L'altro aspetto di Elisa By Max, enjoy_4_u@hotmail.it Una nuova settimana assieme Il weekend fu speciale per entrambi, lui continuava a pensare a Elisa, al suo corpo stupendo, a come l'aveva torturato colpendolo alle palle in un crescendo stupendo, pensava a come fosse imbarazzata ma decisa, e tutte le volte si ritrovava a rivivere quei momenti, masturbandosi. Elisa dal canto suo, passo' un weekend costantemente eccitata, per quello che era riuscita a fare, per aver potuto realizzare con lui il suo sogno. Beh una parte del suo sogno, non vedeva l'ora di poter ripetere l'esperienza, ampliando cio' che aveva fatto ad altre idee che aveva in testa. Ripensava ai suoi coglioni schiacciati dall'impeto dei suoi calci, pensava a come glieli strapazzava con i piedi, e puntualmente doveva masturbarsi per cercare di calmarsi un po'. Si era dovuta perfino masturbare mentre la sera erano fuori con amici, correndo in bagno e soddisfando la sua figa bagnata fradicia, era arrivata perfino a mettersi un evidenziatore su per la micia, lasciandolo li' come quando era ragazzina, e mettendosi gli slip. Si sentiva una sporcacciona di prima categoria, ma non poteva farne a meno! Anche quando lo fece con il suo ragazzo, ripenso' alle sue palle, a come gliele aveva spremute, a come erano rosse e gonfie. Quando finalmente arrivo' il lunedi', sembrava passata una vita, erano stati due giorni lenti. Elisa si vesti' ancora con la gonna, ed una magliettina corta ed aderente, mise il reggiseno, ma non le mutandine. La gonna era piu' corta dell'altra e doveva stare attenta a non farsi vedere, se non da lui. Ai piedi mise dei sandalini che le permettevano di liberare il piede tranquillamente, anche se dubitava potesse succedere qualcosa, ma voleva essere pronta. Arrivarono in ufficio quasi assieme, si incrociarono mentre lui tornava dalle macchinette del caffe', e lei arrivava. Non c'era nessun'altro nel corridoio, cosi' lei ne approfitto' per mandargli un bacio mentre si avvicinava, noto' la sua erezione, e ne fu gratificata, gli si fermo' davanti "Ciao! Passato un buon weekend?" gli chiese "Direi proprio di si'" rispose lui con un occhiolino, "e tu?" "Ah guarda", ribatte' lei, "forse uno dei piu' belli" e dopo un attimo sottovoce aggiunse "ma quello e' per me?" indicando tra le sue gambe la sua erezione Lui sembro' un po' imbarazzato quando le rispose. "Si', in effetti e' per te", disse, "e' stato un weekend, diciamo intenso" aggiunse piu' piano che pote'. "E' stato cosi' anche per me tranquillo", gli disse lei dolcemente, "e ti diro'" aggiunse sorridendo maliziosa, "mi lusinga il vederti cosi' subito appena mi hai vista" e dandogli una carezza sull'uccello duro, prosegui' verso l'ufficio. Lui la segui', ammirando il vestiario di oggi, quando entrarono nel loro ufficio, approfittando che erano ancora soli, le disse "Lo sei sempre, ma oggi sei particolarmente splendida, hai un abbigliamento eccezionale". "Ti ringrazio" ribatte' lei sculettando, "mi sono vestita cosi' in tuo onore". Penso' se mostrarle il sederino nudo, ma decise di aspettare, era presto. "Wow" le disse lui di rimando, "sono onorato dell'onore" ed ognuno prosegui' al suo posto. Per un po' le cose proseguirono normalmente, con ognuno impegnato nel proprio lavoro, poi ad un certo punto si senti' Elisa "imprecare" contro il proprio pc. Un po' tutti si girarono ad osservare cosa stava succedendo, e lei fu lesta a spiegare come, improvvisamente, il suo pc avesse smesso di accedere alla rete aziendale. Com'era normale in quelle situazioni chiese aiuto a lui, che subito si prodigo' per poterla aiutare, prese una sedia ed ando' alla sua scrivania a dare un'occhiata. "Qui mi sembra tutto a posto, forse il problema e' nella scheda o nel cavo di rete" le disse, "aspetta che controllo", e comincio' ad andare sotto la scrivania per vedere se il cavo era attaccato bene o se ci fosse qualcosa che non andava. Le scrivanie erano coperte, chiuse dai lati, e con un pannello trasversale che arrivava quasi fino a terra, la scrivania di Elisa inoltre dava le spalle al muro per cui erano molto