Amazzoni: l'interrogatorio. Ballbusting story Basata sulla serie Homians di Hardy Le amazzoni condussero i prigionieri nella "stanza delle torture", il luogo che alcune donne chiamavano ironicamente "delle urla acute". LāŦ i maschi erano sottoposti ad umiliazioni e percosse, quasi esclusivamente ai genitali, a torture che li avrebbero inevitabilmente costretti a rispondere alle domande delle amazzoni e a rivelare loro tutto ciā˛ che sapevamo. Inizialmente le amazzoni disponevano di una casta di torturatrici, di donne particolarmente forti, in grado di assestare colpi con una violenza ed una precisione maggiori rispetto a quello delle altre donne della tribāš. Ma poi Lida si convinse, con i fatti, che strizzandogli o colpendolo ripetutamente alle palle, qualsiasi uomo, tra urla e pianti e con una voce soffocata, avrebbe parlato. Non erano necessarie quindi particolari tecniche o una amazzone maggiormente addestrata e forte: si era dimostrato che anche le piccole manine di una ragazzina dodicenne se impugnavano e stritolavano i testicoli, costringevano anche il piāš grosso dei barbari a parlare con le lacrime agli occhi, implorando pietā . Le torture erano divenute in alcuni casi dei veri e propri divertimenti per le amazzoni che si dilettavano a schiacciare in ogni modo le palle dei nemici, che presto o tardi sarebbero capitolati. Ad attenderli nella stanza c'era Lida in persona, la principessa della Amazzoni. Era giā stata informata della cattura di Lycos, il terribile generale dell'esercito degli uomini, e di due suoi alti ufficiali. Una veloce messaggera l'aveva subito raggiunta e le aveva raccontato tutto: due sentinelle avevano scoperto i tre uomini oltre il confine di Amazzonia, probabilmente in perlustrazione. Le aveva detto anche come queste fossero riuscite, senza combattere, a portare gli uomini dritti dritti nel bel mezzo dell'esercito delle amazzoni e catturarli. Una di loro si era spogliata e, completamente nuda, fingendosi una semplice contadina che faceva il bagno nel fiume, li aveva attirati nella trappola. Gli uomini c'erano cascati, ipnotizzati da quello splendido corpo nudo che si offriva totalmente ai raggi del sole. L'avevano inseguita, dimenticando per un attimo la loro missione, ed erano stati condotti al cospetto di 100 amazzoni che li avevano disarmati e legati. Vedere una ragazza nuda (una preda cosāŦ facile!!!), per loro, guerrieri da anni in battaglie, era un fatto insolito. La loro natura maschile li aveva traditi!!! La voglia di godere di quella donna aveva spazzato via la loro prudenza e la loro tattica militare!! Morkon, il piāš feroce dei tre, anche quando si erano trovati circondati dalle amazzoni, aveva provato a reagire brandendo in alto la sua pesante mazza da guerra, per tenere lontane le donne guerriere; ma, con una agilitā femminile, una giovanissima amazzone gli si era avvicinata alle spalle, strisciando, e da terra aveva fatto scattare il suo bastone in mezzo alle sue gambe aperte! La violenta bastonata aveva fermato la sua rapida corsa nei vulnerabili testicoli dell'uomo. La mazza era volata in aria e mentre Morkon si piegava in ginocchio dal dolore dell'improvviso colpo, gli uomini si erano arresi. E ora Lida voleva essere presente personalmente; era giunta piāš di una voce riguardante una possibile invasione di Amazzonia. Era un affare di grande importanza e aveva deciso che sarebbe stata lei a condurre l'interrogatorio. Si avvicinā˛ ai tre uomini; le loro mani erano legate alla schiena, i