L'altro aspetto di Elisa By Max, enjoy_4_u@hotmail.it Elisa, una collega di lavoro un po' speciale Non era da molto che lavoravamo nello stesso ufficio, anche se raramente avevamo avuto modo di lavorare assieme, sempre alle prese con progetti differenti. Elisa era (ed e') una bella ragazza, di 29 anni, con un fisico atletico anche se non avvezza a praticare sport, e con un bel viso. Probabilmente non quel tipo di bellezza sconvolgente, ma una ragazza acqua e sapone, capace di farti girare indietro per osservarla meglio. Caratterialmente allegra, pronta allo scherzo, sempre pero' che non siano battute a doppio senso.. si differenzia un po' dalle altre colleghe per questo, nei confronti della sfera sessuale e' sempre stata molto "pudica" e riservata. Cio' non le impediva pero' di vestirsi in un modo capace di farti sognare, con perizomi su pantaloncini corti, o minigonne e magliettine corte in grado di rapire il tuo sguardo. Non mancavano mai nemmeno pose intriganti, come chinata in avanti quasi a 90ø, lasciandoti ammirare un fondoschiena che.. beh definire stupendo e' poco... L'unico difetto, a parte questa sua visione molto chiusa della sfera sessuale, che ti dava idea di una ragazza che oltre alla posizione abituale non andava mai, era che fosse gia' fidanzata, in vista addirittura di sposarsi. Questo pero' non ti impediva di fantasticare su di lei ovviamente, ma sperare in qualcosa di piu'.. eh si', questo era pura utopia. Di certo non mi immaginavo quel che sarebbe successo una sera, e se qualcuno mi avesse anche solo accennato una situazione di quel tipo, ci avrei fatto una gran risata, bollandola come impossibile! Eppure accadde.. Era un periodo di lavoro abbastanza pesante un po' per tutti, anche se, come al solito, io e Elisa lavoravamo a progetti differenti. Nonostante il forte impegno, nessuno di noi poteva mancare di notare i soliti begli abbigliamenti che sfoggiava ogni giorno, di certo non provocatoriamente eccessivi, ma comunque le braghettine molto corte, o le minigonne, che lasciavano scoperte le sue bellissime gambe e le magliette o canottiere corte e scollate (su un seno non grande, ma comunque bello e ben fatto) erano un bel vedere, in grado di rendere il nostro lavoro meno pesante. Negli ultimi giorni Elisa aveva iniziato a darmi battue in diversi momenti della giornata, non il classico scambio di frasi che capita ogni tanto, ma battute diverse (di certo non erotiche ne provocatrici) che non era solita fare. Onestamente non ci avevo fatto caso piu' di tanto, ma a posteriori.. Arrivo' l'ultimo giorno lavorativo della settimana, non vedevo l'ora che finisse anche quella giornata, quando nella pausa pranzo, approfittando di un momento che eravamo soli, Elisa si avvicino' a me "Ciao!" quasi esclamo', "ascolta io avrei bisogno di te" La guardai incuriosito, pensando ad un problema con il pc, come ogni tanto capitava "dimmi pure" le dissi di rimando. Quel giorno Elisa indossava una bella gonnellina a meta' polpaccio, non proprio mini, ma nemmeno midi (uno spettacolo insomma), con una canottierina gialla scollata e un po' corta, su sandalini che lasciavano liberi i suoi bei piedini (eh si', era una bellezza dalla testa ai piedi!) "Stasera avrei bisogno che tu restassi qui a darmi una mano con la fase finale del progetto", mi disse con un tono di voce che reputai normale, nonostante qualcosa di diverso ci fosse, un po' come in tutte le battute che mi aveva fatto nell'ultimo periodo, quel qualcosa lo scoprii piu' tardi. "So che non l'hai seguito con me, ma mi servono le tue capacita'" "Va bene", le dissi, "nessun problema Elisa, poi magari quando torniamo dalla pausa mi accenni un po' cosa c'e' da fare ok?" aggiunsi, perplesso un po' da questo coinvolgimento in "extremis", un progetto di solito si segue dall'inizio, ed eventuali interventi di "aiuto" non si fanno certo nella fase finale, ma il lavoro e' lavoro. Solo che la sua risposta un po' mi spiazzo'... "Non penso di riuscire dopo, ma non ti preoccupare, quando poi dobbiamo metterci all'opera ti dico tutto, vai tranquillo. Buon pranzo" Ed augurandole buon pranzo a mia volta mi avviai fuori dall'ufficio. Il pomeriggio passo' tranquillo, ognuno continuando il suo lavoro, solo una volta provai a dirle qualcosa sul lavoro che avremmo dovuto fare, ma guardandomi mi disse che in quel momento proprio non riusciva a darmi retta, quasi come se fossi io ad aver chiesto aiuto a lei e non viceversa. L'orario di lavoro giunse al termine, ormai quasi tutti i colleghi stavano andando, io mi girai verso di lei e la guardai con aria interrogativa, noto' il mio sguardo e mi fece un cenno con la mano "5 minuti". Va bene, pensai, faro' un salto a bere qualcosa. Stetti via poco, meno di quei cinque minuti, quando tornai eravamo ormai rimasti soli, l'ufficio era deserto, e nonostante la buona compagnia, la voglia di andare a casa era tanta. Elisa si alzo' e mi si avvicino' "faccio un salto in bagno ed arrivo ok?" mi disse, "va bene" replicai "ti aspetto" Stette via pochissimo, forse meno di un minuto "un fulmine" pensai tra me. Mi avvicinai a lei e le dissi "allora, cosa dobbiamo fare". Lei sembro' pensarci su un attimo, come in una sorta di indecisione di ripensamento, e poi mi fece, "dai, prendi la sedia e vieni qui vicino". Io presi una poltroncina delle nostre li' vicina e mi sedetti di fianco a lei. Ero