Carla e Paolo - Capitolo 6 - Noemi impara velocemente. By robymio@hotmail.com L'erezione di Paolo era incontenibile. Guardava Noemi, guardava la sua fichetta completamente priva di peli, la guardava e la desiderava. Noemi interruppe quel silenzio magico e carico di emozione chiedendo con un sorriso: "posso toccarlo?". "Sì, certo" si affrettò a rispondere Paolo, ma gli fece subito seguito Carla che disse:" Ecco guarda, tocca qui, queste sono le palle, sono quelle che, se colpite gli fanno molto male" e dicendo questo prese la mano di Noemi e la portò al sacco scrotale di Paolo. Poi per meglio farle saggiare la consistenza e la mobilità delle palle di Paolo, la aiutò con la mano a farle muovere nel sacco scrotale. Noemi, dopo aver mosso un po' le palle ed averle fatte muovere, scivolare, provando un certo divertimento nella cosa, alzò gli occhi sorridendo e guardò negli occhi Paolo. L'ondata di emozione che provò Paolo venne subito gelata quando, senza tanti riguardi, Noemi diede una stretta rapida ai testicoli. Paolo portò istintivamente le mani all'inguine e si ritrasse ed emise un "Aahhhhh". Noemi chiese: "ma davvero ti fanno così male solo a stringerle così poco?" "Be', no, è che .. Ehm, sì fanno male, ma non così tanto .. " balbettò Paolo temendo che una sua eccessiva ritrosia potesse porre termine al gioco. A questa asserzione Noemi dette una stretta ancora più decisa e Paolo, con un "Ohhhhh" soffocato si ritrasse nuovamente, proteggendosi i genitali con le mani. Noemi restò da un lato quasi delusa perché Paolo si era sottratto alla stretta ma dall'altro le procurò enorme piacere il verificare quale dolore potesse provocargli senza alcuno sforzo. Carla, vedendo che la cosa non poteva procedere in tal modo ed assumendo il suo ruolo di "direttrice" , disse : "bene, adesso però facciamo come quel giorno sul divano, ti leghiamo le mani così Noemi può provare tranquillamente..". Questa decisa asserzione da parte di Carla preoccupò fortemente Paolo che, memore di quanto avvenne quando fu legato sul divano, avrebbe preferito evitare, ma .. la situazione, la presenza di Noemi, l'interesse che aveva per lei, il timore di far la figura del pusillanime davanti a lei, soprattutto il timore che il gioco potesse finire .. magari per sempre, . lo portò ad accettare. Carla si recò nuovamente in bagno per recuperare la corda da bucato . Quando tornò dal bagno con la corda, annodò subito un capo ad una caviglia di Paolo e l'altro capo alla maniglia della porta. Poi con un altro spezzone di corda, dopo aver fatto divaricare le gambe a Paolo, legò ad un capo l'altra caviglia ed all'altro la maniglia della finestra che era diametralmente opposta alla porta. In questa posizione se Paolo cercava di chiudere le gambe, le corde, che erano legate più in alto delle caviglie stesse, gli avrebbero sollevato i piedi facendogli perdere l'equilibrio. Per completare l'opera, Carla con un ultimo spezzone di corda gli legò le mani dietro la schiena. Paolo si trovò così indifeso con le gambe divaricate ed i testicoli che gli penzolavano esposti alla mercè delle due ragazzine. Carla, a questo punto, disse: "OK, guarda adesso come gli fanno veramente male quando le colpisci" e così dicendo si avvicinò a Paolo e, con la mano aperta, lo colpì dal basso verso l'alto alle palle . Non fu un colpo particolarmente violento, ma sufficiente a scuotere ogni singola cellula di Paolo che strabuzzò gli occhi, emise un gemito e cercò di chiudere le gambe flettendo le ginocchia all'interno. "hai visto?" continuò Carla "vuoi provare tu ora?" Noemi, che da tutta questa situazione stava ricavando un'eccitazione tale da avere un insostenibile desiderio di toccarsi, rispose solo "Sì" ed andò a porsi davanti a Paolo. Lo guardò fisso negli occhi, provocando in Paolo, nonostante il dolore che ancora avvertiva all'inguine, una prepotente erzione. Sempre guardando Paolo negli occhi iniziò a dare al sacco scrotale di Paolo un colpo come quello che aveva visto sferrare a Carla. Paolo emise un gemito soffocato e cercò di contorcersi nell'inutile tentativo di serrare le gambe, Noemi sferrò un colpo, e poi un' atro e poi un altro ancora e così via in rapida successione guardando la sofferenza senza