Carla e Paolo Chapter 5 Dopo quella notte, Paolo, ogni volta che andava a letto, non riusciva a non pensare al pompino che gli aveva fatto Carla. Quel pensiero gli assorbiva la mente, lo rendeva incapace di pensare ad altro, lo obbligava a masturbarsi. Carla, dal canto suo, aveva provato un piacere enorme nell'esercitare questa forma di controllo su Paolo. Provava anche il desiderio di qualcosa di più, qualcosa che non riusciva a razionalizzare, ma che evidentemente era legato al controllo sessuale di suo fratello. Passò circa un mese senza eventi particolari, in tale periodo era ormai assodato ed accettato da entrambi questo loro modo di appagarsi vicendevolmente. L'unica escalation che avevano avuto i loro incontri era stata una puntuale, precisa e meticolosa istruzione da parte di Carla, circa l'utilizzo della lingua di Paolo per portarla all'orgasmo. Spesso Carla si recava in camera di Paolo, lo spogliava e si adagiava sul letto con la testa da piedi. Poi prendeva in bocca il cazzo di suo fratello ed offriva la propria fica alla sua lingua. Mentre lei glielo succhiava e lui la leccava, lei controllava l'orgasmo di suo fratello strizzandogli le palle ed acconsentiva a farlo venire solo dopo che lei aveva raggiunto due o tre orgasmi. Ma questo era ormai un gioco che li soddisfala entrambi più nel fisico che nella mente. Carla cominciava già a pensare ad altro. Il potere che esercitava su suo fratello le procurava un piacere enorme e questo piacere generava in lei un desiderio sempre maggiore di rendere altri partecipi di questo fatto. Desiderava, come dire . potersene vantare. Aveva alcune amiche con le quali si confidava normalmente, ma con una in particolare, Noemi, era arrivata ad accennare qualcosa riguardo ciò che faceva con suo fratello. Noemi era più giovane di Carla, aveva 10 anni e nei suoi confronti Carla amava assumere un atteggiamento da esperta. Anche Noemi aveva un fratello, Roberto, di 13 anni. Il rapporto tra Roberto e Noemi era profondamente diverso da quello tra Carla e Paolo. Roberto era dispettoso, sempre in conflitto con sua sorella era il suo antagonista per eccellenza e Noemi soffriva di questa continua conflittualità che la vedeva quasi sempre soccombere. Di questo spesso si confidava e lamentava con Carla. Carla, forte del controllo che esercitava sul fratello, cominciò adagio adagio a fornire consigli a Noemi sul come cercare di contenere l'esuberante aggressività di Roberto. Questi suoi consigli, che invero non incontravano l'applicazione da parte di Noemi, le stimolavano il desiderio di raccontare e, perché no, mostrare a Noemi come lei teneva in pugno Paolo. Carla era da un po' che rimuginava come avrebbe potuto coinvolgere Noemi in questo gioco e sapeva che l'attore più difficile da convincere era suo fratello. Un giorno che rano rimasti a casa da soli ed erano in camera di Paolo a "giocare", Carla cominciò ad introdurre l'argomento e, mentre gli accarezzava le palle disse: "sai che Noemi non ha mai fatto niente del genere a Roberto?" "Ah si?" Rispose Paolo per nulla interessato alla cosa . "Sì, pensa che non gli ha neanche mai visto ne le palle e neppure il pisello" "Va be', ma a lei cosa gliene frega? " cercò di tagliar corto Paolo. "Sì, ma Roberto se ne approfitta e sarebbe bene se Noemi riuscisse a colpirlo nelle palle per potersi difendere". "Ho capito, e perché non gli dici di farlo?" Ribattè Paolo. "Sì, io ho provato a dirglielo, ma lei non sa come fare e ha paura che poi lui si arrabbi di più e la picchi, lei non sa come fanno male le palle dei maschi quando vengono colpite ." " E va be' . peggio per lei ." "Ma . tu . " cominciò di nuovo Carla, avvicinando il cazzo di Paolo alla bocca e parlando tenendovi appoggiate le labbra "tu non saresti disposto a .. Farle vedere .?" "Ma non se ne parla nemmeno" disse risentito Paolo. Carla, non intendendo arrendersi alla posizione