loro volti, prima tanto spavaldi, cominciavano ad essere segnati dal terrore e dalla paura. Erano caduti in mano delle Amazzoni!! Nonostante ciā˛ ora erano decisi a resistere; in fondo, pensavano, sempre di donne si trattava, di esseri inferiori e piāš deboli. Non avrebbero parlato dei loro piani di invasione, avrebbero resistito come dei veri uomini!! I tre maschi legati sovrastavano Lida con la lora altezza; la bella principessa arrivava appena al petto degli ufficiali. Le loro braccia erano molto piāš muscolose, le loro cosce infinitamente piāš possenti, il loro tronco spaventosamente piāš grande. Il corpo della donna sembrava poco piāš che un fuscello paragonato alle mostodontiche moli degli uomini!!!Eppure erano loro i prigionieri e gli sconfitti!!! "Ora saggeremo la consistenza delle palle dei tuoi uomini" disse Lida rivolta al comandante, con un ghigno, mentre le sue mani si avvicinavano agli inguini dei due ufficiali che stavano impalati in piedi accanto al loro capo. Le mani di Lida raggiunsero i testicoli dei due enormi ma indifesi uomini che non potevano opporre alcuna resitenza; il contatto della mano femminile nella loro parte piāš sendibile non lasciā˛ indifferenti i due maschi. Non appena Lida toccā˛ con grazia, come solo una donna puā˛ fare, i grossi attributi dei due sottoufficiali, una dirompente eccitazione divampā˛ nei loro corpi!Ma durā˛ solo un attimo! Lida gli afferrā˛ brutalmente le palle e le strizzā˛ con forza. Gli uomini urlarono e si piegarono in due dal dolore; i loro volti si fecero una maschera di sofferenza. Cercarono di serrare le cosce per impedire alla donna di stritolare i loro delicati coglioni ma era troppo tardi. Cercarono di dimenarsi e di liberersi disperatamente dalle corde che legavano le loro mani ma fu tutto inutile. Lida sorrideva strizzando sempre piāš forte i loro testicoli, li schiacciava e li contorceva, li tirava ora in alto ora in basso. I due uomini cercavano goffamente di assecondare i movimenti della sua mano per limitare il dolore di quella morsa. Ma non appena si levavano in punta di piedi l'amazzone dava un forte strattone in basso, costringendoli quasi in ginocchio! In soli pochi secondi aveva dimostrato la sua superioritā , la superioritā della donna sull'uomo!!! Toccando i loro sessi prima li aveva eccitati e adesso li costringeva a sopportare un dolore immenso!!! L'amazzone dopo un'ultima acuta stretta, che fece partire due lancinanti grida dalle bocche dei due prigionieri, lasciā˛ la presa di scatto, facendo cadere i due uomini a terra, a contorcersi dal dolore atroce che le sue esili dita avevano provocato ai loro massicci corpi. "Le palle le hanno, questo č certo, ma non mi sembrano di ferro!" disse Lida rivolta al comandante che aveva guardato la scena con un misto di eccitazione e di terrore. "Speriamo che le tue siano piāš resistenti, almeno ci divertiremo un po', vero capitano?" scherzā˛ minacciosa la donna avvicinandosi all'enorme uomo, ora invaso dal panico. A terra due dei suoi migliori uomini rantolavano senza respiro. Erano stati prima facilmente beffati e fatti prigionieri da un gruppetto di donne, ed ora subivano la peggiore delle umiliazioni!! Con estrema facilitā e con il sorriso tra le labbra una donna li aveva ridotti a due ammassi di dolore; i potenti guerrieri che solo a guardarli facevano paura, erano stati ridicolizzati e brutalizzati solamente dalla mano ... di una donna!!!!! Lida si fece di fronte al capo guerriero e lo guardā˛ negli occhi