Fotografie. by Tom Adams. Traduzione di A. Letizia, bobbo_27@hotmail.com Un uomo e' eccitato dalle fotografie delle gambe muscolose di una sconosciuta. Attenzione: questa storia e' ispirata liberamente a "Pictures" di Tom Adams, una storia illustrata di cui potete vedere le immagini indirizzando il vostro browser su http://www.thevalkyrie.com/stories/html/nancy/pictures.htm Fotografie. John entro' nel suo appartamento. Mise la spesa nel frigorifero e comincio' a mettere in ordine la posta. Come al solito. Robaccia da buttare nella pattumiera e bollette da pagare a fine mese. C'era pero' anche una busta bianca, scritta a mano, senza mittente. John si fermo' un momento, la fisso' e poi la apri' rapidamente. C'era dentro una fotografia e una lettera, anch'essa scritta a mano. Ciao John, il mio nome non e' importante, per ora. Non ti ricorderesti comunque di me. Ho allegato una fotografia dei miei occhi, presa dieci anni fa, quando avevo sedici anni. No, non mi avresti potuto riconoscere, anche se avessi messo tutto il viso. C'erano tante facce al campo estivo. La maggior parte dei ragazzi e delle ragazze erano intorno ai sedici anni. Tu probabilmente avevi intorno ai venticinque anni. La cosa importante, John, e' quello che ho visto con questi occhi. Era pomeriggio tardi e stavo facendo una passeggiata da sola attraverso il bosco, quando sentii un rumore vicino al sentiero, come un gemito. Mi avvicinai con cautela e, attraverso gli alberi, vidi te e una ragazza che stavate scopando. Eravate entrambi nudi. Lei sembrava carina, belle tette e gambe niente male, tu eri muscoloso e ben fatto. Ma quello che ricordo meglio sono le dimensioni del tuo cazzo. Enorme, forse trenta centimetri, spero che sia ancora cosi'. Ti ho visto di recente per la prima volta da quell'estate, ti ho seguito fino a casa per sapere il tuo indirizzo. John, nei dieci anni che sono passati, io sono un po' cambiata. Grazie a questi cambiamenti, sono in grado di poterti dare un piacere molto piu' intenso di quanto fece quella ragazza nel bosco. Pero', questo piacere dovra' essere accompagnato da un po' di dolore. Se vuoi che io mi faccia viva nuovamente, metti una rosa rossa in un vaso vicino alla finestra della tua camera da letto, entro la fine della settimana. Un'ammiratrice John si lascio' andare su una sedia, fissando il vuoto. Ricordava la scopata con Anna e pensava di non essere stato visto da nessuno, a quel tempo. "Forse mi vuole ricattare," penso' John. "No, che sciocchezza, a chi gliene puo' fregare qualcosa? Forse e' qualche maniaco sessuale, ha parlato di piacere e dolore. Cazzo. Quasi quasi vado a comprare un vaso e una rosa, per leggere il secondo capitolo." Mise la rosa alla finestra e la lascio' appassire li'. L'attesa si prolungo' per parecchie settimane, senza che arrivasse nessuna lettera. Proprio mentre John stava cominciando a pensare che l'ammiratrice avesse ricavato tutto il piacere di cui aveva bisogno dalla scrittura della prima lettera, arrivo' la lettera successiva, proprio come la prima, busta bianca, scritta a mano, senza mittente. John si sedette sulla sua sedia preferita e la apri' tirando fuori lentamente la lettera e la fotografia. Ciao John, sei un uomo a cui piacciono le gambe? Ti piace che la tua donna abbia delle gambe sode e ben proporzionate? Oppure preferisci le tettone? Non posso vincere una gara nella categoria tette, ma le mie gambe possono darti il piacere che hai solo sognato. Pero', devo avvertirti nuovamente che questo piacere potra' essere anche doloroso. Questa fotografia e' stata scattata cinque anni fa in una palestra, dopo aver lavorato per un anno sulle mie gambe, che in precedenza erano scheletriche. Ti eccitano, John? Ti si sta indurendo il tuo cazzone da trenta centimetri? Be', calma, per ora. Le fotografie migliori devono ancora arrivare. John, forse ti starai chiedendo perche' ti sto scrivendo queste lettere e ti starai domandando cosa vuole questa sconosciuta. Semplice, il tuo grosso uccello. Per molte donne, le dimensioni del cazzo non sono importanti. Per me, sono tutto. Per dieci anni ho sognato di averti dentro di me. Per dieci anni