Carla e Paolo Capitolo 12 Carla leader by robymio@hotmail.com La presente storia, rivolta esclusivamente ad un pubblico adulto, č in omaggio a tutti coloro che mi hanno incoraggiata a proseguire nel racconto Lucia, giunta in casa, andą² in camera sua, dove si gettą² sul letto, senza neppure lavarsi. Aveva nella mente un turbinio di pensieri ed emozioni nel quale non riuscą¬ per alcune ore a fare ordine. Quello che era stato per lei un gioco affascinante ed estremamente gratificante, che aveva rappresentato l'apice di ogni suo desiderio degli ultimi mesi, ecco ... si era tramutato all'improvviso in un incubo . Ma cią² non era tutto, anche quella situazione di sottomissione, di umiliazione davanti ad una ragazzina era stato un'emozione che come acqua torbida le aveva avvolto il cuore e le aveva tolto il fiato. Non sapeva, non capiva se, in ultima analisi, questo evento rappresentava qualcosa che non aveva gradito, se, per assurdo, potendo riscrivere la storia della propria vita, ecco se l'avrebbe cancellato od avrebbe preferito viverlo. Poi, il pensiero di Paolo, l'accoglierlo dentro di se, farlo godere, avere la sensazione di essere stata, in senso compiuto, la sua prima vera donna, il suo desiderio che gli aveva letto negli occhi (del quale peraltro aveva avuto gią evidenti espressioni nel corso dei loro precedenti incontri), tutto questo contribuiva a crearle ancora pią¹ confusione nella mente. Non giovava poi l'epilogo, il fatto che Carla si fosse dileguata, che di fatto la tenesse ancora in pugno, questi elementi di incertezza impedivano a Lucia di avere punti fermi per afferrare/comprendere appieno la situazione e decidere il da farsi. Mentre Lucia era in queste angoscianti elucubrazioni sentą¬ suonare il campanello di casa al piano terra. A Quel suono ebbe un tuffo con cui si riaffaccią² al freddo stato conscio che, si rese conto in quel momento, con tutto il suo pensare, aveva in realtą cercato di evitare. Scese lentamente i gradini che portavano al piano terra, quasi avesse consapevolezza dell'ineluttabile che la sovrastava e del quale il suono di quel campanello era stato un agghiacciante messaggero. Lucia non fu quasi stupita di trovare Carla alla porta. La sua mente continuava a cullarsi in uno stato paracatatonico e le sembrava che cią² lenisse o quantomeno tenesse distanti le lancinanti consapevolezze di quella situazione. Carla la guardą² dritto negli occhi e chiese: "posso entrare?" "Vieni" - rispose Lucia quasi in un sussurro. La donna e la ragazza entrarono in casa e giunte in soggiorno si posero una di fronte all'altra. Non servivano parole, lo sguardo di Lucia era interrogativo ed acquiescente al tempo stesso. Carla, che sino a quel momento aveva tenuto le mani dietro la schiena, le portą² sul davanti e Lucia, con un misto di stupore e sollievo vide che aveva in mano una videocassetta. Il fatto diete tono alla mente di Lucia che invitą² Carla ad accomodarsi sul divano che era in sala. Lucia prese un poof in pelle marrone, lo trasciną² davanti a Carla e vi si sedette in attesa. Carla inizią² a parlare: " Sa che č piaciuto molto a Paolo? E' stato veramente contento. Credo che anche a lei sia piaciuto colpirlo l'altro giorno". Detto cią² Carla fece una pausa, come per dare il tempo a Lucia di Afferrare appieno il concetto che aveva espresso. Lucia, pur in silenzio, dall'espressione fece intendere a Carla che aveva compreso il significato delle parole. Carla riprese: "Są¬, gli č piaciuto proprio molto" fece una pausa e poi chiese :. ... . A lei č piaciuto colpirlo?". La domanda indiretta mise in imbarazzo Lucia che, mentre pensava alla risposta, guardą² nervosamente verso la cassetta che Carla teneva tra le mani. Carla, vedendo dove era diretto l'interesse di Lucia ed intuendo che la risposta avrebbe potuto essere diversa da quello che si aspettava a causa dei timori di Lucia circa il possibile utilizzo della registrazione, disse: " Ah ... . Są¬, il problema della cassetta lo risolveremo dopo, non si preoccupi, prima voglio parlare con lei, senza imbarazzo o falsi pudori ... ... allora ... ... sa che a me č piaciuto moltissimo quando ho provato? E a lei č piaciuto?". Lucia fu pią¹ colpita dall'affermazione di Carla che dalla domanda che le era stata ripetuta per cui a sua volta chiese: " ... .. hai provato anche tu?". "Są¬" - Confermą² Carla - " ma non mi ha ancora detto se a lei č piaciuto farlo" "Be' ... .. si, mi č piaciuto" rispose Lucia e mentre pronunciava tale ammissione, si rese conto che il fatto di parlarne, pur con una ragazzina, dava una dimensione pią¹ reale alla cosa. "ahhhh bene" continuą² Carla, " ... perché sa , oggi a Paolo č piaciuto davvero molto e ... . Mi ha detto che se lei volesse ... .. sarebbe disposto a rifare tutto per gioco ... .." e mentre diceva cią², Carla fece picchettare le dita della mano destra sulla cassetta, attirando l'attenzione di Lucia su quella che, ormai implicitamente era l'oggetto di scambio su cui era imperniato il colloquio. Lucia, pur muovendosi con cautela cominciava