Questo racconto è dedicato ad una grande donna di nome Loredana. ______________________________________________________________________________ ___________________ La supremazia economico-politica della donna in epoca arcaica è certa e nel matriarcato prevaleva una coscienza primordiale femminile che permetteva alla donna di governare l'istintualità, il senso di sacralità del proprio corpo, della natura, un magico mistero femminile che anticamente era simboleggiato dalla Luna. Poi tutto finì e iniziò il dominio dell'uomo, ma un antico racconto ebraico dice: "all'inizio della creazione il sole e la luna erano della stessa grandezza, ma la luna (donna) rimpicciolì e il sole (uomo) divenne la stella dominante. Dio promise allora alla luna: "Un giorno tu sarai nuovamente grande come il sole; e la luce della luna sarà come la luce del sole". ______________________________________________________________________________ _____________________________________________________________ Tanto tempo è passato e da anni la riscossa delle donne pareva inarrestabile; la superiorità innata riconosciuta anche dalla divinità e dalla natura doveva riemergere e tornare a fiorire, ma non era cosa facile.Nacquero le nuove amazzoni che sfidavano alla pari in battaglia gli uomini ribelli che non volevano la restaurazione del matriarcato. Questa è appunto la storia di Loredana e di Fabrizio, grandissimi combattenti, impegnati nella conquista di Fonsdorf in Austria: snodo considerato strategico dai comandi di entrambi i sessi e, come già successo in altri epici scontri, come a Ferla in Sicilia, spesso si assisteva su decisione dei comandanti stessi allo scontro dei due capi per decidere a chi andava la vittoria e la decisione sul destino degli sconfitti: ciò permetteva anche di raccontare di grandi sfide corpo a corpo e di creare leggende intorno ai vincitori. Quando la scelta era questa, era prassi universale (quantunque mai codificata) di effettuare lo scontro al meglio dei tre round in caso di parità e per sancire la fine di un round c'erano due possibilità: o uno dei due contendenti perdeva i sensi oppure impossibilitato a proseguire batteva la mano a terra tre volte in segno di resa. Entrambi gli schieramenti arrivarono a Fonsforf quasi nello stesso momento e dopo essersi accampati sulle colline che circondano il paesino Loredana e Fabrizio sui loro cavalli s'incontrarono e decisero appunto di battersi a "mani nude" senza armi e completamente nudi. I round. Loredana rimase impressionata dalla stazza dell'avversario, ma aveva sempre battuto tutti i maschi che l'avevano sfidata: sapeva come comportarsi. "Sei grosso, ma non avrai scampo" attaccò subito la donna e per tutta risposta Fabrizio si lanciò verso di lei cercando di colpirla con un pugno, ma Loredana lo schivò e subito contrattaccò con un calcio nelle palle. "questo è scemo, pensò, tanto era stato facile centrarlo", ma Fabrizio non fece una piega, come non fosse stato sfiorato e portò un altro attacco andato a vuoto e ricevette un nuovo terribile calcio nelle palle che non sortì alcun effetto; sorprendeva e stupiva l'atteggiamento di Fabrizio che non si curava della parte teoricamente più debole dell'uomo potendo così avvicinarsi all'avversaria con una certa facilità e portare attacchi con le mani libere. Dopo varie schermaglie ed una Loredana un po' stupita, Fabrizio entrò nella guardia dell'amazzone con un terribile pugno al mento, la donna barcollò senza cadere, ma approfittando del momento favorevole, l'uomo la colpì duramente alle cosce mentre contemporaneamente sferrava pugni terribili al volto. Loredana era ormai una maschera di sangue e Fabrizio con grande velocità la serrò tra le sue fortissime braccia cercando di stritolarla: la terribile presa fece mancare il respiro all'amazzone che perse i sensi e secondo regolamento il soldato la lasciò di colpo rimanendo in posizione eretta davanti a lei che scivolava senza più forze verso terra strusciando il corpo dominante del