Carla e Paolo - Capitolo 9 - Il trionfo di Lucia .. By robymio@hotmail.com Il testo č rivolto ad un pubblico maggiorenne e contiene riferimenti espliciti di sesso. Chi ritiene di poter esserne offeso o non č maggiorenne č invitato a non proseguire nella lettura. Ringrazio tutti coloro che mi hanno scritto ed incitato a continuare nel racconto ringrazio anche chi vorrā scrivermi e narrarmi di sue esperienze o fantasie simili ... . Un grazie particolare a ... ... . Che mi ha chiesto ulteriori racconti per suo fratello ed dalla quale vorrei sapere se legge le storie insieme a suo fratello e se hanno avuto esperienze simili. Dopo quel giorno vi furono cambiamenti interiori in Paolo ed in Lucia, cambiamenti che ebbero effetto soprattutto nei confronti di Noemi e di Carla. In Paolo venne ancor meno la confidenza che aveva con Carla , non se la sentiva di racconatrLe tutto, soprattutto perché avrebbe dovuto dirle di come Lucia era entrata nel gioco, ma anche perché in Lucia percepiva qualcosa di diverso da quello che sentiva con Carla e Noemi, qualcosa di piāš maturo, qualcosa che, anche se non riusciva a focalizzare, sentiva che era un gradino piāš avanti. Noemi, dal canto suo, come punizione non avrebbe dovuto vedere piāš Paolo e, conseguentemente, Carla. A dire il vero Noemi preferiva evitare Carla perché ciā˛ avrebbe potuto comportare anche incontrare Paolo e ... . Non avrebbe saputo come giustificare il divieto imposto da sua madre come punizione. I cambiamenti di Lucia avevano influenza anche sulle sue fantasie: l'aver potuto dar corpo a ciā˛ che aveva cosāŦ a lungo fantasticato ... . amplificava nella sua mente l'evento, la sua replicabilitā e la possibilitā di ampliarlo, di andare oltre. Si trattava solo di aspettare l'occasione giusta e per questo curava con particolare attenzione i movimenti della famiglia di Paolo. Sapeva cosa fare al momento giusto ed il momento giusto sarebbe stato quando Paolo sarebbe rimasto in casa da solo. Il momento tanto atteso infine arrivā˛: Lucia era in casa da sola, Carla era in gita con la scuola giā da due giorni e quella mattina vide uscire in macchina i genitori di Paolo. Immediatamente Lucia si presentā˛ alla porta di casa di Paolo e suonā˛ il campanello. Quando Paolo venne ad aprire Lucia mostrā˛ stupore, mentre Paolo non riuscāŦ a nascondere il proprio imbarazzo quando disse "buongiorno signora Lucia" "Ciao Paolo, non c'č tua mamma?" chiese mentendo Lucia. "uhu ... non c'č, ha bisogno?" chiese un po' preoccupato Paolo. "Uhmmm sāŦ, veramente volevo parlarle, perché ritengo che la tua punizione non sia sufficiente" "M ... ma aveva detto ... .." balbettā˛ Paolo vedendo che le sue peggiori preoccupazioni prendevano corpo. "Si lo so, avevo detto che ti avrei punito io, ma non so se č una buona idea ... .." "Nooo la prego, qualsiasi cosa, ma la prego non lo dica a mia madre, la scongiuro, aveva detto che mi avrebbe punito lei, io stavo solo aspettando che mi chiamasse per punirmi" quasi gemette Paolo quasi alle lacrime. "Davvero aspettavi che io ti chiamassi per punirti?" "Si glielo giuro" rispose prontamente Paolo. "Ah sāŦ? ... . E se io ti dicessi di venire adesso per una punizione?" "Ci verrei subito, glielo assicuro" disse Polo speranzoso. "Uhmmm vediamo se č vero, seguimi" disse con fare quasi dubbioso Lucia e cosāŦ dicendo si voltā˛ e si diresse verso casa sua. Non si girā˛ a controllare che Paolo la seguisse, ma era certa che Paolo le trotterellava dietro. Arrivata in casa scese direttamente in cantina che era l'unico luogo della casa senza finestre e dal quale eventuali gemiti sarebbero stati difficilmente sentiti dal vialetto esterno. Appena giunta in cantina si volse verso Paolo che l'aveva seguita in assoluto silenzio e disse: " bene! vediamo ... " "C ... cosa?" rispose Paolo "Come Cosa? " rispose Lucia con un tono tra l'adirato e l'offeso, quasi come se fosse stata presa in giro - "non avevi detto che aspettavi solo che