MEMORIE DI UNA PORNO KILLER - Capitolo 3: L'interrogatorio di lu35be@yahoo.it Storia di pura fantasia: ogni riferimento a persone o fatti reali � puramente casuale. Una mattina ricevetti una busta sigillata inviatami da Vipera Bionda. Era, come al solito, l�inizio di ogni missione, con tutte le informazioni del caso. Avrei dovuto consegnare due uomini nelle mani dell�agente X, esperta in interrogatori e sadica torturatrice. La conoscevo soltanto di fama e, come le mie colleghe, non sapevo praticamente nient�altro. Nella busta trovai una sua foto e un cellulare con inserito in rubrica il suo numero di telefono. Era una donna giovane, intorno ai 30 anni, con i capelli lisci e scuri che le scendevano appena dietro le spalle. Molto alta, pi� di un metro e ottanta, una struttura fisica longilinea da giocatrice di pallavolo: le braccia e le gambe erano piuttosto toniche e, nonostante la minigonna, si potevano intravedere cosce potenti, evidenti anche grazie alla sua pelle molto chiara. Dal leggero sorriso che aveva nella foto sembrava una persona allegra e gioviale, non la spietata assassina in grado di far parlare qualsiasi prigioniero. Pensai per� che la caratteristica delle Amazzoni era proprio quella di nascondersi alla perfezione nelle apparenze. Vi erano molte killer dalla vita normalissima: madri di famiglia premurose, casalinghe, segretarie, insegnanti, dottoresse e molte altre insospettabili. Lessi le informazioni riguardanti i miei bersagli: due killer dei servizi segreti incaricati di uccidere uno scienziato che stava aiutando uno Stato africano a fabbricare nuove armi chimiche. Parecchi governi lo volevano morto e la setta aveva accettato l�offerta pi� alta. Naturalmente, per�, bisognava eliminare �la concorrenza�, per cui dovevano prima sapere come trovare lo scienziato, poi eliminare i due agenti che gli stavano dando la caccia e che conoscevano la sua vera identit�. I due killer erano amanti della vita notturna e delle orge. Per cui il boss pens� subito di contattare me per catturarli. Li trovai in una discoteca italiana. Appena identificai uno dei due, mi misi a ballare con lui, strusciandomi contro il suo corpo muscoloso e guardandolo vogliosa, facendogli subito capire che cosa volevo da lui. Ovviamente l�uomo, un biondo aitante, apparentemente europeo, non poteva resistere a una donna come me e alle mie avances sfacciate. Quando ci riposammo per bere un drink, gli proposi subito di andare da me pi� tardi per finire in bellezza la nottata. Lui con fare piuttosto presuntuoso mi inform� che lui e il suo amico erano abituati a portarsi a casa almeno tre o quattro donne, perch� una sola non bastava a soddisfare le loro voglie. Quindi mi invit� a ballare con il collega mentre lui continuava la �caccia�. Gli risposi subito che una come me poteva tenere a bada anche tre uomini alla volta e che io loro due li avrei spolpati senza difficolt�. Fu preso in contropiede dalla mia franchezza e dalla sicurezza con la quale parlavo e rimase un attimo a guardarmi in faccia stupito, per capire se stessi scherzando o no. Gli stavo raccontando la pura e semplice verit�: avevo scopato con tre uomini una volta fino a svuotarli di ogni energia. Naturalmente evitai di informarlo che quei tre stalloni erano tutti morti: essendo una porno killer, posso trasformare un�orgia in una strage. E cos� avvenne quella volta: stavo cavalcando uno di loro sul divano mentre da dietro un altro mi inculava con forza. Di fianco il terzo si faceva succhiare il cazzo da me. Fu il primo a morire: il mio risucchio mortale gli aspir� il seme e anche la vita. Emise un grido strozzato e barcollando all�indietro si accasci� morto sul divano. I due che mi scopavano non ci fecero molto caso, presi com�erano dal sesso e pensando che fosse solo svenuto per l�intensit� dell�orgasmo. Quello in piedi dietro di me venne in abbondanza e usc� dal mio culo. Esausto, si sdrai� a terra supino respirando a fatica. A quel punto mi staccai da quello seduto sotto di me mi girai guardando l�uomo sdraiato a terra. Gli sorrisi e mi accovacciai sulla sua faccia facendomi leccare la fica. Mentre lui usava la lingua, l�altro si alz� dal divano e si mise al mio fianco in piedi, facendosi fare un blow job. Naturalmente il mio risucchio fece la seconda vittima: dopo l�orgasmo arretr� di qualche passo con gli occhi sbarrati prima di cadere pesantemente a terra senza vita. �E due�, pensai io soddisfatta, mentre guardavo sotto il superstite che mi leccava e mi strizzava le tette, ignaro del duplice omicidio appena avvenuto. La sua grande abilit� con la lingua non lo avrebbe certamente salvato: dopo avermi procurato un orgasmo grandioso, serrai la sua testa tra le mie cosce e con un secco movimento dei fianchi gli spezzai il collo. Restai seduta sulla sua faccia fino a quando ripresi a respirare normalmente. Mi alzai e prima di andarmene rimasi qualche minuto a osservare i cadaveri e a gratificarmi con le dita, anche per festeggiare la missione andata a buon fine. Piacevolmente distratta dal ricordo di quel triplice omicidio erotico, aspettai che l�altro agente, scuro di capelli ma altrettanto atletico, ci raggiungesse al tavolo e mi feci presentare dal biondo. Lui fu subito colpito dalla mia bellezza: ho 28 anni, sono alta 1.90, ho la sesta di seno naturale, occhi blu, lunghi capelli neri, magnifici piedi con la caviglia ben disegnata e gambe agili e potenti scolpite da anni di danza classica. A differenza del biondo, il socio fu subito entusiasta del menage a trois, d�altra parte portarsi a letto una donna cos� bella e atletica non capitava spesso neanche a loro. Il moro sembrava ipnotizzato dal movimento delle mie labbra mentre parlavo, dai miei occhi, dalla mia voce. Lui aveva gi� perso la testa e riusc� a convincere il collega a lasciare subito il locale. Salimmo sulle rispettive auto e li seguii fino a una villetta in periferia che avevano affittato. Mentre si servivano da bere al minibar mi spogliai completamente e feci qualche passo di danza sensuale, lasciando ammirare il mio corpo perfetto. Ai due quasi caddero i bicchieri di mano. Restarono un minuto intero in silenzio a guardare il mio corpo dalla testa ai piedi mente li guardavo sorridente con le mani incrociate dietro alla nuca. Si lanciarono una breve occhiata reciproca di intesa e passarono all�azione. Bevvero in fretta e si liberarono dei vestiti in un lampo. I due agirono in sincrono: si avvicinarono fianco a fianco e si avventarono su di me: il biondo mi prese la testa e mi baci� con foga infilandomi la lingua in bocca; l�altro al mio fianco mi palpava il culo e il seno mentre io, gemendo in maniera un po� accentuata, facevo scivolare le mani in basso massaggiando i loro uccelli gi� dritti. Quando arrivarono al massimo dell�erezione, afferrandoli entrambi per i loro cazzi, li accompagnai in camera da letto trascinandoli in quel modo. I due, una volta entrati in camera, si muovevano secondo un copione apparentemente ben collaudato: il biondo si distese supino sul letto, umidificandosi l�uccello con la propria saliva mentre l�altro mi spingeva sul letto dicendomi di cavalcarlo. Io mi misi sopra di lui e mi lasciai penetrare con scioltezza. L�altro rimase in piedi fermo a guardarci per un po� e poi, eccitato al punto giusto, mi prese per i fianchi e me lo infil� nell�ano senza troppi complimenti. Ci esibimmo quindi in una furiosa doppia penetrazione che avrebbe fatto gridare dal dolore una ragazza qualsiasi tranne me, abituata ad addomesticare anche gli uccelli pi� grossi. Loro due erano assatanati, sia per il mio corpo, sia per la mia abilit� come amante. Gli permisi di fare praticamente di tutto, lasciandoli godere appieno, ben sapendo, io, che dopo quella notte per loro ci sarebbe stato soltanto dolore. Profondo dolore. Dopo essersi dati