maschio; in pratica la prima sfida era finita, ma di colpo, tra la sorpresa di tutti, l'uccello di Fabrizio divenne duro e afferrata Loredana per i capelli, bloccò lo scivolamento verso terra e le infilò il cazzo in bocca e dopo poco le sborrò in gola godendo sia per l'orgasmo che per l'umiliazione inflitta alla femmina duramente battuta: "non dici più nulla troietta? ti piace la sborra eh? Sei una figa inutile e patetica" e la lasciò finalmente cadere sconfitta nell'erba presente sul terreno. Riprendendosi, Loredana materializzò di essere stata battuta in un round, non era mai avvenuto in passato, contro un uomo fortissimo da cui aveva anche subito l'umiliazione di essere costretta a fargli un pompino bevendo e ingoiando tutto il suo sperma: aveva picchiato sia con forza che con lucidità, anche più volte, sulle sue palle e sapeva che quei colpi avrebbero stroncato un toro ed invece niente. Questo Fabrizio metteva paura perché ad una forza impressionante univa agilità, intelligenza e soprattutto un'apparente invulnerabilità nelle palle, l'icona della debolezza maschile e della superiorità, anche sul piano fisico, delle donne. Le stesse amazzoni da lei guidate erano con il morale sotto i piedi, mentre i soldati di Fabrizio cantavano e urlavano di gioia ed esprimevano il loro rancore con offese e derisioni verso quelle donnicciole "schifose ed esaltate" senza palle e senza il mitico fallo. Loredana pensò a Pentesilea la mitica regina vergine delle Amazzoni che sotto le mura di Troia dopo un terribile duello batté Achille, ma Giove non potendo concedere la vittoria ad una donna fece in modo che Achille stesso la uccidesse trafiggendola con la lancia e pensò a Valentina che con la sua grande vittoria a Ferla diede l'avvio alla conquista della Magna Grecia, ma pensò anche che Fabrizio o era impotente e combatteva con una specie di protesi che lo rendeva insensibile oppure, oltre a palle veramente d'acciaio, aveva un sorta di prodigioso controllo mentale su ogni parte del suo corpo tanto da poter combattere contro una donna senza doversi preoccupare delle palle stesse. La prima ipotesi fu immediatamente scartata perché il cazzo non solo era diventato duro all'improvviso come dietro ad ordine misterioso, ma Fabrizio "il porco" aveva eiaculato e goduto nella sua bocca; fu a quel punto che Loredana, comprendendo che il più grande e complicato avversario della sua vita era un maschio sano e sessualmente perfetto, doveva trovare un' altra via per impegnarlo e forse batterlo. Dal primo pensiero a Pentesilea a questo, non erano passati "secoli", ma solo due minuti: il tempo materiale per ripresentarsi per il secondo round; Loredana era preoccupata, ma non oltre il lecito. II round. Loredana e Fabrizio ancora una volta si fronteggiano, ma dopo vari minuti non ci sono veri affondi: Loredana è attenta, sa che non può fare gli attacchi del I round e quindi temporeggia: qualche calcio qua e là e grande attenzione da parte di entrambi con Fabrizio che, non proteggendo le palle, ha sempre le micidiali braccia libere e ditanto in tanto abbozza rapide scariche di pugni avanzando e indietreggiando immediatamente. All'improvviso scaglia un jab che scuote la mascella di Loredana che indietreggia, ha sicuramente accusato il colpo, mentre in un paio di occasioni precedenti, come detto, era stata rapida ad evitare l'impatto. Ciononostante, l'atteggiamento arrendevole dell'amazzone, con sempre minori attacchi verso l'avversario, più che suscitare preoccupazione davano l'idea di una volontà precisa: Loredana cercava di far capire a Fabrizio che aveva paura di lui in modo che commettesse qualche imprudenza e attaccasse dissennatamente sicuro della sua superiorità. "Cosa fai puttana pompinara, giochi a nascondino?non hai voglia del mio cazzo? Incalzò arrogante e tronfioFabrizio, "Mi dai il voltastomaco e ti farò pentire di essere venuto al mondo" ribatté Loredana, continuando a girare in tondo; "Forse nelle tue fantasie troia, ma non ho mai