DOMINAZIONE MORTALE Primo episodio di Davidmuscolo Megan mi spinse contro il muro, spingendo con forza la sua lingua dentro la mia bocca mentre con la mano destra arruffava i miei capelli e con la sinistra cercava con alterne fortune di slacciarmi la camicia. Da parte mia, risposi con desiderio al suo bacio e la mia mano destra esploro' prima il suo addome e poi ando' su alla ricerca dei suoi seni marmorei " Dai Ben, andiamo a letto" mi disse dopo aver terminato il bacio " Si andiamo" le risposi ansimando. Desideravo Megan, la volevo con tutto me stesso e ripresi a baciarla accarezzandole i lunghi capelli biondi. Rimanemmo in quella posizione per alcuni secondi, nel silenzio irreale della mia cucina dove i nostri sensi si erano ridestati improvvisamente dal torpore, silenzio che fu improvvisamente spezzato dallo squillo del mio telefonino " Non rispondere tesoro. Non ora, ti prego" m'imploro' " Fammi almeno guardare chi e'. Potrebbe essere qualcosa d'importante" risposi prendendo in mano il telefono cellulare. Era il mio capo e mi staccai malvolentieri dalle calde braccia di Megan " Non farlo Bibi o te ne pentirai" rincaro' la dose la bella ragazza dagli occhi azzurri e dai capelli biondi. Bibi ero io, Benjamin Bravermann, detective della omicidi di San Francisco e lo squillo proveniva dal capitano Stephan Banks " Devo farlo, tesoro. E' il mio lavoro" " Te ne faro' pentire Ben" termino' Megan mettendo il broncio. Aveva ragione. A causa del mio lavoro il tempo che trascorrevamo insieme era veramente poco. Nemmeno alle dieci di sera mi lasciavano in pace e non sapevo se essere contrariato oppure felice per l'alta considerazione in cui mi tenevano al distretto " Bravermann" risposi al telefonino " Sono il capitano Banks, Benjamin. L'agente Colchrane sta per venirti a prendere. Fatti trovare pronto. Sara' lui a spiegarti tutto" " Ma capitano, sono le dieci di sera" provai ad obiettare "Non c'e' qualche altro detective in servizio?" " Mi servi tu" " Senta capitano, sto con la mia fidanzata e a meno che non ci sia stato un altro attacco sullo stile di quello alle Torri Gemelle vorrei essere esentato" " Peggio, molto peggio. Ce l'hai presente Jacob Fink?" " Certo che ce l'ho presente. E' l'uomo piu' ricco della citta', quello con la moglie ... .." mi bloccai guardando Megan e pensando alla sua gelosia " Esatto, quello con la moglie bellissima, dalle gambe chilometriche. Proprio lui. E' morto, Ben e ci devi pensare tu. Il sindaco in persona mi ha chiesto di interessarmi del caso e non posso correre il rischio di mandarci qualcun altro. Tu sei il migliore" " Grazie capitano. Dove l'hanno ammazzato?" chiesi. Il mio senso del dovere aveva gia' preso il sopravvento " E' proprio questo il problema. E' successo in casa sua e, agli agenti che sono intervenuti dopo la chiamata al 911, la moglie ha detto che e' morto per arresto cardiaco, ma c'e' qualcosa che non quadra. Senti Ben, vai a vedere di cosa si tratta ma vai con i piedi di piombo. Fink era un pezzo grosso e le sue donazioni ai vari istituti, compresi gli organi di polizia, erano generosissime e non possiamo correre il rischio che la vedova possa toglierle. E comunque non dobbiamo fare passi falsi, col sindaco che era suo amico intimo e che mi tiene sotto pressione. Ai giornalisti diremo che l'uomo e' morto per arresto cardiaco fino a che non avremo prove che indichino il contrario. Se mai le avremo. E' tutto chiaro Bravermann?" " Si capitano" " Bene. Mi dispiace per la tua serata, Ben e salutami Megan" " Riferiro'. E tanti ossequi anche alla sua signora" conclusi riattaccando mentre Megan mi guardava ancora con il broncio e con le sue mani sui fianchi. " Devi scendere vero?" mi disse " Non posso farne a meno, tesoro. Mi aspetti qui'?" " No, non preoccuparti, me ne vado a casa mia. Ma dimmi, chi e' morto?" " Jacob Fink, il magnate, il proprietario della " " Il marito di Rachel Fink, la bellissima e misteriosa donna che le sta a fianco?" " Esatto, cara, proprio lui, anche se sarebbe piu' esatto dire che le stava a fianco" " Non sottilizzare e stai attento Benjamin Bravermann. Attento al fascino di quella donna. Dicono che