La prof. di diritto Avere in età adolescenziale, diciamo in quarta superiore, una professoressa che in passato era stata una campionessa di arti marziali, non è un'esperienza da poco. Specie se le sue capacità marziali ti toccano nel vero senso della parola. In quarta superiore cambiammo la prof. di diritto, e una nostra compagna di classe, che faceva karate, disse che sapeva chi sarebbe stata la nuova prof. Come faceva? Non ce lo chiedemmo. Fatto sta che si presentò questa signora, sulla quarantina, capelli castano chiaro, alta circa 1.70, abbronzatissima, con qualche ruga, e una voce stridula. Per farvi capire, una grossa somiglianza con l'ex campionessa di arti marziali Cheryl Wheeler. Era una prof. normale, che teneva abbastanza le distanze e chiamava tutti per cognome. Finchè un giorno non si presentò, fece l'appello e chiese a questa nostra compagna (la Martelli): "Daniela come stai?". La Martelli, faceva karate, e aveva l'aria di una che la sera prima, a karate, le aveva prese. Scoprimmo dopo da dove venivano queste attenzioni. A pestarla era stata la prof. di diritto, Giusy Lombardo, da 35 anni praticante di karate, ex campionessa europea di Yoshukai karatè. Insomma, durante la lezione, la prof. era finita in combattimento con la Martelli, cintura marrone, e dopo tre calci in faccia l'aveva finita con un pugno nello stomaco che aveva fatto vomitare la malcapitata. A fine giornata scolastica fermammo la nostra compagna e ci facemmo raccontare tutto: "La Lombardo mena, e forte. E del resto è cintura nera quinto dan, ha un fisico incredibile, perchè è fortissima quanto elastica, e poi ha una grinta incredibile. Lei è stata campionessa europea di karatè, ma l'avevano convinta a smettere dopo che aveva infortunato troppe avversarie. Lei era cresciuta alla scuola che non insegnava il controllo dei colpi ma insegnava a combattere come se ci fosse sempre di fronte un aggressore terrificante. Così veniva a decadere il concetto di marzialista che non se la prende con chi non può combattere ad "armi pari". Se uno era tanto stupido da affrontarla, poi doveva fare i conti con la reazione. La Martelli era veramente brutta, ma presto divenne popolarissima, perchè dovevamo tenerci buona la prof . di diritto, adulandola in qualche modo. Così iniziarono domande sui suoi hobby, sulle arti marziali, finchè un giorno non le dicemmo di mettere in mostra le sue doti. E lei ci invitò a vedere un allenamento. Beh, chi venne rimase impressionato dal fatto che lei era l'insegnante degli adulti, una classe di 20 persone quasi tutte uomini. Kimono bianco, cintura nerissima, capelli sciolti, e una facilità nel colpire l'avversario davvero impressionante. E' incredibile dire che si aveva una prof. bravissima nel fare a pugni, ma in realtà era così. Nel match contro un uomo, cintura nera pure lui, lo colpisce con un destro e sinistro al volto, poi un calcio alla figura e infine uno sbilanciamento da judoka con finta di colpo di taglio al collo, per finirlo. E quando è stato tempo di rotture, la prof. si è prodigata nella rottura di una tavoletta di pietra con la mano. Poi addirittura di un paio di tavolette di legno con una testata. Come a voler dimostrare di poter colpire in ogni modo. Un giorno accadde che un paio di nostri compagni si misero nei guai con una banda di ragazzi più grandi (22-23 anni) di quelli che girano con il coltello e le mazze. Era pomeriggio tardi, dopo un'ora in fuga arrivarono nei pressi della palestra in cui si allenava la Lombardo. E il caso volle che in quel momento ci fosse solo la prof. essendo un giorno di chiusura. I due entrarono, seguiti pochi istanti dopo dai loro inseguitori. I due studenti incontrarono la prof, che stava provando calci alti ed acrobatici. "Prof. ci scusi, ci faccia nascondere, ci sono quattro bestie che vogliono farci il c...". Non riuscì a finire di dirlo, che questi entrarono. La prof. disse "Perchè non ve la fate con me?". I quattro bulli non ebbero nemmeno il tempo di ridere in modo sarcastico, che uno di questi venne colpito con un calcio volante con il piede di taglio. Il secondo prova a colpirla con la propria catena, lei evita due tentativi e al terzo gli blocca la catena e con questa lo strozza. Incredibile, l'avevano fatta incazzare così tanto che era divenuta lei ora quella che attaccava, non doveva più solo difendersi. Il terzo ci prova con la mazza, lei lo disarma, e lo colpisce alle gambe. Il quarto è quello che se la passa peggio, perchè prova ad affrontarla e fare a pugni con lei. La prof. lo accoglie con un calcio circolare con il tallone che sfonda il fegato dell'avversario, poi un calcio che si abbatte sulla bocca come una bastonata, e infine un pugno che gli chiude completamente un occhio. Come finisce? Con la prof. che si assesta il kimono e la cintura, mette il piede sul petto di ognuno di loro e si fa fotografare dal cellulare di uno degli alunnni.