La bella estate - 3a parte By Erewinn L'amore tra Elena e Michele finisce L'estate continuò così: Giulia ritornò al mare alla fine del mese e Michele la raggiunse per qualche giorno ogni tanto. Era sempre più forte l'interesse per la sorella più giovane a spingerlo alle visite. Quando arrivava stava con Giulia, ma non aveva nessuna difficoltà a soddisfare pienamente anche Elena che si faceva in un ripostiglio per attrezzi da giardino della casa di Serena. Per Elena quella fu l'estate della scoperta della violenza della sua passione sensuale. Michele le aveva aperto gli occhi su un mondo di passione e di piacere straordinario e non ci trovava nulla di vergognoso nello sperimentare la voglia di fare all'amore con chi le piaceva. Elena si era accorta di essere molto attraente per gli uomini e ne approfittava per fare cadere nella sua rete tutte le sere un nuovo compagno. Anche Paolo, il ragazzo di Serena, si era accorto degli sguardi molto espliciti che quella bomba di sesso dell'amica della sua fidanzata gli lanciava spesso. Fu così che un bel pomeriggio si presentò a casa sua con la scusa di accompagnarla in spiaggia. Elena non si bloccava davanti a nulla per dare sfogo ad un certo istinto esibizionista lo fece accomodare dentro di sè dentro ad una cabina della spiaggia. Lì Paolo ebbe un servizio completo e dovette letteralmente scappare totalmente spompato dalla furia di sesso di Elena quando lei gli disse apertamente che voleva farlo per le terza volta. Effettivamente le prestazioni che Michele era in grado di offrire erano un'altra cosa: solo con un ragazzo nigeriano, che faceva il garzone in una pescheria, era riuscita a scopare 3 volte di fila. Anche Wainka aveva un fisico atletico e muscoloso, una dotazione maschile veramente notevole, ma era decisamente più tozzo e impacciato di Michele: e poi veniva subito e non voleva assolutamente che lei gli infilasse il ditino nel buco del sedere mentre facevano l'amore. I giorni passarono ed arrivò agosto: Giulia partì per il suo consueto soggiorno estivo a Londra: arrivarono la mamma e i fratellini di Elena. Erano 10 giorni che Michele non si faceva più vedere. Una sera, inaspettato, si presentò. Non ci volle molto per lo sguardo attento della mamma a capire che il ragazzo della sua figlia maggiore apprezzava ormai più la compagnia di quella più piccola. Elena si vergognava un poco dell'improvvisata di Michele che aveva reso palese quello che fino ad allora era clandestino. Per minimizzare la cosa fece di tutto per fare apparire che era un accordo preso da tempo di andare alla sagra del pesce di un paese vicino al concerto di un cantante famoso e che Serena doveva andare con loro. Tutto normale insomma. La mamma non trovò stranamente nulla da dire che uscisse con il ragazzo di sua sorella, ben più grande di lei: e poi in fondo c'era anche Serena con loro. Più forte dell'imbarazzo era l'attrazione per Michele: si rimise quel vestitino della prima volta che si erano visti, il prendisole di cotone bianco. Un'unica innovazione: "dimenticò" di indossare le mutandine. Era così eccitata che non si accorse di quello che vedevano tutti, mamma compresa: il vello foltissimo e nerissimo del suo pube traspariva attraverso il cotone bianco leggero. La mamma di Elena era tollerante, ma con gli occhi ben aperti: l'ispezione quotidiana di una scatolina nel cassetto del comodino di Elena la tranquillizzava; sua figlia era completamente persa per quel fusto da non accorgersi che stava un po' esagerando a mostrare l'opulenza delle sue grazie abbondanti, ma non abbastanza per dimenticare di prendere la pillola. Appena uscite Elena si rese conto di trovarsi in una situazione imbarazzante: pregustava un altra notte in cui essere montata da quel toro di Michele; ma come sbarazzarsi di Serena? Michele non le lasciò il tempo di pensarci. "Venite con me - disse - conosco un posto bellissimo: ci divertiremo un mondo". Saltarono sullo spider di Michele che si diresse ad