Amazzoni 3: la battaglia ball-busting story Gli uomini attaccano Amazzonia, venendo perą² sorpresi da un agguato delle donne; mentre i combattimenti infuriano, diverse amazzoni costringono alcuni guerrieri, schiacciandogli le palle, a raccontare la strategia di battaglia del loro esercito. La storia fino ad ora: L'esercito degli uomini ha deciso di invadere Amazzonia, ma i tre uomini andati in ispezione nel territorio delle donne guerriere, vengono rapiti la principessa delle amazzoni, Lida, tortura ai testicoli il loro capo, Lycos, fino a quando questi non rivela i piani di invasione. Gli altri due uomini sono sconfitti in combattimento da due giovani amazzoni e uccisi. Uno di loro viene castrato e le amazzoni distruggono le palle di altri prigionieri. L'esercito degli uomini si mise in marcia pią¹ tardi del previsto; avevano festeggiato tutta la notte in vista della "conquista di Amazzonia". Non stavano pią¹ nella pelle! Bramavano dal desiderio di impossessarsi di quelle donne. L'intera missione pią¹ che da una sete di conquista del territorio nasceva proprio dalla carenza di donne. Ai villaggi non erano rimaste che poche ragazze, e gli uomini erano stati impegnati per lungo tempo in estenuanti guerre. Avevano cosą¬ ordito il progetto di invasione di Amazzonia: non si accontentavano di una semplice spedizione per rapire alcune donne, volevano tutte le amazzoni. Circolavano diverse leggende sulla bellezza delle amazzoni e sulle loro voglie sessuali, cosa che faceva fantasticare tutti gli uomini e aveva contribuito ad accelerare i piani di invasione. Si parlava soprattutto della loro principessa, Lida, descritta come la donna pią¹ bella del mondo. In molti alludevano anche dei costumi liberi delle amazzoni. Qualcuno diceva che erano sempre nude, altri che sarebbero saltate addosso agli uomini, tanta era la loro voglia di maschi, visto che in Amazzonia non ce ne erano. Si diceva anche che fossero donne guerriere, ma ogni volta che qualcuno tirava fuori l'argomento tutti scoppiavano a ridere. Che resistenza avrebbero potuto opporre delle donne? Nessuno si preoccupą² troppo dei preparativi, erano solo delle femmine! Che paura potevano fare?! E nessuno si curą² del fatto che Lycos e i suoi due compagni non erano tornati. Immaginavano che si fossero gią istallati in Amazzonia, e si stessero divertendo con delle belle amazzoni. Quel giorno partirono in pią¹ del previsto, spinti dall'entusiasmo di trovare e schiavizzare centinaia di donne nude e vogliose. Non erano solo i mille guerrieri previsti, ma anche un altro migliaio di uomini e ragazzi dei villaggi. Era un'opportunitą da non farsi sfuggire! In Amazzonia li attendevano delle splendide donne e nessuno voleva aspettare. Gli uomini si misero in marcia disordinatamente: all'euforia per la missione, che nessuno vedeva come una vera impresa militare, si aggiungeva il caos e la mancanza di disciplina per l'assenza dei comandanti, rapiti dalle amazzoni (vedi Amazzoni 1). Molti erano anche ubriachi per i festeggiamenti della notte precedente. Gli uomini erano comunque armati delle loro possenti spade e di lunghe lance. Pensavano che non sarebbe stato necessario utilizzarle: alla sola vista di un esercito di uomini le donne si sarebbero arrese. Immaginavano di coglierle di sorpresa, forse avrebbero dovuto fare sfoggio della forza e delle armi per qualche minuto, ma erano certi che poco dopo le donne si sarebbero consegnate agli uomini e sottomesse al loro volere, al volere del maschio superiore. * In realtą le amazzoni erano pronte a combattere, e la lentezza dell'esercito aveva permesso a Lida di preparare la difesa accuratamente. Aveva saputo da Lycos che sarebbero arrivati attraverso la pianura di Sonios, tragitto che li obbligava a varcare la stretta gola di Tarin. "Solo degli idioti possono pensare di passare per Tarin", disse Lida alle altre amazzoni, "č il punto pią¹ facilmente difendibile di Amazzonia; li intrappoleremo lą¬ ... non ne rimarranno molti quando avremo finito con loro. Lida contava anche sul fattore sorpresa: gli uomini non sapevano che le donne erano pronte, e stavano attendendo con ansia l'arrivo del nemico. Lida voleva fare dello stretto e angusto passaggio di Tarin una trappola mortale. Aveva predisposto decine di amazzoni sulla rupe che dominava la vallata, e altre donne guerriere erano annidate sugli alberi intorno. Tutte erano munite di archi e frecce, e di agili e maneggevoli pugnali. L'ora della battaglia scoccą² quando giunsero i primi guerrieri. Quando gli uomini si prepararono a varcare la stretta gola, incuranti della minaccia che incombeva su di loro, Lida diede ordine alle amazzoni di prepararsi. Aspettą² che diverse centinaia di uomini avessero oltrepassato il valico prima di ordinare l'attacco. Quindi, all'unisono, decine di mani femminili estrassero le frecce e le scoccarono in basso, dove la tracotante carovana degli uomini passava, ignara di tutto. L'esercito diveniva un bersaglio facilissimo. Decine di frecce si infransero nei massicci corpi dei guerrieri, che cadevano a terra senza capire cosa fosse avvenuto. Finita la prima schiera partą¬ la seconda, quindi la terza. Centinaia di dardi solcavano il cielo prima di schiantarsi violentemente nelle impotenti schiere degli uomini. Erano passati pochi minuti, e gią centinaia di corpi giacevano a terra senza vita. Gli uomini furono invasi dal panico. Nessuno si aspettava un agguato cosą¬! I guerrieri urlavano disperati, mentre altri