Aysu2 by Roby jocondor1@hotmail.com ...Continua La notte trascorse tranquilla e fui risvegliato dal profumo di carne arrosto, caffè e pane abbrustolito. Aysu doveva essersi svegliata prima di me e stava evidentemente preparando la colazione. Bene ! Pensai. Ero affamato dopo il giorno e la notte più pazzeschi della mia vita. Discesi dalla stufa ed iniziai a vestirmi sommariamente per poi dirigermi verso il soggiorno. Aysu era in cucina a piedi nudi , indossava solamente le mutandine ed una T shirt , ...grandissima per stava ma ridicolmentre stretta per lei tanto da lasciarle scoperta la pancia e valorizzare le più incredibili tette che mai avessi visto in vita mia. Stava effettivamente preparando la colazione ma non avrei mai potuto immaginare ... che razza di colazione. In effetti sul tavolo della cucina stavano ammonticchiate vivande per un plotone soldati non per due persone normali. Pane, carne, uova, caffè forte, burro , marmellata. Ogni ben di Dio insomma e in quantità industriali. Aysu mi sorrise, facendo lampeggiare quella chiostra di denti bianchissimi e mi fece cenno di accomodarmi e di servirmi. Non sapevo da dove cominciare ne avevo chiaro per chi fosse tutta quella roba. Da buon Italiano la mia colazione in Patria consisteva in un espresso e al massimo un croissant. Beh , mi feci forza e presi un po' di carne, due uova e mi versai del caffè. Aysu si sedette con me e inizio a servirsi. Beh , non mi crederete. Nel tempo in cui io mangiavo un boccone, lei faceva fuori una bistecca, per un mio sorso di caffè lei si ingollava una tazza intera. Alla fine della colazione , calcolai che doveva aver mangiato una decina di bistecche , una pagnotta di pane con burro e un vasetto di marmellata , otto uova e ingollato un bricco da un litro abbondante di caffè . Mi chiedevo come facesse a non far schizzare il colesterolo verso Marte. La conversazione, nel nostro inglese smozzicato proseguiva. Mi disse di scusarla ma che doveva adempiere ad alcune faccende, di fare come se fossi a casa mia. La neve che era caduta era talmente tanta da considerare inutile ogni tentativo di ritorno alla base per quel giorno per cui vi rinunciai in partenza. La aiutai a sparecchiare e mi diressi verso la camera da letto per rivestirmi e uscire ben coperto per esaminare meglio quel posto fantastico e la sua fantastica inquilina. Aysu non mi seguì e pensavo che avesse ancora qualcosa da fare in cucina ritenendo che nessuna persona di buon senso se ne uscisse all'aperto con un metro di neve e quindici gradi sotto zero. Nessuna persona tranne Aysu. Tornai in cucina , vestito di tutto punto e imbacuccato fino alla punta del naso pronto ad uscire. Ma non la trovai. Udivo degli strani scricchiolii provenire da fuori, seguiti da colpi , come di un maglio. Incuriosito mi diressi verso la porta e l'aprii. Non capivo bene da dove provenissero i colpi ma sembravano originati nel retro della casa. Uscii nel cortile antistante la casa che dava su una splendida vallata bianca di neve. Mi soffermai ad ammirare lo spettacolo della natura e a contemplare il mio fiato che si condensava in nuvolette bianche ad ogni mio respiro. I colpi continuavano ed io decisi di seguirli. Feci il giro della casa e mi ritrovai in un altro cortile anch'esso imbiancato di neve che dava su un piccolo capanno di tronchi che Aysu e videntemente usava come magazzino per la legna e deposito per gli attrezzi. Nel capanno ci stava anche una forgia e degli attrezzi per lavorare il metallo oltre a cianfrusaglie di varia natura. Il rumore era sempre più forte e la mia curiosità aumentava. Sembrava il ritmo cadenzato di un maglio. Girai dietro il capanno e assistetti ad una scena sconvolgente. Aysu, esattamente come l'avevo trovata in cucina, a piedi nudi, in mutandine e magliettina stava spaccando la legna a quindici sotto zero e in mezzo alla neve . Beh...spaccare non è la parola giusta. DI norma si prende un ceppo già segato e con l'ascia lo si apre lungo la venatura creando dei ceppi più piccoli. Aysu stava TAGLIANDO un tronco d'albero a colpi d'ascia. In senso perpendicolare alla venatura. Stava tagliando i ceppi grossi usando l'ascia anziché segarli. 