La mia nuova amica, Mariangela By Magia Una donna insoddisfatta dal marito... Commenti, suggerimenti per favore a magiauno@tin.it Mi dovevo occupare spesso delle costruzioni in ferro delle macchine e degli impianti per conto del mio datore di lavoro. Le costruzioni venivano eseguite in una officina fuori citt…, dotata di macchine, gru ed apparecchiature speciali. Nella fabbrica lavoravano diversi operai, giovani che in estate lavoravano spesso a dorso nudo, con muscoli luccicanti per il sudore e spesso sporchi di olio, che illuminati dalle vampate di luce delle macchine per la saldatura assumevano un aspetto estremamente sensuale. Il proprietario era un omone alto 1.90 m, forse 95 kg., forte come un toro, con polsi e mani enormi, lavorava sempre a dorso nudo e pantaloncini corti, ma il suo corpo non era muscoloso e sensuale come quello dei suoi operai, era solo molto forte, molto grosso. La prima volta che entrai nell'officina rimasi subito eccitato da tutti quei muscoli esposti nudi, e pensai subito che avrei avuto la possibilit… di farmi qualche nuovo amico per i miei incontri di lotta. Era estate, portavo una maglietta sottile, attillata, colre carne, era come una seconda pelle, mi lasciava le braccia scoperte quasi fino alle spalle ed avvolgeva il mio torace in modo da mettere in evidenza i miei pettorali potenti e definiti, i miei dorsali, e gli addominali duri e magri, scolpiti nella roccia. I jeans che indossavo di tela sottile erano attillati aderenti ai muscoli delle cosce e dei polpacci e mostravano la potenza delle mie gambe e del mio culo. Con i miei 90 kg di peso ed 1.76 di altezza, quell'anno ero al culmine della mia forma, abbronzatissimo, senza un grammo di grasso, perfettamente rasato in ogni parte del mio corpo, i capelli cortissimi a spazzola, il viso perfettamente rasato e liscio, ero un campione ammirato da uomini e donne. Il proprietario, Ermes stava lavorando ad un banco, indossava la sua tenuta da dio seminudo, batteva con una mazzuola da 8 kg. su un pezzo di ferro poggiato all'incudine: teneva la mazzetta con la mano destra e con una grossa pinza nella sinistra teneva fermo il ferro. Era sudato, luccicante, il corpo robusto mi colpŤ per l'energia con cui si muoveva. Stetti ad ammirarlo per un buon minuto, lui non si era accorto di me. Poi lo chiamai, forte, per farmi sentire in mezzo a quel frastuono. Si ferm• e lasci• cadere a terra gli utensili, mi sorrise con il suo faccione simpatico: "Ciao, Gio, come va che sei qui?" "Devo vedere come va il mio lavoro!" "Vai direttamente da Aurelio, sta saldando, domani consegnamo!" Mi aveva dato la mano, o meglio con la sua mano aveva avvolto la mia destra, gli guardavo il petto sudato perfettamente rasato, con grossi pettorali, muscoli non allenati in palestra ma potenti e fortissimi. Mi stringeva la mano, quasi provocandomi, mentre con il suo sorriso da bonaccione, con i suoi occhi azzurri ammiccava, e mi diceva: "Sei in forma, da quando ci siamo conosciuti nell'altra officina sei cambiato parecchio, hai messo un bel fisico!" "Grazie, non mi lamento!" Lui stringeva la mia mano in modo sempre pi— provocatorio, non me la lasciava, io risposi gagliardamente alla sua presa, dopo un po' i nostri avambracci erano tesi in ogni muscolo, in una sfida regolare, la sua mano dura e forte era solo parzialmente avvolta dalle mie dita, ci fissavamo diritti negli occhi, vidi che nei suoi minuscoli pantaloncini aveva una erezione pazzesca, la gara iniziava ad eccitarmi, il mio cazzo era gi… gonfio e duro: quel corpo non mi piaceva ma sprizzava forza ed energia e tanto bastava. Ci lasciammo, senza vincitore, lui riprese a martellare io andai da Aurelio, dopo che Ermes mi indic• dove era il suo posto di lavoro, non senza pensare che mi sarebbe piaciuto battermi con quell'omone. Aurelio era un giovane di 22 anni, lo conoscevo perche' frequentavamo la medesima palestra, aveva la mia stessa taglia, ci allenavamo spesso assieme anche a lotta: non aveva mai vinto un incontro con me, mi rispettava ed adorava come un fratello maggiore. Mi vide arrivare e mise da parte elettrodi e maschera: "Ciao Gio, finalmente sei arrivato!" "Come ti va? Ed il mio lavoro...?" Esaminammo assieme un paio di problemi, tutto filava bene e all'indomani sarei stato presente in officina per il carico del materiale sull camion. Aurelio era seminudo, conoscevo benissimo quel fisico: pettorali gonfi, addome piatto e scolpito, bicipiti da 47 cm, culetto rotondo e duro. Era sporco ed i suoi muscoli imbrattati di olio e lucidi mi resero l'erezione ancora