L'amico dell'oratorio di pervert.gentleman@gmail.com <-- rispondo ai commenti, sopratutto delle ragazze Ad F era sempre piaciuto prendere parte alle partite di calcetto dell'oratorio perch� le piaceva il contatto fisico con i maschi e specialmente con le loro parti intime. Naturalmente non manca mai di infliggere quanti pi� colpi bassi possibile ai poveri avversari che scoprono presto quanto lei sia interessata a calciare le loro palle pi� della palla con cui si gioca. Generalmente M fa in modo di trovarsi nella squadra avversaria in modo da essere oggetto delle attenzioni di lei e di poterla ricambiare con le sue. E' proprio in una di quste partite che M provoca deliberatamente F cercando il contatto fisico con lei per poi liberarsene con spintoni, manate all'indietro (sempre indirizzate al basso ventre) e persino una dolorosa gomitata su una tetta che la fa impallidire dal dolore. A un certo punto vedendola arrivare assatanata, le scaglia addosso una pallonata a distanza ravvicinata che la colpisce in pieno nella pancia, facendola inginocchiare a terra piegata in due; mentre M se la ride di gusto, un suo amico si avvicina ad F, chiedendole se sta bene ed aiutandola a rialzarsi: F gradisce la gentilezza e lo ricambia con un sorriso ammiccante. Durante un alra azione di gioco lo stesso ragazzo � in possesso di palla e allora F gli si scaglia contro finendo come previsto per cadere sul prato addosso a lui e con una coscia tra le sue, a saggiare la consistenza della sua dotazione; sorridendogli ancora per rialzarsi finge di pedere l'equilibrio e gli appoggia il ginocchio sui genitali; segue immediato il suo istintivo gemito di lamento; lei ridacchiando gli chiede scusa e con falsa innocenza gli sfiora il pacco con la mano; lui minimizza facendole capire che le sue incursioni da quelle parti sono sempre benvenute. Ad M non sfugge la scena. Prima della fine della partita c'� ancora il tempo per vendicarsi di M e l'occasione arriva quando i 2 gemelli si trovano a contendersi un pallone che rimbalza alto: mentre M protende il piede verso la palla per farla sua, F se ne disinteressa totalmente e gli pianta un preciso calcione di punta tra le gambe; M accusa il colpo e con le mani all'inguine prima si inginocchia e poi si lascia cadere raggomitolato su un fianco. L'amico le si avvicina rimproverandola per la scorrettezza e allora lei carica la gamba mimando un calcione verso le sue parti basse e minacciando di castrare anche lui, al ch� il ragazzo istintivamente indietreggia proteggendosi con le mani; entrambi si sorridono con complicit�. Negli spogliatoi i due gemelli tirano per le lunghe in modo da restare da soli; F va quindi a trovare il fratello e gli chiede come va l� sotto: lui le risponde che tutto sembra funzionare regolarmente e allora lei gli respira sul collo, gli accarezza i pettorali, lo bacia prima sull'orecchio poi in bocca facendo scendere la mano verso il basso ventre di lui che sussulta quando lei inizia ad accarezzarlo gi� in basso; in breve si trovano a masturbarsi a vicenda come sempre mentre godono lei gli confessa di volersi fare il suo amico: lui la autorizza con un "Certo.. e fagli male" e lei entusiasta gli stringe i testicoli rispondendo "Ad esempio cos� ?!". Pi� tardi all'inizio dell'ora di catechismo M spintona F in modo che vada a sbattere la vagina contro l'angolo della cattedra; lei si piega in avanti portando una mano alle parti intime ma con l'altra afferra i cancellino e lo scaglia forte verso il basso ventre del fratello: ma questi � svelto a spostarsi e cos� lei finisce per colpire sotto la cintura proprio l'amico il quale, pi� divertito che addolorato, si lascia cadere sulla sedia con una mano sul pacco. Lei le si siede accanto e chiedendogli nuovamente scusa gli pulisce una coscia dalla polvere di gesso, dando sorridendo qualche colpetto anche alla patta, come per farsi perdonare. Lui le chiede se lei si � fatta male e lei, rispondendogli "un po' ma non come per voi maschi perch� qui noi non abbiamo le palline..", gli d� un'altra toccatina