fine che attanagliava Paolo e mentre lo colpiva istintivamente portò il dito della mano sinistra sul suo clitoride e cominciò ad accarezzarsi. Continuò ad accarezzarsi anche dopo che Paolo, non reggendo più il dolore cadde a terra privo di sensi. Sì accarezzò e provò un piacere nuovo che non aveva mai provato, una sorta di calore che partiva dal suo inguine e irraggiava per tutto il suo corpo con un effetto di benefico appagamento. Anche Carla, assistendo alla scena si era eccitata e, priva di ogni pudore si era masturbata sino a raggiungere anch'essa un orgasmo liberatorio. Entrambe appagate le ragazze rivolsero di nuovo la loro attenzione a Paolo che era sdraiato a terra, con le gambe divaricate e le mani legate dietro la schiena . Le ragazze notarono subito come il sacco scrotale di Paolo si fosse gonfiato e come i testicoli apparissero particolarmente grossi. Carla provò anche una certa preoccupazione, nel timore che Noemi avesse potuto esagerare e provocare qualche danno permanente, per cui con una certa sollecitudine, aiutata da Noemi, liberò il fratello dalle corde e si accinse ad esaminare da vicino i gioielli che erano stati oggetto del suo piacere e di quello di Noemi. L'esame dei testicoli proseguì con la loro palpazione. Apparivano ingrossati al tatto e, ogni loro spostamento, provocava in Paolo che si trovava in stato di semi incoscienza, dei gemiti sommessi. Poi Paolo, con una cantilena di lamenti riprese completamente coscienza e si mise sul pavimento in posizione fetale, con le mani sui genitali. Restò così per alcuni minuti, con le due ragazze che lo guardavano preoccupate in silenzio. Finalmente Paolo cessò di lamentarsi e la sua posizione divenne meno tesa. Il dolore lo stava lasciando e cominciava a provare attenzione ed interesse per le due ragazze, Noemi in particolare che era accovacciata accanto a lui e tale posizione gli consentiva una vista da vicino della sua michetta semiaperta. L'attenzione delle ragazze, unita a ciò che vedeva non tardò a far ricrescere in Paolo il desiderio che si manifestò con una progressiva erezione che a sua volta destò l'attenzione di Noemi e di Carla. Carla, appena Paolo ebbe raggiunto l'erezione completa, si rivolse a Noemi dicendo: " Uhmmm . adesso, devi vedere se funziona ancora tutto bene, .. vuoi?" "Sì" rispose Noemi "cosa ... devo fare?". "Ecco .. devi fare così" disse Carla accompagnando la mano di Noemi sino ad afferrare bene l'asta di Paolo ed invitandola poi con attenzione al movimento alternato della masturbazione. Nel fare ciò Carla che era ancora eccitata, portò la sua mano sinistra in mezzo alle gambe e, quasi ostentando la cosa iniziò a masturbarsi lentamente. Paolo, preso dal piacere e dall'eccitazione della situazione, dimenticò il dolore che aveva provato sino a poco prima e sgranò gli occhi, per cercare di non perdere neppure una frazione di immagine di ciò che stava succedendo. Anche Noemi, avvicinò la sua mano libera all'inguine, ma fu intercettato dalla mano di Paolo che, fissandola negli occhi accostò il suo dito al clitoride della ragazza e cominciò ad accarezzarlo come gli aveva insegnato sua sorella. In quel momento magico sembrò a tutti e tre che il tempo si fermasse, anzi che non fosse più una variabile rilevante. Poi, in progressione Carla, Noemi e Paolo raggiunsero tutti e tre l'orgasmo. Carla restò quasi immobile all'apice dell'orgasmo, mentre con il dito furiosamente si accarezzava il clitoride. Noemi ebbe degli scatti che rallentarono il raggiungimento dell'orgasmo da parte di Paolo che così venne per ultimo. Quando Paolo venne inondò con un lungo fiotto di sperma i capelli biondi di Noemi e l'immagine degli occhi azzurri di Noemi che lo fissavano, mentre il suo sperma le inondava i capelli fu un'immagine che si fissò in maniera indelebile nella memoria di Paolo. Poi giacquero a terra per alcuni minuti uno accanto all'altro assaporando la gioia, la felicità e l'appagamento di quel momento. Dopo qualche minuto, pensando ciascuno in cuor suo quali altre esperienze ed emozioni gli avrebbe riservato il futuro, si rivestirono. Dopo essersi ripulita alla belle meglio in bagno, Noemi, lanciando uno sguardo complice e malizioso a Paolo, tornò a casa sua.