una caletta sul mare appena fuori dal paese. La notte era illuminata da una bella luna piena; le luci e i suoni di una discoteca poco distante allietavano l'atmosfera. L' atmosfera si andava facendo piuttosto pesante: Elena aveva i nervi a fior di pelle di fronte allo scopertissimo interesse di Serena al suo fusto, ma d'altronde la sua educazione borghese le impediva di affrontarla a viso duro come avrebbe meritato, intimandole di lasciarla sola col suo uomo. "E' un posto meraviglioso per i tuffi" gridò entusiasta Michele. E senza porre tempo in mezzo si sfilò la maglietta e le scarpe e dopo qualche flessione di riscaldamento si arrampicò su di una roccia a picco sulle onde. Serena più che imbarazzata sembrava rimasta senza fiato al vedere così all'improvviso e da così vicino la potenza e la bellezza del corpo nudo di Michele: Paolo era un bel ragazzo, faceva sport e frequentava regolarmente la palestra, ma tra lui e Michele c'era la differenza che c'è tra il dilettante e il professionista. Un fisico strepitoso come quello non lo aveva mai visto e i muscoli poderosi delle braccia, del petto e dell'addome di Michele suscitarono in lei un'eccitazione fortissima. Da lassù si sfilo i boxer che lanciò in basso ad Elena "Non li voglio bagnare, non ho da cambiarmi" e con uno slancio netto si tuffò perfettamente in mare qualche metro in basso. Dopo un po' riapparì sulla riva si alzò e si trasse in secco e venne dalla due tra l'attonito e il sorpreso: Elena lo abbracciò e lui di risposta si avvicinò a Serena tirandola per un braccio "Vieni anche tu, facciamo il bagno tutti assieme". Elena capì che non le restava che stare al gioco: si sfilò i mocassini e il prendisole e rimase completamente nuda col suo corpo scultoreo. "Non penserai di cavartela con due tuffi. Mi hai promesso di farmi divertire sul serio questa sera, disse, mentre allungava la mano accarezzando la superba virilità di Michele. Serena completamente impazzita alla vista del fisico imponente di Michele uscì con una richiesta inconsueta: "Michele hai un fisico straordinario; credevo che ragazzi così si incontrassero solo nelle gare di bodybuilding." E ancora "Mi fai vedere un po' di più dei tuoi muscoloni". Tra il fastidio di Elena che continuava a ritenere un altro l'organo più interessante del suo uomo. Anche Serena si denudò in un batter d'occhio: la luna piena illuminò un bel corpicino proporzionato, il suo bel seno con i capezzoli piccoli ma appuntiti e girati verso l'alto e specialmente uno splendido culetto. Si slanciò direttamente in acqua. "E' fredda! Michele scaldami". Elena capì che la porca puntava dritta al suo maschio e che quella sera correva il rischio di dover dividere quello che era suo. Serena che non aveva mai avuto a che fare con arnesi di quelle dimensioni perse completamente la testa. "Fammi sentire questa nerchia pazzesca" disse quasi come ubriaca e allungò la mano per afferrarlo a trarlo a sé. Il clima era ormai incandescente: i tre ancora bagnati si sdraiarono sulla spiaggetta, ma ci volle poco perchè si innescasse un orgia infuocata. Michele in mezzo: Elena si fece penetrare buttandoglisi sopra, mentre Serena gli piazzò la figa in faccia per farsi leccare mentre ne approfittava per andare a esplorare quel bel po' di maschio che non riusciva a scomparire nella profonda figa di Elena. Fu una chiavata pazzesca: Michele riuscì a soddisfare entrambe e per concludere in bellezza dop aver fatto godere per un bel po' entrambe, terminò la sua cavalcata scaricando la sua eiaculazione, strepitosa come sempre , dentro alla sua ragazza. La sera si concluse lì, dopo essere rimasti stesi sulla spiaggia a guardare le stelle, il clima non riusciva a sciogliersi del tutto. Colto un certo imbarazzo nell'aria alla fine Michele propose di accompagnare le sue amiche a casa. E la sera finì lì. Per quanto eccitata al pensiero del suo ragazzo, la rabbia di Elena per quanto era successo era incontenibile. Giurò che non l'avrebbe mai più