presa da Paolo, allontanò il viso dal suo cazzo e si avvicinò invece al viso di Paolo continuando a tenergli il cazzo in mano e guardandolo negli occhi da vicino. "Davvero non vuoi?" gli ridisse stringendo leggermente il suo cazzo "Neanche se poi le insegnamo tutte quelle altre cose che facciamo insieme?". La cosa non dispiaceva a Paolo, anche perché, pur molto più giovane, Noemi gli piaceva, il suo corpo sottile, il suo viso d'angelo, i suoi occhi celesti esercitavano un certo fascino su Paolo. Paolo rispose " si mi piacerebbe, ma .. Magari lei non vuole .e se poi lo dice a sua mamma?" Carla sorrise e cominciando a menargli dolcemente il cazzo di rimando gli disse: " Senti, . secondo te dopo che anche lei fa queste cose glielo va a riferire a sua mamma?". "No, certamente, comunque ... mi vergogno un po' sai non è ... non sono ... abituato con lei .. Comunque . ci penserò". "Molto bene" disse Carla "vedrai che non te ne pentirai". La cosa per quel giorno finì lì. Anche perché a questo punto Carla doveva parlarne con Noemi. Subito il giorno dopo Carla andò a casa di Noemi e si chiuse nella sua stanza a confabulare. I genitori di Noemi non vi trovarono nulla di strano che le due ragazzine si appartassero a parlare delle loro cose e così Carla ebbe modo di esporre la sua idea a Noemi. "Sì, ti dico che mio fratello è disposto a farti vedere come sono fatti i maschi e a farti provare a colpirlo nelle palline che i maschi hanno" Disse Carla. "Sì, be' mi piacerebbe . non ho mai visto dal vero come sono fatti i maschi e poi mi piacerebbe davvero vedere tuo fratello, perché ... mi piace". A questa asserzione Carla provò quasi un leggero disappunto, quasi di gelosia, perché considerava il gioco con il fratello una cosa propria e la partecipazione di Noemi la considerava un elemento del gioco, non la partecipazione di una persona con tutte le sue emozioni ed interessi. Comunque scacciò dalla mente quei pensieri e dedicò la sua attenzione ad organizzare quello che si prospettava un incontro estremamente interessante e piacevole. Le due ragazzine si accordarono per incontrarsi a casa di Carla il pomeriggio della domenica successiva. La domenica pomeriggio il padre di Carla andava a vedere la partita con gli amici e la madre aveva sempre qualche amica da andare a trovare o con cui uscire. Carla non parlò a Paolo dei progetti che aveva fatto con Noemi, per cui mentre Carla (e Noemi) vivevano in trepidante ansia l'attesa della domenica successiva, Paolo era estremamente tranquillo e sereno. Venne poi finalmente la domenica e soprattutto il pomeriggio. Noemi era già a casa di Carla prima che i genitori di lei uscissero, ma Paolo che era nella sua stanza a studiare, non si era accorto della sua presenza. Il padre di Carla uscì per primo e poco dopo uscì anche la madre. Appena rimaste sole le due ragazzine salirono al piano di sopra dov'era la stanza di Paolo per mettere in atto il loro piano. Carla entrò nella stanza di Paolo, mentre Noemi restò nascosta fuori dalla porta a sbirciare ciò che avveniva all'interno. Carla si avvicinò a Paolo che era girato con la schiena alla porta, gli pose una mano sulla spalla e disse : "Ciao, mamma e papà sono andati .. " troncando la frase per fare intendere che .. Avrebbero potuto fare qualcosa di divertente. Per sottolineare il sottinteso, Carla si dondolò leggermente in avanti spingendo il pube sull'avambraccio del fratello. Paolo alzò il braccio al di sotto della sua gonna leggera e, arrivato all'attaccatura delle gambe, si accorse che non portava slippini e che era già tutta bagnata. "Spogliati nudo" gli disse Carla . Paolo non se lo ripetere e cominciò a spogliarsi, guardando eccitatissimo negli occhi la sorella e senza accorgersi che dalla porta socchiusa Noemi stava spiando ciò che avveniva nella stanza. Noemi aveva il cuore che le batteva nel petto così forte che quasi temeva che