il cambio nelle posizioni per diverse volte, non furono pi� in grado di andare oltre senza venire. Fui presa per le braccia e fatta mettere in ginocchio tra loro due abbastanza bruscamente. Avrei voluto e potuto farli fuori in quel momento usando la mia bocca, ma sapevo l�importanza della missione, per cui resistetti alla tentazione. Bastarono pochi movimenti con le mie mani per farli venire: accettai senza fiatare di essere investita abbondantemente dal loro seme caldo e denso, facevo finta di godere con la bocca spalancata e gli occhi chiusi mentre gli schizzi incrociati piovevano sul viso e il petto. Poi, lentamente, afferrando saldamente i loro uccelli, ricominciai a succhiarli ripulendoli per bene. Mentre mi davo da fare con la bocca, lanciai occhiate a uno e all�altro aspettando il momento propizio: erano entrambi stanchi ed esausti, respiravano affannosamente con gli occhi chiusi mentre si riprendevano. Fermai improvvisamente la mia fellatio quando si stavano rammollendo del tutto. Li guardai negli occhi entrambi. Quindi, sorridendo, afferrai le loro palle con tutta la forza che avevo. Caddero in ginocchio urlando all�unisono con gli occhi ora sbarrati per il dolore e la sorpresa. Prima che finissero distesi sul pavimento, afferrai le due teste per i capelli e le feci cozzare, una contro l�altra, con estrema violenza. Mollai la presa ai capelli e i due si accasciarono ai miei lati... svenuti. Tutto era filato liscio come meglio non potevo sperare. Andai in bagno a prendere degli asciugami per darmi una veloce ripulita. Presi dalla mia borsa il cellulare datomi da Vipera Bionda e composi il numero della misteriosa agente X, avvisandola che tutto era andato secondo i piani e che l�aspettavo a casa loro per portarli via. Le diedi l�indirizzo e chiusi la telefonata. Avevo un po' di tempo a disposizione. Avevo due paia di manette nella borsa e le usai per assicurare i loro polsi. Tappai le loro bocche con del nastro adesivo e infine li incappucciai. Completata l�opera, mi rivestii in fretta. Fui presa alla sprovvista quando invece della mia �collega�, vidi due uomini arrivare nella villa per portare via i prigionieri. Erano alti e muscolosi, sulla trentina, pelati, vestiti in giacca e cravatta. Non avevano soltanto vestiti, capigliatura e corporatura uguali... Dopo qualche secondo mi accorsi che erano identici. I due gemelli agirono con rapidit� e professionalit�, senza aprir bocca. Presero prima il biondo per le gambe e per le braccia e lo caricarono sul retro del furgone nero parcheggiato davanti alla casa. Tornarono dentro e, sempre agendo come se io fossi invisibile, portarono via anche l�altro tizio. Dopo aver chiuso il portellone, finalmente uno dei due si gir� verso di me e disse... �Salga con noi. La padrona ci sta aspettando�. Aveva una voce metallica e innaturale. Per un attimo dubitai che fossero realmente esseri umani. Il viaggio fu abbastanza breve e lo passai seduta davanti in mezzo a loro due, che ovviamente non aprirono mai bocca. Passai il tempo a rimuginare, cercando di trovare una spiegazione a quella situazione. L�organizzazione non aveva assolutamente uomini. Non era un�anomalia... era qualcosa di irregolare. Pensai che fosse addirittura una trappola. Non ero tranquilla. Arrivammo in un casolare in aperta campagna. Loro non mi diedero alcuna istruzione per cui mi limitai a osservarli, seguendo con attenzione ogni loro mossa. Scesero dal furgone e fecero uscire i prigionieri che nel frattempo si erano svegliati. Li sentivamo mugugnare sotto i cappucci mentre venivano portati dentro la casa. Rapidamente i gemelli condussero loro attraverso l�ingresso, il salotto e poi gi� per una scala buia, stretta e piuttosto ripida. Dopo una porta di legno arrivammo alla fine nella camera delle torture. Vidi subito due grossi ganci arrugginiti pendere dal soffitto, molto vicini l�uno all�altro. Tra i ganci e l�entrata c�era un tavolo di legno dove erano fissate delle grosse cinghie di cuoio. Appesi alla parete c�erano strumenti di ogni tipo: fruste di varie lunghezze, ganci, coltelli, uncini e altro armamentario da tortura medievale. La stanza era illuminata soltanto da una lampadina che pendeva dal soffitto con i fili scoperti. I gemelli presero alcune manette e le chiusero attorno alle caviglie dei prigionieri. Poi sollevarono loro le braccia fino a che le manette dei polsi rimasero appese al gancio arrugginito. Adesso erano agganciati con le braccia alzate e a malapena potevano toccare il pavimento con la punta dei piedi. Mi avvicinai fermandomi in mezzo a loro. �Avete ancora voglia di sfondarmi con i vostri uccelli?�, chiesi con tono sarcastico. Poi sadicamente afferrai nuovamente le palle dei due uomini, ancora molto doloranti per la stretta di prima. �Questo � solo l�antipasto�, sussurrai a denti stretti. Li lasciai l� a lamentarsi per le loro povere palle e me ne andai seguita dai gemelli. Mi accompagnarono in salotto e rimasero in attesa vicino a me. Qualche minuto dopo la �padrona� arriv�. La vidi comparire all�ingresso del salotto. Rimase ferma in posa, tenendo una mano appoggiata allo stipite della porta e l�altra su un fianco. Indossava soltanto un paio di stivali neri in lattice che arrivavano appena sopra il ginocchio e con tacchi altissimi. L�unica cosa d�altro che aveva addosso era un costume a V, sempre in lattice nero, che copriva a malapena il seno e i genitali. Essendo quasi nuda, potevo osservare meglio il suo corpo atletico. Era davvero alta: sicuramente la prima donna che poteva incrociare il mio sguardo senza complessi d'inferiorit�, essendo alta 1.83 a piedi nudi e quasi 2 metri con quegli stivali. Le gambe e le braccia mostravano una chiara definizione muscolare. �Tu devi essere Vedova Nera... Giusto?�, disse lei con voce calma e sensuale. �Si, sono io�. �Il mio nome in codice � Divina. Ho il compito di interrogare i prigionieri per ottenere informazioni fondamentali sul bersaglio che dovrai eliminare. Questi due uomini sono i miei fedelissimi servitori. Sono due ex guardie del corpo di un politico che ho torturato e ucciso tempo fa. Invece di eliminarli, li ho torturati e in cambio della vita li ho trasformati in due perfetti schiavi che obbediscono a ogni mio ordine, anche il pi� assurdo. Fanno qualunque cosa io comandi. Dopo mesi di torture e di lavaggio del cervello, da uomini duri quali erano adesso non sono altro che miseri cagnolini agli ordini di una donna. Modestamente � stato un mio capolavoro. Adesso sta a vedere�... Fece schioccare le dita e con mio grande stupore i due iniziarono a spogliarsi completamente. Notai che erano completamente rasati, da capo a piedi, e sfoggiavano una notevole erezione. Sempre pi� stupita, li osservai ora nudi mettersi in ginocchio e gattonare verso la loro padrona. Senza che lei facesse nulla, iniziarono a baciare e leccare gli stivali della donna, uno il destro, l�altro il sinistro, in perfetto sincronismo, senza tralasciare nemmeno un centimetro di lattice. Mentre i suoi schiavi lucidavano gli stivali con le loro lingue, Divina si rivolse a me, sorridendo... �Hai visto? E questo non � ancora tutto. Non immagini neppure fino a che punto possono essere miei servi devoti. Non osano nemmeno esitare a eseguire un mio comando oppure opporsi a tutte le sevizie e gli abusi a cui li ho sottoposti finora�. Intanto l�adorazione non era affatto terminata. Ora, in ginocchio, i due gemelli abbracciavano le gambe della donna e le baciavano le natiche nude e sode con grande devozione, mentre i loro uccelli dritti sfregavano contro gli stivali. Quando si fu stancata del gioco li scalci� via piuttosto brutalmente e ordin� a uno dei due di portarle �la sacca� e di aprirla. Quello obbed� subito. �Indossali�, ordin� Divina indicando la sacca di tela sul pavimento. L�uomo estrasse un paio di scarpe col tacco a spillo e se le infil�. Poi si mise le mutandine, una minigonna di pelle, reggiseno di pizzo e una parrucca dai riccioli biondi. Ordin� poi al fratello di truccarlo. Lui obbediente applic� il rossetto e il fondotinta. Conciato in quel modo sembrava piuttosto ridicolo. La donna gli ordin� di farsi ammirare bene da me facendo una piroetta. Lui obbed�. �Perfetto�, disse ridendo Divina. �Adesso fai una sfilata per noi�. Vestito da donna, quello all�istante inizi� ad ancheggiare per il salotto, sculettando in modo osceno sotto il nostro sguardo divertito. Dopo essere andato su e gi� per il salotto, gli venne ordinato di fermarsi vicino al fratello. Divina intanto si era sdraiata supina sul tappeto vicino a me. Alz� le gambe tenendole inclinate di 45 gradi e le allarg� leggermente. Poi si rivolse ai suoi schiavi e come se fosse la cosa pi� naturale del mondo, ordin� perentoria �Fatevi inculare dai miei tacchi!