Una selvaggia gigantesca by Andy "leonardot@planet-interkom.de" UNA SELVAGGIA GIGANTESCA Due esploratori, studiosi delle abitudini primordiali di popolazioni indigene, armati fino ai denti di machete, binoccoli e fucile da caccia grossa si inoltrano nella foresta densissima e piena di imprevvisti. Sono seguiti da sei portatori del posto che caricati come dei muli seguono i due studiosi. Un rumore enorme di animali vari e di uccelli esotici. Improvvisamente un silenzio tombale. Gli uccelli scappano prendendo improvvisamente il volo dai rami degli alberi secolari. Si sentono delle urla pazzesche, un ruggito di bestia e un urlo umano fortissimo e bassissimo che copre completamente come potenza quello animale. I portatori scaraventano il materiale a terra e scappano disperati scomparendo fra la savana. I due esploratori presi dal terrore incominciano a tremare e a battere i denti eccitatissimi. Sono pieni di paura ma il loro istinto li spinge a scoprire che cosa succede. Con cautela massima, senza produrre alcun rumore si avvicinano alla fonte di quelle urla bestiali. Vicinissimi si fanno breccia con le mani fra un cespuglio e vedono una scena spaventosa. Una donna enorme, gigantesca, muscolosissima, coperta di peli da testa a piedi come fosse un enorme gorilla. Ha un reggiseno piccolissimo di pelle animale, piuŽche altro una fascia di pelliccia che copre solamente i capezzoli enormi e rigidi come se fosse in stato di lussuria. Le tette sono grosse come quelle di una vacca alle quattro del pomeriggio prima di essere munta e nonostante la massa pazzesca, rigide e scattanti ad ogni minimo movimento. Ha un perizoma piccolissimo della stessa pelle che non riesce a coprire le labbra gigantesche della sua vagina bagnatissima piuŽche dal sudore forse dal fatto che effetivamente sta godendo essendo eccitatissima di cioŽche sta per fare. EŽa piedi scalzi e non eŽarmata.ma le sue mani e muscoli poderosi delle braccia fanno capire il percheŽ: deve possedere una forza ciclopica. I capelli sono lunghi e sporchi e formano una criniera simile a quella di un leone. Dalla faccia completamente coperta di peli si inttravvedono due occhi grandi e neri interessantissimi. Le labbra sono carnosissime e sbavanti dallŽeccitamento che sta per provare. I denti sanissimi e robustissimi. Ha una specie di collana fatta con piccoli teschi di scimmia infilati ad una corda, lo stesso alle orecchie, orecchini agganciati al lobolo formati da due piccoli teschi. Una visione pazzesca e interessantissima. Sta urlando come una pazza con una voce cavernosa e tuonante per far intimorire lŽenorme orso forse di due metri che tiene sollevato abbracciandolo a rovescio con le sue braccia poderosissime e muscolose. LŽorso manda dei ruggiti di terrore pazzeschi in quanto lei stritolandolo fa sentire un rumore di costole frantumate. Improvvisamente sempre tenendolo sollevato con facilitaŽ. peseraŽpiuŽdi qualche quintale, lascia la presa delle mani portando le stesse dietro la nucca dellŽorso costringendolo cosiŽcon la forza dei suoi bicipidi enormi al abbassare il capoverso lŽavanti. Lei si lecca le labbra lussureggiante quindi apre la bocca e addenta la spina dorsale del collo dellŽorso. Con una stretta di denti pazzesca gli spacca lŽosso del collo producendo un rumore allucinante di ossa spezzate. LŽorso eŽimmobile. Scaraventa la preda soddisfatta a terra e con le sue manacce si spolvera disinvolta e si accomoda la criniera un po sotto sopra dalla lotta vissuta. Si nota peroŽche amazzando lŽorso si deve essere anche eccitata sessualmente in quando dalle labbrone