Ilaria D'Amico ai corsi di arti marziali. by andreapid@gmail.com andreapid@gmail.com (se vi piace scrivetemi commenti) Ilaria D'Amico si trovava a Milano per girare le riprese di un nuovo programma e come altre volte, nel tempo libero sfogliava riviste di vario genere. Gliene capitò sotto mano una che trattava di argomenti sportivi e per caso si imbattè in una pubblicità che parlava di un evento singolare: per la prima volta si era organizzato un corso di perfezionamento di varie discipline che spaziavano dal Judo, al Karate, al Kickboxing al Jujitzu fino al Krav Maga. Ognuno di questi corsi prevedeva un iscrizione a numero chiuso e perciò i partecipanti dovevano superare degli esami tenuti da esperti e solo i 20 migliori per ogni disciplina venivano ammessi. I corsi poi si componevano di una parte di teoria dove venivano sviluppati approfondimenti sulle tecniche, mosse di ultima generazione e perfezionamento ed una parte di pratica dove gli insegnamenti venivano messi in pratica. In ciascuna disciplina erano stati accuratamente scelti maestri di altissimo livello, in alcuni casi erano stati chiamati maestri stranieri di livello veramente assoluto. Ilaria non era una super esperta di tutte queste tecniche anche se in alcune (karate e kickboxing principalmente) non era davvero male, ma aveva una caratteristica peculiare ed unica nel suo genere: se vedeva una mossa diventava automaticamente sua, probabilmente migliorata, se leggeva un libro di judo diventava un'esperta di judo alla prima lettura, tante volte il suo formidabile intuito le consentiva di intuire le mosse degli avversari e di organizzare contromosse inarrestabili; tutto questo era poi abbinato alla sua incredibile velocità, insospettabile forza, stupefacente intelligenza e chi più ne ha più ne metta. Fatto sta che un pò per desiderio di migliorarsi ed un pò per gioco, Ilaria partecipò a tutte e cinque le selezioni e fu selezionata in tutte e cinque. La categoria per la quale gli esaminati furono il minor numero fu il Jujitzu dove furono esaminati quasi 800 iscritti mentre la più frequentata fu il Judo con oltre 1500 richieste. Ilaria fu l'unica ad entrare in tutte e 5 le discipline e fra l'altro fu l'unica donna ammessa ovunque. In realtà in ogni corso vi erano 21 partecipanti perchè come tutti sapevano in ognuno di essi era presente un esterno in funzione di ospite-supervisore-giornalista. Tutti pensarono in ogni corso che l'intruso fosse proprio lei, prima di tutto perchè sapevano quanto erano state dure le prove di ammissione ed in secondo luogo perchè era pure un personaggio conosciuto. Le lezioni teoriche filarono via lisce, i maestri era evidente che sapevano il fatto loro, tutti erano molto colpiti dalla loro preparazione e maestrìa, anche Ilaria imparò cose nuove ed era molto contenta di aver partecipato a quei corsi. Durante gli intervalli c'era però un po la corsa al corteggiamento: unica donna, stupenda, sempre perfetta, elegante, al posto giusto e precisa negli interventi, in molti si fecero avanti ma lei cortesemente manteneva le distanze. La settimana successiva iniziò la parte pratica dei corsi dove i maestri dovevano mettere in pratica i loro insegnamenti. Il primo corso fu Karate. Il maestro era un signore di chiara origine orientale, molto robusto e di mezza età, faccia da duro e sicuro di sè, si fece trovare al centro di una imponente palestra dotata di gradinate laterali sulle quali si accomodarono gli studenti. L'abbigliamento era univoco, GI per tutti, solo la cintura li distingueva: nera per il maestro e bianca per gli studenti tanto per mettere in risalto la differenza di livello. Il maestro guidò una parte di riscaldamento molto interessante dove tutti seguivano i suoi insegnamenti e dopo un pò ordinò di sedersi. Chiamò uno degli allievi, era un di 1.85 m, corporatura robusto, cintura nera e molti dan al suo attivo ma il maestro lo spazzò via in pochi minuti. Poi chiamò un secondo, forse quello più quotato all'interno del gruppo ma anche lui fu atterrato più volte in pochi secondi. Oramai il maestro aveva già dimostrato la sua superiorità, allora decise di chiamare, un pò per curiosità e un pò per divertirsi, l'unica donna del corso. Ilaria si fece avanti senza paura e si mise in guardia; il maestro non se l'aspettava sarebbe stata così sicura e provò un timido attacco per non infierire troppo. Ilaria lo parò con facilità, allora il maestro affondò maggiormente la sua azione ma Ilaria rispondeva a tono bloccando ogni sua iniziativa. Allora l'uomo disse: bene ora si fa sul serio e attaccò con tutta la sua abilità. Ilaria si limitava a bloccare i suoi tentativi ma non contrattaccava. Erano passati oramai 3 minuti e i due erano totalmente alla pari anche se a dire il vero Ilaria si era limitata solo alla difesa pur avendo avuto varie possibilità per contrattaccare. Il maestro disse: bene vedo che sei a un buon livello, se te la senti facciamo un breve incontro. Ilaria annuì e disse a bassa voce in modo che solo il maestro sentì: guardi che non le conviene rischierebbe di perdere la sua