LA COLOSSA By: Dwagia 2001 (E mail: giasla@libero.it) III parte Finalmente arrivò il giorno della gara. La sera prima Roth e Lynne mi comandarono di accompagnarli l'indomani mattina all'Odeon, dove si sarebbe svolta la competizione. Io avevo il compito di portare la borsa di Lynne; dopo che Lynne usciva dagli spogliatoi la dovevo seguire nella palestra dove sarebbe avvenuto il riscaldamento, mentre Roth sbrigava alcune formalità burocratiche. La notte non dormii, per l'eccitazione. Già m'immaginavo in mezzo a tutte quelle favolose body-builders dai fisici mozzafiato; ebbi modo di riflettere su alcune cose. In poco tempo, ed in un modo che mai avrei immaginato, la mia vita era cambiata radicalmente. Il mio fisico era ormai quello di un uomo minuscolo, poco più di un nano, e per lo più incapace di soddisfare qualsiasi donna, visto che il mio pene era poco più di un "cosetto". Avevo perso tutti i miei averi, il mio lavoro; mi dovevo accontentare di ciò che Lynne e Roth mi concedevano. Ero diventato lo schiavo di quei due giganti ed ormai mi stavo abituando alle mia statura da quasi nano, ma in fondo ero profondamente soddisfatto di tutto ciò; avevo capito che servire la mia padrona, Lynne, era la cosa che più d'ogni altra desideravo. Mentre entravamo all'Odeon, in mezzo alla folla, alle agoniste, agli allenatori, mi sentivo più minuto che mai. C'erano due categorie d'atlete: le fit, cui apparteneva Lynne, tutte molto carine e femminilmente muscolose; le hard, dalle masse muscolari enormi. Alcune, sia hard che fit, montavano su tacchi molto alti, dai 10 cm in su; altre erano in scarpe da ginnastica. Per un attimo riflettei sul fatto che praticamente nessuna era più bassa di me e tutte erano molto più forti di me, e la cosa mi eccitava molto. Mentre aspettavo Lynne fuori dallo spogliatoio femminile una delle body-builder più basse si mise accanto a me per alcune pose allo specchio. Senza tacchi doveva essere alta più o meno quanto me, ma montava su due sandali di plastica semitrasparente che le consentivano di essere almeno 10 cm più alta di me; e, soprattutto, possedeva massicce ed imponenti masse muscolari. La cosa più impressionante erano le sue cosce ed i polpacci, letteralmente erculei; poi, quando gonfiò, orgogliosa, il torace in inspirazione mi lanciò uno sguardo con il quale mi fece sentire un pidocchio. Per un attimo pensai che avrebbe potuto schiacciarmi sotto la potenza muscolare delle sue gambe. Poco dopo uscì Lynne. Indossava un bikini nero molto succinto: due triangolini neri sui seni, turgidi ed imponenti e con i capezzoli dritti all'insù e due triangolini neri per coprire la fica ed il culo, tenuti insieme da laccetti sapientemente legati. I tacchi da 12 cm la rendevano ancora più imponente e statuaria. Fece alcuni esercizi di stretching, poi sollevò alcuni pesi leggeri e, quindi, mi ordinò di spalmarle l'olio su tutto il corpo: quello fu un esercizio molto eccitante per me, ma ero comunque abbastanza confuso. Infatti, anche se Lynne era indubbiamente una delle più belle atlete presenti alla manifestazione, mi resi conto che intorno a me c'erano molte altre donne favolose. Non potevo fare a meno di ammirarle, e facevo di tutto per nascondere l'eccitazione. Era un tripudio di cosce, di muscoli, di bicipiti, d'addominali.una più bella e più sexy dell'altra. Ci volevano occhi per guardare! Il tempo passò velocemente e così mi spostai in platea per osservare, finalmente, la gara. Prima ci fu l'esibizione delle atlete fit basse taglie e poi fu la volta delle alte taglie. Erano dodici statue viventi, in bikini e tacchi alti, una più bella dell'altra. Lynne era bellissima, ma quattro atlete erano più alte di lei ed un paio avevano anche seni più imponenti. Io ero abituato a vederla come la più bella in assoluto e lì in mezzo non sfigurava, ma mi resi conto che c'erano altre donne belle come lei. Comunque Lynne fu una sorpresa per tutti: infatti, allora non la conosceva nessuno e nelle pose