li' che aspettavo mi dicesse cosa c'era da fare, ma non si decideva. Avevamo entrambi una sedia da ufficio con le ruote, dallo schienale alto, di quelle che girano su se stesse e si possono alzare ed abbassare, Elisa stava guardando il pc, mentre io aspettavo lasciando correre il mio sguardo su di lei.. sul suo corpo le sue gambe. Poi si giro' verso di me con la sedia, si appoggio' allo schienale e si mise a guardarmi. In quella posizione, con le gambe non proprio chiuse facevo fatica a non guardarla in viso, ogni tanto l'occhio tendeva a cadere verso il basso.. ed ancora lei non si decideva a parlare. In piu' mi sembrava anche un po' arrossita. Mi guardava e non parlava... onestamente non sapevo nemmeno piu' cosa dire o fare.. ad un certo punto non resistetti e le dissi "allora... mi sa che qui di lavorare non se ne parla... " dissi sorridendo, un po' come fosse una battuta, "quindi penso che mi dovessi parlare.. dimmi Elisa" "Gia', hai ragione" finalmente si decise ed inizio' a dire qualcosa... "non e' per lavoro che ti ho chiesto di fermarti, ma e' per qualcos'altro" e cosi' dicendo inizio' a dondolarsi con la sedia, allungando nel frattempo una gamba verso di me. "Ci ho pensato tanto" prosegui', "ed ho pensato di parlarti e dirti tutto, contando sulla tua discrezione ed affidabilita'" A quel punto gia' non capivo piu' nulla.. il primo pensiero, lo ammetto, fu che si fosse presa una cotta, ma lo esclusi prima ancora di averlo formulato del tutto, altri pensieri si affollavano, ma erano tutti frammentari, non avevo idea di cosa sarebbe successo, di cosa avrebbe parlato. "Beh" dissi finalmente, "dimmi pure, sulla mia discrezione sai che puoi contare, anche se non capisco..." Lei mi guardo' e sorrise, si fermo', mise i piedi sulle due gambe della sedia e si sporse verso di me, poggiando i gomiti sulle sue ginocchia. La sedia era regolata piuttosto bassa, e cosi' facendo, in quella posizione, avevo una visione delle sue gambe, rialzate verso di me, ben oltre il bordo della gonna, fin quasi all'inguine.. non sapevo piu' come fare per non fissare il mio sguardo laggiu', in piu', appoggiata sui gomiti com'era, anche il suo seno era piuttosto esposto.. cercavo di guardarla in viso, ma l'occhio cadeva nella sua scollatura. "bene, ne ero sicura" disse sorridendo, "anche se devo dirti tante cose, e spero che sarai della stessa opinione alla fine". "Dai", le dissi ancora, "secondo te mi rimangio le parole! Andiamo dimmi tutto". "Ecco vedi, come sai tra un po' mi sposero', non ti dico quanto sono agitata per questo" inizio' senza propriamente guardarmi in viso.. al che ne approfittavo per osservarla un po' ovunque. "Noi ci amiamo tanto, e non ci sono problemi, pero', ecco vedi, come dire, qualcosa di diverso ultimamente c'e'" sembrava imbarazzata, sentivo ogni sua virgola in quello che diceva, le sue pause.. "Elisa, dai, che ti succede" le dissi in una di queste pause un po' troppo lunghe, dicendole cosi' mi sporsi verso di lei, avvicinandomi. Mi venne naturale, le presi le mani tra le mie esortandola a continuare. Certo in quella posizione vedevo ancora meglio il suo seno, non portava reggiseno, notai, eppure mi sembrava che lo avesse, ricordavo che fosse rosa... forse mi sbagliavo.. avevo una piena visuale, arrivando a vedere perfino i capezzoli, ed anche sotto la sua gonna la visuale era migliore.. Lei mi guardo' e sorrise, "grazie" mi disse, "e di cosa", ribattei, "avanti lasciati andare e dimmi tutto" la sollecitai Lei ricambio' la stretta delle mie mani, e guardandomi arrossi' "sai non e' facile per me parlare di certe cose, lo sai, sono fatta in modo un po' particolare, e mi da' noia esprimere certi argomenti, pero' devo farlo, ed ho pensato a te, che forse sei l'unico in grado di capirmi ed aiutarmi" Io ero sempre piu' avvolto dalla nebbia assoluta, non immaginavo di cosa volesse parlarmi, capivo che probabilmente era qualcosa di legato al sesso, unico suo argomento, come dire tabu', ma perche' ne volesse parlare con me... "Vedi" riprese, "io non sono certo una santa, ok non ne parlo, e mi danno fastidio certe battute, ma non lo sono, nel mio intimo adoro anch'io il sesso come tutti penso, ed ho le mie passioni, come tutti! Sei d'accordo?" "Certo" le dissi, "il non parlarne non implica certo non farlo o che non piaccia, direi che e' perfettamente normale" "Ok" continuo', "noi abbiamo un rapporto normale, stiamo insieme abbastanza spesso, ma ecco, vedi.." inizio un po' a tentennare, io le strinsi un po' le mani, lei sorrise, ed abbasso' gli occhi, "ecco, io ho le mie passioni, alcune segrete, che non ho mai detto a nessuno, e che non ho mai fatto... so che quando saro' sposata non avro' mai l'opportunita' di esaudire questi miei desideri..." Rimase in silenzio un po', io mi avvicinai ancora di piu' a lei, pensavo di capire dove volesse arrivare, ma nonostante fosse bella, ed una parte di me sperava che la realta' fosse che voleva venire a letto con me, un'altra parte di me mi diceva che non era giusto. "beh dai" le dissi, "chi ti dice che debbano restare sogni, scusa parlane con lui, sono sicuro che non avra' nulla di che ridire! Dai, ha una ragazza bellissima, e secondo te le va a dire no!" le dissi sincero, faticavo a tenere il mio sguardo lontano dai suoi punti intimi, sopratutto perche' non mi guardava, le ammiravo i seni, stupendi.. i capezzoli erano