I Gemelli - La padroncina. di pervert.gentleman@gmail.com. F., ormai ventenne, ha deciso di sfruttare la sua perversione per la dominazione femminile per arrotondare un po'.. e naturalmente divertirsi a infierire su quanche maschietto. Schiavetti e feticisti non mancano ed M. si � attrezzato per spiare gli incontri della sorella dalla camera a fianco, attraverso una webcam. F. si annuncia come "Dispettosa ragazzina per giochi erotici, scherzetti e colpetti" e riceve le sue vittime in canottiera, mini-pantaloncini corti e calze colorate che coprono tutto il polpaccio; indossa per� una parrucca e una mascherina intorno agli occhi; quando suona il citofono F. va a rispondere indi si congeda dal fratello che le da una manata tra le gambe dicendole "..fattela leccare per bene.. he-he-he"..per poi sparire nella sua stanza. "Ahi ! Stronzo..", replica lei portandosi una mano tra le cosce, "dopo me la paghi".. Suona il campanello per cui F. ad aprire accogliendo la sua vittima, un sui 40, in buona forma, pi� di 1,80 per almeno 80 kg di peso. "Ciao, vieni, non essere timido", lo accoglie prendendolo per mano, "come ti chiami ?" "Ehmm, G.", dice lui, "sei bellissima" "Grazie !", risponde lei sorridendogli, "anche tu non sei male.. non vedo l'ora di vederti.."abbassando lo sguardo verso le parti basse di lui, "ehmm.. tutto.." Ad M. viene gi� un po' durello solo a guardarla dalla webcam.. F. si avvicina dunque a G., inizia ad accarezzargli la schiena e il torace; poi fa per sfilargli la maglietta ma a met� si interrompe facendogli il solletico sui fianchi, lui rimane spiazzato con la maglietta in parte sulla faccia e divertito cerca di sottrarsi; allora lei gli rifila un pugnetto sotto la patta e ridendo si fa indietro per godersi la sua reazione. "Ahia !" esclama lui riabbassandosi la maglietta e piegandosi un po' in avanti con una mano sul pacco, "biricchina, ecco cosa intendevi nell'inserzione.." "Certo", replica lei soddisfatta con le mani sui fianchi, "Sono una padroncina e tu sei il mio toy-boy.. non dirmi che sei sorpreso.. " "No certo", si riprende lui, "lo immaginavo.. con timore ed eccitazione". "Mhmmmm.. con eccitazione..", ammicca lei, "..la cosa si fa interessante! Bravo.. cos� ci divertiamo in due.." G. si sfila allora la maglietta mostrando un busto proporzionato, anche se non scolpito. F. le si avvicina maliziosa iniziando ad accarezzargli i fianchi e a dargli qualche pizzicotto sui capezzoli. "Sentiamola questa eccitazione..", prosegue lei facendo scendere la mano sotto la cintura di lui, "..mi pare promettente", constata accarezzandogli il pacco e sentendo che si inturgidisce. Poi guardandolo negli occhi fa scendere la mano sotto al cavallo dei pantaloni e dopo una prima carezza ai gioiellini, glieli afferra iniziando a stringere. G. fa una smorfia di dolore ma resiste chiudendo le cosce e piegandosi in avanti. Lei lo ricompensa baciandolo prima all'orecchio poi in bocca, ma senza smettere di stringergli i testicoli. Lui cerca di partecipare al bacio allora lei stringe pi� forte e lui emette un mugugno di dolore.. Lei molla la presa e lo fa rifiatare accarezzandogli il pisello e sorridendogli per il fatto di trovarlo piuttorso dritto.. ma appena lui si raddrizza un attimo e la guarda, lei gli stampa una secca ginocchiata ben piazzata contro le palle.. "Oucchh !" fa Giorgio strabuzzando gli occhi e piegando le ginocchia con il busto in avanti e le le mani sulle parti basse. "Ah-ah-ah", fa lei divertita facendosi indietro per gustarsi lo spettacolo di lui sofferente che si appoggia col culo al muro e si piega ancora pi� in avanti.."dai su, per cos� poco.. non mi dire che fanno gi� cos� male.." "Gia�� ?! Ufff.." commenta lui sbuffando e immaginando di essere solo all'inizio, "fanno male si, cazzo.. � gi� il terzo colpo che mi dai, uffff.." "Non essere volgare", lo ammonisce lei rifilandogli uno scapellotto, "il tuo attrezzo lo posso nominare solo io.. hi-hi..". Poi prende a sferrargli una serie di lievi pugnetti sulle braccia, sulla schiena, calcetti sulle gambe; lui subisce cercando al pi� di parare, al ch� lei aggiunge qualche pizzicotto ai