�. Senza fiatare entrambi si mossero rapidamente: in piedi si avvicinarono alle gambe alzate di lei e voltandosi, si sedettero sopra gli stivali, facendosi penetrare piano dai tacchi altissimi di Divina. Quello vestito da donna dovette naturalmente scostarsi le mutandine e sollevare la gonna. Li vidi masturbarsi mentre si muovevano lentamente su e gi� lasciandosi sodomizzare dal tacco su cui ciascuno era seduto. Lei rideva gustandosi la mia espressione esterrefatta e con entrambe le mani si trastullava pure lei nelle parti intime. Era una delle cose pi� strane cui avessi assistito, per� mi sentivo eccitata. Mi ero completamente scordata di tutto: dove ero e perch� mi trovavo l�. Feci fatica a rimanere impassibile e non toccarmi. �Godi come una puttana�, fece all�improvviso Divina. E il travestito inizi� a strillare come una ragazzina. Era incredibile cosa poteva fare quella donna. Quando Divina diede il comando, i gemelli vennero spruzzandosi addosso il seme. Senza che la padrona dicesse qualcosa, come se fosse una prassi consolidata, i due si tolsero i tacchi dal culo e si girarono verso la donna, che rimase nella stessa posizione, con le gambe sollevate in alto e leggermente divaricate. Gli uomini si misero in ginocchio e cominciarono a succhiare avidamente ognuno il tacco che lo aveva appena sodomizzato. Dopo aver ripulito bene il tacco sporco, rimasero in ginocchio muti e col capo chino. Anche Divina a quel punto si alz� in piedi. �Bene. Dopo questa piccola dimostrazione possiamo iniziare. Ho dato ai miei due schiavi precisi ordini affinch� eseguano ogni tuo comando e soddisfino ogni tuo desiderio, come se fossi io al tuo posto. Ora sai che puoi fargli fare di tutto. Quindi te li lascio per un po� come regalo mio personale per avermi portato i prigionieri. I miei servi ti accompagneranno da me quando sar� giunto il tempo�. E con un sorriso pieno di sadismo e di malvagit� si allontan� dal salotto per recarsi nella camera delle torture. La osservai allontanarsi notando per la prima volta lo strano tatuaggio che portava sulla schiena rimasta come se a ogni anello corrispondesse un ideogramma. Rimasi in piedi in salotto a raccogliere le idee. I due schiavi erano immobili nella stessa posizione di prima, in ginocchio e a testa bassa. Cominciai a camminare in cerchio intorno a loro accarezzando di tanto in tanto la testa pelata di uno e la parrucca bionda dell�altro. �E cos� dovete fare tutto quello che vi dico�. Entrambi annuirono con perfetto sincronismo. �Abbaiate!�... e quelli iniziarono ad abbaiare come due cani. �Miagolate!�... e quelli miagolarono come gatti. Scoppiai a ridere incredula. Pensando ai due uomini grandi e grossi trasformati in esseri inferiori e privi di dignit�, sentii un brivido sulla schiena. Il potere mentale di quella donna era spaventoso. In fondo speravo di non doverla pi� incontrare. E quel tatuaggio sulla schiena? Che voleva dire? Forse era meglio non saperlo. Avevo l�impressione che quella donna usasse la Agenzia soltanto come scusa per torturare e uccidere. In fondo io non facevo lo stesso? Ero ricca e non avevo bisogno di denaro. Per� adesso avevo due giocattoli con cui passare il tempo, per cui era inutile rimuginare e pensai fosse meglio provare a divertirsi un po�. � molto pericoloso giocare con le mie fantasie: i due gemelli rischiavano grosso. Mi eccitai a questo pensiero. Avevo l�imbarazzo della scelta. Non sapevo proprio da cosa cominciare. Intanto decisi di mettermi in piedi davanti a loro. Restarono fermi e impassibili anche quando i miei vestiti caddero uno dopo l�altro ai miei piedi. Mi tolsi le scarpe e rimasi completamente nuda al loro cospetto. �Guardatemi!�, dissi con voce ferma e decisa. I due alzarono lo sguardo e furono costretti ad ammirare il mio corpo. Sempre in modo molto perentorio, ordinai loro di alzarsi in piedi. Lasciai l�espressione severa e, sorridendo, feci cenno con il dito indice, invitandoli ad avvicinarsi. Lentamente i gemelli camminarono verso di me fianco a fianco. Afferrai la nuca a entrambi e spinsi le loro teste in basso verso il mio seno, ordinando di leccarmelo. Naturalmente obbedirono subito: chiusi gli occhi e mi leccai le labbra soddisfatta quando sentii le loro lingue passare sulle aureole con lenti movimenti circolari, eseguendo lo stesso identico movimento con costanza e precisione, come fossero davvero due robot. Proseguirono succhiando avidamente i capezzoli e facendomi godere intensamente. Restai con gli occhi chiusi sussurrando �si� bravi� cos� mentre dolcemente accarezzavo le loro teste. Mi feci leccare a lungo le tette mentre dalla cantina potevo udire, seppur lievemente attutite, urla atroci� Improvvisamente vidi illuminarsi il grande monitor appeso alla parete in una vecchia e preziosa cornice. Trasmetteva in diretta le immagini di quello che stava succedendo in cantina. Non c'era sonoro, ma sentivo le urla provenire flebilmente dalla cantina. E le immagini, seppure mute, erano eloquenti... Quando Divina arriv� nella camera delle torture, tolse i cappucci e i bavagli ai due uomini, increduli per l'accaduto. Credevano di essere stati catturati dalle spie del governo per il quale lo scienziato lavorava. E invece erano prigionieri nella cantina di una specie di dominatrix che collezionava strumenti di tortura. I due uomini erano donnaioli incalliti per cui, nonostante cominciassero a sudare freddo, ebbero un�erezione immediata vedendo Divina e la sua �uniforme� da Mistress. Lei sorrise soddisfatta, vedendo che i suoi prigionieri le rendevano omaggio con i loro uccelli, come giustamente meritava. Con voce calma spieg� ai due per filo e per segno perch� erano l�, chi era lei e la sua amica. Lesse brevemente i dossier che li riguardavano, dimostrando che la setta sapeva tutto e non potevano negare la missione che gli agenti avrebbero dovuto svolgere. Divina spieg� anche che lei si divertiva molto a torturare per cui avrebbe gradito un po� di resistenza da parte loro, altrimenti il divertimento sarebbe durato poco. Per prima cosa Divina nullific� le loro erezioni con un calcio nella palle a ognuno. Tanto per cominciare. Usando sempre il collo del piede avvolto nello stivale, rifil� una serie di terrificanti calci nei testicoli, mostrando di gradire le urla dei malcapitati, che dondolavano dai ganci gridando per il dolore. Passeggiando intorno a loro, Divina li avvert� dicendo che la procedura di castrazione sarebbe stata lenta e graduale, senza usare strumenti. Il biondo guard� con preoccupazione il collega che aveva gli occhi chiusi e si lamentava debolmente. Lo chiamava per nome ma lui non rispondeva. Aveva le palle martoriate anche lui ma cercava di resistere. Stava iniziando un po� a riprendersi dal dolore quando vide con la coda dell�occhio Divina armeggiare dall�altra parte della stanza. Fece uno sforzo per girare la testa e allora