Pesci da vendere e pesci da prendere by Andy (leonardot@planet-interkom.de Pesci da vendere e pesci da prendere. EŽlŽalba di una bellissima gioenata di sole. Sara la pescivendola si sta preparando per la nuova giornata di lavoro. al bagno si lava e passandosi la mano sulla faccia si rende conto che come sempre si deve radere. EŽuna donna eccezzionale, gigantesca, pelosissima e forte come tre tori messi assieme. Si mette la tuta bianca da pescivendola, stivali di gomma, si accende il primo sigaro della lunga giornata di lavoro e si dirige verso i mercati generali col suo camion. Fa gli aquisti giornalieri e come sempre riesce a farsi fare lo sconto in quanto si lascia far passare la mano del grossista sulle tettone pelosissime. Si dirige quindi verso il mercato del rione. Scarica tutte le ceste del pesce e mentre attende i primi cllienti si accende un sigaro annoiata. Un capitone particolarmente grosso e vivace esce dalla cesta. Lei pronta lo prende con le sue manacce. Il diametro dellŽanimale e il viscido gli fa ricordare il cazzone di un negro. Abbassa i pantaloni e se lo passa piuŽvolte sulla caverna pelosissima della sua fica infilandoselo dentro. Il viscido dellŽanguilla si unisce al viscido che lei emana copioso. Gode come una cagna in calore e rimette lŽanimale un poŽintontito sulla cesta. Attende la folla. La giornata peroŽnon incomincia troppo bene, Un signore mingherlino. incravattato e un poŽanziano si presenta. Mostra il tesserino dellŽufficio dŽigene. Lei lo fa accomodare nel retro per il controllo. LŽomino sembra sparire dietro di lei. Lei si apre al massimo la giacca facendo fuoriuscire le tettone pelosissime. Si gira di colpo verso il controllore dicendo: "EŽtutto apposto?" Prende lŽuomo con una mano e se lo solleva allŽaltezza della bocca. Con lŽaltra gli apre i pantaloni e gli fa un pompino pazzesco. Ingoia con soddisfazione, si pulisce le labbra col braccio peloso dicendo: "Allora eŽtutto apposto?" Mentre mette a terra il signore:"controllo dal punto di vista igenico in ordine!" LŽuomo fa dietrofront e si disperde tra la folla che incomincia ad arrivare copiosa al mercato. Arrivvano finalmente le due e lei carica le ceste vuote sul camion dirigendosi verso casa. La mano sul pomolo del cambio e il vibrare del motore gli fanno risuscitare la libidine. Si apre il pantalone e si massaggia il clitoride che come fosse un cazzo si eŽingrossato vibrante. Nello stesso tempo arriva al garage di casa e arriva pure lei bagnando pantaloni e sedile. Per prima cosa si fa una doccia caldissima per levarsi da dosso il puzzo del pesce. La barba sarebbe ricresciuta ma siccome non deve uscire la ignora. Mentre si asciuga sente bussare ai vetri della finestra. Incuriosita in quanto si trova al secondo piano va alla finestra e la apre. Li cŽeŽunŽimbianchino su unŽimpalcatura col pennello in mano. Vedendo quella gigantessa pelosissima e nuda incomincia a tremare dalla lussuria e balbettando: "scusi il disturbo, potrei lavare il pennello?" "ma si figuri" lei gentile. Lo prende per le ascelle, si sdraia sul tavolo a gambe larghe e piedi a terra, senza dargli la possibilitaŽdi parlare se lo mette fra le coscie muscolosissime e pelose e se lo scopa disperatamente. Spruzza litri di sperma , lo rimette sullŽimpalcatura dicendo: "le eŽpiaciuto il lavaggio del pennello?" crhiude la finestra e si accorge che lo stomaco reclama. Ordina per telefono tre pizze formato famiglia e un bottiglione di vino. Indossa un babydoll trasparentissimo ed attende impaziente rilassandosi con un mozzicone di sigaro. Finalmente il campanello suona:"avanti la porta eŽsocchiusa" tuona lei col suo vocione. Lo studentello che porta le pizze stravolto in quanto dalla voce aspettava unŽuomo porge le pizze. Tremante dallŽeccitazione col cazzo che sta per scoppiare riesce a dire: 30.000. Lei paga e il ragazzo fa dietrofront. "E la mancia non la vuoi?" tuona lei. "Be se proprio insiste." Lei se lo porta a letto allarga le coscie e sŽincastra la testa dello studente strusciandosela sulla voragine pelosa. Viene dopo un poŽcopiosamente lavando il ragazzo. Presa dallo spasimo della scopata quasi incontrollata stritola il poveretto. Lascia la presa e accendendosi un sigaro: "ora puoi andare.". Fa sparire in un baleno pizze e vino e a pancia piena tira una ruttata cavernosa. Va a letto russando da far tremare le pareti. Si sveglia verso le nove di sera e va al bagno. La barba eŽlunghissima, nera e ruvida come una grattugia. Si rade alla perfezione, si trucca da gran dama, indossa un abito mini da infarto e si dirige verso il secondo lavoro. Lei eŽlŽattrazione del locale notturno della cittaŽvicina. Verso le dieci incomincia il suo turno e attenda qualche cliente da spellare. CollŽimmancabile sigaro fra le dita intravvede su un seggiolone del bar un signore attempato e distinto. Si avvicina: be, non mi offri da bere?" LŽomino tremante dallŽeccitazione: "ma non ci conosciamo?" Lei sorpresa; "ma lei non eŽil controllore dellŽufficio dŽigene?" " non urli cosiŽquiŽsono in privato!" Lei se lo prende con un braccio, lui si agrappa al collo possente di lei e mentre lei gli massaggia il cazzo va per la seconda volta al retro."Ora peroŽsi scopa pagando" tuona lei imperativa. LŽomino estrae un mazzo di banconote: "non cŽeŽnessun problema, non tutti corrompono un controllore in natura come te!" Stanno assieme scopando e bevendo tutta la notte fino allŽalba. Lei eŽdoppiamente soddisfatta della nottata, prima percheŽha fatto un sacco di soldi e secondo percheŽin futuro con lŽufficio dŽigene non avraŽmai piuŽproblemi.