Aurora By Magia & Letizia. Una donna reagisce energicamente a una aggressione Aurora. Conobbi Aurora tanti anni fa, ai tempi del liceo. Era una ragazza bionda con i capelli lisci e lunghi, il volto angelico e un corpo magrissimo, su cui pero' spiccavano due tette fenomenali, grosse e sode. Frequentavamo la stessa comitiva, c'era una certa simpatia reciproca, ma non eravamo mai stati insieme. La sua "capacita' toracica", diciamo cosi', attirava frotte di ragazzi, nonostante la sua magrezza scheletrica. Anche a me venivano le vertigini quando potevo mettere gli occhi sulla sua scollatura, ma in quel periodo, ero interessato ad altre ragazze. In sostanza, eravamo amici, anche se a volte pensavo che mi sarebbe piaciuto qualcosa di piu'. Ci eravamo persi di vista da parecchio tempo, cosi', quella sera, quando la rividi, impiegai qualche attimo per riconoscerla. Ero appena uscito dal portone del mio palazzo e stavo attraversando il marciapiede per andare a prendere la macchina che avevo parcheggiato li' vicino. C'era un guasto nell'illuminazione della strada, cosi' il marciapiede era illuminato a stento da un lampione del mio palazzo. La vidi arrivare a piedi, con passo svelto e un portamento fiero; fu una delle cose che mi confuse un po': vidi subito la somiglianza, ma mi ricordavo che Aurora camminava con le spalle leggermente curve. Aveva indosso un giubbotto di pelle, stretto in vita da una cinta annodata, minigonna vertiginosa, gambe nude e scarpe con tacco altissimo a spillo. Quando fu piu' vicina, la riconobbi: il volto era lo stesso, l'espressione piu' matura, e i capelli cortissimi. Pero' mi sembrava cambiata nel fisico: le sue poppe favolose erano sempre al loro posto, ma tutto l'insieme mi sembrava diverso. Non avrei detto certo che fosse ingrassata, ma l'aspetto anoressico di un tempo era stato bruscamente cancellato e rimpiazzato da un fisico non prosperoso, ma comunque formoso e ben proporzionato. Almeno questo era quello che immaginavo ci fosse sotto i vestiti alla flebile luce di quel lampione. Incrociammo gli sguardi e ci salutammo calorosamente: ci stringemmo la mano: la sua era calda asciutta forte: risposi con vigore quasi atletico alla sua stretta forte e decisa. Parlammo un po' dei bei tempi della comitiva e poi cominciammo a raccontarci qualcosa del presente. Mi complimentai per il suo aspetto magnifico e le chiesi il motivo della trasformazione. Mi racconto' che accompagnando in palestra una sua amica era diventata un'appassionata di body-building; poi era diventata un'istruttrice lei stessa e dopo qualche anno, aveva investito il ricavato di un'eredita' nell'acquisto di una palestra e quindi quella era diventata la sua attivita' principale. Parlando aveva manovrato abilmente con la cerniera della sua giacca di pelle e l'aveva abbassata quel tanto che bastava per farmi intravedere due seni pazzeschi, gonfi e rotondi e sodi, poggiati su pettorali formidabili: forse era completamente nuda sotto quella giacca! Dopo avermi stuzzicato con abilit… mi saluto', sorridendo in modo radioso e mi invito' ad andarla a trovare in palestra, cosa che accettai con entusiasmo. Lei aveva premura doveva andare di fretta alla palestra per una lezione, ed era gi… in ritardo. Ci salutammo con la promessa "a presto!". Mentre aprivo la macchina, continuavo a guardarla mentre si allontanava. Che donna fantastica era diventata! Dovevo assolutamente ricominciare a frequentarla. Mentre la mia mente cominciava a fantasticare, mi accorsi che a una decina di metri di distanza era sbucato dall'oscurita' un uomo tarchiato che