Amazzoni 2: la sfida Ballbusting story, ispirata alla saga Homians di Hardie I Quando i due prigionieri si ripresero si ritrovarono in una cella buia con le mani legate dietro la schiena... Lycos non riusciva ancora a reggersi in piedi e il dolore per le feroci percosse alle palle non era certo svanito. Sentiva voglia di vomitare e un dolore insistente gli afferrava lo stomaco, risalendo per tutto il corpo. Per non parlare dei testicoli, martoriati prima dalle strizzate di Lida, poi dai devastanti calci delle tre amazzoni. Giaceva in ginocchio, con la testa appoggiata a terra, incapace di alzare il tronco e di fare forza sulle gambe per alzarsi. Nemmeno Thon, il suo compagno, si era del tutto ripreso dalla lezione che Anona aveva inferto ai vulnerabili emblemi della sua mascolinitā ! Ma l'uomo, anche se a fatica, era riuscito ad alzarsi e a guardarsi intorno. Quando lo sguardo iniziā˛ ad abituarsi all'oscuritā vide che non erano soli. Nella cella c'erano altri uomini, tutti nudi. Thon notā˛ con orrore che alcuni avevano i testicoli legati ad una corda, fissata al muro. Barcollando si avvicinā˛ a questi uomini per vederli piāš da vicino e chiese a uno di loro perché si trovavano in quelle condizioni. Uno di essi, singhiozzando e con la voce rotta dalle lacrime, disse: "questo č il trattamento che le amazzoni riservano ai prigionieri colpevoli di reati particolarmente gravi... o ai prigionieri in battaglia". Thon sbiancā˛ pensando che anche lui probabilmente avrebbe dovuto patire quel tormento di sentire i suoi genitali costantemente serrati da quello stretto nodo. L'uomo continuā˛, "ma non č tutto... le donne si divertono ad entrare nelle celle e tirare con forza le corde... stritolando i nostri coglioni!... sono mesi che vanno avanti cosāŦ... tutti i giorni...". La loro conversazione venne perā˛ interrotta da uno sbattere di porte. Gli uomini tremarono, sapevano cosa significava quel rumore. In quel momento entrarono due amazzoni armate di lancia. Lo splendore dei loro corpi e delle loro chiome fu tale da rischiarare tutta la prigione! Tutti gli uomini si voltarono estasiati, nonostante sapessero bene cosa gli aspettasse ogni volta che una donna entrava in una cella. La loro libidine per quei corpi levigati e sodi superava anche il dolore. Si avvicinarono a Thon, parlā˛ per prima la piāš alta: "la principessa Lida ha deciso che ci sarā un incontro... dovrai affronterai una ragazza amazzone; il duello sarā a mani nude e si svolgerā oggi, nell'arena del villaggio". Parlā˛ quindi la seconda amazzone: "Se vincerai, tu e il comandante sarete liberi, se perderai... non perderai solo la sfida..." disse la ragazza indicando con la lancia prima il collo, poi i genitali dell'uomo. L'amazzone continuā˛: "Lida ha disposto che dieci schiavi, scelti da lei, potranno assistere all'incontro; la principessa si impegna a liberarli se l'uomo vincerā ; se invece verrā sconfitto, pagheranno anche loro in prima persona la loro appartenenza al sesso maschile". Gli uomini rabbrividirono a quest'ultima frase, sapevano a cosa alludeva l'amazzone. Prima di andarsene le due donne alzarono in aria le loro lance e con le aste percossero piāš volte dall'alto al basso le corde che legavano i testicoli dei prigionieri al muro. Gli uomini schizzarono in punta di piedi ma non poterono evitare che la corda gli strattonasse violentemente le palle, causando un atroce dolore. Non appena le donne lasciarono la cella, Thon esplose in un grido di gioia; né lui né gli altri capivano il perché di tale azzardo da parte delle amazzoni, ma erano certi che la libertā e il riscatto dei maschi sarebbe stato imminente. Gli sarebbe bastato sconfiggere in duello una ragazza!!!!!Per lui, un uomo, il sesso forte, sarebbero bastati pochi istanti! Sarebbe stato uno scherzo! Nonostante solo qualche ora prima Thon avesse pianto e invocato una donna di non colpirgli piāš i testicoli, prostrandosi al volere di Anona, ora non prendeva nemmeno in considerazione l'ipotesi che una femmina potesse davvero sconfiggerlo in uno scontro. Lycos, ancora piegato in due, riuscāŦ a prendere la parola, tra colpi di tosse e sospiri di dolore, tentanto di vincere la nausea per il dolore ai testicoli. Disse che la loro prigionia era dovuta solo al fatto che le donne li avevano sorpresi, colpendoli a tradimento, soverchiandoli in numero. Le donne erano e restavano esseri