Christa La enorme palestra era completamente piena di combattenti. Tutti gli uomini si affrontavano in coppie allenandosi con sorprendente lena. Grida, rumori di impatti e stridere di piedi scalzi sul pavimento riempivano l'intero ambiente. Era la palestra "Fu tong", pilastro delle arti marziali e simbolo della mascolinità. D'un tratto tutti s'arrestarono: grida di dolore e rumore di scontri provenivano dall'esterno; cosa stava accadendo? Forse qualcuno stava assalendo le 30 guardie di turno? La risposta giunse repentina: con un grido di dolore lancinante una delle guardie sfondò il portone di ingresso lasciandovi la sua sagoma impressa e stramazzando a terra immobile. Subito dopo il portone si spalanco' sotto la spinta di altre tre guardie che indietreggiavano incalzate da un qualche nemico. I circa 500 atleti all'interno della palestra si disposero a semicerchio di fronte all'ingresso ed aspettavano con aria sbigottita. Con andatura tranquilla, facendo risuonare i suoi piedi scalzi sul pavimento, con indosso un pastrano scuro con un cappuccio che ne copriva completamente il volto entrò il formidabile combattente. Il capo della gang, un orientale con dei baffetti neri si fece avanti e chiese "Chi sei? Come osi entrare in questo luogo sacro? E dove sono le altre guardie?". L'individuo con voce dura ma acuta rispose "Non ti preoccupare per le tue guardie, li ho solo messi a dormire un po'. Per cio' che riguarda la mia identita' ti accontento subito". Cosi' dicendo il guerriero si sfilo' con gesto lento e deciso il pastrano partendo dal basso e sollevandolo via via sopra la testa. Gli uomini attoniti osservarono comparire delle gambe enormi e nerborute, ove striature e vene costellavano coscie di proporzioni bovine; degli addominali grossi come blocchi di tufo che, da come si contraeveno, sembravano duri come l'acciaio; braccia con bicipiti di 40-45 cm di circonferenza, con una vena centrale che pulsava come un fiume in piena; pettorali gonfi e duri.... coperti da un reggiseno a fascia blu? Lunghi e leggermente mossi capelli biondi sopra un volto molto grazioso, con occhi azzurri leggermente allungati da rimmel nero, labbra carnose coperte da rossetto di un rosso acceso; a farci caso ora, anche le unghie di mani e piedi erano laccate da smalto rosso! Quella montagna di muscoli era..... una donna! "Allora maschioni, vi piace il mio corpo?" e così dicendo l'Ercole in gonnella si contrasse in una classica "most muscular pose": i suoi trapezi si innalzarono fin quasi sopra le orecchie e tuto il suo corpo si gonfiò fin quasi a scoppiare, era enorme e, molto probabilmente, in possesso di una forza inaudita. "Cosa sei venuta a fare qui ? Questo posto è vietato alle donne!" urlò il capo. "Sono venuta per , diciamo, 'pregarvi' di accettare anche noi donne in questa palestra" rispose con calma la colossa. "Impossibile! Le donne non sanno difendersi Sareste solo di impiccio! Queste sono cose da uomini! ". "Ne sei proprio sicuro?" disse sorridendo con sicurezza la donna. "Te lo ripeto: vattene da qui finchè sei in tempo! Altrimenti te ne pentirai!". "Se non accettate con le buone i miei consigli sarò costretta ad insegnarvi le buone maniere" disse la donna facendo scrocchiare le dita delle mani. "Ora basta! Uomini, prendetela!". Un uomo che si era avvicinato di soppiatto durante il dialogo aggredi' Marja da dietro. Lei, senza neanche voltarsi lo colpi' sullo sterno con una gomitata di inaudita violenza che gli fece scricchiolare le ossa. Emettendo un gemito strozzato e strabuzzando gli occhi l'uomo si accascio' lentamente al suolo, rimanendo inerte. A questa vista tutti gli uomini si gettarono addosso a Marja che disse " Idioti! Volete fare tutti la sua fine? Bene, eccovi accontentati!". Con una serie di calci al volto che riecheggiavano andando a segno in tutta la palestra Marja colpì i più vicini; nel giro di un minuto i caduti si contavano già a decine. Uno ricevette una serie inaudita di calci sul viso, l'ultimo lo fece volare di fuori attraverso una finestra. Gli uomini erano attoniti: le si gettavano addosso alla cieca tutti insieme ma quella Bruce Lee in gonnella riempiva ognuno di loro di botte con la pianta nuda dei suoi