piu' forte. "Quando ci alleniamo un po' assieme Gio?" "Stasera ho un impegno, domani senza dubbio, faremo gambe ed addominali, d'accordo?" "Ed un match di lotta?" "Certo, voglio spezzarti il torace!" "OK! a proposito hai conosciuto la moglie del capo?" "No, non sapevo che fosse sposato, dove Š?" "La' in ufficio" disse con un cenno del capo verso una porta, "lei si occupa di tutto, e' una fica eccezionale!" Salutai Aurelio, la "fica eccezionale" mi incuriosiva! "Permesso, posso entrare? Mi ha detto Ermes che avrei dovuto venire qui e.." avevo aperto la porta dell'ufficio e rimasi addirittura estasiato dalla bellezza della donna che vidi la' dentro: 1.60 m, capelli corti rossi e ricci, visino minuto, occhi castani che brillavano in un sorriso fantastico, bocca piccola tonda ma con labbra carnose, denti bianchissimi, e poi il corpo: aveva indosso una semplice vestaglietta da lavoro, cortissima, con uno spacco laterale che lasciava vedere uno slip rosso minuscolo, tacchi a spillo, gambe nude, senza reggiseno aveva due tette gonfie e dure come .. le gambe affusolate e muscolose, un culo da fare impazzire! "Si accomodi! sono la moglie di Ermes, Mariangela, piacere di conoscerla! cosa posso fare per lei?" "Ed io sono Gio.." Cosi' dicendo si era avvicinata ame ci stringemmo la mano, una stretta la sua dura forte ed asciutta, io easagerai con la forza: "Ehi, non ho mica la forza di Ermes, io sono una debole signora!" "Debole, ma lei.. beh lei e' direi, lei e' una .....fantastica!! "Dica pure che sono una gran fica, che vorrebbe scoparmi qui! Dica pure quello che pensa!" Rimasi di stucco, le lasciai la mano. Mentre mi lisciavo la maglietta sul petto, per mostrare meglio la mia prestanza, lei si mise le mani sui fianchi sottili, sottolineati da una cintura stretta in vita, inspiro' a fondo e spinse in fuori il petto, i seni sembravano volere esplodere dal vestitino di sottile stoffa, mentre anche tutte le sue altre curve venivano evidenziate da una specie di posa alla culturista nella quale si stava esibendo. "Sono stanca oggi, fa un caldo... ma non stia li' cosi', si sieda venga qui alla mia scrivania!". Si sedette al suo posto di lavoro, accavallo' le gambe lunghe muscolose e lisce, il vestitino si abri fra le cosce, vidi per un attimo che indossava un perizoma non lo slip! Parlammo un po' di prezzi, lei mi fece vedere il resoconto del lavoro in officina, trattammo e concludemmo il costo! "Ed ora mi parli un po' di lei, Ermes mi dice che lei e' un atleta, direi che si vede!" "Certo, faccio culturismo, lotta, corro 30 km. la settimana, e faccio..." "L'amore, lo credo bene, lei fa l'amore almeno una volta il giorno, con quel fisico, sara' rincorso da donne a frotte!" "Perche', non va bene, lei e' gia' gelosa, non ci siamo ancora conosciuti!" "Diamoci del tu, la prego, anzi ti prego!" Certo, posso dirti che sei bellissima? Posso chiederti se verresti a fare una nuotata con me, magari dopodomani, in piscina, nell'ora di intervallo?" "Con piacere, ti vedro' in costume da bagno, se il resto e' come... nasconditi, sta per entrare Ermes, e' gelossisimo, quel cornuto! Qui sotto la scrivania ti prego, non voglio che tu abbia discussioni!" Mi caccio' quasi sotto alla scrivania, che era chiusa davanti, lei si sedette al suo posto mentre il marito entrava in ufficio. "Dove andato a finire Gio, non ha nemmeno salutato, e' passato di qui forse? Dammi dell'acqua ho sete!" Era sgarbato, sentivo l'odore del suo sudore, Mariangela si alzo' dalla sedia, io mi sistemai meglio sotta alla scrivania, mentre lei apriva il frigorifero e dave da bere al marito: "Asciugati il sudore, vai a farti la doccia, puzzi come un caprone!" "No ora mi rilasso, siediti e spiegami un po' di quella ditta che.. dammi lasciugamano!" Sentii che si siedeva sulla sedia dove prima ero io, lei si sedette al proprio posto, ma venne con le gambe sotto alla scrivania, allargando le cosce, di proposito, io stavo un po' stretto e dovetti poggiare il capo fra le sue gambe. Iniziarono a parlare di lavoro, lei spiegava, lui chiedeva, ma si capiva che era solo un bamboccione nelle mani di quella femmina, lei lo faceva lavorare lavorare e poi ancora lavorare, e lo teneva a secco... pochissimo sesso, "vuoi vedere che quel bastardo di Aurelio.. quello si fa questa gran fica" mi dissi. Decisi di fare "qualcosa" Con dolcezza e circospezione allargai le gambe di Mariangela, che ebbe un piccolo fremito ma si riprese subito; infilai le dita sotto il pezzettino di minuscola stoffa che le copriva il pube e tirai con forza, la minuscola stringa si ruppe ed io