incontrato un'avversaria più patetica di te, figa schifosa"; "Se sei tanto forte che aspetti? Sei solo un frocetto con qualche chilo e pelo in più, anche il tuo cazzo è ridicolo"."Bastarda, è ora di finirla, le parole oltraggiose non ti daranno il coraggio che non hai" e attaccò deciso, ma lucido e ancora con un jab che gli permetteva di non sbilanciarsi troppo, ma Loredana che aspettava questo momento dall'inizio della seconda sfida, evitando il colpo del maschio, che per portare il jab le si era molto avvicinato, spiccò un balzo da pantera e con un fantastico salto mortale in aria si trovò alle spalle di Fabrizio e mentre era ancora in aria lo colpì alla nuca con i piedi uniti e tutta la forza che aveva in corpo: Fabrizio, nonostante il terribile impatto barcollò, ma non crollò, ma Loredana mentre atterrava aveva già le mani sul terreno e rimanendo parallela al terreno stesso ad un'altezza di 20 centimetri, fece una vorticosa roteazione su se stessa con tutto il corpo rigido impattando con forza i piedi dell'avversario togliendogli l'appoggio a terra, di fatto falciandolo. L'uomo già intontito dalla botta alla testa crollò al suolo in tutta la sua imponenza e con un suono cupo: Loredana scattò e lo bloccò con le gambe tese che passavano sotto le ascelle e risalivano per congiungersi in una stretta terribile dietro la nuca di Fabrizio: da una parte lo bloccava e lo impegnava a liberarsi da una posizione precaria e dolorosissima e dall'altra aveva il vantaggio delle mani libere. Ma non c'era tempo tutto doveva avvenire alla velocità della luce, Loredana infilò l'intera mano destra nel culo dell'uomo e cominciò a mulinare con veemenza il braccio destro; ma Fabrizio era forte, si girò su se stesso e pur bloccato cercò di schiacciare sotto il suo peso e con violenti colpi d'anca Loredana; la donna soffriva e le gambe splendide che attanagliavano il maschio cominciavano a cedere, ma bisognava resistere e portare a compimento l'opera. Cosa stava accadendo? In pratica Loredana, preso atto della potenza delle palle di Fabrizio, ma anche della sua completa funzionalità sessuale, in pochi attimi tra il I e II round aveva lucidamente deciso di lavorarsi la sua prostata (la ghiandola prostatica facilmente raggiungibile dal culo è tra le zone erogene più sensibili nel maschio e grazie a questa sensibilità la donna può mantenere in uno stato di perenne eccitazione il maschio stesso e procurargli orgasmi a ripetizione da lui non voluti e senza eiaculazione che le permette di procrastinarli nel numero e nel tempo nel tempo a suo piacimento mentre il liquido seminale che si accumula nella prostata può provocare danni irreparabili e solo quando la donna decide la "mungitura del maschio" avviene lo svuotamento del liquido prostatico: questa è una delle più micidiali forme di dominazione femminile sull'uomo); proprio ciò che l'amazzone stava cercando di fare, soprattutto ora che la parte più difficile, raggiungere il culo dell'uomo e immobilizzare l'uomo stesso, le era riuscito perfettamente con un autentico capolavoro di forza, agilità e intelligenza. Di colpo prima e poi con maggiore continuità si cominciavano a sentire i gemiti di godimento misti a frustrazione del maschio "Cosa mi stai facendo troia", " Ti faccio godere a ripetizione animale, per schiantarti, l'uomo è sessualmente un vero cesso" e intanto ebbe un orgasmo, poi un altro e un altro ancora...ancora....ancora....sempre senza sborra e senza poterli evitare e le palle cominciavano a far male e anche il cazzo appariva vulnerabile con tutte le sue vene ingrossate. "Godi a secco schifoso!!!!"e quando, tra dolore e sforzi immani Fabrizio si liberò dalle bellissime e fortissime gambe dell'amazzone era visibbilmente scosso dai troppi orgasmi involontari!