Chi è l´uomo e chi e´la donna? by Andy, adtess@t-online.de CHI E´ L´ UOMO E CHI E´ LA DONNA Questa storia l´ho dedicata al mio caro amico Alessio che fra l´altro mi ha dato lo spunto per scriverla. Una donna differente da tutte le altre, sui 35 anni, per varie ragioni rimasta zitella ha deciso di cambiare completamente la sua vita piuttosto monotona e si é proposta di trovare un partner a tutti i costi, ma soprattutto che rispecchi i suoi punti di vista. Si prepara alla meglio e si dirige verso la cittá piena di buona volontá di sicura di aver successo, sperando finalmente di non dover piú masturbarsi usando metodi piouttosto anormali. Passeggia per il centro e data la sua estetica provoca i soliti sguardi curiosi e pieni di stupore. Lei osserva attentamente tutti i maschi con occhio vigile e simile ad un cane da caccia. Si ferma davanti ad un piccolo negozio ed osserva all´interno attraverso la vetrina. E´un negozio d´abbigliamento maschile e dietro il bancone un gentile e minuto commesso sui 25 anni sta accuratamente piegando delle mutande. Lei prova un sentimento come di tenerezza e lussuria trovando il giovane assolutamente di suo gusto in quanto il commesso ha degli atteggiamenti moltto femminili nel suo comportamento. E´curatissimo, elegante ed estremamente profumato. Decide assolutamente di entrare per accaparrarsi la preda.Abbassando la testa e curvando il dorso entra. Prima un colpo tuonante di tosse catarrosa, quindi con un vocione bassissimo cercando di essere gentile da il buongiorno. Il commesso viene letteralmente coperto dall´ombra di una sagoma enorme, Leva gli occhi dalle mutande che sta´piegando ma guardando diritto non vede che un paio di jeans enormi che sembrano scoppiare data la massa possente che devono contenere. Pünta le mani sul bancone per non stramazzare al suolo dallo stupore e lentamente alza lo sguardo verso l´alto. Ora con la testa rivolta verso l´indietro riesce a vedere la faccia di quella figura umana impressionante completamente coperta da due tette spaventose. E´una donna stravolgente. Al commesso incominciano a tremare le gambe, la pancia surbuglia come una pentola in bollore, le mani incominciano a sudare e la gola sembra paralizzata. Con un fil di voce sforzandosi: signor....a pos.....so esser....le utile? E come! tuona lei col suo vocione fermando il mozzicone di sigaro fra i denti. Lui tremante: scusi signora qui´non si fuma. Oh mi dispiace risponde la gigante, succhia il sigaro acceso favendolo sparire fra le labbra carnose e vogliose e senza il minimo cenno incomincia a masticare soddisfatta il mozzicone passandolo da una guancia all´altra per gustarlo meglio. Il commesso e´ stravolto. Dopo qualche secondo inghiotte soddisfatta. Mentre con l´enorme unghia del mignolo si pulisce le gengive: vorrei uno slip. purtroppo le misure femminili non mi vanno. Tremante dall´eccittamento: che numero porta signora? Penso un 64 se e´elastico abbastanza. Il commesso rosso in faccia dallo stupore: non so se ho qualcosa per lei, i numeri grossi sono sull´ultimo scaffale, attenda che prendo la scala. Non serve ! tuona lei mostrando un sorriso con dei denti enormi ed ingialliti dai troppi sigari. Scavalca col minimo sforzo il bancone che gli arriva un po´piu´su del ginocchio, prende con le sue mani possenti il piccolo commesso sotto le ascelle e lentamente non perche´pesa ma per fargli provare un brivido lo solleva fino a toccare con la testa il soffitto. Il commesso trema dall´eccittamento come una foglia. Lei affinche´possa lavorare libero con le mani gli incastra la manona gigante fra le gambe facendolo sedere col suo culino sul palmo della mano e con l´altra lo sorregge al dorso cercando di non farlo cadere, perche se cade da un´altezza di oltre tre metri sicuramente si sfracela tutte le ossa del delicato corpicino. Lei si aggorce che il piccolo menbro di lui si