io ti chiamassi per punirti?" "SāŦ, certamente, mi dica per favore cosa devo fare" " E me lo chiedi? Com'č che ti ho trovato quel giorno con la mia bambina? E come ci eravamo lasciati l'ultima volta che ci siamo visti? Cosa spetti? O devo pensare che mi stai prendendo in giro?" "Ahh ... sāŦ, va bene" rispose Paolo comprendendo cosa Lucia si aspettasse. Paolo quindi con la testa bassa cominciā˛ a slacciare la cintura dei pantaloni e dopo averli sbottonati li abbassā˛ e, dopo essere rimasto in mutande alzā˛ il capo e volse gli occhi a Lucia quasi in segno interrogativo. "Be', che aspetti?" disse Lucia nascondendo a stento un tremore nella voce che avrebbe potuto tradire la sua eccitazione ed emozione. Al che Paolo quasi con riluttanza abbassā˛ gli slip, se li tolse e rimase con i genitali esposti. Questo fatto e lo sguardo che Lucia diede alle sue parti intime gli provocā˛ una progressiva ed inarrestabile erezione. Lucia alla vista del pene eretto di Paolo ebbe una serie di pensieri piacevoli che non riguardavano solo la punizione che a breve avrebbe dato a Paolo, ma la stuzzicava l'idea di poter godere appieno e profondamente della situazione, le sarebbe piaciuto averlo dentro, forse avrebbe sedato un po' la smania che sentiva, le sarebbe piaciuto anche vederlo venire ... aveva sempre ciocato poco con il marito ed una delle cose di cui non aveva avuto a sufficienza era ... . Vedere gli orgasmi maschili. Naturalmente tenne per se tutte queste considerazioni ... . Paolo era poco piāš che un ragazzino e poi questo avrebbe potuto in qualche modo mutare l'equilibrio dei ruoli, Si litā˛ quindi a dire un asciutto: "Uhmmmm ... va bene cosāŦ, adesso veniamo alla tua punizione" e cosāŦ dicendo si avvicinā˛ di piāš a Paolo, allungā˛ la mano e ricacciando indietro il desiderio di afferrare quella verga dura e svettante , prese nella sua mano a coppa i testicoli di Paolo. Dapprima Lucia cominciā˛ con il massaggiarli dolcemente all'interno della sacca scrotale. Questo aumentā˛ l'eccitazione di Paolo che dopo breve era giā quasi sull'orlo dell'orgasmo. Sarebbe stato sufficiente che Lucia gli afferrasse il pene per farlo eiaculare. Lucia si rendeva conto dell'eccitazione di Paolo e le piaceva giocarci ... . Sapeva che in fondo Paolo era un ragazzino e non poteva ammettere di avere una attrazione sessuale nei suoi confronti e quindi si giustificava in questo suo operato pensando che aveva bisogno di avere qualche altro motivo di interesse da parte di Paolo per sottomettersi alle sue punizioni. Mentre tutti questi pensieri attraversavano la sua mente, il suo palpeggio si fece piāš deciso, soprattutto le dita, cominciavano a seguire il contorno sfuggente dei testicoli, ad esercitare una certa pressione che faceva glissare sempre piāš velocemente i testicoli da un latio all'altro della scroto. Paolo cominciava a lamentarsi e, man mano che l'operazione procedeva e si faceva piāš dura e decisa, cominciava a sfuggirgli qualche gemito. Ad un gemito particolarmente forte Lucia disse: "be', hai cambiato idea?" Paolo, con il cuore in gola fece cenno di no con il capo e bisbigliā˛ un : "no , la prego, continui ... .". "va bene " disse Lucia - " ora divarica bene le gambe ... Paolo prontamente ubbidāŦ e chiuse gli occhi in attesa di ciā˛ che sapeva sarebbe arivato, ma non arrivā˛ nulla, sentāŦ invece la voce di Lucia che diceva: "Apri gli occhi, voglio che mi guadi negli occhi mentre ti punisco" "sāŦ, va bene" rispose Paolo aprendo gli occhi e fissando quelli di Lucia che gli parvero quasi fiammeggianti. Lucia, guardando Paolo negli occhi gli si avvicinā˛ di piāš ed alzā˛ lentamente il ginocchio, sino a sentire i testicoli di Paolo, ma la gonna, con tale movimento, le copriva praticamente il ginocchio, impedendole di sentire sul suo ginocchio nudo i testicoli del ragazzo. Senza pensarci troppo Lucia solevā˛ leggermente la gonna, in modo da evitare la frapposizione della stoffa della gonna. Questo