Alessandra 2 Vi ricordate di Alessandra ? Si era seduta completamente nuda sul piantone del sellino della bicicletta, naturalmente dopo avere divelto il sellino. Era forte Alessandra anzi , incredibilmente forte. Sarą stato l'esercizio fisico ma non avevo mai visto una donna ( anzi nemmeno un uomo ) fare le cose che lei faceva con apparente nochalance. Si sedette sul piantone con una violenza tale che temetti che l'avesse perforata internamente. Niente di tutto questo ! Alessandra sembrava indistruttibile ! Il piantone la penetrą² e lei lo accolse fino in fondo senza risentirne. Prima davanti e poi dietro con una violenza inaudita. La fica l'utero e il culo si dilatavano ad accogliere praticamente qualunque cosa. Prima le mie mani e adesso una sbarra di acciaio. Alessandra invece di soffrire sembrava goderne ! Dopo poco si stancą² di quel gioco e disse " Sono stufa, ho voglia di fare un po ' di esercizio. Vuoi venire con me ?" La seguiii senza parlare sempre pią¹ sconvolto da quella donna dalle forme esagerate e , come potevo constatare , dalla forza e resistenza sovrumana. " Sai sono nata cosą¬. Non posso farmi male nemmeno se voglio. Sento il dolore ma i miei tessuti si rigenerano velocissimamente e in pratica posso ferirmi a piacimento e non subirne le conseguenze " Detto questo e constatata la mia incredulitą si diresse verso il capanno degli attrezzi dal quale ne fuoruscą¬ con in mano un martello enorme, di quelli che si usano per spaccare le pietre. "Che vuoi fare ? " dissi preoccupato pią¹ per la mia incolumitą che per la sua. "Tu non ti preoccupare, prendi il martello e colpiscimi dove vuoi con tutta la forza che hai. Cerca di farmi male" "Ma tu sei pazza ! Io non voglio farti male. " "Ma tu non mi credi vero ?" Disse sorridendo . "Ebbene guarda tu stesso " Pose la mano sinistra su un'incudine e con la destra brandą¬ il martello . "Nooooo ! Che fai ! Ti spappoli la mano !" Gridai cercando di fermarla. Troppo tardi ! L'enorme martello si abbattč sulla su mano sinistra e , come prevedevo la ridusse ad un ammasso di carne sanguinolenta. Alessandra non emise nemmeno un lamento ma anzi sembrava godere dell'enorme sofferenza che si era auto inflitta. La mano penzolava sanguinante e inerte mentre Alessandra sperimentava un orgasmo squassante. Il dolore sembrava eccitarla in maniera pazzesca,.La sua enorme vagina aveva ripreso a gocciolare liquido vischioso e il suo bel viso era contorto in una smorfia di piacere. "Ora guarda" disse trionfante sollevando la mano ferita. Con mia enorme sorpresa la mano si stava "rigenerando", autoriparando,e dalla massa di carne sanguionlenta emergeva a poco a poco una nuova mano di squisita fattura e perfettamente integra. Ero choccato ! Mi sedetti su un tronco tagliato e assistetti a tutto il processo di rigenerazione della mano apparentemente ferita in maniera irreparabile. Alessandra era soddisfatta. "HO voglia di uscire. Andiamo a mangiare qualcosa ? Mi metto qualcosa di adatto " Sparą¬ per qualche minuto e ritorną² completamente truccata , con un bellissimo rossetto rosso fuoco, le unghie delle mani e dei piedini anch'esse laccate di rosso . Indossava dei sandaletti apertissimi dal tacco vertiginoso e senza laccetto che mettevano in mostra la perfezione dei suoi piedini, una microgonna aderentissima che lasciava vedere il pelo della fica fuoruscire e un toppino microscopico che fasciava appena i meloni mostruosi e sodissimi. Dalle ascelle fuoruscivano degli enormi ciuffi di pelo nerissimo. Io ero al settimo cielo. "Andiamo ? Conosco una trattoria qui vicino dove fanno dell'ottima carne " Prendemmo la sua macchina, una decapottabile e con quella ci dirigemmo verso il ristorante. Durante il tragitto Alessandra con estrema noncuranza apriva le cosce e orinava in macchina a piacimento come se fosse la cosa pią¹ naturale di questo mondo. IO continuavo a masturbarmi alla vista di quella superdonna eccezionale dei miei sogni. Arrivammo al ristorante e nel parcheggio , gią quasi pieno un tizio , arrivato dopo di noi , maleducatamente si infilą² nell'unico posto rimasto e con un sorriso di sfida, parcheggią² e si diresse verso il locale. Mi aspettavo qualche rimostranza ma Alessandra si limitą² a dire : " ora gli insegno io l'educazione . Vedrai che la prossima volta non lo fa pią¹ !" Detto fatto Alessandra" si avviciną² alla macchina decapottabile del tizio e imperturbabile la afferrą² per il parafango posteriore e con la sola forza delle braccia inizią² a sollevarla. Grugniva per lo sforzo ma inesorabilmente la macchina si sollevava finchč Alessandra non fu completamente sotto . A quel punto scalcią² per liberarsi dei sandaletti e rimase a piedi nudi nel fango del piazzale flesse leggermente le gambe e, miracolo , con un urlo tremendo SOLLEVO' la macchina interamente sopra la testa. La microgonna si era sollevata ed ora la fica nerissima era completamente nuda e cosą¬ le gigantesche poppe che erano uscite dal microtop di maglia. La machina fu trasportata cosą¬ a forza di braccia fino in fondo al piazzale dove venne depositata. A quel punto Alessandra inizią² a distruggerla sistematicamente. Partendo dal cofano che venne letteralmente strappato a mani nude. Poi fu la volta del motore che Alessandra divelse e se lo portą² al petto . Con un braccio teneva il motore e con l'altro inizią² a masturbarsi selvaggiamente la fica ormai grondante di umori. Poi lo sbattč per terra eci si sedette sopra a fica aperta sfregando contro le ruvide superfici. Poi prese il tubo di scarico ancora rovente e lo strappą² letteralmente e se lo infilą² prima nella fica e poi nel culo . Poi si applicą² ai sedili e infine allo chassis che ridusse a un ammasso di ferraglia inutilizzabile. Soddisfatta si sedette per terra e a cosce aperte inizią² ad orinare abbondantemente e poi a cagare. Ne fece una quantitą incredibile. Io ero al limite. Ero venuto non so quante volte ed ero come prosciugato ma venni ancora quasi senza sperma.. Alessandra si rialzą² e decretą² che il tizio la prossima volta si sarebbe comportato meglio- .