e' stato solo un sogno, non avendoti piu' visto da allora. Quando ti ho rivisto, ho pensato che quel sogno si poteva avverare. Posso far diventare realta' anche i tuoi sogni, suscitando in te dei desideri sconosciuti e regalandoti piacere in un modo che neanche immagini. Metti due rose rosse nel vaso entro la fine della settimana. Un'ammiratrice "Oh, merda" grido' forte John. "Questa donna e' una ninfomane. E cos'e' questo dolore di cui continua a parlare?" Ma ormai John aveva abboccato. Ando' subito dal fioraio e compro' due rose rosse. Questa volta passo' un mese senza nuove lettere. John era furioso. "Che nervi!" penso'. "Di notte sto steso sul letto sveglio, pensando alle sue gambe e quella ride di me. All'inferno, magari quelle non sono neanche le sue gambe!" Il giorno dopo arrivo' un'altra lettera con un'altra fotografia. Ciao John, volevo smetterla di scriverti, forse ho insistito troppo sul tuo cazzo, avrai pensato che sono un po' pazza, ma avrai anche voglia di vedere come va a finire. Ti voglio assicurare sul fatto che sono assolutamente sana di mente. E' solo che a volte sono un po' brusca nell'affermare cio' che voglio. Comunque, eccomi qua con un'altra lettera. John, dai un'occhiata alla fotografia, alle cosce e ai polpacci, hai notato che muscoli? Che effetto ti fanno le donne muscolose, specialmente quelle con delle gambe muscolose? Ti eccitano? Ti piacerebbe accarezzare quelle gambe con le tue mani e con il tuo cazzo? Ti piacerebbe sentire il tuo corpo avvolto da quelle gambe? Ricordati, la prima fotografia che hai ricevuto delle mie gambe e' stata scattata cinque anni fa. Questa risale a tre anni fa. Non voglio farla troppo lunga. Se ti piace quello che vedi e la risposta a tutte queste domande e' "si'", metti tre rose rosse alla finestra entro la fine della settimana. Il meglio deve ancora venire. La tua ammiratrice "Un mucchio di domande, cara 'ammiratrice'," penso' John. "Cosa penso delle gambe muscolose?" Egli ripenso' a una sua compagna di scuola. Stava due classi avanti alla sua. Aveva delle gambe molto muscolose, penso' John. Alcuni ragazzi dicevano che sembravano troppo mascoline, scherzando alcuni dicevano: "Chissa' in che ruolo gioca, forse come centravanti!". Pero' John si eccitava quando la vedeva in minigonna, con i tacchi alti e vedeva le sue cosce forti e i suoi polpacci nervosi che si flettevano e si contraevano ad ogni passo; molte volte si era masturbato, pensando a lei. E le sue gambe erano piu' muscolose di quelle dell'ultima fotografia. "Dunque, pero'... vediamo, ha detto che quella fotografia e' di tre anni fa... Chissa' come saranno, adesso? E per quanto riguarda il "dolore"? Non ne ha parlato, in questa lettera? Forse con tre rose otterro' qualche informazione in piu'." La lettera successiva arrivo' in meno di una settimana. John diede un'occhiata alla fotografia. "Mio Dio! Incredibile!" esclamo'. Ciao John, queste sono le mie gambe oggi. Spero che la loro vista ti ecciti. Mi piacerebbe vederti impugnare il tuo grosso fallo, guardarti mentre lo strofini lentamente sulle palme dei miei piedi, sui miei polpacci e sul didietro delle mie cosce, fino al culo e poi tutto intorno, fino al davanti delle mie cosce. Poi mi piacerebbe sentirti rifare lo stesso percorso con la tua lingua e le tue labbra . Ti piacerebbe fare questo, John? Ti darebbe tanto piacere quanto ne darebbe a me? Mentre scoperemo, con il tuo cazzo infilato profondamente nella mia fica, mi mettero' in delle posizioni che ti permetteranno di accarezzare le mie cosce e i miei polpacci muscolosi e di sentirli mentre si flettono e si contraggono, aiutandomi cosi' a raggiungere un orgasmo dopo l'altro. John, senza dubbio ti ricordi del fatto che ho parlato di dolore misto al piacere. Per fortuna, per molti uomini, il dolore e' anche piacevole. Prima di cominciare a fottere, mi piace avvolgere le mie gambe intorno al torace del mio uomo e stringere forte le sue costole. Non uso mai una forza tale da rompergliele, ma l'espressione di dolore sul suo volto mi eccita e mi aiuta ad avere un rendimento migliore mentre lo scopo. John, desidero cosi' intensamente il tuo cazzo