grandi, lo si vedeva bene, e sembravano anche un po' turgidi, ma forse erano solo grandi. Ammiravo anche le sue gambe, sempre piu' su, fino ormai al suo inguine.. e, ma no impossibile, eppure anche li' mi sembrava che mancasse qualcosa.. sembrava anche senza mutandine. Impossibile, mi dissi, ma il solo dubbio dava una mano alla mia erezione che ormai si stava risvegliando, anche aiutata dai suoi discorsi. Intanto Elisa aveva ripreso a parlare, sempre tenendomi le mani, "no impossibile" ribatte', "non credi che ci abbia provato? Certo non gliene ho parlato apertamente, ma piu' di una volta ho provato ad indurlo a fare cio' che mi piace cosi' tanto, e non c'e' stato verso" "Dai, che sara' mai" le dissi io, "sicura di non aver frainteso?" "Si' ne sono sicura" mi disse lei, "e cosi' ho preso una decisione, prima che sia troppo tardi, vorrei poter soddisfare questi miei desideri, almeno una volta, ed ho pensato a te!", ecco si siamo, pensai io, non ci credo..., "si', ho pensato a te" aggiunse come rispondendo ad una domanda che non le avevo fatto, "perche' sei affidabile, onesto, discreto, e perche' in fondo mi piaci, sei carino, e sei un ragazzo con cui mi sarebbe piaciuto avere una storia". Io non sapevo che dire, e glielo dissi... "Si' lo immaginavo, pero' vedi, ti prego, aiutami a soddisfare i miei desideri" "Ma guarda, per me posso anche dirti di si', che mi piacerebbe, e tra l'altro e' vero, come si fa a dire di no ad una ragazza come te!" le dissi sincero, "ma sei sicura di quello che dici?" "Si' ne sono sicura" mi rispose, lascio' andare le mie mani, e si appoggio' allo schienale della sedia, si tolse i sandalini, ed alzo' i piedi, poggiandoli sul bordo della sedia stessa, con le gambe aperte... ed era nuda sotto, non mi ero sbagliato, era nuda.. e depilata.. la guardavo senza sapere cosa dire.. come ipnotizzato.. "beh, che ne pensi" mi disse "wow" ribattei, "non e' che mi vengano tante altre parole" "allora mi accontenterai?" mi domando, "mi aiuterai a realizzare i miei desideri?" e che cosa potevo dire.. "Certo" le risposi, "ti aiutero' si'... a fare tutto quello che vuoi! Sempre che tu ne sia davvero sicura!" "Sei dolce" mi disse, "Si' ne sono sicura! Pero' e' sottinteso, qui dovra' continuare tutto come al solito, nessuno dovra' sospettare o intuire nulla capito" "Certo" le dissi sincero, "ci mancherebbe!" "Bene, sono contenta" mi disse, e si intuiva davvero quanto lo era, restava cosi', con i piedi sulla sedia, le gambe aperte, la sua micina completamente esposta.. "dai spogliati nudo" mi disse" "Qui?" ribattei io "Certo" disse lei "tanto non c'e' piu' nessuno, e non verra' nessuno, e' il posto piu' sicuro per tutti e due!" mi disse "D'accordo, ma spero tu abbia ragione" le risposi Iniziai a spogliarmi, mi tolsi le scarpe ed iniziai a togliermi i pantaloni, poi feci seguire la maglia, fino a che non restai in slip. La mia erezione era evidentissima, l'uccello spingeva forte. Elisa si mise a ridacchiare guardandomi tra le gambe "anche gli slip dai" mi disse, "anzi vieni qui che te li tolgo io!" aggiunse. Mi avvicinai e lei infilo' le mani dai fianchi iniziando a sfilarli, poi li lascio' andare, praticamente li aveva spostati appena, porto' le mani sul davanti, dando una carezza a lui, infilo' le mani dal cavallo degli slipi, prendendo assieme anche i miei testicoli, sentii le unghie fregare su di loro, mentre calava le mani, tirando in basso gli slip, non feci nulla e non dissi nulla, non mi aveva certo fatto male. Il mio pene scappo' fuori dagli slip, vicino al viso di Elisa, che ridacchio contenta, e fini' di togliermi tutto, lasciandomi nudo. Mi guardava il corpo, ma sopratutto mi guardava tra le gambe, il mio uccello dritto verso di lei.. "Allora sei d'accordo" mi disse, "posso davvero realizzare i miei desideri?" "Certo che puoi", le dissi, non mi era saltato minimamente in testa di chiederle quali fossero e perche' non potesse realizzarli con il suo ragazzo.. la vista della sua micina rasata, stupenda, il suo viso con quell'ombra di rossore imbarazzato, le sue gambe stupende ed i suoi piedini mi portavano semplicemente a non pensare. Elisa mi fece spostare sul bordo della scrivania e posiziono' la sedia davanti a me, appoggio' i suoi piedini sulle mie ginocchia, e piano piano inizio' a muoverli sulle mie gambe, sempre piu' su.. arrivata all'inguine si mise a giocherellare con il mio uccello con un piedino, e con l'altro soppesava i miei gioielli, li carezzava, un po' li spingeva.. poi prosegui' con un piedino sul mio corpo, verso l'alto. Era molto eccitante, e mi piaceva da matti... sentivo il piedino tra le mie gambe che giocava con i testicoli, li muoveva, li stingeva un po', un po' li tirava.. ogni tanto era piu' rude, ma non ci facevo caso. Intanto l'altro piedino era arrivato all'altezza del mio viso, lo presi con le mani, e mentre le carezzavo la gamba, iniziai a darle dei bacini al piede, alle singole dita, al collo del piede.. Elisa ridacchiava divertita, aveva portato una mano tra le gambe ed aveva iniziato a massaggiarsi leggermente la micia. Dopo un po' di questo giochino, riporto' entrambi i piedi tra le mie gambe, e prese a muoverli sul mio uccello, duro all'inverosimile.. Mi guardava con due occhi colmi di curiosita' ed imbarazzo, quasi che fosse ancora indecisa.. sembrava mi stesse domandando un'autorizzazione.. io le sorrisi