Carla e Paolo By RobyMio robymio@hotmail.com Capitolo 3 – Paolo si fa spremere le palle da Carla Per tre giorni Paolo e Carla evitarono di parlare dell'accaduto. Poi, Mercoledì, quando arrivarono a casa da scuola, la loro madre uscì per andare a ritirare dei vestiti in tintoria , lasciandoli a casa da soli per circa mezz'ora. Carla ne approfittò e, con aria maliziosa ed un sorriso furbetto disse a Paolo che aveva bisogno di parlargli. Paolo, quasi ingenuamente gli disse : "Ti ascolto, dimmi". Ma Carla rispose:"No, non adesso è una cosa più lunga da spiegare, stasera, quando papà e mamma vanno a letto, vieni in camera mia che ti devo parlare". La cosa stuzzicò subito la fantasia di Paolo che rispose : "OK, va bene". Per tutta la sera Paolo non aspettava altro che il momento di andare a letto. Pensava che, con i genitori in casa, Carla non avrebbe potuto fare giochi pesanti come quelli del sabato precedente e quindi la cosa avrebbe potuto essere piacevole senza i risvolti dolorosi. Alle 10 circa, Carla e Paolo andarono, come al solito, al piano di sopra nelle loro camere, mentre i loro genitori restarono un po' alzati a guardare la TV. Finalmente, dopo circa un'ora anche i loro genitori spensero la Tv e salirono nella loro camera. Paolo attese ancora qualche minuto, ma non troppo perché temeva che Carla si potesse addormentare. Allora uscì dalla sua camera in punta di piedi, socchiuse la porta della camera di Carla ed entrò. Le finestre della camera erano aperte, cosicché il chiarore della luna illuminava la stanza. Dopo aver chiuso la porta alle sue spalle si diresse deciso verso il letto della sorella. Giunto a fianco del letto si fermò e per un attimo temette che Carla si fosse realmente addormentata. Invece, all'improvviso, Carla spostò il lenzuolo di lato, mostrandosi completamente nuda al fratello. Paolo per l'emozione restò senza fiato. Nonostante la penombra, il chiarore che entrava dalla finestra era sufficiente a mostrargli nei dettagli le forme di Carla. Lei, cogliendo l'attimo di stupore di Paolo e volendo invogliarlo alla partecipazione al gioco, quasi impercettibilmente divaricò le gambe protendendo contemporaneamente il bacino in avanti. "Ti piaccio?" chiese Carla. "S-sì" rispose Paolo deglutendo a fatica. "E …. Vorresti toccarmi?" "sì, certamente" e così dicendo Paolo allungò la mano destra, ma Carla lo fermò dicendo: "Aspetta, anch'io però voglio toccarti … " "Puoi farlo" "Sì, ma vedi a me piace ….. stringerti e allora pensavo che se tu avessi potuto resistere mentre io ti stringo le palle, ecco .. sì, fino a che resisti tu puoi continuare a toccarmi…. Ma … se non ti interessa … fa niente…" "Uhuhh … sì, ma quando ti dico di smettere tu smetti vero?" "Non c'è bisogno che tu mi dica di smettere, …. Basterà che tu smetta di toccarmi … che io smetterò di stringere" e così dicendo Carla, a mo' di invito divaricò ancora di più le gambe. Paolo, non si fece ripetere l'invito e si chinò su di lei, mentre con la mano destra cominciava ad esplorarle la fica. Quasi non si accorse che intanto Carla gli aveva abbassato i calzoni del pigiama, ma si accorse subito quando le dita di Carla cominciarono a tastargli i testicoli. Con le sue piccole affusolate dita, Carla cominciò a tastare e a muovere all'interno del sacco scrotale entrambi i testicoli. Iniziò dalla Palla sinistra. Dopo averla mossa, fatta scivolare diverse volte, iniziò a stringerla tra l'indice ed il police. Il dolore divenne adagio adagio sempre più forte, ma Paolo strinse i denti per resistere. Carla accompagnava le pressioni delle sue dita con movimenti del bacino che protendeva verso Paolo ed accentuava l'apertura delle gambe. Paolo, che