corpi senza vita cadevano sotto la pioggia di frecce delle amazzoni. "Ci attaccano!" "Le amazzoni!" "Presto, gli scudi!!". Ma prima che i guerrieri riuscissero a mettere in moto la loro macchina da guerra, a tirare fuori le protezioni e gli scudi, e tentare di rispondere con gli arcieri, altre tre schiere di amazzoni avevano gią scagliato con rapiditą e precisione i loro colpi mortali. Gli uomini si affannavano, correvano e gridavano, senza poter evitare il massacro che veniva dal cielo! Nella gola non c'era riparo: alle loro spalle un terreno pianeggiante, e solo oltre il varco si trovava la foresta. La strettezza del passaggio non consentiva a pią¹ di una decina di uomini di oltrepassarlo contemporaneamente. Inoltre, gli uomini non avevano ancora localizzato il nemico, abbarbicato sulle rocce. La prima parte del piano di Lida era perfettamente riuscito. Ora perą² gli uomini iniziavano a ripararsi ed era necessario un attacco via terra. Mentre le ultime frecce volavano verso la gola di Tarin, una schiera di amazzoni fece irruzione dal bosco. Gli uomini, intenti a ripararsi dalle frecce, furono ancora una volta colti di sorpresa. Le amazzoni piombarono su di loro a cavallo, come delle furie, non lasciando scampo ai guerrieri. Decine di piccole spade colpirono con precisione. L'accanimento femminile era implacabile! Man mano che gli uomini varcavano la gola, incontravano la morte davanti alle donne guerriere. Dovettero passare lunghi minuti (e decine di morti) prima che gli uomini capissero che non si riusciva ad oltrepassare cosą¬ il passaggio, visto che lo potevano fare solo in poche unitą contemporaneamente, e sarebbero stati preda delle donne. Gli uomini non avevano ancora visto chiaramente il loro nemico, ma quando apparvero ai loro occhi lo spettacolo fu abbagliante! In alto, oltre le rocce, iniziarono a vedersi i profili di diverse donne a cavallo. Scesero fino a poche decine di metri dalla gola, dove stanziava e si riparava l'esercito dei maschi. Solo allora si accorsero che erano completamente nude! Allora era vero! Tutti gli uomini rimasero paralizzati, a guardare quello spettacolo! Erano splendide, perfette, fiere. Diversi uomini, intanto, protetti dagli scudi, erano riusciti a guadagnare l'interno della gola. Di fronte a loro altre amazzoni, vestite solo della loro spada, li attendevano. Lida aveva studiato attentamente anche questo particolare, sapeva che gli uomini ragionavano pią¹ con i coglioni che con il cervello, e aveva predisposto che la prima schiera di donne fossero completamente nude. Sapeva che questo avrebbe bloccato per un po' gli uomini, distraendoli e distogliendoli dal combattimento. "Poi ci penseremo noi a riportarli alla dolorosa realtą prendendoli a calci nelle palle ... chissą che cosą¬ non rinsaviscano" aveva detto Lida alle altre amazzoni. La tecnica sortą¬ il suo effetto: diversi guerrieri, i pią¹ giovani, non riuscirono a resistere ancora a quella vista; il loro uccello pulsava dentro le mutande! Accecati dai loro ormoni si allontanarono rapidamente dal campo di battaglia per sfogare immediatamente il loro desiderio. La vista delle amazzoni nude, che cavalcavano, era impressionante! I pią¹ giovani non avevano mai visto una donna nuda, e ora le vedevano lą¬, a decine, meravigliose, come una visione. I lunghi capelli al vento, i seni rotondi che sobbalzavano ai movimenti del cavallo, le loro gambe affusolate e sode, che culminavano in quel misterioso triangolo di pelo, appena visibile alla loro vista, e che accendeva le pią¹ forti fantasie e i desideri pią¹ viscerali. In diversi si appartarono e iniziarono a masturbarsi freneticamente. Alcuni dovettero farlo almeno due o tre volte di seguito, prima che il loro cervello potesse pensare a qualcosa di diverso da quelle tette al vento, da quei corpi levigati e orgogliosi ... e tornare alla battaglia. Ma le donne non stettero certo ad aspettare! Erano consce dal loro potere sugli uomini, di quanto potevano i loro corpi nudi. Guardarono divertite la scena, quindi sommersero i maschi in una valanga di frecce! Molti morirono cosą¬, trafitti mentre si masturbavano, la loro mente persa a fantasticare su quella pelle liscia e soda. Anona vide a poca distanza de lei un guerriero intento a dar sollievo all'uccello con la sua mano. Rise divertita, e pensą² che non avrebbe potuto sprecare questa occasione. Si avviciną² al ragazzo che era in piedi accanto ad un albero, con le gambe divaricate, l'uccello in mano e le palle fuori. Il maschio non si accorse di nulla, e Anona si mise dietro di lui, a mezzo metro, aspettando il momento giusto per colpire, ridendo silenziosamente con le mani sui fianchi. Si immaginava gią la sua faccia, quando sarebbe passato dall'estasi della sega al dolore pią¹ atroce che puą² sopportare un corpo maschile. Quando vide che il ragazzo stava giungendo al culmine, prese la mira accuratamente e esplose un terrificante calcio all'indirizzo dei suoi genitali! L'impatto fu violentissimo, tanto da sollevare il maschio da terra! Le palle e l'uccello schizzarono in aria, mentre il guerriero esplodeva in un'ondata di sperma ... ma non provą² il sollievo che si aspettava e che era diventato una necessitą urgente: il suo orgasmo venne strangolato da un dolore accecante! Dalla sua bocca uscą¬ un grido sordo "HHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH"! Tutto intento a masturbarsi, non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere! Anona guardava con