La mia storia


"E con quella foto sulla parete mi sembra di essere ancora nuda, davanti ai suoi occhi"

Mi chiamo Francesca M.
Da qualche anno vivo a Stresa, un piccolo paesino sul lago Maggiore.
Uno di quei paesini senz'arte ne parte, si direbbe, appiccicato al culo del sistema come una sanguisuga.
Eppure, il mio piccolotto paesuncolo adesso mi piace. Prima vivevo in città, ma per svariate ragioni dovetti trasferirmi qui.
Quasi non esco più di casa, e passo il mio tempo al computer.
Quando lavoravo stavo male.
Insegnavo lettere. Avevo da poco terminato gli studi, e facevo qualche supplenza in un liceo serale.
Tutto capitò poi troppo velocemente; uscii qualche sera con un mio alunno, e veramente me ne innamorai.
Fui portata in quelli che si chiamano "giri strani". Feci, e feci fare a lui, cose che andrebbero contro qualsiasi morale.
Non sto parlando di droga, no. Soltanto, divenni presto famosa nella scuola in cui lavoravo. A tal punto lo divenni, che mi fu chiesto di lasciare la professione.
Ero tormentata dal rimorso, Corsi a casa di un'amica, in un paese poco distante da qui, e vi stetti per qualche tempo.
Cominciai a bere, per dimenticare forse, o semplicemente perché mi piaceva.
Tutti bevevano; io un po' di più. E tutti si divertivano e ci divertivamo.

Qualcuno seppe poi dei miei trascorsi alla scuola, ed ecco, che la mia vita prese una seconda svolta.
Decisi di allontanarmi ancora, di fuggire, verso Stresa, dove ancora possedevo le proprietà dei miei nonni.
Dovetti vendere una villa sul lago per avere denaro sufficiente a mantenermi, e mi ritirai in una piccola casetta sulle colline.
Nella lettura che ho trovato la forza di vivere, e scrivo molto.
Da poco ho acquisito un computer, e la connessione in rete apre la mia vita al resto del mondo.
Nella mia camera tengo una foto, una di quelle che mi scattò il mio amante della scuola.
Davvero ci volevamo sposare, ma era tutto difficile. Entrambi eravamo troppo giovani; io, laureata di fresco, con un impiego da insegnante, e lui, ancora studente, con chissà quali progetti per la sua vita, ed una voglia profonda di stare con me.
Scriveva poesie, le più belle che io abbia mai sentito dentro.
E adesso non lo posso più vedere.
Forse neppure vorrei, e poi è passato qualche anno, ed il tempo cambia le persone.
E quanto ha cambiato me.
Soltanto, il fatto di tenere quella foto mia sulla parete, in questa stanza impenetrabile a chiunque, mi rassicura. Mi pare di essere per sempre nuda, davanti ai suoi occhi, e lontani da tutto ciò che accadde in seguito.

Su queste pagine pubblicherò in futuro qualcosa di mio.
Se qualcuno volesse darmi qualche consiglio,
lo apprezzerei molto.
Grazie.

Francesca M.

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