della vagina esce copioso del liquido che scende lentamente fra il pelo denso delle coscie. Lei passa la mano sulla coscia bagnandosi cosi il palmo di quel nettare sessuale e si spalma quindi il liquido prima sulla pancia, poi sulle tette e alla fine soddisfatta si lecca le dita come fosse si fa con un budino di cioccolata. Prende lŽorso. lo solleva come fosse un barboncino, se lo carica con facilitaŽestrema su una spalla e si innoltra con passi pesantissimi, prodotti forse da un 50 di piede. verso la savana. Quella selvaggia gigante, forse 3 metri e 40 ed dal peso incalcolabile si eŽprocurata il cibo giornaliero con la stessa facilitaŽe disinvoltura di una massaia al supermercato. Gli esploratori sono sbalorditi e non riescono a tirar fuori una parola. Rincomincia la vita della giungla accompagnata dai cinguetti degli uccelli. I portatori peroŽse la sono definitivamente squagliata. I due si caricano il minimo indispensabile e proseguono il cammino sempre pensanti a cioŽche hanno vissuto. Purtroppo fra il loro armanento non cŽera materiale fotografico, estremamente dispiciuti pertanto del fatto che non hanno potuto documentareŽquella scena pazzesca e incredibile. Passano alcuni giorni e allŽimbrunire della sera io due cercano un riparo per la notte. Vedono una grotta con unŽaperture eccezzionalmente spaziosa. Si avvicinano cauti per assicurarsi che non ci siamo degli animali feroci dentro. Arrivati allŽapertura sentono peroŽun rumone tuonante come se si trovassero in una segheria. Guardano entrando a metaŽbusto e vedono con loro stupore la selvaggia nuda, adagiata a gambe larghe su un cumulo di foglie a terra che sta russando soddisfatta, la pancia pelosa eŽpiuŽgonfia del solito. Mentre dorme si sta senza rendersene conto con il suo ditone medio masturbando un clitoride enorme e rosa che esce prepotente fra le labbrone e la foresta di peloni del suo sesso. Vicino al faloŽacceso si notano le ossa pulite dalla carne e insanguinate della carcassa dellŽorso catturato. Sulla parete a mo di trofeo la pelle spalancata dellŽorso ucciso due giorni prima. In due giorni si eŽdivorata a crudo un orso intero interiora comprese. I due si guardano stravolti e senza fiatare si girano cercando di svignarsela al piuŽpresto possibile. Improvvisamente peroŽsi sentono agguantati dal di dietro per il collo da una stretta pazzesca e sollevati da terra di minimo 2 metri e mezzo. La gigante si eŽsvegliata con il suo istinto animalesco e si sta portando le nuove prede nella sua dimora. I due si vinolano come conigli sperando cosiŽdi liberarsi da quella situazione sicuramente mortale. LŽesploratore un poŽpiuŽgrosso dellŽaltro viene strozzato da quella manaccia e scaraventato contro la parete della caverna cadendo cosiŽmorto in un lago di sangue. Il piuŽmingherlino che tiene sempre sospeso nellŽaltra mano lo porta in una rientranza che forma come una cella. Se lo gira sostenedoselo sotto le ascelle, lo guarda negli occhi e dice con il suo vocione eccitata e a bassa voce delle frasi incomprensibili, quindi apre la bocca e tira fuori la lingua rosa ed enorme. LŽesploratore eŽimmobile pensando che eŽarrivata la sua ultima ora. La selvaggia peroŽinvece di divorarlo lo lecca piuŽvolte sulla faccia bagnandolo copiosamente,. Lo fa con cura e forse ... con amore facendo dei grugniti simili ad una leonessa in calore. Se lo stringe amorosamente fra quelle tettone mastodontiche e pelosissime. AllŽesploratore sta per iniziare una situazione lussureggiante, lei peroŽimprovvisamente col suo vocione tira delle frasi con tono incazzato, lo adagia