sta´gonfiando. Mentre lo massaggia con un dito facendo scattare il piccolo pene a destra ed a sinistra lei: faccia pure con comodo, spero riesca a trovare la misura giusta. Dopo parecchi minuti che lei con una sola mano lo tiene sollevato lui: mi dispiace ma il numero piu´grosso e´un cinquanta pero´e´elastico abbastanza, lo vuol provare? Lei: proviamo! e sempre lentamente abbassa il commesso facendolo passare prima fra le tette mastodontiche, poi sulla pancia enorme ma durissima, quindi sul pube facendo stupire il commeso da tanto e´ gonfio e duro come l´acciaio all´altezza della cerniera. Una volta a terra lui porge lo slip alla strana donna e la dirige verso lo stanzino di prova separato da una tenda. Lei si abbassa al massimo chiude la tenda e col suo vocione: attenda qui´per favore, faro´presto. Il commesso con le gambe tremanti incomincia a sbavare dall´eccittamento. Dopo qualche secondo lei: Mi sembra piccolo ma guardi anche lei. Apre la tenda, la stanga della tenda alta due metri gli arriva sotto le tette enormi, e´completamente nuda e porta solamente lo slip che data la mole pazzesca e´scoppiato sulla fica, sul culo e sui lati delle gambe. Il commesso a quella visione gli mancano le forze e stramazza al suolo. Lei con una posa civettuola si mette le mani dietro alla testa mostrando degli ammassi di peli stravolgenti, neri, lunghissimi ed attaccaticci dal sudore. Il commesso sculetta bagnandosi completamente le mutande di sperma. Che ne pensa? Tuona lei con la sua voce baritonale. S....o...no troppo piccole dice il commesso e osserva attentamente quel corpo extraterreste. La testa enorme di lei e´coperta da un´ammasso di capelli robustissimi arricciati a forma di criniera. Le basette calano dense fino a meta´ guancia. Un taglio netto ed incomincia una barba densissima, nera che copre completamente tutta la faccia oscurando guance labbro superiore, mento collo fino ad attaccarsi ai capelli sotto alle orecchie. E´rasata molto bene ma data la densita´si nota evidentemente. Le sopracciglia sono dense ,robuste e ben formate, ma si nota che sopra sotto e fra il naso sono state rasate. I peli delle ascelle avanzano quasi fino al capezzolo scuro e grosso come un cetriolo, l´aureola e´compleatamente coperta di peloni ispidi e grossa come un piattino da cappuccino. Il canion delle tette enormi, sodissime é pieno di peloni che si aprono sul decolté lasciando solo una piccola pausa dove poi incomincia la barba del collo. I peli scendono come fossero una cascata sull´ombelico dove incominciano al allargarsi sui lati dei fianchi. Un ammasso esplodente, forestale di pelacci enormi che buttano sul marron scuro dall´acidita´dell´urina. Straripano sulle coscie enormi e durissime come un platano fino a coprire completamente le gambe senza pausa dal avanti e dal di dietro. Lo slip strappato mostra uno stranissimo gonfiore verso l´avanti facendolo qusi esplodere, Il collo del piede e´peloso cosi´come tutte le dita. Le mani sono enormi come una pala, fortissime. callose, con delle unghie arcuate lunghissime e color rosso fuoco. Il dorso della mano e´peloso cosi´come le falangi. L´indice e medio della mano destra sono ingialliti ed odorano di nicotima. Le braccia hanno dei muscoli stravolgenti, leggermente coperti di grasso e di peloni lunchi forse 15 cm. Una visione enorme, paurosa ma estremamente eccitante. Il commesso facendosi forza tremante: Ma mi scusi la domanda ma quanto e´...Lei interrompendolo 2 metri e 34 cm, ora con i tacchi 2 e 45 e peso 235 chili. Secondo le tabelle mediche ho un po´di sovrappeso e fa una risata catarrosa di cuore come se avesse raccontato una barzelletta. Si strappa il cencio dello slip: non si preoccupi glielo pago lo stesso, attenda che mi rivesto. Il commesso dietro al bancone lei davanti e paga. Lui fa per prendere il denaro, lei prontamente gli agguanta l´avambraccio