guardato, anche se si sa che la passione ha la memoria molto corta. Una sera la mamma e i fratellini uscirono per andare al cinema. Telefonò Michele che stava in un paese lì vicino; Elena lo supplicò di andare da lei. In un batter d'occhio lui la raggiunse. Si dimenticò in un batter d'occhio tutti i propositi di vendetta che aveva fatto solo qualche giorno prima. L'eccitazione per l'amore con quel fusto straordinario le fece perdere ancora una volta completamente la testa e anche il senso dello scorrere del tempo. Quando la mamma rincasò fecero appena in tempo a ricomporsi. Michele seminudo salutò imbarazzato: Elena con una scusa scivolò in bagno per ripulirsi e risistemarsi. Ripresentatasi in pubblico, accomiatò Michele e si preparò alla reprimenda della madre. La sorpresa fu grande quando l'unico commento che sentì fare fu un sorprendente: "Che splendido ragazzo quel Michele , vero. Che corpo eccezionale, che muscoli stupendi". E poi accompagnandosi con uno sguardo a metà tra il sognante e il malizioso uscì con un imbarazzante "Invidiavo un po' tua sorella: adesso pare che debba invidiare te". Di fronte a quella frase e a quello sguardo, Elena si trovò a pensare per la prima volta che anche sua madre infine era una donna, anzi, una bella donna; anche sua madre, senza dubbio, provava attrazione per gli uomini come la provava lei. Sposata molto giovane con un ricco commerciante il papà di Elena e Giulia che trascorreva lunghi periodi all'estero, gli aveva dato 4 figli. Adesso a poco più di 40 anni era ancora nel pieno del suo splendore: Elena le assomigliava decisamente nel viso, nell'opulenza del seno e nell'altezza. Da quel giorno però i contatti con Michele si fecero decisamente rari: una sera squillò il telefono e la mamma andò a rispondere. La conversazione si protrasse per qualche tempo, e poi Elena si sentì chiamare "Elena, è Michele, vuole parlare con te, la avvisò sua madre". L'aria sorridente e felice della mamma mentre le allungava il telefono prima la imbarazzò e poi la infastidì. I loro incontri erano stati del tutto segreti e clandestini: cosa c'entrava sua madre con la loro storia? E poi le sorse anche un po' di gelosia. Cosa avevano di così interessante da dirsi lui e sua madre? "Dammi" rispose sgarbata. Lui, da parte sua, non aveva nulla di interessante da dirle, solo che non avrebbe potuto venire a trovarla per un po' di tempo perchè doveva partire per una trasferta con la squadra e poi sarebbe iniziata la stagione agonistica. Le diede un po' la sensazione di scusa, però fu l'ultima volta che si fece sentire. Per telefono non riusciva più a sentirlo e d'altronde nella loro storia a lei toccava la parte della conquistata al punto che non le aveva neanche dato il suo numero di telefonino. Lei capì di averlo perduto definitivamente. All'inizio ne fu sconvolta e si poneva in continuo la domanda "Chissà cos'è successo?", temendo che sua sorella avesse scoperto tutto. Ma Giulia, quando aveva avuto occasione di sentirla da Londra era apparsa del tutto tranquilla. Fortunatamente il dramma d'amore in una bella ragazza di 14 anni è come un violento temporale d'estate. Lo intravvide una sera in paese mentre se ne stava andando: la mamma era uscita per andare a casa di un'amica mentre lei aveva dovuto aspettare la baby sitter che ritardava. Quella fu davvero l'ultima volta, d'altronde ormai era arrivato settembre e quell'estate calda terminò: Michele si trasferì in un'altra città per continuare la sua carriera professionistica di volley. Giulia vinse una borsa di studio ed andò a Londra all'università. Elena passò al liceo e si mise assieme ad un altro ragazzo. Insomma dopo la magia e le passioni dell'estate era ricominciato un altro anno di scuola e di studio come tutti gli altri. Un bel giorno, però una notizia, una bella sorpresa, la riscosse dai pensieri un po' malinconici a cui si abbandonava. Era una cosa bellissima: la mamma le confidò che era in arrivo un altro fratellino. 1