ebbe il punteggio più alto. Tuttavia peccava un po' nell'esibizione a corpo libero, dove la "cura" di Roth non aveva effetto: fu solo per questa ragione che arrivò seconda, ma tutti capirono che aveva le potenzialità per diventare molto più brava. Era stato un ottimo piazzamento, che consentiva a Lynne di passare al turno successivo, cioè ai nazionali, ma lei non era mai soddisfatta. In auto, mentre tornavamo lei e Roth erano abbastanza tesi. Io.eccitatissimo dopo avere ammirato quelle favolose amazzoni che mi sentivo in un sogno. Nel mese successivo Lynne si preparò per i campionati nazionali. Notai che aveva sempre meno attenzione non solo nei miei confronti ma anche nei confronti di tutto ciò che non era strettamente legato alla competizione. Roth cercò di migliorarla soprattutto nella coordinazione e riuscì a rifinire ulteriormente le sue forme femminilmente muscolose. Eppure si palpava molta tensione in casa: Lynne voleva assolutamente piazzarsi tra le prime. Come già ai campionati regionali, anche ai nazionali aiutai la mia bella nel riscaldamento e, in palestra, poco prima della gara, non potei fare a meno di notare un'enorme body-builder hard. Più tardi scoprii che era già stata più volte campionessa nazionale ed era una delle più grosse body- builders viventi. Era una bianca di 34 anni, si chiamava Nicole, era alta 188 cm e pesava 95 kg in gara e circa 110 kg fuori gara ! La vidi, per la prima volta, sulla panca, mentre faceva tranquillamente ripetizioni con bilancieri da 100 kg come se niente fosse. Per un attimo pensai che poteva sollevarmi come una piuma mentre io.non sarei stato capace di sollevare neanche una sua gamba! Aveva un paio di spalle letteralmente enormi e diametri di bicipiti, cosce e polpacci da fare invidia ai più possenti body-builders maschi. Anche Lynne, per quanto fosse concentrata sulla gara, non poté fare a meno di notarla, e osservai un lampo d'invidia nei suoi occhi. Io non avevo mai visto una donna di tali proporzioni e per un attimo immaginai di trovarmi accanto a lei, di toccarle i bicipiti o di essere stretto dalle sue possenti cosce o di sfiorarle i pettorali. Ma quel mio sognare ad occhi aperti durò poco perché subito dopo dovei andare in platea: la gara stava iniziando. Anche questa volta sul palco potei ammirare diverse fitness girls più alte ed imponenti di Lynne, ma ogni tanto immaginavo di trovarmi di fronte a Nicole, in un confronto d'altezza e di muscoli: mi avrebbe letteralmente ridicolizzato! E poi, per la prima volta da quando Lynne era cresciuta, provavo una vera attrazione per un'altra donna. Le fitness alte taglie erano una ventina di statue viventi. Muscolose e molto femminili, sembravano scolpite da un amante delle amazzoni. La competizione era molto forte e anche se erano tutte supersorridenti, la tensione si palpava. Alla fine Lynne arrivò terza: per una che solo da pochi mesi faceva l'agonista era un risultato eccezionale e, questa volta, appena lei uscì dal palco, con la coppa in mano, per la gioia abbracciò Roth che, a sua volta la sollevò in aria per un lungo minuto. Poi i due si separarono perché Lynne si doveva andare a cambiare. Io la stavo seguendo come un cagnolino verso gli spogliatoi quando successe una cosa abbastanza sconvolgente. Eravamo nella stanza antistante agli spogliatoi, dove alcune body-builders hard si stavano riscaldando per prepararsi alla loro esibizione. Lynne si era fermata un attimo davanti ad un grande specchio ad ammirarsi ancora una volta, con un succinto e supersexy bikini viola. Montava su un paio di sandali a piattaforma, con 15 cm di tacco, che la elevavano alla rispettabile altezza di un metro e novanta, quando le si avvicinò Nicole. La muscolo-gigantessa era a piedi nudi ed indossava un bikini tigrato che metteva in evidenza il suo torace enorme, gli addominali scultorei e le braccia straordinariamente possenti. -"Scusami, piccoletta, mi faresti provare i tuoi sandali ?"