coprendolo completamente con la sua mano. Stringendo lentamente e gradatamente facendo arrossire dal dolore il povero giovane con voce bassissima e sensuale avvicinandosi, calandosi al massimo per arrivare con la bocca su quella del commesso annaffiandolo con un´alito che odora tremendamente di sigaro: Questa sera quando finisci ti aspetto fuori e non fare il furbo perche´ mi basta un dito per distruggerti, mostrando il ditone ingiallito a mo di minaccia. Va bene, va bene risponde il poveraccio spaurito ma anche eccitato: non mancheró. Lei con lo stesso dito gli pressa il cazzetto e massaggia le palline quindi radrizzando il corpo mastodontico facendo sobbalzare le due colline , mostrando i capezzoli che induriti sembrano far scoppiare la maglietta: A stasera! Da un pizziccotto sulla guancia per lei amoroso ma per lui come se la guancia si strappasse e quindi si allontana verso l´uscita con andamento vigoroso e soddisfatto. Passano le ore ed al commesso sembramo le ore piú lunghe della sua vita preso com´é dalla lussuria e dalla curiositá di vedere come si svolge l´avventura. La cosa piu´interessante e´che il giovane ha degli istinti femminili nascosti, ma sopressi in quanto non ha mai avuto il coraggio di andare con un uomo. Ora questa donna mastodontica piu´forte di un orso e piu´maschile di cento maschi messi assieme gli sembra l´incarnazione ideale dei suoi sogni pur non sapendo che cosa verra´a succedere. Finalmente e´l´ora della chiusura e fa giá buio. Dall´altra parte della strada sotto un lampione mal illuminato vede la gigantesca siluette della donna misteriosa ed attratto dal bagliore del sigaro che date le tirate nervose di lei fa come da faro si dirige a passi veloci verso di lei provocando la stessa sensazione di quando fu sollevato dalla ciclope. E´una visione paurosa e nello stesso tempo sessuale al massimo. Per l´occasione si é truccata come una prostituta, chili di cerone in faccia che pero´non riescono a nascondere la barbaccia ormai cresciuta. Gonna mini, succintissima camicetta sbracciata ed allacciata con difficoltá sopra l´ombelico coll´ultimo lembo di stoffa, scarpe a plateau altissime. Due sigari di riserva incastrati nel canion peloso delle tette e pelo che esplode copioso datutti i lati del corpo. Con voce bassissima e un po´abbronciata: finalmente ti fai vivo, vedo che alla fine dei tuoi giorni ci tieni e qianti sono i giorni dipende solo da te, se mi ascolti o no. Senza dargli possibillitá di risposta se lo carica sotto il braccio come fosse un sacco di patate e tirando nuvolate di fumo si avvia veloca ed impaziente verso casa. La casa e´solitaria nel mezzo della campagna, nessun vicino, al lato la stalla con un toro, un mulo e del pollame. Come le bestie sentono i passi pasanti di lei incominciano a far del rumore. Silenzio! tuona lei, imperativa. Subito come ipnotizzati dalla paura silenzio assoluto, Passa la soglia del portone alto 3 metri. All´internio tutto e´rapportato alla sua misura ed espressamente fatto a mano. Lei sollevandolo siede il giovane sopra un armadio altissimo dicendo: ora il mio spettatore e´in loggione e ti faro io vedere con chi hai a che fare. Esce dalla satanza per interminabili minuti. Si presenta nuda in tutta la sua maestositá, potenza e bellezza. appoggia sul tavolo, alto come il giovane, alcuni oggetti: un bottiglione da due litri di vino, una bottiglia di spumante, tre grossi polli arrosto. una sbarra di ferro di un metro per 3 cm di diametro. Ed ora lo spettacolo! esclama orgogliosa. Estrae il mozzicone acceso dalla bocca e lo osserva attentamente. Vedendo che é ridotto lo spegne a modo suo. Si mette lo stizzone fra le labbra carnose e lo spegne provocando un rumore simile a quando il ferro da stiro asciuga dell´acqua. Estrae la lingua grossa come quella di una scrofa e lo ingoia masticandolo per bene con gusto. Una volta inghiottita la