La nuova vicina di casa by Andy, leonardot@planet-interkom.de LA NUOVA VICINA DI CASA LŽappartamento di fianco si eŽliberato e corre la voce sul vicinato che la nuova inquilina saraŽuna strana vedova ed il traslocco saraŽil venerdiŽprossimo. In quel giorno come sempre Giovanni va allŽufficio e rientra alle tre del pomeriggio. Mentre alla sera stessa guarda la televisione sente dei rumori di mobili che vengono spostati. colpi di martello, colpi di tosse cavernosi. Giovanni pensa che sicuramente gli uomini del traslocco stanno ancora lavorando nellŽappartamento della vecchietta mettendo a posto ogni cosa. Giovanni da buon vicino decide di presentarsi il giorno dopo e casomai dargli una mano in quanto una povera anziana signora non puoŽcertemente fare tutto da sola. Passa la nottata e Giovanni si presenta alla mattina seguente. Suona il campanello, ma non risponde nessuno. Giovanni riprova un poŽpreoccupato e questa volta risponde un vocione cavernoso: "un momento, apro subito!" Giovanni pensa che ci saranno ancora gli uomini del traslocco e coglieraŽlŽoccasione almeno per presentarsi come nuovo vicino. Sente dei passi pesantissimi che si stanno avvicinando ed il pianarottolo della scala leggermente sobbalza, la porta si apre energicamente e Giovanni non crede ai suoi occhi. Vede due gambone enormi muscolosissime e pelosissime, ciabatte forse un 54, uno slippino che copre appena il mezzo della vagina e in parte le labbrone carnose della vaggina, pelo lunghissimo e folto che esce da tutti i lati, una vestaglia da cucina aperta che lascia intravvedere un pancione enorme e completamente peloso fino allŽombelico grande come una tazza da caffeŽ, poi non si vede piuŽniente perche la porta finisce liŽ. Giovanni tramante e titubante dalla visione con voce insicura: " Sono il suo vicino di pianerottolo, volevo cogliere lŽoccasione per presentarmi e magari aiutarla se dovesse averne bisogno." Dal di sopra della porta il vocione rauco e basso: "Oh, tanto piacere di conoscerla ma entri pure in modo possiamo vederci in faccia, sto mettendo in ordine la cucina. Giovanni con le gambe che tremano dallŽeccitazione entra e segue quella figura umana pazzesca. EŽuna gigante di donna enorme con delle tette pazzesche, i capezzoli sono rigidi e gonfi e tengono la vestaglia aperta ed appesa come se stesste su unŽattaccappanni enorme. Il pelo lunghissimo sale attraverso la vallata delle tettone e si allarga sul petto. La barba eŽfoltissima e copre anche il collo, eŽtrascurata e non rasata da parecchi giorni. I capelli foltissimi e robusti sono fermati da un fermacapelli riunendosi in unŽammasso di capelli dietro la testa. Nonostante questa tenuta cosiŽper dire da lavoro ha delle unghie lunghissime e curatissime laccate di rosso. In faccia eŽtruccatissima cone fosse una puttana. Lei con la testa che tocca il soffitto: "mi scusi per il mio outfit ma da giorni sto lavorando col traslocco e siccome lŽho fatto tutto da sola non ho avuto nemmeno il tempo per farmi la barba!" e lo dice col suo vocione come fosse qualche cosa di normale. Giovanni con la pancia che sembra una vasca da bagno mentre si sta per svuotare: "non si preoccupi, so benissimo quanto lavoro cŽeŽin un traslocco. Mentre i due fanno questa conversazione lei noncurante tiene sotto il braccio muscoloso e pelosissimo un frigorifero pesantissimo. Vedendo che Giovanni eŽstravolto da quella forza inumana e non riesce a far uscire piuŽnessuna sillaba lei prende la situazione in pugno dicendo: "sono proprio una padrona di casa scostumata, posso offrile un caffe?" Dicendo questo appoggia il frigorifero a terra e solleva delle casse di legno enormi che ostacolano lŽentrata della cucina. "Mi scusi ma devo aiutarla ad entrare in cucina". Prende Giovanni in braccio mettendoselo fra le tettone pelose e morbide ed inchinandosi al massimo per poter poassare dalla porta, scavalca vari cartoni ed entra in cucina. Gioovanni si vede orrizzontele fra la morsa enorme e sicura dei muscoli delle braccia di lei. Lo siede su una sedia davanti al tavolo, va al fornello, si accende un mozzicone di sigaro che aveva nella tasca del grembiule e mette la macchinetta del caffeŽa cucinare."Mi chiamo Risina, sono forse un poŽdifferente dalle altre donne ma sono fatta su misura per il lavoro che svolgo!" Giovanni incuriosito al massimo:"scusi ma che lavoro fa?" "Faccio un numero dŽattrazione nei locali notturni di mezza Italia come: Rosina, la gigantessa piuŽforte del mondo! Uno dei miei numeri che hanno piuŽsuccesso eŽdi mettere 5 uomini del pubblico su una piattaforma in piedi, sollevare la piattaforma con lle quattro catene dŽacciaio allacciate ai lati, portarli con la forza delle mie braccia allŽaltezza delle mie tette nude e in quella posizione discuto con loro mentre li porto a spasso per il locale, poi ritorno al palcoscenico, lascio improvvisamente