potei vedere il pube di Mariangela grazie alla luce forte del sole che passava attraverso le tende chiare alle finestre. Lei ebbe un altro repentino inarcamento della schiena! Il marito le chiese: "Hai freddo, hai brividi? Qua dentro l'aria condizionata." "No sto benissimo, e solo che, ma senti.. quel.." Io di sotto avvicinai il viso a quella fica che si era spalancata davanti ai mie occhi, Mariangela si era portata tutta in avavti sul bordo della sedia e la posizione era l'ideale per una bella leccata alle labbra, alla clitoride, alle cosce ed ai polpacci di quella femmina vogliosa. Inizia sapientemente a leccare, a succhiarle la clitoride, a stringere quelle cosce, lei non emetteva un sospiro, non gemeva, parlava ad alta voce, quasi gridava nello spiegare qualcosa che il marito no capiva, lo trattava male, gli diceva che come al solito no capiva le cose piu' semplici... ed io leccavo, succhaivo, stringevo quelle cosce dure ed abbronzade, quei polpacci muscolosi e cosi' femminili, annusavo e respiravo il profumo di donna, di femmina, e di lozione dal fantastico profumo secco che lei aveva adoperato la mattina dopo essersi perfettamente rasata pube ed ogni altra parte. Le misi due dita nella fica e con forza la frugai, mentre con le labbra le avevo preso la clitoride dalle dimensioni notevoli.. il rischio di essere scoperti mi eccitava, lei era fantastica a fingere, e godeva, godeva in modo sensazionale! Ad un tratto si irrigidi, le sue gambe sembravano acciao, sentivo le sue cosce che tentavano di stringere e soffocarmi, stava per venire, per avere un fantastico orgasmo! La sua discussione col marito era animata, lui cercava di spiegare e lei "No, no, non cosi', cosi' non potrai riuscire a farmi resistere ancora piu a lungo, qua non ci resto piu', no, no, no, no, hai capitoooooo, cooosi' non puo' andare avanti, ohhh mio dio, non puo' essere veroooo che io resista ancora due secondi di piu' di quanto ho resistito fino ad oraaaa, non ne posssoooo piu', vattene via vai via ti dico, fatti la docciiiaaa, lasciami ti ordino di lasciarmi!!.." Quella donna era fantastica stava recitando la sua parte e godeva, il marito non capiva piu' nulla, se ne ando' con un bofonchio ed un grugnito... "Le donne vai a capirle! Dopo dieci anni che siam sposati... sara' meglio che mi faccio una doccia fredda!" Appena sentii la porta chiudersi cercai di togliermi dalla incomoda posizione, ma Mariangela era gi… li a terra, sopra di me, si strappo' il vestitino, nuda era fantastica, tette dure e tonde, culo sodo, pelle delicata, ed una forza da lottatrice! Mi immobilizzo' con le cosce e mi strappo' i vestiti, fummo nudi uno avvinghiato all'altro: "Che uomo, che fusto, che muscoli, scopami, mhhhh che cazzo!" "Sei una fica pazzesca, dimmi che vuoi essere mia, dimmi se Aurelio ti scopa!" "Aurelio ha un cazzo e muscoli di acciaio, mi ha detto pero' che tu sei piu' forte di lui, un giorno vi voglio vedere lottare per me, nudi, poi voglio scopare con voi due, fottimi ora, prendimi spaccami la fica!" Io iniziai furiosamente a pomparla, a pistonarla con il mio potente uccello, sentivo le sue cosce che attenagliavanoi miei fianchi e mi attiravano a lei, la stringevo con le mie braccia, lei leccava i miei muscoli, io la pompavo forte , sempre piu' forte Stavamo pe venire, dopo quasi mezz'ora di lotta ed esercizio di sesso fantastico, quando la porta si apri', mi fermai un attimo, eravamo dietro la scrivania, "Mariangela.. dove e' andata, sara' andata a parlare con Aurelio, sta puttana.. mi fa cornuto sotto i miei occhi, ma e' una fica che io..." Ermes non si accorse di noi, se ne ando' borbottando che avrebbe voluto spezzare le ossa ad Aurelio, ma era troppo bravo a saldare, a fare cornuto il suo capo e "poi mi hanno detto che e' allievo di quel Gio, che lo allena a lotta.. non son mica matto, lascia che scopino.. a me va ben cosi'" E da allora la mia nuova amica Mariangela si divide fra il lavoro, il mio letto e quello di Aurelio, viene in palestra ad allenarsi con noi, sempre seminuda, con bichini fantastici, e' diventata una campionessa di bodybuilding, io ed Aurelio ci battiamo spesso nudi per lei e poi chiaviamo in tre, lei urla dal piacere, Š una donna appagata e soddisfata ed ogni tanto si fa scopare da quel toro, anzi quel bue del marito, che dopo avere puntato il cazzo fra le cosce gode e sborra subito, felice, e ne ha per almeno quindici giorni da raccontare agli amici, che sorridono e lo incoraggiano. "Batti, batti il ferro, che gli altri ne godono i frutti!" commenti per questa storia a magiauno@tin.it