coperti, e nonostante davanti avessero altre scrivanie, la situazione era molto tranquilla li'. Elisa vide che aveva l'occasione buona per farlo impazzire un po', il problema al pc era vero, ed era anche abbastanza arrabbiata per questo, ma quando lo vide andare sotto la scrivania, colse la palla al balzo. Lui era li' sotto, che osservava il retro del pc, quando senti' il piedino di Elisa intrufolarsi da dietro tra le sue gambe, riusci' a fatica a trattenere un gridolino, si giro' verso di lei e si trovo' davanti uno spettacolo stupendo, Elisa era appena spostata alla sua destra, a gambe aperte, con un piede tra le sue gambe... e la figa nuda bella in vista.. era nuda.. quasi non riusciva a credere che fosse al lavoro, cosi' senza intimo. Certo il venerdi' prima era messa uguale, ma erano soli in ufficio, oggi invece lo sapeva, non era andata in bagno, non si era ancora assentata dalla scrivania, per cui era arrivata cosi' al lavoro. Non sapeva cosa fare, era li' che si godeva il piedino di Elisa che lo carezzava tra le gambe. Elisa guardandolo gli fece cenno con le mani di aprire le gambe, e lui lo fece. Vide che lei si guardava in giro un po', e poi inizio' a dargli dei calcetti nelle palle da dietro. Non erano calci forti, lui era eccitato. Dopo un po' di questi calcetti, Elisa aumento' la forza, colpendo con la massima foga che poteva permetterle la posizione senza che nessuno capisse o intuisse che stava succedendo qualcosa. I calci divennero forti, non come l'ultima volta, ma forti. Elisa sentiva le sue palle ad ogni calcio, sentiva anche che lui era eccitato. Non poteva pero' andare avanti a lungo, cosi' chiuse in bellezza con quattro calci forti, dati rischiando anche di essere scoperta. Lo vide dolorante sotto la scrivania, lei era fradicia.. si spinse piu' sotto, e con un piede lo invito' a girarsi verso di lei, ad avvicinarsi. Lui segui' il movimento dei suoi piedini, avvicinandosi, vide che Elisa si era portata sul bordo della sedia, a gambe spalancate.. si stava avvicinando alla sua figa bagnata.. voleva che gliela leccasse... Aveva paura di essere scoperto, ma non si tiro' indietro, si avvicino' e inizio' a leccargliela. Ando' avanti per circa un minuto assaporando i suoi umori, infilando la lingua nella sua calda micia. Poi senti' che lei si scostava, era gia' sull'orlo dell'orgasmo, e se fosse venuta non sarebbe riuscita a trattenersi e tutti avrebbero capito. Si sentiva il fuoco nella figa ed avrebbe voluto farlo arrivare fino in fondo, ma sapeva che sarebbe stato troppo pericoloso. Con ancora il sapore della micia in bocca, lui cerco' di riprendersi, e per non destare sospetti per quella sua permanenza sotto la scrivania le disse "Non funziona ancora il collegamento?" Elisa tentando di utilizzare un tono di voce il piu' normale possibile, finse di provare e poi si sporse sotto "No ancora zero, visto qualcosa?" gli chiese penso' lui, "Macche'" rispose invece, "sembra a posto, aspetta che guardo la presa sotto al pavimento" e cosi' dicendo prese ad armeggiare con la botola della presa. Elisa intanto era tornata a posto, cercando di fingere indifferenza. Lui era eccitato ed in un momento di voglia assoluta, constatato che in effetti il problema era un banale scollegamento nella presa che forse aveva preso una tirata di cavo, si sedette normalmente, si apri la patta dei pantaloni tirando fuori sia il suo uccello duro che le sue palle, e prese i piedini di Elisa, sfilandole quei sandalini sexy e portandoseli tra le gambe. Elisa per poco non salto' sulla sedia, non fece in tempo a guardare sotto, che senti' tra i suoi piedi il suo cazzo duro, e piu' eccitante ancora, le sue morbide palle. Era un po' impaurita che qualcuno potesse accorgersi della situazione, venire li' e scoprire tutto, ma sentire le sue palle, la sua eccitazione, la sua voglia di essere torturato alle palle.. beh tutte queste emozioni la spingevano a giocare, per cui comincio' con un piedino a masturbarlo, con l'altro a schiacciargli le palle, forte! Lui resisteva il piu' possibile, una mano sulla bocca per evitare di emettere