cadere la piattaforma e prima che i 5 stramazzano al suolo li afferro contemporaneamete tutti e me li stringo selle mie tettone pelose. Ti assicuro che ogni volta il pubblico impazzisce. UnŽaltro numero che amo eŽquello delle bottiglie: dopo essermi completamente denudata dal mio costume da donna delle caverne prendo un rettangolo di cuoio di 1 metro per 40 cm. Lo arrotolo e me lo infilo completamente dentro la mia fica. Vado dal pubblico e mi faccio completamente infilare una bottiglia di champagne, poi la seconda e quindi la terza, se sono in forma ne entrano anche quattro ma dipende se sono eccitata o no, rivado al palcoscenico mi agrappo a due anelli dŽacciaio che collegati a delle catene escono dai lati e con la forza dei miei muscoli e di quelli vaginali stitolo in mille pezzi le bottiglie facendole esplodere come fossere delle bombe, poi sempre con l Žaiuto dei miei muscoli vaginali le sparo fuori come proiettili. Il pubblico si eccita sempre moltissimo e oiuŽdi qualcuno si masturba sul posto. Giovanni tremante mentre sta per venire: "lo posso capire benissimo" Lei: " ah, unŽaltro dei miei numeri eŽquello del polistirolo. Entro nel palcoscenico elegantissima ed esco dalla borsetta un cazzone di polistirolo di 70 cm e di 30 di circonferenza con deli testicoli grossi come meloni Mi siedo su un seggiolone e riduco completamente il cazzo in polvere grattandolo sulla mia barba per lŽoccasione non rasata da due giorni, quindi porto su un vassoio la montagna di polvere e la regalo ad uno spettatore per ricordo. Mi passo il microfono sulla mia barba raspante producando un suono simile ad un tuono ed invito uno spettatore a presentarsi. Naturalmente come sempre nessuno osa farlo e sono costretta a scegliernemene uno a caso, me lo metto sotto il braccio e davanti al pubblico me lo spoglio a forza. Gli struscio la testa con la mia fica pelosa, quindi sollevandolo gli struscio il cazzo fra le mie tette e mentre vedo che incomincia a godere lo giro improvvisamente e gli gratto il culo con la mia barbaccia fino a farlo urlare dal dolore, poi lo sdraio si un tavolo col cazzo che sta in piedi e mettendolo fra il mio collo peloso strusciandolo lo faccio spruzzare dalla lussuria. Con questi numeri esd altri mi guadagno da vivere. Giovanni sulla sedia sente che il suo cazzo batte a vuoto e viene copiosamente nei pantaloni. Lei se ne accorge e si compiace dandogli un bacino sulla bocca dove Giovanni sente lŽodore di sigaro e la raspa della barba. Titubante: " Ma non ha mai pensato di sposarsi?" "Si, purtroppo sono vedova, il mio povero maritino e mortro schiacciato e stritolato di notte dai miei 350 chili in quanto senza accorgemene mi sono girata di lato e lŽho ridotto come un ammasso di carne macinata." Lei va a prendere il caffeŽe si accorge che Giovanni si staŽmasturbando ansimante spruzzando verso lŽalto. "Vedo che le mie storie le sono piaciute, diventeremo degli ottimi vicini di casa. Avrei bisogno solo di un favore in quanto di lelettricitaŽnon ne capisco niente, potrebbe allacciarmi un lampadario? "Con piacere risponde Giovanni" Lei con una mano solleva fino al soffitto un lampadario di ferro a sei braccia pesantissimo, prende Giovanni con una mano sul culo e lo solleva fino al soffitto appoggiandoselo sulle tettone calde e pelose. Alaccia il lampadario aiutandosi degli atrezzi che sono infilati fra le tette, aproffittando ogni violta per infilarci quasi tutto il braccio dentro. Finito ii lavoro lei riconoscente se lo mette il posizione sollevato da sotto le ascelle e gli tira un bacio tale da coprirgli con le sue labbrone calde e bagnate tutta la faccia infilandogli la lingua grossa come quella di un vitello fino alla gola. "Questo per ringraziamento ed ora il pagamento in natura: Giovanni segue quellŽammasso enorme di muscoli pelosissimi con la vestaglia che arriva sul culone peloso di lei. Allacciato con le gambe sopra la pancia di lei con il corpo incastrato fra le tettone, agrappato sul collo di lei con le braccia mentre lei si struscia la barbaccia sulla faccia di Giovanni tremente dalla lussuria. Andando verso la porta dellŽappartamento allarga le gambe si incanstra tenendolo sollevato il cazzo dentro la fica,fa pompare Giovanni tenendolo fermo e sollevato dalla morsa delle coscie. Mentre fa questo si accende il mozzicone del sigaro soddisfatta, attende che Giovanni venga. Lei non si accorge se Giovanni eŽvenuto ma si accorge che dalla sua fica escono litri di succo femminile che scende copiosi e caldi dalle gambe mescolandosi con il pelo. Si prende Giovanni senza fortza fra le braccia e lo accompagna inerme con le braccia e gambe pendolanti al suo appartamento dicendo: "Questa sera sei invitato a cena da me e ti racconteroŽil resto dei miei numeri, forse per tenermi in allenamento ne potremmo provare qualcuno dal momento che ora ho la cavia in casa!"