poltiglia di tabacco nicotizzato al massimo: ed ora mi sciaquo la bocca . Prende il bottiglione dal tavolo con i pugni ai fianchi, ingoia il bottiglione fino a metá, si raddrizza portando il bottiglione verso l´alto verticalmente. Mentre fa al bottiglione una specie di pompino, portandoselo dentro e fuori dalla bocca nel men che si dica tracanna il tutto. Stranamente il clitoride che era mimetizzato dalla forenta dei peli incomincia ad allungarsi ed ad ingrossarsi. Finiti i due litri di vino sputa il bottiglione a razzo a piu´metri di distanza facendolo schiantare verso la parete. Un ruto che sembra un tuono. Si pulisce la bocca con i copiosi peloni dell´avambraccia dicendo: ed ora lo spuntino. Prende il primo grosso pollo da il primo boccone divandone meta accompgnato dal secondo che lo finisce, Nel giro di forse due minuti d ha divorato tre polli masticando carne ed ossa comprese. Altro ruto piú potente del primo che tuonando fino all´esterno fa muggire il toro. Lei incazzatissima esce, sbattendo la porta fa cadere un po´di muratura circostante. Va nuda com´ é in stalla, si presenta davanti al toro, lo incrocia negli occhhi e tira un pugno micidiale sul cranio alla bestia. Alla stessa non resta che ranicchiare le gambe, e sollevata all´aria stramazzare sul pavimento stordita. Sta calmo stronzo che fra poco ti aspetta la solita visita prima di addormentarti. Ritorna alla stanza e vede il povero commesso ranicchiato sopra l´armadio che sentendo le urla laceranti del toro pestato seguite dal silenzio si e´fatto la pipi addosso dal terrore. Lei noncurante: ed ora il digestivo. Prende la bottiglia dello spumante con i denti strappa il fil di ferro e tappo sputandolo a piú metri. Invece di tracannarlo allarga le due quercie delle gambe e si infila completamente prima il collo e poi tutta la bottiglia facendola sparire dentro la caverna polosa. Quindi si sdraia sul tavolone dando alla bottiglia una posizione orrizontale. incomincia a scuoterla con movimenti repentini del bacino come se stesse per scopare. La pressione del gas dello spumante aumente fino ad esplodere copioso fuori della fica spruzzando a doccia il liquido a piu´metri di distanza. Ed ora la mia SIGNORINA osservi di che cosa e´capace la mia passera. Il clitoride e´aumentato spaventosamente, 27 cm con 5 di diametro ritto come uno stendardo imfuocato. Lei incomincia con la sua manona a masturbarsi ansimando catarrosamente, improvvisamente lascia la presa dei suoi muscoli vaginali e spara la bottiglia a piu´metri di distanza come un missile accompagnata da un boato di liquido biancastro simile all´albume di un uovo che in quantitá enorme allaga tavolo coscie e scende copioso fra i peli delle gambe fino a terra. Lei e venuta selvaggiamente. Per farti meglio capire la situazione osserva! dice lei. Prende la sbarra di ferro alla parte finale e con l´altra senza difficoltá arrotola piu´volte la sbarra sul braccio formando cosí un perfetto bracciale a spirale. Il giovane bagnatissimo osserva stravolto da quella forza ciclopica. Si avvicina ad una sedia di legno massiccio data la massa che normalmente deve sopportare, abbassandosi sulle ginocchia infila il clitoride spaventosamente rigido sullo schienale e portando le mani dietro la criniera di capelli si radrizza sollevando senza difficoltá la sedia con la sola forza del suo clitoride pazzesco. Ti vuoi sedere ora? Lo prende dall´armadio con i pantaloni completamente innondati di sperma e urina.Ed ora prima di andare a letto andiamo a salutare le bestie. Lei nuda anche se fuori c´é nebbia e fa freddo si dirige verso la stalla tirandosi dietro facendo sparire con la sua la manina del commeso. Osserva cose faccio giornalmente prima di addormentarmi. Va dal toro, il culo del toro e´giusto all´altezza del menbro rigido di lei, non dal freddo ma dalla lussuria lo blocca dal di dietro con le manacce