e le dissi "e' stupendo Elisa, non ti fermare" "Posso davvero farti tutto?" mi chiese Io la guardai, la guardai bene... "si' che puoi, qualunque cosa" le risposi. Lei rise, e mi ringrazio', riprendendo il lavorino di piedi che.. beh era stupendo. Pensai che fosse quello che non poteva fare con il suo futuro marito, anche se mi sembrava strano, non era niente di strano.. intanto lei andava avanti, mi stava facendo godere moltissimo, con un po' di decisione mi spinse sulla scrivania, e mi prese le gambe, poggiandole ai lati della sua sedia.. ero praticamente seduto sopra la scrivania, con il suo corpo tra le mie gambe.. mi appoggiai all'indietro sui gomiti, godendo del lavorio non proprio esperto dei suoi piedi, infatti ogni tanto non riusciva ad essere leggera, ma era tutto stupendo. Poi le cose cambiarono.. ad un certo punto sentii che i suoi piedi si spostavano, non feci in tempo ad alzare il viso e guardarla che sentii un il suo piedino colpire con forza i miei genitali.. sentii perfettamente il suo tallone colpire i miei testicoli e schiacciarli forte. Il dolore esplose quasi subito anche se non eccessivo, era stato un colpo forte ma non fortissimo. Portai istintivamente le mani a coprire tra le gambe, mentre tentavo di stringere le ginocchia, operazione resa impossibile dalle mani di Elisa e dalle sue gambe che me le tenevano bene aperte. Per Elisa fu una sensazione stupenda, non pensava avrebbe trovato il coraggio di dire tutte quelle cose, ne di mostrarsi nuda a quel modo, figuriamoci a colpire cosi' i gioielli di un maschietto.. ma quando finalmente diede la prima tallonata, fu un'emozione straordinariamente stupenda.. sentire le palle sotto il tallone schiacciate, vedere la reazione.. le procuro' un piacere stupendo, si sentiva calda nella micia ed era molto bagnata, piu' per cio' che aveva fatto che per la lenta masturbazione che si stava facendo. "Dimmi com'e' stato? Male?" mi domando' Elisa Dopo un breve silenzio e dopo aver preso fiato le risposi "male si'! ma era questo che avevi in mente di fare? Potevi dirmelo" "Non me lo hai chiesto" ribatte' lei un po' in imbarazzo, sapeva di aver forzato la cosa, ed il suo carattere ora la faceva un po' pentire, "pensavo fossi davvero pronto a tutto, scusami" Sentivo l'incrinatura nella sua voce, la stavo guardando, non si stava piu' toccando, potevo vedere il suo viso ancora piu' arrossito, e la sua micina.. era bagnatissima, si vedeva troppo bene. "Sei bagnatissima" le dissi con un cenno, "ma ti ha eccitata cosi' tanto?" le domandai sempre tenendomi i gioielli, ora meno doloranti. Lei abbasso' lo sguardo, non sapeva cosa rispondere, ma poi decise che la sincerita' a questo punto era d'obbligo, una sincerita' piena. "Si' moltissimo" ammise. "Ho sempre desiderato farlo.. non chiedermi perche', non lo so, ma ho sempre desiderato provare a colpirle, sentire che effetto fa" era sempre piu' imbarazzata "non sai quante volte mi sono masturbata immaginandomi colpire le palle di un ragazzo, quanti video ho guardato e quante storie ho letto". Aveva perfino gli occhi un po' lucidi. Eravamo cosi', io con le gambe aperte, i suoi stupendi piedini sulle mie ginocchia, le sua mani a tenere le mie caviglie (anche se erano ormai semplicemente appoggiate) "Mi ha sempre eccitato, e adesso quando l'ho finalmente fatto.. non chiedermi perche', e' stato entusiasmante, molto" concluse. Resto' cosi' in silenzio, gli occhi bassi, sempre piu' lucidi, sembrava pentita. Ad un certo punto inizio' a dire "scusami.." Io non resistetti, le presi un piedino tra le mie mani, e lo accarezzai, me lo portai vicino alla bocca e lo baciai. Lei ancora non mi guardava, lo guidai verso il basso tra le mie gambe. Avevo ancora una forte erezione per cui mi fu facile appoggiarlo di punta sui miei testicoli, a questo punto Elisa alzo' lo sguardo, guardandomi un po' stupita, stupore che aumento' quando lo premetti sui gioielli con forza. "Ma.." inizio' a dire Elisa "Dai Elisa" la interruppi, "prendimi a calci nelle palle" le dissi. Non mi costo' un grande sforzo lo ammetto, un po' di attrazione per quel mondo l'avevo sempre avuta, anche se non pensavo certo che mi sarei trovato in quella situazione. "Ne sei sicuro?" mi chiese felice, iniziando a sorridere. "Certo che ne sono sicuro" ribattei, "colpiscile in tutti i modi che vuoi Elisa, calciale, schiacciale. Ho detto che ti avrei lasciato fare tutto, e cosi' e'". Lei mi guardo' con una gioia incredibile negli occhi, poi si alzo' di scatto e si getto' ad abbracciarmi, mi diede un fortissimo bacio sulle labbra, stupendomi per la forza e la passione che ci mise, mi guardo' negli occhi e quasi piangendo mi disse "grazie grazie grazie, sei un angelo, prometto che non te ne pentirai". Io la abbraccia in risposta e le diedi un bacio "non me ne sto pentendo nemmeno ora" le dissi. Lei si mise a ridere felice, non sapeva quasi come fare per ricominciare ora che aveva perfino la mia autorizzazione per colpirmi. Allora le presi le mani, e gliele portai tra le mie gambe, le misi in mano i miei gioielli e le dissi "Elisa, che ne dici di dar loro una bella spremuta? Poi possiamo ricominciare da dove ci eravamo interrotti". Lei mi guardo' felice, con un sorriso stupendo.. mi mormoro' ancora una volta "grazie" prima di iniziare a spremere i miei gioielli, prima piano, poi via via sempre piu' forte. Io resistetti