vide la donna che si stava allacciando in vita un enorme fallo di gomma. Lo stava lubrificando con un guanto unto di olio� Chiuse gli occhi sperando che tutto finisse al pi� presto. Improvvisamente come si era acceso, il monitor si spense e io tornai a concentrarmi sul mio piacere... Dopo il servizietto alle mie tette alzai le braccia e iniziarono a leccare diligentemente le mie ascelle, non solo passando bene la lingua sotto, ma anche strofinando forte il naso contro la pelle, aspirandone l�odore. Mi ripulirono le ascelle meglio di una salvietta! Seguendo sempre i miei ordini, scivolarono poi lungo i miei fianchi fermandosi in ginocchio a baciarmi le natiche con volutt�. Quando fui soddisfatta proseguirono ancora pi� in basso: prima baciarono i polpacci muscolosi e le caviglie, poi alzai il piede all�indietro permettendo a turno a uno dei due di ciucciare il tallone mettendoselo tutto in bocca. Piegai indietro il piede destro e offrii il tallone a uno. Quando ebbe finito, alzai il piede sinistro facendomelo succhiare dall�altro. Finito il lavoro dei talloni, sempre in ginocchio si piegarono al massimo baciando i miei bellissimi piedi: la conclusione pi� degna dell�atto di adorazione del mio corpo. Fui positivamente impressionata dalle doti dei gemelli, tanto che venne l�idea di poter farmeli prestare da Divina un�altra volta, magari la prossima missione in Italia che mi sarebbe capitata� I miei progetti futuri sui due schiavi furono interrotti dal monitor, che era tornato a trasmettere immagini dell'agonia dei due rapiti in cantina... Il biondo resisteva stoicamente, senza lamentarsi, rimanendo fermo il pi� possibile mentre Divina affondava brutalmente il fallo di gomma nel suo culo, facendolo sanguinare. Era stata tutt�altro che delicata. Il collega invece si era agitato come impazzito quando si era reso conto di quello che avrebbe subito. Muoversi furiosamente era inutile e avrebbe soltanto reso pi� dolorosa la penetrazione, ma non era abbastanza lucido da capirlo e urlava e si dimenava lo stesso. Divina lo aveva afferrato saldamente per i fianchi e violentato brutalmente mentre guardava sorridendo il biondo che assisteva impotente. Chiuse gli occhi e strinse i denti quando venne il suo turno. Quando Divina ebbe finito anche con lui, gli sussurr� nell�orecchio �Sei stato bravo, piccolo. Saresti uno schiavo perfetto�. Si becc� solo insulti come risposta. Il bruciore tra le natiche si alternava alle fitte terribili ai testicoli. Divina si slacci� il fallo di gomma e inizi� a fare stretching, pronta per un�altra sessione di calci alle palle. Divina esprimeva il suo sadismo in forme originali: evidentemente amava avere il controllo assoluto su ogni situazione. Si stava divertendo anche con me, centellinando le immagini della sua tortura. Quella sorta di doccia scozzese delle emozioni mi stava intrigando molto. Appena lo schermo si spense, mi dedicai nuovamente ai miei due servetti... Con un mio cenno i due gemelli si alzarono in piedi vicino a me. I poveretti dovevano ormai avere i crampi alla lingua e alla mascella con tutto il lavoro di bocca che avevano dovuto fare. Ovviamente non fecero una piega e rimanevano impassibili in attesa di nuovi ordini. Restai pensosa per un attimo. Sicuramente Divina li usava come cesso e carta igienica. Non avevo il minimo stimolo per�. E poi dopo non avrebbero pi� potuto starmi vicino! Cosa potevo fargli fare? Ebbi un�idea. �Dovette obbedirmi senza fiatare, dunque voglio testare la vostra autentica devozione. Non sono ancora del tutto convinta�. Rimasi in silenzio per un paio di secondi, che a loro saranno sembrati eterni, poi guardai quello alla mia destra, l�uomo travestito da donna... �Tu! Adesso mettiti in ginocchio dietro di me. Poi affonda la faccia tutta nel mio culo e soffoca in mezzo alle mie chiappe!�. Lui fece esattamente quel che gli avevo appena ordinato! Si teneva aggrappandosi ai miei fianchi e strusciava il viso nel mio culo completamente, quasi come se cercasse di entrare dentro me da l�. Non poteva davvero respirare e soffocava volontariamente. Era pazzesco quello a cui stavo assistendo. Si sarebbero dati fuoco se solo lo avessi ordinato. Adesso ero veramente sull�orlo dell�orgasmo. �Tu invece�, dissi all�altro, guardandolo duramente. �Metti la faccia in mezzo alle mie tette! Guai a te se respiri!�. Quello a testa bassa mi afferr� le mammelle e se le schiacci� sopra il naso e la bocca, togliendosi il respiro. Restai a fatica in piedi in quella posizione quando l�orgasmo potente mi travolse facendomi tremare tutta, dalla testa ai piedi. Avevo gi� eliminato parecchi uomini soffocandoli con il culo e le tette, ma non avrei mai immaginato di trovarne due intenti a uccidersi di proposito solo perch� avevo ordinato loro di farlo. Fu una delle mie esperienze pi� eccitanti e strane. La mia eccitazione era palpabile. Cos� percettibile che se ne accorse perfino Divina gi� in cantina. Almeno fu questo che pensai quando vidi riaccendersi lo schermo. Era come se la mia collega assassina reclamasse la mia attenzione su di lei e non sui due fustacci che si stavano auto-soffocando nelle curve del mio corpo sensuale. Lasciai i due stalloni con le loro facce immerse nel mio seno e nel mio culo. E mi concentrai su Divina e le sue vittime... Erano ormai svenuti per il dolore diverse volte. Dondolavano appesi per i ganci e i genitali ridotti a una massa informe e sanguinante. Avevano ricevuto calci ripetuti con la punta dello stivale, poi col tacco da dietro. Si era messa davanti al moro e appoggiando le mani sulle sue spalle aveva iniziato a tempestare di ginocchiate i suoi testicoli massacrati. Mentre lo prendeva a ginocchiate, Divina lo guardava soffrire e faceva le smorfie imitando l�espressione di dolore dipinta sul volto del prigioniero. Nonostante il dolore, il biondo riusciva a ancora ad arrabbiarsi a vedere tanto sadismo. Il moro mosse convulsamente le labbra cercando di dire qualcosa. Divina avvicin� l�orecchio alla bocca di lui. A fatica, l�uomo riusc� a spifferare alla donna tutto quello che sapeva. Divina sorrise. Aveva vinto lei. Come sempre. Afferr� l�uomo per la vita e lo spinse all�ins�, sganciando le manette dal gancio. Cadde pesantemente sul pavimento, svenuto. Per lui i tormenti erano momentaneamente finiti. Momentaneamente! L�altro doveva ancora soffrire. Lo fece svenire ancora a furia di ginocchiate nei testicoli. Sollev� anche le sue manette dal gancio e lo fece cadere a terra. In piedi in mezzo a loro due, Divina li guardava con le mani sui fianchi, aspettando pazientemente che i due riprendessero i sensi. Ovviamente avevano ancora le manette ai polsi e alle caviglie, anche se non avrebbero avuto la forza per tentare di resistere o addirittura scappare. Il loro destino era ormai segnato. Con il tacco dello stivali inizi� a dare brevi colpi al fianco e sulle tempie dei due uomini per farli riprendere. Divina non voleva che si perdessero un istante delle loro sofferenze. Dovevano essere coscienti. I lamenti deboli che arrivavano dal pavimento segnalarono il risveglio dei prigionieri, pronti per l�ultima sessione di tortura. Quando i due ripresero i sensi, iniziarono lentamente a muoversi gemendo e strisciando sul pavimento nel tentativo di girarsi supini. Divina li guardava soddisfatta. �Si, cos�! Dovete strisciare ai miei piedi come vermi�. Camminava nella stanza girando intorno ai loro corpi martoriati. �Io li schiaccio i vermi come voi!