imbattibilità. L'uomo rimase un attimo sconcertato e cercò di capire poi collegato il cervello pensò ma questa chi cavolo pensa di essere? E disse ad alta voce: la signorina Ilaria crede di potermi battere e tutti giù a ridere. Iniziò l'incontro e bam, con un colpo fulmineo Ilaria atterrò il maestro con un colpo repentino. L'uomo si rialzo in un istante e disse: scusate sono scivolato e si rimise in guardia. Questa volta pensò di attaccare lui si fece sotto ma Ilaria lo teneva a bada finchè sfoderò uno dei suoi colpi migliori uno di quelli che l'avevano reso famoso ma fu drammaticamente bloccato e due secondi dopo si trovò di nuovo a terra. Non si era nemmeno reso conto di come fosse accaduto ma lui era a terra e Ilaria lo aspettava. Si rialzò fulmineo e attaccò furibondo e dopo 15 secondi si ritrovò sempre a terra. Il sangue gli salì al cervello, cominciò ad attaccare a testa bassa ma le tecniche di Ilaria e soprattutto la sua velocità lo rendevano in una situazione di inferiorità. Era la prima volta nella sua vita e per di più contro una donna, una donna bella, intelligente e purtroppo terribilmente più abile di lui. Dopo oltre una ventina di atterramenti e un paio di bloccaggi dai quali fu costretto ad arrendersi l'uomo fra lo sconvolto e lo sconfitto decretò finita la lezione ed uscì in tutta fretta. Gli studenti si guardarono in faccia ed aprirono un applauso spontaneo scrosciante e cominciarono a chiedere: ma come hai fatto, dove hai imparato quelle mosse, come fai ad essere così veloce? Ilaria non fece nemmeno in tempo a rispondere a nessuna domanda tanto esse si accavallavano e visto che la lezione era finita con un'ora di anticipo propose di fare un pò di allenamento fra loro. Gli uomini si misero tutti in fila ed attaccavano Ilaria uno per volta ed in pochi secondi si ritrovavano a terra. Il gruppo dei venti attaccò almeno 5 a testa. Tutti sfoderavano le loro mosse migliori ma nessuno di loro riuscì ad ottenere un atterramento od anche un semplice sbilanciamento. Al termine della lezione 5 o 6 di quei venti risultarono piuttosto malconci e furono accompagnati fuori dai più in forma ed altri 4 o 5 avevano forti contusioni ma nulla di grave, del resto Ilaria si era solo allenata e non aveva niente contro di loro da dover forzare. Andarono tutti sotto le docce ed usciti tutti alla velocità della luce per vederla cambiata la aspettarono. Ilaria uscì dopo non molto, tacco a spillo, calze nere e vestitino nero. Quella vista provocò non pochi effetti in quegli uomini che si chiedevano come potesse una donna così bella essere così abile e così superiore a loro forti, muscolosi, super allenati e soprattutto esperti. Di quella giornata non si seppe molto, il maestro non ne fece mai parola a nessuno e a chi raccontò qualcosa nessuno credette. Qualche giorno dopo era fissata la lezione pratica di kickboxing. Anche qui la lezione prevedeva una fase iniziale di riscaldamento individuale, una seconda molto rapida di riscaldamento collettivo e poi via, tutti intorno al ring e l'insegnante al centro. L'insegnante era un sui 35, fisico possente ed agilità da gatto, muscolatura fortemente accentuata abbianata ad una tecnica sopraffina. L'imponente insegnante era alto più o meno 1,80 m, ora era al centro del ring e mostrava alcune interessanti mosse accompagnandole con copiose spiegazioni. Tutti gli allievi ascoltavano con grande attenzione per assorbire quanto più potevano da quell'uomo esperto. Ad un certo punto chiamò vicino a sè uno degli allievi, era forse uno dei più bassi e longilinei ma dotato di grande tecnica e velocità ma dopo le prime schermaglie si capì che non poteva competere con l'esperto maestro. Poi chiamo un secondo allievo, forse all'altro estremo era il più imponente, 100 Kg di muscoli possenti accompagnati da anni di allenamento anche sui colpi della specialità; ma dopo pochi minuti era chiara la supremazia soprattutto tecnica e di rapidità del maestro. Infine chiamò per sperimentare le ultime mosse quello che veniva considerato l'allievo di livello più alto, forse il più promettente ma il maestro ne sapeva una più del diavolo e impiegò pochi minuti per mostrare la sua superiorità. Il maestro pensava che gli allievi avrebbero opposto una resistenza maggiore e così si trovò che rimanevano ancora una decina di minuti per concludere la lezione, allora chiamò l'unica persona di cui in realtà non sapeva molto e che quasi certamente era lì perchè famosa ma sicuramente senza merito. Naturalmente era lei. Salì sicura sul ring e senza proferire parola si posizionò in guardia. L'uomo la sottovalutò in maniera decisa e la provocava a farsi sotto mantenendo una guardia piuttosto superficiale. Dopo qualche secondo in maniera totalmente inattesa si vide arrivare un calcione in pieno viso che lo fece cadere all'indietro. L'uomo colto di sorpresa si rialzò immediatamente, del resto il colpo era stato un avvertimento e non tanto un vero colpo ma l'uomo pensò che in realtà non l'aveva nemmeno visto partire. L'uomo allora si rialzò sorridente e disse bene, brava mi hai stupito, ti