Alessandra 3 Mi trovai a passare per la fattoria quasi per caso, a causa di una gomma a terra. Lasciai la macchina all'inizio del lungo viale alberato e mi diressi di buona lena verso il cascinale che si trovava proprio in fondo. Apparentemente non c'era nessuno in giro ma sicuramente doveva esserci qualcuno perchč sentivo dei rumori e dei muggiti provenire dalla stalla delle mucche. Suonai il campanello del cancello pią¹ volte quando alla fine sentii una voce femminile girdarmi " sono nella stalla, venite avanti". Era una voce un po' roca e gutturale, sicuramente femminile ma come di una perosna non pią¹ giovane. Mi diressi verso il suono della voce e mi addentrai nella semioscuritą della stalla. "Sono qui, venga, sto mungendo la mucca", disse la voce ed io avanzai. "Buongiorno" dissi. "Ho forato una gomma e ho spaccato la chiave, potrei chiederle la cortesia di usare il suo telefono per chiamare il soccorso ? " La donna ancora non era visibile. "Arrivo", disse e sentii lo scalpiccio di passi sullo strame. L'odore del posto era veramente forte ma in fondo non spiacevole. Caldo accogliente, le mucche mi hanno sempre ispirato tenerezza. La donna verso di me ed io non potei fare a meno di osservarla : cinquanta anni ben portati, bel viso rubizzo e occhi allegri, bei denti bianchi ed un sorriso simpatico, la signora si presentą² : " Piacere Alessandra", mi disse porgendomi la mano. "Piacere Roberto" sorrisi anch'io stringendogliela forte. "Se ha pazienza dieci minuti sono subito da lei, Lola deve essere munta subito altrimenti attacca a muggire come una matta" " Nessun problema, mi piacciono le mucche. Posso guardarla mentre munge " "Certo, se non teme di sporcarsi" Alessandra torną² allo sgabello ed io continuai l'osservazione. Era estate e faceva un bel caldo. Alessandra era veramente una bella donna, molto in carne ma bella. Indossava un semplice vestito a fiori senza maniche, di quelli abbottonati davanti , non portava calze ma solo un paio di sandali che mettevano in mostra un bel paio di piedi ben fatti . Da sotto le ascelle spuntavano due grossi ciuffi di pelo abbondante e nero. Alessandra non si rasava mai evidentemente. Dal vestito si indovinava inoltre che sotto doveva essere senza abbigliamente intimo o quantomeno senza reggiseno perchč si indovinava un paio di tette enormi , da fare invidia alla Lola che stava mungendo. Alessandra si sedette a gambe larghe sullo sgabello di mungitura e fu allora che ebbi la certezza che sotto non portava nemmeno le mutande. Anche sotto Alessandra non doveva essere amante della depilazione perchč ad un tratto, per un movimento falso ebbi una fugace visione di una specie di "mare" nero,: Sotto doveva essere pelosissima. Alla vista di quel ben di Dio il mio cuore inizią² ad accelerare. Alessandra, invece come del tutto ignara dell'effeto che faceva, conntinuava miperterrita a mungere la Lola e ansimava e sudava per il caldo. Ogni tanto si tergeva la fronte con il polso e cosą¬ facendo rivelava la consistenza del'enorme ciuffo di pelo sotto le ascelle da cui ora proveniva un odore forte di sudore. Anche le cosce colavano di sudore e Alessandra ogni tanto si fermava per detergerle. Terminata la mungitura mi chiese scusa. "Le dispiace se mi do una sciacquata ?" "Si figuri faccia con comodo", risposi aspettandomi che si dirigesse verso la casa. Niente di tutto questo Alessandra si diresse verso l'abbeveratoio , e inizią² a sciacquarsi abbondatemente il viso e sotto le ascelle, si sbottoną² un po' il vesito e si sciacquą² anche in mezzo ai grossi seni. Poi prese un po' d'acqua con le mani a coppa e inizią² a rinfrescarsi anche sotto la gonna che aveva un po sollevato. Fregava vigorosamente in mezzo alle cosce e tra gli enormi globi del sedere. Poi si rialzą² e , con aria soddisfatta, mi disse " venga andiamo a telefonare". Mi guidą² fino in casa ed io non potei fare a meno di annusare il forte odore che emanava, un misto di sudore, orina e vagina sudata. Entrando in casa, si tolse i sandali