assolutamente inferiori, delle schiave, e come tali andavano trattate. Nessuna donna poteva osare anche solo affrontare un uomo!! "Thon, uccidi quella ragazzina e diamo a tutte queste troie quello che si meritano!!Le donne vanno trattate solo con il cazzo e con la spada!". Thon lanciā˛ un ruggito di guerra! Era pronto alla sfida! Dimenticā˛ le umiliazioni subite e urlā˛ "la uccido in un minuto!". Il perché della sfida era invece chiaro alle amazzoni: Lida voleva provare la forza dei suoi avversari prima della battaglia, saggiare quanato fossero abili gli uomini nello scontro corpo a corpo; per questo aveva indetto l'incontro. Era certa che le sue ragazze potessero vincere qualsiasi uomo in ogni forma di combattimento uno contro uno, ma voleva essere certa, e verificare se fossero vere le leggende dell'incredibile forza di tali uomini. II Quello stesso pomeriggio venne predisposta l'arena, in un luogo all'aperto che normalmente serviva per le assemblee delle amazzoni. Decine di amazzoni erano accorse, per assistere al duello mortale tra uomo e donna. Venne portato Thon, con le mani slegate e coperto da una veste che ne fasciava l'inguine; con lui anche i dieci prigionieri scelti da Lida. La principessa aveva deciso che sarebbe stata Mila ad affrontare l'enorme uomo. Vedendo i due contendenti uno di fronte all'altro lo scontro sembrava assolutamente impari. Un gigantesco uomo, muscoloso, alto quasi due metri, doveva combattere contro una ragazza esile, che non gli arrivava nemmeno alle spalle. Nessuno avrebbe scommesso che l'amazzone sarebbe durata piāš di qualche minuto. Mila era una giovane amazzone, dai capelli corti, scuri, e dal corpo agile e longilineo; orgogliosi seni sporgevano sopra la delicata linea disgnata dal suo corpo e i suoi fianchi si profilavano in modo seduttivo sopra la corta gonna da lotta che gli lasciava praticamente nude le gambe slanciate. L'uomo guardā˛ la sua avversaria e mentalmente la squalificā˛ come un vero pericolo. Sembrava piāš un'ancella dedita a servirlo che una avversaria da sconfiggere. Pensā˛ che si sarebbe divertito molto con lei, piāš tardi. Mila invece guardava fissamente l'uomo, lo stupore iniziale per la sua enorme stazza aveva lasciato il posto al desiderio di colpire e di castigare quel maschio. "Quanto piāš č grosso un uomo, tanto piāš dolore puā˛ sopportare prima di cedere..." pensā˛. Lida disse "Quando il comandante urlerā , l'incontro avrā inizio". Proprio un attimo dopo Lycos venne condotto da due amazzoni al fianco di Lida. Era completamente nudo e aveva le mani legate dietro la schiena. Prima ancora che si rendesse conto della situazione, Lida si abbassā˛ leggermente e da dietro fece dolcemente scivolare una mano dietro la schiena dell'uomo, quindi la infilā˛ in mezzo alle sue gambe e afferrā˛ il sacco penzolante dei coglioni. L'uomo trattenne il fiato per la sorpresa, Lida aspettā˛ un attimo con le palle dell'uomo nella sua mano, quindi, quando vide i due contendenti pronti, strizzā˛ con tutta la sua forza!! L'uomo cacciā˛ un tremendo urlo e il match ebbe inizio! Mentre Lida abbandonā˛ la presa, lasciando piegare in due e cadere a terra Lycos, Thon e Mila si avvicinarono studiandosi. "Sarā˛ clmente, bambina, durerā solo qualche attimo!!" disse l'uomo, poi si scagliā˛ contro la ragazza come una furia. Mila non si fece sorprendere, e con agilitā evitā˛ l'uomo che le correva incontro, riscendo anche a colpire con il tallone il suo stomaco. Gli addominali di ferro di Thon non sentirono nemmeno il colpo e l'uomo giā si preparava alla nuova carica! Con un urlo feroce attaccā˛ la ragazza ma ancora una volta l'amazzone fu piāš veloce di lui: si schivā˛ all'ultimo secondo, lasciando franare rovinosamente a terra il suo avversario. Mila lo provocā˛ dicendo: "sei lento, uomo. Non sarā quel grosso uccello e quelle due ingombranti palle che ti frenano?". Thon schiumava di rabbia! Non poteva tollerare questi sberleffi! Per la terza volta decise di attaccare nell'unico modo che sapeva, come un toro inferocito, e per la terza volta la figura della ragazza evitā˛ il colpo, riuscendo mentre saltava a centare il volto del suo avversario con un rapido calcio. L'uomo era esasperato; non riusciva a prendere la sua preda!! Gli sembrava impossibile che non potesse afferrare e schiantare una ragazzina! Accecato dall'ira si lanciā˛ contro di lei, determinato ad