avevo sottovalutata ma ora si farà sul serio. Allora l'uomo si portò in avanti ed iniziò i suoi attacchi dapprima accennati, poi sempre più pesanti e ravvicinati. Ilaria si limitava a difendersi tanto che l'uomo in oltre due minuti non riuscì a portare a segno neppure un colpo, poi non appena lo vide completamente scoperto gli piazzò un calcio in piena pancia. L'uomo indietreggiò fino alle corde, si fermò un secondo a fissarla come per rifare il punto della situazione e rendersi conto di ciò che stava accadendo, per la prima volta da molti anni si trovava in difficoltà e di fronte aveva una giovane donna. Si concentrò al massimo e ripartì con tutte le sue forze, sapeva che non poteva perdere e nemmeno permettersi altre esitazioni lui era l'insegnante e il plurititolato era necessario ristabilire le gerarchie. In questa fase provò tutte le mosse nuove del corso più buona parte delle vecchie e forse anche alcune inventate sul momento ma pareva quasi di combattere contro una specchio poi come prima ad un certo punto Ilaria rovesciò la situazione iniziando ad infierire su di lui con le sue stesse mosse ma stavolta praticamente tutte a segno. Per quasi due minuti i colpi di Ilaria si stampavano su quell'uomo che non riusciva a difendersi efficacemente poi dopo un calcio circolare particolarmente pesante l'uomo cadde a terra. Tutti i presenti avevano capito quanto Ilaria fosse superiore tranne il maestro il quale trascinato dal suo orgoglio si rialzò immediatamente e riattaccò senza criterio. Fu un grosso errore, Ilaria lo rincalzò con facilità e con due colpi durissimi ben assestati lo scaraventò nuovamente a terra. Questo successe altre due o tre volte mentre Ilaria gli consigliava di smetterla e lasciare perdere ma il suo ego di super uomo non glielo permetteva allora all'ennesimo attacco parato Ilaria si librò in volo e con un calcio perfetto e potente lo tramortì lasciandolo semisvenuto vicino al bordo del ring. Il maestro a terra spumava rabbia ma non aveva più la forza di reagire e dopo alcuni secondi anche se a parole proferiva tremende minacce contro Ilaria fu portato fuori di peso perchè incapace di reggersi sulle gambe. Tutti i presenti si chiedevano come avesse fatto ed andarono a complimentarsi con lei. Anche stavolta tutti in doccia e poi fuori ad aspettarla, lei come sempre uscì perfetta, con stile ed eleganza, perfettamente truccata e pronta per una sfilata e per quegli uomini vederla e pensarla sul ring era profondamente eccitante. Arrivò il giorno del Judo e il copione si ripetè quasi fosse stato scritto da qualcuno; in giro, nonostante il mutismo dei partecipanti e soprattutto dei maestri si cominciava a mormorare qualcosa ma nessuno credeva in realtà che fosse vero ma pensavano piuttosto ad una montatura, i maestri soprattutto sicuri del fatto loro credevano che fosse proprio una favoletta. Allora come al solito umiliati 2 o 3 degli allievi migliori e poi altri 2 in coppia il maestro chiamò Ilaria quasi per gioco o per sfidarla, quasi per dimostrare che le voci che c'erano in giro erano delle fandonie. Ilaria si fece avanti sicura e si mise in posizione l'uomo si fece avanti con troppa faciloneria e fu immediatamente atterrato e con un balzo felino era in piedi con il sorriso sulle labbra quasi per dire che era inciampato. A questo punto si concentrò, ordinò le sue idee ed iniziò a studiare l'avversario. Dopo una breve fase di studio Ilaria prese l'iniziativa ed atterrò il maestro con una mossa talmente rapida che il maestro quasi non se ne accorse. Allora decise di prendere l'iniziativa ma altri 20'' e l'uomo era già stato atterrato due volte, poi subì alcuni schienamenti ed anche un bloccaggio. Tutti i presenti oramai applaudivano l'abilità di Ilaria mentre il maestro veniva annichilito quasi con facilità irrisoria, quasi fosse un novello del Judo contro il campione del mondo. La lezione era terminata ma l'uomo ormai come un automa continuava ad attaccare ma veniva letteralmente spazzato via dall'abilità di Ilaria finchè stremato non si arrese quasi privo di sensi. Ancora una volta applausi a scena aperta, erezioni a non finire e un maestro letteralmente demolito. Fu poi la volta del Jujitzu e il copione si ripetè. Questa volta il maestro, un uomo muscoloso di oltre 90 Kg fu spazzato via in poco più di 10' e per di più con estrema facilità e senza forzare troppo. Oramai le voci si erano diffuse troppo insistentemente ed il maestro di Krav Maga avvertiva un sentimento misto di incredulità e paura, di curiosità e timore, di voglia di mostrare la sua supremazia e la paura di vedersela togliere; ma quando rifletteva bene sapeva chi era lui, conosceva la sua capacità e sapeva che nessuna donna poteva essere come tutti la descrivevano. Tutto questo lo tranquillizzava. Per stare ulteriormente tranquillo aveva pensato bene di premunirsi invitando due suoi allievi di prima fascia diventati ormai a loro volta maestri e campioni assoluti della specialità. Arrivò il giorno ed il maestro passò subito al sodo, sembrava quasi che si fosse preparato per un match tipo di