aveva avvicinato Aurora. Non feci neanche a tempo a fare una qualsiasi congettura che vidi brillare nella mano dell'uomo la lama di un coltello. Il mio istinto fu naturalmente di correre ad aiutare Aurora, ma la scena seguente mi paralizzo' letteralmente. Con uno scatto rapidissimo, Aurora aveva agguantato entrambi i polsi del suo aggressore e li aveva serrati in una morsa evidentemente molto dolorosa: quasi immediatamente il coltello cadde per terra. Sempre tenendo fermi i polsi, Aurora comincio' a torcergli le braccia verso l'esterno in una posizione innaturale. L'uomo, incredulo che una donna potesse avere una tale forza, aveva un'espressione sconvolta e comincio' a urlare di dolore. "Aaah! Lasciami, lasciami, ti prego!" "Inginocchiati, stronzo!" disse Aurora, con voce autoritaria. Riluttante, l'uomo dovette obbedire; ora le sue braccia erano piegate verso l'alto, un po' all'indietro; "Se la torsione continua in quel modo" - pensai - "gli sloghera' le braccia!" "Aaaah, basta, non ce la faccio piu', mi rompi le braccia!" imploro' l'aggressore. "Ancora piu' giu', avanti, leccami le scarpe!" ordino' Aurora. "Cosa?" Aurora, per tutta risposta, gli piego' ancora di piu' le braccia e il poveretto urlo' ancora piu' forte e dovette piegarsi agli ordini della sua torturatrice. Speravo ansiosamente che non passasse nessuno: quella scena di dominazione femminile dal vivo, con venature sadomaso era molto eccitante! "Bravo, sai leccare bene!" lo dileggio' Aurora. "Ecco, l'altra, ora. Bravo, cosi', ancora un po' sotto le suole, benissimo, penso che basti. Vattene e non farti piu' vedere da queste parti, capito?" Aurora lo lascio' andare, indietreggiando leggermente e rimanendo in guardia con le braccia semi-piegate lungo i fianchi e i pugni serrati, la giacca era completamente aperta ed il suo avversario poteva ammirare pi— da vicino la nudit… del suo torace potente, dei suoi seni gonfi e del suo addome scolpito in ogni muscolo! L'uomo si rialzo' a fatica, massaggiandosi i polsi; il dolore accecante e l'umiliazione subita gli fecero mancare la comoda via d'uscita che gli aveva offerto Aurora e comincio' a insultarla. "Ma vaffanculo, stronza! Mi hai rotto le braccia, ma chi cazzo sei? Sei una gran fica, e' vero, ma cosa credi di essere oltre a quello!" Mentre l'uomo parlava eccitato, Aurora si sfilava le scarpette restando a piedi nudi sull'asfalto, e raccogliendo il suo corpo flessuoso per una tecnica di karate: "Ora vedrai, bastardo! ecco cosa e chi e' Aurora!" L'uomo non se ne rese nemmeno conto, Aurora, con una perfetta tecnica, gli assesto' un improvviso calcio sulla nuca: una tecnica che avrebbe potuto essere mortale se Aurora lo avesse voluto. L'uomo, sorpreso ancora una volta, barcollo'. "Allora come stai, bastardo?!" sibilo' Aurora, mentre, ruotando l'altra gamba nel verso opposto, sferro' un tremendo calcio all'addome del suo aggressore, che si piego' in avanti con un rantolo soffocato. A quel punto, Aurora congiunse le palme delle mani e le alzo' sopra la sua testa, facendo poi cadere pesantemente di taglio sulla nuca del malcapitato che stramazzo' al suolo privo di sensi. Quella scena di violenza di una donna su un uomo mi aveva procurato un'erezione incontenibile, ma il bello doveva ancora venire. "Alzati, coglione, avanti!" disse Aurora, mentre con le gambe divaricate e le mani sui fianchi lo dominava dall'alto. Visto che non otteneva risposta, si piego' su di lui e senza sforzo lo prese per il collo e per il sedere, non so bene in che modo, issandolo sopra la sua testa con le braccia tese. Che fantastica dimostrazione