-esclamò la muscolo-gigantessa con tono sornione e con uno sguardo che non prometteva nulla di buono. Lynne era appena più alta di lei, grazie ai tacchi, ma aveva almeno 25 kg di carne muscolare in meno di Nicole, e di fronte a lei sembrava molto più leggera. Lessi un po' di timore ed esitazione nello sguardo della bella Lynne, che rispose: -"Certo .che puoi"- Così Lynne si sfilò i sandali lentamente ed.atterrò mentre li porgeva a Nicole. Adesso era Nicole che guardava Lynne dall'alto verso il basso; la testa di Lynne era sotto il naso di Nicole. La muscolo-gigantessa girò e rigirò i sandali e disse: -"Sono molto belli ed eleganti.misura 41.forse un po' piccoli per me che porto la 42.vediamo un po'"- Quindi infilò i suoi piedi robusti e carnosi nei sandaletti di Lynne e.si alzò di ben quindici centimetri. Adesso c'era una testa di differenza tra le due gigantesse, e Nicole era una vera bomba sexy. I suoi piedi stavano appena dentro quei sandali ma il risultato era incredibile. In meno di un minuto era passata a sovrastare Lynne anche in altezza e, per effetto dei tacchi i suoi polpacci si erano gonfiati ancora di più, il suo culo si era sollevato in cielo. Nicole si guardò allo specchio; si gonfiò il torace; fece poi un giro attorno a sé stessa, quindi guardando dall'alto in basso Lynne, le disse: -"Va bene, piccola, per me questi sandali vanno bene"-, poi le voltò le spalle ed iniziò ad incamminarsi. Fece pochi passi e Lynne le venne dietro, le acchiappò una spalla così da farla girare a metà e le disse: -"Ridammi i miei sandali !"- A questo punto Nicole si mise di fronte a Lynne e dopo avere gonfiato il petto con un'inspirazione profonda le rispose: -"Perché, se me li porto via, cosa mi fai ?"- -"Ti ho detto di ridarmeli"- -"E io ti dico che non te li ridò"- A questo punto Lynne acchiappò con le sue mani quelle di Nicole e potei assistere ad una straordinaria prova di forza. Lynne era arrabbiatissima, ma non poté nulla contro quell'amazzone dalla statura enorme e dalle gigantesche masse muscolari. In pochi secondi e senza sforzo eccessivo Nicole le piegò le braccia così da costringerla ad inginocchiarsi davanti a lei; poi, con uno scatto in avanti, rapidissima nonostante i tacchi altissimi, mise la testa di Lynne in mezzo alle sue ginocchia ed iniziò a stritolarla. Io ero impietrito di fronte a quella scena: da una parte ero eccitatissimo per la prova di forza e per l'ammirazione che provavo per la potenza della muscolo-gigantessa e avrei voluto che quella scena non fosse finita mai; dall'altra soffrivo per la mia bella Lynne, così maltrattata ed ebbi anche un po' di paura per lei. Per fortuna, circa 30 secondi dopo, Nicole allentò la morsa e Lynne si accasciò a terra, esausta e dolorante, mentre la muscolo-gigantessa, imponente ed indisturbata, si allontanò al suono dei tacchi. Subito dopo che Nicole se n'andò mi avvicinai a Lynne per darle aiuto, assieme ad un'atleta che aveva assistito al litigio e che le disse: -"Sei pazza a metterti contro Nicole! Non lo vedi che è il doppio di te !" Quella lezione fu una terribile umiliazione per Lynne. Per tre mesi, insieme a Roth si allenò come mai nella sua vita e osservai che Roth aveva modificato qualcosa nel programma di somministrazione dei farmaci. Quando li sentivo parlare, intuivo che Lynne stava preparando qualcosa per vendicarsi dell'affronto subito. Per il resto continuai la mia solita vita da schiavo. Ogni tanto mi masturbavo di nascosto pensando a come sarebbe stato bello un confronto d'altezza e di muscoli tra me e Nicole. Una mattina, circa tre mesi dopo i campionati nazionali, successe una cosa quasi incredibile, ma che era già accaduta un'altra volta. Come sempre, Lynne divorò la colazione che le avevo portato a letto, quindi uscì le lunghe gambe dalle lenzuola di seta che avvolgevano il suo corpo statuario e poggiò a terra i piedi mentre io, in ginocchio, senza neanche guardarla in viso, ero concentrato sui suoi piedi per infilarle il paio di sandali a