ucciderla. Questa volta perā˛ la ragazza non aspettā˛ l'attacco, ma vedendo che l'uomo, accecato dalla furia, aveva abbandonato ogni difesa, passā˛ al contattacco. Mila sapeva di essere molto piāš rapida del suo avversario. Prima che i giganteschi pugni del maschio si alzassero, fu lei a colpire: il suo piede sbattč con forza contro il naso di Thon, poi lo fece ancora e ancora. L'uomo dovette arretrare, sorpreso e intontito dai colpi. Mila, come una furia, si scagliā˛ contro l'uomo che retrocedeva tenendo entrambe le mani a protezione del volto, e scagliā˛ una ginocchiata all'indirizzo del suo stomaco, quindi un calcio sullo sterno. I ruoli si erano invertiti, e, per lo stupore degli schiavi maschi, era la ragazza che costringeva il suo avversario a indietreggiare per scampare i colpi. L'amazzone si avvicinā˛ sempre di piāš a Thon, facendo piovere sul suo corpo un diluvio di pugni e calci. L'uomo non riusciva ancora a reagire, e si limitava a ripararsi con le possenti braccia. Cercā˛ di scacciare quella femmina indiavolata che si accaniva su di lui, scagliando, senza guardare, i pugni in aria. Piāš per buona sorte che per intenzione, il braccio di Thon colpāŦ proprio al volto la bella ragazza. Il sangue delle amazzoni si congelā˛ nelle vene. Mila volā˛ in aria e cadde a terra. La forza che poteva sprigionare l'uomo era pazzesca! Gli schiavi si rallegrarono, vedendo il loro campione che era riuscito finalmente a colpire l'amazzone. L'uomo guardā˛ la ragazza, distesa a terra con le mani al volto, dolorante per il colpo subito. "Finalmente sei mia" ghignā˛ avvicinandosi. Era certo che ormai non gli poteva piāš sfuggire, l'avrebbe presa e spezzata in due come un fuscello! Aveva finito di giocare! Thon era ancora un po' intontito per le botte che quella piccola creatura aveva inferto al suo muscoloso corpo, ma ora le avrebbe fatto pagare tutto!! Era solo una donna... e aveva osato sfidarlo e colpirlo! L'avrebbe uccisa in un minuto! Tutte le amazzoni trattennero il fiato, Thon si fece a un metro da Mila, ne osservā˛ il corpo esile... la ritenne innocua e ormai sconfitta!! Aveva giā vinto, e si pregustava il successo; iniziā˛ a fantasticare su come avrebbe liberato tutti i prigionieri e come gli uomini avrebbero sconfitto rapidamente tutte le amazzoni. Distolse la mente da questi pensieri ed allungā˛ un possente braccio per prendere il piccolo collo di Mila. Fu in quel momento, quando l'uomo fu proprio sopra di lei, che la ragazza reagāŦ. Fulminea come un giaguaro alzā˛ il braccio e afferrā˛ la prima cosa dell'uomo che la sua mano incontrā˛: i suoi testicoli! L'amazzone, ancora a terra, sentāŦ nella sua mano la tenera e fragile carne delle palle del suo avversario, appena coperte dalla tela. L'uomo rimase paralizzato dalla mossa della ragazza, i suoi pensieri e i suoi movimenti si interruppero immediatamente! Mila si stava riprendendo e ora era lei ad avere in mano l'uomo!! Strizzā˛ con decisione facendo ululare l'uomo, quindi, aggrappandosi proprio alle palle di Thon, si alzā˛. Ora fronteggiava nuovamente il suo nemico. La ragazza non mollā˛ la presa che si stava trasformando in una tortura per l'uomo. L'arena esplose di giubilo! Mila strizzava e contorceva senza pietā i coglioni dell'uomo causandogli sofferenze indicibili; Thon cercava di liberarsi ma era inutile, appena la donna vedeva che le braccia dell'uomo le si avvicinavano, tirava indietro costringendo il guerriero a riprendere posizione. Thon non riusciva a reagire, ogni movimento brusco causava ancora piāš dolore ai suoi poveri genitali. L'uomo urlava e singhiozzava ma questo non fece certo smettere la ragazza. E vedendo che l'uomo, paralizzato dalla presa alle palle, non poteva reagire, Mila iniziā˛ a colpire con l'altra mano. I suoi piccoli pugni si schiantarono con forza sul viso indifeso del maschio. L'uomo urlava di dolore, ma non riusciva a uscire da quella situazione, avrebbe voluto sfuggire alla donna, ma non poteva: se si fosse allontanato con uno strattone dalla ragazza il dolore alle palle sarebbe stato insostenibile. Cercava disperatamente di non cadere visto che in quel caso probabilmente la presa della ragazza l'avrebbe castrato! "Adesso che ti tengo per le palle ti ho in pugno eh? Te li strappo i tuoi gioellini!!"disse la ragazza. Thon tremava dal dolore e dalla paura, temendo che potesse davvero staccargli i testicoli: era