callose per le corna e con un colpo micidiale sprofonda tutto il clitoride dentro il culo della bestia. Il toro urla, non si capisce se dal dolore o dalla lussuria e le dando dei colpi micidiali fa sobbalzare ogni volta il toro come se i quintali fossero chili. Una volta allagato ilculo della bestia avendo lei goduto ferocemente passa al mulo. Si sdraia su una panca, il mulo allenatissimo della situazione usuale si mette al di sopra di lei portando il cazzo indurito ed enorme alla bocca della ciclope. Lei abbraccianolo completamente e cosí immobilizzandolo gli tira un pompino pazzesco ingoiando completamente il pene pazzesco. Il mulo incomincia a sculettare frenetico e lei a sobbalzare sulla panca con il bacino lussurreggiante, sputa il cazzo del mulo , se lo passa fra le tettone pelose, quindi sulla foresta della pancia e portando le mani sul culo del mulo se lo incastra completamente dentro la fica. Il mulo nitrisce impazzito e lei ansima come una leonessa in calore. Improvvisamente un boato dal cazzo del mulo e dalla fica di lei. Sono venuti contemporaneamente anche dato l´allenamento giornaliero. Lei allaccia il mulo ed il toro alla parete, prende un sigaro da una scatola appoggiata su uno scaffale sul muro della stalla e sulla lanterna lo accende soddisfatta facendo una tirata che come forza aspirante sarebbe in grado di prosciugare contemporameanemte 5 litri di birra. Lei: ora che ti sei divertito e´il mio turno. A casa! Lui stravolto la segue senza volonta´propria come fosse un barboncino. Senza domandargli se ha fame o sete: ora a letto la mia cara SIGNORINA. Lui pensa é la seconda volta che mi chiama signorina chissá cosa intende.Lei lo tira con forza verso il letto ma lui fa di tutto per provocare un´ inutile resistenza. Lei accorgendosi che lui non e´molto propenso, lo prende, lo solleva, lo squote come fosse un sacco inerme, lo siede sopra l´armadio esempre tenendolo incastrato fra le manacce pelose: preferisci passare la nottata a letto o sopra l´armadio? Lui: ....a letto con una vocina delicata e spaurita. Vedo che hai capito come gira la giostra. Lo prende con decisione e contemporaneamente con un certo amore e lo lascia cadere da 2 metri e mezzo su un letto grande come una normale stanza da letto. Lei masturbandosi il clitoride che sembra scoppiare: spogliati! ordima. lui privo di scelta imcomincia a denudarsi. Alla vista del cazzetto indurito lei mettendosi le mani ai fianchi, inchinandosi fino ad osservare da vicino il minuscolo pene tira una risata catarrosa ed offensiva nello stesso tempo. Lui si vergogna anche perché ha gia sperimentato che tipo di arnesi lei abbisogna e si uncrocia le mani sul pube, Lei cambiando tono con estrema comprensione ed delicatezza: La mia SIGNORINA si vergogna, non preoccuparti ci penseró io a farti felice.Lei si sdraia sul letto sbattendolo sul lato con un colpo di fianco, sempre continuando a masturbare il clitoride che ha assunto una misura inumana, si rilassa, allarga le gambr pelose. La fica sembra si muova da sola come fosse una piovra oceanica ed a ogni contrazione fa riscontrare dei rumori attaccaticci. Fammi un pompino! ordina vogliosa. Lui subito reagisce, si imposta in ginocchio fra le coscie di lei e incomincia con la sua bocchina ad ingoiare e sleccare il clitoride disgraziatamente non di piú che a 10 cm di profonditá. Troppo poco per lei. Incazzata lo agguanta se lo siede a gambe larghe sopra le tettone e imghiotte il pisellino e palline comprese con la sua boccaccia al gusto di sigaro. Mentre inghiotte si aiuta con la mano sul culetto rosa di lui a farlo entrare avanti e indietro. Lui incomincia a godere disperatamente. Lei approffita dell´occasione per preparare la SIGNORINA al rito sacro. Senza preavviso e vasellina a secco penetra 20 cm di dito grosso come una carota completamente dentro il culetto del commesso. Un urlo