che solo tu sei il mio schiavo. Pero' mi piace quando dico che ce ne ho altri e che ci vado a letto e la cosa eccita anche te, non nasconderlo" Chino la testa perche' e' vero e me ne vergogno " Mi piace immaginarlo, ma non sopporterei che accadesse nella realta'" " Se diventassi la tua padrona assoluta, dovresti metterlo in preventivo. Non potresti certo venire a dirmi che non sopporti che io abbia altri schiavi. Lo vedi che forse e' meglio questa via di mezzo?" Stavolta non replico. So che ha ragione, ma non per questo demordero' nel mio intento di farla diventare la mia padrona a tempo pieno. So anche che non mi tradirebbe mai, o almeno non lo farebbe mai solo per togliersi uno sfizio di sottomettere altri uomini ed il rischio che correrei e' minimo. Rimaniamo in quella posizione per alcuni minuti, poi un idea mi frulla nella testa e mi alzo di scatto. Miriam mi guarda perplessa " Dove vai?" " Voglio scrivere questa storia e postarla insieme a quelle che scrivo abitualmente" " Ma sei pazzo? Raccontare una parte della nostra vita reale? Capisco quando scrivi storie di fantasia, ma come puoi pensare di scrivere un avvenimento accaduto nella realta?" " Perche' ne verrebbe fuori una storia stupenda, molto piu' bella di quelle che invento abitualmente proprio perche' vera. Ragiona, amore. E poi, ho gia' usato i nostri veri nomi una volta e non e' accaduto niente. Nessuno ci ha riconosciuto" " Vuoi usare anche i nostri nomi veri? Secondo me sei pazzo" Mi inginocchio dinanzi a lei, non per sottomissione, stavolta, ma per prenderle le mani e stringergliele con amore " Dai che lo so che la cosa eccita anche te" " Si, mi eccita l'idea pero' ... ." Tentenna " Pensa a quanti uomini mi invidieranno per questa splendida serata che ho trascorso. Dai che ho gia' in mente come scriverla" Sto per alzarmi ma Miriam mi afferra il polso e mi blocca " Aspetta. Prima che tu la scriva ti dovro' dare il permesso. Io sono sempre la tua padrona, anche quando mi comporto da moglie normale, intesi? E non ho deciso se darti questo permesso" " Per favore, mia padrona" le chiedo stando al gioco " Ok, ma pretendo che tu mi faccia diventare piu' bella e piu' forte di quanto sia nella realta'" " Impossibile, amore mio" " Perche' e' impossibile?" " Perche' non posso farti diventare piu' bella di quanto io ti veda nei momenti dominanti in quanto per me sei gia' il massimo . E quanto alla bravura ... .Beh, per farti piu' forte di quanto sei nella realta' dovrei tramutarti in wonder woman o super girl. Va benissimo come sei, credimi" Stavolta mi alzo e vado davanti al mio computer. Lo accendo, apro un file e osservo la pagina bianca per un secondo. Mi viene da sorridere ripensando a questa straordinaria serata, straordinaria come lo sono diventati tutti i sabati sera da qualche tempo, da quando cioe' sono riuscito a convincere mia moglie a giocare con me e a diventare, per il breve arco di una sola sera a settimana, una splendida e severa dominatrice vestita come nei miei sogni erotici, capace finalmente di mettere in pratica la sua fisicita' e le sue abilita' di ex campionessa di arti marziali. Miriam mi raggiunge " Ho ancora un po' di appetito. Vado a mangiare gli spinaci che ho lasciato e poi me ne vado a letto, tesoro" La guardo meravigliato " Allora non e' vero che ci ho messo troppo limone?" Mia moglie mi sorride e arriccia il naso " Me l'hai detto tu di giocare con la fantasia ed io ti ho preso in parola. Qualche scusa per picchiarti la devo pur trovare. Sei cosi' tenero e obbediente in quei frangenti ... . Ah, se hai bisogno di qualche consiglio su alcune cose per il tuo racconto, chiamami" No, questa volta non ho nessun consiglio da chiederle, ma solo un ringraziamento da farle per aver accettato di condividere con me queste piccole ossessioni e voglio farlo con questo racconto. Non sara' una padrona a tempo pieno, per adesso almeno, ma e' una donna intelligente e incarna perfettamente il mio ideale femminile. E poi, il prossimo sabato e' ormai alle porte. Mancano solo sette giorni e riavro' di nuovo la mia padrona, bellissima e fortissima, sexy e sensuale, severa e dominante, ma in questi giorni che mi separano dal prossimo sabato potro' godermi comunque una moglie che mi ama, dolce e affettuosa e che mi rende orgoglioso. Tiro un sospiro sorridendo. Adesso posso cominciare a scrivere. Fine Per i vostri commenti, inviate una mail al seguente indirizzo davidmuscolo@tiscali.it