�. E mentre lo diceva, salt� sopra il moro, sistemandosi dritta in piedi sulla sua schiena e affondando i tacchi nella carne. Lui non ebbe nemmeno la forza di gridare, dalla sua bocca usc� solo un rantolo. Divina ripul� le suole degli stivali sporche di sangue sfregandole dolorosamente sulla schiena, come fosse un normale zerbino. Poi sal� sopra il sedere dell'uomo, schiacciando sotto il peso del proprio corpo anche ci� che rimaneva dei suoi genitali sul pavimento. Lui a quel punto svenne un�altra volta. Lei scese dalla sua schiena e cammin� sopra il biondo, calpestandolo con i suoi stivali di lattice: gli schiacci� in successione il sedere, la schiena e la testa; poi scese e risal� sul suo corpo, percorrendolo all�inverso. Una volta scesa, inizi� a prenderlo violentemente a calci sul costato, su entrambi i lati, con la punta dello stivale, provocando varie fratture. Quando si fu stancata, si allontan� da lui e premette un pulsante che si trovava sulla parete del locale. Pensai che quel pulsante governasse il mio monitor, perch� in quello stesso istante lo schermo ritorn� buio. Potei cos� pensare esclusivamente alle due nullit� che stavano annaspando fra le mie tette e le mie natiche. Se li avessi lasciati fare, i due gemelli sarebbero svenuti per il soffocamento. Decisi di cambiare gioco, altrimenti avrei dovuto aspettare che si riprendessero. Riluttante, ordinai ai miei sue schiavetti di fermarsi e riprendere fiato. Si staccarono da me senza cambiare posizione. Uno stava in piedi davanti e l�altro in ginocchio dietro. Mi accomodai seduta sul divano con le gambe incrociate e feci cenno a loro di avvicinarsi. Una volta in piedi davanti a me, comandai loro di masturbarsi. Come due macchine eseguirono senza batter ciglio e, quando furono quasi sul punto di eiaculare, ordinai di fermarsi subito. Quando si furono un po� rammolliti dissi di ricominciare e ancora, quando furono vicini all�orgasmo, li feci smettere. Non davano segni di sofferenza e sospettai che la loro padrona li avesse abituati a questo tipo di gioco. Era divertente: era quasi come fare zapping con il telecomando. Il gioco continu� per un buon quarto d�ora, finch� sentimmo tutti suonare un campanello e quelli smisero senza che lo avessi ordinato. �� ora. La padrona vuole che scendiamo da lei�, disse uno dei due. Sospirai. Era tempo di tornare al nostro lavoro. Decisi di non rivestirmi, forse Divina mi avrebbe lasciato ancora qualche minuto con i suoi giocattoli. Scendemmo tutti e tre nella camera delle torture. Vidi i prigionieri sdraiati a terra in uno stato pietoso. Sul pavimento c�erano chiazze di sangue e vomito. Divina era in piedi sopra la schiena del biondo con le braccia incrociate, aspettando il mio arrivo. L�altro invece era immobile, non capivo se morto o svenuto. La donna mi annunci� solennemente che aveva ottenuto le informazioni che la setta voleva. Mi spieg� tutto lentamente in modo che potessi memorizzare i dati che Divina aveva raccolto dai prigionieri durante l�interrogatorio. �Dubitavi che parlassero?� chiese lei. �No. Se Vipera Bionda ha affidato a te l'incarico di interrogarli, significa che sei davvero esperta a far sciogliere la lingua anche al pi� coraggioso e resistente dei prigionieri�. �Manipolare la volont� altrui � uno dei miei talenti�. �Me ne sono accorta con i due gemelli. Li hai ammaestrati alla perfezione: ubbidiscono senza esitazione anche agli ordini pi� pericolosi. Chiss� da quanto tempo li stai addestrando�... �Sono al mio servizio da meno di una settimana�. �E sono gi� cos� docili e remissivi?�. �I miei servi imparano immediatamente che ogni tentativo di ribellione viene punito con severit� e senza alcuna piet�. � sufficiente tentennare prima di eseguire qualsiasi mio ordine per ricevere punizioni atroci�. �Tutte le donne dell'Agenzia sono spietate e provano piacere a uccidere, ma tu sei una delle killer pi� sadiche che io abbia mai conosciuto�. �Dominare la mente e martoriare il corpo di uno slave per me sono azioni naturali come respirare. Il sadismo fa parte del mio DNA... infatti me lo sono tatuato sulla pelle�. �Il tattoo che hai sulla schiena?�. �Proprio quello!�. �Una scritta in ideogrammi cinesi che corre lungo la spina dorsale... � molto stilosa, sexy e anche fetish. Hanno un significato particolare quegli ideogrammi?�. �� una frase che riflette l'essenza della mia anima: �Per me si va nell'eterno dolore!�. �Sono versi della Divina Commedia di Dante Alighieri�... �Gi�. Nelle mie vene scorre anche sangue toscano. Ora sai perch� il mio nome in codice � Divina�. �E perch� in cinese?�. �Perch� io vivo nel mondo occidentale e pochi conoscono il cinese. Mi piace l'alone di mistero che suscita la mia schiena nuda�. �Certamente pochi, ma ti sar� capitato di incrociare qualcuno che conosce il cinese. Cosa rispondi a chi ti chiede spiegazioni?�. �Ricordo le mie discendenze toscane e dico che questa frase � appropriata ai tempi di buio intellettuale e sociale che stiamo vivendo�. �Nessuno ha mai fatto allusioni al sadomaso?�. �Pochi si sono dimostrati cos� cerebralmente attivi. Comunque tutti quelli che hanno intuito il senso sadomaso del tatuaggio, hanno ricevuto il meritato premio alla loro intelligenza�. �Quale premio?�. �Essere ammessi nelle mie stanze segrete e conoscere il dolore pi� intenso e senza fine. Un dolore cos� insopportabile da spingerli a sospirare che di eterno arrivi al pi� presto il riposo�. �Per quel poco che ti ho vista all'opera... sei una artista della sofferenza�. �Ho molto talento nell'infliggere dolore, ma la mia arte migliore � annullare mentalmente lo schiavo prigioniero nel mio inferno. Manipolarlo cerebralmente fino cancellare totalmente il suo libero arbitrio, trasformandolo in un burattino con i fili nelle mie mani�. �A proposito... il burattino che hai sotto i piedi ormai � senza fili�. �Penso di si... non si dimena pi� da qualche minuto. Per� si � comportato bene: non ha osato interrompere la nostra conversazione con il rumore della sua trachea che si spezzava. Quando li uso come poggiapiedi, non decido mai a priori se strangolarli o frantumare l'osso del collo col mio peso�. Per tenersi in equilibrio, Divina si aggrapp� con le mani al gancio di ferro a cui aveva appeso la sua vittima. Si spost� in avanti sopra di lui, appoggiando un piede sul petto e l�altro sulla gola. Schiacciava con precisione la carotide sotto la pianta del piede. Si era tolta gli stivali sporchi, che ora erano nella sua borsa. Lui inizi� subito a tossire ripetutamente. Vidi i suoi occhi spalancati per il terrore. Tenendosi aggrappata, Divina riusc� a mantenere la posizione senza cadere, con il piede sempre ben premuto sulla gola. Quando la donna ebbe posizionato il piede sul punto giusto, sempre reggendosi al gancio, spost� anche l�altro piede dal petto al collo dell�uomo. Adesso aveva entrambi i piedi nudi uniti sulla gola del biondo. Il peso del corpo sopra di lui impediva ormai anche di girare il collo e scivolare di lato per evitare di farsi comprimere la carotide. In quella posizione avrebbe impiegato poco a strangolarlo. Quando trov� il giusto equilibrio, alz� la testa e mi guard�. Solo in quel momento si accorse che ero nuda, in piedi tra i due gemelli. �Mi sentivo in dovere di farti assistere all�esecuzione. Ho interrotto qualche gioco divertente?�, mi chiese con un sorriso malizioso. �Gli avevo ordinato di masturbarsi, impedendogli di venire�. �Molto sadico. L�ho fatto un sacco di volte con loro, ma � sempre molto spassoso�. �� vero�. �Ti ho vista arrivare qui nuda. Credevo te li stessi scopando�... �Oh no. Mi � bastato passare qualche ora con questi due stronzi�, dissi io indicando i prigionieri. �Mi sono fatta leccare tutta: dalla testa ai piedi�. �Sono molto bravi. Sono due schiavi perfetti�, replic� Divina. �Si. Hanno ubbidito a ogni mio ordine�. �Se lo ordino io... si strangolerebbero a morte con le proprie mani�. �Non ne dubito. Prima sono quasi svenuti, soffocandosi da soli nel mio seno e nel mio culo. � incredibile che ubbidiscano senza tentennamenti perfino all'ordine di uccidersi�. �Se osassero disubbidire, sanno che la mia punizione sarebbe pi� atroce perfino della morte�. �Ho gi� avuto la dimostrazione della loro assoluta sottomissione al tuo volere, quindi non dare l'ordine di ammazzarsi. I maschi che si suicidano privano noi donne del piacere di ucciderli�. �Molto giusto. Ora scusami... mi devo occupare dell'altro castrato�. �Posso assistere?