di forza! Avevo visto scene simili solo negli incontri di catch, ma qui non c'era nessun trucco, solo una donna tremendamente muscolosa e violenta! La sua giacca era completamente aperta, mi mancava il respiro ammirando quello che potevo vedere del suo corpo! Comincio' a girare lentamente su se' stessa e l'uomo si sveglio', in preda al panico. "Aaah! Dove cazzo sono? Fammi scendere, mettimi giuuu'!" "Ti accontento subito." Aurora lo lascio' cadere, piegando subito dopo una gamba in avanti, cosicche' la schiena del poveretto cozzo' pesantemente sul ginocchio della mia amica. Il tizio comincio' a rotolarsi per terra in preda a dolori lancinanti; Aurora lo afferro' per il bavero, lo tiro' su e lo spinse bruscamente contro il tronco di un albero. Mentre lo teneva fermo con una mano stringendogli la gola, gli disse: "Allora? Ne hai abbastanza o devo continuare?" "Male... detta ... pu...ttana..." "Ah, sei proprio un duro eh? Bene, peggio per te! Proseguiamo con il resto del trattamento!" Il 'trattamento' di Aurora consistette in una tremenda ginocchiata sul basso ventre, seguita da una gragnola di cazzotti alla figura, ripartiti 'equamente' fra milza e fegato. L'uomo, benche' robusto, era allo stremo delle forze e cadde in ginocchio. Sarebbe bastato un soffio per metterlo K.O., ma Aurora volle completare la sua opera: rimase qualche attimo a guardarlo, sadicamente compiaciuta di come lo aveva massacrato e umiliato, poi alzo'lentamente un braccio e gli assesto' un violento colpo in testa con il gomito. Sipario chiuso. L'uomo giaceva a terra svenuto e Aurora lo guardava, soddisfatta del suo lavoro. Mi scossi dal mio torpore e le corsi incontro, sentendomi un po' in colpa per essere rimasto in disparte tutto quel tempo. "Aurora! Aurora, scusami se non sono intervenuto, sai, ma appena ho visto che te la cavavi cosi' bene ho preferito... lasciarti proseguire e... ehm... godermi la scena... Sei stata formidabile! Tutto a posto?" "Si', si', non ti preoccupare, hai fatto bene." Nella furia della colluttazione il giubbotto era aperto sul davanti. Il suo petto rigoglioso sembrava volere esplodere, lei si chiuse il giubbetto, con uno sguardo provocante e malizioso. "In effetti, mi capita spesso, ma di solito scappano via quasi subito. Con questo qui, invece, mi sono proprio divertita..." "Sfido, io, che ti capita spesso! Non passi mica inosservata, sai?" dissi, dando una fugace occhiata al suo seno procace. Scoppiammo tutti e due a ridere di cuore; nonostante la strana presenza di quell'energumeno mezzo morto a pochi passi di distanza, con quella battuta si era creato tra noi un bel feeling che dovevo sfruttare a tutti i costi. Volevo assolutamente portarmi a letto quella donna eccezionale. Speravo che anche lei ne avesse voglia, in effetti sembrava stranamente eccitata. A chi toccava la prossima mossa? Sentii che toccava a me: lei mi fissava alla scarsa luce della strada, ma sentivo il suo sguardo che carezzava le mie spalle scendendo al mio torace, ai miei fianchi: ricordavo benissimo come mi guardava ai tempi, come accarezzava con lo sguardo il mio corpo senza che nessuno se ne accorgesse, eccettuato me. Praticavo moltissimi sport ed il mio fisico atletico e robusto era noto nel nostro circolo di amici: i ragazzi mi invidiavano e le ragazze mi ammiravano. "Senti, sei nervosa ora, lasciamo quel bel tipo al suo destino, si riavra' ben presto e se ne andra': ti accompagno in palestra con la macchina, e' lontano?" "No, un chilometro. Sei gentile, se hai tempo potresti partecipare alla mia lezione!" "Davvero? Ho giusto la borsa