campionato del mondo era carico a mille ed invece di cominciare la lezione chiamò direttamente Ilaria al centro del ring lanciandole una sfida vera e propria. Ilaria titubante non voleva metterla su quel piano, lei non voleva dimostrare niente a nessuno e tantomeno ce l'aveva con lui, allora si difese dicendo che erano lì per imparare e non per un incontro ma il maestro era come in trans agonistico. I compagni di corso dopo un pò la invitarono a combattere, del resto erano molto curiosi, in quei giorni in quegli ambienti tutti parlavano di lei, finchè non si lasciò convincere. Si mise in posizione, l'uomo aveva già in testa una serie di attacchi che di certo avrebbero chiuso la pratica, Ilaria lo attese. I suoi attacchi furono veementi, molto rapidi, precisi e potenti ma furono abilmente rintuzzati, poi una seconda scarica ancora controllata da Ilaria poi una terza ed una quarta ma Ilaria per ora aveva il controllo e in maniera irritante per il maestro si vedeva che si limitava in difesa senza contrattaccare. Alla sesta raffica di attacchi l'uomo si scoprì sbilanciandosi leggermente in avanti e fu inchiodato da una potente ginocchiata allo stomaco. L'uomo accusò il colpo, sicuramente dal punto di vista fisico, ma soprattutto da quello psicologico. A quel punto aveva già capito che aria tirava allora per non rischiare chiamò i suoi due amici che uscirono dallo spogliatoio. Erano due uomini robusti e muscolosissimi e soprattutto esperti nelle tecniche. In tre, pensavano, non avrebbero certo avuto problemi! Era ora di ristabilire chi nella lotta esercita la supremazia. Erano quasi 300 Kg di muscoli e tecnica perfezionati da anni di studi e allenamenti contro poco più di 50 Kg di bellezza ed eleganza abbinati a energia ed intelligenza. La lotta si presentava impari i tre si misero intorno ad Ilaria con un sorrisetto sarcastico, quasi un ghigno in mezzo Ilaria quasi non si vedeva tanta era la sproporzione. Alcuni allievi vista la situazione pensarono di farsi avanti, forse più a parole che nei fatti per la paura, ma Ilaria li ringraziò ma disse che avrebbe fatto da sola. Per gli allievi fu un sollievo, per i maestri un vero affronto. Ma chi ti credi di essere????? Ed iniziarono un misto di insulti e minacce. Ilaria non si lasciò distrarre, tacque e rimase concentrata. Allora gli uomini finiti gli improperi si fecero un cenno e decisero di partire all'attacco. Il primo si fece sotto, subì un paio di parate e poi fu rispedito indietro da un buon calcio in pieno petto; il secondo avanzò immediatamente ma fu bloccato per 4 o 5 volte e poi colpito con la mano aperta in pieno mento e barcollò indietro ed il terzo partito di slancio fu bloccato da un preciso e veloce colpo d'incontro in pieno petto che lo rispedì al punto di partenza. La sfida era partita male ma i tre erano fiduciosi nelle loro possibilità. Gli attacchi ripartirono ma le risposte erano via via più pronte, precise e violente. I colpi di Ilaria si facevano mano a mano più pesanti ed entravano con estrema facilità nelle guardie dei maestri che invece si ritrovavano in balìa di quella donna. I suoi calci tuonavano come lastre di ferro, le sue mani parevano agli uomini taglienti come coltelli, quel corpo sexy sembrava quasi un arma, ma loro non potevano perdere. Provavano ad attaccare di fronte, da dietro, da soli, in coppia ed a volte in tre contemporaneamente, ma Ilaria trovava sempre una contromossa. Era talmente veloce ed abile che quegli uomini non riuscivano a portare a termine un colpo e al massimo riuscivano a pararne uno o due di Ilaria che poi inesorabilmente li atterrava. Erano passati ormai 30 minuti di questo spettacolo umiliante, i tre erano quasi senza forze, totalmente senza idee e soprattutto umiliati di fronte a tanta superiorità. I loro corpi erano lacerati e tumefatti. Ilaria propose di terminare il combattimento ma per i tre non era possibile, vollero continuare e lo fecero finchè poterono, Ilaria non voleva infierire troppo e si vedeva che non si impegnava più e si limitava ad atterrarli senza troppa convinzione. I 300 Kg di muscoli e tecnica erano in ginocchio e dopo poco a terra privi di sensi. L'incontro che pareva totalmente impari lo era stato davvero ma contrariamente alla logica. Di quello che era successo quel giorno se ne parlò per mesi in quegli ambienti. I maestri umiliati furono ulteriormente umiliati da tutti gli altri che non facevano altro che parlare di questo finchè un giorno i 7 decisero di incontrarsi per parlare dell'accaduto. Fra di loro ciascuno parlava dell'effetto sorpresa, del fatto che essendo una donna non si erano potuti impegnare e tutte le scuse possibili ed immaginabili, ma ciò che scaturì quel giorno fu solo una cosa: la vendetta era necessaria! Le gerarchie dovevano essere ristabilite.! Due di loro furono incaricati di seguire le mosse di Ilaria per studiare dove e quando sarebbe stato opportuno consumare la loro vendetta. Così fecero. Scoprirono che Ilaria, visti i suoi impegni di lavoro, un giorno a settimana si allenava nella palestra di un suo amico in orari