che possiamo anche evitare tutto cio', se vuoi, ma la nostra scopata sara' molto migliore se mi lascerai fare quello che ti ho detto. Quattro rose, John e bussero' alla tua porta alle otto di lunedi' sera. La tua ammiratrice Se non avesse menzionato la parte riguardante il dolore, le quattro rose sarebbero state sulla finestra in meno di un'ora. Invece, ora John doveva pensarci. "All'inferno, altro che rompermi le costole! Quella donna potrebbe uccidermi con la forza delle sue gambe, se solo volesse! Guarda qua! Sono cosi' muscolose da mozzare il fiato... per sempre! " Tuttavia, John ormai sapeva che doveva possederla. Non aveva mai compreso come potesse essere eccitato dai muscoli di una donna. Quella compagna di scuola era stata un indizio del fatto che cio' potesse capitare. Ma era successo anni fa e non si era mai piu' trovato in una situazione simile. Dubitava del fatto che il dolore fosse una cosa per lui desiderabile, ma decise di crederle, quando diceva che non gli avrebbe fatto del male in modo definitivo. Valeva la pena di correre il rischio. Per un momento penso': "Chissa'. Magari essere stretto fra quelle belle cosce sara' eccitante," poi disse ad alta voce: "E' ora di andare a comprare quattro rose." Alle otto di lunedi' sera senti' bussare alla porta. John fece un lungo respiro e apri'. Entro' una bella ragazza mora, alta circa un metro e sessantacinque. "Sono Nancy" disse. "E tu devi essere John." "Gia'" borbotto' John nervosamente, con un sorriso stentato. "Calmati," disse Nancy. "Concentrati sul piacere che stiamo per provare. Sara' una notte che ricorderemo per il resto della nostra vita. Ma, prima di cominciare, ho proprio bisogno di essere sicura che tu sei l'uomo che vidi dieci anni fa. Per favore, togliti tutti i vestiti." John obbedi'. Nancy diede un occhiata al suo fallo, sorrise e disse "Si' sei proprio tu." Lei aveva addosso un maglione, una gonna e dei sandali. Per prima cosa scalcio' via i sandali, poi si tolse il maglione. Il suo corpo era muscoloso, ma non sviluppato come le gambe e il suo seno era sicuramente al di sopra della media. Per qualche ragione John si era aspettato di vedere un seno piatto. Quindi, si tolse la gonna e le mutandine. John fece un lungo respiro alla vista delle sue gambe, mentre lei si mise seduta di fianco sul pavimento, con le gambe semi-piegate. "Sono vere o e' un'altra fotografia?" chiese John. "Sono vere," disse. "Vieni, siediti di fronte a me." John si sedette e Nancy gli avvolse le gambe intorno alle costole e comincio' a stringere. "Ce la fai a resistere John?" "Mmmm... per ora si'..." "E... ti piace, no? Vedo che il tuo bell'uccellone si sta rizzando...ti piacciono le mie cosce?" John cominciava a sentire un certo dolore e nello sforzo di resistere esito' a rispondere, cosi' Nancy comincio' a stringere piu' forte. A John gli sfuggi' un urlo. "Allora, John? Cosi' va meglio? Ti ho fatto una domanda..." "Si... sono stupende..." "Bene. Ora voglio vederti un po' soffrire, mi eccita, sai?" cosi' dicendo strinse ancora piu' forte e John comincio' a gemere per il dolore. "John ti rendi conto che le mie cosce muscolose possono ucciderti, vero?" "Si...certo..., ma ti prego...non farmi del male..." Per un istante, Nancy strinse ancora piu' forte e John emise un altro urlo, poi riprese ad applicare una pressione piu' sopportabile. "John, non mi interrompere, quando parlo. Ti ho gia' detto che non ti faro' TROPPO male, ma un po' di dolore e'necessario, te l'ho gia' spiegato. Quanto dolore ci sara' dipende da te. Se non ti ribellerai e ti dimostrerai docile e sottomesso, smettero' molto presto, altrimenti..." John, terrorizzato, non rispose e Nancy riprese. "... altrimenti potrei stritolarti tra le mie gambe, oppure massacrarti a calci, oppure...mmm, lasciami pensare... si', potrei strangolarti con i piedi, guarda, si fa cosi'!" Nancy lascio' la stretta e John si distese esausto sul pavimento. Con una mossa fulminea, Nancy distese le gambe sopra il suo torace e gli strinse forte il collo con l'interno dei piedi. "Ti piace John? Non e' eccitante avere i miei piedi cosi' vicini alla tua faccia? Dai, prova a liberarti