qualche gemito, mentre lei gli schiacciava le palle e lo portava rapidamente vicino all'orgasmo con l'altro piede, lei non si rendeva conto di quanto lo stava eccitando. Quando lui senti' di essere prossimo all'orgasmo, si fece forza e fermo' il suo piedino, portandolo assieme all'altro sulle sue palle. Lei capi' immediatamente che era al limite dal venire, fu tentata di continuare ma poi la ragione prese il sopravvento ed allora decise di chiudere la situazione. Comincio' a dare dei pestoni prima a piedi pari, sentendo le palle schiacciarsi forte, impossibilitate a scappare data la posizione obbligata dall'apertura della zip. Poi prese ad alternare i piedi, prima un pestone con uno, poi con l'altro. Forte, piu' forte che poteva data la posizione. Lui soffriva e godeva. Sentiva i suoi piedi schiacciargli le palle, forte, sentiva come lei godesse nel colpirlo a volte di tallone, altre di punta. Si teneva entrambe le mani sulla bocca e faticava sempre piu' a restare fermo. Quando sembro' che non ce la facesse piu', Elisa si fermo', schiacciandogli le palle un'ultima volta con entrambi i piedi, e poi facendoli capire di ricomporsi spingendogliele con la punta dei piedi dentro i pantaloni. Lui rimise tutto a posto con attenzione, collego' bene la presa del pc, e dopo un bel respiro inizio' ad uscire da sotto la scrivania. Mentre usciva diede un bacio ad entrambi i piedi di lei, che al tocco delle sue labbra, per poco non provo' un orgasmo liberatorio.. Rispetto a quello che avevano fatto al venerdi' era poco a nulla quei pochi minuti di "gioco", ma l'essere li', con tutti i colleghi presenti, il fatto che lui avesse sopportato di piu' in una condizione di rischio, la eccitava da morire. Quando lui le fu in fianco, verificarono che il pc andasse, e poi se ne torno' al suo posto, non senza che lei, molto fugacemente, gli appoggiasse la mano sul pacco, dandogli una strizzatina leggera, ringraziandolo con gli occhi. Cio' che lei lesse nei suoi, fu la stessa gratitudine per quello che avevano fatto. La mattinata prosegui' tranquilla, anche se per entrambi era dura concentrarsi sul lavoro, spesso si lanciavano occhiate di sottecchi ed ogni volta che lui si alzava, Elisa era sicura che avesse una discreta erezione, vedeva il bozzo nei pantaloni, anche se lui faceva il possibile per nasconderlo. Arrivo' l'ora di pranzi e l'ufficio inizio' a svuotarsi pian piano. Di solito Elisa era la prima ad uscire e lui l'ultimo, quel giorno quando lui si alzo', la trovo' ancora al suo posto. "Ohi Elisa, non vai a pranzo?" gli disse. "Si' ora vado" ribatte' lei alzandosi ed avvicinandosi a lui, "pero' speravo in un aperitivo" aggiunse sottovoce, appoggiando la mano sul suo pacco, e trovandolo non proprio a riposo "Non dirmi che sei cosi' da prima..." gli fece lei. "Beh" rispose lui un po' imbarazzato, "mi sa proprio di si'.. E' stato molto bello.. pericoloso, ma bello" Aggiunse. "Ed hai voglia di fare una cosina veloce prima di andare" gli disse lei spingendolo piano verso i bagni. "Non sara' rischioso?" chiese lui senza pero' opporre alcuna resistenza, ed al tempo stesso mettendole una mano sotto la gonna, toccandole il sedere nudo... "staremo attenti no!" affermo' lei ridacchiando "e poi saremo svelti" disse mentre lo spingeva nel bagno e chiudeva la porta. Lui non si fece pregare, come furono dentro disse "va bene" e in un attimo si tolse pantaloni e slip "Wow" disse Ellisa, "sei lanciato eh" ridacchiando osservando il suo cazzo in tiro "Merito tuo" disse lui, piazzandosi davanti a lei a gambe aperte, la tiro' verso di se, le mise le mani sul sedere, facendogli sentire l'uccello contro la micina gia' bagnata "Dai Elisa" sussurro' al suo orecchio, "perch‚ non mi fai sentire come sei brava ad usare il tuo ginocchio contro le mie palle!" Lei ridacchiava mentre rispondeva un "si'i'i'" estatico ed eccitando, appoggio il ginocchio alle sue palle nude, abbracciandolo, e presa la mira colpi' in successione una, due, tre volte, partendo piano e proseguendo piu' forte! Sbam, sbam, sbam! Sentiva chiaramente le palle sul ginocchio, che