tardi, spesso da sola perchè essendo suo amico le lasciava le chiavi della palestra. Tutto era pianificato bastava aspettare la sera giusta in cui era da sola e la vendetta poteva essere consumata. Una sera mentre Ilaria aveva da poco iniziato il riscaldamento udì dei rumori, ciò non la preoccupava perchè spesso arrivava qualcuno dei dirigenti della palestra o per allenarsi anche lui o per altre cose, ma quella sera non era così e poco dopo lo capì. I sette apparvero uno alla volta dalla porta e si schierarono di fronte a lei. Erano talmente carichi che pareva dovessero affrontare un esercito ed invece era solo una donna e che donna. Ilaria non disse niente, qualsiasi parola sarebbe stata inutile, era fin troppo chiaro ciò che volevano, allora si mise in guardia. Gli uomini rimasero per qualche secondo sorpresi e affascinati per il suo abbigliamento che prevedeva nella parte alta la giacca del suo gi con rigorosa cintura nera e sotto solo un paio di magnifiche calze nere che mettevano in risalto il suo personale. A vederla era terribilmente sexy ma questo ora passava in secondo piano. Pareva quasi un film western, tutti schierati a semicerchio di fronte a lei, nessuno fiatava. Il silenzio fu rotto dopo un paio di minuti dal maestro di Judo che disse: Come potrai immaginare non abbiamo gradito il tuo atteggiamento allora oggi siamo qui per ottenere vendetta e ristabilire l'ordine delle cose. Ilaria quasi sorrise e replicò scusate ma vi pare carino in 7 contro una signora? Se per caso mi batteste pensereste di esservi battuti ad armi pari? Beh comunque sia questa è una eventualità che non prendo nemmeno in considerazione e visto che non posso stare qui tutta la notte fatevi pure avanti. I 7 non aspettavano altro e partirono. Il loro istinto era quasi d'onore e si misero quasi educatamente in fila attaccando uno per volta. Ilaria rispondeva ad ognuno con la sua stessa tecnica ed i sette uomini in pochi secondi venivano atterrati, poi sotto un altro ed un altro e così via, parevano quasi dei burattini e Ilaria era lì nel centro e si divertiva da matti, non stava lottando per vincere ma quasi per gioco era talmente superiore a tutti quei maestri presi singolarmente che per lei era uno spasso. Ad un certo punto però capita che la situazione si metteva male i 7 pensarono di organizzarsi un pò meglio e cominciarono ad attaccare 3 alla volta, Ilaria li teneva a bada con una facilità disarmante e rispondeva alternando colpi di ogni tipo, calci diretti, rovesciati, volanti; pugni d'incontro, ganci, montanti, diretti, gomitate, ginocchiate; mosse di ribaltamento, prese etc.. Quei poveri uomini volavano per la palestra quasi mancasse la gravità mentre per Ilaria era sì impegnativo ma neanche troppo. Dopo 15 minuti di atterramenti continui i 7 maestri avevano capito l'antifona, ma lo scontro non era finito. Già, prima di addentrarsi lì dentro avevano il timore di ciò che sarebbe successo e per questo si erano premuniti. Tutti si fermarono, si guardarono e con un cenno chiamarono altre tre persone che apparvero da dietro la porta. I tre erano dei veri e propri mastodonti, il più basso era 190 cm ed il più leggero 135 kg ma non erano certo dei ciccioni erano un groviglio impressionante di muscoli ma non solo; nonostante la loro mole avevano alle loro spalle anni di allenamenti in molte arti marziali e tecniche di ogni tipo. Mai nessuno li aveva atterrati perchè potevano abbinare alla loro forza impressionante un'agilità e una velocità inimmaginabile. I tre era quanto di meglio si potesse trovare in circolazione. Spesso partecipavano anche a gare di Wrestling con ottimi risultati. I tre erano molto più forti dei sette maestri ed era stato faticoso trascinarli lì per affrontare una donna. Loro si aspettavano una colossa visto ciò che si diceva avesse fatto ed invece si trovarono di fronte una gran f... Il primo dei tre disse: ragazzi ci penso io ed avanzò. Il primo fu un calcio piuttosto potente all'altezza del fianco, parato. Poi sull'altro lato, parato. Poi cominciò a saltellare a mo' di pugile e provò due o tre colpi di pugilato che furono schivati abilmente, poi ripartì con una serie di 7 - 8 calci alternati da destra e da sinistra e variati come altezza, tutti parati, anzi all'ultimo Ilaria afferrò la gamba e con rapidità lo sgambettò dietro l'altra facendolo cadere a terra. Questa mossa non fece altro che far spazientire l'uomo che si alzò con veemenza, prese la giusta distanza, caricò tutta la sua potenza e scagliò un poderoso calcio volante rovesciato che non poteva essere arrestato con una semplice parata. Ilaria capì in anticipo e contemporaneamente si librò in aria e bloccò il calcio dell'uomo all'altezza dello stinco con la pianta del suo piede vellutato. L'uomo tornò a terra, non fece in tempo a ribilanciarsi che fu colto di sorpresa da un calcio laterale in pieno petto. Il mastodonte vacillò appena e tuonò: pensi di farmi qualcosa con questi calcetti? Ti ridurrò una polpetta! Ilaria pensò finalmente qualcuno all'altezza, ora finalmente potrò affondare qualche colpo. Sì era così