rimanendo a piedi nudi e mi indicą² il telefono. "Fai pure, io mi siedo un attimo perchč ho un caldo tremendo" Mi diressi al telefono e con la coda dell'occhio potevo osservare che si era seduta su un divanetto e che dall'enorme spacco del vestito uscivano un bel paio di gambe grosse ma abbronzate e ben tornite. Il seno doveva essere davvero maestoso, perchč sembrava voler strappare i bottoni del vestito. Mi chiesi se fosse rifatto ed Alessandta dovette intuire i miei pensieri perch disse "Sono tutte naturali. Le vuoi vedere ?" Allibito la guardai che si sbottonava il vestitino e liberava quelle enormi poppe. Erano gigantesche. Morbidi meloni che arrivavano alla linea del pube con dei capezzoli giganti. Il sesso era completamente coperto da una foresta di pelo nerissimo e foltissimo da cui spuntavano le enormi labbra della fica ed un clitoride che sembrava un piccolo pene. "Ti piaccio ?" chiese . "sono un po' ..tanta, ma di solito agli uomini piaccio. Di solito impazziscono per la mia, passerona. E' ...un po pią¹ grande del normale. Vuoi vedere com'č bella ?" Alessandra non mi diede il tempo di rispondere. ""Guarda com'č grande" Aprą¬ le cosce e mi mostrą² la sua fica completamente aperta. Era veramente enorme. "Sai che per godere non mi basta il ....ehm.? Ho bisogno di ...qualcosa di pią¹, guarda" Cosą¬ dicendo e senza sforzo ne dolore apparente, si infilą² tutta la mano destra , fino quasi al gomito nella fica. Poi con estrema naturalezza inizią² a pompare con violenza il pugno chiuso nella fica che assorbiva i colpi dilatandosi senza problemi. I capezzoli erano diventati duri e grossi come il mio mignolo. Alessandra ansimava e dalla sua fica usciva copioso un fiume di liquido trasparente e vhischioso. Poi fu la volta dell'ano. Alessandra sollevą² le cosce e mostrandosi completamente aperta estrasse la mano dalla fica e inizią² a puntare lo sfintere che si dilatą² con facilitą accogliendo tutta la mano. "Ti prego infilami la tua mano nella fica, anzi tutte e due" implorą² Alessandra". Non me lo feci ripetere due volte e iniziai a pomparla con il pugno chiuso e poi senza sforzo con tutti e due. La fica era dilatata in maniera spaventosa. Il clitoride era eretto e rosso, come un piccolo pene. Alessandra venne un numero imprecisato di volte bagnando il pavimento con potenti schizzi di liquido vaginale. Io continuavo a pomparla con tutte e due le mani chiuse a pugno che uscivano e rientravano nel suo enorme ficone nero. "Ti prego, il culo ora" mi implorą². Senza farmelo ripetere estrassi le mani dalla fica ed appoggiai le dita foggiate a punta sul suo sfintere. Miracolo, la mano entro senza sforzo nel suo ano . "Entra senza paura, fino in fondo" mi chiese. Io spingevo e la mia mano entrava nel suo intestino fino al gomito. "Anche l'altra" mi supplicą².Piano piano la mia mano sinistra si fece strada nel suo culo vicino alla destra ed ora la pompavo con due mani nel culo. Alessandra" continuava a venire e aveva allagato la stanza di fiumidi liquido vaginale. "Ora voglio pisciare, bevi il mio piscio" Detto questo Alessandra" si alzą² e allargo leggermente le cosce. IO mi disposi al disotto della sua grande fica aperta e attesi a boca aperta. Un getto incredibile e caldissimo ne fuoriuscą¬ inondandomi tutti i vestiti. Sembrava non finire mai. Con la bocca aperta ne riuscii a catturare una grande quantitą che bevvi diligentemente. Aveva unsapore asprigno ma fantastico. "ora voglio cagare" disse alessandra" inizią² a spingere ed un enorme stronzo marrone e fumante fuoriusci dal suo ano. Io non ebbi il coraggio di spingermi a tanto ma lei si. Con la mano raccolse tutta la cacca che produceva e quando ebbe finito se la porto alla bocca. Prima la annusą² e poi inizią² a mangiarsela tutta, leccandosi le dita per non perderne neanche un pochino. Cosi sporca e puzzolente, nuda e pelosa si diresse verso l'uscita e disse. Ora voglio fare un giro in bici, mi accompagni ? Raccolse una bici senza sellino e , cosą¬ naturalmente si sedette sul piantone .