in macchina, dai sbrighiamoci!" Le misi una mano sotto il braccio ed accennai muovermi verso la mia auto: lei si lasci• guidare. Aprii lo sportello e la feci accomodare: la mia auto sportiva bassa di sedile la costrinse ad una sforbiciata con le gambe. Rimasi senza fiato: la luce dell'abitacolo mi permise di vedere che non portava slip, era nuda sotto la minigonna, le sue cosce erano muscolose, le sue gambe e cio' che vidi della sua intimita' mi fecero girare la testa dalla emozione. Mi parve che indugiasse ad entrare, rimase a gambe allargate e ginocchia verso l'alto per qualche secondo, mi guardava sorridendomi: "Hai visto qualcosa di interessante?" chiese con voce sensuale e bassa, "sbrigati portami in palestra!" Guidai velocemente ed in un attimo fummo davanti alla porta della palestra. Tre vetrine con magnifici poster, una serie di indumenti femminili e maschili da palestra, flaconi di integratori ed altro rendevano molto bello ed attraente quel luogo. Le luci pero' erano spente, la palestra era chiusa. Lei scese dall'auto e con due falcate delle sue lunghe gambe muscolose fu alla porta: aveva le chiavi ed apri' mentre io con la mia sacca a tracolla la raggiungevo: "Ma scusa, e' chiuso, e i tuoi allievi?" "Bugia, bugia: io devo allenarmi, e volevo che tu mi facessi compagnia, mi sembra che anche tu sia piuttosto sportivo! Non sei contento di stare solo con la tua vecchia amica Aurora?" "Siiii, ma io saiii, insomma...." "Non ti sei mai allenato con una ragazza? Che sport pratichi, si puo' sapere?" "Beh... io faccio bodybuilding, mi piace moltissimo, ma nella mia palestra non abbiamo ragazze, e poi abbiamo una squadra di lotta ed io sono uno dei piu' assidui" "Hai visto? Stasera ti alleni con Aurora! E cosi' pratichi la lotta, mmhhhh! Interessante, mi piacerebbe organizzare un corso, dai entra!" Entrammo e fummo subito nella bella palestra di Aurora, lei accese le luci di tutta la sala: fantastici attrezzi nuovi, specchi, tutto in ordine, e su un lato, in bella vista una specie di parete divisoria bassa. "La', dietro quella porta ti puoi cambiare ti aspetto! Ehi mettiti ben comodo, io mi alleno sempre a palestra deserta, e cosi' sai, ecco guarda la mia tenuta!" In un secondo lei era nuda, si era sfilata la gonna ed il sottile giubbotto di pelle, il suo corpo era splendido: addome piatto con muscoli scolpiti, braccia con bicipiti lunghi ma perfettamente formati e percorsi da vene in superficie che dimostravano la forza di quelle braccia, spalle larghe e vita sottile, bacino stretto, gambe sensazionali con cosce muscolose e polpacci torniti, caviglie sottili, petto turgido con seni gonfi e ritti, capezzoli duri e scurissimi, i pettorali di Aurora sostenevano quei globi che puntavano verso l'alto in un modo che...... ed il culo? Da brivido! Il pube aveva solo un piccolo triangolo di pelo corto, perfettamente curato, che completava la sensualita' del su aspetto! Si giro' un paio di volte su se stessa: "Ehi come mi trovi? Sono cambiata molto?" "Sei diventata una figa pazzesca: copriti un po', per favore ti prego!" Aurora atteggio' lo sguardo e la bocca imbronciandosi: "Non ti piaccio?" "Siiii, ma dobbiamo allenarci, non vuoi?" "Vai a cambiarti, dai, indossa solo questo!" Mi lancio' un perizoma bianco che non avrebbe coperto nulla di me. "Davvero vuoi allenarti con me cosi', nuda? Ed anche dovrei..." "Fai come ti dico, per favore, sbrigati!" Non mi feci ripetere quell'invito, non andai nemmeno nello spogliatoio: in un attimo ero pronto! Sapevo di avere un fisico perfetto, da gara, avevo appena partecipato ai