con aria di sfida: "ora mi dirai tutto sul vostro piano di invasione di Amazonia ... "; l'uomo, seppure ancora schoccato da quanto aveva appena visto, aveva ripreso un po' della propria baldanza, lui era il sesso forte, pensā˛, e disse orgoglioso: "troia, da me non saprai proprio nien ... ". L'ultima parola venne interrotta da una violenta ginocchiata alla bocca dello stomaco! L'uomo, colto di sorpresa, si piegā˛ istintivamente in avanti, piegando il capo ... dove il ginocchio dell'amazzone lo aspettava nuovamente per spaccargli il naso!!! Il comandante, abituato a tante battaglie e tanti scontri, barcollava ora in stato confusionale. Lida, senza perdere tempo ordinā˛ a due guardie di spogliare il prigioniero e di legarlo "al tavolo della tortura". Mentre Lycos continuava a lamentarsi per i due violenti colpi subiti, le donne gli stracciarono i pochi vestiti che aveva addosso e prima che se ne rendesse conto il capitano si trovā˛ legato a quello che chimavano "il tavolo". L'uomo venne a trovarsi in una posizione innaturale, a 90°, quasi in piedi ma con il busto proteso in avanti e le gambe legate a due ceppi, forzate a rimanere aperte. Il corpo si distendeva su una sorta di tavolo alla cui estremitā erano legate le braccia. Anche se le gambe avessero ceduto, l'uomo non avrebbe modificato la sua posizione, il suo corpo era teso, sorretto e legato al "tavolo". Il pene e i grossi testicoli penzolavano ben visibili nell'aria, tra le cosce aperte. L'uomo si trovava in una posizione pericolosissima, con i suoi delicati gioielli in una posizione tanto vulnearbile e attaccabile, esposti al massimo alle grinfie dell'amazzone! Lida sentāŦ un fremito non appena vide il muscoloso uomo nudo, con i propri genitali cosāŦ in evidenza!! "Se non parli ti strizzo le palle finché non urli come una ragazzina", sussurrā˛ all'orecchio dell'uomo che, ancora in preda al dolore, non aveva capito cosa gli stesse accadendo. Quindi la bella amazzone appoggiā˛ delicatamente la sua mano sotto i gonfi e indifesi testicoli del maschio; li toccā˛ col palmo della mano, come per saggiarne la consistenza, ci giocherellā˛ un attimo quindi serrā˛ la mano e strinse con ferocia la presa! Un urlo disumano si alzā˛ nella stanza!! La donna dopo pochi istanti di tremenda pressione abbandonā˛ la presa lasciando Lycos senza fiato, in preda a convulsioni di dolore. Lida amava strizzare le palle di un uomo, godeva del proprio potere; sentiva l'essenza stessa della virilitā , dell'essere maschile, nella sua mano, e poteva dominarlo a suo piacimento! Un suo semplice gesto avrebbe procurato all'uomo il piāš grande dei piaceri o lo avrebbe condannato al piāš atroce dolore. Tutto dipendeva dalla sua volontā ! Aveva il maschio nelle sue mani! Il tenere i testicoli in mano, pronti ad essere stritolati, le dava ogni potere, era il simbolo estremo della dominazione della donna e della sottomissione dell'uomo al suo volere. "Allora?? Parli?" chiese dolcemente Lida al suo prigioniero il cui cervello si rifiutava di capire un'altra cosa che non fosse il dolore lancinante che si diffondeva dai suoi testicoli per tutto il corpo. RiuscāŦ a balbettare "m ... m ... ma ... iii". Era deciso a sopportare, poi in un modo o nell'altro sarebbe riuscito a liberarsi e a vendicarsi di quella troia, cosāŦ pensava. Lida sorrise, in cuor suo era contenta, sarebbe stato deludente se il comandante avesse parlato subito, voleva vederlo ancora strillare fino a invocare pietā , voleva schiacciargli ancora, ancora