stando fermo il piu' possibile, lei inizio' a mormorare una serie di "si', bello, mmm" che nonostante il dolore mi eccitavano da matti. Quando non resistetti piu', iniziai a gemere, poggiando la mia testa sulla sua spalla e portando le mani tra le mie gambe, ovviamente era un gesto inutile, le mie palle erano ben salde nella sua mano, mentre l'altra mi abbracciava e carezzava. Stringeva sempre piu' forte, ed io gemevo sempre di piu'. Sentivo le sue dita schiacciare i miei testicoli, le sentivo muoversi su di loro. E nonostante il dolore... beh mi piaceva, da un lato speravo smettesse, dall'altro che continuasse. Per Elisa la sensazione era stupenda, aveva in mano le palle di un maschietto e le stava strizzando come piu' le pareva e piaceva, si sentiva un gran calore tra le gambe, sempre piu' forte, ma non voleva masturbarsi, aveva ben altro in mente per come soddisfare la sua figa, la sua mente lavorava ed aggiungeva sempre nuove cose da provare! Finalmente Elisa lascio' andare i testicoli, mi accasciai sulla scrivania, tenendoli, la guardavo estasiato. Lei mi osservo', ridacchio' ed inizio' e spogliarsi, si sfilo' prima la gonna, girandosi e chinandosi in avanti.. mamma mia che sedere da urlo, con una mano glielo toccai, mentre l'altra massaggiava i gioielli. Glielo palpai per bene, e visto che rimaneva a 90, le passai anche un dito sulla micina, abbastanza visibile messa in quella posizione. Lasciai i miei gioielli doloranti, e continuai a guardarla. Si giro' verso di me e si sfilo' la maglia, ora potevo vedere bene anche il suo seno, con i capezzoli turgidi. Era costantemente in imbarazzo, con il viso spruzzato da un rossore che la rendeva ancora piu' bella. Vederla cosi', senza nulla addosso e con quell'imbarazzo, mi toglieva ogni remora su quello che mi faceva (e su quello che mi voleva fare). Dal canto suo Elisa aveva sempre piu' voglia di quelle palle, si stupiva anche dei pensieri che le scorrevano per la testa, lei sempre cosi' "pudica" e riservata, che mai usata determinate parole, non riusciva a trattenersi, non riusciva ad usare parole meno volgari, pensava al suo cazzo duro, alle sue palle che gia' stavano diventando rosse e si stavano gonfiando un po' per quella strizzata prolungata che gli aveva dato.. si era fatta una bella spremuta di palle.. e voleva andare avanti, avanti come aveva pensato nei suoi sogni, lei nuda che strapazzava le palle di un ragazzo, con il suo appoggio, con lui che voleva che lei gli facesse male... questo pensiero, che lui fosse d'accordo, che volesse i suoi calci e tutto il resto, la faceva eccitare ancora di piu'! "Come va" mi chiese guardandomi il pene duro ed i testicoli, "posso continuare?" "Certo che puoi" le risposi, "resisto Elisa" "Che bravo" ribatte' lei sedendosi sulla sedia come prima. Prese le mie gambe e le appoggio' sulla sedia, lasciandole spalancate. "Mettiti sui gomiti come prima, metti le mani sotto al sedere" ed io eseguii solerte. "Si' cosi'" sussurro' riprendendo a stropicciarmi i testicoli con i piedi. "Che belle palle che hai" disse Elisa, "come si muovono sotto i miei piedi.. uhmm stupendo". Elisa si passava la lingua sulle labbra, assaporando ogni istante che stava vivendo, ascoltando con attenzione ogni gemito che emettevo.. piu' andava avanti piu' godeva, piu' viveva quella situazione, piu' ne avrebbe voluto. Dopo aver giocato cosi' per qualche minuto, stropicciando le palle sotto il piede, titillandole con le dita, schiacciandole vero il basso o contro l'osso pubico, afferro' con entrambi i piedi il sacco scrotale, ed inizio' a stringerlo con forza, a tirarlo alternativamente verso di se o vero il basso. Li tirava forte, causandogli sempre piu' dolore. Il fatto che non potesse chiudere le gambe, grazie alla sua salda presa, e non potesse proteggersi con le mani, bloccate sotto al sedere dal suo stesso peso, la eccitava ancora di piu'. Dopo un tempo che parve infinito, lascio' andare le palle, e si fermo', come per concedere un piccolo recupero.. ma poi d'improvviso lascio' partire una forte tallonata alle sue palle, colpendole in pieno. Senti' le sue palle schiacciarsi e poi scivolare via dal suo tallone, senti' il suo gemito di dolore, il suo tentativo di recuperare le mani, di chiuedere le gambe... tutto l'insieme le procuro' un'ondata di piacere, una scarica di adrenalina che la travolse e colpi' ancora le sue palle, una, due tre volte, prima di tallone, poi di punta, tutti colpi forti e precisi ai suoi testicoli sempre piu' grossi e gonfi! Sembrava tutto cosi' surreale, ero li', con le gambe aperte che avevo implorato Elisa di massacrarmi le palle (perche' in sostanza questo era), e godevo del dolore che mi provocava, l'avere le mie palle, un lato cosi' intimo e delicato alla sua merce', volontariamente, era un'eccitazione continua, che non scemava per il dolore che mi causava, anzi, si amplificava. Se la spremuta di prima aveva causato un dolore sempre crescente, la stropicciata di palle data coi piedini prima e la loro strizzata e tirata aveva fatto crescere il dolore, e l'eccitazione. Sentivo l'uccello gonfio di un piacere nuovo e strano. Faticavo sempre piu' a resistere, gemevo apertamente. Poi quando smise di strizzarle coi piedi e si fermo', pensai ad una pausa. Stavo iniziando a rilassarmi quando sentii una nuova esplosione di dolore, senti' la mie palle pressate da un