soddisfazione: la sensazione dei suoi soffici genitali schiacciati dal suo piede le dava una sensazione di intenso piacere e di onnipotenza. Erano cosą¬ vulnerabili! Il ragazzo intanto barcollava; per alcuni brevi secondi non aveva sentito vero dolore, ma solo lo shock della sorpresa. Ma subito dopo venne travolto da un dolore insopportabile che lo sopraffece, tanto da farlo cadere sulle sue ginocchia, mentre Anona rideva divertita: "Hai goduto, maiale?". L'uomo portą² le mani sulle palle nude, mentre il suo uccello perdeva rapidamente consistenza. La sua faccia diventą² rossa. In un momento sentą¬ il dolore emanato dai suoi testicoli esplodere attraverso le cosce, poi risalire su per l'addome, fino a prendergli lo stomaco. Lentamente cadde dalle ginocchia in posizione fetale, a terra. Anona continuava a ridere. L'uomo inizią² a sentire una nausea prenderlo alla gola, mentre lacrime rigavano il suo volto. Non aveva mai provato un dolore cosą¬ accecante. Tentava disperatamente di respirare, e gli occhi gli strabuzzavano dalla faccia, continuava a emettere strani suoni contorti che facevano ridere Anona. La giovane amazzone gli si avviciną² mentre continuava a prendersi gioco del ragazzo: " hai svuotato le tue palline ... e adesso ti fanno molto male?". Appoggią² il suo piede nudo sul volto sofferente del guerriero, che continuava a contorcersi dal dolore, e glielo schiaccią² nella polvere. Poi, con feroce determinazione, lo uccise. Gli uomini furono ridestati da una voce: "Taglieremo le palle ad ogni uomo che oserą entrare nella foresta delle amazzoni! Siete avvertiti!". Era Lida, anche lei completamente nuda, che dall'alto della roccia minacciava l'esercito degli uomini. I guerrieri erano spaesati, iniziarono a brandire le loro possenti spade e a mulinarle in aria, cercando di respingere le amazzoni. Centinaia di valorosi uomini erano attaccati e intimoriti da poche decine di donne ... nude. Ma mentre i guerrieri iniziavano a riorganizzare, finalmente, le loro file, una nuova schiera di feroci amazzoni (coperte solo da una corta tunica) si precipitava lungo la scarpata a cavallo, cogliendo alle spalle, e nuovamente impreparato, l'esercito di uomini. L'attacco fu micidiale e rapidissimo! Con l'agilitą dei loro corpi e delle loro corte spade le donne si incunearono con spaventosa velocitą tra i nemici, sopraffacendoli. Ma proprio mentre gli scontri infuriavano, le donne, silenziose e rapide come erano arrivate, lasciarono il campo di battaglia disperdendosi nella foresta. Si ritirarono tutte ... o quasi. Lida aveva un piano, e una missione per alcune di loro. * "So io come farti parlare" sussurrą² la donna all'orecchio del poderoso guerriero. Prese due corde e, mentre l'uomo cercava invano di dimenarsi, gliele legą² alle caviglie. Quindi legą² le estremitą delle corde a due alberi, distanti qualche metro, costringendo il soldato a rimanere a gambe spalancate. Fece lo stesso con le braccia, legando anche i polsi dell'uomo agli stessi alberi. A quel punto il prigioniero inizią² a tremare e a sudare, e quando la donna estrasse un lungo ed affilato coltello e lo avviciną² minacciosamente all'inguine dell'uomo, i suoi occhi si riempirono di terrore! Aveva sentito dire numerose leggende sulle amazzoni che riguardavano le loro pratiche di castrazione. Al villaggio si raccontava anche della gioia che le donne guerriere provavano nello strappare o tagliare le palle di un uomo. Ovviamente nessuno aveva dato troppo peso a queste favole, e tutti gli uomini giuravano che nessuna femmina sarebbe stata in grado di osare tanto contro un essere superiore come un maschio. Ma ora vedeva quel coltello balenare davanti ai suoi occhi e minacciare i suoi indifesi testicoli. La donna si accorse del terrore che si era impossessato del suo prigioniero e sorrise ... "le tue inutili palline faranno una brutta fine ... ". A quel punto alzą² il pugnale e mentre Eras, ormai disperato, urlava a squarcia gola "NOOOOOO" ... la donna fece cadere la lama sulla tela dei calzoni, squarciandola, lasciandolo nudo il guerriero dalla cintola in gią¹. L'uomo aveva appena ripreso fiato per la sorpresa e per aver scampato la terribile minaccia dell'evirazione, che sentą¬ uno strano fremito percorrergli il corpo: nonostante la sua situazione, sentiva divampare una crescente eccitazione. Era legato, a gambe aperte, con i suoi genitali totalmente esposti, e davanti a lui una splendida guerriera, le gambe completamente nude, i capelli al vento, il corpo coperto solo da una leggera tunica che lasciava indovinare il seno, proteso davanti ai suoi occhi. Ma non c'era pietą nei suoi occhi. La donna rise, "non ti preoccupare, non ho intenzione di tagliartele le palline ... o almeno non ancora ... senną² finirebbe subito il divertimento!". Mila pensą² divertita a quanto fosse penoso avere quelle due piccole sfere penzolanti, che se colpite causavano dolori indicibili. "Dove ci sono le palle, tutto č possibile", pensą²; permettevano a qualsiasi donna di sconfiggere un uomo, per quanto grosso e forte fosse, con un solo colpo. "Voi maschi siete proprio inferiori ... e meritate di essere dominati e sottomessi da esseri perfetti e superiori come le donne!" disse a Eras, sempre pią¹ sconvolto dal terrore. "Ora mi dirai tutto cią² che voglio sapere, vero?" ... l'uomo, nonostante la paura, era deciso a resistere, il suo orgoglio maschile lo spronava a lottare, non poteva essere ridotto cosą¬ da una femmina, che osava anche