terrorizzato da quello che poteva fare quella femmina. La ragazza continuā˛ a minacciarlo, burlandosi di lui "Ti immagini cosa posso fare alle tue palle?" e guardandolo nei suoi occhi colmi di lacrime, gli sibilā˛: "le tue palle sono mie!!" e cosāŦ dicendo gliele girā˛ con forza: il testicolo destro andā˛ a sinistra e viceversa! "Ti fa male?"sorrise la ragazza. Con l'altra mano intanto continuava a sfigurare il volto dell'aversario con i suoi pugni. La donna quindi prese a graffiare il viso giā sanguinante dell'uomo. Le lunghe unghie dell'amazzone rigarono il volto dell'uomo, disperato e in lacrime; gliele conficcā˛ nella carne e negli occhi, senza alcuna pietā . Il combattimento si stava trasformando in un massacro! Finalmente, dopo che la ragazza ebbe pestato a sangue la faccia dell'uomo, diede un'ultima strizzata ai suoi dolenti testicoli e lo lasciā˛ cadere sulla sabbia. Thon cadde con un tonfo. Le sue mani raggiunsero subito le palle massacrate e il volto tumefatto. Le unghiate della donna lo avevano quasi accecato... gli impedivano di vedere ciā˛ che c'era attorno a lui, ma il dolore ai testicoli era ancora maggiore. Si lamentā˛ miserabilmente cercando anche di strisciare lontano dalla furia femminile che l'aveva ridotto cosāŦ. Il capitano, vedendo questa scena, uno dei suoi piāš forti uomini che cercava di scappare da una ragazzina, urlā˛: "Stupido! Attaccala!!! é solo una femmina!!ooouuggghhh". Lida interruppe le parole dell'uomo; senza distogliere lo sguardo dall'arena aveva chiuso il pugno e l'aveva scagliato all'indietro, colpendo con calcolata precisione proprio l'inguine dell'uomo. Ancora una volta il comandante cadde a terra in ginocchio. La ragazza intanto assaporā˛ le urla di giubilo delle sue compagne e si avvicinā˛ all'uomo. Per la gioia di tutte le amazzoni gli strappā˛ la tela che gli fasciava l'inguine, lasciando il guerriero completamente nudo. Thon cercava di fuggire a quattro zampe dalla bella amazzone ma era inutile. Iniziā˛ a calciarlo senza pietā , sulle costole, sulla testa, sulla schiena. Ad ogni colpo subito l'uomo si lamentava e cercava di ripararsi dal tremendo assalto della ragazza; ma quando si copriva il viso, allora Mila lo colpiva al corpo, quando questo si proteggeva il tronco, il piede della ragazza si scagliava contro il suo volto. Interrompendo la scarica di calci, l'agile ragazza saltā˛ sul corpo del guerriero con i talloni, scaricando tutto il suo peso sulla massa dolorante dell'uomo. Alcune costole si ruppero e l'uomo urlā˛ ancora piāš forte il suo dolore. Quindi tirā˛ le braccia muscolose dell'uomo fino ad una posizione innaturale e iniziā˛ a prenderle a calci. La donna voleva chiudere l'incontro e demolire completamente e in ogni parte il corpo dell'avversario. Ora la ragazza puntava il ginocchio sul gomito della sua vittima, tirandone poi in alto l'avambraccio. Il dolore era atroce e Thon sentāŦ i legamenti dei suoi arti superiori rompersi. Mila perā˛ voleva che l'uomo si alzasse, voleva il suo bersaglio in piedi. "Alzati, uomo!" gli intimā˛; ma Thon continuava a lamentarsi, senza accennare a mettere la terra sotto le sue grosse gambe. L'amazzone allora lo prese per i capelli e, ignorando le sue lamentele, lo obbligā˛ a mettersi in ginocchio. "Coraggio, maschione, alzati, fai vedere il tuo bel corpo nudo a tutte le ragazze... ti aiuto io", e cosāŦ dicendo Mila tirā˛ ancora per i capelli l'uomo e tentā˛ di sorreggerlo per le spalle. Thon, per evitare che la ragazza gli strappasse tutti i capelli, fece un enorme sforzo e riuscāŦ, lentamente a ergersi in posizione verticale. Tutte le amazzoni applaudirono divertite! E il loro sguardo cadde immediatamente sui grossi genitali dell'uomo. La parte del suo cervello che non era bombardata dal dolore che perseguitava tutto il suo corpo si vergognā˛ da morire... era stato aiutato a sollevarsi dalla sua rivale... e ora decine e decine di ragazze lo osservavano mentre era nudo... III Solo quando riuscāŦ ad alzarsi Thon si rese conto di quanto il suo -una volta- poderoso fisico fosse ridotto a pezzi. Tutto il corpo gli doleva, il movimento di ogni singolo muscolo gli procurava soffernze. La sua testa era indoloenzita per le botte, la sua mente ottenebrata dal dolore. A quel punto la ragazza si mise di fronte a lui e gli disse, "coraggio, valoroso uomo, colpiscimi!". Le amazzoni guardarono stupite e preoccupate questa