fianchi, alla pancia e infine anche sotto la cintura, ridacchiando.. "Ahi, auch", si lamenta lui cercando di proteggersi.. poi prova perfino a ricambiare allungando le mani verso il culetto di F. come per sculacciarla; ma lei fa rapidamente un paio di finte, si fa lievemente indietro e allunga il suo piedino a colpirlo ai genitali, non forte ma sempre piuttosto precisa. "Ouch ! Le palle..ancora.." G. si blocca piegandosi in avanti a piedi uniti e le mani sui gioiellini. "Devi tenerle gi� quelle mani, porcellino", lo ammonisce lei, "se no vedi cosa ti succede.." "Che male..Uffff" commenta Giorgio riaprendo gli occhi con espressione di dolore, "qui mi sa che mi succede comunque.." "Mi sa di si..", conferma F., "ma non solo..", aggiunge dandogli una sberla leggera in faccia. Spinto dall'orgoglio, G. si raddrizza quanto basta per prendere le mani di lei che le ha allargate davanti a lui apposta per tenergliele in una breve contesa; vanno avanti con un po' di spintoni con lei che ridacchiando cerca di colpirlo di nuovo l� sotto e lui che si ritrae.. poi lei allarga e ripiega le braccia all'indietro facendolo quindi avvicinare e riesce centrarlo bene con un bel calcione dritto tra le gambe che lo colpisce forte nelle palle. G. molla istantaneamente le mani di lei per portarsele ai genitali e crolla in ginocchio con un "Oouucchh" di dolore. "Ah ah ah" ridacchia F. vedendolo piegato e ansimante.. "Castrato ?! No dai, non dirmi che sei diventato femmina.. se no come facciamo.. ?!"; G. non risponde rimanendo accovacciato con gli occhi chiusi. "Dai su riprenditi un po'.." aggiunge lei, "nel frattempo per� mettiti in mutande.." Giorgio rifiata per cinque lunghi minuti, dopodich� ubbidisce togliendosi i pantaloni senza nascondere qualche altra smorfia di dolore, poi si reinginocchia mentre F. prende una sedia e gli si siede davanti. "Come va l� sotto ?" gli chiede allungando un piedino verso i gioiellini di lui,"fanno ancora male ?" "Parecchio.." ammette lui che per� si sta rieccitando. "Mi sa che per� un po' ti piace anche", ribatte lei mentre alza l'altro piede e glielo mette sul petto e poi in faccia.. G. le sostiene il piede mettendosi a baciarglelo mentre sente sempre l'altro che gli accarezza i genitali. "Sfilami la calza", suggerisce lei, "voglio sentire bene la tua lingua" G. esegue diligentemente mentre lei allarga di pi� le cosce attraendo inesorabilmente lo sguardo di lui verso le parti intime femminili. "Cosa guardi, porcellino ?", lo apostrofa lei rifilandogli un lieve colpetto tra le gambe e infilandogli in bocca il piede nudo che G. iniza prontamente a baciarle succhiandole le dita tenere e lisce. "Sei bravo a leccare, G.", apprezza lei,"ora ti faccio leccare qualcos'altro che ti piace ancora di pi�.." Cos� dicendo F. appoggia entrambi i piedi sulle spalle di G. invitandolo a sfilarle le mutande, poi sempre coi piedi gli cinge la testa facendogliela venire tra le cosce, mentre lei stessa si fa avanti sulla sedia in modo da favorirgli il compito. G. si mette a prima a baciarle poi a leccarle le labbra della fessurina depilata, assaporandone il profumo e il sapore, tanto quanto lei apprezza l'opera della calda lingua di lui. F. reclina la testa all'indietro emettendo qualche sospiro e qualche gemito di piacere mentre cresce l'erezione nelle mutande di Giorgio. F. lo lascia andare avanti almeno 5 minuti dopodich� lo afferra per i capelli e gli solleva a malincuore la testa guardandolo dritto negli occhi. "Bravo G.", gli dice, "se col cazzo sei bravo come con la lingua, oggi non ti castro". L'uomo trasalisce mentre lei si alza facendo alzare anche lui. "Ehi, qui sotto qualcuno � bello arzillo", osserva F. indicando e poi accarezzandogli il pene duro attraverso le mutande.."Mhmmmmmm.. ma senza il mio permesso", aggiunge F. guardandolo negli occhi e facendo passare la mano sui testicoli. Giorgio teme una nuova strizzata che per� non arriva; F. invece finta un pugno alle palle che per� non gli sferra.. Giorgio porta istintivamente il sedere all'indietro ed entrambi sorridono per lo scherzo. "Ora tocca a me baciartelo e toccartelo", riprende F. infilandogli le