a capire dove si sarebbe andati a parare, ma non capiva ancora alcune cose, soprattutto : quali vantaggi traeva Carla e da dove veniva la sicurezza di Carla una volta che il passaggio della cassetta in sua mani fosse avvenuto. Decise comunque che per il momento non poteva che stare al gioco e quindi disse: "Be' są¬ ... .. anche a me piacerebbe ... " "Perfetto" rispose immediatamente Carla "allora siamo d'accordo" e cosą¬ dicendo allungą² la mano con la casetta verso Lucia. A tale mossa Lucia, sinceramente non era preparata. Allungą² la mano ed appena ebbe preso possesso della cassetta disse quasi esitante: "ma ... .. ora che ho la cassetta ... .. perché dovrei fare cią² che dici?". Carla la fissą² negli occhi e con calma ed una innocenza che pią¹ si sposava alla sua etą che alle parole che pronuncią², disse: " Ma ... .. perché ... ... anche a lei piace e non credo che le faccia piacere rinunciarvi e poi ... .. perché dobbiamo fidarci l'una dell'altra, ... .. io mi sono fidata a darle la cassetta , lei si deve fidare che non ne abbia fatta una copia o che non abbia registrato il suo incontro di oggi con Paolo. Ma forse pią¹ che fidarsi del fatto che non abbia fatto cią² ... .. deve fidarsi che io non ne faccia alcun uso ... ... non crede?" - "dovremmo essere un po' ... . Come dire ... . Complici" aggiunse Carla Chiaro, ... ora a Lucia era chiaro da dove veniva la sicurezza che Carla aveva ostentato sin dall'inizio. Le restava solo da capire una cosa ed a questo punto, lasciando ogni indugio, decise di chiedere ... .. : "Ma perché ... .. fai tutto questo? Tu dici che dovremmo essere complici, ma non vedo cosa tu ci guadagni". Carla la guardą² mentre un sorriso malizioso le sbocciava sulle labbra e le illuminava gli occhi : " ... vede mio fratello era un po' il mio giocattolo e lei me lo ha portato via ... potrei dire che č per vendicarmi, ma non č del tutto vero ... ormai Paolo come giocattolo non mi soddisfa pią¹ e ora vorrei ... .." "Cosa?" chiese Lucia non riuscendo a capire. "be' ... .. ecco vorrei giocare a colpire un uomo vero, un uomo grande ... ... suo marito" Lucia davanti a quella dichiarazione sgraną² gli occhi e domandą² " ma ... . Come pensi di poterlo fare? Pensi forse che sia una cosa che posso decidere io? Guarda che proprio non č possibile, neppure io l'ho mai fatto con lui ... . " si rese conto di essersi lasciata scappare troppo e si zittą¬. Carla, come se si fosse aspettata queste obiezioni, rispose ..: ... . Są¬, so che non puą² deciderlo lei, e d'altra parte so io come fare per ottenerlo, ma ho bisogno del suo aiuto ... ... me lo promette? "Be' ... są¬" farfuglią² Lucia " ma come pensi di fare?" "Uhmmmm ho un paio di idee sul come fare, ma ne parleremo con calma in un altro momento ... . Ora voglio sapere cosa devo dire a Paolo? "Cioč, in che senso?" chiese Lucia "Voglio dire" spiegą² Carla "a Paolo devo dire che Lei lo chiamerą ancora e quando per giocare con lui ... . Naturalmente con anche il premio finale?". "Be', ... . Penso che mercoledą¬ sera mio marito porterą i bambini a cinema ... .. potrebbe venire da me, anzi andare direttamente nel box, non appena vede che la machina č uscita dal vialetto". Nel dire queste cose Lucia si rese conto che davvero si era instaurato un rapporto di complicitą con Carla e comprese anche che quel rapporto era stato dipinto a priori alla perfezione e fin negli ultimi dettagli da quella ragazzina. Questa consapevolezza le fece guardare Carla con un certo timore e, senza dubbio con maggior rispetto. "Ok, molto bene" disse Carla " lo dirą² a mio fratello che ne sarą molto felice. Poi, la sera stessa, se riuscirą², appena Paolo torna a casa la raggiungerą² per parlare invece di quelle idee che le dicevo". "D'accordo" rispose Lucia, mentre ancora di pią¹ si rendeva conto di come si rivolgesse a Carla come ad un'adulta. Carla torną² a casa a dare la lieta notizia a Paolo, mentre, ancora una volta, Lucia si trovava ad affrontare una serie di pensieri, temi e problemi non semplici e dagli aspetti estremamente contrastanti. Le cose non avevano preso un verso completamente negativo, cią² che maggiormente temeva, ovvero la pubblicizzazione di quanto avvenuto con Paolo, sembrava ragionevolmente scongiurato, inoltre l'esplicita richiesta di continuare con i suoi giochi era tanto inaspettata quanto gradita. Il fatto che tutto cią² imponeva una sorta di ricompensa per Paolo era un incidente di percorso che avrebbe forse preferito evitare ma che aveva anche i suoi aspetti piacevolmente positivi. Su cią² giocava un certo ruolo tranquillizzante per la sua morale (in fondo si trattava di avere rapporti completi con un ragazzino) anche la costrizione che la obbligava a cią². Są¬, dopo un po' si disse ... . Non era poi andata tanto male. Restava ancora un punto oscuro che riguardava suo marito. Si chiedeva cosa avesse in mente Carla, ma questo interrogativo non , per quanto preoccupante, non inficiava l'eccitazione intrigante che provava al pensiero di Carla che colpiva suo marito nei testicoli.