Carla e Paolo - Capitolo 7 - Scoperti mentre .. By robymio@hotmail.com Il testo è rivolto ad un pubblico maggiorenne e contiene riferimenti espliciti di sesso. Chi ritiene di poter esserne offeso o non è maggiorenne è invitato a non proseguire nella lettura. Ringrazio anticipatamente chi desiderasse parlarmi di proprie esperienze analoghe scrivendomi all'indirizzo e_mail. (questo capitolo è dedicato con molte scuse a chi ha apprezzato la mia narrazione e nei confronti del quale ho commesso l'errore di scambiare il nome proprio per un nick name). Noemi tornò a casa subito e sua madre nel vederla notò subito qualcosa di strano. Non riusciva a capire lo stato di eccitazione che traspariva dal comportamento di sua figlia, poi . c'era qualcosa di strano, di indefinibile, che non riusciva ad afferrare, forse era l'odore che in piccola misura (insufficiente a comprenderne la natura) Noemi ancora emenda per essersi pulita solo in qualche modo i capelli, forse il rossore del viso, fatto sta che la madre di Noemi restò allertata dalla situazione. Lucia, questo era il nome della madre di Noemi, era una bella donna, bionda come la figlia e con due occhi ancora più azzurri e profondi. A 38 anni aveva un sorriso accattivante e godeva di un fisico di tutto rispetto. Le due gravidanze non avevano lasciato alcun segno, i fianchi stretti, il seno pronunciato il fisico in complesso asciutto facevano di lei una donna attraente e desiderabile. A fronte di questa desiderabilità, Lucia non aveva avuto esperienze sessuali al di fuori del matrimonio. Aveva avuto solo suo marito e, a causa di una assoluta mancanza di fantasia di quest'ultimo, il sesso era per Lucia un'abitudine, una sorta di routine per appagare un bisogno fisico, un po' . come mangiare. Mai più avrebbe potuto immaginare le cose che aveva fatto quella domenica pomeriggio la sua bambina. Il resto della settimana trascorse tranquillo, punteggiato dalle occhiate maliziose che Noemi rivolgeva a Paolo e dal palpitare del cuore di Paolo ogni qualvolta incontrava Noemi o ripensava a quanto accaduto domenica. Carla, dal canto suo, sembrava meno interessata del solito alle palle di suo fratello, anche se, in qualche occasione, le capitò di approfittare di situazioni particolari per dar loro una strizzata. Erano occasioni che si presentavano senza che venissero per così dire "organizzate". Come quella volta che Carla, recandosi in bagno per lavarsi le mani vi trovò Paolo che già se le stava lavando. Carla, senza dire parola si sfilò velocemente gli slippini, si avvicinò a suo fratello , gli prese la mano, se la portò sotto la gonna in mezzo alle gambe e quando Paolo iniziò ad accarezzarla, gli prese le palle in una stretta così vigorosa che lo lasciò senza fiato a gemere da solo in bagno. Poi, in quell'occasione non si rimise le mutandine per tutta la serata, dando occasione ogni tanto a Paolo di vederle la figa. Un'altra sera, che, dopo cena, erano rimasti seduti a tavola a studiare, mentre i genitori erano andati in sala a guardare la televisione, Carla sbottonò i pantaloncini di Paolo ed iniziò dapprima a masturbarlo. Poi gli disse che se fosse andato in camera sua per farla godere con la lingua, lei lo avrebbe fatto godere lì subito con la bocca. Al cenno affermativo del fratello, lei si chinò ad ingoiare la sua asta eretta e gli fece un pompino sino a farlo venire, accogliendo nella sua bocca lo sperma del fratello e ingoiandolo. Poi Paolo si recò nella camera di Carla ed ebbe modo di affinare le sue capacità di dare piacere con la lingua. Quindi Carla non sembrava più molto interessata ad una partecipazione di Noemi al loro gioco, probabilmente aveva appagato il suo bisogno di esibizione nei confronti dell'amichetta. Noemi, invece aveva assaporato un nuovo gioco, con quel Paolo che tanto le piaceva e quindi passò tutta la settimana per studiare come poter ampliare quel gioco. Voleva poter fare tante cose , magari con una intimità maggiore, senza la presenza di Carla, però non voleva escluderla in maniera esplicita dal gioco, avrebbe dovuto studiare qualcosa che non esplicitasse il suo desiderio di escluderla, quasi che la sua esclusione risultasse frutto della casualità. L'occasione insperata si presentò il pomeriggio del sabato successivo. Noemi vide Carla salire in macchina con la madre per andare a fare la spesa. Sapeva che sarebbero state via poco più di due ore, quindi non aveva tempo da perdere. Andò alla