piedi o con le durissime nocche che stampavano segni indelebili. La superiorità era tale che Marja si permetteva persino di giocare a tratti: bloccò un avversario sotto la sua gamba protesa piegandola e poi gli strinse forte il naso, ne prese due insieme per la collotola, uno per mano e li sollevò 20 cm da terra prima di scaraventarli addosso ai loro compagni. Dopo cinque minuti il combattimento ebbe una breve pausa: Marja scrutava i superstiti con aria divertita, vedendoli aggirarsi ormai tra una distesa di caduti e feriti, in una commistione di "Ahia!" e "Oooh". A questo punto fu lei a diventare aggressiva e per i malcapitati rivali suonava un'ora di dolore: incalzati uno ad uno da una commistione di tecnica e forza bruta subivano colpi violentissimi che li mandavano distesi sul pavimento ormai quasi completamente ricoperto di caduti inerti. Non ne era rimasta in piedi ormai più di una ventina, alcuni claudicanti, e quando Marja fingeva di attaccarli sbattendo il piede in terra questi arretravano terrorizzati come fa un gatto. D'un tratto riapparve il capo coi baffetti che evidentemente aveva approfittato del massacro per spostarsi in un'altra stanza e grido' con aria arrogante " Sei un osso duro, donna, ma non hai scampo: ho chiamato rinforzi da altre tre palestre, a quest'ora staranno gia' arrivando e per te non ci sara' piu' nulla da fare!". In effetti di li' a poco entro' una massa incredibile di uomini tale da sembrare un fiume in piena: entravano da ogni finestra e porta e si posizionarono tutt'intorno a Marja calpestando i cadaveri dei loro compagni che ormai formavano la nuova pavimentazione della stanza. Erano diverse migliaia, forse sei o sette ed entravano a stento nella pur enorme palestra. La donna massacratrice non lasciava trasparire preoccupazione e si guardava intorno come divertita, mantenendo comunque un uomo privo di sensi su una spalla mentre ne trascinava un altro per i capelli: lanciò poi i due malcapitati in segno di sfida ed essi volarono fuori perdendosi alla vista. Una trentina di uomini le si lanciarono improvvisamente addosso ma lei, con movimenti rapidi e potenti li mise a dormire in pochi istanti. A questo punto una nuova voce femminile risuono' all'interno del locale: sul portone di ingresso con la sagoma del malcapitato disegnata si stagliava un'altra figura di donna muscolosa, solo che stavolta aveva i capelli corti neri, era leggermente piu' bassa di Marja, ma parecchio piu'muscolosa della gia' mastodontica bionda. Era praticamente un bulldozer con faccia d'angelo e disse flettendo le mani come ad invitare gli uomini all'attacco" Avete giocato con la mia allieva fino ad ora, adesso pretendo di divertirmi un po' anch'io. Sotto belli! ". Gli uomini, ormai con la rabbia agli occhi si scagliarono in quantità industriale contro Christa e ben presto cominciò il massacro. Menando fendenti micidiali la guerriera si apriva una breccia in quella massa di carne scagliando corpi in aria come fuscelli; sollevando uno dei caduti e facendolo roteare dai piedi lo usava come mazza circolare, scagliandolo poi dopo qualche giro come un martello da gare di atletica fuori dalla finestra per 60 70 metri. Calci circolari, frontali, laterali uniti a micidiali pugni colpivano i malcapitati: ne bastava uno per metterli KO ma a volte Christa era cosi' veloce che ne affibbiava fino a 5 6 consecutivi, col risultato che gli ultimi colpivano uno straccio ormai inerme. Anche Marja faceva la sua parte egregiamente: inseguita da due bestioni corse verso la parete e pogggiando i piedi nudi su di essa e lasciando delle grosse impronte effettuo' uno spettacolare salto all'indietro atterrando alle spalle degli inseguitori e, quando questi si voltarono, li afferro' a mani aperte sul volto spingendoli contro il muro con una forza tale da incastrare per meta' i loro corpi svenuti nel cemento; si getto' poi contro un altro gruppo a testa bassa e, sospingendo il capofila li trasporto' fino all'altro lato della palestra facendoli poi volare fuori da una finestra. Che spettacolo! Uno sciame di maschietti riempiti di botte da due donne !Durante il massacro generale Christa, tenendo due uomini sotto le ascelle con la testa