dalla stretta!" "Uff... ma avevi detto...gggh... che non dovevo..." "John, te lo ordino! Prova!" John agguanto' le caviglie di Nancy e provo' invano ad allargarle le gambe. "Lo senti come sono forti?" "Si...sono come... di acciaio... Nancy... ma adesso...pieta'... ti prego... sto soffocando.." "Va bene, sei stato bravo, ora arrivera' il premio!" Cosi' dicendo, Nancy arretro' un po' e comincio' ad accarezzare i genitali di John con i piedi. Con la punta del piede sinistro gli stuzzicava le palle, mentre la palma del piede destro si strofinava sul cazzone di John che si era un po' ammosciato. John si riprese un po' e si appoggio' sui gomiti per godersi la scena. La vista di quelle gambe eccezionali che si prendevano cura delle sue intimita' era eccitante in un modo veramente insolito! Rapidamente, il suo fallo raggiunse un'erezione trionfale e Nancy apparve molto soddisfatta. Adesso gli teneva stretto il cazzo fra gli alluci e muoveva su e giu' le gambe per masturbarlo. In questo sforzo insolito, tutti i muscoli del corpo di Nancy si contraevano in modo spettacolare e l'eccitazione di John aumentava: la sua cappella era cosi' gonfia che sembrava scoppiare da un momento all'altro. "Mmm, e' meraviglioso, John! Ti va di strofinarmelo un po' addosso?" E cosi', John si appresto' a seguire le istruzioni dell'ultima lettera: impugno' il suo uccellone gonfio e comincio' a strofinarlo sui piedi di Nancy, per poi risalire lentamente le gambe. Nancy socchiuse gli occhi e si mise prona, scoprendo i suoi glutei sodi, che John comincio' ad accarezzare con il cazzo, per poi appoggiarlo in mezzo alle chiappe. La sua cappella turgida stuzzico' per qualche secondo il buco del culo di Nancy, che gemette di piacere. "Oh, oh, quanta fretta, John! Aspetta un momento, voglio vedere come te la cavi con la lingua: mettiti sdraiato, su!" Cosi' dicendo, Nancy si mise a gambe aperte, con la fica sgocciolante sopra la faccia di John, che, un po' riluttante e mezzo soffocato dal pube peloso di Nancy comincio' a darsi da fare con la lingua, nella speranza di poterla sostituire con il cazzo il piu' presto possibile. Nancy si era messa in modo tale da avere di fronte il grosso e lungo fallo di John; lentamente si chino' e lo prese in mano, stringendolo fortemente; il calore di quella bella mazza tra le dita la eccito' fortemente e comincio' a masturbarlo lentamente, godendosi lo spettacolo di quell'enorme cappella che pulsava ritmicamente. "John, non ti sognare di venire adesso, voglio tutto il tuo sperma per la mia fichetta!" Cosi' dicendo, si chino' ancora un po' e glielo prese in bocca, succhiandolo avidamente, tanto per farlo soffrire ancora di piu' nello sforzo di tener duro... Mentre lo spompinava , per un momento, Nancy accarezzo' l'idea di farlo sborrare, di sentire sulla lingua il calore e il sapore del suo sperma, per poi punirlo crudelmente per non aver saputo resistere, ma poi ebbe pieta' di lui e decise che era arrivato il momento di godere insieme. Del resto, John aveva dimostrato di saperci fare con la lingua e la aveva portata a un punto di eccitazione notevole! Si giro' e si infilo' rapidamente il cazzo nella fica e comincio' a cavalcarlo furiosamente. John le palpava i polpacci, le cosce, i glutei e sembrava in preda a un'estasi incontrollabile. Nancy, per tutta risposta serro' le ginocchia intorno ai fianchi di John e comincio' a pomparlo ancora piu' violentemente. Andarono avanti cosi' per parecchi minuti, poi Nancy si fermo', con la testa riversa indietro e la bocca spalancata in un urlo di piacere. "Ooooh John, fantastico, siiii', cosi',... aaah, vieni adesso, dai!". John non se lo fece ripetere due volte e comincio' a dare delle poderose spinte verso l'alto con il bacino. Il suo cazzo scorreva meravigliosamente bene nella vagina fradicia di Nancy, che continuava a godere in un lunghissimo orgasmo. Finalmente, John le schizzo' un fiume di sborra nella fica e si accascio' esausto. Effettivamente, quella notte la avrebbero ricordata entrambi per tutta la vita. A. Letizia - 3 giugno 1998 Sono graditi commenti e suggerimenti su questa storia. E-mail address: bobbo_27@hotmail.com