porta di casa di Paolo e Carla e suonò il campanello, sentì all'interno il padre che diceva a Paolo di andare a vedere chi fosse e quando Paolo aprì la porta gli rivolse uno dei suoi sorrisi maliziosi e , fissandolo negli occhi, gli chiese :"Carla è in casa?". "No" rispose prontamente Paolo e, temendo che la conversazione si troncasse così, aggiunse: "hai bisogno? Posso esserti io di aiuto?". Noemi rispose, quasi con tono disinteressato:"Ma, no, . volevo solo farle vedere i miei criceti russi che sono appena nati."poi, accentuando la luce maliziosa negli occhi, aggiunse: "vuoi vederli Tu?". "Uh, sì, certo" rispose Paolo che si affrettò a seguirla a casa sua. "Sai, sono nati due giorni fa, e abbiamo messo la loro gabbietta in cantina per non disturbarli" disse Noemi strada facendo.Entrata in casa, Noemi guidò subito Paolo alla scala di accesso alla cantina, facendo attenzione a non fare rumore ed a non parlare, perché sua madre era al piano di sopra a fare i mestieri. Lucia, invece, non stava facendo i mestieri; aveva ricevuto una telefonata e, parlando al telefono si era accostata alla finestra e, così aveva visto Noemi entrare in casa seguita da Paolo. Soprattutto aveva visto l'aria vagamente furtiva di Noemi e . la cosa, pur senza preoccuparla, la incuriosì. Intanto Noemi e Paolo erano scesi nello scantinato e si erano recati nel locale caldaia, dove si trovavano le gabbie dei criceti. Noemi, aprendo una gabbia ed estraendo il criceto che vi si trovava disse: "Ecco, questo è il maschio; non posso togliere la femmina perché altrimenti poi potrebbe non volere più i suoi piccoli" e, subito dopo girando sottosopra il piccolo animale, aggiunse: "vedi che è il maschio? Ha anche lui il pisello e le palline sai? Sono molto piccoli e si fa fatica a vederli, ma li ha anche lui ". Dicendo questo, fissò i suoi grandi occhi azzurri negli occhi di Paolo che sentì subito il suo cuore che accelerò il battito. L'emozione per Paolo su tramutò in un'erezione quando Noemi aggiunse: " i tuoi invece sono belli grandi, si vedono bene .. Mi piacciono sai!?". Mentre tutto ciò avveniva, Lucia aveva finito la telefonata ed, incuriosita da ciò che aveva visto, era scesa con circospezione al piano terra per vedere cosa aveva da nasconder la figlia. Giunta al piano terra e non trovandovi nessuno, Lucia ne restò quasi delusa e pensò che Noemi potesse essere tornata a casa di Paolo e si apprestò quindi a preparare la cena per la sera. Intanto, nello scantinato, Noemi incalzava Paolo dicendogli: " Me le fai vedere ancora le tue palle ed il tuo pisello?" "Sì" rispose Paolo " ma solo se anche tu me la fai vedere e toccare". "Ok, va bene" disse d'un fiato Noemi sfilandosi da sotto la gonna le mutandine. Anche lei provava piacere quando Paolo la accarezzava. Paolo così allungò una mano ed iniziò a masturbare dolcemente il piccolo clitoride di Noemi. Dopo un po' Noemi disse: "Adesso basta, ti voglio toccare io, ma come l'altro giorno con Carla". Paolo, per nulla intenzionato a subire ancora un pestaggio alle sue palle e, pensando di riuscire a continuare il gioco con Noemi senza pagare il prezzo che normalmente pagava con Carla, rispose : "No, non mi va". Noemi, percependo quanto Paolo avesse voglia di giocare rispose: "Va bene, come vuoi, tanto più che adesso dovrei anche andare a studiare" e, così dicendo si avviò verso la porta del locale caldaia dove si trovavano. Appena Noemi azionò la maniglia della porta, Paolo, resosi conto che le possibilità di giocare solo lui e Noemi stavno svanendo, forse per sempre, disse:"Sì, dai stavo scherzando.". Noemi scostò la mano dalla maniglia della porta, che restò così socchiusa, e con un sorriso si volse e tornò verso Paolo. "Uhmmmm vediamo allora come possiamo fare" disse Noemi recuperando alcuni spezzono di corda che erano su di uno scaffale e che lei aveva procurato in precedenza. Si avvicinò a Paolo, con il suo visino d'angelo vicino a quello del ragazzo più grande di lei e con la mano destra gli afferrò delicatamente i coglioni e lo guidò sino allo scaffale . Quando Paolo si trovò con le spalle allo scaffale gli disse:"Stai fermo qui, adesso faccio tutto io." Detto ciò, dopo avergli divaricato un po' le gambe, fissò le due caviglie di Paolo a due montanti dello scaffale e fece lo stesso con i suoi polsi dopo averglieli fatti alzare all'altezza delle spalle. Nel frattempo Lucia tornò con il pensiero a sua figlia ed a come l'aveva vista