Coraggio e muscoli maschili non bastano contro le guerriere segue da Cuore di padre... I ragazzi di Menan subiscono il primo attacco organizzato dalle Amazzoni e subiscono una sconfitta umiliante - by Letizia, letiziainterista@gmail.com Da quando i migliori mercenari della citt� sono morti, le Amazzoni sono diventate pi� aggressive e pi� minacciose. Per far capire le loro intenzioni, hanno letteralmente sbranato i corpi di Giovanni, di Andrea e di suo fratello, massacrando i loro muscoli e strappando le palle e il cazzo dal loro inguine, dopo averli torturati devastando i loro attributi virili prima di tagliare dal loro fisico schiantato dal dolore i brandelli rimanenti di carne, sangue e seme maschili. Lo spettacolo ha spaventato i ragazzi Menanisti, alimentando il loro terrore nei confronti della potenza guerriera delle avversarie che minacciano la citt� . All'improvviso un luned� mattina di luglio una squadra di Amazzoni sfida a viso aperto un'accademia Menanista, nel quartiere periferico della collina Stella. Tutti i licei e le universit� di Menan sono anche collegi militari, dove gli studenti maschi sono preparati a difendere con la forza del loro corpo la citt� dall'invasione. E' la prima volta che lo scontro � esplicito, finora le Amazzoni si sono limitate a imboscate - anche se cos� numerose da falciare le squadre migliori della difesa rossonera. In pochi minuti i 50 ragazzi dell'accademia sono pronti: hanno un'et� compresa tra i 18 e i 24 anni, si allineano davanti all'ingresso della scuola indossando solo i bermuda Menanisti che si rigonfiano sul loro pacco eccitato e le scarpe d'ordinanza per l'educazione fisica; oppongono fieramente il petto nudo alle nemiche, con il vello gi� umido di sudore per la giornata afosa, esposto con orgoglio come un tratto di animalit� e di forza maschile contro la raffinatezza del corpo femminile delle avversarie. Il parco davanti ai cancelli della scuola � il teatro della sfida. I ragazzi scandiscono: «Il cazzo dei Menanisti � una lancia di acciaio, vi squarcer� il seno e vi trafigger� il cuore. Il cazzo dei Menanisti � una lancia di fuoco, vi sfonder� la passera e la brucer� di calore. Il cazzo dei Menanisti � una lancia spietata, il culo che gli si oppone si spacca e muore» Le Amazzoni replicano «La vista dell'Amazzone � la tomba dei Menanisti, il corpo dell'Amazzone � la spada per castrare i Menanisti, i denti dell'Amazzone sono le lame intagliate per dilaniare il suo cazzo, le unghie dell'Amazzone sono affilate per le sue palle, perch� a terra nel sangue non si senta solo il suo cazzo». I rappresentanti delle due parti si incontrano in mezzo alla piazza, a met� strada tra i due schieramenti: il tentativo di conciliazione fallisce subito, con la ragazza che sferra un montante al volto dell'avversario non appena ha cominciato a parlare. Il segnale � dato, i ragazzi e le ragazze abbandonano all'istante la loro posizione di attesa e si corrono reciprocamente incontro alla ricerca della lotta. Le Amazzoni hanno il vantaggio di poter ricorrere ad una perfidia che i loro avversari nemmeno sospettano. Per le guerriere il corpo di un maschio � una rete di punti e di organi che possono scatenare ondate di sofferenza pi� o meno gravi, paralizzando il fisico per la frustata di dolore o soffocando il cuore nemico nella frustrazione e nella disperazione. Ogni punto deve essere colpito in certi modi e non in altri, al fine di raggiungere il maggior effetto distruttivo possibile. I ragazzi affrontano le avversarie esponendo il loro corpo con orgoglio virile, il petto sollevato fieramente e il cazzo durissimo nei bermuda, tirato minaccioso in direzione dell'Amazzone da sfidare. Fin dai primi colpi i maschi vengono messi in difficolt� dalle avversarie, che si appellano alla loro minorit� fisica per respingere ogni forma di interazione disciplinata e ogni regola di combattimento. Le ragazze sferrano calci e ginocchiate pesanti, i loro colpi affondano in modo massiccio nella difesa che i Menanisti tentano di opporre con le braccia e con le gambe. Ci� che lascia meravigliati i ragazzi � la rapidit� delle nemiche, che si muovono come se non fossero avvinte dalla legge di gravit� . La loro capacit� di spiccare balzi � sorprendente, portano i calci all'altezza del fegato e al petto senza apparente difficolt� . Solo grandi maestri, quasi leggendari, possono aver insegnato loro queste arti e questa grazia - ma soprattutto a infliggere colpi cos� dolorosi sui fisici virili. Uno dei primi a fare le spese della sorpresa di questa abilit� atletica � il capitano della squadra di calcio dell'accademia. Francesco � un ragazzo alto, snello, con lo sguardo dolce da bravo ragazzo, un portamento nobile, il pelo rosso abbondante su tutto il corpo; a causa del suo ruolo si trova dinanzi alle prime file dei suoi, ed � quindi uno dei primi a scontrarsi con le avversarie. L'Amazzone che lo sceglie per la sfida parte in attacco schiantandogli calci incrociati sui polpacci nudi, poi sulle cosce, senza che Francesco riesca a ripararsi dalla grandinata che lo aggredisce alle gambe. In pochi istanti il ragazzo perde stabilit� e agilit� , le gambe gli tremano, mentre l'Amazzone � sempre pi� confidente. Il Menanista tenta di replicare sfidandola a pugni, ma i suoi tiri non sono abbastanza veloci da stamparsi sul corpo femminile con conseguenze rilevanti. Le tette nemiche oscillano senza lasciarsi