forte colpo, sentii il dolore crescere sempre piu' mentre Elisa le colpiva ripetutamente, non riuscii a contare i colpi, sentivo solo sempre piu' male, ma sentivo anche il suo piedino, le sua mani che mi tenevano le gambe. Elisa si chino' in avanti verso i suoi genitali, ammirandoli estasiata da tanto erano rossi e gonfi, si sentiva sempre piu' calda e bagnata tra le gambe. "Come va?" domando' eccitata "fanno male vero?" "Si' molto" risposi con un gemito Lei intanto le carezzava con la mano. "Vuoi che smetta?", chiese, ma la risposta esatta era implicita, non voleva smettere! "No ti prego Elisa, non smettere, continua" risposi Lei caccio' un gridolino di gioia, e ributtandosi indietro lascio' partire un calcio dal basso verso l'alto alle palle penzolanti colpendole in pieno con la punta del piede. Il colpo non fu particolarmente violento, ma viste le prove precedenti, il dolore che provoco' fu alto, alto come il piacere che senti' anche lei. A quel calcio ne segui' uno opposto, dall'alto verso il basso, che colpi' di pianta piena le sua palle esposte, causando un nuovo moto di dolore. Si contorceva inerme alla merce' di Elisa che prosegui' questo giochino di calci dal basso verso l'alto e dall'alto verso il basso, all'inizio con un piede solo, ma dopo alcuni colpi, alternando entrambi i piedi. Provando sempre piu' piacere. Era qualcosa di incredibile, sentivo il suo piedino colpire prima di punta le mie palle dal basso, poi la pianta del piede che impattava con uno schiocco sonoro sulle palle che erano ormai un fuoco continuo. All'inizio gemevo e mi contorcevo cercando un'inutile difesa, ma via via che i colpi si susseguivano, le forze venivano un po' meno, ero pienamente cosciente e sentii quando inizio' ad usare entrambi i piedi.. e incredibile a dirsi godevo di cio' che accadeva. Anche ora in preda ad un dolore sempre maggiore, godevo. Ad un certo punto Elisa smise di calciare le palle a quel modo, e lascio' andare le sue gambe, si alzo' e si avvicino' a lui. Aveva praticamente bagnato la sedia, ed i suoi umori presero a scivolarle dalla figa bagnata fradicia giu' per le gambe, lo fece sdraiare per bene sulla scrivania, liberandogli le mani, salendo cavalcioni sul viso, gli dava le spalle, aveva un'idea ben precisa. Gli avvicino' la figa alla bocca e mugolando gli disse "Sei fantastico, guarda, gocciolo di piacere, leccala dai, fammi venire maialino" ridacchio In contemporanea porto le mani tra le sue gambe iniziando a massaggiarli le palle, non gli toccava l'uccello, rosso e gonfio di piacere, pronto ad esplodere. "Hai un cazzo eccezionale" gli disse, "guarda che grosso, e guarda, anche tu godi vero? Ce l'hai bagnato" e cosi' dicendo lo inghiotti' iniziando a succhiarlo. Quando sentii la sua calda bocca avvolgere il mio uccello, iniziai a leccare la sua micia stupenda.. era veramente fradicia, sentivo i suoi umori colare, la leccavo avidamente e con le mani le accarezzavo la schiena ed il sedere. Sentivo le sue mani carezzarmi le palle, la sua bocca succhiare avidamente la mia asta eretta.. leccavo e mugolavo di piacere.. la sua bocca era abile.. ed in breve tempo mi aveva portato ormai al limite, stavo per inondarle la bocca. Elisa senti' che il suo uccello stava per scoppiare, stava godendo anche lei e molto, era abile con la lingua, quando senti' che il suo cazzo stava esplodendo, inizio' a succhiare piu' forte ed in contemporanea con il primo spasmo, serro' con violenza le sue palle, stringendole forte, molto forte, e torcendole. Al tempo stesso premette la sua figa sul suo viso. Lo sentiva gemere, quasi urlare di piacere e dolore mentre gli spremeva le palle fortissimo e mentre il suo seme le inondava la bocca, continuo' a succhiare ed inghiottire fino all'ultimo minuscolo spasimo, e quando fu sicura di averlo esaurito, lascio' andare le palle, ormai al limite, e tenne in bocca il suo cazzo, succhiandolo fino a quando fu molle. In quegli istanti un potente orgasmo la travolse, un orgasmo unico e stupendo, lungo e splendido. Piano piano si rialzo', accucciandosi di fianco a lui. Prese ad accarezzargli le palle gonfie e rosse. "Mamma mia, e' stato bellissimo" esclamo', "come stanno le tue palline?" domando' seriamente interessata a lui Dopo un po' di silenzio, passato ad osservarla in viso, vedendo il piacere che aveva provato, le risposi "fanno male, ma passera'" e dopo un attimo "Sei stata fantastica.." le dissi, "Sei fantastica!" Lei sorrise, ed arrossi' un poco. "non credere che con i complimenti saro' meno cattiva!" E rise, ma fu una risata allegra, divertita, complice. "Tu piuttosto sei bravo!" aggiunse, "hai resistito tanto! E ce l'hai sempre avuto duro.. non avrei mai pensato" disse continuando a massaggiare le palle gonfie. Sotto quel dolce massaggio intanto, cominciava a risvegliarsi una bella erezione. Elisa era stupenda, cosi' accucciata al mio fianco, nuda, ancora eccitata, lo si vedeva dai suoi capezzoli, con la mano tra le mie gambe a massaggiare. "Beh Elisa" le risposi, "non e' stato poi male sai..." ora toccava a me essere un po' in imbarazzo, "alla fin fine.. mi e' piaciuto" ammisi "Davvero?!" esclamo' sorpresa, "non lo dici solo per farmi piacere?" "Davvero Principessa" le risposi, e per dimostrarglielo, misi la mia mano sopra la sua che massaggiava i testicoli, e dopo essermi fatto forza, la strinsi, causandomi un nuovo moto di