GLI IMPREVISTI DEL BABYSITTERING Il povero ventenne che accettò di fare da babysitter alla fino ad allora mai vista figlia tredicenne dei suoi nuovi vicini di casa andò incontro all'esperienza più indimenticabile della sua vita, che mai e poi mai si sarebbe aspettato di vivere, nonostante non fosse certo un modello di prestanza fisica e il più delle volte a scuola, quando aveva avuto a che fare coi bulli, prima di diplomarsi, aveva potuto salvarsi solo grazie all'accorrere in suo soccorso della ben più atletica e palestrata sorellina 16enne, con sua grave umiliazione (farsi difendere dalla propria sorella minore!) ma anche per sua fortuna, essendo lei ben più forte di tutti i bulli scolastici. Ma stavolta gli toccava semplicemente fare da babysitter ad una tredicenne, non credeva fosse nulla che potesse devastare il suo ego. Arrivato a casa dei vicini, i genitori della "bambina" l'accolsero cordialmente, invece lei, insofferente all'idea di dover essere controllata da un babysitter, restò ostentatamente sdraiata su un divano bianco; indossava solo un top rosa, che copriva pochissimo del seno (due tette fenomenali e una specie di slip che era poco più di un perizoma, e basta. Era scalza, e aveva due sandali alti ai piedi del divano. Non era abbigliamento con cui ricevere un babysitter ma il ragazzo notò che il padre e la madre di quella bellissima ragazzina bionda erano fatalisti e rassegnati e non la sgridavano mai. I genitori si lamentarono molto col ragazzo del carattere scostante della tredicenne e della sua prepotenza, ma lui li tranquillizzò dicendo che l'avrebbe rimessa a posto. A sentire queste parole lei rise sommessamente, facendo arrabbiare ancora di più i suoi, che però senza intervenire e con uno sguardo preoccupato si limitarono a sospirare. Quando i genitori, fra mille raccomandazioni che poi si rivelarono inutili, uscirono, il ragazzo era proprio davanti al divano e così la "bambina" si sollevò in piedi, mettendo i piedi nei due sandali alti circa otto centimetri e ponendosi davanti al povero ventenne, che scoprì così che nemmeno alzandosi sulle punte poteva arrivare a superare in altezza... le mastodontiche tette della tredicenne, dove lui arrivava a malapena. Sorriso di lei, bocca spalancata di lui. Il corpo immenso e sodissimo della magnifica statua greca di carne era a malapena coperto, come detto, da un minuscolo top rosa shoking che terminava appena a metà tetta o poco più giù, e si gonfiava incredibilmente al suo respiro, non riuscendo a contenere quelle due mongolfiere, e da un paio di mutandine simil perizoma che erano praticamente un filo o quasi, se si esclude un triangolino salva pudore sul davanti. La tredicenne, oltre che altissima e bellissima, era ampiamente... in salute... soda, sinuosa, persino muscolosa, gli addominali incorniciavano magnificamente l'ombelico e le braccia uscivano con prepotenza dalle maniche cortissime del top. Il povero babysitter capì che stava per incominciare il pomeriggio più incredibile e umiliante della sua vita. Stava per essere surclassato da una bambina e lo sapeva! -Chi è che metti a posto tu, nanetto di quattr'ossa?- Solo uno stupido orgoglio gli impedì di fare la cosa più saggia: gettarsi ai piedi della tredicenne e implorare pietà. Assolutamente imparagonabili i due corpi, ora che erano l'uno di fronte all'altra in piedi: la tredicenne era una gigantessa muscolosa, il babysitter ventenne era un moscerino mingherlino. Almeno dieci centimetri d'altezza li speraravano senza contare i sandali alti di lei che peggioravano ulteriormente il rapporto di forza. I muscoli, poi, erano un discorso da non affrontare nemmeno. Quella incredibile tredicenne lo avrebbe sollevato con un mignolo solo se avesse voluto! Solo silenzio fra loro, e sguardi significativi: divertimento e commiserazione per il fisicuccio inadeguato del maschietto in quello di lei, con la faccia di chi pensa "e tu saresti il sesso forte?" e soprattutto di chi è già passata in queste situazioni e ha già sistemato ben altri maschietti; meraviglia, umiliazione e terrore in quello di lui. Poi lei parlò. -Ma tua sorella non è quella magnifica fighetta muscolosa di 16 anni che a scuola temono tutti? Che vergogna, ho saputo che prima di diplomarti ti facevi difendere da lei... comunque, proprio ieri le ho dato una lezione che non dimenticherà, la smorfiosetta. I suoi muscoletti sono assai poca cosa per me! Mi sa che siete tutti debolucci nella tua famiglia...- La notizia che persino la sua nerborutissima sorellina sedicenne, a cui lui non poteva minimamente paragonarsi e dalla quale riceveva sonore sconfitte persino a braccio di ferro, era stata distrutta e umiliata da quella incredibile "bambina", gelò il povero maschio ventenne. Se non ce l'aveva fatta la forzuta di famiglia, cosa poteva fare lui? Di nuovo silenzio, di nuovo sorriso di commiserazione di lei. E poi l'apocalisse. ........ Quando i genitori tornarono, furono sconvolti dalla scena che gli si parò davanti: La "bambina" era seduta tranquilla ai bordi della vasca, col solito top rosa che presentava sul davanti zone bagnate che lasciavano vedere i suoi capezzoli sulle tette enormi e sempre le solite minuscole mutandine, che erano praticamente diventate come un perizoma da sumo, con solo un filo sul fondoschiena e adesso poco meno di un triangolino di stoffa davanti, anche meno di prima; il povero ragazzo, completamente nudo, era sdraiato dentro la vasca da bagno, in tre dita d'acqua, con lo sguardo sbarrato e un balbettìo continuo come unico suono emesso. La sua imbarazzante erezione dimostrava che il dominio fisico e le torture inflittegli dalla bionda tredicenne andavano ben oltre i muscoli e la forza fisica, ma avevano avuto probabilmente anche un versante per così dire "sessuale" fatto di provocazioni sexy torturanti e devastanti per l'orgoglio di lui. La bionda tredicenne stava giocando col povero babysitter che non osava opporre la benchè minima resistenza: un quarto d'ora di lotta libera (tanto aveva resistito il sesso forte!) e quattro ore di dominazione e dimostrazione di superiorità assoluta da perte di lei (fisica, caratteriale, sessuale) gli avevano infuso la saggezza che prima non aveva. Quella tredicenne era la sua padrona e mai e poi mai lui avrebbe più osato contraddirla. Lei sorrise ai genitori stupefatti che osservavano sbigottiti quella scena incredibile:"ciao mà, ciao pà. Sto facendo il bagnetto al mio nuovo bambolotto".