inizialmente si era trovato con un'erezione adesso sentiva che a tratti il suo cazzo si ammosciava. Poi, in alcuni momenti in cui il lavorare alle sue palle da parte di sua sorella era meno doloroso, riassaporava il piacere dell'erezione e del desiderio. Con le dita intanto le stava frugando la fica. Sentiva l'odore della sua fica che ormai era completamente bagnata. Era un odore piacevole, inebriante che quasi gli faceva dimenticare il dolore che sentiva in mezzo alle gambe. Carla, per via del frugare di suo fratello e per il piacere di vederne la sofferenza ad ogni suo aumento di pressione, si stava avvicinando ad un orgasmo che stava per travolgerla. Paolo percepiva l'eccitazione di Carla e il sentirla così vicina all'orgasmo gli faceva sopportare il dolore che sentiva alle palle. Carla ormai strizzava le palle di Paolo con forza, quasi come fosse una componente dell'orgasmo che voleva raggiungere. Non riusciva però a raggiungere l'orgasmo; un po' per l'inesperienza di Paolo ed un po' per l'incostanza ed imprecisione dei movimenti di Paolo. Allora allentò leggermente la pressione sulle palle ed allungò la mano sinistra per guidare le dita di suo fratello. Paolo cominciò allora con più precisione ad accarezzarle il clitoride e dopo pochi secondi Carla fu scossa da un orgasmo che la fece tremare tutta. Negli spasmi dell'orgasmo Carla strinse le palle di Paolo con tutte le sue forze. Con un gemito Paolo si accasciò su di lei e finì con il viso sul ventre di sua sorella. Per un attimo restarono fermi così, senza proferire parola. Paolo in preda ad un dolore pulsante e Carla ancora con la mente persa nella bellezza dell'orgasmo. Carla aveva ancora in mano le sue palle, però non le stringeva più. Lei stava provando una sensazione nuova di piacere: sentire il respiro corto di suo fratello sul suo ventre e sui peli del suo pube le piaceva. Dopo un po', appena il dolore glielo permise, Paolo fece per sollevarsi, ma lei gli appoggiò la mano sinistra sulla testa per trattenerlo. Paolo restò così in quella posizione e Carla, sposto la mano dalle sue palle al suo cazzo che era piccolo e molle. Carla cominciò ad accarezzare il cazzo di Paolo poi,dopo aver spinto la sua testa più in basso, iniziò di nuovo ad accarezzarsi con la mano sinistra. Paolo vedeva da vicino il sesso di sua sorella e come lei si stava masturbando. Lentamente raggiunse l'erezione ed un minuto dopo anche lui raggiungeva l'orgasmo. Carla sentendo il pene di suo fratello che si gonfiava nella sua mano e schizzava fuori lo sperma , provò un altro orgasmo. Restarono così fermi per qualche minuto, poi Paolo si alzò e cercò di ricomporsi. Aveva la mano sporca di sperma e restò un attimo indeciso su come pulirsi. Carla disse: "aspetta." Gli prese la mano, se la portò vicino alla bocca e gliela pulì con la lingua, poi si mise seduta sul letto, si avvicinò con il viso al cazzo di suo fratello e cominciò a pulirlo sempre usando la lingua. Poi, per pulirlo meglio, aprì la bocca e lo accolse tra le sue labbra. Lo tenne in bocca per un po' succhiandolo e Paolo ebbe immediatamente un'altra erezione. Appena il cazzo di Paolo fu duro a sufficienza, se lo tolse di bocca e gli disse: "Ok adesso torna in camera tua, parleremo domani". Paolo, di malavoglia, tornò in camera sua. Quasi non sentiva più il male ai testicoli, ma aveva una gran voglia di continuare quel gioco con sua sorella. Carla, nel suo letto, con un sorriso soddisfatto si addormentò, pensando che aveva ancora qualcosa che le avrebbe consentito di ottenere da Paolo ciò che voleva. Non sapeva ancora esattamente cosa desiderasse, ma … ci avrebbe pensato e sarebbero stati pensieri piacevoli.