straziante in quanto il finocchietto fino a quel momento di cazzi ne aveva giá ricevuti ma sempre solo nei suoi sogni. Del sangue fuoriesce in quanto lei ha distrutto buco ed emorroidi nello stesso tempo. Dopo qualche secondo di dolore lui si calma ed incomincia a godere. E´il momento! pensa lei. Estrae di colpo il dito provocando un rumore simile ad uno stappo di bottiglia, lo prende per i fianchi, lo solleva sopra il clitoride esplodente. Passa piú volte la punta del menbro arrossato sul buco insanguinato. Lui trema come una foglia. Con vove cavernosa ed ansimante lei: uno due e tre! abbassa il corpo inerme del giovane infilandolo spietatamente fino a far scomparire il clitoride. Spacca culo. muscoli. nervi ed entra senza pietá fino alle viscere del poveraccio. Lui e immobile, quasi svenuto. tremante.impalato ma il culo e´in grado di godere massaggiando quell´ordigno d´acciaio con accuratezza. Il sangue sgorga copioso dal culetto e si mescola con i litri di sperma di lei che arrapatissima emana dalla caverna pelosa tenendolo sempre incastrato senza dargli segno di libertá. Im quel momento a lei non interessa se il poveraccio crepa d´infarto. Lo solleva, lo appoggia sil lato com il culetto all´aria. Va al bagno e ritorna con panno asciugamano. acqua tiepida con sapone. Lo lava delicatamente tenendo il suo glorioso sigaro rilassante al lato delle labbra. Lo rinfresca con un´impacco giacciato, quindi lo governa con un´unguento. Lui si rilassa, ma il culo brucia terribilmente. Puó addormentarsi solo con la pancia in giú. Il giorno successivolei telefona al negozio. Con voce cavernosa: sono un amico, il vostro commeso e´indisposto e mancherá per tre giorni e forse per sempre! Lei lo coccola. lo lava. gli fa da mangiare. Lo spompina, lo sbarba. Ma senza accorgersi lo tratta sempre di piú come fosse una SIGNORINA: Dopo la rasatura lo trucca, cerone, rossetto. occhi. unghie, lacca, insomma lo sta trasformando secondo i suoi piaceri abominevoli. Il giorno dopo si avvia verso il centro per comprargli del vestiario particolare. Ritorna con una serie di indumenti femminili compresi slip. reggiseni. reggicalze e scarpine col tacco alto. Alla SIGNORINA non restache accettare anche perché lei senza dubbio lo sfracelerebbe se osasse a titubare. Dopo qualche giorno lei va ancora piú avanti. Lo porta da uno specialista endocrinologo e gli fa prescrivere ormoni femminili. Logicamente col tempo lui diventa sempre piú SIGNORINA e lei sempre piú rozza, abominevole e selvaggia. Qualche tempo dopo al commesso incominciano acrescere le tettine, perde la barba, si allarga il bacino, la voce diventa sottile e delicata. i capelli si irrobustiscono crescendo fino alla schiena biondi e delicati. Lei adora la sua SIGNORINA sempre piu´ e la scopa regolarmente con un amore disperato. Ormai il culo di lui si édilatato ed abituato a far godere diperatamente la gigantessa. Ora lui fa da donna di casa, pulisce, cucina, lava, stira, adora e fa godere il suo ciclope come fosse un Dio. Una coppia perfetta. Un bel giorno dopo mesi e mesi su un campo per nudisti, seduti sul prato per fare il picnic. Lei seduta sulla coperta a ganbe larghe, possente barbaccia da tre giorni e pelosissima come sempre, sigaro fra le dita. Lui in piedi davanti a lei, senza un pelo. tettine all´insú. truccato a dovere, incastrato fra le tettone pelose di lei che facendo sparire il torace si sta grattando la faccina delicata sulla cartavetrata della barbaccia di lei. Il cazzino e´indurito e la punta del clitoride di lei che penetra nel culetto voglioso e delicato di lui. Lui abbraccia il collo mastodontico di lei e lei imprigiona frai i bicipidi forzuti e pelosissimi il delicato corpicino di lui. Un nudista a qualche metro di distanza osserva e pensa: ma chi é l´uomo e chi e´la donna? A questa domanda possono forse rispondere solo i due innamorati, forse.....