piattaforma di colore rosso taglia 41 che in quei giorni Lynne usava come pantofole. Ero chinato, ed eccitato, come sempre quando compivo quella specie di rito mattutino che era ormai diventato quasi un gesto automatico. Così presi il suo piede destro quasi accarezzandone la pianta per infilarlo delicatamente dentro il sandalo ma.c'era qualcosa di sbagliato.il sandalo era troppo piccolo per il piede di Lynne. O, meglio, il piede di Lynne era troppo grande per essere infilato dentro quel sandalo. La cosa mi eccitò moltissimo ed, immediatamente, il pene andò in erezione. -"Scusami, Lynne, ma il sandalo è troppo piccolo !"- -"Fammi vedere un po'"- disse Lynne, con un tono un po' distaccato ed un po' falsamente meravigliato. Prese il sandalo e provò a calzarlo. Poi provò con l'altro piede. -"Uhm, pare proprio che i miei piedini siano un po' grandi per questi sandaletti! Beh, credo che tu debba andare nello spogliatoio e portare qui il pacco bianco che si trova sullo sgabello"- Obbedii eccitatissimo perché intuivo quello che era successo durante la notte. Presi il pacco, lo portai nella stanza da letto e Lynne mi comandò di aprirlo. C'erano tre scatole di scarpe, etichettate con tre taglie diverse: 42, 43 e 44. -"Credo che serviranno un paio di 44; prendile e prova a calzarmele" Uscii fuori uno splendido paio di sandali neri a piattaforma, misura 44, con tacchi da 18 cm! M'inginocchiai di nuovo davanti ai suoi piedi e, con la stessa cura con cui si tratta un oggetto prezioso e fragile, infilai i due sandali nei piedi di Lynne: le calzavano a pennello. A questo punto Lynne si alzò lentamente dal letto. Come sempre, era totalmente nuda. Io ero sempre in ginocchio davanti a lei e così mi eccitai moltissimo nell'osservare i suoi polpacci flettersi e gonfiarsi davanti a me, espressione di straordinaria potenza muscolare. Poi volsi lo sguardo in alto, ed intravidi il suo sguardo soddisfatto, in mezzo ai suoi seni, che, da quel privilegiato punto di vista mi sembravano ancora più turgidi ed imponenti del solito. Le mani poggiate sui fianchi la rendevano ancora più sadica. -"Ti vedo un po' scioccato, nanetto"- -"Padrona, sei.sei.sei."- -"Sono bellissima! Vuoi dire che sono cresciuta? Sì, credo proprio di sì; aspettavo un altro scatto di crescita.ed è puntualmente avvenuto. E ora leccami i piedi !"- Ovviamente lo feci con un'eccitazione incredibile, pulendole le caviglie ed il dorso dei piedi con la lingua, ma non vedevo l'ora di sentirmi ordinare di rialzarmi.per vedere quant'era alta. Dopo pochi minuti che le leccavo i piedi e le caviglie arrivò l'ordine, perentorio: -"Alzati, schiavo, vediamo dove mi arrivi!"- Obbedii. Ero messo di fianco a lei, vicino alla sua gamba destra e mentre, lentamente, mi sollevavo, strusciai delicatamente il mio petto sulla sua gamba e poi sulla sua coscia.quasi svenivo per l'eccitazione.i miei occhi dritti guardavano il suo ombelico! Era diventata veramente enorme, in larghezza ed in altezza, e poi su quei tacchi altissimi. Quindi andammo in bagno. La osservavo, estasiato ed incredulo mentre incedeva, gigantesca ed elegantissima su quei trampoli, a proprio agio come una pantera. Si tolse i sandali e salì sulla pedana perché io la misurassi. Dovetti prendere la scala, perché era così alta che, neanche in punta di piedi avrei potuto pensare di riuscire a toccare il vertice della sua testa con la punta delle mie dita. Era alta un metro e novantacinque (che significava oltre 210 cm sui tacchi) ! Pesava 130 kg di solidi, flessuosi, allenatissimi muscoli. Le sue misure erano incredibili, da fare invidia al più grosso body-builder maschio: collo 55 cm; torace 130 cm; petto 160 cm; vita 90 cm; fianchi 110 cm; cosce 75 cm; polpacci 45 cm e. bicipiti 50 cm! Questa volta la sua trasformazione non era stata solo nel senso dell'altezza, ma anche della "grossezza": era tutta più grossa, molto più muscolosa. Si era trasformata, da una body-builder "fit" ad una "hard" e, tuttavia, non aveva