sbeffeggiare la sua natura. Provą² a dimenarsi, urlą², fece forza con le possenti braccia scuotendo gli alberi ma non riuscą¬ a liberarsi. La donna lo lascią² fare, poi, spazientita disse: "Ora basta!" e avvicinandosi all'uomo gli scaglią² due potenti ginocchiate in mezzo alle gambe, facendolo urlare di dolore e frustrazione. "Parla!" gli intimą² ancora. Ma l'uomo, con la testa piegata, negava, e con un filo di voce insultą² la donna. Sperava di liberarsi, o almeno di resistere fino all'arrivo dei suoi. La donna allora si fermą² un istante per pensare a come torturare l'uomo, e dopo pochi istanti, gettando lo sguardo alla foresta che la circondava, ebbe una brillante idea. Si allontaną² dall'uomo e staccą² da un albero due robusti e nodosi rami, della lunghezza di un metro circa e dello spessore di un'impugnatura. Torną² da Eras, che ancora non capiva, e glieli fece vedere soddisfatta. Quindi si inginocchią² e li mise in mezzo alle gambe del prigioniero, orizzontali, tenendone le estremitą . I testicoli dell'uomo si trovavano proprio in mezzo ... imprigionati tra i due rami ... solo ora Eras realizzą² la terribile tortura che stava ideando quella pazza ... gli avrebbe stritolato le palle!!! Le amazzoni avevano molte tecniche per schiacciare i coglioni delle proprie vittime, ma, quando volevano torturare, piuttosto che calci o ginocchiate, preferivano strizzare quelle fragili sfere, per poter dosare meglio il dolore dei malcapitati, e guardare negli occhi la loro sofferenza. Ora Mila avrebbe strizzato le palle dell'uomo non con le mani o una tenaglia (come si faceva di solito) ma tra due grossi bastoni. Passą² solo un istante, quindi la donna, con un ghigno, strinse con forza i legni con entrambe le mani schiacciando brutalmente i testicoli del prigioniero. Le palle non avevano via di fuga e furono frantumate dai duri rami!! L'uomo urlą² come mai in vita sua! Il dolore era pauroso! "AAAAAHHHH". Mila arrivą² a congiungere i pezzi di legno, stritolando cosą¬ ogni cosa compresa tra i due rami ... e in mezzo c'erano le palle di un uomo!!! La tortura sarebbe stata dolorosissima e insopportabile se si fosse trattato di un dito ... ma la sadica amazzone la stava applicando alla parte pią¹ vulnerabile e delicata di un corpo maschile, quelle palle che, come dicevano le amazzoni, anche se appena toccate fanno piangere e strillare gli uomini come delle ragazzine! Come se non bastasse Mila roteava leggermente nelle sue mani i rami, massacrando ancora di pią¹ i devastati genitali di Aran. Dopo un'ultima brutale strizzata si fermą², lasciando il proprio prigioniero in un lago di dolore, sull'orlo dello svenimento. La resistenza dell'uomo era finita. Fu solo sufficiente far vedere nuovamente all'uomo i bastoni con la minaccia di mettergli le palle in mezzo che l'uomo inizią² a parlare. Quando Mila fu soddisfatta delle informazioni ricevute decise di partire, per riferire tutto a Lida. Di fronte a lei, con una smorfia di dolore in viso, rimaneva quel grosso uomo mezzo nudo. Pensą² a cosa fare di lui, se l'avesse condotto ad Amazzonia come prigioniero avrebbe perso troppo tempo, inoltre non serviva pią¹, era gią stato "spremuto", in tutti i sensi. Volle anche risparmiargli la vita, tanto sapeva che dopo un trattamento del genere non avrebbe certo osato riprendere le armi contro le Amazzoni ... probabilmente d'ora in poi al cospetto di una donna si sarebbe istintivamente coperto i genitali, con il timore che glieli fracassasse! Mila volle essere sicura di questo e guardando con i suoi occhi neri quelli piangenti e disperati dell'uomo gli disse: "ti risparmio la vita, ma se osi metterti ancora contro le Amazzoni o contro qualsiasi donna, verrą² a cercarti e allora non scherzerą² con i tuoi testicoli ... ti prendo per le palle e te le strizzo fino a fartele sputare!" Dicendo cosą¬ abbassą² la mano afferrando i devastati coglioni di Aran e gli diede una acuta strizzata e tirata che fece strillare ancora una volta l'uomo. "Ti lascio un ricordo" disse quindi sarcastica Mila, e preso uno dei rami lo conficcą² al terreno incastrando l'altra estremitą in mezzo alle cosce dell'uomo, in modo che la punta schiacciasse le ormai martoriate palle del prigioniero. Mila lo lascią² cosą¬, con le mani e le gambe legate, con un bastone puntato sulle palle!! "Non ti preoccupare, magari tra un po' arrivano i tuoi ... o altre amazzoni che vorranno ancora giocare con le tue palline". Quindi montą² a cavallo e partą¬, lasciando Aran in quelle condizioni, con i testicoli distrutti e intrappolati in un tormento da cui non poteva liberarsi. Poco dopo Mila raggiunse Lida nella sua capanna. Con lei c'erano altre quattro ragazze, oltre al capitano, legato in fondo alla stanza. Lida aveva ordinato a quattro amazzoni di estorcere informazioni, per poterle poi confrontare. Parlą² prima Asia: "Ho sconfitto un uomo in duello mentre cercava di uscire dalla gola di Tarin e tornare dai suoi compagni. L'ho colpito pią¹ volte, poi, mentre lo tenevo per i capelli, ho iniziato a sferrargli delle ginocchiate nelle palle, finché non ha iniziato a parlare ". Lida sorrise, quindi Asia continuą² a parlare: "Dice che sono rimasti in 1000 uomini, al comando di Koron, un guerriero feroce e brutale ma poco esperto di tecnica militare ... pensano di marciare su Amazzonia oltrepassando la foresta". "Nessun maschio riuscirą a varcare quel limite!" commentą² Lida. Mila aveva raccolto informazioni che confermavano il racconto di Asia: "Se gli schiacci i gioielli, tutti gli uomini dicono la veritą !", aggiunse soddisfatta. Aran le aveva anche detto che gli uomini si erano accampati provvisoriamente nella pianura di Sonios, in attesa di ordini imminenti da parte di Koron per attaccare. A quel punto prese la parola Elen, che raccontą² come aveva costretto a parlare un guerriero il doppio pią¹ grosso di lei, senza il minimo sforzo, facendo leva sulla debolezza fisica, sessuale e mentale dell'uomo. L'ho sbattuto contro un albero e, tenendolo fermo per le spalle, gli ho sferrato una potente ginocchiata in mezzo alle gambe. Quando si č piegato in due l'ho colpito con un calcio al naso facendolo crollare rovinosamente ai miei piedi. Quindi, mentre mugolava di dolore, gli ho intimato: "Mi dirai tutto quello che voglio sapere ... presto o tardi. Nessun piccolo uomo puą² resistere alle mie torture. Le mie botte distruggeranno il tuo spirito e la tua volontą ; ti farą² inghiottire il tuo patetico ego maschile, assieme elle tue insignificanti palle! E mentre urlerai di dolore ai miei piedi, mi dirai tutto sui vostri piani bellici. Ti prenderą² per le spalle, ridendoti in faccia, e alzerą² il mio ginocchio sui tuoi fragili testicoli, ancora e ancora, e ti farą² urlare in un'agonia cento volte peggiore di come la senti ora! Questo č quello che farą², perché amo distruggere gli uomini! Mi eccito quando sento un uomo urlare e pregarmi di smettere. Provo orgasmi quando il mio ginocchio frusta le tue grosse, penzolanti palle, e godo quando tu, alla fine, cedi, e sto sopra il tuo corpo distrutto, tenendoti per i capelli, il mio pugno pronto a schiantarsi nelle tua bocca se solo per un momento penso che non mi hai detto la veritą ! Se invece mi dici tutto subito avrą² tempo per divertirmi con il tuo uccello ... e anche questo mi piace. Come ricompensa per essere stato un piccolo bravo ragazzo, userą² le mie dita per accarezzare i tuoi testicoli martoriati, forse dandogli una leggera strizzata, quindi prenderą² tra le mie mani il tuo bel cazzo, finché non diventa duro come questo albero! Poi lo massaggerą², lentamente, mentre con l'altra mano ti trastullo le palle ... finché non esploderai di piacere. Ti piace questo? Cos'č meglio per te, guerriero, ginocchio o dita? Dolore o piacere? Tu puoi scegliere". A quel punto mi sono inginocchiata, e aiutandolo a mettersi in posizione eretta ho iniziato ad accarezzare il suo grosso uccello con le mie mani. Il suo corpo ha iniziato a tremare e il suo membro, nonostante il dolore, a indurirsi. Le ragazze ascoltavano eccitate questo racconto. Elen continuą²: "Quindi gli ho preso in mano le palle. L'uomo si dimenava, alla ricerca del contatto della mia mano con il suo cazzo, alla bramando il piacere che solo una donna gli poteva dare. Ho iniziato a tenergli l'asta tra il pollice e l'indice e poi a muovere le dita lentamente su e giu. Poi mi sono fermata e gli ho detto: "Allora??". Lui stava impazzendo! Ha ceduto subito, ed ha urlato tutto quello che volevo sapere il pią¹ in fretta possibile! L'ho lasciato cosą¬ un minuto, tutto eccitato, sfiorandogli solo la punta del cazzo con il palmo della mano mentre l'uomo con un filo di voce diceva "Ti prego ... ". "Mi hai detto la veritą ?" gli ho chiesto, mentre continuavo a trastullare il suo pene con l'indice e il pollice. Sono certa che in quelle condizioni non poteva mentire! Mi ha ripetuto tutto freneticamente pregandomi di farlo venire, non poteva pią¹ resistere! Ha detto che la metą degli uomini sono morti nel nostro assalto, ma che non si lasciano intimorire e torneranno all'assalto. Sono convinti che delle donne non possono resistere ad un loro attacco. Quando sono stata soddisfatta delle sue parole ho impugnato il suo membro e l'ho agitato su e giu, su e giu sempre pią¹ forte. ąˆ esploso poco dopo. Poi, mentre era nella fase post-orgasmo, indebolito e assorto, l'ho legato ad un albero e sono venuta qui". Lida e le altre avevano ascoltato questo racconto divertite e sempre pią¹ eccitate. Ma queste parole avevano acceso i desideri soprattutto di Lycos, che ascoltava tutto, dall'angolo della stanza. Parlą² quindi Katia: "Io non ho dovuto nemmeno colpirlo, il "mio" uomo; gli ho solo detto che se non diceva tutto lo trascinavo per le palle fino a qui e poi l'avrei legato per i coglioni all'albero pią¹ alto di Amazzonia finché non gli si fossero staccati!" le amazzoni risero ancora, immaginandosi divertite la scena, mentre, in fondo alla stanza, il Lycos era atterrito ... il suo orgoglio maschile era stato polverizzato in questi giorni. I suoi due migliori uomini ridicolizzati, castrati e uccisi da delle ragazzine, il suo poderoso esercito era gią stato decimato da poche e quasi disarmate donne ... le sue palle schiacciate e colpite ininterrottamente ... e ora doveva sentire questi racconti agghiaccianti, che testimoniavano ancora una volta la superioritą delle amazzoni, la loro facilitą nello sconfiggere, umiliare e deridere gli uomini ... anche se ancora si rifiutava di ammetterlo, si stava convincendo della superioritą delle donne, esseri cui bisognava sottomettersi, non solo perché in caso negativo l'uomo avrebbe sofferto le pene dell'inferno sentendo i suoi testicoli stritolati ... ma perché le donne erano perfette, padrone del piacere dell'uomo. Ne aveva davanti a sé sei esemplari stupendi!! Katia continuą²: "ho saputo che tenteranno un attacco frontale, con tutti i loro migliori uomini nelle prime file ... pensano di