gesto, anche se non aveva portato a scoprire piāš di tanto le gambe di Lucia, non fu indifferente per Paolo che lentamente ebbe nuovamente un'erezione . Lucia vedendo il pene eretto di Paolo ebbe conferma che aveva altri motivi per tenere Paolo sotto giogo e decise di forzare un po' la mano. Quindi alzā˛ ancora di piāš la gonna, piāš di quanto sarebbe stato necessario e, nonostante Paolo la setsse fissando negli occhi, si accorse che cercava di cogliere quanto piāš gli rendeva possibile il suo campo visivo, Prese buona nota di tale situazione e decise di procedere con la punizione, quindi dopo aver fatto sobbalzare un po' i testicoli sul suo ginocchio, lo abbassā˛ e lo rialzā˛ di scatto centrano in pieno lo scroto di Paolo. Paolo si piegā˛ in due svuotando contemporaneamente tutta l'aria che aveva nei pomoni. Poi si piegā˛ in due e si accasciā˛ a terra tenendosi i testicoli. Lucia si chiese se per caso avesse esagerato con la forza e si chinā˛ per vedere come stesse Paolo. In un primo momento Paolo sembrava sordo ad ogni domanda che Lucia gli rivolgeva , poi, adagio adagio cominciā˛ sollevare il capo e nel fare ciā˛ il suo sguardo si trovo a spaziare nella scollatura di Lucia che essendosi chinata nascondeva veramente poco. Lucia se ne accorse subito, ma, in sintonia con i pensieri di poco prima, decise di non mostrare di essersene accorta e lasciā˛ che Paolo continuasse a guardare avidamente. Paolo non aveva mai visto il seno di una donna matura e quella vista lo turbava particolarmente al punto che, in calando di dolore, accusava l'ennesima erzione. Lucia, accortasene, volle portare ancora un po' piāš avanti questo gioco e gli disse: "Alzati che guardo come ti va, se ti ho fatto troppo male" . Lucia, perā˛ restā˛ chinata, guardando da vicino il pene di Paolo e tastando ed esaminando i testicoli, mentre Paolo stava raggiungendo il paradiso: vedeva le mammelle di Lucia sin quasi ai capezzoli ed il viso di Lucia era cosāŦ vicino ai suoi genitali che, quando parlava , ne sentiva l'alito caldo. Quando Lucia pensā˛ di aver giocato a sufficienza (veramente avrebbe voluto andare avanti fino a vedere schizzare lo sperma da quel piccolo cazzo eretto, ma pensā˛ bene di trattenersi), si alzā˛ e sentendo il bisogno di masturbarsi decise che il gioco per quel giorno doveva finire, Quindio indietreggiā˛ e senza preavviso sferrā˛ un calcio nei ciglioni di Paolo. Paolo, ebbe quasi un'espressione incredula e si accasciā˛ a terra senza un lamento. Lucia uscāŦ in fretta dalla cantina, salāŦ in camera sua e si buttā˛ sul letto dove si masturbā˛ fino ad un orgasmo liberatorio. Riacquistata freddezza e calma Lucia ridiscese in cantina, dove si sarebbe giocata una parte importante per la prosecuzione di questo gioco. Prima di scendere in cantina si sistemā˛ la camicetta nella cintura della gonna in modo che tirasse un po' di piāš sul davanti e si sistemā˛ il seno in modo che trasbordasse un po' di piāš dal reggiseno mostrando appena un po' l'aureola scura dei capezzoli. Quando arrivā˛ in cantina Paolo ancora si stava lamentando tenendosi i testicoli.e non si era ancora messo gli slip. Lucia, mentre con con meno freddezza di quella che la domanda poteva sottintendere, gli disse: "Allora, se sempre dell'idea che preferisci la mia punizione?" si chinā˛ per aiutarlo a rivestirsi, mostrandogli la vista che gli con cura. Paolo, lungi dal pensare che la cosa era mirata a suo uso e consumo restā˛ quasi senza fiato, affascinato dallo spettacolo,e praticamente dimentico del recente dolore, rispose quasi con entusiasmo: " Uhhh sāŦ, certamente, senza dubbio quando Lewi mi chiamerā verrā˛ ancora per prendere la mia punizione". Lucia, soddisfatta di come era andata, lo riaccompagnā˛ alla porta per sincerarsi che camminasse senza mostrare segni dell'accaduto e poi tornā˛ in camera perché quell'interesse di Paolo per le sue mammelle l'aveva ancora eccitata ed aveva bisogno di masturbarsi nuovamente.