faccia innamorare di se qualsiasi uomo abbia la sventura di incontrarla ed io non sono una che perdona" " Tranquilla Megan. Io non sono il tipo di uomo che perde la testa per una donna come quella, soprattutto quando lavoro" " Sara'. Pero' tu sei affascinante, atletico e intelligente e lo so quante donne ti girano intorno. Ma tu sei mio, capito?" Sorrisi compiaciuto. Sapevo di non essere affatto male, ma la descrizione della mia donna era forse superiore alla realta'. Ero in effetti alto e atletico, moro e la mia barba mal rasata sembrava piacere molto alle donne in quanto mi donava un certo fascino selvaggio. Ma da qui' a pensare che ogni donna mi cadesse ai piedi ce ne voleva. Mi avvicinai a Megan e le presi le braccia " Sei tu ad essere bellissima e non ho nessuna intenzione di perderti" La baciai appassionatamente e con amore, rimpiangendo la serata che non avrei potuto trascorrere accanto a lei. Un nuovo squillo del telefonino mi avverti' che l'agente Colchrane era arrivato sotto casa mia " Devo andare, tesoro. Chiudi tu?" " Si, ci penso io. Aspetta, vieni qui" Mi richiamo' sulla porta, mi sistemo' la cravatta che mi ero messo mentre parlavamo e mi saluto' con un casto bacio sulle labbra " Ti chiamo domani" le dissi mentre chiudevo la porta " Si, certo" rispose con scetticismo, ben sapendo quanto fosse difficile per me trovare del tempo libero quando conducevo un'indagine. Scesi le scale di corsa ed entrai in macchina atteso da Colchrane " Buona sera capo" esordi' l'agente " Ciao Ted. Allora? Hai qualche altra notizia oltre a quelle che mi ha dato il capitano?" " Niente di piu' " rispose mettendo in moto e avviandosi " E' morto a casa sua, giusto?" " Si, nella sua villa di Nob Hill" " Andiamo nei quartieri alti allora" " Altissimi, capo. Pare che il morto avesse la villa pi� bella di tutta San Francisco" " Andiamo a vedere, allora" conclusi, mettendomi poi in silenzio ad osservare la strada. Attraversammo il Financial District e Chinatown prima di immetterci in Snob Hill, cos� gli abitanti della citt� chiamavano quel quartiere di ricchi. Ancora un centinaio di metri e il palazzo di Jacob Fink ci offri' la sua visione. E che visione! Anche da fuori si ammirava la bellezza di questa villa ricostruita in perfetto stile vittoriano dopo il terremoto che distrusse la maggior parte degli edifici della citta' e di questo quartiere in particolare. Ma ero li' per lavoro e non potevo permettermi di crogiolarmi ad ammirare la bellezza della villa. Ci fermammo al cancello e dovetti scendere per suonare. Dopo pochi secondi il cancello si apri' ed entrammo con la vettura nel vialetto che ci condusse nella villa vera e propria. Osservai la piscina a forma di cuore che faceva molto Hollywood e finalmente scendemmo. Un agente, un uomo giovane di nemmeno trent'anni era sulla porta ad attenderci " Detective Bravermann" mi presentai mostrando il tesserino "e lui e' l'agente Colchrane, della omicidi" " Vi aspettavo detective. Sono l'agente Ray Feldmann. Venga, le faccio vedere cosa ci ha messo in sospetto" " E' arrivato anche il medico legale?" chiesi " Due minuti prima di voi e sta gia' guardando la vittima. Vedremo subito se i nostri sospetti sono fondati o meno" Lo seguii lungo un corridoio abbellito da un lunghissimo tappeto rosso e arredato impeccabilmente, con quadri alle pareti, ognuno dei quali valeva la totalita' dei miei stipendi a fine carriera e oggetti di puro antiquariato. Le stanze che attraversammo erano tutte rigorosamente chiuse tranne una dove la luce era accesa e dove intravidi alcune persone ma l'agente Feldmann mi fece segno di proseguire " Aspetti detective, prima andiamo a vedere il morto e poi capira'. Mi fece segno di continuare a seguirlo su per le scale e ci inoltrammo al primo piano. Ancora un corridoio, stavolta piu' breve e quindi una luce accesa. Entrammo nella stanza. Stranamente, si trattava di una stanza spoglia con un letto matrimoniale, un comodino ed un armadio ma con pochi altri oggetti. Riconobbi immediatamente il dottor Alan Forsyte, il medico legale, chinato su un corpo parzialmente coperto da un lenzuolo " Buonasera, detective Bravermann. Buona