provocazione della loro compagna, sapevano che sarebbe bastato un colpo dell'uomo per gettare a terra e sconfiggere definitivamente la ragazza. L'uomo provā˛ a raccogliere tutte le sue forze e scagliare un pugno contro quel bel viso provocatorio. Ma non appena cercā˛ di colpire ottenne l'unico risultato di sentire un lancinante dolore. Non era in grado nemmeno di alzare le braccia! La ragazza lo aveva reso assolutamente inoffensivo. L'amazzone continuā˛ ad irriderlo e a provocarlo "Coraggio, grande e grosso come sei, non riesci nemmeno a sconfiggere una femmina ferma di fronte a te". Nuovamente Thon tentā˛ di reagire ma nuovamente fu sopraffatto dal dolore... preso dalla disperazione scoppiā˛ a piangere... "Ohhh... non piangere" gli disse ironica l'amazzone, e avvicinandosi gli scagliā˛ una potente ginocchiata nello stomaco. "Non mi colpisci? Allora dovrā˛ farlo io", e iniziā˛ a tirare senza alcuna pietā calci, ginocchiate e pugni al corpo dell'uomo. Il suo ginocchio si stampā˛ piāš volte sul ventre del guerriero, riducendo i suoi duri addominali in gelatina. Thon accusava ogni colpo senza tentare di reagire, cercava goffamente di diferndersi ma ridotto come era non poteva impedire a nessuno degli attacchi della ragazza di andare a segno. Mila, agile come una ballerina, spiccā˛ un salto e colpāŦ con il tallone il volto dell'uomo spaccandogli le labbra e alcuni denti... Thon urlā˛ di dolore, portandosi entrambe le mani al viso; dovette fare uno sforzo per non rovinare a terra, puntando i piedi. Con le gambe cosāŦ aperte l'uomo si trovava nella posizione piāš vulnerabile. Era ciā˛ che aspettava la ragazza. Velocemente andā˛ alle spalle del suo avversario, che barcollava senza meta, e con la mano afferrā˛ i suoi coglioni nudi e indifesi AAAHHHHHHHHH!!!! strillā˛ il guerriero. Sentire le palle dell'uomo dava alla giovane combattente una intensa sensazione di forza e di dominio assoluto. Strizzā˛ violentemente... la reazione fu immediata: l'uomo si inarcā˛, strabuzzā˛ gli occhi ed emise un urlo sordo, non poteva credere che la ragazza lo teneva ancora una volta per le palle! Urlā˛ cercando di raggiungere le palle con le mani, ma Mila gliele tirava in basso, verso di lei, costringendo il maschio a retrocedere goffamente, per cercare di evitrare la pressione. Per la gioia delle giovani guerriere l'amazzone trascinā˛ per tutta l'arena, lentamente, l'enorme uomo all'indietro, tendendolo fermamente per le palle. "Fai vedere i tuoi attributi a tutte le ragazze..." disse ironica la ragazza portando in giro in quel modo il suo "prigioniero". L'uomo era totalmente indifeso, nonostante la sua forza e suo fisico era ora impotente, in mano alla bella ragazza. L'unica cosa che poteva fare era cedere, camminando all'indietro: il dolore gli scoppiava nel cervello mentre Mila lo trascinava per le palle. L'amazzone iniziā˛ a muoversi piāš rapidamente, tirando a quel modo la sua indifesa vittima. Ad ogni passo il dolore si faceva piāš atroce; la donna aveva il controllo totale del maschio, che doveva muoversi nella direzione che lei indicava o soffrire l'agonia di sentire le sue palle schiacciate dalle piccole e forti dita della ragazza. Quando Thon vacillava o incespicava, allora automaticamente Mila stringeva ancora piāš forte il pugno, per evitare che l'uomo cadesse a terra. Il dolore dell'uomo alle palle castigate era terribile. "č ora di finirlo" pensā˛ Mila; a quel punto si fermā˛, per il sollievo della sua vittima, nel centro dell'arena. "Mettiti a quattro zampe", ordinā˛ la giovane amazzone, dando ai suoi testicoli una convincente strizzata per rinforzare il suo comando. Tremando, il grosso guerriero obbedāŦ, singhiozzando dal dolore e dalla vergogna, di essere sottomesso agli ordini di una piccola femmina grossa la metā di lui. Mila si abbassā˛ con lui, mantenendo la presa ai suoi doloranti coglioni. Non appena l'uomo fu a quattro zampe, la ragazza, rapidamente, tolse la mano e scagliā˛ il suo piede contro le palle dell'uomo con tutta la sua forza!!!! Tutto il corpo di Thon ebbe una convulsione di agonia e si stampā˛ a terra, gemendo, in posizione fetale, quasi svenuto dal dolore, incapace di pensare ad altro che non fosse il lancinante dolore del suo inguine. Orgogliosa della sua vittoria, Mila mise le mani sui fianchi e stette con le gambe aperte, come una dea all'entrata di un tempio, guardando in basso