sulla rientranza della caverna mettendogli un masso enorme davanti in modo non si possa muovere. LŽesploratore si trova al buio e impazzisce dalla paura. Dopo un po si sente un rumore di tessuto strappato, un rumore pazzesco di ossa rotte seguite da masticate selvagge e da MMMM! MMMM1! La gigante selvaggia ha strappato di dosso i vestriti allŽesploratore morto fracassato, ha puntato un piede a terra sopra la gamba del poveraccio e con la sua manaccia ha preso lŽaltra squartandolo in due. Quindi con calma e soddisfazione se lo ha divorato crudo e completamente nel giro di qualche ora. La sua cena. Dietro il masso lŽesploratore urina, vonita e si cacca addosso dal terrore. AllŽalba della mattinata seguente il masso si muove, prima viene accecato dal bagliore dei raggi solari poi guardandosi in giro vede i vestiti strappati dellŽamico e un ammasso di ossa umane pulite alla perfezione. La gigante lo prende per le ascelle, gli parla amorosamente, si mette il piccolo menbro dellŽesploratore fra le sue labbrone lussurreggianti e gli fa un pompino pazzesco. Con la lingua eŽun talento naturale e selvaggio nello stesso tempo. Ingoia ogni grammo di sperma che esce copioso. Lo pulisce leccandolo e prendendoselo in braccio come fosse un neonato dice delle frasi incomprensibili ma con un tono ecccitatamente amoroso. Se lo porta dietro la caverna dove un torrente forma con una piccola cascata una doccia naturale. Lei spoglia gentilmente il piccolo esploratore e lo lava con cura e amore concentrandosi in modo particolare sul sesso dellŽuomo eccitatissimo. Lui gli fa cenno di essere messo a terra e la fa sedere. Prende un coltello affilatissimo e siccome tutto il pelo di lei eŽora morbido dallŽacqua incomincia a raderla accuratamente su tutto il corpo lasciando solamente i cespugli di pelo sotto le ascelle e sulla vagina. Dopo ore di lavoro soddisfattissimo ammira la sua nuova crazione. Una donna enorme e bellissima con un fisico ciclopico da dea. Gli fa cenno di essere seguito e se la porta al villaggio vicino. Li cerca di aquistare al mercato dei veli per poterla vestire. A quella visione gli indigeni del posto chi presi dal terrore e scappano disperati e chi presi dallo stupore fanno delle ridacchiate offensive. Lei si incazza della situazione imbarazzante, si strappa i veli da dosso, si mette lŽesploratore sotto il braccio e scappa come un tornado verso la sua grotta procando al suo passagio dolore e distruzione. Entra incazzatissima nella grotta e scuotendo lŽesploratore sollevandolo urla delle frasi incomprensibili. Dopo un poŽperoŽsi calma e si siede a terra mettendosi seduto fra le coscione muscolose lŽesploratore. Lui estrae per rilassarsi un sigaro dal tascone dei pantaloni. Lei guarda quella cosa mai vista prima glielo strappa da mano, lo annusa e in un sol boccone se lo divora soddisfatta. Lui fa cenno che cosiŽnon va ed estrae un secondo sigaro che si accende mostrando come si fuma. Lei osserva attenta. Passano mesi e mesi. Lei sdraiata sul suo letto di foglie coperta dallŽusuale vestito di peli in tutto il corpo Pero rasata sul viso con cura da lui a gambe larghe che fuma disinvolta un sigaro enorme. Lui sdraiato con la nucca neta dentro della vagina morbida e calda di lei, ridotto come un selvaggio, sporco. non rasato e vestito di pelli aniamli che si sta massaggiando il pene pronto per la solita montata gigantesca, prima del corpo inumano di lei e poi della vagina enorme e viscida di sperma del suo piuŽgrosso amore dellŽuniverso. EŽinnamoratissimo, viene accudito e protetto da quella selvaggia gigantresca. the end