sfondare con la loro forza d'impatto. Non appena ha terminato queste parole sono stata invasa dalla collera; l'ho colpito al volto, ho estratto il mio coltello e gli ho tagliato le palle! Mi fanno schifo i vigliacchi e i traditori, e in pią¹ l'idea di uomini che vogliono marciare su Amazzonia non la posso sopportare! Gli ho detto che lui non meritava nemmeno di essere un uomo! Prima che collassasse a terra gli ho mostrato i suoi testicoli recisi e gli ho detto "Ora non dovrai pią¹ preoccuparti di queste, né temere che ti impicchino per le palle!". Tutte le donne risero di gusto, como solo delle donne possono ridere per un racconto tanto cruento. Katia aveva la fama di castratrice, e non c'era uomo con cui aveva lottato che aveva conservato intatti i genitali. Il capitano era sempre pią¹ sconvolto, ma contemporaneamente non riusciva a nascondere la propria eccitazione. Fu l'ultimo racconto, tuttavia, ad accendere in modo definitivo la sua fantasia. Parlą² Maran, una splendida amazzone dai capelli ricci, con un seno impressionante, che le traboccava dalla tunica. Maran sapeva di quanto desiderabili fossero le sue enormi tette e quanto la sola vista di queste eccitasse irrimediabilmente ogni maschio. Aveva imparato a usare il desiderio degli uomini come un'arma contro di loro, anche in battaglia. Maran aveva sconfitto diversi uomini quel giorno. Un feroce guerriero come Onos davanti alla vista di tanta meraviglia non aveva osato sferrare l'attacco con la spada ed era stato sopraffatto dall'amazzone. Con il possente Finis il risultato era stato lo stesso. La lotta tra maschio e femmina era durato qualche minuto, poi la concentrazione del guerriero si era persa nella voluttuosa piega delle tette della donna. Era bastato un attimo: i suoi occhi persi tra quei due meloni, la mente si allontanava dal campo di battaglia per immergersi nelle fantasie erotiche ... la sua difesa azzerata ... e Maran aveva colpito! Un calcio frontale alle palle con tutta la sua forza! L'urlo dell'uomo che gettava la spada e si piegava in due, incontrando prima il ginocchio poi la spada dell'amazzone, senza pietą . Aveva deciso che avrebbe interrogato Reton, un enorme guerriero, che ai suoi occhi sembrava, vista anche l'insegna sullo scudo, un altro grado dell'esercito. Ancora una volta il suo corpo fece da esca. Si tolse la tunica, esponendo i suoi magnifici seni, e nascose la spada. Reton giungeva a cavallo, in fuga dall'assalto delle amazzoni, ma quando vide quella donna, mezza nuda e indifesa arrestą² la corsa dell'animale desideroso di dar sfogo al proprio istinto. Non riusciva a distogliere gli occhi da quei due capezzoli e da quelle bocce che ballonzolavano al ritmo dei passi e del respiro della donna. Maran prese le tette e le strizzą² sensualmente tra le mani, dicendo: "ti piacciono? In Amazzonia non c'č nessun uomo che me le lecca". L'uomo impazzą¬ dal desiderio e si avviciną² paonazzo alla donna, ma non appena le sue mani rozze da guerriero toccarono la candida e morbida pelle della donna, e le sue dita centrarono i capezzoli, un dolore pazzesco gli bombardą² il cervello! Maran aveva sollevato il ginocchio con violenza, non trovando alcuna resistenza alla distruzione dei testicoli di Reton! Ma l'amazzone non si fermą², e mentre le mani dell'uomo stringevano ancora le sue tette, sferrą² altre 3, 4, 5 ginocchiate in mezzo alle gambe del maschio. Reton, distrutto dal dolore, staccą² le mani dai seni della donna e li portą² ai genitali schiacciati, ma non riuscą¬ a piegarsi in avanti perchč il corpo nudo della ragazza glielo impediva. "Ti piacciono le mie tette? allora ti piacciono?" urlą² Maran. "Se ti piacciono perché non le tocchi, eh?? Toccale!!" La ragazza gli prese le mani che gli coprivano i genitali e li mise sui suoi statuari seni. "Sono morbidi?? Ti eccitano, vero? Godi a palparle, vero? Cosą¬, continua a palparmi!!" L'uomo stordito dal dolore le continuą² a palpare i seni e... BAM! La ragazza gli piantą² una violentissima ginocchiata contro le palle! OOOOOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!! L'urlo dell'uomo uscą¬ strozzato dal dolore, mentre le sue ginocchia si piegavano sempre di pią¹ fino a toccare terra. Continuava a guardare incredulo gli occhi della donna, e quei poderosi seni che torreggiavano sopra di lui. La donna lo rialzą² per le mani e tenendolo cosą¬ gli assestą² un'altra ginocchiata alle gią malconce palle. L'uomo rantolava dal dolore, e si piegą² in avanti, sbattendo la testa contro il prorompente seno della donna. Maran non lo fece cadere, ma anzi, lo tenne cosą¬, schiacciandogli la testa in mezzo alle tette!! "Adesso dimmi tutto sul vostro progetto di invasione ... senną² ti soffoco cosą¬!!" e gli spingeva la testa contro i seni, impedendogli di respirare! L'uomo si affannava, cercava disperatamente aria, e tentava di liberarsi, allora Maran alazava nuovamente il ginocchio e gli schiacciava ancora le palle. "Porco!... adesso le senti da vicino le mie tette!" gli urlava, mentre l'uomo agonizzante continuava a stare aggrappato con le mani alle tette dure come il marmo della donna. Dopo qualche minuto di questo trattamento l'uomo cedette e, mezzo soffocato tra i seni dell'amazzone, con le lacrime agli occhi per il dolore alle palle, disse che avrebbe parlato. Maran lo lascią² cadere a terra: Reton rotolava e si contorceva dal dolore ansimante, cercando invano di recuperare il respiro. L'amazzone gli spostą² le mani dall'inguine e gli piazzą² il