sera anche a lei agente Colchrane" " Buonasera dottor Forsyte. Cosa mi dice in proposito della morte di quest'uomo?" chiesi al patologo inchinandomi anch'io " Devo dire che tutti i sintomi sono riconducibili ad un infarto. Vede il colorito? Vede ... " " Non c'e' bisogno che lei mi dia delle spiegazioni mediche, dottore. Voglio sapere cosa ne pensa e perche' questi ragazzi hanno chiamato la omicidi quando tutto lascia presagire un infarto?" Il dottor Forsyte tolse il lenzuolo dal cadavere ed ebbi la visione completa di Jacob Fink. Era completamente nudo, a parte un paio di slip. Si trattava di un uomo sulla sessantina, leggermente sovrappeso e con radi capelli ancora neri e piuttosto piccolo di statura, con un'altezza che difficilmente arrivava a superare il metro e settanta, anche se la mia ipotesi, considerando che era ovviamente sdraiato a terra, era tutta da verificare. Il medico legale punto' il suo dito indice su varie chiazze sparse su tutto il corpo " Vede questi segni bluastri?" " Sembrano lividi" sostenni " Non sembrano. Questi sono dei lividi" " Intende dire che quest'uomo e' stato picchiato?" " Oh, su questo ne sono praticamente certo. Vede l'intensita' del colore? Varia molto e questo significa che Jacob Fink e' stato sistematicamente picchiato in diverse occasioni visto che questi lividi non fanno parte tutti dello stesso pestaggio essendosi formati in tempi differenti" " Vuole forse dirmi che Fink e' morto per le percosse ricevute?" " No, su questo ne sono praticamente certo, ma gli indizi lasciano presagire che sia morto per infarto proprio a causa del pestaggio. Forse l'ultimo gli e' stato fatale. Ad ogni modo le potro' essere piu' certo solo dopo l'autopsia" " Jacob Fink picchiato? Con tutte le guardie del corpo che si ritrovava?" " Sta a lei l'indagine. Io posso solo dirle che quest'uomo ha ricevuto un'infinita' di percosse e i lividi lo testimoniano" " Bene Forsyte" conclusi alzandomi e dando una pacca sulla spalla all'agente Feldmann "Buon lavoro agente, hai fatto bene a chiamare la omicidi" " Grazie detective, ma non mi sono basato solo su quei lividi che pure mi avevano dato da pensare. Venga, scendiamo. Devo farle vedere una cosa e anche lei capira' quali sono i miei dubbi" Mi feci di nuovo guidare dall'agente e scesi le scale, ma prima di immetterci di nuovo nel lungo corridoio lo fermai " Dimmi Feldmann, l'hai trovato cosi'? Intendo dire nudo e con solo gli slip addosso?" " Proprio cosi'! Era nella stessa posizione in cui l'ha trovato e solo con lo slip addosso. Io e il mio collega, l'agente Shelby che ho lasciato in compagnia della vedova e del suo avvocato, siamo stati avvisati dal 911. Ci trovavamo proprio a poche centinaia di metri da Nob Hill e siamo intervenuti dopo soli pochi minuti. Ci ha accolti la moglie. Detective, lei soffre di cuore?" " No, grazie al cielo. Ma perche' mi fai una domanda del genere?" " Perche' la vedova, la signora Fink e' da infarto. Mi creda, non ho mai visto una donna cosi' bella in vita mia. L'avevo notata in televisione qualche volta, ma dal vivo e' tutt'altra cosa" " Agente Feldmann, non credo che la bellezza della signora Fink sia in qualche modo legata alla morte di suo marito. A meno che tu non sappia qualcosa che io ancora non so" " In effetti c'e' qualcosa. Quando ci ha accolti lei era ... .. Non so spiegarglielo detective, non trovo le parole giuste ma credo che in qualche modo lei sia collegata con la morte del marito. La osservi e capira' cosa intendo" Mi fece cenno di entrare nella stanza illuminata. Era un salone bellissimo e ampio, arredato con gusto e creativita' e molto luminoso. Nel centro troneggiava un enorme tavolo di legno massiccio mentre a ridosso di un muro c'era un caminetto, probabilmente inutilizzato da sempre. La vetrata di fronte a me era enorme e anche da lontano si riuscivano a vedere le luci dell'intera San Francisco. Immaginai che il panorama dovesse essere mozzafiato, anche se non era l'unica cosa a far rimanere senza fiato. Sulla mia destra un divano di pelle bianca e accanto al divano un uomo in divisa, probabilmente l'agente Shelby, il collega di Feldmann. Dietro il divano, un