fino ad ora si era trattenuta ma ora con questi tre energumeni non si scherzava più. L'uomo innervosito ma non certo spaventato si fece sotto a testa bassa ma fu un errore, la foga lo faceva scoprire e dopo 4 o 5 tentativi a vuoto si trovò leggermente sbilanciato e fu colpito da un potente collo piede nel bel mezzo dello stomaco. Questo colpo questa volta lo piegò ma immediatamente reagì e fece per abbrancare Ilaria che sfruttò la sua inerzia e con un abile mossa lo fece volare pesantemente al suolo. Ma l'uomo era resistente si alzò di scatto e partì con un destro, Ilaria lo fece andare a vuoto e facendosi leva sul suo braccio balzò con le cosce sul suo collo e facendo leva lo sbalzò di nuovo a terra, la stessa sequenza fu ripetuta da Ilaria per ben 4 volte a dimostrazione di una evidente superiorità di tecnica. L'ultima volta poi lanciatolo in terra non lasciò la presa e mantenne la presa della testa fra le sue cosce. Lei cominciò a stringere e lui con le mani cercava di liberarsi da quella presa. Il volto dell'uomo si faceva via via più rosso lei aumentava la presa e lui provava a liberarsi con tutte le sue forze ma quelle gambe vellutate parevano una morsa inespugnabile. Ora era paonazzo e sentiva che non aveva più speranze di liberarsi da quelle cosce d'acciaio ma improvvisamente quando avrebbe potuto stordirlo lei lo lasciò. La scena era stata incredibile quell'uomo di 140 Kg incapace di liberarsi della forbice di Ilaria, una donna che pesava poco più di un terzo del suo peso. L'uomo era leggermente stordito e tardava a riposizionarsi per l'attacco allora in quel mentre si fece avanti il secondo gorilla dicendo: ok, ci penso io. Non indugiò un solo secondo ed attaccò, del resto aveva studiato Ilaria guardandola contro il suo amico. I suoi attacchi erano più veloci, precisi, ravvicinati e variati, l'uomo dava spazio a tutte le sue conoscenze e mostrava un bagaglio tecnico davvero invidiabile ma per ora tutto questo non era sufficiente. Ilaria schivava, parava e anticipava ogni mossa, di sicuro era più veloce, precisa e spigliata, attendeva solo il momento per contrattaccare che di lì a poco arrivò. Un leggero ritardo nella copertura e l'uomo si ritrovò con una precisa ginocchiata sui suoi addominali. I suoi addominali erano potentemente scolpiti, allenati e resistenti, ma quell'impatto con il ginocchio velato di Ilaria lo fece piegare in due con un breve gemito. Ilaria poi fintò di doppiare il colpo con una ginocchiata al volto dell'uomo chinato ma si fermò ad un millimetro dal suo volto. Incredibile dopo un minuto avrebbe potuto metterlo a terra per la prima volta. L'uomo consapevole della sua forza non si scoraggiò ma anzi si alterò per l'atteggiamento di Ilaria e attaccò con ancora più veemenza. I suoi pugni tuonavano nella palestra come tuoni, parevano inarrestabili ma Ilaria inesorabilmente li bloccava prevalentemente con gli avambracci oppure li schivava. Era tanta la foga che l'uomo metteva che al primo calo per affanno il suo braccio fu bloccato e dopo una frazione di secondo si ritrovò disteso da un judo throw. Si rialzò, riattaccò ma dopo poco era di nuovo a terra per la stessa ragione, poi di nuovo ed ancora fino a 7 volte. Quel bisonte in quei minuti pareva quasi un fantoccio, era in balìa di Ilaria e non riusciva a fare nulla di diverso. Si cadere pesantemente al suolo non era di suo gradimento ma di forze ne aveva ancora da vendere ma non riusciva a farle valere. Dopo il settimo tonfo perse letteralmente le staffe e decise di provare una mossa della serie o la va o la spacca: prese la giusta distanza, si caricò, fece partire un urlo tremendo e si alzò in volo impostando un calcione ruotato volante. Le possibilità erano due o schivare e non sarebbe stato difficile o reagire: intuita la mossa Ilaria non si caricò ma esplose, non urlò ma agì e non si alzò in volo ma schizzò questa volta caricando a dovere la sua straordinaria gamba velata. L'uomo portò la sua mossa ma non trovò il bersaglio, vi passò sotto perché lei era balzata mezzo metro più in alto del suo calcio volante e portò a segno il colpo perfettamente. L'impatto fra il piede velato e la guancia dell'uomo fu tale che si udì un rumore assordante, l'uomo fu sbalzato lateralmente con un movimento innaturale e il rumore nascose anche un sospetto di frattura ossea. Tutti temettero il peggio e l'uomo cadde a terra a peso morto semisvenuto. Alcuni si avvicinarono e videro che stava bene ma il colpo l'aveva un attimo intontito. Ora toccava al terzo. Il terzo non era un uomo era un vero e proprio bisonte, mai nessuno lo aveva messo in difficoltà, nonostante la sua mole era dotato di agilità e tecnica davvero superiori a qualsiasi altra persona che aveva incontrato. Si mise di fronte a lei e disse: te la farò pagare anche per tutti i miei amici. Ilaria si mise in guardia. La sproporzione era infinita, Ilaria pesava un terzo e cedeva quasi 40 cm. Un braccio dell'uomo era grosso come il tronco di lei, avessero aperto le scommesse un book maker l'avrebbe data 0 a 1000 cioè nessuna possibilità. L'uomo avanzava