tallone del piede sui testicoli, minacciandolo di distruggerli se non avesse detto la veritą . Reton, paralizzato dal dolore e dal piede della donna sui suoi gią frantumati gioielli, disse tutto, degli ordini di Koron, di come perą² fossero rimasti solo un migliaio di uomini, visto che l'esercito era gią stato dimezzato. Quando Maran finą¬ la sua storia tutte le donne sorrisero soddisfatte. Ora Lida sapeva con assoluta certezza dei piani degli uomini, ma sapeva anche che il loro esercito era gią stato smembrato e, cosa ancora pią¹ importante, che le sue ragazze erano in grado di schiantare qualsiasi esercito di maschi, anche se erano pią¹ grossi, pią¹ forte, pią¹ numerosi, e meglio armati. Maran prese ancora la parola: "C'č un'altra cosa, Lida. Mi ha detto che Koron era stato scelto come capo della spedizione, vista l'assenza di Lycos, per la sua fama di stupratore di donne". Quando sentą¬ questa frase, Lida guardą² negli occhi le altre amazzoni e sibilą²: "Ora lo sappiamo ... un violentatore! ... Ragazze, ricordatevi di questo quando avrete le sue palle tra le mani!! Lida diede qualche indicazione alle altre amazzoni, poi uscirono; avrebbero avvisato il resto dell'esercito sul da farsi. Il comandante vide quelle sei donne uscire dalla capanna lasciandolo solo; soffermą² lo sguardo su quei culi sodi che passarono davanti ai suoi occhi prima di varcare la soglia. A quel punto non poteva pią¹ resistere! La sua eccitazione era al culmine!!! Sentiva il suo uccello fremere e tutto il suo corpo palpitava ... non riusciva a pensare nemmeno un secondo ad un'altra cosa che non fossero gli occhi, le labbra, le tette, i culi di quelle amazzoni ... e le loro parole gli bombardavano ossessivamente il cervello! Doveva masturbarsi! Aveva perą² le mani legate dietro la schiena da una corda. Cercą² di sfregarsi contro il muro, per poter alleviare il suo desiderio, ma il tentativo non ebbe successo. Inizią² quindi a tirare disperatamente con tutta la sua forza, nel tentativo di liberarsi ... e in un impeto di rabbia riuscą¬ a rompere i lacci che lo legavano! Aveva le mani libere!! Il suo primo impulso non fu quello di cercare di liberarsi anche dalla corda che gli legava le gambe e tentare una fuga, ma di masturbarsi! Visualizzava perfettamente le parole di Maran, un uomo schiacciato fra quelle tette ... immaginą² i suoi capezzoli e intanto inizią² a masturbarsi furiosamente. Davanti alla sua mente eccitata scorrevano tutte le parole delle donne, le loro risate nel parlare delle torture ai genitali degli uomini ... poco dopo vene in uno schizzo perentorio di liberazione! Ma non era ancora soddisfatto, le immagini evocate dalle amazzoni, i loro corpi che erano stati cosą¬ vicini al suo lo eccitavano ancora. Dovette masturbarsi ancora!! Dopo pochi istanti impugną² nuovamente il suo uccello, deciso a sfogare il suo desiderio, quando sentą¬ aprire la porta. Lida, con altre amazzoni, entravano nella stanza! Le donne lo trovarono cosą¬, con il pene in mano, intento a masturbarsi. La principessa non nascose un sorriso, quindi disse: "Ma guarda cosa fa quel porco del capitano ... si tocca il suo pisellino!". Lycos era diventato rosso dalla vergogna e si era paralizzato, con il pene in mano. Le donne lo guardavano e ridevano, una di loro prese la parola: "Ti diverti con il tuo gingillino?". "Ti piace pensare ai tuoi uomini umiliati?" "Sai cosa facciamo ai prigionieri che imbrattano con il loro schifoso sperma senza il nostro permesso? Li castriamo! Cosą¬ gli passa la voglia!". Le donne si avvicinarono a Lycos, sconvolto dalla vergogna e dal terrore. Tutte le ragazze continuavano a guardare il suo cazzo teso, e questo, nonostante la sua situazione non poteva che aumentare l'eccitazione dell'uomo! Lida ordiną² alle donne di legargli le mani dietro la schiena. Ci vollero 5 donne per riuscire a spostare con la forza le possenti braccia del guerriero e toglierle dal suo sesso. "Questa volta non ti libererai, vero maschione?" gli sussurrą² Lida, mentre con le dita gli sfiorava delicatamente la base del pene. "Anche perché, se lo rifarai, ti stacco le palle a morsi e le faccio rotolare per la vallata!", mentre diceva queste parole aveva cominciato a risalire con le dita fino alla punta del grosso uccello dell'uomo. Riusciva a terrorizzarlo e a eccitarlo contemporaneamente ... entrambe le cose in un modo che l'uomo non aveva mai provato! Lycos si stava abituando a convivere con i terribili proclami di castrazione delle amazzoni, e ormai sapeva che non erano solo minacce! Le donne non si facevano troppi scrupoli, lo aveva visto e sentito diverse volte, a mozzare i testicoli di un uomo. Contrariamente a quanto molti uomini credevano, perą², le amazzoni non castravano i propri prigionieri. Lo facevano solo se questi erano colpevoli di qualche grave delitto, o quando la castrazione (che sapevano essere il pią¹ grande terrore per un uomo) poteva servire da monito o minaccia per altri uomini. Lida sapeva che un uomo con le palle era pią¹ facilmente controllabile. Potevano colpirlo e torturarlo proprio lą¬, oltre al fatto che rimaneva vivo in lui il desiderio sessuale, che le amazzoni sapevano sfruttare a proprio vantaggio. Le donne, infine, potevano in ogni occasione minacciare di castrarlo, cosa che garantiva terrore e sottomissione in ogni maschio dotato di testicoli e pene. Castravano quel tanto che bastava a far vedere agli uomini sottomessi che la minaccia era reale. Cosą¬ agli sconfitti in