entrare furtiva in casa ed, a questo punto, venne colta come da una sorta di presentimento. Quasi in punta di piedi andò alla porta che portava in cantina e discese lentamente le scale. Giunta in cantina rimase quasi delusa dal non trovarvi nessuno, stava per tornare di sopra quando percepì un bisbiglio proveniente dal locale caldaia ed allora si avvicinò in punta di piedi alla porta che era socchiusa . Arrivata alla porta, dalla fessura intravide Paolo che era legato allo scaffale addossato alla parete. Aveva le caviglie legate a due montanti e le braccia , aperte a croce con i polsi legati ad altri due montanti. Sua figlia era di spalle e si rivolgeva a Paolo dicendo a bassa voce qualcosa che non riusciva a capire. La curiosità ebbe il sopravvento sull'istinto di entrare e chiedere cosa stessero facendo interrompendo così ciò che stava avvenendo. La situazione che vedeva al di là della porta, le dava anche uno strano senso di eccitazione, in parte dovuto alla curiosità, ma in parte dovuto anche alla condizione di Paolo che era legato. "Sei pronto?" chiese Noemi a Paolo. Non appena Paolo rispose :"Sì", Noemi iniziò a sbottonargli i pantaloni. Questa cosa provocò un tuffo al cuore di Lucia che dovette far appello a tutto il suo autocontrollo per non entrare nella stanza chiedendo cosa stessero facendo. Un po' di tale autocontrollo era forse anche derivante dalla curiosità su quanto stava avvenendo, curiosità che ogni minuto di più le faceva palpitare il cuore . Il suo cuore iniziò a battere ancora più furiosamente quando vide Noemi abbassare i pantaloni e gli slip di Paolo e prendergli in mano i genitali. Ormai Lucia si rendeva conto che stava per succedere qualcosa che non avrebbe mai immaginato ed i cui dettagli ancora non riusciva a capire. Noemi a questo punto prese un altro spezzone di corda ed iniziò a legare il sacco scrotale di Paolo che mostrava una erezione allo spasimo. Fatto ciò Noemi, con in mano l'altra estremità dello spezzone di corda si allontanò un poco da Paolo, come per meglio contemplare la scena e poi all'improvviso diede un violento strattone alla corda. Lucia non credette ai suoi occhi, quando vide ciò che Noemi aveva fatto a Paolo. Sentì come se il sangue le si gelasse nelle vene e restò affascinata a guardare Paolo che si contorceva e gemeva mentre sua figlia dava altri strattoni alla corda. Lucia non riusciva a staccare gli occhi dai testicoli di Paolo che, in quella posa innaturale, legati e strattonati diventavano sempre più rossi e grossi. Dopo averlo strattonato ancora un poco, Noemi si avvicinò a Paolo e gli si inginocchiò davanti con il viso a pochi centimetri dal suo cazzo. Questo in breve tempo portò Paolo ad avere un'erezione. Appena il cazzo di Paolo fu bello dritto, Noemi pose il palmo della sua mano sotto i testicoli, quasi a soppesarli e poi, all'improvviso li colpì, sempre con il palmo della mano dal basso verso l'alto. Immediatamente Paolo emise un gemito e perse l'erezione e Noemi, guardandolo in su, ed incrociando i suoi occhi, gli disse: "se mi chiedi di colpirti ancora, te lo faccio tornare duro con la bocca." "Sì, ti prego" rispose Paolo, "colpiscimi ancora". Lucia non credeva alle sue orecchie, le sembrava impossibile che la sua bambina stesse facendo quello che le stava vedendo fare. Ma, altrettanto stupore le destava l'eccitazione che stava provando. A parte il formicolio all'inguine che le stava chiedendo di masturbarsi, stava provando uno stato di eccitazione generale che le faceva battere così forte il cuore in petto, sentiva anche pulsare le tempie ed aveva quasi un tremore in tutto il corpo. Poi vide che Noemi accoglieva in bocca l'asta di Paolo che questa subito si induriva e che poi colpiva di nuovo il ragazzo alle palle ripetutamente, sino a fargli perdere l'erezione. Tutto questo provocò un turbinio nella sua mente e, quasi inconsapevolmente si slacciò i jeans, infilò una mano sotto gli slip ed iniziò a masturbarsi. Raggiunse subito un orgasmo che non la appagò affatto perché costretta a trattenersi dal mugolare di piacere per paura di essere scoperta. Nel vedere Noemi che, nel frattempo aveva iniziato a dare ginocchiate ai poveri testicoli di Paolo sentì il bisogno di masturbarsi senza doversi controllare e, quasi di corsa si allontanò dalla porta per andare nel bagno al piano di sopra e trovare finalmente appagamento a quel bisogno fisico di orgasmo che ormai stava urlando dentro di lei.