�. �Accomodati. E goditi la sua morte�. L�uomo sotto di lei stava morendo ormai. Si agitava debolmente, rimasto senza forza, gli occhi sbarrati sembravano grandi il doppio e la bocca spalancata faceva uscire soltanto un lieve rantolo. Per tutto il tempo aveva cercato debolmente di girarsi su un fianco o sull�altro avendo le mani ammanettate sotto la schiena, per sbilanciare la sua carnefice e togliersi i piedi nudi dalla gola. Quando smise di ondeggiare in quel modo e Divina si era garantita un equilibrio stabile, moll� il gancio cui era aggrappata e, girata verso di me, mi mostr� i bicipiti in segno di vittoria e fece un ghigno sadico. Poi guard� in basso a disse al prigioniero: �Muori�. L�uomo obbed�. Perfettamente dritta in piedi sul collo, aspett� che gli ultimi spasmi cessassero. Scese dalla gola del biondo e fece un cenno con la testa al gemello nudo. Quello prese il polso del prigioniero e ne constat� effettivamente la morte. La donna ordin� al fratello invece di trascinare l�altro prigioniero su un materasso sistemato vicino ai ganci di ferro. Divina chiam� poi a s� i gemelli e si fece leccare tutta la pianta dei piedi che avevano schiacciato il biondo fino a ucciderlo. �Leccate per bene, maledetti stronzi! Non vi servir� a nulla fare i cagnolini fedeli per evitare la mia punizione. Avrei gi� dovuto torturarvi e ammazzarvi dopo quello che avete fatto�. �Perch�?� chiesi io. �Che � successo???�. �Questi due imbecilli sono venuti qui con te alla villa senza accorgersi di essere seguiti. Come se non bastasse, si sono dimenticati di chiudere a chiave il portone d�ingresso e la porta della camera delle torture. Quando sono scesa gi�, ho trovato un tizio che stava liberando i prigionieri. Era robusto ma molto pi� vecchio degli altri due, aveva capelli corti e grigi. Credo fosse un agente del contro-spionaggio che stava sorvegliando i suoi colleghi e ha visto il rapimento. Lui era girato di spalle e stava cercando di tirare su uno dei due per farlo scendere dal gancio. Aveva tolto a tutti e due il cappuccio: quando il biondo mi ha vista arrivare, si � agitato come un pazzo cercando di attirare l�attenzione dell�agente che li stava liberando. Quello per�, intento a togliere le manette dal gancio cui era appeso il moro, stava pensando che stesse soltanto sollecitando la loro liberazione e non immaginava che dietro di lui ci fossi io�... �E tu cosa hai fatto???�. �L�ho afferrato per una spalla e l�ho fatto girare. Lui � rimasto fermo a guardarmi per qualche secondo, paralizzato per la sorpresa: non si aspettava di trovarsi davanti il rapitore. E soprattutto non si aspettava che il rapitore fosse una donna atletica vestita da dominatrix. Ho approfittato subito della sua esitazione per mollare un gancio destro al volto: lui � barcollato all�indietro finendo addosso al prigioniero che dondolava dal gancio. Poi � tornato verso di me, ancora stordito, giusto in tempo per beccarsi in pieno viso il mio calcio circolare, che ho eseguito alla perfezione nonostante gli stivali che portavo�... �Brava!!!�, esclamai con un entusiasmo misto a eccitazione. �Il bastardo � caduto in ginocchio. Ha finto di rimanere fermo a riprendersi, ma intanto stava estraendo la pistola dalla giacca. Nonostante la sua rapidit�, ho reagito con tempismo e con un altro calcio preciso l�ho colpito al polso facendo cadere l�arma dalla mano. Lui ha urlato dal dolore tenendosi il polso e io ne ho approfittato per spostarmi di lato e colpirlo con un altro calcio al costato. Lui ha assorbito il colpo chinandosi su se stesso, sempre inginocchiato. Mi sono posizionata davanti a lui e gli ho tirato su la testa afferrandolo per i capelli. A quel punto gli ho fratturato il naso con una ginocchiata tremenda. Ormai era fuori combattimento. Gli altri due prigionieri urlavano disperati: la loro ultima speranza di salvezza era svanita�... �E poi? Come lo hai ucciso?�. �Aspetta. Adesso te lo mostro�. Intim� ai gemelli di interrompere l�adorazione dei suoi piedi. Cammin� sculettando verso il materasso mentre si liberava anche del minuscolo costume a V che portava. Completamente nuda si sdrai� di fianco all�uomo ammanettato e sdraiato supino sul materasso. �Potremmo scopare qui sul materasso. Che ne dici? Oh, dimenticavo... ho appena distrutto le tue palle e il tuo uccello�, gli disse ridendo. Gli tolse le manette ai polsi e alle caviglie. Gli fece distendere le braccia lungo i fianchi. Poi si posizion� sopra di lui appoggiando al materasso le ginocchia e le mani, girata in senso opposto, guardando nella mia direzione e mostrando il culo alla sua vittima. Chiuse le gambe attorno alla testa dell�uomo incrociando le caviglie, stringendolo in una �reverse scissor� alla testa, mentre con le mani gli afferr� i polsi. La vidi assumere uno sguardo concentrato e poi le gambe di lei si contrassero al massimo, spremendo la testa con una forza terrificante. Le ginocchia erano schiacciate contro le tempie. Lui non era nelle condizioni di poter opporre la minima resistenza, ma sarebbe stato difficile farlo anche in perfette condizioni fisiche. Le cosce potenti comprimevano la mascella da ambo i lati esercitando una pressione insopportabile. Lo sentii soltanto emettere un grido strozzato nel momento in cui la mascella si frattur� per la morsa delle cosce. L�esplosione di dolore lo fece svenire per l'ennesima volta. Nonostante questo, Divina non allent� minimamente la pressione e decise di rompergli anche i polsi. Afferr� il polso destro e lo pieg� verso di s�, all�interno, facendolo spezzare all�istante; poi esegu� la stessa operazione su quello sinistro. Sapeva benissimo che ormai il destino del prigioniero era segnato. La questione era soltanto in quale modo poterlo terminare. Lanci� uno sguardo dietro di s� e vide la faccia arrossata della vittima, che respirava a malapena. Divina si gir� a guardarmi e mantenendo la morsa sul prigioniero, torn� a raccontare... �L�uomo era accasciato a terra dolorante. Gli ho dato qualche leggero calcio sul fianco con la punta dello stivale intimandogli di tirarsi su. Lui con fatica ha obbedito, restando in ginocchio rivolto verso i due agenti ammanettati. Era la posizione esatta in cui lo volevo. Mi sono sistemata sopra di lui, intrappolando il suo collo tra le mie cosce, appena sopra le ginocchia. Mentre ho iniziato a stringere le gambe per strangolarlo, ho fissato i due uomini con le mani sui fianchi, godendo delle loro espressioni disperate�. �Posso immaginare la loro disperazione�, dissi con un sorrisetto sadico. �Si sentivano ormai liberi e invece�... �E invece il loro collega, un agente abile e di grande esperienza, stava morendo tra le gambe muscolose di una dominatrice! Ho riso di gusto e allo stesso tempo ho stretto le gambe con tutte le mie forze. Com�� prevedibile, lui ha cercato inutilmente di separare le cosce che lo stavano uccidendo. Non riuscendoci, ha abbassato le braccia e mi ha afferrato le caviglie, cercando in questa maniera di divaricare le gambe. Ogni sforzo � vano contro le mie scissor. L�interno delle mie cosce stava schiacciando la sua carotide. Prima che cercasse di graffiarmi ho afferrato i suoi polsi tenendo lontane le sue mani dalle mie gambe. Poi ho inarcato la schiena e ho chinato il capo all�indietro concentrando tutta la forza nello strangolamento. Lui era completamente in trappola ormai: dopo qualche minuto ha rovesciato la testa in avanti... morto�. �Ma tu non eri ancora soddisfatta. Ne sono certa: ormai ho intuito perfettamente il tuo grado di