e ancora i suoi coglioni, voleva dimostrare che lui era un uomo e come tale inferiore; e sapeva che alla fine si sarebbe dovuto arrendere! "L'hai voluto tu" disse, e prese in mano ancora il sacco delle palle del prigioniero. Iniziā˛ a strizzare con la mano, con tutta la sua forza! Gli strizzā˛ le palle, gliele strizzā˛ e gliele strizzā˛! Era incurante delle urla dell'uomo che divenivano sempre piāš soffocate. Sapeva come procurare sempre piāš dolore ai testicoli, a questo erano serviti i tanti prigionieri del passato! E allora stritolava nel pugno i coglioni, li tirava in alto e poi in basso, li girava, muoveva le dita non concedendo tregua all'uomo imprigionato. Le sue lunghe unghie penetravano nella tenera carne dei testicoli lacerandoli. Lida sentiva che il capitano stava cedendo, le sue palle erano rosse e gonfie, dalla sua bocca emergevano solo gemiti acuti. L'amazzone prendeva ora in mano solo un testicolo e si divertiva a schiacciarlo con cura. Iniziava con due dita, applicando una pressione leggera, poi iniziava a stringere, sempre piāš forte, finché il dolore per l'uomo diveniva insostenibile. Poi passava a martoriare l'altro testicolo, stritolandolo tra l'indice e il pollice. Il volto dell'uomo di deformava dal dolore; tentava di liberarsi dalla morsa ma non aveva alcuna possibilitā di scampo, si dimenava ma non poteva cambiare la sua posizione. Intanto gli altri due uomini si erano un po' ripresi dalla strizzata di palle che era toccata loro; giacevano in ginocchio, la testa ancora china per il dolore. Erano sorvegliati da due amazzoni che perā˛ non si curavano di loro e osservavano con crescente eccitazione lo spettacolo dell'interrogatorio al capitano. Erano rapite da tale visione, godevano nel vedere un maschio grande il doppio di loro, sottomesso, umiliato, che soffriva la tremenda pena che una donna infliggeva ai suoi genitali. Una delle due, la piāš giovane, senza accorgersene aveva avvicinato la mano all'inguine e, inavvertitamente, aveva iniziato un lento e quasi impercettibile movimento con il dito medio. Lida intanto continuava a stritolare i poveri genitali dell'uomo: sapeva che ormai era questione di attimi e questo, come tutti gli altri maschi, avrebbe risposto ad ogni domanda. Decise allora di dare il colpo di grazia: serrā˛ le palle con due dita, prendendole alla base, cosāŦ da farle rimanere belle tese, senza alcuna possibilitā di muoversi. E, dopo alcuni secondi, alzā˛ l'altra mano e schiantā˛ il suo pugno piāš forte che potč contro le palle giā martoriate; poi lo fece di nuovo e ancora una volta, sempre piāš forte. Il dolore di Sylon fu devastante!! Tutto il suo corpo ebbe un fremito, le sue palle urlavano di dolore! Per un po' vide tutto bianco, il male che si propagava dai coglioni era insopportabile, fu sul punto di svenire. AprāŦ la bocca come per urlare, come se questo avesse potuto alleviare le pene atroci che la sua torturatrice stava infliggendo alla sua mascolinitā . Ma non uscāŦ nulla dalla bocca; non c'era piāš aria nei suoi polmoni!! Il dolore che gli rimbalzava al cervello era mostruoso, in tante battaglie contro i barbari, in tanti scontri, in decenni di lotte non era mai arrivato a tale soglia di dolore!! Ed era una donna che lo stava massacrando cosāŦ, senza il minimo sforzo! Le gambe gli cedettero, cercā˛ nuovamente di chiudere le cosce ma ancora sentāŦ le corde legate alle caviglie che glielo impedivano. Provā˛ a piegarsi in avanti, a liberare le mani per proteggere i suoi coglioni