Aurora 1 by Roby jocondor1@hotmail.com Paolo mi aveva chiesto un favore : " Roby ti prego, non ti ho mai chiesto nulla, ma io e Lola dobbiamo assentarci forzatamente per tre giorni e non possiamo portare Aurora con noi. Non vuole venire a trovare i nonni, dice che si annoia e allora non avendo chi ce la tiene ho pensato che forse avresti potuto venire qui da noi per il fine settimana e darle un'occhiata. Vedrai non sarā una grande impresa. Aurora se ne sta per la maggior parte del tempo in camera sua. L'importante č non contrariarla ......!" Un po' di cose non mi tornavano : una bambina di dodici anni ( non vedevo Aurora da sei e a quell'epoca ne aveva appunto sei ) che "č importante non contrariare " e che decide che non va dove i genitori le dicono di andare. La mia idea di educazione dei figli era un tantinello diversa ma preferii non commentare. "Eccoti le chiavi" mi disse Paolo . " Noi partiamo subito, troverai Aurora in casa. Mi raccomando ...non contrariarla . Le abbiamo detto che saresti venuto e le avresi fatto compagnia per tre giorni " Ancora piāš perplesso, salutai Paolo e Lola e presi l'ascensore e salii fino al terzo ( e ultimo ) piano. "Mah !" pensai "che cavolo avrā voluto dire Paolo?" Entrai in casa , chiusi la porta dietro di me e a parte un lontano rumore ritmico proveniente dal fondo della casa, sembrava non esserci nessuno. Provai a chiamare : "Aurora ? Sei qui ? Sono Roby" Di rimando udii una vocina proveniente da dietro una porta chiusa, quella dalla quale proveniva anche il rumore. La voce sembrava un po' soffocata, come di chi stesse facendo uno sforzo fisico "mmmphhh hhsi vieni, sto facendo un po' di esercizio" La casa era in penombra e anche la stanza di Aurora lo era dopo che ebbi aperto la porta. La camera era molto grande , quasi una sala e vi aleggiava un forte odore di sudore . Non vidi immediatamente Aurora fino a che il mio sguardo non si posā˛ su di lei e lentamente , incredulo assistetti ad una scena che mi lasciā˛ senza fiato. Aurora era cambiata...decisamente. Anche sdraiata sulla panca dei pesi potei osservare che di fronte a me si trovava...sarebbe meglio definirla un...essere femminile che stava facendo qualcosa di apparentemente impossibile : sollevava e abbassava ritmicamente il bilancere con i pesi con una forza e una velocitā incongruenti con il peso apparente del bilancere. A occhio calcolai che sulla sbarra dovevano essere sistemati come minimo trecento chili, piāš il peso della sbarra. Aurora, dodici anni, stava effettuando delle ...ripetizioni con l'equivalente del peso di una Harley Davidson..... Rimasi esterrefatto ...anche perchč il numero delle ripetizioni sembrava non finire mai. Io stesso ne contai almeno cinquanta, effettuate ad una velocitā impressionante. "Scusami Roberto, termino il riscaldamento e sono subito da te, accelero un po'" Incredibilmente Aurora accelerā˛ davvero il ritmo e termino le sue ripetizioni a cento...! Con un bilancere di ...trecento chili" Ma la cosa piāš incredibile fu quando si alzā˛ dalla panca per venire a stringermi la mano. Davanti a me si ergeva una ragazzina dodicenne vestita praticamente di ..niente , alta almento un metro e novantacinque e dotata di braccia enormi, con bicipiti grandi come le mie due cosce messe insieme, un pacco di addominali giganteschi delle dimensioni di palle da tennis, un seno della ottava misura almeno, a malapena coperto da un toppino di maglina quasi perforato dai giganteschi e svettanti capezzoli lunghi come il mio pollice e almeno altrettanto grossi. Indossava un perizomino bianco microscopico che a malapena le copriva il sesso , l'enorme foresta di peli pubici che ne fuoriusciva abbondantissimo e quello che giudicai un pene di dimensioni rispettabili ma che doveva essere il clitoride duro ed eretto per lo sforzo e per l'eccitazione sessuale che ne derivava. Le labbra della vagina inglobavano completamente il tessuto del mini perizoma. AI piedini perfettamente curati indossava un paio di infradito nere che ne valorizzavano la perfezione. Dalle ascelle fuorusciva una enorme foresta di pelo nero e foltissimo : non si era evidentemente mai depilata li e sul sesso perchč il resto del corpo viceversa appariva perfettamente liscio e senza peli. "Scusami ma devo fare i massimali" Non risposi e la stetti ad osservare mentre aggiungeva pesi su pesi fino a raggiungere, disse " beh seicento dovrebbero bastare" Incredulo mormorai "chili ??" "Certo, chili. Questa settimana sono un po' giu' di forma, la settimana scorsa ho sollevato settecento chili ...! "disse Aurora non senza un certo risentimento. Il bilancere era piegato ad U per l'enorme peso. Aurora si distese al di sotto e afferrā˛ la sbarra con entrambe le mani e semplicemente lo staccā˛ dal supporto reggendolo a braccia tese. Non potevo credere ai miei occhi. Le sue braccia immense si flessero fino ad abbassare l'enorme peso fino al petto gigantesco per poi rialzarsi. Iniziā˛ cosi' una serie di almeno cinquanta sollevamenti per poi rimettere l'enorme bilancere al suo posto sbuffando. Si rialzā˛ tutta sudata e si diresse verso la doccia che si trovava in un angolo della stanza. Senza apparentemente provare alcuna vergogna, si tolse rapidamente il reggiseno e il minuscolo perizoma rimanendo completamente nuda. Il seno era enorme e sodissimo con degli enormi capezzoli svettanti di colore rosso scuro. Il sesso , che ora potevo vedere benissimo era completamente ricoperto di peli neri e foltissimi. L'enorme massa di peli non riusciva perā˛ a nascondere le labbra della vagina grandi e carnose e il clitoride che faceva capolino dal suo cappuccetto di dimensioni paragonabili ad un pene piuttosto ° in carne ". Deglutii a vuoto di fronte a quel concentrato di muscoli e di sensualitā : " Ehm Aurora, tu fai quello che devi fare. Io ti aspetto in salotto" Dissi con voce un po' tremante. Ero terrorizzato, eccitato e preoccupato. Ma non voglio anticiparvi nulla. Vi racconterā˛ tutto con calma nel secondo capitolo.