sadismo�. �Infatti. L�ho preso per i capelli e ho tirato su la testa per mostrarla bene ai prigionieri, in modo che si rendessero conto della forza delle mie gambe: gli occhi della vittima erano strabuzzati e la lingua era tutta di fuori. Poi l�ho fatto cadere riverso sul pavimento e l�ho trascinato in una angolo della stanza�. Quando ebbe finito di parlare, Divina decise di cambiare posizione e infliggere ancora dolore al secondo prigioniero. Liber� dalla morsa delle sue gambe la testa, che ricadde nel materasso. Era totalmente nelle sue mani: un pupazzo in suo potere. Avrebbe potuto passare ore a spezzare ogni suo singolo osso, se ne avesse avuto la volont�; ma si era divertita abbastanza ed era ora di andare. Si alz� e si accovacci� dietro alla testa dell�uomo, pronta per l�atto finale. Alz� la testa e la posizion� tra le sue cosce, che tornarono a stringerla. Assicur� la morsa incrociando le caviglie sopra la pancia della vittima. Sistem� con precisione la stretta delle gambe, in modo tale che la nuca di lui aderisse perfettamente contro la sua fica. Quindi inizi� di nuovo a stringere con forza le gambe intorno alla testa. Mentre aumentava progressivamente la pressione sul collo, afferr� con una mano i capelli dell�uomo e tirava la testa il pi� possibile all�indietro contro la fica, iniziando a sfregarsi con decisione contro la nuca. In quel momento capii cosa aveva intenzione di fare e sorrisi. Voleva raggiungere l�orgasmo e ucciderlo allo stesso tempo. In fondo non eravamo cos� diverse! La morsa delle sue gambe stava togliendo progressivamente il flusso di sangue alla testa di lui, mentre continuava senza sosta lo sfregamento sulla nuca per raggiungere un orgasmo amplificato dalla sensazione di potere assoluto sulla vita di un uomo. Passati tre minuti mi avvicinai e tastai il polso del prigioniero. Dissi a Divina che era morto. Lei non aveva ancora avuto l�orgasmo per cui non si ferm� e mi fece cenno di allontanarmi. Io obbedii e Divina acceler� il movimento, sfregando il clitoride furiosamente avanti e indietro sulla nuca della sua vittima fino a che fu presa dagli spasmi dell�orgasmo che le attraversavano il corpo come una corrente elettrica. Scalci� lontano da s� il corpo senza vita dell�uomo e rimase sdraiata sul materasso a sfogarsi ancora, stavolta con le proprie dita e gemendo rumorosamente. Lo stava facendo apposta per provocarmi. Ora eravamo entrambe nude ed estremamente eccitate. Tutta la serata era stata un susseguirsi di emozioni forti per entrambe e la morte del secondo prigioniero era stata la scintilla che aveva acceso il desiderio. D�altra parte dovevamo festeggiare in modo consono la missione compiuta. Mi sdraiai sopra Divina e iniziammo a baciarci con passione. Le nostre lingue combattevano furiosamente una contro l�altra e poi la stessa cosa la facemmo noi, rotolandoci sul materasso avvinghiate l�una all�altra, palpandoci e saggiando la potenza dei nostri corpi. Qualsiasi freno inibitore era stato disattivato. Eravamo in preda alla passione e tutto il resto non contava pi�. Spinsi il cadavere appena fuori dal materasso e girai Divina leggermente su un fianco. Poi le alzai di poco la gamba destra per potermi infilare tra le sue cosce: iniziai a sfregare le labbra della fica contro le sue, muovendo il bacino in avanti con movimenti lenti, per poi aumentare il ritmo gradualmente. Quando sentimmo l�orgasmo arrivare, io afferrai i capelli di Divina e lei fece lo stesso con la mia treccia: per aumentare l�effetto dell�orgasmo, ci strangolammo a vicenda con una mano mentre digrignavamo i denti per lo sforzo. Ci lasciammo poi andare distese sul materasso senza districare per� le gambe: le nostri grandi labbra fradice continuavano a sfregarsi piano, mentre rimanevamo sdraiate supine e con gli occhi chiusi, godendo del contatto, ora pi� lieve e dolce. Non riuscivamo a staccarci: restammo sedute per qualche minuto e ci abbracciamo senza interrompere lo sfregamento reciproco dei genitali. A un certo punto Divina mi sussurr� nell�orecchio, accarezzandomi la schiena... �Vuoi sentire la potenza delle mie cosce?� �Oh si�, risposi io quasi gemendo. Lei si distese supina sul materasso io mi girai dandole le spalle e sdraiandomi sopra di lei. Passai pi� volte le mani sopra le sue cosce forti che si contraevano per farmi sentire i muscoli. Strinsi con le mani quelle colonne e immersi la mia faccia in mezzo, leccando la sua fica come una forsennata mentre subito lei cominci� a fare lo stesso con la mia. I gemelli rimasero fermi e impassibili a guardare il nostro furioso 69. Continuammo a leccarci e godere come pazze per quasi mezz�ora: i nostri orgasmi erano continui e travolgenti. Il piacere era amplificato dal fatto di avere ciascuna la propria testa stretta nelle cosce dell�altra, sapendo di essere imprigionate in mezzo a delle armi letali che avevano assassinato moltissimi uomini. Io mentre leccavo pensavo al tutte quelle vittime che erano morte tra le mie gambe: potevo adesso provare la stessa esperienza, intrappolata tra le cosce muscolose di una donna. Essendo sadica ed estremamente bisex, questo pensiero mi provoc� altri potenti orgasmi. Ero talmente presa dalla passione che, dopo aver leccato bene la sua fica e i suoi succhi, immersi la faccia anche nel materasso dove si estendeva la chiazza lasciata dai suoi umori e ci passai sopra la lingua. Quando ci fummo stancate Divina mi diede un leggero schiaffo sulle natiche dicendomi di levarmi. Io mi lasciai cadere sul materasso di fianco a lei, riposandomi un po�. Non osai aprire bocca e mi limitai ad aspettare che fosse lei a fare qualcosa. Restammo sdraiate ad accarezzarci per qualche minuto, poi si alz� dicendomi che doveva pisciare. La vidi avvicinarsi ai gemelli: a quello nudo disse di mettersi in ginocchio e di spalancare la bocca. Lei divaric� leggermente le gambe e appoggi� le labbra della fica alla sua bocca cercando di farla aderire perfettamente. Quando fu ben sigillata, scaric� la sua urina nella gola dello schiavo, che mand� gi� tutto senza batter ciglio. Con tutto il getto che finiva direttamente in gola non sapevo come riuscisse a non tossire, direi addirittura a non annegare... �Bravo... bevi tutto, brutto cesso!�, gridava allo schiavo mentre svuotava la vescica nella sua bocca. �La prossima volta che ti ordino una cosa, pensa a questo, cos� magari ti ricordi di usare il poco cervello che ti � rimasto!�. La donna poi gli ordin� di pulirsi la bocca nella gonna del fratello. Questo invece, non ebbe bisogno di ordini: si inginocchi� subito e lecc� la fica della padrona, non per farla godere, ma per togliere ogni residuo di urina rimasta. �In piedi!�, fece lei... dura. Ordin� ai due gemelli di portarle la sacca con i suoi vestiti. Si infil� le scarpe con un tacco 12, minigonna di pelle e una camicetta di seta. Ripose nella sacca invece gli stivali e il costume di lattice che portava quella notte. �Addio. � stato un piacere lavorare con te�, mi disse lasciando la stanza. Rimasi un attimo interdetta, poi mi alzai dal materasso e la rincorsi per le scale che stava salendo in tutta fretta... �Aspetta! E la casa?�. �Appartiene alla setta. Penseranno le altre a sistemare tutto�, rispose senza guardarmi, continuando a salire le scale. �E i tuoi servi?�. Lei si ferm�. Si gir� lievemente, senza guardarmi... �Sbarazzatene!