all'inguine. Dato che si proiettano diapositive sulla vita dei santi, l'aula � semi-oscura e allora dopo un po' F approfitta per allungare nuovamente la manina sulla coscia di lui per chiedergli se il dolore � passato e mentre lui risponde lei gli accarezza la patta, trovandola piuttosto soda; gli sorride e gli si avvicina all'orecchio sussurrandogli "Sei un porcello"; con la scusa di scansarsi dal vento caldo emesso dal proiettore, F gli si fa pi� vicino, posizionandosi a cosce aperte con in mezzo la gamba del banco, sulla quale inizia ben presto a far scorrere le dita; � il ragazzo questa volta ad avvicitarsi a lei per sussurrarle all'orecchio "Sei una porcellina" al ch� lei fa scendere per la terza volta la mano verso il basso ventre di lui ma questa volta ce la lascia, iniziando a massaggiarlo e palparlo lentamente. Alla fine dell'ora lei va in bagno facendogli segno di seguirlo; vanno invece nello stanzino delle attrezzature per la ginnastica, dove si trova anche un materassino da mettere ai piedi delle spalliere: lui la schiaccia contro il muro mettendole la lingua in bocca e una mano sotto la gonna, prima fuori e poi dentro le mutande, infilandole un dito nella fessura gi� bagnata. A questo punto irrompe M, che li aveva seguiti, e si scaglia contro l'amico intimandogli di lasciar stare la sorella; lei allora, che ha capito benissimo il gioco, fingendosi vittima approfitta della distrazione dell'amico per piantargli una precisa ginocchiata nelle palle che lo fa indietreggiare piegato in avanti con le mani sulla patta semiaperta dagli smanacciamenti precedenti di lei; F va allora a rifugiarsi tra le braccia del fratello che per� la accoglie mollandole uno schiaffone e, dandole della troietta, non riesce a trattenere un sorrisino di complicit� che coglie lei ma per fortuna non l'amico ancora in apnea; F indietreggia quel tanto che basta per caricare la gamba e far partire un calcio nelle palle al fratello che cade accovacciato accentuandone l'effetto in realt� modesto; l'amico tenta allora di afferrarla dandole della stronza e per ricompensa riceve un ben pi� forte calcione di punta che gli centra in pieno i testicoli mandandolo al tappeto. Con i due ragazzi a terra doloranti, F richiude accuratamente la porta dello stanzino e si toglie le scarpe e le mutande; indi abbassa i calzoni al fratello e comincia a prendersi cura dei suoi genitali, massaggiandogli dolcemente i testicoli e l'uccello; dopo avergleielo fatto venire duro, libera anche l'amico di pantaloni e mutande, riservandogli analogo trattamento e proseguendo prendendoglielo in bocca; mentre glielo succhia le si avvicina da dietro il fratello, iniziando a toccargliela e poi a leccargliela; dopo un po' lei apre le cosce e si infila nella vagina la verga dell'amico sdraiato sotto di lei mentre con le mani e la lingua si dedica ai genitali di M, rimessosi in piedi davanti a lei; quando sente che vanno su di giri rallenta aggiungendo se occorre una strizzatina allo scroto di quello dei due che sembra poter perdedere il controllo e solo dopo che si � soddisfatta a sufficienza, li lascia venire uno dopo l'altro. Nell'atto di rialzarsi infligge un ultima strizzatina ai testicoli del fratello e una volta in piedi stropiccia con un piede le palle dell'amico ancora disteso. Infine si reinfila rapidamente le mutande e le scarpe e suggerisce ai 2 maschietti di non uscire insieme per non essere scambiati per 2 froci che hanno fatto porcherie.. "Froci a chi ?" protesta l'amico seduto a terra con l'uccello ancora in mano, "la prossima volta con questo ti apro il c.." ma non fa in tempo a finire la frase perch� F lo centra in pieno nelle palle con un calcione poderoso attraverso il quale la punta dura della sua scarpa si schianta senza piet� sui poveri testicoli nudi del ragazzo, infliggendogli un dolore mai provato in vita sua. Mentre il malcapitato impallidisce e viene colto da nausea, F esce insieme ad M che le d� sorridendo una pacca sul sedere, ricompensato naturalmente da uno schiaffetto di lei sul pacco appena sono fuori.