con soddisfazione l'uomo che si contorceva ai suoi piedi. Che sensazione di potere sentiva! Sconfiggere cosāŦ un uomo grosso, un guerriero feroce e allenato. "Ti ho schiacciato le palle?" disse la ragazza, "guarda come ti riduce la tua mascolinitā ! Sembravi tanto forte e invece... č bastato toccarti i gioielli che non riesci piāš a stare in piedi! Che delusione questi uomini! Se li colpisci ai coglioni non finiscono piāš di lamentarsi!". Guardando in basso, verso il suo inguine, da cui non pendeva niente in mezzo alle gambe, Mila si sentāŦ orgogliosa di essere una donna. Intanto l'uomo continuava a contorcersi, con le mani piegate a coppa sulle sue palle doloranti "aaaa....aaahhhh...aahhhh", finendo involontariamente proprio in mezzo alle gambe aperte della donna. Mila sorrise e, tenendo le gambe divaricate, si abbassā˛, sedendosi proprio in faccia al guerriero e premendo il suo sesso femminile, di cui si sentiva tanto orgogliosa, sul volto del maschio!!. "Senti la perfezione della donna! āˆ perchč in mezzo alle cosce ti penzolano le palle che un calcio di una donna ti riduce cosāŦ e senti le pene dell'inferno!". La ragazza iniziā˛ a sfregare il suo sesso sul volto dell'uomo, iniziando a godere. "Senti!! Senti il potere delle donne! del loro sesso!!!!" L'uomo continuava a lamentarsi per il dolore, ma la frustrazione di questa nuova umiliazione era ancora peggiore! L'eccitazione di Mila divenne incontenibile! Tolse le mani di Thon dal suo inguine e le intrappolā˛ sotto le sue cosce, e, scostata la gonna, continuava a pressare il suo sesso ormai fradicio contro il viso dell'uomo. Si riappropiā˛ ancora dei suoi coglioni con la mano. Schiacciare le palle dell'uomo, sentirle nel palmo, stritolarle con le dita le produceva un godimento senza pari!! "Lecca!" ordinā˛, e mentre l'uomo eseguiva iniziā˛ a sfregarsi sempre piāš velocemente. Man mano che l'eccitazione cresceva la stretta ai coglioni si faceva sempre piāš forte! Provā˛ cosāŦ un orgasmo dirompente: mentre l'uomo strillā˛ dal dolore, lei godette. Assaporā˛ con calma questa sensazione di piacere estremo, quindi si alzā˛, ancora scossa dal godimento e si avvicinā˛ a Lida, chiedendole qualcosa. IV Mila tornā˛ poco dopo dalla sua vittima, che giaceva a terra in posizione fetale, dimenandosi e rantolando per il dolore. In una mano aveva un affilatissimo coltello, nell'altra una corda, ma l'uomo non si poté accorgere né dell'uno né dell'altra. Gli si avvicinā˛ e sussurrandogli nell'orecchio gli disse: "hai ancora male alle tue povere palle?" e sorridendo diabolicamente aggiunse "vedrai che tra poco sarā tutto finito!". Con un rapido gesto si avventā˛ sull'uomo, gli conficcā˛ il ginocchio sulla schiena e ne prese con forza i polsi, tirandoli fino a posizionarli dietro la sua schiena. A quel punto in un attimo gli legā˛ le mani dietro la schiena. Thon gemeva per i colpi ricevuti e non riuscāŦ ad opporre alcuna resistenza. Quindi, con un movimento felino, la donna allungā˛ la mano in mezzo alle cosce dell'uomo e afferrā˛ con forza i suoi grossi testicoli dolenti. Thon urlā˛, piāš per il terrore che per il dolore. Ancora una volta la ragazza lo teneva per le palle! Era in suo totale dominio!! Mila strinse leggermente la presa, abbastanza da fare strillare ancora l'uomo, questa volta per un autentico dolore!! Avvicinā˛ il coltello al volto del guerriero sconfitto, facendo scintillare la lama d'acciaio davanti ai suoi occhi increduli, e con voce dolce e ironica disse: "guarda cos'ho nella mano destra"... "e senti cosa ho nella sinistra..." e cosāŦ dicendo strizzā˛ con forza i coglioni della sua preda! "Cosa pensi che farā˛ adesso?". L'uomo era paralizzato dal terrore, che diveniva quasi delirio nella sua testa! Vedeva a non piāš di cinque centimetri dal suo naso il coltello che l'avrebbe castrato!! Disperato raccolse tutta la forza che gli era rimasto nei polmoni e urlā˛ "NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! Ti... preg..." poi le sue parole vennero soffocate in un lamento strozzato di agonia, provocato dall'ennesima strizzata ai suoi coglioni! Mila si divertiva con la sua preda! Aveva portato Thon alla soglia della disperazione, il muscoloso uomo giaceva alla sua totale mercč, distrutto fisicamente e psicologicamente dall'amazzone; e ora, sentendosi vinto e umiliato, non aveva piāš remore nel nascondere la propria vergogna... voleva