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Loredana, che aveva ottenuto lo scopo, lo munse anche e Fabrizio finalmente venendo e sborrando a più non posso quasi svenne !!!!!!!!!!!!!!! In quei pochi attimi in cui il maschio era "out" Loredana prese con le due mani i capelli di Fabrizio, portò il suo volto stralunato verso di sé e gli sferrò una terribile ginocchiata e la sua testa non si staccò dal collo solo perché Loredana teneva ben stretti i capelli con le sue mani bellissime e d'acciaio per sferrargli altre ginocchiate devastanti in pieno volto: "Stai ancora godendo maschio schifoso?perché non ridi e non parli, eh?" e lui: "Basta, ti prego, bastaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Pietà.......Pietà Donna" di contro "Come hai detto schifoso? Urlalo!!!!!!!" e Fabrizio: "Pietà Donna!!!!!!!!!" e tutti i maschi ammutolirono mentre un grido terribile che sapeva di morte, già tante volte udito o raccontato uscì all'unisono dalle ammazzoni: Loredana aveva ormai pareggiato il conto, ma soprattutto tolto il vantaggio dell'invulnerabilità del cazzo di Fabrizio, che da super-guerriero l'aveva messa di fronte ad una sfida apparentemente impossibile, ma che lei ancora una volta aveva ribaltato......che amazzone, che donna!!!!!!!!!!!!!!!!!!Fabrizio crollò al suolo e Loredana finalmente calciò ripetutamente e con violenza le sue palle, ma il regolamento prevedeva che in caso di incoscienza il round finisse e Loredana si fermò perché quel maschio da lei reso imbelle sicuramente sarebbe svenuto: lo schiaffeggiò affinchè rimanesse sveglio: "Lurido maschio schifoso, quando ho perso i sensi mi hai costretta al pompino, non rispettando le regole, bene ora pareggiamo i conti e ti terrò sveglio il tempo di demolirti e completerò l'opera nel prossimo round, inutile pidocchio" e mentre Fabrizio urlava "Noooooooooooo!!!!!!!!!!!!!", lei gli prese il braccio destro e glielo spezzò e tenedolo stretto per colpire meglio e prima che svenisse sferrò una serie di ginocciate terribili alle palle, al cazzo, lo lasciò cadere e gli pose il piede sul petto in segno di trionfo e di dominio: 1-1. In pratica Loredana, ritardando la fine del round, aveva potuto infierire più a lungo sul maschio ormai con il volto maciullato,svariati denti saltati, il naso rotto, il braccio destro spezzato ed inutilizzabile, lividi dappertutto, un umiliante svuotamento sessuale unito a tanti orgasmi imposti, ma soprattutto un'avversaria terribile che era riuscita anche in ciò che sembrava impossibile: iniziare la demolizione delle palle e dell'uccello tra atroci dolori. Un uomo distrutto, ma come tutti i grandi avrebbe lottato sino alla fine, come un'amazzone, tentando il possibile e l'impossibile. III round. Fabrizio attaccò subito perché aveva solo una speranza: trovare il colpo del KO, ma Loredana schivò e gli rifilò un calcio sulle natiche e goffamente e pesantemente l'uomo andò a terra; si mise in ginocchio per rialzarsi faticosamente senza l'apporto del braccio destro, ma gli arrivò un calcio che gli frantumò le palle. "aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaHHHHHHHHH..........pietà", ma sapeva che a parti invertite lui non ne avrebbe avuta, così Loredana: due contendenti prodigiosi si stavano affrontando, ma il destino di Fabrizio l'eroe maschio e dei suoi soldati maschi era ormai segnato. Cadendo con la schiena a terra e mentre urlava dal dolore il terreno un po' sconnesso portò la natica sinistra su un rialzo, poi la lunghezza della gamba su un vuoto di 7-8 centimetri d'altezza fino al polpaccio sinistro che si fermò su un rialzo successivo del terreno sconnesso: Loredana vide e decise che quel maschio che tanto l'aveva impegnata e a tratti impressionata non doveva più muoversi; si avvicinò e sferrando una piedata terribile sul ginocchio dell'uomo (che "poggiava sul vuoto") gli spezzò in due la gamba. "AAAAAAAAAAArrrrrrgh!!!!!!!!!!!!!!! Uccidimi puttana, io sono un guerriero.........uccidimi, finiscimi.... " AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH", non puoi farmi questo"; "Certo che posso" urlò la donna quasi eccitandosi, mentre dolore e umiliazione terrificanti ormai possedevano Fabrizio. Loredana ordinò: "portatemi