travolgere dai destri o dai ganci, solo qualche colpo ai fianchi sembra riscuotere qualche risentimento in pi� dalla nemica. La demolizione delle forti cosce di Francesco invece prosegue con grandinate di colpi preoccupanti, fino a quando la gamba destra cede e il ragazzo si inginocchia. Mentre il Menanista crolla, la donna lo afferra per le spalle e gli schianta una ginocchiata in pieno petto. «Aaaaaaaah ... il mio petto ... non respiro ... cazzo tutto il petto mi esplode di dolore ... cazzo hai sbriciolato il mio petto ... » «Oh, che cattiva sono stata! Ho fatto a pezzi il tuo petto virile! Pensa, se oltre a coltivarci la tua foresta di peli lo avessi cementificato di muscoli, mi sarei rotta il ginocchio schiantandocelo sopra! Sei troppo debole per batterti contro di me!» «Stronza, ora vediamo chi tra noi porta i calzoni!» Francesco scocca un montante destro che avrebbe stroncato le tette nude dell'avversaria, se la sua prontezza di riflessi non l'avesse tratta in salvo limitando i danni ad un colpo assorbito dalla spalla. Il Menanista cerca di risollevarsi, ma il dolore al petto e l'instabilit� delle gambe rendono difficile la manovra; lascia partire una successione di pugni, che la ragazza riesce a schivare o a parare con agilit� . Il contrattacco femminile che risponde con calci e ginocchiate mirati sulle cosce di Francesco continua a riscuotere il successo dei gemiti con cui il ragazzo accompagna ogni schianto, e delle ferite che gli fanno sanguinare le gambe. La sofferenza costringe il maschio a stringersi sempre pi� in difesa, incoraggiando l'avversaria a stringersi a lui per sferrare una successione di ginocchiate ai fianchi e alle cosce. Mentre Francesco si concentra sulla protezione delle gambe, l'Amazzone gli esplode un destro al volto che lo lascia stordito e vacillante; lo sguardo del Menanista si spegne, il suo corpo ferito si espone indifeso ai colpi dell'avversaria. Cos� la nemica afferra il maschio ai bicipiti e gli conficca una ginocchiata durissima nei coglioni. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... le mie palle.. NOOOOOOOOOOOOOOOO ... i coglioni ... cazzo i coglioni ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... le mie palle ... ti prego ... me le stritoli ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego ... . mi fanno malissimo ... aaaaaaaaaaaaaaaaah ... basta ... ti prego ... mi castri ... aaaaaaaaaaaaaah ... ti prego, mi stai spezzando il corpo in due ... aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah ... le mie palle non resistono pi� contro il tuo ginocchio ... » «Pensavo che i coglioni Menanisti fossero pi� duri delle mie ginocchia ... se ti sto spezzando il corpo dal dolore significa che per natura devi soffrire contro la potenza del mio fisico, perch� io infierir� sulle tue palle fino a devastarti la virilit� e a farti rimpiangere di essere nato maschio» «AAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... no ... no ... sar� sempre orgoglioso delle mie palle Menaniste ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... anche se ora me le stai dilaniando sotto la macina del tuo ginocchio ... aaaaaaaaaaaaaaaaah ... mi hai straziato tutto il corpo di dolore ... aaaaaaaaaaaaaaaaaaah ... hai spezzato la forza virile del mio fisico ... la tortura con cui mi hai devastato i coglioni ha sfibrato i miei muscoli maschili ... aaaaaaaaaaaaaaaaaaah ... hai massacrato la mia potenza virile ... non posso pi� batterti ... AAAAAAAAH ... » La resistenza del cuore Menanista di Francesco viene sopraffatta dal dolore, e il ragazzo perde i sensi crollando ai piedi dell'avversaria. Mentre il corpo di Francesco si accascia nella polvere devastato dagli attacchi dell'avversaria, l'aria afosa del mattino si gonfia di molte altre urla di disperazione che irrompono dal petto umiliato dei soldati Menanisti. Matteo ha subito una ginocchiata nelle palle fin dall'inizio della sfida - non abbastanza duro da spezzargli il fisico e lasciarlo a terra battuto, ma abbastanza doloroso da rendergli impossibile un confronto alla pari con l'avversaria. Non riesce a ceredere ai suoi occhi quando vede poco distante Francesco piegarsi a terra privo di sensi, e l'Amazzone schiacciargli il petto indifeso e lanciare un grido di trionfo. Ma la sua avversaria non gli lascia nemmeno un momento di riflessione, le sue ginocchia gli demoliscono i fianchi e le cosce, mentre ogni volta che abbassa la guardia i pugni femminili si stampano con ferocia sul suo petto villoso. Il maschio contempla con soddisfazione la tetta sinistra della nemica che i suoi pugni sono riusciti ad arrossare per una serie di pugni con cui l'ha centrata. Ma il petto nudo del maschio � coperto da lividi pi� impressionanti di quelli che � riuscito a provocare sulle pere dell'Amazzone, cos� sode e imponenti da continuare a tirargli il cazzo nonostante il dolore dei colpi che gli hanno bersagliato tutto il fisico. Matteo cerca sempre di tornare a centrare il seno della ragazza, che ora sembra scoprirsi un po' e non riuscire a resistere agli assalti virili. Il Menanista si allunga, per portare colpi sempre pi� fitti verso le grosse tette nemiche; ma non appena il ragazzo � tutto allungato in avanti, la trappola scatta e l'Amazzone si piega sulle ginocchia, esplodendo un montante destro in pieno sui coglioni indifesi del maschio. Questa volta il colpo � preciso e durissimo, tutto il pacco di Matteo viene stritolato dalla potenza della martellata. Il dolore � atroce e istantaneo, sbrana i coglioni del ragazzo in un lampo, poi si irraggia a dilaniare il suo corpo maschio costringendolo prima a piegarsi in ginocchio davanti all'avversaria, poi a crollare nella polvere in posizione fetale. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... mi hai schiantato le palle ... AAAAAAAAAAAAAH ... cazzo ... le palle ... aaaaaaaaaaah ... le mie palle ... cazzo che male ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... cazzo hai vinto ... cazzo ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... hai schiantato il mio corpo ... mi hai battuto ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... cazzo che disfatta brutale mi hai inflitto ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... non credevo che una femmina potesse straziarmi il corpo di colpi e di sofferenza fino a umiliarmi ai suoi piedi ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... hai annientato la mia potenza di maschio ... » L'Amazzone schiaccia il petto villoso di Matteo sotto il piede destro e solleva le braccia in trionfo. «Ti prego ... mi hai sconfitto ... non mortificarmi davanti ai miei compagni continuando a schiacciare il mio petto con il piede ... ti prego ... sentire il mio petto nudo umiliato dal piede di una donna mi fa pi� male dello schianto che mi ha massacrato i coglioni ... » Luca ha contato fin dall'inizio della battaglia sulla sua agilit� , mentre � apparso nemo incline a contare sulla forza bruta dei suoi muscoli. La velocit� gli ha permesso di sottrarsi ai colpi pi� distruttivi per il suo fisico, sfuggendo persino a due avversarie, e cambiando avversaria quando le sorti della sfida erano sul punto di essere davvero compromesse. Ma ora l'Amazzone che lo sta sfidando sembra determinata a portare a compimento la missione; d'altra parte anche il fiato di Luca comincia ad essere corto. Una successione sinistro-destro sinistro lo raggiunge al volto; le gambe virili diventano instabili e il maschio barcolla in modo pericoloso, riuscendo per� a non cadere in ginocchio. La nemica gli stampa un destro in pieno petto, poi ribadisce il destro sugli addominali. Ora il Menanista non riesce pi� a reggere e precipita in ginocchio ai piedi dell'Amazzone; lei lo afferra per la testa e gli schianta il petto contro il suo ginocchio. «Il mio petto ... sei troppo forte ... hai disintegrato il mio petto ... soffoco cazzo ... ». Ma la ragazza non � ancora soddisfatta e infierisce con un calcio furioso sui coglioni di Luca. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... brutta stronza ... i miei coglioni cazzo ... AAAAAAAAAAAAH ... mi avevi gi� battuto ... perch� cazzo devi farmi cos� male ... AAAAAAAAAAH ... troia di merda ... mi hai devastato le palle ... AAAAAAAAAAAAAAAAAH ... mi hai stroncato il corpo di dolore ... avevi bisogno di vedermi soffrire come un animale?... AAAAAAAAAAAAAAAH ... Per te i maschi sono solo animali vero? AAAAAAAAAAH ... i coglioni mi fanno un male straziante ... hai massacrato la forza virile del mio corpo ... aaaaaaaaaaaaaah ... brutta troia, mi hai spezzato ... » «La tua arroganza ha superato il limite, adesso insegner� a te e ai tuoi compagni quale destino attende chi offende una ragazza!» L'Amazzone sferra un calcio sul volto di Luca, scaraventandolo a terra sul fianco destro. Un altro calcio si stampa sul petto nudo del ragazzo, obbligandolo a riversarsi sulla schiena. «AAAAAAAAAAH ... il mio petto ... mi hai frantumato tutte le costole cazzo ... AAAAAAAAAAAAH ... hai annientato il mio fiero petto Menanista ... » «Oh non basta, brutto stronzo, � molto lontano dal bastarmi ... » La guerriera passa a percuotere il petto villoso di Luca col tallone a ripetizione, sottoponendolo a una mitragliata di calci. Il maschio per istinto solleva le braccia per proteggere il torace dall'aggressione dolorosa che lo sta massacrando. L'Amazzone in questo modo ha liberato di nuovo l'accesso al pacco ferito del Menanista, e con uno scatto lo agguanta nel pugno destro. Le palle di Luca sono artigiliate in pieno nella mano femminile, mentre il cazzo viene schiacciato a met� dell'asta sotto il pollice. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... NO ... NO ... TI PREGO ... OH CAZZO NO ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ti imploro ... non mi castrare ... ti prego ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... non strapparmi le palle ... ti prego ... AAAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego ... le palle mi fanno un male atroce ... » La guerriera si solleva mantenendo la presa sul pacco maschile; cammina all'indietro e trascina Luca per le palle verso il bordo del campo da cui � sopraggiunto l'attacco delle Amazzoni. «AAAAAAAAAAH ... oh cazzo ... cazzo mi stacchi i coglioni ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... cazzo ... la sacca delle palle ... si strappa ... ti prego ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... BASTA TI PREGO ... mi castri ... AAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego ... mi prostrer� davanti alla tua bandiera ... pulir� i piedi di tutta la tua squadra con i peli del mio petto ... AAAAAAAAAAAAAAAH ... lascer� umiliare il mio petto Menanista da tutte le tue compagne ... potrai mostrare il mio corpo maschio battuto, per far vedere come hai annientato i miei muscoli virili ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego ... non castrarmi ... sar� la prova che i Menanisti sono destinati alla sconfitta ... mostra il mio petto rossonero tumefatto di colpi ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... mostra il mio corpo nudo umiliato dalla tua potenza ... ma ti prego ... non mi castrare ... non mi castrare ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... » L'Amazzone ruota il pacco di Luca con un colpo secco di 180 gradi. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... MI HAI DISTRUTTO I COGLIONI ... oh cazzo ... oh cazzo no ... AAAAAAAAAAAAAAAH ... hai frantumato le mie palle ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... cazzo mi hai castrato ... non sono pi� un maschio ... oh cazzo mi hai castrato ... AAAAAAAAAAAAAAAAAH ... » A pochi metri dal luogo in cui la virilit� di Luca veniva stroncata, il comandante Stefano sta consumando la dominazione dell'avversaria che ha appena atterrato. I Menanisti sono abituati a celebrare la loro vittoria schiacciando la faccia della nemica sotto il proprio petto: strofinano il loro vello virile sul volto dell'avversaria, asciugando il loro sudore sulla pelle liscia delle femmine. Stefano sta frizionando l'Amazzone con il suo petto irsuto, agendo con una violenza compiaciuta; infine si alza e schiaccia le pere nemiche sotto il piede destro, sollevando le braccia in trionfo. Ma lo sfogo del suo sadismo � di breve durata, perch� subito lo affronta un'altra guerriera. La femmina gli si lancia addosso, e nell'urto entrambi finiscono a terra; prima che il ragazzo riesca a riprendersi dalla sorpresa, la nemica gli salta sul petto e gli scarica una raffica di pugni sul volto, dai quali riesce a ripararsi solo in parte. Il Menanista si scuote con tutta l'energia a disposizione, per liberarsi dal giogo in cui � stato imprigionato. I colpi alla testa lo hanno storidito, ma dopo qualche tentativo riesce a disarcionare l'Amazzone; il progetto di passare al contrattacco viene bloccato sul nascere dalla rapidit� con cui la ragazza sferra un calcio che lo colpisce sugli addominali. La risalita di Stefano viene interrotta a met� dalla fitta che lo obbliga a piegarsi coprendosi gli addominali in fiamme con le braccia. La guerriera pu� passare di nuovo all'attacco, con un gancio al volto del maschio che lo spedisce in ginocchio, con la nebbia negli occhi. Ora la femmina si fa sotto con confidenza, vedendo la vittoria vicina - ma quando ormai gli � addosso, con un guizzo sorprendente il Menanista le esplode un montante sulla tetta destra. Non si � trattato di una tattica o di un calcolo, per Stefano l'aggressione alle pere femminili � pi� un riflesso condizionato: non appena la via � libera, l'attacco scatta anche in condizioni di semi-incoscienza. L'Amazzone indietreggia per ripararsi il petto sbranato dalla fitta di dolore improvvisa. «AAAAAAAAAH ... il mio seno ... figlio di troia ... AAAAAAAAAAAAAH ... mi hai quasi spappolato una tetta ... aaaaaaaaaaah ... che male ... figa che male ... » «Questo � niente, sentirai come brucia il mio cazzo rovente nel tuo culo ... stai per scoprire quanto fa male sfidare un maschio Menanista ... ». Stefano tenta di rialzarsi, approfittando delle difficolt� in cui si trova la nemica; il suo movimento � traballante ma rapido, carica a testa bassa e finisce per sfondare le difese della ragazza incornandola proprio sulle pere. «AAAAAAAAAAH ... bastardo pezzo di merda ... mi stai massacrando il seno ... aaaaaaaaaaaah ... soffoco ... » L'Amazzone � in difficolt� , cade in ginocchio sotto la pressione della sofferenza. Il ragazzo si sente incoraggiato dai suoi successi e scatena un destro sul volto dell'avversaria. Ma contro le sue aspettative, la femmina non precipita al suolo, e risponde invece con un nuovo montante sui suoi addominali villosi. La frustata di dolore lo costringe a piegarsi in due, e ora il suo volto � all'altezza opportuna per ricevere un gancio furioso dalla guerriera. Anche Stefano precipita in ginocchio, visibilmente storidito dal pugno; la ragazza tenta di replicare l'aggressione al volto, ma il maschio riesce a parare gli affondi con le braccia, quasi per riflesso automatico. Nell'affanno di trovare la via per il colpo finale, la guerriera non si � accorta che il Menanista sta cercando il varco per sfondare sulle tette, e con un destro fulminante la raggiunge sulla pera sinistra. «AAAAAAAAAAAAAAH ... il mio seno ... aaaaaaaaaaaah ... fa male ... fa male ... aaaaaaaaaaaaah ... bastardo mi hai devastato le tette ... aaaaaaaaaaah ... ». La ragazza si copre le pere tumefatte con le mani a coppa; si alza barcollando all'indietro, per sottrarsi all'assalto con cui Stefano potrebbe finirla. Il maschio tenta di inseguirla, ma appare pi� instabile sulle gambe della nemica. Quando la raggiunge cerca di colpirla al volto, senza riuscire a centrarla; anche i tentativi di affondo verso le tette vengono tutti intercettati. La guerriera reagisce in maniera scomposta, ma un gancio percuote il Menanista sugli addominali, mentre un destro lo raggiunge in pieno petto. Il maschio � in affanno e prova disperatamente di assestare il colpo decisivo al volto dell'avversaria. Ma l'Amazzone � rapidissima, schiva il pugno abbassandosi in ginocchio e carica un montante feroce sui coglioni di Stefano. La martellata della guerriera si incastra tra le cosce virili e si schianta sul pacco del maschio, stritolando le palle e l'uccello fino a quando l'intero corpo Menanista viene forzato a sollevarsi e a ricadere all'indietro dal colpo. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... cazzo ... oh cazzo che male ... CAZZO CHE MALE ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... brutta troia mi hai sfondato i coglioni ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... le mie palle ... cazzo le mie cazzo di palle mi squartano il corpo di dolore ... AAAAAAAAAAAAAAAH ... hai fatto a pezzi la mia virilit� con un colpo solo ... brutta troia quanto cazzo sei forte ... AAAAAAAAAAAAAAH ... la mia mascolinit� � troppo vulnerabile per resistere ai tuoi muscoli ... AAAAAAAAAAAAAAH ... cazzo hai distrutto la forza del mio fisico maschio ... AAAAAAAAAAAAAAH ... brutta stronza mi hai fatto troppo male ... contro di te non ce la posso fare cazzo ... AAAAAAAAAAAAH ... per me � finita ... cazzo ... non resisto al dolore ... mi esplode il pacco ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... non ho visto arrivare il tuo pugno del cazzo ... non ho potuto proteggere le mie palle fragilissime ... AAAAAAAAAAAAAAH ... hai disintegrato la mia forza virile ... il mio corpo � disintegrato ... AAAAAAAAAAAAAH ... mi hai battuto ... ti prego ... ora non infierire ... mi hai gi� devastato di dolore ... » «Stronzo Menanista, pretendi anche di invocare la mia compassione?! Se non volevi soffrire dovevi riuscire a battermi ... invece il tuo corpo non ce l'ha fatta a resistere alla mia potenza ... ho macinato gli organi della tua virilit� con la mia forza, fino a spezzarli ... ti trasciner� per i coglioni per tutto il campo, fino a quando non rimarr� poltiglia sanguinante tra le tue cosce impotenti ... far� vedere a tutti i tuoi compagni come ho stroncato il loro comandante, voglio vedere le loro facce mentre ti sentono urlare, voglio centellinare la loro disperazione mentre di ascoltano implorare la mia piet� , mentre mi scongiuri di smettere, ma io ti ignoro e ti disintegro le palle e l'uccello con le mie mani» «Brutta troia ... se non mi facessero cos� male le palle ... aaaaaaaah ... ti farei a pezzi per punire la tua arroganza ... aaaaaaaaaaaah ... invece i tuoi colpi mi hanno schiantato a terra ... sconfitto ... con il mio corpo battuto prostrato ai tuoi piedi ... aaaaaaaaaaaaaaah ... cazzo ... non posso pi� resistere ... ti prego non torturarmi ... perdo gi� sangue dal cazzo per la legnata che mi hai inflitto in pieno pacco ... aaaaaaaaaaaah ... » «Povero ragazzino Menanista, ora ti toccher� scoprire quanto dovrai soffrire per avermi sfidata, e per avermi colpito pi� volte il seno con i tuoi pugni da stronzo!». La guerriera sferra una serie di calci sugli addominali indifesi di Stefano; non appena il ragazzo si contorce per proteggere il torso nudo dalle aggressioni nemiche, la femmina passa a scatenare calci sull'interno delle cosce virili. «AAAAAAAAAAH ... le mie gambe cazzo ... le cosce ... aaaaaaaah ... hai paralizzato le mie cosce ... aaaaaah ... non posso pi� muovere le gambe senza sentire fitte orribili ... » L'Amazzone scatena un calcio sul volto del maschio; mentre Stefano � immobile a terra per lo stordimento, l'avversaria gli martella un calcio in mezzo al petto. «Questo per aver strofinato il tuo petto coperto di peli schifosi sul volto delle mie amiche!» «Oh cazzo ... soffoco ... mi hai sfondato il petto ... aaaaaaaaaaaaaah ... il mio petto � bloccato ... non riesco a respirare ... hai stroncato il mio petto fiero di maschio rossonero ... ». L'Amazzone torna a colpire con un calcio il volto del ragazzo; la violenza dell'impatto spegne la luce negli occhi del Menanista, e produce un abbandono complessivo del suo corpo intero. La femmina coglie l'opportunit� aperta da questo tracollo delle estreme difese di Stefano, scostandogli le mani con cui si proteggeva il pacco massacrato e afferrandogli le palle con entrambe le mani. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH... i coglioni ... i coglioni ... basta.. ti prego ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... le palle ... cazzo le mie palle ... ti prego ... fanno troppo male ... AAAAAAAAAAAAAAAAAH ... cazzo ... cazzo ... mi strappi le palle ... AAAAAAAAAAAAAAAH ... che cazzo di male ... le palle ... mi fanno un male atroce ... ti prego ... mi castri ... mi castri cazzo ... » La guerriera trascina il guerriero per le palle al centro del campo di battaglia. Ormai � chiaro che la squadra Menanista abbia subito una disfatta totale, con l'afa che si riempie di gemiti e di urla di sofferenza virili e nessun ragazzo ancora in piedi. Tutti i maschi sono riversi a terra, frustati dalle sofferenze che torturano il loro corpo sconfitto, oppure inginocchiati ai piedi delle guerriere che li hanno battuti. Quando Stefano raggiunge il centro del campo, il gruppo delle cinque comandanti della squadra femminile sono pronte ad attenderlo. Ciascuna di loro a turno gli schiaccia il petto indifeso sotto il piede destro. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... siete delle stronze ... mi imponete anche questa umiliazione ... il mio petto virile ... calpestato da cinque femmine ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... i vostri piedi schiacciano l'orgoglio Menanista del mio petto ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... potete mortificare la nobilt� guerriera del mio petto perch� il mio corpo maschio � schiantato ... dal supplizio che la vostra compagna infligge ai miei coglioni ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... I miei muscoli sono paralizzati dal dolore atroce che mi stritola le palle ... AAAAAAAAAAAAAAAAAH ... Vi prego ... basta ... i miei coglioni stanno per esplodere ... il mio corpo virile � annientato dal dolore ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... » La ragazza che sta schiacciando il petto villoso di Stefano con il piede e che ha sollevato le bracciai in trionfo dichiara a pieni polmoni: «E' finita, abbiamo sconfitto la squadra Menanista! Amazzoni, il campo � nostro!» Le guerriere innalzano all'unisono un boato di gioia. «Il petto battuto del comandante Menanista � oppresso sotto il mio piede, il suo corpo umiliato dalla disfatta � schiacciato nella polvere!». Di nuovo si alza il rombo di entusiasmo delle Amazzoni. A quel punto l'avversaria lascia la presa sui coglioni di Stefano, e il ragazzo viene afferrato alle spalle e sollevato di peso. Due guerriere gli serrano le braccia e lo forzano a procedere verso il cancello della scuola. Le gambe non lo reggono, per cui il suo corpo sconfitto viene trascinato a forza dalle nemiche. Infine, le femmine lo legano per le braccia e per le gambe al cancello, facendolo aderire con la schiena al recinto. Lo spettacolo del campo di battaglia che si estende davanti ai suoi occhi � terribile. I ragazzi del Menan sono tutti abbattuti al suolo, coperti di sangue, devastati da lividi e da ferite, il corpo spezzato dai colpi nemici. Molti sono costretti a contorcersi nella polvere urlando dal dolore, molti sono prostrati in ginocchio ai piedi delle Amazzoni che li hanno sconfitti, altri sono bloccati a terra dall'avversaria che schiaccia il loro petto indifeso sotto il piede in gesto di trionfo. «Ci avete travolto in battaglia, la disfatta del Menan � totale - mormora Stefano - non credevo che una squadra di maschi rossoneri potesse soccombere ad una sconfitta umiliante come quella che ci avete inflitto. Siete troppo forti per me e per i miei compagni, la vostra forza ha schiantato di dolore i nostri corpi di maschi guerrieri, la vostra potenza ha piegato la fierezza del nostro petto virile, avete schiacciato nella polvere il nostro vello maschile e il nostro cuore Menanista. Avete infierito crudelmente sui nostri coglioni e sui nostri cazzi; le nostre palle e il nostro uccello sono troppo vulnerabili per resistere alla furia terribile dei vostri colpi. E' ingiusto aggredire i genitali di un maschio con la ferocia con cui ci avete attaccato, e con la brutalit� con cui ci avete sterminato. I nostri coglioni e i nostri cazzi non possono nulla contro la vostra violenza, ci devastano il fisico di sofferenza lasciandoci inermi contro la vostra vendetta.» «I vostri corpi Menanisti sono troppo deboli per battersi contro di noi: la verit� � che un maschio non pu� essere abbastanza forte per vincere contro un'Amazzone! Prima della battaglia pretendevate di incendiare le nostre vagine, i nostri culi, con il calore insistenibile dei vostri cazzi. Ci avete minacciato con la durezza e l'energia del vostro uccello, come se ci sfidaste con lance indistruttibili e arroventate dalla furia guerriera. Invece il vostro cazzo � fragilissimo, la sua fibra viene straziata anche dai colpi pi� fiacchi, perde sangue e forza ad ogni percorssa, si copre di lividi spaventosi e si ritira sconfitto nel vostro pube. Le vostre palle sono ancora pi� vulnerabili, basta sfiorarle per farvi urlare di sofferenza: la loro delicatezza esige una giusta punizione per la debolezza della vostra virilit� , che deve essere dilaniata nei suoi organi pi� appariscenti e pi� fragili. Le vostre minacce erano menzogne, e tutta la potenza dei maschi non � altro che un'impostura colossale. Non ci basta avervi sconfitto, vogliamo che la vostra disfatta sia un esempio indimenticabile per tutti i Menanisti. Tu per primo, che sei il capitano della squadra, devi pagare le tue minacce e la tua sconfitta con una sofferenza che dovr� farti impazzire per il dolore.» «Nel mio petto batte un cuore Menanista: sapr� resistere ai tuoi colpi». Due ragazze si avvicinano al corpo di Stefano strappandogli di dosso bermuda e boxer, cavandogli le scarpe dai piedi e lasciandolo completamente nudo. Poi in un lampo, la guerriera che ha parlato scatena un pugno in pieno sulle palle indifese del maschio. Il Menanista non pu� n� reagire n� proteggersi il pacco nudo; la donna prosegue con una scarica di altri sei o sette pugni sui grossi coglioni irsuti di Stefano. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... maledetta stronza ... stronza ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... brutta stronza ... cazzo ... che male atroce ... AAAAAAAAAAAAAAAH ... cazzo che male ai coglioni ... mi fai troppo male ai coglioni ... cazzo ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... » «Avanti, dimmi cosa pu� fare un maschio quando un'amazzone lo picchia ... » «Basta ... ti prego ... AAAAAAAAAH ... i coglioni mi fanno troppo male ... basta ti prego ... » La guerriera gli stampa un nuovo montante sulle palle. «AAAAAAAAAAAAAAAAH ... le palle cazzo ... le palle ... mi castri ... basta ti prego ... » «Urla a me e atutti i tuoi compagni che i maschi sono solo animali, che le donne sono superiori e che i ragazzi sono indegni di battersi contro di noi. Dillo e smetter� di farti male». «Ci avete sconfitto in campo, ci avete inflitto una disfatta brutale, siete state troppo forti per noi ... ma non dir� mai che le Amazzoni sono superiori ai maschi ... » La ragazza sferra una nuova successione di cinque o sei pugni sui coglioni nudi di Stefano. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... i miei coglioni ... mi frantumi i coglioni cazzo ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... cazzo muoio ... oh cazzo che male ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... cazzo le palle ... basta ti prego ... » «I Menanisti sono inferiori alle Amazzoni, � giusto che siano sconfitti. Dillo e smetto di pestarti» «AAAAAAAAAAAAAH ... succhiamelo ... aaaaaaaaaaaaaaah ... succhiamelo brutta troia ... » Per reazione la guerriera afferra con la destra la sacca delle palle di Stefano e comincia a stritolargli il coglione destro nel pugno. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... il mio coglione ... cazzo ... cazzo ... AAAAAAAAAAAAAAAAAH ... la mia palla sta esplodendo ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... mi fai troppo male ... ti prego ... � un dolore atroce ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... cazzo � orribile ... ti prego ... la mia palla ... AAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ME L'HAI DISTRUTTO ... IL MIO COGLIONE ... MI HAI SPAPPOLATO UN COGLIONE CAZZO ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ho perso un testicolo ... CAZZO CHE MALE ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... mi hai disintegrato una palla cazzo ... La castrazione fa un male atroce cazzo ... AAAAAAAAAAAAAAH ... non posso resistere cazzo ... fa troppo male ... fa troppo male ... » «Hai solo cominciato a soffrire, adesso viene il meglio ... » La guerriera afferra il cazzo di Stefano e arrotola la pelle chegli copre la cappella. Gran parte dell'uccello rimane scappucciato, mostrando la carne del ragazzo nel rosso paonazzo della sua potenza virile battuta. Poi la femmina affonda le unghie nella polpa viva della cappella. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... il mio cazzo ... il mio cazzo ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... mi stai squarciando il cazzo ... AAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego ... non mi evirare ... ti prego ... fa male da impazzire ... AAAAAAAAAAAAAAH ... Ti prego ... non tagliarmi il cazzo ... ti prego basta ... AAAAAAAAAAAAH ... » Ma la guerriera non si ferma, se non per aspettare che Stefano si risvegli ogni volta che la sofferenza gli fa perdere i sensi: vuole che il Menanista senta ogni sfumatura del dolore con cui la tortura alle palle e al cazzo trafigge la resistenza e l'orgoglio del suo corpo maschio. Con le unghie della mano destra l'Amazzone contina a incidere solchi sanguinanti nella carne scappucciata della verga del ragazzo, riempiendo la cappella di ferite e di grumi di sangue.«Basta ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego ... basta ... non posso pi� resistere ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... il mio cazzo ... ti prego ... dir� quello che vuoi ... basta che mi lasci il cazzo ... ti prego ... » L'Amazzone � indifferente alle preghiere di Stefano. Con la mano sinistra tiene salda la presa sul cazzo devastato, mentre con l'indice della destra penetra nel buco della cappella e comincia a scavare all'interno. «NO ... NO ... ti prego ... cos� mi esplode l'uccello ... ti prego ... mi squarci il cazzo ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego.. fermati ... sento il mio cazzo che esplode ... AAAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego ... AAAAAAAAAAAAAAAH ... � vero ... � vero ... le Amazzoni sono troppo forti per il Menanisti ... siete troppo superiori a noi ... ti prego.. piet� del mio corpo virile ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego non infierire sul mio cazzo ... � troppo vulnerabile per la tua potenza ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... i genitali maschili sono troppo deboli per le Amazzoni ... Ti prego perdonami ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... Non avremmo dovuto sfidarvi ... siete troppo forti per noi Menanisti ... » La guerriera ha sfondato la cappella del cazzo Menanista, aprendovi un cratere che vomita sangue e siero. Il corpo di Stefano � interamente coperto di schiuma, il sudore si rapprende coprendo la sua pelle di uno strato di macchie bianche. «Ti prego ... i maschi sono una razza inferiore a voi ... siamo animali che voi dovete dominare e controllare ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego abbi piet� di me e dei miei compagni ... siamo maschi e Menanisti ... inferiori due volte alle Amazzoni ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ci avete battuto ... siete troppo forti ... avete annientato i nostri muscoli ... avete piegato i nostri petti fieri, li avete schiacciati nella polvere ... avete umiliato i nostri corpi virili schiantandoli di colpi e di dolore ... Ti prego ... non infierite sulle nostre palle massacrate, sui nostri cazzi feriti ... non stroncate le nostre verghe e i nostri coglioni Menanisti ... » «Sei carne morta bastardo Menanista!» La guerriera afferra il coglione sinistro di Stefano e lo stritola nel pugno. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... no ... mi castri ... mi castri!... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego lasciami almeno un coglione ... ti prego ... ti prego ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... stai schiantando il potere virile del mio corpo ... ti prego fermati ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... non mutilare la mia mascolinit� ... ti prego ... mi stai castrando ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... le mie povere palle ... i miei coglioni grossi e duri da stallone ... AAAAAAAAAAAAH ... noi maschi Menanisti siamo animali ... avete punito giustamente la debolezza dei nostri muscoli virili e la fragilit� delle nostre palle ... ma ti prego non infierire sul mio pacco ... AAAAAAAAAAAAAAAAH ... Striscer� il mio petto villoso nella polvere con quello dei miei compagni di squadra Menanisti per prostrarmi davanti alla bandiera delle Amazzoni ... Trascinateci in catene feriti e battuti nella citt� delle Amazzoni ... mostrate i nostri corpi virili annientati dalla sconfitta ... umiliateci imprimendo il marchio delle Amazzoni in mezzo al nostro petto rossonero schiantato dai vostri colpi ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ma ti prego ... lasciami almeno un testicolo ... » «Stronzo Menanista, non hai ancora sofferto abbastanza ... voglio vedere il tuo petto squarciarsi dal dolore ... voglio sentire il cuore che esplode nel tuo petto battuto per lo strazio che ti infliggo ai coglioni ... » «AAAAAAAAAAH ... ti prego ... basta ... il coglione mi fa troppo male ... AAAAAAAAAAAAAAAAAH ... il mio coglione ... non resisto pi� ... mi stai annientando le palle ... i miei coglioni possenti da Menanista ... me li hai massacrati ... mi stai castrando ... AAAAAAAAAAH ... il mio pacco fiero da maschio rossonero ... me l'hai disintegrato ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... il mio testicolo si � rotto ... non sono pi� un maschio ... cazzo no ... AAAAAAAAAAAAAAAAAH ... mi hai castrato puttana ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... mi hai castrato ... non posso pi� scopare ... AAAAAAAAAAAAAH ... non posso pi� farcire una ragazza per avere dei figli ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... i miei coglioni cazzo ... AAAAAAAAAAAAAAH ... » «Ora voglio il mio trofeo, capitano: esporr� anche il tuo cazzo nella bacheca dei maschi che ho sconfitto. Non � un onore per te?» «No.. no ... il mio cazzo ... no ti prego ... ti prego risparmiami lo strazio dell'evirazione!... ti prego ... non tagliarmi il cazzo ... ti prego ... » «Hai un cazzo bello grosso ... le cose belle devono essere premiate. Sarebbe ingiusto lasciare una nerchia cos� possente attaccata al corpo di uno sconfitto: non trovi? La libero dalla sua schiavit� al cadavere di un guerriero debole come te» L'Amazzone affonda le unghie di entrambe le mani alla radice dell'asta di Stefano. Il sangue schizza in tutte le direzioni mentre la ragazza tira con strattoni violenti la base del cazzo Menanista, perch� si stacchi dal pube del guerriero. «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... il mio cazzo ... il mio cazzo ... AAAAAAAAAAAAH ... basta ... ti prego ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego ... non mi strappare il cazzo ... AAAAAAAAH ... ti prego ... mi stai sradicando l'uccello ... AAAAAAAAAAAAAAH ... ti prego ... non continuare a farmi male ... AAAAAAAAH ... cazzo � un dolore atroce ... il mio cazzo ... me l'hai gi� quasi staccato del tutto ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... no ... no.. no ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... mi hai sradicato il cazzo ... me lo hai staccato ... AAAAAAAAAAAAAAAAAAH ... brutta troia mi hai evirato ... mi hai strappato il cazzo ... grandissima puttana mi hai strappato il cazzo ... ti porti via il mio uccello stronza ... AAAAAAAAAAAAAAAAAH ... che dolore atroce mi hai inflitto ... AAAAAAAAAAAAAH ... cazzo muoio ... oh cazzo ... .». Stefano continua a gemere, ma ormai non riesce pi� ad articolare nulla di comprensibile. L'Amazzone assume una posizione statuaria accanto al corpo nudo massacrato dalle torture di Stefano. «Menanisti teste di cazzo, ho disintegrato la virilit� del vostro capitano per insegnare a tutti quale sar� d'ora in avanti il rapporto tra Amazzoni e Menanisti. Esiste un unico sesso, quello delle donne: i maschi sono fatti per obbedire o venire pestati. I vostri coglioni non hanno alcuna possibilit� di resistere in una sfida contro i nostri corpi solidissimi: vi devasteremo le palle di colpi micidiali, schiacceremo il vostro petto Menanista nella polvere, annienteremo i vostri muscoli devastandoli di sofferenza e di fatica, schianteremo i vostri corpi virili di dolore. Le ragazze che vi batteranno vi strapperanno il cazzo e lo collezioneranno tra i loro trofei. Se volete sfuggire a questa sorte gi� ora, obbedite alle mie compagne ascoltando i loro ordini in ginocchio» Le Amazzoni celebrano il trionfo sui maschi Menanisti battuti. I ragazzi vengono disposti in colonna; si avvicinano alla comandante passando in ginocchio davanti al corpo devastato di Stefano. Il capitano Menanista sta morendo dissanguato; i maschi devono baciare i piedi della guerriera, poi la sua figa in segno di sottomissione. Infine ognuno di loro deve sdraiarsi al suolo di schiena, perch� la ragazza possa schiacciargli il petto nudo sotto il piede destro. Il Menan ha perso la sua prima accademia, con una sconfitta umiliante.