campionati ed ero in perfetta forma, cosi' orgogliosamente mi presentai allo sguardo di Aurora, con indosso il perizoma. "Ehi, come mi trovi, sono di molto cambiato? Ti piaccio?" Aurora fischio' come un monello: "Fantastico, che fisico: prova una posa esplosiva!" Aspettavo solo quell'invito: iniziai la mia esibizione solo per Aurora, flessi le braccia sopra la testa ed i miei bicipiti esplosero sotto la pelle, mentre il torace si gonfiava enorme e sulle gambe i miei muscoli si tiravano come una serie di funi enormi. "Magnifico, non si direbbe quando sei vestito, devi andare in giro nudo, tu!" Allentai la mia posa, mentre lei stava indossando un microslip per coprire alla meglio il suo pube. Il locale era ben riscaldato, passammo subito ad allenarci. Per Aurora era la sera delle gambe ed io accettai quella routine. Esercizio dopo esercizio potei constare che si allenava con la determinazione di un campione e con altrettanta forza. Io usavo pesi elevati e lei non scaricava mai gli attrezzi: "Siamo forti uguali, hai notato?" mi chiese ad un certo punto. Io ero allibito dalla sua forza, dalla bellezza del suo corpo nudo, ma mi ero controllato e concentrato sugli esercizi. Ma quella frase scateno' in me una forte erezione: senti con piacere il suo sguardo carezzare il mio bacino e poi giu' lo sguardo fisso sul mio pube gonfio, sulla sottile stoffa del perizoma. "Non voglio fare della spirito, ma cosa ti succede? Vuoi forse dire che tu... insomma mi sembra che finalmente ti decidi: che cazzo enorme hai sotto quella stoffa!" Mi prese per mano e mi porto' con decisione dietro il paravento: "Spogliati e sdraiati a terra, ora ti faccio vedere il mio esercizio preferito per le gambe!" Avevo capito ed ero in estasi, poche femmine sanno compiere l'esercizio che Aurora voleva fare. Io ero nudo, eccitato, a terra con il mio palo duro e teso verso l'alto, una verga notevole con la quale potevo soddisfare l'appetito sessuale di Aurora. Lei ricomparve quasi subito, aveva un manubrio da 30 kg per ogni mano, lo sforzo che faceva per reggerli le metteva in evidenza il petto duro e gli addominali, per non parlare dei bicipiti. Era leggermente sudata, luccicava in modo sensuale, che corpo fantastico, e sarebbe stata mia, fra poco... l'uccello mi tirava da pazzi, sentivo le mie gambe tendersi in attesa della prova di Aurora. Si mise a cavallo delle mie gambe, era nuda e la sua intimit… completamente rasata e vista da sotto era un sogno: quelle labbra carnose della sua orchidea si offrivano al mio sguardo, impazzivo dal desiderio, volevo che tutto iniziasse subito, volevo constatare la potenza di quei muscoli quadricipiti che stavano per entrare in azione. "Sei pronto? Hai paura? Devi avere il cazzo duro come acciaio per resistere a questa prova: ci stai, te la senti?" "Ora vedrai la potenza del mio palo, lo sentirai dentro di te e ti fara' male, scendi ed impalati, avanti!" "Ora ecco, guarda le mie cosce, le mie chiappe, che potenza!" Scendeva lentamente verso il mio cazzo che la puntava, i suoi muscoli si tendevano magnifici resistendo al peso dei due manubri, fremeva tutta, le su chiappe sudate e lucide si avvicinavano al mio corpo, la sua fica entro' in contatto con la mia cappella enorme: mi parve una scarica elettrica, poi lei aveva inghiottito tutto il mio membro, senza appoggiarsi a me si muoveva in su ed in giu', con il mio cazzo dentro de se': urlavamo di piacere, io stavo fermo, lei fece tutto! La sua prestazione era di un atletismo eccezionale: molte donne avevano spento la mia candela, ma mai nessuna con due manubri cosi' pesante. Lei