i due nella stanza lo potessero sentire. Era emozionantissima. La situazione era così coinvolgente che le sensazioni che provava le davano quasi una sensazione di irrealtà. Le sembrava che la vista e gli altri sensi non le trasmettessero a sufficienza la percezione di ciò che stava avvenendo. Provava anche una strana sensazione in mezzo alle gambe e, istintivamente, cominciò a toccarsi. Intanto Paolo si era completamente spogliato ed era nudo davanti a Carla con il cazzo diritto, eccitatissimo. Carla gli disse: "uhmmm vorrei provare a colpirti le palline con il ginocchio ." e Paolo di rimando, ormai avvezzo al loro gioco e, soprattutto interessato alla ricompensa, di rimando disse: "Sì, dai, ti prego dammi una ginocchiata nelle palle". Carla, guardando fisso negli occhi suo fratello, gli si avvicinò e sollevò lentamente il ginocchio sino a toccare delicatamente le palle. Lo tenne in quella posizione per un po', movendolo lentamente e leggermente ed aumentando lo stato di eccitazione di Paolo. Mentre faceva ciò disse: "allora siamo d'accordo che farai provare a Noemi a colpirti nelle palle vero ?". "Siii... certo" rispose con un filo di voce e deglutendo più volte Paolo. Carla abbassò il ginocchio e poi lo rialzò di scatto colpendo in pieno il sacco scrotale di Paolo. Paolo ebbe una sensazione di dolore tremenda e lanciò un urlo soffocato. Sentì dapprima il dolore esplodere all'inguine e poi lo sentì irradiarsi per tutto il corpo e quando giunse alle ginocchia queste cedettero e lui cadde a terra raggomitolato su se stesso. Mentre Paolo era terra e si contorceva dal dolore, Carla si rivolse verso la porta e fece cenno a Noemi di entrare. Noemi entrò nella stanza senza che Paolo, troppo intento a tenersi le palle doloranti, se ne accorgesse. Poi, quando il dolore divenne meno gemente, Paolo aprì gli occhi e pensò dapprima di non vedere bene, perché i suoi occhi gli dicevano che vedevano due paia di piedi davanti a lui. Poi, alzò gli occhi in alto e con sgomento riconobbe Noemi a fianco di sua sorella. Lo stupore, misto a vergogna, rabbia, imbarazzo gli fecero quasi di colpo passare il dolore e si rivolse con veemenza a sua sorella: "Perché hai fatto questo?". "Ma non eravamo d'accordo?" "Sì, ma .. Non così" "E come allora potevamo farle vedere?" Nel frattempo anche in Noemi l'eccitazione stava lasciando spazio all'imbarazzo e Carla se ne accorse ed allora decise di riportare la situazione su di un binario più interessante per tutti e, rivolgendosi verso Noemi disse a Paolo: "Be' .se è perché lei è vestita, mentre tu sei nudo . non ci sono problemi, può spogliarsi anche lei, . non è vero Noemi?" Noemi, che non aveva quasi mai staccato gli occhi dai genitali di Paolo e che aveva visto il suo cazzo che da eretto si era ammosciato dopo il colpo ricevuto, titubante rispose: "ehmmm sì, se . lui lo vuole .. " Paolo percependo finalmente lo stato di eccitazione di Noemi e sentendo al sua disponibilità ed interesse al gioco ebbe un'altra erezione che catturò immediatamente l'attenzione di Noemi e di rimando rispose:" Sì, certo che voglio vederla nuda anch'io..". "Allora, . dai cosa aspetti?" Le disse Carla. Noemi, cominciò a sfilarsi l'abitino che portava e restò solo con la maglietta e le mutandine. Poi si tolse la maglietta, mostrando il suo torace snello e affusolato, con i capezzoli acerbi e senza alcun accenno di seno. Paolo la guardava estasiato : gli piaceva, gli piaceva davvero tanto . Poi, Noemi si sfilò le mutandine, mostrando dei fianchi appena pronunciati, delle natiche che, nonostante l'età erano molto ben proporzionate. Un fisico che per Paolo era stupendo. Restò quasi inebetito quando l'ebbe innanzi finalmente nuda, con quei suoi capelli biondi che le cadevano sulle spalle, i suoi occhi azzurri ed un sorriso incerto, quasi imbarazzato sul viso. Sì, le avrebbe insegnato tutto ciò che c'era da insegnarle.