uomo in giacca e cravatta, sulla quarantina, piuttosto alto, con i capelli castano scuri e l'aria molto seria. Stava con le mani conserte e teneva lo sguardo fisso verso l'entrata della stanza. E poi c'era lei, Rachel Fink, l'altro elemento della stanza a togliere il fiato. I capelli dovevano essere ancora freschi di parrucchiere e le scendevano morbidi sulle spalle, neri e lucenti ed il viso, un ovale meraviglioso, era perfettamente truccato. La sua bocca era rossa e splendidamente disegnata e il trucco degli occhi virava verso il verde, riprendendo lo splendido colore dei suoi occhi. La pelle era ambrata, perfetta, senza una ruga. Bellissima! Del corpo pero' s'intravvedeva poco in quanto indossava un lungo accappatoio bianco che teneva allacciato e che la copriva del tutto. Riuscivo ad intuire soltanto che doveva trattarsi di una donna molto alta. Grazie alle sue lunghissime gambe accavallate pero' si riuscivano a notare le scarpe e si trattava di stivali assassini con il tacco in metallo e la suola rossa che uscivano fuori dall'accappatoio. Ora cominciavo a capire cosa intendesse Felmann. Ma dovevo agire con i piedi di piombo se non volevo che il capitano mi dirottasse a dirigere il traffico. Mi avvicinai alla donna e le porsi la mano " Le porgo le mie condoglianze, signora Fink. Io sono il detective Benjamin Bravermann e lui e l'agente Colchrane, della omicidi" " Grazie detective" rispose la splendida donna con un tono di voce quasi metallico, senza apparente cordialita' ne' tantomeno disperazione per il lutto che l'aveva colpita " Omicidi? E per quale motivo si sta scomodando la squadra omicidi? Prima il medico legale e poi addirittura la omicidi?" Le domande erano partite dall'uomo in giacca e cravatta " Permette che le presenti Samuel Clark, l'avvocato di famiglia" intervenne Rachel Fink " Perche' fino al momento dell'autopsia abbiamo il dovere di vagliare tutte le ipotesi" risposi prendendo una sedia e facendo cenno di volermi sedere " Posso?" proseguii chiedendo il permesso alla padrona di casa " Prego" " Dunque, signora Fink, credo di doverle fare alcune domande, se lei permette" Samuel Clark si intromise di nuovo " A quest'ora di sera? La signora Fink ha subito un grave lutto e lei vuole farle delle domande? Credo che la nostra pazienza stia per esaurirsi" " Solo pochi minuti, avvocato. Il tempo di chiarire alcune cose e vi lascero' liberi di riposare. Jacob Fink non era un uomo qualunque e credo che anche lui vorrebbe che si andasse a fondo sulla sua morte. Perche', signori miei, c'e' qualcosa che non quadra nella vicenda" " Sta per caso insinuando qualcosa?" chiese Clark " Sto solo dicendo che vorrei fare alcune domande e poi togliero' il disturbo" " Va bene detective. Faccia le domande che crede. E tu Jacob, fai silenzio e lascia lavorare la polizia" " Ma signora Fink ... ... " " Ho detto di fare silenzio. Prego, detective Bravermann" La guardai meravigliato. Che tono sicuro, che temperamento! Quella donna era straordinaria e non solo per la sua bellezza " Vorrei chiederle che cosa e' accaduto fin dall'inizio, signora. Dal momento che lei si e' accorta che suo marito stava male" " Mi sono subito resa conto che c'era qualcosa che non andava. Jacob sudava freddo e quello e' uno dei sintomi di un possibile infarto del miocardio" " Mi scusi signora Fink, ma come fa a saperlo? Ha per caso delle conoscenze mediche?" " Non ho solo conoscenze mediche. Io sono un medico, detective Bravermann, anche se non esercito la professione" " Mi scusi, non potevo sapere una cosa del genere. Prosegua, la prego" " Le dicevo che mi sono subito accorta che Jacob stava male. Gli ho detto di sedersi ma prima che potesse farlo ha avuto delle vertigini e ha sentito il classico dolore al petto. E' stato tutto cosi' improvviso e non sono riuscita a fare nulla, malgrado abbia tentato di rianimarlo facendogli un massaggio cardiaco. Credo che sia trascorso un minuto, forse un minuto e mezzo e poi mi sono accorta che Jacob era morto" " Perche' non ha chiamato un ambulanza? Anche se lei e' un medico forse non aveva con se gli attrezzi necessari per rianimarlo" " In effetti avrei avuto