solo che i suoi preziosi testicoli venissero risparmiati!! Avrebbe fatto di tutto, sopportato ogni cosa, bastava che non gli fossero mozzate le palle!! Questi pensieri turbinavano sconnessi nella sua mente, mentre la ragazza si divertiva, sadica, a stringere sempre di piāš la sua morsa! "Dov'č finita la tua arroganza e la tua forza, maschio? La tenevi tutta qui?" e dicendo cosāŦ strinse tanto il pugno che Lida pensā˛, sorridendo, che non ci sarebbe stato bisogno del coltello per ultimare l'opera!! Il dolore fu tanto che l'uomo morse con furia la terra, inghiottendo la sabbia! Le amazzoni intanto erano impazzite dalla gioia e dall'emozione! Urlavano e ridevano allo spettacolo dell'uomo prima sconfitto, poi castigato da una giovane ragazza! E ora godevano nel vederlo implorare pietā , con il simbolo della sua virilitā fermamente in mano ad una donna, pronta a tagliare! Iniziarono a urlare "Tagliagli le palle" "Tagliale!!!". Il comandante Lycos e gli altri schiavi erano semplicemente paralizzati dalla scena. Rossi in faccia di vergogna per la derisione del loro campione, ora assistevano come in trance a ciā˛ che stava accadendo. La castrazione per mano di una donna... in Thon vedevano il loro destino, la sorte di ogni uomo che non si fosse piegato alla superioritā delle femmine... Gli schiavi strinsero le gambe facendo smorfie con la bocca, come se sentissero anche loro il tremendo dolore che Thon stava soffrendo! Eppure non riuscivano a distogliere lo sguardo dalla scena... c'era qualcosa che li eccitava, nonostante tutto. Mila sbattč la parte piatta del coltello sulle palle dell'uomo, ormai viola. Il guerriero urlā˛ ancora, esasperato, uno stridulo acuto. Il dolore era insostenibile, l'umiliazione accecante: decine di donne lo guardavano mentre una ragazzina continuava a torturare divertita i suoi genitali!! Un pensiero delirante si fece strada nella sua mente resa folle dal dolore! "Basta!! Qualsiasi cosa... basta che quest'inferno finisca!!!! Se mi taglia i coglioni almeno questo dolore cesserā !!! E avrā fine questo incubo!!". E mentre la sadica ragazza si apprestava a prendere in mano ancora una volta i suoi testicoli in fiamme, Thon urlā˛ con quanto fiato aveva in gola "b...b...a...s...t....aaaaaa f..a...a...ll...aa.. fi....niii...taaa t...i...pre...gooooo". La supplica dell'uomo uscāŦ con una voce acuta che fece ridere tutte le ragazze presenti! Mila si decise, non per pietā verso il maschio, ma perchč ormai sapeva di aver giocato abbastanza con lui. Con la mano sinistra strinse la base delle palle di Thon, mentre sollevā˛ il pugnale con la destra. Ci fu silenzio in tutta l'arena... gli uomini trattennero il fiato e chiusero inconsciamente le gambe...cercarono di distogliere lo sguardo... ma non vi riuscirono. Poi la lama si scagliā˛ con forza sul suo delicato bersaglio...ZACK!!! in un attimo le palle vennero recise, rimanendo in mano alla ragazza!! L'urlo sempre piāš acuto dell'uomo percorse l'arena e attraversā˛ tutto il bosco e la vallata!! Un secondo dopo le ragazze esultarono di gioia! Prima che Thon svenisse dal dolore vide, dai suoi occhi lacrimanti, la sua dominatrice alzarsi in piedi, poggiare un piede sul suo petto e sollevare in aria trionfalmente, nel tripudio generale, i suoi coglioni tagliati! Poi tutto per lui divenne buio. V Lida ordinā˛ che i dieci schiavi fossero condotti al centro dell'arena: tutte le amazzoni volevano vedere lo spettacolo della loro punizione. La principessa scelse dieci ragazze, tra le tante che urlavano per essere chiamate come "punitrici". Le amazzoni si piazzarono di fronte agli uomini: i prigionieri erano completamente nudi, le loro mani legate lungo la schiena, i loro volti contratti dalla paura per ciā˛ che gli sarebbe capitato. "Voi!" comandā˛ Lida con tono minaccioso, "aprite le cosce!!". Gli uomini, loro malgrado, eseguirono, lasciando alle mercé delle donne il pene e i testicoli penzolanti in mezzo alle gambe. "Se osate chiudere le gambe... dovremo usare ancora il coltello di Mila!!!" disse agli uomini, ormai sconvolti dal terrore. Le ragazze di fronte a loro indossavano pesanti stivali di cuoio, che culminavano in una lunga punta rinforzata in metallo. Solo l'idea di ricevere un calcio da quegli stivali faceva male!!! E loro l'avrebbero dovuto prendere proprio in mezzo alle palle... e stando fermi... a gambe larghe!!!!! Le ragazze erano