schiacciata dai suoi enormi bicipiti ed un terzo inchiodato tra i suoi adduttori si rivolse a Marja " Io mi sto divertendo un mondo! Vorrei che questi ometti non finissero mai tanto mi piace giocarci!" e la bionda, tenendone sulla spalla un terzo e soggiogato sotto lo splendido, enorme piede il volto di un quarto rispose " E' bellissimo! Ma questi ragazzi sono troppo deboli per noi! Si rompono subito ed il gioco dura poco! ". Effettivamente aveva ragione: ormai i loro avversari erano ridotti piu' o meno alla meta', ammassati qua e la' in mucchi o distese, il paesaggio ed il numero di caduti richiamavano una battaglia della Seconda Guerra Mondiale solo che qui a provocarli erano state due donne sole! Ed a mani nude per giunta! Per fortuna che le donne sono il sesso debole! Christa venne assalita da una ventina di avversari ma per lei fu un gioco da ragazzi metterli a ninna con calci nelle palle e testa contro testa: gli ultimi due se li porto', svenuti, a spasso per la palestra mentre pestava i loro compagni. Intanto Marja, per rendere più avvincente la cosa, aveva estratto i suoi nunchaku cominciando a mulinarli con grande abilità, massacrando, ma ormai non era più una novità, decine di uomini indifesi. Con un impeto disperato un centinaio di uomini si gettarono addosso a Christa contemporaneamente sommergendola fino a formare una specia di mucchio sopra di lei. Marja vide la scena e cominciò a mulinare in quella direzione facendo strage di nemici per aiutare la sua compagna. Ma non ve ne fu bisogno: il mucchio cominciò a vibrare come scosso da un terremoto, sempre piu' forte: infine esplose scaraventando gli assalitori in ogni angolo della stanza, lasciando sul posto solo Christa che esibiva i suoi mastodontici bicipiti. Subito dopo Christa si avvento' velocissima su un altro gruppo di una cinquantina di assalitori colpendoli in punti vitali con rapidità tale che sembro' non sfiorarli nemmeno: ma, pochi secondi dopo il suo passaggio gli uomini stramazzavano a terra. Marja spicco' un salto con spaccata volante con il quale fece fuori altri due poveretti ed atterro' su di un terzo: usandolo come cavallo travolse altre decine di nemici a pugni in testa sferrati dall'alto. D'un tratto le due furie si avventarono sul medesimo avversario, colpendolo, poveraccio, simultaneamente con due calci che gli fecero restringere la testa della metà. Notarono che riamnevano non più di duecento uomini in piedi: "Sono miei!" urlarono simultaneamente e si avventarono contro i malcapitati con foga inaudita; in un minuto e mezzo erano tutti K.O., ne avevano sdraiati un centinaio a testa. Marja disse guardando il mare di corpi distesi "Dannazione! Sono già finiti! Proprio ora che stavo cominciando a divertirmi!" "No, guarda ne è rimasto ancora uno!" e con un gran balzo gli si pararono davanti. Era proprio il capo coi baffetti che, nascosto e tremante di paura, aveva assistito impotente all'annientamento del suo esercito: ed ora quelle due donne micidiali gli erano davanti insieme e ce l'avevano con lui! Se la fece addosso dalla paura e cadde in ginocchio supplicando. Christa gli disse "Ora hai visto qual è il potere delle donne e la loro forza. Ricordati che nella mia palestra ci sono almeno altre mille atlete come Marja perciò...." e così dicendo prese un quadro appeso al muro in cui c'era una pergamena recante la scritta 'La palestra è per soli uomini', glielo spaccò in testa e gli porse il contenuto dicendo "Ora mangia.". Il poveretto in preda a conati di vomito la mangiò tutta e svenne alla fine per il disgusto. Le due donne, soddisfatte, si avviarono verso l'uscita "Certo che abbiamo fatto un bel macello" disse Marja guardandosi intorno e calpestando lo strato di avversari abbattuti "Voglio portarmene qualcuno per giocarci più tardi " disse Christa e riempì di uomini una carriola poggiata su una parete. Marja la imitò e le due splendide massacratrici uscirono dalla palestra passeggiando con i loro piedi scalzi sulle migliaia di corpi abbattuti con le loro mani . "Aveva ragione il baffetto! Prendere le botte è proprio cosa da uomini". Questi uomini" sospirò Christa "non impareranno mai!" ed entrambe scoppiarono in una grossa risata.