duello (vedi Amazzoni 2) e, senza eccezioni, ai violentatori. In questi casi era la donna vittima a incaricarsi personalmente della castrazione del violentatore, e poteva scegliere il modo per farlo. Spesso si optava per un rapido taglio delle palle con la spada: l'uomo era condotto al centro dell'arena nudo, e legato a un palo. Prima di castrare, di solito, la donna riempiva l'uomo di calci e ginocchiate alle palle, come ultimo, dolorosissimo, ricordo della sua mascolinitą . Non erano mancati casi in cui la castrazione era avvenuta proprio cosą¬, con le palle spappolate dai calci dell'amazzone! Ma la fantasia delle amazzoni non si fermava certo qui! Le donne cercavano sempre nuovi metodi per aumentare la sofferenza dei maschi. Alcune schiacciavano le palle del reo massacrandole con pesanti sassi appuntiti, o stritolandole con le tenaglie. Altre avevano distrutto la mascolinitą dell'uomo con i loro denti, mordendogli senza pietą quelle due fragili sfere. Le amazzoni credevano che questo fosse il metodo pią¹ doloroso, stando alle urla degli uomini che subivano questo trattamento. Lida perą² non voleva castrare Lycos: i suoi grossi testicoli gli servivano ancora, eccome! Avrebbe forse fatto di lui il suo schiavo personale, e pensava anche che si sarebbe divertita un bel po' con quel grosso pene che gli penzolava in mezzo alle cosce. Inizią² a toccargli la punta dell'uccello, gią bagnata, con la mano, stringendola e muovendola ritmicamente. Lycos emetteva mugugni di piacere sempre pią¹ forti. Lida aveva passato l'altra mano in mezzo alle gambe del capitano, e aveva cominciato a sballottare dolcemente quelle palle tanto ammaccate. "Ti piace, guerriero?" disse Lida all'uomo in estasi, mentre la sua mano aveva iniziato a stringere con sempre pią¹ forza il suo uccello, e a menarlo in alto e in basso. Lycos era inebetito dal piacere. A quel punto Lida si fermą² di colpo e allontaną² le mani dal sesso del maschio. Lycos aprą¬ gli occhi di colpo: "c ... cosa ... " balbettą². Lida si allontanava da lui, proprio quando il guerriero era pronto a esplodere nuovamente. "No ... no ... ti prego ... ". Lida rideva: "A dopo, guerriero, vado a distruggere il tuo esercito ... poi, forse, se avrą² voglia, continuerą² ... " Lycos stava impazzendo: "No! No!..." il suo uccello pulsava, ma non c'era pią¹ la mano femminile che gli avrebbe dato sollievo. E non poteva nemmeno finire da solo! Le sue mani erano saldamente legate dietro la schiena! Lycos urlava com impazzito: "NO! Non puoi lasciarmi cosą¬!!! Non puoi farmi questo!". Quando sentą¬ queste parole Lida si riavviciną² al guerriero, lo guardą² negli occhi disperati e disse: "Oh, są¬, e posso anche fare questo ... ". A quel punto si inginocchią² davanti all'uomo e prese in bocca i suoi testicoli, quindi passą² delicatamente la lingua sulla base dell'uccello, risalendo fino alla punta, leccando avidamente il cazzo dell'uomo, in delirio dal piacere. Ma dopo questa fugace leccata Lida se ne andą², lasciando Lycos cosą¬, al culmine dell'eccitazione, ma con il desiderio frustrato. Non avrebbe potuto raggiungere l'orgasmo che sentiva divampare nel suo corpo dopo aver toccato il piacere cosą¬ da vicino. Avrebbe fatto di tutto per venire! "nooooooooooooooo!" urlą² ancora disperato. Lida lo lascią² cosą¬, al culmine dell'eccitazione e se ne andą², mentre le urla di frustrazione dell'uomo risuonavano. Lida aveva ormai reso assoluta la dipendenza e la sottomissione di Lycos. L'orgoglioso capo dell'esercito degli uomini era diventato, in pochi giorni, un giocattolo nelle mani della principessa. La superioritą della donna era totale. * "Siamo riusciti a stabilire un contatto con la Princessa Lida, signore", disse Astor, il messaggero, di ritorno dalla foresta, al comandante Koron. "Ha detto di dirti che se deponiamo le armi e ... " l'uomo si fermą² imbarazzato e deglutą¬, vedendo la rabbia crescere in Koron, " ... e tutti gli uomini si spogliano delle tuniche e ... marciamo nudi verso Amazzonia, ci risparmierą la vita!". "Cosaaaa?" urlą² Koron in preda alla collera "Armi?? Nudi???? Un gruppo di donne dice a noi ... a me ... ", la voce del capo dell'esercito era spezzata dall'incredulitą e dalla furia "Quante sono?" chiese, cercando invano di controllarsi dall'ira che l'insolenza di Lida aveva provocato in lui. "ąˆ difficile da dire", rispose il messaggero, "la foresta č spessa e le amazzoni non si fanno vedere. Ma a quanto abbiamo visto dovrebbero essere due squadre da cinquanta donne in ognuna". "Cinquanta!... Cento donne in tutto, contro mille uomini!" ruggą¬ Koron. Poi si rivolse ai suoi uomini: "Preparatevi! Spazzeremo quelle dannate femmine dalla foresta! E tu, vai a dire alla principessa che cento donne non farebbero paura a un uomo, figuriamoci a un esercito! Le stermineremo!". Astor torną² poco dopo, con un nuovo messaggio di Lida, questa volta scritto, in cui si leggeva: "Koron, distruggeremo le palle di tutti i tuoi uomini, e solo dopo indicibili sofferenze le tue faranno la fine di queste". Koron aprą¬ il sacchetto che Astor gli aveva dato insieme alla lettera e vide con orrore due testicoli recisi con un biglietto con scritto "Thon" (Vedi Amazzoni 2). Koron rabbrividą¬, poi urlą² a squarciagola: "Caricaaaaaaa!" Continua ... Per commenti, impressioni, suggerimenti scrivete a saoirse16@libero.it solo un adeguato interesse garantirą il prosieguo della saga. Come immaginate Lida?con chi la identificate? (Mandate mail con nomi o foto).