dolore. "Wow" esclamo' Elisa, "ne hai ancora voglia vedo, e vedo anche che si sta ricaricando il tuo cazzo!" aggiunse. "Che ne dici, giochiamo ancora un po' prima di andare?" mi chiese. Io mi alzai seduto verso di lei, e l'abbracciai. "Sono sempre pronto per te. Cosa ti piacerebbe provare ora tesoro?" ribattei. Lei era felice, mentre con una mano restava a trattenere i miei gioielli, ma senza stringerli se non appena appena, con l'altra mano rispose al mio abbraccio, dandomi un bacio sul collo. "Oh guarda" rispose, "se dovessi dirti tutto quello che vorrei provare, staremmo qui fino a domani!" esclamo'. "Ma ormai e' quasi ora di andare.. pero' visto che mi dici cosi', vediamo.. che ne pensi di..", mi guardo' negli occhi e poi prosegui' fissandomi. "Metterti davanti a me a gambe aperte e supplicarmi di darti tanti calci nelle palle, e ad ogni colpo chiedimene ancora!" Io la guardai rapito, il mio uccello ormai pienamente in tiro nuovamente. "Wow", le dissi, "non so quanto resistero', ma va bene, proviamo! Non e' molto diverso da quello che mi hai fatto prima pero' eh" dissi sorridendo. "Non e' vero" ribette' lei, "voglio vedere il tuo viso mentre calcio, voglio dare dei calci veri, prima erano piu' dei.. pestoni" esclamo' eccitata come prima, "e poi te che mi chiedi di colpirti... si' questo lo hai fatto anche prima" ammise, "ma cambia ancora!" mi guardo' ancora, arrossendo.. "si' lo so, sono una viziata" disse "Sei una bellissima viziata" le risposi io baciandole la punta del naso, "ed e' un piacere per me viziarti ancora di piu'" aggiunsi. Lei sorrise felice, ed io dissi ancora "Dai Elisa, prendimi a calci nelle palle, voglio sentire i tuoi splendidi piedini colpirmi, voglio vederti calciarmi!" avevo un po' imparato il gioco che le piaceva, e che, in ogni caso, piaceva anche a me! "Sei grande" disse lei, rialzandosi. Ci mettemmo in piedi uno di fronte all'altro, immediatamente aprii le gambe guardandola li' davanti a me, completamente nuda, emozionata. Piu' la guardavo e piu' ero estasiato e l'idea di quello che mi faceva mi sembrava sempre piu' normale e scontata. "Dai Elisa, ti prego, prendimi a calci nelle palle!" le dissi. "Stampa il tuo piede nei miei coglioni" Elisa ancora non riusciva a credere a quello che stava accedendo, alle liberta' che le stava dando. Era da tempo che aveva voglia di realizzare quelle fantasie, ed era da tempo che si sentiva fisicamente attratta da lui, era per questo che lo aveva "scelto" per provare. Di certo nemmeno nei suoi sogni piu' belli si era immaginata una situazione come quella, era sicura che non avrebbe mai acconsentito ad accontentarla, e seppur fosse potuta arrivare a colpirlo, era sicura che dopo la prima botta si sarebbe incazzato e l'avrebbe piantata li'. E invece ora erano in piedi uno davanti all'altra, lui con le gambe aperte, le palle doloranti ancora esposte e pronte a ricevere i suoi calci, il suo cazzo dritto svettante verso di lei. Si sentiva bagnare ancora, per l'ennesima volta, e quando lui le chiese a quel modo di colpirlo, si senti' un calore esplodere dalla figa ed espandersi in tutto il suo corpo. Saltello' allegra, ridacchiando, e carico' la gamba destra dietro di se, lasciando poi partire un bel calcio che colpi' le sue palle di collo pieno. Elisa ancora una volta le avverti' distintamente schiacciarsi e poi scivolare via, in fuga verso una inutile salvezza. Fu un bel colpo, e lo vide sul suo viso, vide che si chinava con un gemito, appoggiando una mano sulla scrivania a lato, ma senza cadere. Non si copri' le palle.. Elisa era pronta a fermarsi, sapeva che gli aveva ben colpito le palle quel giorno, ma lui la stupi' ancora una volta dicendo "Ahh, si'i'i' grande Elisa, e' stupendo" disse gemendo ed allargando ancora di piu' le gambe, "avanti principessa, ti prego voglio sentire ancora il tuo piede colpire le mia palle, dai, dammi ancora dei calci" Lei ormai non capiva piu' nulla, carico' ancora la gamba e rifilo' una serie di forti calci alle sue palle che ormai erano l'unica cosa che vedeva e voleva, uno, due, tre,... riusci' ad arrivare a sette calci in serie, sfoderati molto velocemente e molto forti, prima che lui si accasciasse senza forze a terra, tenendosi le palle che sembravano esplodere dal dolore. Lei si avvicino' a lui, si inginocchio' e gli sposto' le mani, ma solo per lasciar partire una gran ginocchiata in quelle grosse palle. Una sola forte ginocchiata.. e poi si mise al suo fianco, portando il suo viso sul suo seno e carezzandolo gentile. Quando carico' il primo calcio, saltellando cosi', fu ipnotico.. vedere i suoi seni saltellare, vedere un po' dei suoi umori spargersi fu eccitante.. quasi desideravo sentire arrivare il suo piede, e quando calcio', vivetti il tutto come al rallentatore, lo vidi arrivare, sentii l'impatto dall'inizio alla fine. Un nuovo forte dolore esplose nelle mie palle gia' provate, ma non volevo cadere, sentivo il dolore aggredirmi, ma mi aggrappai alla scrivania, la osservai, vidi che si stava per fermare, ed in un moto di desiderio decisi di incoraggiarla, di pregarla di continuare. Sembrava non aspettare altro, mi colpi' ancora e ancora, veloce e precisissima, sentivo il collo del suo piedino impattare violento, schiacciarmi forte le palle, il dolore aumentava sempre di piu', riuscii a seguire i primi due calci, poi persi il conto, e ad un certo