CHI FA LA DOCCIA PER PRIMO? Non è per niente difficile per un maschio diciottenne essere in gravissimo imbarazzo al cospetto di una bambina di dieci anni, se sia lui che lei sono svestiti e la "piccola" mostra così di essere molto più muscolosa di lui. Se poi la bambina che fa fare questa figuraccia al ragazzo è sua sorella, l'imbarazzo diventa una vergogna umiliante. Erano nel salotto, ed entrambi si preparavano ad andare in bagno per fare la doccia. La piccola si era già tolta tutto, a lui restavano ancora gli slip, e ora dovevano decidere a chi spettasse per primo il diritto di fare la doccia. La decenne propose di giocarselo nella lotta, e snudò un bicipite che ingenerò nel fratellone stupefatto molte preoccupazioni. La palestra che la viperetta frequentava da tempo aveva operato quella incredibile trasformazione??? "Dai, lottiamo un pò... vediamo chi è il più forte!!!" "Cosa??? Tu, piccola nanetta!!! Ti darò una lezione per la tua impudenza!!!" Il ragazzo squadrò la sorellina, che lo aveva sfidato nella lotta, nuda e pronta a combattere, e che aspettava che anche lui togliesse gli slip per lottare alla pari, e trattenne a stento un moto di rabbia e vergogna per la muscolatura di lei, che ridicolizzava incredibilmente la sua. Decise di non togliere gli slip, per non vergognarsi ulteriormente e perché aveva PAURA di lottare alla pari con la sorellina decenne... voleva almeno un minimo vantaggio, per il terrore di essere ignominiosamente sconfitto da una bambina. Ma non bastò. L'incontro, nel salotto di casa, cominciò col ragazzo che si lanciò sulla sorellina decenne, per mettere subito in chiaro chi comandava: e infatti fu CHIARO da subito... infatti la bambina, considerando ingiusto che lei fosse nuda mentre il fratellone potesse combattere con gli slip, decise di pareggiare la situazione, denudandolo a sua volta. E incredibilmente CI RIUSCI', e senza sforzo alcuno! Bloccò con una mano, all'altezza del pisello, la corsa del maschietto, con una forza fisica che si dimostrò SUPERIORE A QUELLA DI SUO FRATELLO, poi sfruttando lo slancio di lui lo fece balzare in aria indecorosamente, mentre lui ancora strabuzzava gli occhi per la sorpresa di essere stato superato da lei sul piano dei puri muscoli; e quando il poveraccio, sorpreso e umiliato per essere stato così giocato, superato in forza e astuzia dalla sua sorellina, atterrò, lei fu lestissima ad afferrarlo proprio dagli slip, a "scuoterlo" via sollevandolo da quell'appoggio, e a farlo così scivolare nudo al suolo, mentre le preziose mutandine restavano come un trofeo nelle sue mani. Lui si coprì d'istinto, avvampando di vergogna, mentre lei, che avrebbe potuto indossarle e non essere più così completamente nuda, decise che non voleva vantaggi e quindi semplicemente le fece volare sull'armadio. Avrebbero combattuto entrambi nudi. Tutto questo era avvenuto con un pazzesco sfoggio di forza fisica e muscolare, con una bambina di dieci anni che aveva sollevato da terra il fratellone di diciotto senza alcuna fatica. "No... noooooooo!!!! Come... come hai fattoooooo?" "Con QUESTI" rispose lei, sfoderando di nuovo un bicipite che lui se lo sognava soltanto. "Oddiooooo.... che figuraaaaaaaaaaaaa... noooooooooo!!!!!!!!" Il ragazzo fu travolto da una vampata di vergogna e folle invidia, impazzì all'idea che la sua sorella decenne avesse quei muscoli (molto più grossi e definiti dei suoi, e in assoluto dei signori muscoli comunque, che se li avesse avuti lui avrebbe fatto strage di cuori!), poi notò le sue mutande volate via, ormai irraggiungibili. "Che fai, stronza? ridammele subito o io..."  "Ihihih... spogliato dalla tua sorellina... hihihi... non sei capace di riprendertele da solo?" "Come.. come osi sfottere? io..."  "Tu cosa? Non vorrai affrontare davvero i miei muscoli?"  E dicendo così eseguì un'altra serie di pose, in cui faceva gonfiare sul suo corpo delle montagnelle di puro acciaio, umiliandolo ancora. Il povero ragazzo sentì la sua vergogna crescere a dismisura: quel confronto muscolare lo stava vedendo letteralmente stracciato!!! "Smettila... smettila di fare evdere i muscoli!!! NON E' GIUSTO CHE I TUOI SIANO IL TRIPLO DEI MIEI!!! Non è giusto, hai capito??? Smettila subito, oppure io..." "Oppure tu cosa fai? Ihihihihi, guarda che muscoli... mmm... tu dove li trovi muscoli così? ihhihihihi, sono più forte di te...!" "Cosa? ZITTA! Ora vedrai!!! La pagherai... la... adesso io... no... FERMA... CHE FAI???" "Adesso ci si diverte, ecco che faccio! Forza, sesso forte, batti la tua sorellina se ci riesci!" "Ferma... NOOOOOOOOOOOO!!!!!!!"  Il ragazzo era stato afferrato dal pisello, che aveva lasciato scoperto in un attimo di distrazione, ed era stato sollevato da lì, in un'apoteosi di dolore e umiliazione. Un breve solletico col dito indice di lei procurò l'erezione che serviva alla piccola peste, che così, con molto più bersaglio, poteva afferrare e torcere senza problemi. "NOOOOOOOO....... LASCIAMIIIIIIIII!!!!!!!" "Fa male, eh, fratellone? Ma non ero io il sesso debole? Sono solo una bambina...possibile che trovi difficoltà a lottare con me? sto quasi per sconfiggerti... povero maschietto..."  "LASCIAMI HO DETTO...... NON RESISTOOOOO!!!!" Ma non lo lasciò, anzi insistette nel distruggerlo.  Una tremenda gomitata di lei sei poveri coglioni indifesi interruppe le urla del ragazzo, che si tramutarono in un potente sputo d'aria (tutta quella che lui aveva nei polmoni), poi lei con un semplice sgambetto lo mise giù supino e gli salì a cavalcioni sulla schiena, afferrandogli un piede e tirandoglielo ferocemente. Il dolore si trasferiva ora in un'altra parte del corpo di lui, ma sempre atroce era, e la pestifera decenne infierì, calpestando col tallone anche i testicoli che spuntavano da sotto il corpo del povero ragazzo. Incredibile. Torturata e tirata la gamba, schiacciate nell'inferno di un dolore folle le palline, compresse contro il duro pavimento, il ragazzo batteva i pugni a terra con forza e frenesia: quei pugni che lui credeva potentissimi e che dovevano dargli una facile vittoria contro quella che riteneva una semplice bambina ora poteva utilizzarli solo per sbatterli a terra e così mitigare l'infame dolore che la decenne gli procurava tirandogli la gamba all'indietro, nella più feroce e dolorosa delle prese di wrestling, e calpestando volttuosamente e senza misericordia alcuna i suoi testicoli sotto il tallone. Ridicolo e nudo, null'altro poteva fare se non sbattere i pugni a terra, piangere e implorare. Non certo muoversi, liberarsi: quella tortura sarebbe finita soltanto se e quando la sua sorellina minore l'avesse voluto. Non dipendeva affatto dalla sua presunta forza maschile poter uscire da quella umiliantissima situazione, ma solo e unicamente dalla feroce e crudele volontà di una decenne, una bambina, che chissà quando l'avrebbe lasciato andare! Doveva essere lei a decidere se continuare e per quanto quella tortura dolorosissima: lui poteva solo subire, piangere, implorare e sperare che lei, praticamente la sua PADRONA, avesse clemenza. E lui batteva i pugni a terra e piangeva, urlava e implorava, ormai conscio del clamoroso errore di valutazione che aveva fatto nel ritenere facile la vittoria nella lotta libera contro la sua sorellina di dieci anni, che fin dal momento di spogliarsi (e poi di spogliare di forza lui!) si dimostrava, con quell'incredibile esibizione di muscoli tonici e guizzanti, molto più forte di lui. La facilità e la naturalezza con cui lo aveva devastato fisicamente e moralmente erano per lui assolutamente avvilenti. E il povero ragazzo non avrebbe mai più potuto scordare, al culmine di tutto, l'enorme vampa di vergogna, la più rovente di tutte quelle che pure a ripetizione aveva provato e stava provando in quei minuti da incubo, quando lei gli aveva strappato le mutande, denudandolo e ridendone. Il suo pisello nudo a disposizione della sorellina decenne! Ed erano stati i muscoli di lei e la sua superiore forza ad aver permesso ciò! E poi le sue risate e le parole ironiche e sfottenti! Tre considerazioni che, miscelate, rendevano quella vergogna capace di mandarlo in analisi per tutta la vita. Erano nudissimi entrambi, ma solo lui era ridicolo nell'umiliazione di quella situazione. Anzi, il fatto che anche sua sorella di dieci anni fosse nuda rendeva il tutto più umiliante per lui, un maschione diciottenne che stava facendo la figura del microbo, mentre di lei risaltava soltanto le magnifica bellezza del corpo scultoreo; i loro culi erano a contatto, e nel suo flaccido fondoschiena lui sentiva la pressione, anch'essa dolorosa, di due chiappe di autentico granito, due glutei sodissimi coi quali non poteva minimamente competere. Senza nulla addosso, fra l'altro, si vedeva benissimo che lei era clamorosamente molto più muscolosa di lui! Ah, la palestra!!! Insomma, la nudità era non solo ancora umiliazione per lui, ma addirittura motivo di vanto ed ennesimo trionfo per lei. Sotto quella pioggia di capelli neri lucenti e lunghissimi e quel bellissimo viso da bambina si stagliava un corpo da urlo, una muscolatura da invidia, strepitoso tutto, fenomenale: una bambina, il cosiddetto sesso debole. Oppresso e letteralmente schiacciato da quel mini-corpo da favola, sintesi di potenza, forza e armonia, c'era un patetico mucchietto d'ossa: un maschio maggiorenne, il cosiddetto sesso forte. Solo patetici pugni contro il pavimento, unico sfogo oltre al pianto a dirotto, che cominciò a prorompere dagli occhi e dai polmoni del povero ragazzo. Un pianto di vergogna, dolore e rabbia impotente di fronte ai muscoli di lei. I suoi strombazzati proclami presuntuosi di prima di lottare, i suoi "ti darò una lezione che non dimenticherai, piccoletta!!!" e via dicendo, si erano trasformati in patetici ma molto più realistici "per pietà... per favore... ti imploroooo, bastaaa!!! Mi arrendoooo!" inframmezzati dai singhiozzi. Durò a lungo, molto a lungo, ed una serie di fotografie fatte dalla sorellina trionfante con l'autoscatto della macchina digitale, foto che ritraevano quella e le altre scene indecorose, divennero il suo tormento per tutta la vita. da allora, non potè far altro che obbedirle. E ancor di più lo fece quando, appena tre anni dopo, la bambina crescendo divenne DEFINITIVAMENTE anche più alta di lui, di almeno dodici centimetri. Ah, la palestra e la piscina!!!