bisogno di un defibrillatore che non possediamo in casa. Ma sarebbe stato inutile chiamare un'ambulanza. Mi sono subito accorta della gravita' della situazione e l'ambulanza non sarebbe mai giunta in tempo" " E quando si e' accorta che suo marito era morto, cosa ha fatto?" " Ho chiamato il 911, ma soltanto per segnalare l'avvenuto decesso. Dopodiche' ho avvertito Clark che ha provveduto ad avvisare i suoi amici piu' cari" " Tra cui il sindaco, presumo" " Tra cui il sindaco. C'e' qualche legge che vieta di avere un sindaco come amico?" " Assolutamente no e mi scusi se le ho dato l'impressione di fare dell'ironia. La mia era solo una considerazione. Lei sa che dovremo comunque attendere l'esito dell'autopsia prima di chiudere questa piccola indagine?" " Lo immaginavo. Ma vorrei che questa piccola indagine, come la chiama lei, fosse piuttosto veloce. Ho bisogno di organizzare il funerale. Inutile avvertirla che pretendo che la stampa sia tenuta all'oscuro di tutto quanto. I giornalisti debbono sapere soltanto che mio marito e' morto per arresto cardiaco e non che la squadra omicidi si sta interessando del caso. Non vorrei essere costretta a prendere dei provvedimenti antipatici facendo intervenire delle persone influenti" " E' anche nel nostro interesse non allargare piu' di tanto la situazione, mi creda signora Fink" " Molto bene. Ha altre domande prima che se ne vada?" " Un paio, signora. Questa e' una villa molto grande e non vedo servitu'. Come e' possibile?" " Mio marito aveva deciso di dedicare la serata completamente a me ed ha dato la libera uscita a tutta la servitu'. Capita di sovente. Cioe' ... .Capitava spesso" Ecco spiegato il motivo per cui Fink era quasi completamente nudo e pensavo di aver capito anche piu' o meno come era andata la serata " Bene signora Fink. Le rinnovo le condoglianze. Appena avro' delle novita', sara' mia premura metterla al corrente" le dissi stringendole prima la mano e poi facendo un passo verso l'uscita ma tornando immediatamente indietro "Ah, dimenticavo la seconda domanda. Posso fargliela?" " Prego" " Come mai indossa un accappatoio? Non credo che sia uscita dalla doccia considerando che indossa un paio di stivali" " Ora basta!" intervenne ancora l'avvocato "La nostra pazienza si e' esaurita e non tollero che lei faccia delle domande tendenziose alla signora Fink che e' ancora scossa per l'accaduto" " Fai silenzio Samuel" Il tono di Rachel Fink era stato di una durezza unica, di una donna che sapeva esattamente come farsi rispettare " Ma signora ... .." " Ho detto di fare silenzio. Anzi, non ho piu' bisogno della tua presenza. Puoi andare Samuel. Ti telefonero' domani mattina" " Come vuole lei, signora Fink. Volevo solo fare il mio lavoro" " L'hai fatto Samuel e ti ringrazio. Ora puoi andare" Rimasi quasi ipnotizzato di fronte a quella discussione. L'autorita' e la sicurezza che emanava Rachel Fink non l'avevo riscontrata mai in nessun'altra donna avessi conosciuto, sia nel lavoro che nella vita privata e cominciavo a pensare che Megan avesse ragione riguardo a lei e alla diceria che qualunque uomo la incontrasse, se ne innamorava poi perdutamente. Cercai di scacciare questi pensieri cercando di convincermi che mi trovavo li' solo per lavoro e osservai anche il mio collega Colchrane e i due agenti intervenuti. Anche loro avevano seguito ovviamente la scena e tutti e tre erano in silenzio ad ammirare quella donna bellissima, affascinati dal carisma che emetteva. Intanto, l'avvocato Clark ci saluto' cortesemente ma in modo alquanto nervoso. Era evidente che non voleva lasciare la sua cliente in balia della polizia, anche se lei sembrava in grado di cavarsela perfettamente da sola. Rachel Finch guardo' poi proprio nella mia direzione. Il suo sguardo era penetrante, i suoi occhi verdi, oltre ad essere semplicemente meravigliosi, sembravano indagare dentro di me, mettendomi in grossa difficolta' " Detective, posso chiederle di fare uscire i suoi collaboratori? Vorrei parlarle in privato" Guardai in direzione di Colchrane e dei due agenti " Vorrei anch'io rimanere da solo con la signora Finch. Colchrane, per favore" Il mio collaboratore