perso un briciolo della sua femminilità. Infatti, nonostante avesse enorme masse muscolari, le parti più femminili si erano ancora più evidenziate. I suoi seni erano, in assoluto, diventati enormi, anche se su un corpo gigantesco come il suo non davano l'impressione di essere sproporzionati; certamente era una supermaggiorata e pochissime donne potevano vantare una circonferenza di petto superiore alla sua e comunque, essendo molto più basse di Lynne, sarebbero sembrate sproporzionate. Inoltre, i suoi seni erano anche diventati più sodi e rotondi di quanto già non fossero ed ora i suoi capezzoli guardavano prepotentemente all'insù. E sempre a proposito della straordinaria femminilità di quella gigantessa muscolosa, c'era un'altra parte che si era decisamente trasformata: i suoi capelli. Si erano allungati, fino ad arrivare circa trenta cm sotto l'altezza delle spalle, ed erano diventati ondulati. Era molto sexy vedere Lynne agitare con la testa quella chioma enorme e lussureggiante; era molto sexy osservare quei lunghi capelli neri accarezzare le spalle enormi e possenti. Lei era compiaciuta come mai l'avevo vista e m'ignorava totalmente, essendo completamente assorta nell'autocompiacimento delle proprie fattezze fisiche, della propria straordinaria potenza muscolare e sessuale, provando le pose più disparate davanti allo specchio, prima a piedi nudi, poi di nuovo sui sandali a piattaforma. Ed io ero più eccitato e confuso che mai; non potevo resistere a quello spettacolo: m'inginocchiai ad un paio di metri dalla muscolo-gigantessa ed iniziai a masturbarmi. Lei era talmente concentrata su sé stessa e sulla propria bellezza, che non si curò di me per un bel po' di tempo, ma dopo circa un'ora di pose e contropose, quando io ero stramazzato a terra, esausto ed ansimante, dopo essermene venuto sul pavimento per l'ennesima volta, volse lo sguardo verso di me, mise le mani sui fianchi e tuonò: "Brutto piccolo sporcaccione.!!! Ma guarda un po'.questo nano depravato.ora t'insegno io la buon'educazione !!!" Si avvicinò a me, che giacevo a terra, supino, immobilizzato dall'eccitazione, dalla paura e dalla stanchezza, sollevò l'enorme gamba destra e mi piantò il tacco della scarpa sull'addome. Mi sentii letteralmente squarciare la pancia mentre piantò il peso del suo corpo da gigantessa tutto su quel tacco. Riuscii a stento a dire "Lynne.noo.mi uccidi." Se avesse spinto per un altro secondo mi avrebbe sicuramente sfondato l'addome ma, evidentemente, non voleva spingersi a tanto. Tuttavia era molto arrabbiata. Non mi diede neanche il tempo di riprendere il fiato quando si chinò sul mio corpo inerme e accavallò le sue cosce possenti attorno al mio torace ed iniziò a stringerlo con una forza incredibile.mi stava soffocando. Tentai di liberarmi usando le mie mani per allargare la morsa delle sue cosce, ma era una lotta impari. -"Così capisci cosa succede se ti masturbi senza il mio permesso.sei il mio schiavo e non puoi fare nulla senza il mio consenso !"- -"Lynne, perdono.mi soffochi."- -"Devi imparare la buon'educazione !"- Quando si accorse che mi aveva quasi stritolato, iniziò ad allentare un poco la morsa e mentre riprendevo il fiato, avanzò un poco la sua vulva vicino alla mia bocca. La mia bocca era a pochi centimetri dalla sua vulva. -"Leccami, schiavo, vediamo se sei capace di farmi godere !"- Iniziai a leccarla, totalmente rapito dalla lussuria, e mi sentivo sempre più ubriaco, quasi come drogato. Lei iniziò a bagnarsi quasi subito, doveva essere molto eccitata. Apriva e chiudeva le cosce con una tale vigoria che ebbi molte volte la sensazione di essere schiacciato come una noce in mezzo ad uno schiaccianoci; avevo paura di restare letteralmente soffocato dalla sua vagina. Ogni tanto intravedevo gli addominali scolpiti di Lynne e, un poco più sopra, i seni da vera gigantessa, che ballavano al ritmo impresso dalle sue cosce, ben attaccati al tronco. Continua. Per commenti scrivete a giasla@libero.it