dita nelle mutande per sfilargliele. Gliele abbassa inginocchiandosi davanti a lui mentre il pisello rimbalza fuori rigido e diritto. "Mhmmmmm, non male il tuo attrezzo", commenta lei osservandoglielo da vicino e accarezzandoglielo; poi alza lo sguardo verso di lui e gli sorride per gustarsi la sua espressione mentre glielo prende in bocca; nel frattempo con una mano gli massaggia le palle. Va avanti un paio di minuti molto lentamente, in modo che Giorgio non arrivi al punto di non ritorno, poi si ritrae, contempla il pene di Giorgio, poi alza lo sguardo provocante verso di lui, si alza in piedi afferrandoglielo e segandolo lentamente gli chiede se pensa di resistere ancora un po' prima di scoparsela. Lui fa un timido cenno affermativo, lei gli sorride, gli accerezza il viso e gli appoggia il ginocchio contro i testicoli, fermandosi a premere; mentre lui teme il dolore di un colpo contro le palle nude, lei invece si discosta e tenendolo per il pisello duro, lo trascina verso un futon posizionato sul pavimento. "Sdraiati" gli ordina, "che ti faccio un bel massaggio". Giorgio si denuda del tutto e si distende prono. La padroncina si mette a gattoni massaggiandogli le spalle, la schiena, poi le gambe, infilandogli ogni tanto la mano tra le cosce per una toccatina da dietro ai gioielli che qualche volta diventa una strizzatina e lo fa trasalire. Poi lo fa girare e gli somministra lo stesso trattamento: massaggi ai polpacci e alle cosce, carezze all'inguine, ai testicoli e abbondantemente al pene che cos� ritorna di nuovo turgido. Risalendo verso l'addome e i pettorali di lui, arriva a leccargli i capezzoli mentre con una mano gli impugna il pene eretto gli appoggia di nuovo il ginocchio sulle palle; lui sussulta e lei allora inizia a schiacciargliele sorridendogli mentre lui geme con una smorfia di dolore. Lei allora smette, gira sul lato della testa e gli fa un po' di coccole accarezzandolo e dandogli bacini sul collo, sulle orecchie e poi sulla bocca, mentre con le mani gli stuzzica i capezzoli; poi va mettersi con le gambe aperte sulla faccia di lui in modo da offrirle la figa da leccare; lui esegue con maestria e dopo un po' lei si china in avanti per massaggiargli nuovamente l'addome, poi l'inguine e il pene che riguadagna ancora una volta la piena erezione nonostante i testicoli ancora leggermente dolenti; infine glielo prende in bocca e vanno avanti una decina di minuti in un estenuante 69, nel quale lei alterna abili leccate lungo l'asta, masturbazione manuale, massaggi e schiaffetti sulle palle; lui lecca, gode e soffre finch� esplode tra le convulsioni. Lei soddisfatta gli maneggia ancora un po' l'uccello e poi si alza in piedi, piega la gamba destra e la abbassa velocemente in modo da schiacciargli le palle con una violenta tallonata. G. urla un Ouuuccchhh.. di dolore e si gira in posizione fetale ansimando pallido e con la nausea. "Cos� impari, verme", lo apostrofa lei dandogli un ulteriore calcio sotto il culo, "cos� impari a venire prima di scoparmi. Ora vedi di rivestirti e toglierti di torno; dato che vederti l� per terra mi fai schifo vado a sciacquarmi.. se quando torno sei ancora qui ti pesto le palle col batticarne.. hai capito sfigato, se ti vedo di nuovo ti castro ! Chiaro ? Sparisci !" F. esce e va dal fratello, trovandolo davanti al monitor da dove li ha guardati e registrati, con il mouse in una mano e l'uccello nell'altra. F. gli dice di rimetterlo dall'inizio poi, lo guarda, ricambiata, gli si mette a cavalcioni infilandosi il suo pisello nella vagina e se lo scopa per una ventina di minuti mentre si rivedono il film della sua sessione con G. Mantre F. gli munge il cazzo con la figa, M. le tortura i capezzoli con le dita e la lingua. Quando vengono entrambi F. si scosta e fa indietro e non appena M. si alza lo centra con un bel calcione forte dritto tra le gambe, colpendogli in pieno le palle nude. "Ah ah, Te l'avevo detto che me la pagavi" esulta F."Ah ah ah te le ho prese bene vero ? Fanno tanto male le palline ?" M. non risponde, senza fiato si piega in avanti e poi si inginocchia con le mani sui gioiellini, tossendo e gemendo.