devastati: ma tutto fu inutile. La posizione allunagata cui "il tavolo" lo costringeva non permetteva nessun alleviamento alla sua pena. Rimase accecato dal dolore, senza capire e sentire nulla di ciā˛ che lo circondava, immerso in un abisso di dolore che sgorgava dai suoi teticoli spappolati. Sentiva voglia di vomitare, ogni singolo nervo era un urlo di dolore, avrebbe voluto non avere le palle, quelle palle che gli procuravano tante sifferenze. Poi, dopo un tempo che non sapeva calcolare, vide di fronte a sé la tremenda figura dell'amazzone che l'aveva ridotto cosāŦ. Dalla sua posizione ne vedeva le cosce, muscolose e affusolate, leggermente aperte. L'uomo alzā˛ lo sguardo, vide i fianchi, i bei seni sodi nascosti dalla tunica, quindi il volto dell'amazzone, che lo guardava con un sorriso di sfida e di soddisfazione. "Allora?"chiese Lida, quando fu certa che l'uomo l'avrebbe potuta capire. Gli si avvicinā˛ e lo minacciā˛ con la mano di colpirlko nuovamente alle palle ormai ardenti. Il comandante riuscāŦ a gemere: "ba ... s..t ... a, t-ti pr ... e go ... ". La donna allungā˛ nuovamente la mano e prese in mano i suoi testicoli. "Noooo ... " riuscāŦ a urlare l'uomo, sforzandosi di parlare ... "ti dirā˛ tutto" gemette, mentre rivoli di lacrime scendevano dai suoi occhi. "Tutti gli uomini cominciano a ragionare solo se strizzi le loro palline", scherzā˛ Lida, e le due amazzoni risero. Il comandante, con una voce rotta dal dolore, parlā˛. Spiegā˛ dei piani di invasione di Amazonia, sarebbe stato tra tre giorni, con un esercito di mille uomini, attraverso la pianura di Sonios. La donna ascoltava tenendo sempre fermamanete le palle dell'uomo nella sua mano, e quando avvertiva un'indecisione, le strizzava con forza! Allora, dopo un altro urlo acuto e nuove lacrime, il muscoloso uomo tornava a parlare, spiegava ogni dettaglio, ogni cosa ... avrebbe fatto di tutto purchč quella donna smettesse di stritolargli i testicoli!!!! "Se scopro che non hai detto la veritā ... " disse Lida guardando il comandante negli occhi ... "ti strappo le palle con queste mani e te le faccio mangiare!!!" e cosāŦ facendo mimā˛ il gesto, serrando il pugno davanti agli occhi dell'uomo. Lycos guardā˛ terrorizzato la minaccia della donna ... e urlā˛ con quanta forza gli era rimasta "č vero!!!č tutto vero!!!". "Me lo auguro ... per i tuoi coglioni ... non sarā˛ cosāŦ benevola come adesso!" E cosāŦ dicendo diede un'ultima, tremenda strizzata alle devastate palle dell'uomo. Sylon provā˛ a strillare ancora ma non riuscāŦ che a boccheggiare, lacrime di dolore e di frustrazione gli rigavano il viso. Non solo soffriva un dolore tremendo, inflittogli da una donna, ma anche il suo orgoglio di maschio era stato umiliato. L'amazzone aveva distrutto la sua volontā , la sua forza d'animo, la sua mascolinitā . Schiacciandogli i coglioni non solo l'aveva indotto a parlare senza il minimo sforzo, ma aveva ridicolizzato la sua essenza di uomo. Lida sorrise di nuovo poi abbandonā˛ il prigioniero al suo dolore. Ma proprio in quel momento uno dei due sottouffivciali catturati, Morkon, era riuscito a liberarsi dal laccio che gli legava le mani! Nč Lida né le altre due amazzoni se ne erano accorte, occupate a guardare e ad ascoltare il capitano. L'uomo era ancora in ginocchio, schiumante di rabbia per le terribili umiliazioni che lui e soprattutto il suo capitano, avevano dovuto sopportare per mano di alcune fragili donne! Pensā˛ che si sarebbe potuto vendicare, che avrebbe aggredito