timidamente non per paura ma per precauzione e arrivato a debita distanza abbozzò qualche tentativo. Ilaria arrestò i colpi con facilità, del resto erano appena accennati, anche lei ne portò qualcuno che lui parò o se colpito non portarono danno. I due si stavano scaldando e studiando. L'uomo cominciò ad aumentare forza, velocità ed intensità e Ilaria cresceva al suo pari. I colpi sempre più violenti e Ilaria agli occhi dei presenti pareva dovesse cedere da un momento all'altro vista la sua mole ma ciò non accadeva. L'uomo era ormai al 90 % della sua intensità ma i suoi colpi non raggiungevano il bersaglio: incredibile! Poi all'improvviso una mossa repentina, Ilaria con un colpo secco piantò un pugno diretto in pieno addome dell'uomo. I suoi addominali che a tutti parevano di granito e che avevano sempre retto ogni tipo di urto questa volta si incrinarono pesantemente anche se esternamente riuscì a non farlo vedere. Solo Ilaria percepì il leggero cedimento. Quella donna cominciava ad essere troppo pericolosa era ora di chiudere la partita: destro, sinistro, calcio laterale da destra, calcio frontale, altri tentativi, tutto vano, finchè all'ennesima parata su un calcio laterale Ilaria parò ed immediatamente eseguita una rotazione piazzò una poderosa pedata in mezzo all'addome. L'impatto tra il piede vellutato e l'addome granitico fu un pò simile a quando uno sgretola con un colpo di Karate dei mattoni, il granito parve sgretolarsi ed il piedino affondare. L'uomo rimase un attimo piegato in due, in questo momento erano quasi alti uguale, lei avrebbe potuto infierire ma lo aspettò, lui la guardò con odio puro e caricò anche il suo odio nel pugno più potente che era in grado di sprigionare, caricò tutto il suo corpo in quel braccio e quel pugno e notò con sorpresa che lei non si spostava, successe tutto in una frazione di secondo, ebbe come l'impressione di avercela fatta, stava per colpirla, ormai era troppo tardi per schivare ma improvvisamente si accorse che il suo braccio era fermo. Il colpo che aveva scagliato con tutte le sue forze era stato bloccato dalla mano aperta di Ilaria; fu una dimostrazione di potenza assoluta, allucinante, strabordante. Lui rimase come di pietra e non vide nemmeno sopraggiungere la pedata frontale di nuovo in pieno addome. Ormai i piedi fatati di Ilaria penetravano in quell'addome come nel burro, era diventato persino troppo semplice allora pensò di finire l'incontro, del resto in giro ormai si erano ripresi tutti ed erano lì pronti ad intervenire. Allora Ilaria si staccò dall'uomo, si librò in volo e con un tremendo calcio volante rovesciato colpì il volto dell'uomo mandandolo ad urtare contro il muro, l'uomo non cadde, Ilaria si avvicinò e con una tremenda spaccata posizionò il suo piede avvolto in quella sexy calza proprio sul collo dell'uomo premendolo contro la parete. Il mastodonte di 140 Kg fece per liberarsi ma la pressione era tale che non vi riuscì, provava con tutte le sue forze ma non riusciva a liberarsi, stava soffocando, ma improvvisamente Ilaria lo mollò tutti gli altri stavano per farsi sotto. Da quel punto in poi iniziò il caos, gli uomini attaccavano in massa anzi più che attaccare avanzavano ma puntualmente venivano colpiti. Dai piedi, dalle mani, dai gomiti, dalle ginocchia. La velocità di Ilaria era tale che nessuno riusciva a sottrarsi, puntualmente venivano colpiti. Ilaria volava da ogni parte e portava a segno praticamente il 100% dei suoi colpi. Calci volanti, calci doppi, sforbiciate, ganci, mosse di judo, karate e kickboxing ma ora i colpi non erano più dosati ora erano pesanti. I sette maestri e i 3 energumeni volavano letteralmente per la palestra. Dopo 15 minuti di quella rissa i 7 maestri erano tutti letteralmente devastati a terra, sfiniti, malconci e per lo più privi di sensi, mentre i 3 bisonti erano ancora in piedi perchè erano più resistenti ma soprattutto perchè con loro Ilaria aveva deciso di stare più leggera per tenerseli buoni per il finale. I tre erano convinti di essere in piedi solo grazie alla loro grande resistenza e stavano architettando gli ultimi tentativi. L'unico che escogitarono era molto semplice: cercarono delle armi. Il primo si dotò di una grossa mazza, il secondo di una spranga di ferro ed il terzo di un coltello. Il primo partì con la mazza, la roteava e la scagliava con una violenza assoluta ma per Ilaria era fin troppo semplice schivarla, lo fece per molte volte fino a che decise di opporsi, parò il colpo accorciando all'altezza del polso e lo disarmò con semplicità irridente, poi si mise in guardia di fronte a quei 150 kg di muscoli e vistolo totalmente indifeso si chinò, raccolse la spranga e gliela ridiede. L'uomo si risentì più forte e partì all'attacco ma dopo poco era disarmato di nuovo e poi gli fu riconsegnata la spranga e poi ridisarmato così per 6 - 7 volte dopodiché mentre lui sempre più arrabbiato caricava tutta la sua forza su un unico colpo fu anticipato da un calcione laterale ben assestato. L'impatto con il piede di Ilaria fu tale che le costole dell'uomo sembrarono