ALESSIA Alessia era una bellissima donna sui 30 anni. Cresciuta sin da piccola nella palestra di famiglia, aveva imparato tutte le arti di autodifesa esistenti al mondo. Non c 'era arte marziale che non conoscesse , era in pratica una letale macchina da guerra. Arrivata in città da poco, dopo aver sistemato tutte le sue cose decise di fare un giro per conoscere le varie palestre. Sua intenzione era di trovare una palestra dove continuare i suoi allenamenti e magari dare delle lezioni di autodifesa ma solo a un pubblico femminile. Dopo aver visualizzato varie palestre , entrò in quella che le sembrava più attrezzata . Si presentò , spiegando le sue intenzioni. Il proprietario della palestra la guardo da capo a piedi e proprio li soffermò di più il suo sguardo. Era convinto che quella donna nn era in grado di poter insegnare arti marziali ma volle tuttavia dargli una chance. Il proprietario comunque aveva altro per la testa e dopo aver chiuso la porta principale disse a Alessia di prepararsi. Andò nello spogliatoio delle donne , si tolse i vestiti e indossò i suoi panni da combattimento :un kimono bianco corto, con la sua cintura nera e rigorosamente scalza , sui suoi piedi risaltava uno smalto rosso scuro. Tutti ebbero un sobbalzo quando si presentò sul tatami , ma allo stesso tempo erano convinti che si sarebbero divertiti con lei. ?Allora chi vuole essere il primo? , tuonò con voce imperiosa ! Uno dei maestri della palestra si fece avanti con fare beffardo e sfottendola disse : ?se vuoi combatto senza mani...? Lei con un sorrisino non rispose e lo invitò al centro del tappeto . Cominciò la lotta , Alessia molto elegantemente parava i colpi e rispondeva senza particolare forza. Lei non voleva far male ma solo dimostrare la sua superiorità. Fermava i suoi colpi a pochi mm dal viso dell?avversario , il quale non li vedeva nemmeno partire . Ma quando i restanti 4 maestri compreso il titolare della palestra decisero di mettere in pratica le loro intenzioni,che non erano affatto pacifiche , Alessia resasi conto della situazione che stava degenerando allora si fece cattiva. ?Lasciatemi andare e nessuno si farà male? disse. Ma nessuno volle darle ascolto e cominciò una lotta serrata dove l?unico rumore che si sentiva era quello delle ossa che si rompevano e le grida di dolore degli avversari . Si stava consumando un vero e proprio massacro, Alessia aveva una potenza nella gambe mai vista : diede un calcio frontale al petto a 1 di loro fracassandogli la scatola toracica , altri invece non facevano altro che vomitare per la potenza dei colpi subiti, in poco tempo erano tutti ai suoi piedi come agnellini. Non ancora paga Alessia andò verso un sacco appeso e disse : ?guardate questo sacco? ....si avvicinò ad esso e con 3 calci lo dilaniò letteralmente. poi chiamò quello che voleva combattere senza mani e si fece attaccare le mani da lui . Inutile dire che voleva umiliarlo usando solo i piedi . Il maestro in quattro e quattr?otto fu inchiodato al muro , con un piede che gli comprimeva la gola ,in più era anche sollevato da terra .Ormai era diventato paonazzo e Alessia decise di non ammazzarlo. Tolto quel piede cadde al suolo come un sacco di patate e mentre Alessia si dirigeva verso l?uscita gridò: ?maledetta putt??. Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase perchè Alessia a questo punto non ci vide più, e con una rapidità eccezionale si girò su se stessa e fece partire un calcio girato che colpi il maestro in piena faccia, facendo fare quasi un giro di 360 gradi alla testa del poveretto . Per la potenza del calcio emise uno spruzzo di sangue dalla bocca che imbrattò le pareti della palestra sino a 10 mt di distanza. I restanti maestri supplicarono Alessia di avere salva la vita, lei li guardò con sprezzo , si fece baciare i piedi e dopo aver dato ancora qualche calcio in bocca si slegò le mani e se ne andò.. .