si schiacciavano, sentiva il suo gemito di dolore piu' forte ad ogni colpo, lui resistette in quella posizione, tenendo le mani saldamente sul suo sedere. Poi inizio' a chinarsi, piegato dal dolore che esplodeva. Elisa lo spinse contro il muro "dai tesoro, resisti in piedi ancora un po'"e strofino' il suo uccello duro contro la sua figa bagnata. Lui cerco' di riprendersi, puntellandosi con la schiena contro il muro, Elisa si tolse la gonna e stando cosi', con la figa in vista gli disse "ti piace? Vuoi che mi fermi"mentre gli prendeva una mano e se la metteva sulla figa "no ti prego non fermarti" disse lui, attratto sia dal dolore che lei gli provocava che dal suo corpo, "colpisci dai" aggiunse allargando un po' di piu' le gambe Elisa lo ascolto' subito, gli mise le mani sotto le ascelle ed inizio' un'altra raffica di ginocchiate potenti e precise contro le sue povere palle, sbam sbam sbam.. avendolo bloccato cosi', contro il muro e tenendolo su con le mani a quel modo, pote' colpire molto di piu', assaporando le palle che soffrivano sotto i suoi colpi. Quando la fatica per tenerlo fermo comincio' a farle perdere concentrazione nei colpi, si allontano', cominciando a menare calci precisi nelle sue palle. Lui vide i suoi piedini con i sandalini cosi' sexy, arrivare veloci e precisi contro le sue palle.. prima di collo, poi di punta, poi ancora di collo.. era veloce Elisa.. nel tempo che lui si accasciava lei lo colpiva rapidissima nelle palle sempre piu' provate. E quando fu a terra, in un impeto, Elisa lascio' partire il piedino calpestando di punta le sue palle contro il pavimento, senza poi togliere il piede. Lui gemette portandosi le mani tra le gambe, soffrendo di una pena aggiuntiva data dalla pressione del suo piede sulle sue palle. Senza toglierlo lei disse "leccamela" portando la sua figa vicino al suo viso. Lui inizio' a leccare avidamente, pur con gran fatica dato il dolore alle palle. Ci mise poco a farla venire, e quando l'orgasmo scoppio' in lei, Elisa lascio' partire altri due poderosi pestoni alle palle gia' provate, mandandolo steso sul pavimento per il dolore. Ripresasi dall'onda dell'orgasmo, Elisa prese le sue palle e le tasto'. Lui stava quasi immobile, raccogliendo le forze. "Sei sempre un grande" disse lei carezzandole dolcemente, ed osservando il suo cazzo duro "e nonostante tutto questo, la tua verga e' ancora dura!" aggiunse ammirata Lui sorrise in risposta, senza dire nulla. "Beh" aggiunse lei avvicinando il viso al suo cazzo, "volevo un aperitivo, e lo voglio completo" sussurro', accogliendo il suo uccello nella sua bocca, ed iniziando a succhiare dolcemente. Lui resto' rapito dalla sua bocca che faceva scomparire il suo cazzo cosi'.. gia' quello l'aveva quasi portato all'orgasmo.. sentiva la sua lingua saettare intorno alla sua verga, leccare avidamente la sua cappella, la sentiva succhiare con una dolce fermezza, sembrava a suo agio nel succhiargli la verga cosi'.. ed intanto accarezzava le sue palle dolcemente. Ogni tanto lasciava andare il suo cazzo per riempirlo di bacetti dalla punta, lungo l'asta fino alle palle.. e poi riprendeva il suo lavoro di lingua.. quando senti' che il suo cazzo stava per esplodere, inizio' a succhiare e leccare di maggior lena, senza piu' lasciar uscire l'uccello dalla sua bocca.. e quando esplose, senti' il suo caldo seme inondarle la bocca. Lui gemeva scosso dall'orgasmo potente che lei gli aveva procurato. Elisa succhiava avida, mandando giu' tutto quello usciva dal suo uccello.. quando l'orgasmo si fu esaurito, lei fini' di pulirgli l'uccello fino a che non torno' un po' a riposo.. e poi lasciandolo andare si avvicino' al suo viso e lo bacio' "sei straordinario" gli disse Elisa "anche tu lo sei" ribatte' lui, "sei unica" "non vedo l'ora che venga la prossima volta" esclamo' Elisa, aiutandolo a ricomporsi. Poi fu lui ad aiutare lei rimettendogli la gonna, e chinandosi nell'occasione a baciarli la figa ancora bagnata "non dirlo a me Elisa, non dirlo a me" Ed assicuratisi che nessuno fosse nei paraggi, uscirono dai bagni e si avviarono a pranzo.