una guardia e poi liberato Sylon. Guardava il suo comandante, sempre coraggioso, sprezzante del pericolo, incurante del dolore, ora ridotto ad un grottesco fantoccio nelle mani di una donna! Ne guardā˛ ancora una volta la testa ciondolante, tutto il corpo nudo contratto dal dolore per la brutale punizione inflitta ai suoi delicati genitali. E soffermā˛ lo sguardo sulle sue palle: Lida gliele aveva spremute senza pietā , con un'accanimento ed un piacere inimmaginabili per un uomo. Erano incredibilmente gonfie, il doppio del normale, e rosse come peperoni. Morkon ebbe un brivido, pensando al dolore del suo comandante, probabilmente anche il contatto dell'aria gli procurava sofferenza alle palle. Sarebbe bastato toccargliele con un dito per farlo piangere e singhiozzare! Determinā˛ che da lui sarebbe iniziata la riscossa!!! La riscossa dei maschi contro le donne!!! Era rimasto ancora in ginocchio, in attesa di colpire, le amazzoni non si erano ancora accorte di nulla e forse erano sul punto di andarsene. Morkon non aveva molto tempo, doveva agire! Sono solo donne, pensā˛, accecato dal desiderio di vendetta! Con la sua forza le avrebbe stese tutte e tre e avrebbe stritolato il collo a Lida con le sue possenti braccia! Prima perā˛ le avrebbe strizzato con forza le tette e l'avrebbe costretta a succhiargli il cazzo. Cercā˛ di scacciare questo pensiero, che lo tormentava da quando aveva visto per la prima volta la splendida figura della principessa, e cercā˛ di concentrarsi. Si alzā˛ di scatto alzando le mani finalmente libere e urlando attaccā˛ Myran, la piāš giovane delle amazzoni. Le corse incontro, deciso a travolgerla, a prenderla e spezzarle la spina dorsale in un sol colpo! Le tre donne furono sorprese da quell'attacco improvviso; Myran indietreggiā˛ ma non si lasciā˛ intimorire e mantenne la mente fredda, da vera guerriera amazzone. Quando l'enorme uomo le fu a un metro si abbassā˛ fulminea, rapida come una gatta, aprendo le gambe in spaccata. Morkon, che si era scagliato contro la ragazza, colpāŦ solo l'aria con le sue forti braccia. Rimase furente e disorientato, il suo bersaglio era svanito! Nel secondo che il suo cervello- invaso da una accecante odio e voglia di vendetta- ci mise a realizzare che la giovane era sotto di lui, l'amazzone aveva giā colpito! Myran approfittā˛ subito della situazione e dal basso scagliā˛ un pugno con tutta la sua forza in alto, in mezzo alle muscolose cosce del suo avversario, poi, con agilitā e rapiditā femminili, colpāŦ ancora e ancora e ancora! La leggera tela che copriva i testicoli non riparā˛ il colpo! Le palle schizzarono in alto schiacciandosi violentemente contro l'osso pubico, e anche l'enorme pene del guerriero sobbalzā˛ in aria. I colpi incenerirono l'uomo come fulmini! Gli occhi di Morkon divennero bianchi e l'urlo di disperato dolore che uscāŦ dalla sua bocca fece rintronare tutta la stanza! Ma prima che il suo corpo cedette e le sue mani potessero arrivare al suo inguine in fiamme, la ragazza colpāŦ di nuovo. Si lasciā˛ scivolare indietro e da lāŦ alzā˛ di scatto la gamba facendo esplodere un violentissimo calcio ancora all'indirizzo dei coglioni del maschio!Il duro collo del piedo si schiantā˛ contro i suoi molli testicoli, giā massacrati! Durā˛ tutto qualche secondo, l'uomo crollā˛ a terra in posizione fetale, mugugnando e gemendo. Con tutta calma l'amazzone si alzā˛ e puntā˛ il tallone sul collo dell'uomo agonizzante: "ecco cosa accade a un maschio che vuole sfidare