07 05 Ad ogni colpo dell'ascia immensa, il tronco si schiantava e si divideva in due. In effetti non produceva nemmeno tante schegge. L'ascia , che io non sarei nemmeno riuscito a sollevare, semplicemente entrava nel tronco e lo divideva in due. Ad una velocità pazzesca, Aysu produsse una catasta di legno di almeno una tonnellata. "Dovrebbe bastare per qualche settimana" disse senza scomporsi, come se affettare tronchi enormi fosse assolutamente la norma per lei. Probabilmente dovette avvertire il mio stupore dal fatto che la osservavo con gli occhi sgranati e la mascella leggermente pendente. "Hai mai provato a testare quanto sei forte ?" Le chiesi. " In realtà no " disse con un mezzo sorriso "uso la mia forza quando mi serve ma non ho mai provato a cercare il mio limite". Sbalordito ed anche parecchio eccitato le proposi " Ti va di provare ora ?" "" Beh un po' di allenamento non dovrebbe farmi male. Cosa vuoi che faccia ? " " " Hai mai provato a SOLLEVARE un'auto ?" dissi credendo di averla sparata grossa. "Beh non so se riuscirei davvero a SOLLEVARE una macchina ma qualche volta ho aiutato a cambiare una gomma tenendo sollevata una ruota". Indicai la mia massiccia Land Rover ancora piena di materiale e quindi pesante oltre 3 Tonnellate : " prova con la mia Land " Il viso di Aysu si fece serio e concentrato : "non penso di riuscire a sollevarla, forse le ruote posteriori ma certamente non l'auto intera " " Si anch'io penso che , in effetti l'auto intera sia un po' troppo anche per te." dissi ironicamente un poì' per prenderla in giro. Aysu dovette sentirsi piccata nel vivo perchè , con la fronte aggrottata per la concentrazione si accostò all'auto dalla parte del muso cercando un appiglio. Prima di tentare , probabilmente per stare più comoda, si tolse anche le mutandine e la magliettina, rimanendo completamente nuda. Un bellissimo gigante con delle tette enormi e dei muscoli da far paura a tre culturisti messi assieme. Flesse un pochino le gambe per assumere la posizione più comoda e con le mani afferrò il supporto d'acciaio del verricello e, con uno strappo unico delle braccia enormi sollevò la parte anteriore del Land Rover fino a fargli assumere un angolo di 65/ 70 ° rispetto a terra, poi reggendo il peso dell'auto con un braccio solo si portò sotto lo chassis e , con la mano libera afferrò l'albero di trasmissione. Ora era inclinata sotto l'auto che veniva tenuta quasi verticale dal suo braccio sinistro , mentre il destro cominciava ad esercitare una forza enorme sulla parte posteriore, cercando di staccarla completamente dal suolo. Non potevo credere ai miei occhi assistendo a quella scena. Ma ancor più incredulo divenni quando , senza nemmeno grugnire per lo sforzo, Aysu staccò da terra ANCHE le ruote posteriori e lentamente ma inesorabilmente cominciò a SOLLEVARE TUTTA la macchina da terra fino a portarla sopra la testa. TRE tonnellate e passa di auto sollevate da una donna !!!! Ero sbalordito ma anche enormemente eccitato. Il mio pene pulsava e chiedeva di essere menato. Volli resistere per godermi tutto lo spettacolo. "Non dirmi che riesci anche a fare delle flessioni" la sfidai. Aysu non se lo fece ripetere e iniziò una serie di flessioni sulle gambe, sempre tenendo l'auto in equilibrio sulla testa e poi con la sola forza delle braccia inizio una serie di ripetiziioni. Devo precisare che si trattava di VERE ripetizioni : l'auto infatti veniva sollevata fino a braccia completamente estese e poi ritornava giù. Una due tre..quattro cinque sei..dieci, venti cinquanta. L'energia sembrava non finire mai. Arrivo' a cento ripetizioni con il mio Land Rover sopra la testa e poi volle davvero stupirmi. Bilanciò meglio l'auto e ad un tratto liberò un braccio e voilà , l'auto si reggeva su unsolo braccio. Aysu vole chiudere in bellezza ed iniziò una serie di flessioni con un braccio solo sostenendo il peso enorme del Land . Arrivai a contarne 70 e poi dovetti cedere. Il mio cazzo aveva iniziato a pulsare e venni nelle mie mutande. Aysu depose delicatamente l'auto a terra e volle darmi una ulteriore dimostrazione di forza immane. Prese un sasso da terra delle dimensioni di una grossa anguria e del peso di circa cinquanta /sessanta chili. La sua enorme fica era completamente fradicia di umori vaginali causati dallo sforzo e dall'eccitazione. Aysu si sdraiò nella neve, allargò le cosce fino ad assumere un angolo di 180 ° e disse " ora ti faccio vedere come faccio a godere quando sono da sola per mesi qui nella foresta" Bilanciò l'enorme masso sulla mano destra e con un movimento rapidissimo se lo schiantò di colpo nella fica, incurante delle dimensioni. Accadde una cosa che mi lascioò senza fiato e mi causò un secondo orgasmo devastante. La fica accolse qull'enorme masso grande come un'anguria dilatandosi a dismisura fino ad inglobarlo completamente all'interno. Aysu si rialzò colando fiotti di liquido vischioso ed iniziò ad esercitare una forza enorme sul masso che stava nel suo ventre. Udii dei sinistri scricchiolii e successivamente un rumore fortissimo. Non volevo credere ai miei occhi . Aysu godeva e godeva come una folle quando alla fine , con un gesto liberatorio iniziò ad orinare espellendo dal suo ventre quello che rimaneva del masso enorme : ghiaia !!!! Il suo clitoride si era eretto a dismisura ed ora misurava quanto un pene di un uomo molto dotato. Aysu lo afferrò con entrambe le mani e iniziò a menarselo furiosamente fino a raggiungere un orgasmo squassante con un'enorme getto di liquido vaginale. Io ero venuto nei pantaloni per la terza volta ed ero pazzamente innamorato di lei.