scricchiolare quasi dovessero sgretolarsi e l'uomo fu sbalzato indietro in evidente difficoltà respiratoria. Quel piede velato in una magnifica calza nera mostrava ancora una volta di sprigionare una potenza inaudita e continuò a farlo poco dopo quando il secondo dopo alcuni tentativi falliti con la spranga di ferro (davvero enorme) prese la mira di nuovo, caricò tutte le sue forze e sferrò una bordata micidiale. Qui Ilaria andava a nozze, si caricò come una molla, balzò in volo e con un calcio rovesciato andò ad impattare la pesantissima spranga che venuta a contatto con un materiale ancora più duro (il piede vellutato di Ilaria), dapprima si piegò e immediatamente sfuggita dal controllo dell'uomo per la potenza dell'impatto volò via come un boomerang impazzito andando a conficcarsi nel muro. Ilaria era devastante, ora stava mostrando una potenza disarmante, un colpo come quello su uno di quegli uomini (i tre energumeni) avrebbe potuto mandarlo in coma ma fino ad ora si era in parte contenuta. Rimaneva l'ultimo baluardo. Era il più forte di tutto il lotto, era super allenato, super muscoloso, dotato di tecnica sopraffina e velocità nettamente sopra la media; era 150 kg di muscoli di altissimo livello e pure armato contro Ilaria D'amico disarmata (anzi armata solo del suo corpo), bella ed elegante come sempre ed era lì, quasi tremolante, incerto, impaurito per tutto quello che aveva visto. Il coltello naturalmente non gli servì a nulla, Ilaria glielo avrebbe potuto togliere in pochi secondi, ma lo lasciò fare e lo disarmò solo dopo avere giocato con lui con un preciso calcio al polso. L'uomo era totalmente in confusione e per giustificarsi in parte si lamentò del fatto che Ilaria poteva contare su una migliore tecnica e questo le dava un enorme vantaggio, ed aggiunse che gli uomini rimangono molto più forti e soprattutto lui lo era molto più di lei. Questa provocazione allettò Ilaria che disse: sei proprio sicuro di essere più forte di me? L'uomo riprese vigore, pareva che Ilaria volesse affrontarlo sulla forza fisica e li sapeva che contro di lui la povera ragazza non avrebbe avuto speranze. Allora protese le mani in avanti come a lanciare la sfida, Ilaria non indugiò e le afferrò. Lui aveva dalla sua anni di pesi che lo avevano forgiato, questo tipo di prova di forza era oltretutto una sua specialità dove mai nessuno era stato in grado di contrastarlo, 40 cm in più di altezza e 90 Kg di peso che lo agevolavano, le mani che erano perlomeno il doppio di quelle di Ilaria, Ilaria non aveva nulla dalla sua se non le sue capacità. Naturalmente l'uomo partì subito di gran slancio piantando immediatamente degli sforzi assoluti convinto di piegare facilmente la resistenza della donna ma con enorme stupore questo non avvenne, non solo resisteva ma il suo corpo non cedeva di un millimetro e dopo un paio di minuti improvvisamente sentì che quelle piccole mani iniziavano a sprigionare una forza enorme, sempre di più, ancora di più, lui tentava di resistere, i suoi muscoli si gonfiavano, erano diventati enormi, il suo sforzo sovrumano e sudava copiosamente, si vedeva che stava mettendo tutto ciò che aveva, ma la pressione dall'altra parte non cessava di aumentare finchè l'uomo non fu costretto a cedere inginocchiandosi incredibilmente. Era stato surclassato anche dal punto di vista fisico. Ilaria lo lasciò rialzare e ripartirono con lo stesso copione solo che stavolta era in ginocchio dopo 1 minuto e la terza volta dopo 40 secondi e poi immediatamente. Al quinto tentativo l'uomo giocò sporco e provò ad avvantaggiarsi con una ginocchiata ma Ilaria la parò col suo ginocchio velato e con una mossa repentina fece sbilanciare indietro l'uomo sgambettandolo sull'altra gamba. Lui si trovò a terra e lei lo cinse all'altezza del torace con una forbice di gambe. Con le gambe lei iniziò ad aumentare la pressione, l'uomo non capiva bene ma sentiva che la morsa si stringeva sempre di più, allora provava a liberarsi con tutte le sue forze, con tutte le sue energie, era un uomo capace di sollevare oltre 100 kg, di spostare oggetti pesantissimi, dotato insomma di una forza eccezionale, ma per lui quelle gambe erano inamovibili, quelle calze così eleganti, così femminili lo stringevano in una morsa d'acciaio che diventò via via più soffocante fino a sopraffarlo letteralmente. L'uomo perse i sensi come tutti gli altri. Ilaria mollò la presa, si rialzò lentamente e si guardò intorno. La palestra era disseminata di corpi privi di sensi. I 7 maestri e i 3 superuomini erano a terra letteralmente devastati, sopraffatti da quella forza della natura, da quel corpo perfetto e pericoloso che aveva mostrato tutta la sua superiorità. In terra giacevano oltre 1000 Kg di muscoli forgiati da migliaia di ore di allenamento che malgrado tutti i loro sforzi, tutto il loro impegno, nulla avevano potuto contro tanta superiorità di corpo femminile. Ilaria andò a farsi una doccia ed uscì in perfetta forma pronta per entrare in sala prove mentre i 10 uomini giacevano ancora privi di sensi sul pavimento di quella palestra.