punto crollai, non so quanti me ne diede, me lo disse lei dopo e quasi non ci credevo, visto quello che aveva fatto prima ed il livello di dolore che sentivo. Ero a terra e la sentii avvicinarsi a me, scostarmi le mani che tenevano le palle, pensai le volesse carezzare come prima.. invece sentii una nuova esplosione di dolore quando il suo dolce ginocchio le colpi' molto forte, schiacciandole inesorabilmente, senza tanti preamboli. Mi rannicchiai del tutto e lei mi prese il viso mettendolo vicino al suo seno, vedevo i suoi capezzoli turgidi, la sentivo carezzarmi, avevo un gran male, ma non resistetti e comincia a leccarle il capezzolo vicino alla mia bocca. Lei parve stupita, ma contenta di quel che facevo, mi incoraggio' a continuare. "Oh che bravo bimbo" disse Elisa quando lo senti' iniziare a leccarle il capezzolo, "continua, e' piacevole". Lo sentiva leccare e succhiare, vedeva il suo uccello ancora duro, glielo prese in mano, facendolo girare per essere piu' comoda, messo cosi' sembrava quasi davvero un bimbo che tettava, con la differenza che avrebbe voluto scoparselo di brutto! Ma benche' convinta che l'avrebbe lasciata giocare ancora altre volte, decise di non dargli la sua figa sbrodolante (quasi si mise a ridere pensando queste parole, ma si trattenne, lui forse non avrebbe capito), continuo' a menarglielo, e poi si decise a fargli il secondo pompino della serata, ma stavolta senza dolore. Si' chino' in avanti iniziando a baciargli la punta del cazzo, l'asta, poi inizio' a leccarlo, e piano piano lo accolse in bocca. Lui vedeva tutto estasiato e sentiva la sua abile bocca lavorarlo eccezionalmente, ogni tanto lei passava a leccargli le palle gonfie, con dolcezza e delicatezza. Piano piano lo porto' al limite dell'orgasmo, e quando senti' che era pronto, inizio' a succhiare con minor lena, per prolungare al massimo il suo piacere. Elisa mi stava facendo un pompino da favola, non sapevo se avrei goduto di piu' chiudendo gli occhi, o se tenendoli aperti, ma decisi di non perdermi un nanosecondo di immagine di quello che mi stava facendo. Vedevo il mio uccello sparire nella sua bocca, la sua lingua leccare la punta, l'asta e le palle, era delicatissima, bravissima, ancora piu' godereccia di prima. Sentivo il piacere montare piano piano, e quando fui sul punto di venire per la seconda volta, la sentii rallentare, capii che voleva prolungare il mio godimento, non sapevo se mi sarebbe toccato soffrire ancora, ma non mi importava.. poi piano piano arrivo' il culmine.. sembro' passare una vita e poi il mio cazzo esplose in lunghi fiotti di piacere, sentii che non accelerava, era sempre lenta, prolungando anche il momento di massimo piacere all'infinito, sentii che massaggiava le palle mentre venivo, piano delicata... fu una venuta memorabile.. che mi svuoto' completamente.. Quando sentii che si era completamente scaricato, Elisa tenne il suo cazzo in bocca pulendolo per bene, poi si rialzo' guardandolo in viso, sorridendogli ed abbracciandolo felice. "Come va" gli chiese "Tesoro.. non ho parole.." rispose lui "Ti fanno molto male?" "Sta gia' passando, sei una ragazza eccezionale, anche se mai mi sarei aspettato tutto questo" ammise lui "Lo so, un po' stupisce anche me" disse Elisa, "ma non sono mai stata cosi' felice!" esclamo', "Lo faremo ancora?" "Tutte le volte che vuoi!" "Che dici, dobbiamo rivestirci ed andare?" chiese dopo un po' di silenzio lei... "Tu che dici? Mi sa di si', anche se io starei qui ancora a lungo.." "Gia', anch'io" concordo' lei, "ma hai ragione, dobbiamo andare... mi raccomando, riposati, e tieniti pronto, se ti va ancora!" "Se mi va? Che domande fai..." disse lui, "sono pronto a ricominciare quando vuoi!" aggiunse ridendo Si rivestirono velocemente, e quando furono vestiti lei si giro' verso di lui, "che dici, andiamo?" chiese "Andiamo", ribatte' lui, poi fermandosi, "e quella?" indicando la sedia, "dici che asciughera'?" ridendo, c'era una bella macchia di bagnato dove prima era seduta lei, i suoi umori erano stati incredibilmente abbondanti mentre gli pestava le palle Elisa si mise a ridere, arrossendo l'ennesima volta, "beh ci penseremo lunedi'! Asciughera'!" E prendendolo sotto braccio gli disse, "ho un regalino per te" "Ah si', e cosa sarebbe?" onestamente non sapeva cosa pensare, dopo tutto quello che avevano fatto, cos'altro poteva esserci.. Elisa prese qualcosa dalla borsetta e glielo allungo', e lui si ritrovo' con in mano il suo reggiseno e le sue mutandine.. "Vuoi dire che ti eri denudata per me?" chiese "Si', quando ero andata in bagno, ero gia' decisa a farti vedere tutto comunque finisse cio' che non sapevo nemmeno come affrontare" Lui sentii che gli slip erano umidi, "eri gia' eccitata vero" "si' molto" ammise lei, "lo sono stata per tutto il pomeriggio" Il lampo di gioia nei suoi occhi quando vide lui che si portava gli slip al viso, li annusava e li baciava fu quasi accecante, fece lo stesso con il reggiseno. "Li terro' con cura, sei un mito Elisa.. grazie" "Grazie a te!! Sono io che lo devo dire non tu!! Davvero non finira' qui..." gli disse mentre uscivano E lui di rimando, mentre si lasciavano andare per evitare che qualcuno fuori li potesse vedere "Se lo chiedi a me.. no che non finira', io tutte le volte che vorrai saro' con te! A farti felice!" "Grazie.. sei un angelo.. a lunedi'" disse lei "A lunedi'!"