�. E se ne and�. Io rimasi ferma sulle scale, stupita. Non avrei pensato che potesse abbandonarli cos� facilmente. Le era bastata una leggerezza per volerli morti? Forse dovevano morire comunque. Per qualche minuto pensai seriamente di portarli via con me. Ma era un�idea assurda. Li dovevo comunque mantenere. Sarebbe stato divertente all�inizio, ma poi? Inoltre non ero in grado di esercitare lo stesso potere mentale di Divina su di loro. A lungo andare forse non sarebbero stati pi� cos� obbedienti. In realt� sapevo benissimo cosa dovevo fare. Sospirai. Loro due erano ancora l� sotto in cantina, ad aspettarmi in silenzio. Dalle scale gridai, dicendo loro di seguirmi in salotto. Mentre salivo le scale pensai rapidamente a come disfarmi di loro due. Pensai di caricarli sul furgone e portarli da un�altra parte in un luogo isolato, dove avrei potuto giocare con loro ancora per qualche giorno prima di farli fuori. Ma dove? In giro con quei due tipi mi sarei fatta notare. Cercavo invano una via d�uscita... che non esisteva. Dovevo ucciderli in quella casa e andarmene. Non sarei stata certo io a dover dare risposte sulla presenza di altri due uomini. Arrivarono in salotto uno di fianco all�altro. Dissi a quello vestito da donna di slacciarsi la gonna e di sdraiarsi a terra supino. Poi ordinai al fratello di sedersi sulla poltrona e godersi lo spettacolo. Avrebbero davvero obbedito ai miei ordini fino alla morte? Non ne ero sicura, ma dopo quello che avevo visto pensai proprio di s�. Avevo davanti due uomini adulti che si sarebbero fatti ammazzare da me senza opporre alcuna resistenza, accettando il loro destino come schiavi devoti alla loro padrona. Mentre il gemello calci� la via la gonna e si sdrai� sul pavimento, iniziai a toccarmi eccitata per la situazione. Giocai col mio clitoride per qualche minuto chiedendomi quello che avrei fatto. La risposta era facile, in realt�. Erano gemelli. Dovevano morire allo stesso modo. Correvo dei rischi perch� dovevo affidarmi alla loro cieca obbedienza, altrimenti sarebbero potuti scappare complicando le cose. Ma era un�occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata. Mi alzai e parlai con fare solenne... �La vostra padrona Divina mi ha comandato di eliminarvi. Questa notte morirete. Vi far� soffocare sotto la mia fica mentre mi adorerete con la lingua. Avete compreso quello che ho appena detto?�. I due annuirono impassibili. Sentii il mio cuore battere forte: ero incredibilmente eccitata. �Proverete a resistere o a scappare?�. Scossero la testa. Esultai dentro di me... �Perfetto! Possiamo cominciare�. Camminai verso il gemello sdraiato a terra. Non era realmente impassibile, notai con piacere. Il suo sguardo infatti fissava come ipnotizzato le mie cosce abbronzate in movimento. Era completamente paralizzato nella sottomissione al mio volere. Gli voltai le spalle e mi abbassai sedendomi piano sopra la sua faccia e guardando davanti a me il fratello seduto sulla poltrona. Roteai il bacino molto lentamente per cercare la posizione giusta, fino a che sentii il suo naso sprofondare in mezzo alle mie natiche e la sua bocca aderire contro le labbra della mia fica gi� umida. Facendo attenzione a non staccarmi dal suo viso, mi piegai leggermente in avanti. A quel punto presi le sue mutandine ai lati e le feci scivolare in avanti lungo le gambe perfettamente depilate fino a che rimasero intorno alle caviglie. Ordinai al fratello sulla poltrona di iniziare a masturbarsi piano mentre appoggiavo le mie mani sul pube del gemello che avevo sotto. La mia mano sinistra scivol� lentamente sotto i testicoli e cominciai a massaggiarli, mentre la mia destra avvolse come un profilattico il pene turgido e pulsante. �Adora il mio sacro tempio�. Quello inizi� subito ad accarezzarmi le cosce e a infilarmi la lingua dentro. Lo sentivo respirare forte, sia per aspirare tutto l�odore del mio sesso sia per togliersi apposta il fiato e aiutarmi nel soffocamento. Io premiavo il suo sforzo facendolo godere intensamente, massaggiando con delicatezza il cazzo e le palle. Mi piegai ancora pi� verso il basso in modo da spingere il mio bacino all�indietro e sigillare perfettamente in questo modo la bocca e il naso di lui. Potevo sentire che gradualmente il suo respiro diventava laborioso, complicato. In ogni caso non aveva interrotto nemmeno per un attimo l�adorazione del mio corpo perfetto: non stava schiacciando la propria faccia come aveva fatto contro il mio culo. Stavolta perdeva lentamente il respiro per poter godere il pi� a lungo possibile del mio massaggio... Era obbediente, ma non stupido! Lo stavo portando all�orgasmo. Sentivo il suo petto forte andare su e gi� sotto di me. Le gambe si irrigidirono e il bacino inizi� a dare spinte verso l�alto: il suo corpo stava cercando disperatamente di eiaculare. Mi eccitai ancor di pi� constatando il potere che avevo sul suo corpo. Potevo decidere qualsiasi cosa: se ucciderlo o lasciarlo vivo, se farlo venire oppure no. Controllavo completamente un uomo muscoloso e forte, ridotto a essere un ridicolo travestito. Inizi� a tremare e dare forti spinte verso l�alto mettendo a rischio la mia presa sulla sua faccia. Decisi che era giunto il momento di terminarlo. Con movimenti brevi e rapidi menai il suo uccello fino a portarlo a un orgasmo potentissimo: le palle si arresero all�attacco delle mie mani e lanciarono lo sperma attraverso il pene svettante e fuori in una fontana di immenso piacere, mentre ormai i suoi polmoni erano rimasti gi� senz�aria. La potenza dell�orgasmo lo fece svenire e il suo corpo forte e aitante si arrese anch�esso alla padrona. Attesi pazientemente che si riprendesse dallo svenimento per l�ultima fase del soffocamento. Il fisico non poteva essere obbediente quanto lui. Si risvegli� e inizi� ad agitarsi furiosamente, aggrappandosi alle mie cosce e strusciandosi sul pavimento. Il torso si spingeva in alto con tutte le forze senza potersi liberare di me. La sua lotta agiva come un afrodisiaco: i suoi movimenti accelerarono di fatto la sua morte, perch� scatenarono in me orgasmi a ripetizione, facendo rovesciare abbondantemente i miei succhi roventi nella sua bocca aperta e intorno alle sue labbra, incollandole ancor pi� saldamente contro la vulva. Non aveva mai potuto ricevere un filo d�aria: dopo qualche spasmo, anche il suo corpo dovette obbedire al mio volere e morire, finalmente. Nel godimento gridai al fratello di venire: lui si dimen� nella poltrona schizzando liquido bianco in tutte le direzioni. Sessualmente gratificata, infine mi alzai e rimasi in piedi vicino al cadavere, appoggiando il piede sul petto come una guerriera sopra il nemico appena ucciso. Con le mani sui fianchi costrinsi il fratello ad ammirare la mia vittoria. Poi mi posizionai davanti a lui in piedi, di fianco al corpo del gemello. Con l�indice feci cenno di avvicinarsi. Lui scese dal divano e mi venne vicino gattonando. Gli ordinai di mettersi in ginocchio e sfogai la mia anima sadica con un ordine semplice quanto crudele... �Lecca la fica che ha ucciso tuo fratello!�. Gli appoggiai la gamba destra sulla sua spalla sinistra e spinsi la testa tra le mie gambe. Mi leccava avidamente, come se mi ringraziasse per l�omicidio. Dopo che mi fece raggiungere l�orgasmo, lo presi per le orecchie e lo spinsi all�indietro con violenza, facendolo andare dritto e disteso sul pavimento, di fianco al fratello. Era nella posizione giusta. Mi accovacciai rapidamente sulla sua faccia e mi feci leccare ancora una volta. Gli alzai la testa e la posizionai tra le gambe. Quando venni per l�ennesima volta, guardando il soffitto, strinsi con forza le cosce intorno alla sua testa sigillando il viso di lui contro la mia fica sbrodolante. �Muori, da bravo�, sussurrai io mentre continuava a leccarmi imperterrito. Fin� asfissiato con la lingua ancora dentro di me. Fino all�ultimo istante aveva soltanto cercato di farmi godere, incurante della mancanza di ossigeno. Mi alzai e mi toccai ancora osservando la scena. I due gemelli stavano distesi uno di fianco all�altro: uno nudo, l�altro con il reggiseno, la parrucca e le mutandine intorno alle caviglie. Entrambi con il volto lucido per il sudore e i miei liquidi. Feci una foto con il mio cellulare: avevo trovato un bellissimo salvaschermo!