un'amazzone!", disse. A quel punto, dopo un'occhiata di intesa con Lida, si accovacciā˛ sul dolorante corpo del maschio. Mise la sua testa tra le cosce, incurante dei lamenti dell'uomo. Quindi strinse piāš forte che potč e girā˛ il collo dell'uomo. Morkon, paralizzato dal dolore per i brutali colpi subiti alle palle, non oppose quasi resistenza. Myran strinse ancora, ci fu un urlo soffocato, quindi abbandonā˛ la presa, lasciando cadere la testa dell'uomo ormai senza vita. A quel punto Lida, che aveva assistito a tutta la scena con compiacimento, disse rivolgendosi all'altra guardia amzzone: "Anona, fai vedere anche a quest'altro uomo di cosa sono capaci le amzzoni se vengono provocate, dagli una lezione perchč anche a lui non vengano strane idee". Anona sorrise e si avvicinā˛ all'altro prigioniero lentamente. L'uomo aveva guardato la sconfitta e l'uccisione del suo compagno con occhi increduli! Non poteva spiegarsi come una ragazzina aveva annientato in un minuto uno dei piāš forti e valorosi guerrieri del suo esercito! Ora era terrorizzato da quello che sarebbe potuto accadere a lui! Anona si avvicinā˛ alla sua vittima e ne lesse la paura nello sgurdo! L'uomo sudava e, ormai senza piāš vergogna, disse sconvolto: "ti prego, non farmi niente... diverrā˛ tuo schiavo...". Le tre donne risero; "ma questo lo sei giā ..." disse Anona, che godeva della sua superioritā . Quindi con un piede fece divaricare le gambe dell'uomo, che lasciā˛ fare: "le palle no... ti supplico..." disse con un filo di voce. Le amazzoni risero ancora, l'umiliazione del guerriero era completa!! La sua patetica invocazione di pietā era l'emblema della sua resa incondizionata, della sua sottomissione. Senza toccarlo la donna lo aveva giā vinto e ridicolizzato, ciā˛ che aveva visto aveva estinto completamente il suo orgoglio maschile. "Se mi fai divertire ti risparmio, se provi a reagire o solo a chiudere le cosce..." -la donna si fermā˛, assaporando il suo dominio sul maschio, estrasse quindi un affilato coltello e appoggiandolo sullo scroto del prigioniero fināŦ- "ti taglio le tue amate palline in un solo colpo e ti soffoco cacciandotele in gola". Mentre l'uomo, un gigante di due metri, era sull'orlo delle lacrime, Anona colpāŦ di sorpresa! Il suo ginocchio si alzā˛ all'improvviso fermandosi solo dopo un urto devastante in mezzo alle gambe del maschio. "OOOOOOOOOOOOOOOOOOO" urlā˛ l'uomo, ma Anona non era ancora soddisfatta e tenendo il prigioniero per le spalle colpāŦ ripetutamente con il ginocchio! Alla quinta ginocchiata nei coglioni l'uomo non si reggeva piāš in piedi. L'amazzone lo spinse contro la parete tenendolo in piedi per i capelli. A quel punto sferrā˛ altre tre ginocchiate, sempre piāš forti, senza badare ai lamenti e alle pietose suppliche del maschio. Con un tonfo il guerriero cadde a terra, distrutto, con le palle in gola. Si accartocciā˛ a terra rantolando e tossendo ma il dolore che dai testicoli si propagava a tutto il corpo era troppo da sopportare e svenne. Lida guardā˛ nuovamente soddisfatta il lavoro delle sue compagne; un uomo era stato sconfitto e ucciso, un altro giaceva svenuto. Tornā˛ quindi con lo sguardo al loro capo, legato e ancora alla sua mercé. Ma Lida non era ancora soddisfatta, riteneva che Lycos non avesse ancora pagato abbastanza!!!Oh certo, ci sarebbe stato tempo, visto che ormai era un prigioniero delle amazzoni, ma la notizia che quell'uomo arrogante avesse ordito un piano per invadere il loro territorio, la faceva infuriare! "I maschi vogliono invadere la nostra terra...