mi guardo' in maniera da rimproverarmi " Non e' una cosa usuale, Bravermann" " Lo so e allora stavolta faremo una cosa che non facciamo abitualmente. Lasciatemi da solo con la signora Finch. E' un ordine" I tre agenti lasciarono anche loro malvolentieri la stanza e mi ritrovai da solo con quella donna dalla bellezza straordinaria. Mi avvicinai ancora un po' a lei e potevo sentire il suo profumo. Era un profumo inebriante, che mi dava pericolosamente alla testa. Faticai a ritrovare il mio equilibrio mentale. Lei intanto si sciolse in un abbozzo di sorriso " Vedo che sa farsi rispettare, detective Bravermann" " Non come lei, signora Finch" " Probabilmente non come me, ma non e' questo il motivo per cui sono voluta rimanere da sola con lei. Puo' ripetermi la domanda che mi ha fatto prima?" " Certo. Volevo chiederle per quale motivo indossa un accappatoio, se posso saperlo" Non mi rispose. Si alzo' in piedi e rimasi meravigliato. Quanto diavolo era alta? Malgrado il mio metro e 82 c'erano diversi centimetri di differenza tra me e lei e i suoi tacchi altissimi non potevano essere l'unica soluzione alla domanda che mi ero posto. Probabilmente, doveva avere piu' o meno la mia altezza, una cosa inusuale in una donna ma che, non solo non toglieva nulla del suo fascino, ma che semmai la rendeva ancora piu' bella e desiderabile. Venne poi pericolosamente dinanzi a me guardandomi fisso negli occhi e quindi le sue mani scesero sulla cinta che cingeva il suo accappatoio, lo apri' e con un movimento delle spalle lo fece scivolare in terra " Era questo che voleva vedere, detective Bravermann?" Deglutii nervosamente. La visione che mi appariva in quel momento davanti agli occhi era semplicemente meravigliosa. Rachel Finch indossava soltanto una tuta in lattice aderentissima. Le sue forme apparivano perfette, delineate in modo strepitoso da quella tuta. Il seno piuttosto prosperoso era tenuto su da un bustino e la scollatura piuttosto ampia me ne dava generosamente una visione parziale ma molto appetitosa, la pancia era piatta ma l'aderenza della tuta metteva in mostra degli addominali piuttosto tonici e poi le gambe ... ..Lunghe, affusolate ma non eccessivamente magre. Le avrei potute paragonare a quelle di una pallavolista, da sportiva praticante e la stessa impressione la ricavai dalle sue braccia, anch'esse strizzate dal lattice. La tuta terminava poi dentro gli stivali di cui avevo avuto gia' visione precedentemente. Era senz'altro la donna piu' sexy che avessi mai visto precedentemente, oltre ad averla gia' incoronata come la piu' bella. Passarono alcuni secondi prima che trovassi la forza di aprire bocca " Credo ... .Credo che lei possa rivestirsi, signora Fink" " Ormai non ce n'� piu' bisogno. Oppure la metto per caso in difficolta' cosi' vestita?" Lo sapeva perfettamente che mi stava mettendo in difficolta'. E che difficolta'! Nessun maschio al mondo sarebbe potuto rimanere insensibile di fronte ad una visione simile. Non sapevo dove guardare, la mia respirazione si era fatta piu' difficoltosa e le parole non mi uscivano in modo coerente " Si, cioe' no. Non ha importanza signora" " Bene, perche' io mi trovo perfettamente a mio agio" rispose mettendosi di nuovo seduta sul divano e accavallando le sue lunghe e splendide gambe "Allora, detective Bravermann, ora che lei ha avuto modo di scoprire come ero vestita al momento della morte di mio marito, immagino che dovra' pormi altre domande" Eccome se dovevo fargliele. Respirai profondamente " Signora Fink, lei sa che suo marito aveva dei lividi per tutto il suo corpo? E che il suo abbigliamento mi lascia presumere che sia stata proprio lei a farglieli?" " Perche' sono vestita da dominatrice? L'abito non dovrebbe fare il monaco" " Per favore, signora Fink, mi risponda. E' stata lei a fare quei lividi a suo marito?" " Si, sono stata io e questo lo aveva capito anche l'agente intervenuto osservando solo i miei stivali. A me e a Jacob piaceva giocare in questo modo. Siamo adulti e a casa nostra abbiamo il diritto di fare cio' che vogliamo" " Ma ora suo marito e' morto" " La sua morte non c'entra nulla con cio' che facevamo. E' morto