un maschio nudo con il cazzo duro", fu subito accontentata e per umiliarlo ancor più "Morirai quando lo deciderò io perché sei solo un frocetto" e rivolto al giovane soldato: "bastardino sborra in bocca al tuo capo" e il ragazzo tremante mise il pene duro in bocca a Fabrizio e gli sborrò in gola. Loredana diede un calcio a Fabrizio ormai inerme e la posizione era ora a culo in su e allo stesso soldato: "Inculalo, sborrargli nel culo!!!!!!!!!!!!". Lui obbedì e lo inculò, ma appena si rialzò Loredana, con la sua spada, gli recise testa e genitali, rigirò Fabrizio a petto in su, lanciò il pene alle amazzoni affamate mentre posando il piede sul petto dell'uomo ormai immobile gli mostrò la testa mozzata del suo soldato come simbolo del maschio sconfitto. In pratica il terzo round era finito da tempo, forse non era mai cominciato, le cose avevano assunto il valore della pura dominazione, la vittoria nel duello era la vittoria nella battaglia, e Loredana spietata disse: " I tuoi uomini hanno visto tutti gli sfregi e le umiliazioni che ti ho inflitto e anche se con te non ho finito, loro non hanno più niente da vedere". Ad un suo cenno, i soldati maschi furono tutti evirati dalle urlanti amazzoni e poi impalati sulle loro lunghe lance e queste piantate verticalmente nel terreno: uno spettacolo raccapricciante ma anche una rappresentazione di dominio innaturale quasi fosse stato voluto da una divinità femminile che sanciva l'onnipotenza della donna sull'uomo e l'insensata opposizione di quet'ultimo: Fabrizio, di fronte a tanto scempio per la prima volta nella sua vita tra un gemito e l'altro quasi pianse. Loredana insensibile e femmina maestosa sopra di lui con la spada acuminata disegnò un rettangolo sul suo petto che strappò con violenza tenendolo nella mano: era un tappeto di carne, pelle, peli e due capezzoli maschili. Altro sfregio alla mascolinità: il petto veniva schiacciato per umiliare e far fuggire l'eventuale virilità nascosta e ad essa si contrapponeva il seno femminile, bello, rassicurante, eccitante e in grado col latte di alimentare la vita; ed ora rimanevano solo le deboli palle e l'uccello a cui si contrapponeva la figa quale pertugio per giungere all'organo sessuale femminile in grado di donare la vita stessa: detto e fatto. Loredana prese una palla tra le mani e strappatala dal corpo con le unghie la spappolò tra le sue mani mentre Fabrizio urlava dal dolore ed il terrore "NOOOOOOOOOOOOOOOO.......NOOOOOOOOOOOOOOO..", "Urla schiavo, urla"; "BASTAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!, AHHHHHH.......PIETA'....NOOOOOOO!!!!!!!!!, AHHHHHH.............", Loredana continuò e con un calcio feroce fece scoppiare anche l'altra palla e poi con la spada tagliò secco l'uccello: il sangue cominciò a uscire a fiotti e mentre Fabrizio stava perdendo i sensi morendo dissanguato, decise di ucciderlo subito quando ancora era cosciente infliggendogli altro dolore: "guardami maschio mentre ti uccido!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" e con la spada lo squartò, gli tolse il cuore sanguinante che spappolò nelle sue mani. Lo fece mettere ritto dalle sue compagne, lo passò da parte a parte con la sua lancia all'altezza del cazzo e del culo e poi fece piantare verticalmente la lunga asta sul terreno, mentre tutte le amazzoni emettevano un urlo di vittoria e trionfo. Ormai l'uomo più forte che Loredana avesse mai incontrato era solo l'icona della sconfitta e dell'annientamento del maschio, anche esteticamente infilzato su quell'asta senza pietà: Loredana lo aveva ridotto ad una larva umana prima di finirlo; ma ormai bisognava pensare al futuro ed alle tante altre sfide che ci sarebbero state ed ai nuovi Fabrizio, magari ancora più forti, se possibile. ______________________________________________________________________________ ___________________ La missione a Fonsdorf era stata un trionfo, ma già apparteneva al passato e Loredana la grande guerriera dominatrice non poteva fermarsi.... mai.