č stato quest'uomo a progettarlo..." disse. Le due amazzoni capirono cosa intendeva la principessa: anche loro volevano manifestare il loro odio... e senza che nessuna aggiunse una sola parola, Myran si avvicinā˛ all'uomo. Non si era certo ripreso dalle torture dell'amazzone e continuava a boccheggiare ancora agonizzante nella stessa posizione, legato al "tavolo", con le gambe aperte. La giovane guerriera prese la mira ed esplose con tutta la sua rabbia un terribile calcio in mezzo alle cosce di Lycos!!! L'uomo strillā˛ con quanto fiato aveva in gola!!! Quel calcio avrebbe castrato un toro!!!! Il dolore fu indescrivibile, i suoi coglioni avevano dovuto giā sopportare la terribile "spremuta" di Lida!! Tutto il suo corpo si contrasse spaventosamente e il suo viso si deformā˛. Il calcio fu cosāŦ brutale che l'uomo per un po' perse il repiro! Ma il suo tormento non era ancora finito! Provā˛ a invocare pietā , a chiedere perdono, a supplicare le donne di non colpirgli piāš le sue palle ma dalla sua bocca uscāŦ solo un leggero ed indistinto lamento. Mentre i suoi testicoli detonavano di dolore, Anona prendeva giā posizione dietro all'uomo. Si posizionā˛ ad un metro di distanza da lui, guardā˛ i suoi coglioni, ormai viola, e il corpo nudo e sudato, scosso da terribili fremiti di dolore. Ma non sentāŦ nessuna pietā ! Quell'uomo, se non fosse stato fatto prigioniero, avrebbe comandato un esercito di maschi alla conquista di Amazzonia... andava punito!!! Non stette a pensare oltre, il pensiero di un uomo che osava sfidare le amazzoni privandole della loro libertā la rendeva furiosa, e senza esitazioni caricā˛ la gamba destra e la lasciā˛ schiantare con una forza bestiale contro i martoriati testicoli del comandante!!!! L'uomo ebbe un sussulto come fosse stato colpito da una scarica elettrica. Il dolore dei coglioni gli strappava ogni nervo, esplodeva dalle dita dei piedi fino alla punta dei capelli! Iniziā˛ a tossire quindi vomitā˛!!! Non sentiva nč capiva piāš niente, solo dolore!!Solo il dolore che divampava a ondate in tutto il suo corpo... Lida sorrise: "le mie ragazze ti hanno fatto male ai tuoi preziosi coglioni? Ma tu sei il sesso forte!! Guarda come ti hanno ridotto le tue delicate palle!!Ti hanno fatto tradire il tuo esercito e ti riducono ad un ridicolo ammasso dolorante!! Cosa te ne fai dei tuoi muscoli ora?" e cosāŦ dicendo scagliā˛ anche lei un tremendo calcio al sacco delle palle. Il piede di Lida si conficcā˛ con violenza devastante tra i grossi testicoli dell'uomo... Lycos era ormai oltre la soglia del dolore... il suo corpo fu sconvolto da un fremito, dal dolore alzā˛ le braccia e la furia della disperazione fu tale che gli permise di rompere le corde che lo legavano! Una volta libere le mani le abbassā˛ istintivamente e riuscāŦ finalmente ad arrivare a coprire il suo inguine: sentāŦ per un istante i testicoli gonfi e ormai massacrati quindi il suo cervello e il suo corpo non resistettero oltre al dolore e svenne miseramente davanti alle donne, con le mani sulle sue povere palle. Le amazzoni risero ancora, quindi lo slegarono e gettarono i due uomini svenuti e con le palle schiacciate in una cella... ora avevano altre questioni di cui occuparsi! La battaglia per la libertā di Amazzonia chiamava, altri maschi avrebbero fatto la stessa fine, pensā˛ Lida mentre, aiutata da altre amazzoni, gettava il cadavere del terzo uomo nel burrone! 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