per arresto cardiaco e l'autopsia mi dara' perfettamente ragione. I lividi sono assolutamente secondari. A mio marito piaceva avere una moglie che lo picchiasse ed io lo accontentavo. La cosa la scandalizza?" Cercai di fare appello a tutta la mia freddezza. Non ero affatto lucido ma dovevo tentare di esserlo per svolgere al meglio il mio lavoro "Sono oltre dieci anni che sto in polizia e circa tre che sono un detective della omicidi. Mi creda, signora Fink, ho visto di tutto e non mi scandalizza niente" " Meglio cosi' " " Vorrei farle un'ultima domanda e poi tolgo il disturbo e la lascio con il suo dolore. Per quale motivo era ancora vestita in questo modo? Avrebbe avuto tutto il tempo di spogliarsi, vestirsi in abiti normali e non dare adito a sospetti, considerando che lei sapeva benissimo che avremmo trovato degli evidenti lividi sul corpo di suo marito e avremmo, per forza di cose, avuto un sospetto su di lei" Il bel volto di Rachel Fink, rimasto fino a quel momento impassibile, si rabbuio' improvvisamente. Le sue ciglia lunghe, sbattute da un rapido movimento degli occhi, svolazzarono in modo sensuale. Tutto in lei era sensuale, anche l'apparente tristezza " Perche', per strano che possa sembrarle, ho avuto alcuni minuti in cui non mi sono raccapezzata. Era morto mio marito, non un gatto che attraversava la strada e, con tutto il rispetto per gli animalisti, la differenza e' sostanziale, almeno per me. Ho avuto la lucidita' di chiamare il 911 e di avvertire l'avvocato Clark, ma mi sono completamente dimenticata che avevo indosso la catsuit di latex. Me ne sono resa conto solo quando si sono presentati alla porta i due agenti. Ormai, era troppo tardi per cambiarmi e mi sono semplicemente infilata un accappatoio" Stavo per replicare ma dei rumori mi distolsero. Per accertarmi di cosa stesse succedendo mi recai alla porta di quell'immenso salone, la aprii e notai due barellieri che salivano le scale per andare a prendere Jacob Fink. Evidentemente, il dottor Forsyte aveva reclamato il corpo del magnate morto per la sua autopsia. Rachel Finch mi osservo' " Cosa sono questi rumori?" " Stanno portando via suo marito per l'autopsia" risposi " Vorrei dargli un ultimo saluto" " Come crede, signora Fink, ma credo che sia meglio che lei indossi di nuovo il suo accappatoio" La bella vedova si alzo', raccolse il lungo accappatoio bianco che si trovava ancora in terra e lo indosso' , incamminandosi poi con lo stesso charme di una top model su una passerella verso l'uscita del salone. La feci passare e attendemmo alcuni secondi che i barellieri tornassero con il defunto e quando si trovarono all'altezza del salone, li stoppai " Un attimo, ragazzi. La signora Fink vuole vedere suo marito" Ci allontanammo per dare modo alla vedova di rimanere da sola con il suo defunto marito ma non le staccavo gli occhi di dosso. La donna tolse il lenzuolo quel tanto da scoprire il volto di Jacob Fink, prese le sue mani e le bacio' teneramente, accarezzo' il suo viso dopodiche' lo ricopri' con delicatezza. Non sembravano affatto i gesti di una donna che, pur con tutte le attenuanti o per casualita', avesse ucciso proprio quell'uomo. O forse erano i sensi di colpa? Mi domandavo anche con cosa lo colpisse durante i loro giochi sadomaso. Fruste? Non mi sembrava che sul corpo del magnate ci fossero i segni inequivocabili che lascia una frusta. Pensai a qualche bastone o forse addirittura a qualcosa di ferro. Ma come poteva una donna arrivare a picchiare violentemente un uomo con arnesi simili e contemporaneamente essere in grado di provare quella tenerezza che aveva dimostrato Rachel Fink in quell'occasione? Intanto, la donna si sposto' quel tanto da permettere ai barellieri di proseguire il loro percorso verso l'uscita e poi rientro' nel salone. La seguii e chiusi la porta " Lei amava suo marito, signora Fink?" La donna mi scruto' di nuovo e fui costretto ad abbassare gli occhi. Impossibile, anche per uno come me, sostenere quello sguardo " Gli volevo bene, molto bene. Forse come puo' volerne una ragazza a suo padre, ma se lei per amore intende quello classico tra un uomo e una donna, allora