uggiolava, si alzava sulle gambe tendendo le cosce potenti e poi giu' veloce sul mio uccello, per fermarsi con il mio cazzo dentro fino alla radice, per iniziare la sua danza: "Aurora e' potente, Aurora e' forte, Aurora ti scopa!" "Aurora e' potente, Aurora e' forte, sei la piu' gran fica del mondo! Fammi sborrare dentro di te!" I manubri caddero a terra, le mani di Aurora mi afferrarono alle spalle, lei era sopra di me, mi fissava e danzava sul mio uccello, velocissima, stringendomi al torace con le sue forti cosce: impazzivo, stavo per venire, lei lo capi': "Potrai sborrare solo quando io vorro': se vieni prima di stronco!" "Ti prego, fammi venire, fammi godere!" "Urla che io sono la tua amazzone, che vuoi scopare solo me, avanti arrenditi! Io sono piu' forte di te!" Desiderava forse che io...... non feci a tempo a capire, sentii il mio cazzo che esplodeva dentro di lei, sentivo il suo corpo aderente al mio, lei urlava quasi "Amore, amore, i tuoi muscoli contro i miei...... duri, potenti, siamo forti, siamo fantastici: io sono la regina, io ti scopo! io sono sopra di te: che forza, come sei duro, venggooooo, ti spezzooo!" Io sentivo il suo bacino muoversi contro di me, la sua fica mordeva quasi il mio cazzo, lo tirava, lo stringeva......... mi fece venire due tre volte, senza mai smettere: scopava come una dea, Aurora la mia nuova compagna di allenamento stringeva con le sue dure mani ogni mio muscolo, mi faceva male con la sua stretta di acciaio, mi divorava con la bocca baciandomi, mi stringeva il cazzo con la sua vagina, era un serpente boa che mi stringeva, eccitata e calda, ansimava ed urlava, io cercavo di carezzare quel corpo duro ed atletico, ma lei mi bloccava a terra, stringeva il mio torace con le cosce, mi soffocava... stringendo ancora, ed ancora ed io............ svenni improvvisamente, sotto di lei! Mi svegliai piu' tardi nella mia macchina, vestito completamente, intontito, sentivo i muscoli dolermi, le costole mi lanciavano fitte lancinanti: avevo sognato, ne ero certo, era solo la sensazione...... Aurora era effettivamente una mia vecchia amica: l'avevo sognata, mi ero sentito male salendo in macchina, ero stanco, non avrei dovuto scendere da casa per andare ad allenarmi, avevo gia' fatto dieci chilometri di corsa la mattina non avrei dovuto, avevo dormito pochissimo, non avrei dovuto.........! Mi sistemai meglio sul sedile, cercando di capire meglio, ma cosa............ in grembo avevo uno straccettino, no due: guardai meglio, un perizoma maschile ed uno da donna! Erano umidi, li portai verso la luce del lampione che illuminava l'abitacolo della mia auto: no non avevo sognato, sentivo l'acre odore di femmina che emanava dall'indumento femminile, me lo portai al viso: quell'odore, quell'aroma, l'avevo sentito poco prima, quando ............ la visione del fantastico culo che scendeva verso il mio cazzo mi colpi', non avevo sognato, non avevo sognato oppure il ricordo di gioventu' quando avevo incontrato Aurora quella sera, era lei? Si' no, ma era stato bellissimo: che donna, che fica, che stretta......... mi ritrovavo con almeno tre costole rotte...... sarebbe stato meglio decidersi; andai al pronto soccorso, l'infermiere chiamo' il medico: "Dottore, sospetto di tre costole rotte!" "Cosa le e' successo, scusi, l'hanno aggredita? guardi che ha veramente tre costole rotte! Deve sporgere denuncia contro qualcuno?" "No, e' stato troppo bello, sa Aurora e' veramente forte...... e' fantastica!" Sono graditi commenti a questa storia, da inviare a: magiauno@tin.it ed anche a: bobbo_27@hotmail.com