eccitate, non vedevano l'ora di schiantare i loro piedi nei fragili coglioni degli uomini!! Tutte li avevano sentiti sghignazzare all'inizio dell'incontro, ed erano noti a tutte le loro idee maschiliste. Durā˛ tutto un attimo. Lida fece un cenno, le ragazze caricarono le gambe e scagliarono un calcio con quanta forza avevano in mezzo alle cosce degli uomini! Thud thud thud... ouuuuu ouuuu ahhhhh... all'unisono venti testicoli vennero schiacciati con violenza inaudita!!! Un attimo dopo tutti i prigionieri caddero rovinosamente a terra, in preda al piāš atroce dolore che puā˛ soffrire un maschio!! La paura della castrazione era stata piāš forte dell'istinto a proteggere la parte piāš indifesa dei loro corpi dal violento colpo, cosāŦ nessun uomo, sebbene lottando disperatamente con sé stesso, aveva chiuso le gambe. Alcuni uomini avevano chiuso gli occhi, altri si erano morsi la lingua nell'attesa del calcio, ma tutti, dominati dalle parole di Lida e da quanto avevano visto, non avevano osato opporsi minimamente al volere delle donne. Gli stivali delle amazzoni si erano quindi infilati con violenza inaudita in mezzo alle loro gambe non trovando alcuna resistenza: le punte di ferro avevano schiantato le palle nude dei maschi! Gli uomini si rotolavano a terra in preda a spasimi di dolore. Anche se erano preparati al colpo, non si aspettavano che potessero soffrire tanto! Alcuni vomitarono, altri si dimenavano invano in cerca di sollievo, altri ancora giacevano in posizione fetale, mezzi svenuti. Le ragazze risero tra sč e si congratularono a vicenda; tutta l'arena esplose di giubilo! Un uomo era stato sconfitto e castrato, altri dieci giacevano a terra, con le palle in gola!! Anche Lida si lasciā˛ scappare un sorriso ironico e aggiunse guardando i dieci corpi che si disperavano a terra, incapaci di alleviare la loro sofferenza: "ora anche loro hanno capito che le donne sono superiori agli uomini!!". Diede sprezzante un altro calcio nelle palle ad un prigioniero, che giaceva piegato in due davanti a lei, e che come tutti gli altri soffriva senza nemmeno il sollievo di poter metter le proprie mani a protezione dei testicoli schiantati. Lycos aveva guardato tutta l'incredibile scena, quella della sconfitta del suo uomo, della sua castrazione e della punizione dei dieci uomini, con eccitazione crescente. Il suo corpo nudo non nascondeva il suo piacere per tutto ciā˛ che aveva visto! Lida notā˛ che il membro del capitano si era ingrossato e si alzava ora, come in tributo alla vittoria delle donne. Con una mano gli contorse il pene, con l'altra gli afferrā˛ le palle, strizzandole per l'ennesima volta. "Vedo che ti č piaciuto vedere un uomo sconfitto da una donna... vedrai che ti ecciterā molto vedere tutti i tuoi uomini battuti e umiliati da giovani ragazze... č questione di poco tempo" rise Lida, stringendo con forza entrambi i pugni. La festa ad Amazzonia durā˛ ancora a lungo; le ragazze ballarono in mezzo ai corpi degli uomini agonizzanti, divertendosi di tanto in tanto a calpestare ancora le loro parti intime. La sera i prigionieri vennero trascinati (nessuno infatti riusciva a reggersi in piedi sulle proprie gambe) nelle loro celle. Il corpo di Thon, invece, giā mezzo cadavere, venne gettato nel burrone, ponendo cosāŦ fine alle sofferenze dell'uomo castrato. Lida aveva dimostrato che per quanto un uomo fosse grosso e muscoloso non avrebbe avuto alcuna speranza contro un'amazzone. La principessa si era convinta ancora di piāš della forza delle proprie ragazze, della superioritā delle donne sugli uomini. "Siamo piāš furbe, piāš agili, e, soprattutto, abbiamo la possibilitā di mettere KO i maschi con un solo colpo, lasciandoli lāŦ a bocca aperta... con una semplice ginocchiata alle palle si piegano in due e patiscono le pene dell'inferno... e non possono restituire il colpo ad una donna... a noi basta mettere una mano in mezzo alle loro cosce e stringere per ammansire e far piangere dal dolore qualsiasi uomo... ma loro, cosa possono afferrare ad una donna tra le gambe?" Con questi pensieri Lida tornā˛ alla sua capanna, sorridendo tra sé: "Amo le palle... che bello che gli uomini abbiano i coglioni!! āˆ cosāŦ facile stenderli!". La temuta invasione di Amazzonia si faceva imminente, e allora ci sarebbero stati centinaia di uomini da fronteggiare... il pensiero perā˛ non la spaventava... anzi... la eccitava...