forse potrei risponderle di no. Non lo amavo in quel senso" " Mi perdoni se le ho fatto una domanda del genere" " Nessun problema. Ora pero' faccia in modo che tutti voi abbandoniate la mia casa. Ho voglia di rimanere da sola. Inutile ricordarle che pretendo che quello che le ho raccontato riguardo cio' che facevamo io e mio marito debba rimanere tra noi due. E' chiaro detective Bravermann?" Le feci cenno che avrei fatto quello che lei voleva, la salutai e feci cenno a Colchrane e ai due agenti di seguirmi. Uscimmo dalla porta proprio mentre scorgevo il furgone con a bordo la vittima uscire dal cancello inseguito da alcune persone. Era ovvio che i giornalisti avevano saputo in qualche modo della morte di Jacob Fink ed erano in attesa di notizie " Bene ragazzi. Ora possiamo andare a dormire. Tutto quello che abbiamo visto dentro questa villa deve rimanere nel piu' assoluto riserbo e mi riferisco soprattutto a voi due" dissi indicando Feldmann e Shelby" " Noi dobbiamo stilare un rapporto, detective. Cosa ci scriviamo?" intervenne Feldmann " Ci scrivete cio' che e' successo e cioe' del vostro intervento, tralasciando tutte le ipotesi che ci siamo fatti. Il morto era amico del sindaco ed aveva chissa' quanti altri amici influenti. Dobbiamo muoverci con cautela. Fino a che il medico legale non avra' stabilito le esatte cause della morte, per tutti noi Jacob Fink e' morto per arresto cardiaco" I due agenti mi fecero segno di aver recepito il messaggio e si allontanarono dentro la loro macchina di servizio e altrettanto facemmo io e Colchrane. Superammo anche noi lo sbarramento di una ventina di giornalisti che volevano informazioni e che si erano accampati al di fuori dei cancelli della villa e, appena uscimmo da Nob Hill, il mio collaboratore mi osservo' per qualche secondo in silenzio " Che cosa c'e' Colchrane? Dimmi quello che ti sta girando per la testa" gli domandai rompendo il silenzio " Cosa c'era di tanto misterioso in quello che indossava Rachel Finch?" " Ce l'hai presente quelle donne che vanno alle feste sadomaso? Quelle che vestono con quelle tute in lattice aderentissime e che hanno stivali col tacco altissimo e a spillo? Ecco, era vestita in quel modo" " Cazzo! E com'era?" " Colchrane, ma l'hai vista bene per caso?" " Certo che l'ho vista. E come potevo non vederla? E' il piu' bel pezzo di fica che abbia mai visto in vita mia. Scusi l'espressione, capo, ma tanto siamo tra uomini" " Ecco. Ora sforzati un po' con l'immaginazione e pensa a come poteva essere vestita in quel modo" " Da infarto" " Si, proprio da infarto. E guarda caso Jacob Fink e' morto per un infarto" " E le percosse allora? I lividi che quel poveretto aveva per tutto il corpo? " Chiamare poveretto un uomo che possedeva mezza San Francisco non mi sembra proprio adatto. Ad ogni modo, Rachel Fink mi ha confessato che al marito piaceva essere picchiato e lei lo accontentava, vestendosi in quella maniera e prendendolo a randellate" " Lo prendeva a randellate?" " E' un modo di dire, Colchrane. Mi ha detto semplicemente che lo picchiava. Insomma, fai uno piu' uno. Lei lo picchiava con chissa' cosa ed il cuore di Fink non ha retto e forse la bellezza della donna ha aumentato l'emozione che provava. Non dimentichiamo che aveva oltre sessant'anni e a quell'eta' certe emozioni possono essere fatali. Mi sembra la soluzione piu' credibile" " Gia' sembra anche a me. E quindi la bellissima vedova potrebbe essere incriminata per omicidio colposo?" " Vedi che ci sei arrivato? Comunque, fino a che non avremo un referto, non apriremo bocca se non col capitano. Solo a lui diremo come stanno realmente le cose. In quanto ad incolpare quella donna per omicidio colposo, ci andrei molto piano. Se anche il procuratore decidesse di incriminarla, quale giuria potrebbe mai dichiararla colpevole? Con quali prove? Ma questo non spetta a noi deciderlo. Noi facciamo il nostro dovere di poliziotti" Colchrane annui' e proseguimmo il tragitto che mi avrebbe portato sotto casa mia in perfetto silenzio. L'indagine era appena cominciata. FINE PRIMA PUNTATA Per i vostri commenti inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it